Varese campo di battaglia del tessile

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Varese campo di battaglia del tessile
LA PROVINCIA DI VARESE
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MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014
Economia
Sul sito web
Gli ostelli
si presentano
su internet
[email protected]
Promozione on line e rinnovo delle
strutture per i 65 ostelli presenti in
Lombardia, compresi i 4 della provincia di Varese. I nuovi ostelli sono
prenotabili e consultabili sul sito
internet www.hostellombardia.net
e rappresentano un’ottima soluzione per i turisti italiani e stranieri. Gli
ostelli lombardi e varesini hanno un
nuovo look grazie a un bando regionale e a risorse private per un totale
di oltre 40 milioni di euro. La nostra
provincia può vantare 4 strutture:
sono a Besozzo, Saronno, Gazzada
Schianno e Laveno Mombello.
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Varese campo di battaglia del tessile
Presidio in piazza contro il leader Cavelli per il rinnovo contrattuale delle piccole aziende del settore
«Interessi personali sulla pelle dei lavoratori», accusano i sindacati. «Tutela per le imprese», la replica
organizzazioni sindacali, è l’industriale di Busto Arsizio MatContratto nazionale teo Cavelli. «Arrivi a più miti
dei Tessilivari, il campo di bat- consigli, abbandonando un motaglia è Varese. I sindacati con- dello di relazioni industriali
federali portano 300 lavoratori “fai da te” - invocano i segretari
a manifestare in piazza Monte nazionali delle sigle confederali
Grappa, sotto la sede dell’Uni- -Alimenta il conflitto per accreva: «Non siamo figli di un dio scere la propria base associatiminore. Stesso lavoro, stesso va contrapponendosi a Smi».
contratto». Il presidente della
Al termine del presidio, i sinfederazione dei Tessilivari, il dacati sono stati ricevuti dal
bustocco Matteo Cavelli, ri- dirigente di Univa Roberto Cesponde: «Pronti a trattare. A roni. «Siamo disponibili a riapatto che si tuteli chi produce prire il tavolo, purché le quein Italia».
stioni personali di
Cavelli rimangano
«No ai personalismi» 300 persone fuori - fa sapere ErIl problema del mannesto Raffaele, segrecato rinnovo del con- sotto la sede tario della Filctemtratto nazionale dei
di Univa Cgil di Varese, rifeTessilivari, una nicalla situazio«Non siamo rendosi
chia della piccola inne di crisi delle
figli di un aziende del presidustria tessile che
occupa 20mila lavo- dio minore» dente dei Tessilivari
ratori in Italia (circa
- Non possiamo ac300 in provincia di
cettare che spinga le
Varese), ha il suo epicentro nel- aziende associate a Smi verso
la Città Giardino, sede ieri mat- la sua federazione per sfruttare
tina della manifestazione uni- la crisi sulla pelle dei lavoratori,
taria nazionale di Filctem-Cgil, facendo dumping interno al
Femca-Cisl e Uiltec-Uil a cui settore».
hanno partecipato almeno 300
tra lavoratori e rappresentanti «Tutelare chi non delocalizza»
sindacali, provenienti da tutta Da parte sua, Matteo Cavelli
la Lombardia, ma anche da Pie- non ci sta a doversi assumere la
monte, Veneto e Marche.
responsabilità di aver fatto salVarese città-simbolo, perché tare il tavolo del rinnovo conil presidente della federazione, trattuale.
che aderisce a Confindustria e
«Di fronte alla necessità di
che non ha accettato il contrat- contenere o dilazionare gli auto siglato dai “fratelli maggiori” menti per le aziende in crisi, il
di Sistema Moda Italia con le sindacato si è alzato dal tavolo
VARESE
ANDREA ALIVERTI
Casti Group in stallo
«Commissario ora
o i clienti scappano»
VARESE
Un appello dei sindacati al
gruppo Castiglioni perchè chieda autonomamente, come prevede la legge, il
commissariamento delle aziende per
consentire di andare avanti nella produzione e salvaguardare i posti di lavoro.
La bufera giudiziaria che ha colpito Gianfranco Castiglioni e il
figlio Davide, non deve pregiudicare in alcun modo il buon
funzionamento delle imprese
del gruppo, che solo in provincia
di Varese occupano circa 500
persone. Domani il tribunale di
Spoleto dovrebbe pronunciarsi
sulla richiesta di procedura concorsuale e amministrazione
straordinaria avanzata dal ministero dello Sviluppo economico, il quale ha indicato tre nominativi per altrettanti commissa-
Gianfranco Castiglioni VARESEPRESS
ri straordinari, vista la complessità industriale del gruppo Castiglioni.
«In ogni caso - spiega Domenico Lumastro (Fiom Cgil) - la
procedura rischia di andare per
le lunghe, dovendo rispettare
tutta una serie di adempimenti
e di tempistiche. Per questo
chiediamo all’azienda di procedere autonomamente con una
Piazza Monte Grappa occupata ieri mattina dai lavoratori delle piccole aziende tessili VARESEPRESS
e ha preferito indire agitazioni
- spiega il presidente dei Tessilivari - Siamo disponibili al dialogo, ferma restando la necessità di tutelare le imprese che
producono in Italia. Ricordo
che le nostre aziende tessili sono in gran parte di piccole e
medie dimensioni, che non
hanno delocalizzato nonostante la lunga crisi del tessile, e che
continuano a produrre in Italia
beni di qualità, affrontando difficoltà enormi e continuando a
generare occupazione nel nostro Paese». 1
richiesta di commissariamento,
come previsto dalla legge». Un
atto che solo l’azienda può fare,
ma rispetto al quale il gruppo
Casti non ha ancora dato una
risposta.
Preoccupa in particolare la
situazione della Siac di Cavaria,
che conta 230 lavoratori, ha lavoro e ordini da evadere.
«L’azienda ha lavoro, ma con i
problemi giudiziari si rischiano
di perdere commesse e clienti
importanti, che poi sarebbe difficilissimo riconquistare, con
conseguenze preoccupanti per
l’occupazione», sottolinea Lumastro. Un’ipotesi da scongiurare, anche perchè il periodo di
crisi ha messo in difficoltà altre
imprese del gruppo Castiglioni
della provincia di Varese.
Continuità dell’attività industriale e salvaguardia dei posti
di lavoro: questa la richiesta di
sindacati e Rsu. «Un comissario
che si faccia garante della regolarità delle procedure e l’avvio
di una fase di amministrazione
straordinaria sono l’unica strada per mandare avanti la produzione e salvare centinaia di posti
di lavoro», conclude l’esponente
della Fiom Cgil. 1 M. Fon.
I paletti Tessilivari
«No aumenti
sì flessibilità
E i tagli fiscali
in busta paga»
Un anno e mezzo senza il rinnovo
contrattuale. Ecco la contropiattaforma della federazione Tessilivari:
più flessibilità, aumenti di stipendio
congelati per le aziende in crisi e
una battaglia comune per la riduzione del cuneo fiscale.
È uno dei punti chiave degli industriali: «Proponiamo di destinare ai
dipendenti una quota considerevole di ogni riduzione della tassazione
sul lavoro a carico delle imprese che
dovesse essere ottenuta durante il
periodo di vigenza del contratto, e
per ottenere la quale le parti si dovranno adoperare congiuntamente».
Il tavolo ripartirà? Cavelli, presidente degli imprensitori di categoria, ricorda che «da metà aprile»,
dopo la sospensione delle trattative, «Tessilivari ha consigliato a tutte le imprese in grado di sostenerne
il costo di erogare anticipi sugli aumenti contrattuali, per venire incontro ai lavoratori». A. ALI.
Handling, tutto tace
La newco non parte
Adl: clima di terrore
non ce ne sono. Ma questo continuo riferimento al «migliore degli accordi possibili» non va giù
alle sigle autonome del “fronte
del no”, che invocano una riapertura del tavolo di trattativa.
«Il migliore accordo? Secondo loro» dicono da Adl Varese,
dove in particolare denunciano
che «Sea e sindacati firmatari si
spalleggiano e si sostengono reciprocamente. Per loro il voto
referendario è stato uno sbaglio,
i lavoratori sono stati presi in
giro dai promotori del no: non
vogliono accettare i passaggi democratici e non vogliono ascoltare i lavoratori, che lamentano
la pesantezza di alcuni punti dell’accordo del 4 giugno».
La sigla di base denuncia «il
clima “terroristico” che si sta
instaurando sul futuro dei lavoratori SeaH, per convincerli ad
accettare l’accordo, dalle lettere
sulla clausola sociale alla disdetta degli accordi, all’atteggiamento sugli incentivati».
Una frecciata anche ai sindacati, che secondo Adl hanno
«l’obbligo di ricercare nel rispetto di quella volontà un risultato
migliore di quello raggiunto con
l’accordo bocciato». 1 A. Ali.
MALPENSA
Sea Handling, oggi sarebbe
dovuta partire la nuova società Airport
Handling. «Ma dobbiamo rimettere a
posto i cocci» cosi Pietro Modiano, presidente di Sea.
La società di gestione degli aeroporti di Malpensa e Linate è impegnata ad individuare una soluzione al caso SeaH, dopo la
bocciatura del referendum tra
i lavoratori. «L’accordo prevedeva che nessuno sarebbe rimasto
a casa: è stato bocciato e ora dobbiamo rimettere a posto i cocci»,
fa sapere Modiano, a margine di
un convegno sul trasporto pubblico a Milano, per descrivere la
situazione attuale.
«Tutte le parti stanno lavorando seriamente per trovare
una soluzione - aggiunge - Anche
noi lavoriamo, per quanto pos-
Non c’è pace per l’handling
siamo, per cercare una soluzione
che sia rispettosa di tutto, dell’accordo in primo luogo e poi dei
vincoli che pirtroppo abbiamo».
Per Sea la base da cui ripartire
rimane l’intesa del 4 giugno, ritenuta «il migliore degli accordi
possibili» per centrare il doppio
obiettivo di salvaguardare l’occupazione e la società. Passi in
avanti, sulle trattative, per ora