Acque reflue domestiche e assimilate da residenziale e servizi

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Acque reflue domestiche e assimilate da residenziale e servizi
DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE
PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI DI TIPO RESIDENZIALE, DA SERVIZI, O DA
ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE1
Spett.le
Dirigente del Settore Ecologia
PROVINCIA DI LECCO
Piazza Lega Lombarda, 4
23900 LECCO
Contrassegno
telematico
Imposta di bollo
pari ad € 16,00
I sottoscritti
Nome e Cognome
in qualità di
Luogo e data di
nascita
Residenza
Telefono
Fax
2
proprietario/i,
3
amministratore
titolare/i dell’attività svolta all’interno
dell’edificio/degli edifici dell’unico insediamento da cui hanno origine gli scarichi oggetto della
presente domanda;
dell’edificio/degli edifici dell’insediamento da cui hanno origine gli scarichi finali oggetto della
presente domanda e nei quali confluiscono anche le acque reflue e/o meteoriche provenienti dagli
altri insediamenti, senza che sia stato costituito un Consorzio tra insediamenti per l’effettuazione
degli scarichi in comune.
legale rappresentante del Consorzio tra gli insediamenti da cui hanno origine gli scarichi in comune
oggetto della presente domanda (in tal caso allegare, a pena di inammissibilità della domanda, copia dello
Statuto del Consorzio).
Visti il D. lgs. 152/06 ed il Regolamento regionale della Lombardia n. 3/06
CHIEDE
il rilascio dell’autorizzazione allo scarico per le acque reflue domestiche e/o assimilate alle domestiche
recapitate attraverso gli scarichi descritti nelle successive schede tecniche e che si originano
4
dall’insediamento/Consorzio di insediamenti ad uso residenziale , denominato:
1
Atteso che la presente modulistica è oggetto di periodici aggiornamenti, è necessario che il soggetto che deve presentare domanda si
accerti, presso gli uffici provinciali, di essere in possesso dell’ultima versione della modulistica. Non è ammessa la rielaborazione del
presente modello. Domande di autorizzazione presentate utilizzando versioni modificate del modello saranno passibili di rigetto
immediato.
2
La domanda deve essere presentata da:
a) Nel caso di scarichi provenienti da insediamenti adibiti ad uso abitativo, scolastico, o commerciale (per quest’ultima categoria nel
caso in cui gli scarichi provengano esclusivamente dai servizi igienici), dal proprietario dell’insediamento (o dall’amministratore in
rappresentanza dei proprietari).
b) Nel caso di scarichi provenienti da insediamenti adibiti ad uso sportivo, turistico, sanitario, commerciale (per quest’ultima categoria
nel caso in cui gli scarichi non provengano solo dai servizi igienici, ma anche dall’attività specifica quale ad esempio la
ristorazione), ricreativo, o ad altro uso diverso da quelli di cui alla lettera a), dal titolare dell’attività e non dal proprietario
dell’immobile, se questi due soggetti non coincidono.
3
In rappresentanza dei proprietari degli immobili presenti nell’insediamento
4
Nel caso in cui l’insediamento sia adibito sia ad uso residenziale che ad attività di servizio, barrare sia la presente casella che quella
successiva.
Codice versione: ACQ DOM RES e SERV – GENNAIO 2014
______________________________________________________________________________________
5
dall’insediamento/Consorzio di insediamenti dove si svolgono attività di servizio , denominato:
______________________________________________________________________________________
ubicato nel Comune di ____________________________ Via _____________________________ n. _____
tel. _________________________________ fax_______________________________________________
(solo nel caso di insediamento da cui hanno origine gli scarichi finali nei quali confluiscono anche le acque
reflue e/o meteoriche provenienti da altre insediamenti, senza che sia stato costituito un Consorzio) nei cui
scarichi confluiscono anche le acque reflue e/o meteoriche provenienti dagli insediamenti indicati nel
seguente prospetto:
Denominazione
Residenziale/servizio
Comune
Indirizzo
Telefono
Fax
A corredo della presente domanda si allegano:
•
N° ________ schede tecniche relative a ciascun punto di scarico delle acque reflue domestiche e/o
assimilate (scheda tecnica A) e relativi allegati.
•
N° ________ schede tecniche relative a ciascun punto di scarico delle acque meteoriche (scheda
tecnica B).
•
Planimetria (in 2 copie alla domanda riservata alla Provincia ed in una sola copia alla domanda riservata
6
7
all'ARPA - complessivamente, quindi, 3 copie) dell’insediamento in scala ≥ 1:500, con indicazione:
1. di tutti i fabbricati esistenti,
2. di tutti i punti di scarico nel ricettore (con relativa numerazione),
3. dei pozzetti di prelievo dei campioni delle acque scaricate (contraddistinti da una sigla: es. P1, P2,
ecc.), e di quelli di ispezione delle reti,
4. del tracciato delle reti fognarie distinte per tipologia (acque nere, acque meteoriche) con colori
diversi
5. delle reti idriche potabili interne all’insediamento (rappresentate con colorazione o tratteggio
specifico),
6. delle reti idriche potabili pubbliche (rappresentate con colorazione o tratteggio specifico) e di tutti gli
altri manufatti connessi all’acquedotto pubblico (es. serbatoi), entro un raggio di 50 metri dagli
eventuali sistemi di dispersione dei liquami nel strati superficiali del sottosuolo (pozzi perdenti,
trincee di subirrigazione).
7. dei sistemi di trattamento e dispersione nel terreno,
8. degli eventuali pozzi privati per l’approvvigionamento idrico.
La planimetria deve riportare l’orientamento rispetto ai punti cardinali.
•
Ricevuta dell’attestazione del pagamento della somma di € 25 versata a favore dell’Amministrazione
8
provinciale di Lecco , in relazione alle spese di istruttoria (art. 124 c. 11 del d.lgs. 152/06 e art. 26 R.R.
9
3/06 e DGP 208/2006) .
5
Nella categoria servizi sono inclusi gli insediamenti dove si svolgono attività turistiche, sportive, ricreative scolastiche, sanitarie e
commerciali (negozi, centri di vendita all’ingrosso, ecc…).
6
La planimetria deve essere chiara e precisa e deve contenere un’esauriente legenda. Planimetrie incomprensibili comporteranno il
rigetto della domanda.
7
Nel caso in cui la domanda sia presentata da un Consorzio di insediamenti, oppure dall’insediamento da cui hanno origine gli scarichi
finali nei quali confluiscono anche le acque reflue e/o meteoriche provenienti da altri insediamenti (senza che sia stato costituito un
Consorzio), devono essere allegate alla domanda di autorizzazione le planimetrie relative a tutti gli insediamenti le cui acque reflue o
meteoriche confluiscono negli scarichi oggetto della domanda.
8
Per il pagamento di tali spese, può essere effettuato versamento sul c/c postale n. 10477222 intestato alla Provincia di Lecco Settore
Ecologia, oppure sul c/c bancario Codice Tesoreria Provinciale - Banca Intesa Sanpaolo Spa - piazza Mazzini n. 18 – Lecco
IBAN: IT28Q 03069 22910 0091 3424 0857 (in ogni caso deve essere specificata quale causale di versamento: “Spese di istruttoria
domanda di autorizzazione allo scarico ex. d.lgs. 152/06”).
9
In base all’art. 124, c. 11, del d.lgs. 152/06, al termine dell’istruttoria, il titolare dello scarico dovrà versare direttamente a favore
dell’A.R.P.A. l’importo dovuto per le spese dell’istruttoria effettuata da tale Ente, secondo le modalità da questo stabilite.
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Si dichiara che l’approvvigionamento idrico avviene attraverso una delle seguenti modalità (fornire i dati
complessivi per tutto l’insediamento o per tutti gli insediamenti da cui decadono gli scarichi oggetto della
presente domanda):
Acquedotto pubblico, per_______________________ l/giorno
Approvvigionamento autonomo da sorgente, per ______________________ l/giorno
Approvvigionamento autonomo da pozzo, per ________________________ l/giorno
10
Approvvigionamento autonomo dal lago/fiume/torrente/Roggia ________________________________
______________________________________________________________________________________
per______________________ l/giorno.
Il consumo medio giornaliero complessivo è, pertanto, pari a (l/g) _____________________
Della presente domanda vengono trasmesse dal sottoscritto DUE COPIE, entrambe complete di tutti
gli allegati, di cui una riservata all’ARPA Lecco (la copia per l’ARPA verrà trasmessa a tale ente
dall’Amministrazione provinciale) (*).
DICHIARA
1)
di avere
di non avere
presentato domanda per l’ottenimento dell’autorizzazione idraulica in corso d'acqua ai sensi della DGR
31/10/2013 n°X/883 “Reticoli idrici regionali e revisione canoni di occupazione delle aree del demanio idrico”.
In caso negativo, si ricorda che il titolare dello scarico deve presentare domanda all’autorità competente per
tale regolarizzazione.
2) di aver preso visione della seguente informativa sulla privacy:
Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) Le
comunichiamo che le “informazioni ambientali” (dati personali non sensibili in base al decreto citato)
contenute nella Vostra pratica agli atti degli Uffici provinciali, e, quindi, con essa raccolte, verranno trattate
per lo svolgimento delle funzioni istituzionali di questo Ente. Potranno, inoltre, su esplicita richiesta, essere
comunicate a soggetti terzi, nel rispetto del D.lgs. 195/2005 (Attuazione della direttiva 2003/4/CE
sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale).
La informiamo che, ai sensi dell’articolo 18 del D.lgs. 196/2003, “qualunque trattamento di dati personali da
parte di soggetti pubblici è consentito soltanto per lo svolgimento delle funzioni istituzionali” e che a tale
scopo “i soggetti pubblici non devono richiedere il consenso dell’interessato”.
Per quanto concerne la comunicazione dei dati a terzi in attuazione del D.lgs. 195/2005, La informiamo che,
ai sensi dell’articolo 7 del D.lgs. 196/2003, ha diritto di opporsi a tale trattamento solo per “motivi legittimi”,
intendendosi per tali i motivi di diniego che trovano fondamento in una specifica disposizione di legge.
Infine, La informiamo che il titolare del trattamento dei dati suddetti, ai sensi dell’articolo 4 del D.lgs.
196/2003 è la Provincia di Lecco, Piazza Lega Lombarda 4, 23900 Lecco, e che il responsabile del
trattamento, ai sensi del medesimo articolo è il Dott. Luciano Tovazzi.
Luogo ___________________
Data _____________________
Firma ____________________
10
Indicare l’esatta denominazione del corpo idrico superficiale dal quale avviene il prelievo.
Non è ammessa la rielaborazione del presente modello. Domande di autorizzazione presentate utilizzando versioni
modificate del modello saranno passibili di rigetto immediato.
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Codice versione: ACQ DOM RES e SERV – GENNAIO 2014
11
Nominativo del tecnico compilatore della domanda ______________________________________________
12
Qualifica : _____________________________________________________________________________
tel. _____________________ fax ___________________ e-mail _________________________________
Firma del Tecnico compilatore: _____________________________________________________________
(*) La sola copia per riservata alla Provincia deve essere in marca da bollo da € 14,62
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Specificare se trattasi di consulente esterno, o di tecnico interno al soggetto che presenta la domanda. In quest’ultimo caso,
specificare il ruolo ricoperto
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SCHEDA TECNICA A - ACQUE REFLUE DOMESTICHE e/o ASSIMILATE
-
Scarico n°
13
: ________________________________________________________________________
14
(in caso di scarico in acque superficiali) Denominazione del corpo idrico ricettore : _________________
______________________________________________________________________________________
affluente del Torrente/Fiume/Lago ___________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
Il corso d'acqua recettore è soggetto ad asciutta in determinati periodi dell'anno?
si
no. Se si, specificare indicativamente il periodo ________________________________
_____________________________________________________________________________________
-
(in caso di recapito negli strati superficiali del sottosuolo) Estremi catastali del punto di recapito dello
scarico: ____________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
-
(sempre) Coordinate geografiche Gauss - Boaga (in metri) del punto di recapito dello scarico:
Nord:___________________________________ Est: _______________________________________
A corredo della scheda allegare:
• Estratto in formato A4 della Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, con l’esatta ubicazione del punto
15
di scarico
• attestazione del Comune da cui risulti che il punto di scarico è ubicato in:
- zona non individuata come zona servita da pubblica fognatura, e non risulta realizzabile
l’allacciamento alla rete fognaria degli scarichi oggetto della presente scheda.
- (in alternativa, nel caso sia già stata effettuata l’individuazione degli agglomerati ex articolo 4 R.R.
03/06) zona posizionata al di fuori dell’agglomerato, o in zona posizionata in una parte
dell’agglomerato sprovvista di rete fognaria.
• (solo nel caso di recapito negli strati superficiali del sottosuolo) attestazione del Comune da cui risulti
che il punto di scarico è ubicato in zona non individuata, nel Piano Regolatore vigente del Comune,
quale fascia di rispetto di un punto di captazione di acqua potabile collegato all’acquedotto pubblico.
Situazione autorizzativa dello scarico (barrare la voce corrispondente)
scarico da attivare
scarico già in esercizio
autorizzato con provvedimento n°___________ del____________ , rilasciato il_____________
da___________________________________________________________________, per cui si
chiede il rinnovo
Uso degli edifici presenti all’interno dell’insediamento/degli insediamenti. Formazione delle acque
reflue scaricate
In relazione alla seguente tematica, allegare alla scheda apposita relazione tecnica compilata secondo le
indicazioni riportate nel modello 1.
Sistema di depurazione, e, nel caso di recapito negli strati superficiali del sottosuolo, sistema di
dispersione delle acque reflue
Al fine di descrivere le caratteristiche e le modalità di esercizio del sistema di trattamento, e, nel caso di
recapito negli strati superficiali del sottosuolo, del sistema di dispersione delle acque reflue, allegare,
obbligatoriamente:
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Assegnare a tutti gli scarichi finali nel recettore, oggetto di questa e di altre schede, una numerazione progressiva. Per ciascuno
scarico finale compilare una scheda.
Indicare la denominazione esatta del corpo idrico ricettore; nel caso non ci sia una denominazione ufficiale indicare la tipologia del
corpo ricettore (roggia, valletta, fosso colatore, canale artificiale) e la denominazione ufficiale del corpo idrico in cui il ricettore dello
scarico si immette.
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Nel caso di più punti di scarico è possibile allegare un’unica planimetria
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Codice versione: ACQ DOM RES e SERV – GENNAIO 2014
• Dettagliata relazione tecnica, predisposta e sottoscritta da tecnico abilitato (Ingegnere, Chimico, Biologo,
Perito industriale o chimico), sul sistema di trattamento e sul sistema di dispersione, attualmente installati
o previsti. La relazione dovrà essere redatta secondo le indicazioni contenute nel modello 2.
• Programma di gestione, manutenzione ed autocontrollo del sistema di trattamento e, nel caso di recapito
negli strati superficiali del sottosuolo, del sistema di dispersione delle acque reflue. Il programma deve
indicare gli interventi di manutenzione periodicamente effettuati su tutte le fasi di trattamento del sistema
depurativo, sul sistema di dispersione (qualora sia presente) e sui macchinari installati (griglie, filtri,
pompe di ricircolo e sollevamento, ecc…) e la relativa frequenza. Qualora si desideri che
nell’autorizzazione allo scarico venga previsto un periodo per la messa a punto funzionale del sistema di
trattamento secondo quanto disposto dall’articolo 25 c. 2 del R.R. 3/06 (solo nel caso di impianti biologici
di nuova realizzazione), il programma deve anche comprendere la procedura di avviamento
dell’impianto. In tal caso, devono essere illustrate in dettaglio le operazioni previste in sequenza per
avviare l’impianto, indicando anche un cronoprogramma relativo a tali operazioni. Devono anche essere
specificate le analisi effettuate nelle diverse fasi di trattamento durante il periodo di avviamento. Deve
essere specificato il personale impiegato e la presenza garantita dallo stesso presso l’impianto durante
l’avviamento.
Elenco documenti allegati alla presente scheda:
1) _________________________________________________________________________
2)
_________________________________________________________________________
3)
_________________________________________________________________________
4)
_________________________________________________________________________
5)
_________________________________________________________________________
6)
_________________________________________________________________________
7)
_________________________________________________________________________
8)
_________________________________________________________________________
) ___________________________________________________________________________
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SCHEDA TECNICA B - ACQUE METEORICHE
-
Scarico n°
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: ________________________________________________________________________
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(in caso di scarico in acque superficiali) Denominazione del corpo idrico ricettore : _________________
______________________________________________________________________________________
affluente del Torrente/Fiume/Lago ___________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
-
(in caso di recapito negli strati superficiali del suolo) Estremi catastali del punto di recapito dello scarico:
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Le acque meteoriche recapitate attraverso lo scarico di cui alla presente scheda derivano :
dal dilavamento di coperture (tetti)
dal dilavamento di superfici scoperte
(nel caso in cui le acque meteoriche di cui alla presente scheda derivino anche o solo dal dilavamento di
superfici scoperte) I piazzali, le cui acque meteoriche confluiscono allo scarico di cui alla presente scheda,
sono adibiti a: ___________________________________________________________________________
______________________________________________________________________________________
(nel caso in cui le acque meteoriche di cui alla presente scheda derivino anche o solo dal dilavamento di
superfici scoperte) Prima dello scarico sono presenti i seguenti sistemi di trattamento:
decantazione
disoleatura
altro (specificare):_____________________________________________________
Luogo ___________________
Data _____________________
Firma ____________________
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Assegnare a tutti gli scarichi finali nel recettore, oggetto di questa e di altre schede, una numerazione progressiva. Per ciascuno
scarico finale compilare una scheda.
Indicare la denominazione esatta del corpo idrico ricettore; nel caso non ci sia una denominazione ufficiale indicare la tipologia del
corpo ricettore (roggia, valletta, fosso colatore, canale artificiale) e la denominazione ufficiale del corpo idrico in cui il ricettore dello
scarico si immette.
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Qualora derivino sia dal dilavamento di coperture che di superfici scoperte, barrare entrambe le caselle.
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MODELLO 1
CONTENUTI DELLA RELAZIONE TECNICA IN CUI DEVE ESSERE DESCRITTO L’USO DEGLI EDIFICI
PRESENTI ALL’INTERNO DELL’INSEDIAMENTO/DEGLI INSEDIAMENTI, E LE MODALITÀ DI
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FORMAZIONE DELLE ACQUE REFLUE SCARICATE
20
Per ogni insediamento , la relazione deve sviluppare i seguenti punti:
1. Deve essere indicato il numero complessivo di edifici che compongono l’insediamento. Nel caso in
cui il numero complessivo di edifici da cui decadono acque reflue sia maggiore di 1, ad ogni edificio
deve essere assegnata una numerazione univoca.
2. Per ogni edificio presente all’interno dell’insediamento, deve essere precisato l’uso (o gli usi, se
molteplici) a cui esso è adibito, con riferimento alle seguenti categorie:
a. Uso residenziale
b. Laboratorio di parrucchiere, barbiere, istituto di bellezza
c. Lavanderia a secco a ciclo chiuso e/o stireria la cui attività sia rivolta direttamente ed
esclusivamente all’utenza residenziale
d. Vendita al dettaglio di generi alimentari e altro commercio al dettaglio, anche con annesso
laboratorio di produzione finalizzato esclusivamente alla vendita al dettaglio
21
e. Attività alberghiera (o correlata all’ospitalità turistica in generale ) e di ristorazione
22
f. altro
3. Per ogni edificio dell’insediamento deve essere specificato quanto segue:
a. Se i reflui che si originano dall’edificio provengono anche o solo dai servizi igienici presenti
all’interno dell’edificio. In caso affermativo, indicare anche i seguenti dati:
N° massimo abitanti/persone complessivamente presenti nell’edificio, precisando anche
se parte degli utenti dimora stabilmente presso l’insediamento
Eventuali periodi durante i quali l’insediamento non è frequentato da nessuno o da un
numero estremamente ridotto di persone, precisando, in caso affermativo, le ore del
giorno, i giorni della settimana, i mesi dell’anno durante i quali si verifica la suddetta
condizione.
b. Se i reflui che si originano dall’edificio non provengono esclusivamente dai servizi igienici
dello stesso, descrivere per l’edificio in questione l’attività in esso svolta, precisando anche:
l’intervallo orario del giorno, i giorni della settimana, i mesi dell’anno, durante i quali si ha
l’effettuazione della suddetta attività
l'eventuale presenza e la relativa ubicazione di laboratori fisici, chimici o biologici
all'interno dell’edificio in questione
il carico organico biodegradabile di punta espresso in abitanti equivalenti (secondo le
indicazioni contenute all’articolo 5 c. 5 del R.R. 3/06), che caratterizza i reflui derivanti
dalla suddetta attività.
se lo scarico proveniente dall’edificio in questione è già attivo alla data di presentazione
della domanda, deve essere allegato alla relazione tecnica un referto analitico a firma di
analista abilitato, relativo ad un campione23 di reflui complessivi originati nell’edificio in
questione prima di ogni trattamento depurativo, attestante i valori di concentrazione dei
parametri di cui alla tabella 1 allegato B del R.R. 3/06.
4. (solo per le imprese agricole o impianti di acquacoltura/pescicoltura) Deve essere evidenziata
l’appartenenza dell’azienda ad una delle seguenti categorie24:
a. Impresa dedita esclusivamente alla coltivazione di fondi ed alla silvicoltura
b. Impresa dedita all'allevamento di bestiame.
19
Nel caso in cui dall’insediamento si originino più terminali distinti di scarico di acque reflue domestiche e/o assimilate, deve essere
precisato il numero dello scarico, secondo la numerazione indicata nella scheda tecnica A, a cui si riferisce la relazione tecnica.
20
Nel caso in cui la domanda sia presentata da un Consorzio di insediamenti, oppure dall’insediamento da cui hanno origine gli scarichi
finali nei quali confluiscono anche le acque reflue e/o meteoriche provenienti da altri insediamenti (senza che sia stato costituito un
Consorzio), devono essere allegate alla domanda di autorizzazione distinte relazioni relative a tutti gli insediamenti le cui acque reflue o
meteoriche confluiscono negli scarichi oggetto della domanda.
21
Ad esempio campeggi, residence, seconde case.
22
In questa categoria generale sono da comprendere usi quali: sportivo, scolastico, sanitario, ricreativo (es. parchi acquatici). Nel caso
in cui l’edificio sia adibito ad uso scolastico o sanitario, deve essere precisato anche se nello stesso sono presenti laboratori chimici,
fisici o biologici.
23
In base a quanto disposto dall’articolo 35 c. 1 del R.R. 3/06 il campione sottoposto ad analisi deve essere un “campione medio
prelevato nell’arco di tre ore”.
24
Si precisa che qualora l’impresa di acquacoltura/pescicoltura non soddisfi i criteri quantitativi di assimilazione di cui alla lettera d)
dell’articolo 101, c. 7, del d.lgs. 152/06, le acque reflue prodotte non potranno essere considerate assimilate alle domestiche ma
saranno considerate acque reflue industriali (acque di processo).
Codice versione: ACQ DOM RES e SERV – GENNAIO 2014
c.
Impresa dedita alla coltivazione di fondi ed alla silvicoltura o all'allevamento di bestiame che
dispone di terreno agricolo funzionalmente connesso con l'attività di allevamento, che
esercita attività di trasformazione o valorizzazione della produzione agricola inserita con
carattere di normalità e complementarietà funzionale nel ciclo produttivo aziendale. In tal
caso, va precisata la materia prima lavorata proveniente dall'attività di coltivazione dei fondi
di cui si ha disponibilità a qualunque titolo, in misura percentuale rispetto alla materia prima
complessivamente lavorata.
d. Impianto di acquacoltura e di piscicoltura. In tal caso, va precisata la densità media di
2
allevamento per metro quadro di specchio d’acqua in Kg/m e la portata d’acqua
complessivamente utilizzata nell’impianto in l/s.
In tutti i casi sopra indicati, deve anche essere indicato il carico organico biodegradabile di punta
espresso in abitanti equivalenti (secondo le indicazioni contenute all’articolo 5 c. 5 del R.R. 3/06),
che caratterizza i reflui derivanti dalla suddetta attività.
5. Considerati il numero massimo di persone presenti in ogni edificio da cui si originano reflui
provenienti solo dai servizi igienici ed il carico organico biodegradabile di punta di ogni edificio da cui
si originano reflui non provenienti solo da servizi igienici, di cui al precedente punto 3 e 4, deve
essere indicato il numero complessivo di Abitanti equivalenti riferibili allo scarico complessivo.
Codice versione: ACQ DOM RES e SERV – GENNAIO 2014
MODELLO 2
CONTENUTI DELLA RELAZIONE TECNICA CONCERNENTE IL SISTEMA DI TRATTAMENTO, E, NEL
CASO DI RECAPITO NEGLI STRATI SUPERFICIALI DEL SOTTOSUOLO, DEL SISTEMA DI
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DISPERSIONE DELLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE E/O ASSIMILATE ALLE DOMESTICHE
A) Sistema di trattamento delle acque reflue
1. Carichi idraulici ed organici affluenti all'impianto (per i sistemi di trattamento già in esercizio vanno forniti
i dati reali, per gli impianti in progetto, i valori previsti ed assunti quale base della progettazione)
-
portata giornaliera complessiva (Qd) in mc/d
(solo nel caso di impianti a biomassa adesa o sospesa) portata di calcolo (Qc) in mc/h, ovvero la portata
media oraria riferita al periodo della giornata di maggiore afflusso.
portata di punta oraria (Qp) in mc/h
concentrazione media di BOD5 (mg/l) nel liquame influente
Inoltre, per gli impianti a biomassa sospesa, deve essere precisata la concentrazione di SST mantenuta
nella miscela aerata.
Nel caso di sistemi di trattamento già in esercizio, per quanto riguarda la portata, i dati forniti dovranno
preferibilmente essere ricavati attraverso apposite misurazioni (ad esempio, mediante l’impiego di
26
misuratori di portata noleggiati ) piuttosto che essere ricavati da stime teoriche. Anche per quanto
riguarda il dato relativo al BOD5, dovranno essere preferibilmente riportati i risultati delle misurazioni
realmente effettuate e le modalità di esecuzione delle stesse, piuttosto che valori stimati.
27
2. Illustrazione dettagliata dell’impianto (sia per la linea acque che per la linea fanghi), indicando:
• Tipologia impiantistica (vasca imhoff, fitodepurazione, impianto a fanghi attivi a biomassa sospesa,
Biofiltri, letti percolatori, biodischi, ecc….).
• Elencazione e descrizione delle fasi di trattamento sia della linea acque che della linea fanghi.
Collegamenti idraulici tra le diverse fasi. Ripartitori della portata tra le diverse vasche e By-pass generali
e parziali delle singole fasi.
• Dimensioni (altezza, lunghezza e larghezza) e caratteristiche strutturali (es. materiale di costruzione)
delle vasche previste per ciascuna fase di trattamento
• Caratteristiche dei macchinari e dei dispositivi installati (numero, portata, potenza e sequenza di
funzionamento delle pompe dell'eventuale stazione di sollevamento in testa all'impianto, indicando
anche l’eventuale presenza di pompe di riserva; dispositivi per l'insufflazione di aria; pompe per il
ricircolo dei fanghi e per l’estrazione dei fanghi di supero, indicando anche l’eventuale presenza di
pompe di riserva; caratteristiche strutturali e dimensionali dei mezzi di supporto nel caso di impianti a
biomassa adesa; sonde in continuo, ecc…).
• Quantitativo di fanghi di supero (in Kg/anno ed in mc/anno) prodotti e smaltiti dall’impianto.
3. Eventuali soluzioni atte a fronteggiare periodi lunghi, durante i quali il carico organico influente da
trattare si riduce pressoché a zero (ad esempio, vasca di equalizzazione in testa all’impianto,
allacciamento di abitazioni limitrofe all’insediamento, alimentazione dell’impianto con substrato artificiale,
tipologia di impianto di per sé in grado di fronteggiare tale circostanza, come nel caso degli impianti ad
aerazione prolungata o nel caso di impianti a cariche).
La relazione dovrà essere corredata da una pianta generale e da sezioni dell'impianto in scala ≥ 1:100,
aggiornate al reale stato di fatto (nel caso di impianti già in esercizio), e di schema a blocchi delle diverse
fasi di trattamento e di tutti i collegamenti idraulici.
B) Sistema di dispersione delle acque reflue domestiche e/o assimilate negli strati superficiali del sottosuolo
(solo in caso di recapito nel sottosuolo)
1. Illustrazione dettagliata
28
del sistema di dispersione, indicando:
25
Nel caso in cui dall’insediamento si originino più terminali distinti di scarico di acque reflue domestiche e/o assimilate, deve essere
precisato il numero dello scarico, secondo la numerazione indicata nella scheda tecnica A, a cui si riferisce la relazione tecnica.
In alternativa, qualora il liquame sia convogliato in testa all’impianto mediante canali aperti, si potrà procedere alla misura del tirante
idrico in tali canali, ricavando i valori di portata tramite l’applicazione delle formule idrauliche correlate alle caratteristiche geometriche e
costruttive di tali canali.
27
Per i sistemi di trattamento già in esercizio vanno fornite le caratteristiche reali, per gli impianti in progetto, le caratteristiche previste a
conclusione della progettazione
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Codice versione: ACQ DOM RES e SERV – GENNAIO 2014
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a. Tipologia di sistema (pozzo disperdente , subirrigazione, ecc….).
b. Descrizione della struttura e delle caratteristiche costruttive del sistema di dispersione, indicando
anche tutti i collegamenti idraulici, i ripartitori della portata, ed i by-pass esistenti.
c. Caratteristiche geometriche degli elementi del sistema di dispersione (diametro e profondità del
pozzo, diametro e lunghezza delle condotte di dispersione del sistema di subirrigazione,
granulometrica del materiale in cui risultano posate le condotte di dispersione, ecc.)
d. Caratteristiche dei macchinari e dei dispositivi eventualmente installati.
2. Illustrazione delle caratteristiche idrogeologiche del sottosuolo nella zona dove avviene la dispersione
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delle acque reflue , indicando:
a. Stratigrafia del terreno
b. Profondità minima dell’acquifero più superficiale nei periodi di maggiore alimentazione della
falda
Qualora non desumibile da studi geologici già disponibili o da indagini geologiche (carotaggi/prospezioni)
appositamente eseguite per la compilazione della domanda, la stratigrafia del terreno nella zona di
dispersione potrà essere ricavata tramite l’effettuazione di test di percolazione. Il test di percolazione
dovrà essere condotto:
- secondo modalità “non standard” per quanto riguarda le dimensioni dello scavo ed il battente
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dell’acqua all’inizio del test, con l’obiettivo di definire la conducibilità (o permeabilità) idraulica del
terreno in corrispondenza del fondo scavo del sistema di dispersione e quindi la corrispondente
classificazione del terreno stesso in base alle indicazioni letteratura. In tal caso, comunque, dovrà
essere citata la fonte bibliografica di riferimento per il test e per le formule di calcolo della
conducibilità idraulica.
- più semplicemente, secondo le modalità “standard” per quanto riguarda geometria del pozzetto di
prova e battente all’inizio della prova, indicate in U.S. Public Health Report n. 2461 (descritte in
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allegato) , con l’obiettivo di individuare un tempo di percolazione e quindi la corrispondente
classificazione del terreno secondo le indicazioni della medesima fonte bibliografica (vedi ancora
allegato).
In ogni caso, le modalità di effettuazione del test dovranno essere accuratamente descritte in
relazione. Il test dovrà comunque soddisfare le seguenti condizioni:
• nell’ambito del test dovranno essere condotte almeno due prove in ciascun pozzetto ed i risultati
del test ottenuti dovranno essere frutto della media dei risultati delle singole prove
• Il test dovrà essere effettuato realizzando almeno 2 pozzetti di prova, in caso di terreno
omogeneo, e fino a 6 pozzetti, nel caso di terreno che presenta forti variazioni da un punto
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all’altro . In ogni caso, la zona dove verrà installato il sistema di dispersione dovrà risultare
coperta omogeneamente dai pozzetti.
• in occasione di ogni prova il terreno interessato dal processo di percolazione dovrà essere stato
preventivamente saturato d’acqua.
Si anticipa che qualora il test di percolazione indichi una permeabilità del terreno molto elevata (> 1 cm/s),
per la presenza di un orizzonte di terreno caratterizzato da ghiaia e/o ciottoli, la dispersione dei liquami nel
terreno dopo trattamento mediante fossa settica o Imhoff non risulta ammesso, per gli elevati rischi di
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contaminazione della falda . In tal caso, qualora possibile, si dovrà provvedere ad asportare parte del
terreno naturale per sostituirlo con terreno a granulometria inferiore, caratterizzato da minore permeabilità.
La relazione dovrà essere corredata da una pianta generale e da sezioni del sistema di dispersione
attualmente esistente o in progetto in scala ≥ 1:50; nel caso di sistemi esistenti, tali elaborati dovranno
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Per i sistemi già in esercizio vanno fornite le caratteristiche reali, per i sistemi in progetto, le caratteristiche previste a conclusione
della progettazione
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In base al punto 3.4 della DGR 8/2318 del 5 aprile 2006, la tecnica di dispersione mediante pozzi disperdenti non è ammessa per
nuove installazioni.
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Questa parte della relazione tecnica deve essere obbligatoriamente sottoscritta da un geologo, o da un Ingegnere Civile, o
Ambientale.
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Ovvero il valore della costante K in m/s che lega, secondo la legge di Darcy, la portata per unità di superficie al gradiente idraulico
(perdita di carico per unità di lunghezza).
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Ed avendo cura di fare in modo che il fondo del pozzetto di prova sia ubicato alla stessa quota del fondo dello scavo di posa del
sistema di dispersione
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Cfr. MASOTTI LUIGI; VERLICCHI PAOLA, DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI PICCOLA COMUNITA', Hoepli, 2005.
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Cfr. MASOTTI LUIGI; VERLICCHI PAOLA, DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI PICCOLA COMUNITA', Hoepli, 2005, Tabella A1.8.
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essere conformi al reale stato di fatto. La pianta dovrà riportare anche l’ubicazione dei pozzetti di prova del
test di percolazione (nel caso in cui sia stato effettuato).
La relazione di cui al presente modello dovrà riportare la data di estensione, e dovrà essere firmata dal
tecnico abilitato (Ingegnere, Chimico, Biologo, Perito industriale o chimico) estensore delle stessa (con
timbro di iscrizione all’ordine professionale). Ciò vale anche per le piante, le sezioni e gli schemi a blocchi.
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MODELLO 2
Test di percolazione secondo le modalità indicate in U.S. Public Health Report n. 2461
Il test di percolazione si effettua praticando un cavo quadrato di 30 cm di lato e profondità pari a quella del
fondo dello scavo di posa della tubazione.
Si riempie completamente il cavo con acqua fino a saturarne le pareti e si lascia percolare l’acqua fino a suo
completo assorbimento.
Successivamente, mentre il fondo è ancora saturo di umidità, si riempie di nuovo il cavo con acqua per una
altezza di 15 cm e si determina il tempo occorrente affinché il livello dell’acqua cali di 2,5 cm.
Per quanto riguarda l’interpretazione dei risultati ottenuti e quindi la classificazione del terreno si farà
riferimento alle seguente tabella che riporta anche il conseguente sviluppo in metri lineari delle condotte di
subirrigazione (nel caso in cui questo sia il sistema di dispersione adottato).
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