n° 6 giugno 2014 - SITO

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n° 6 giugno 2014 - SITO
LAGUNA NORD EST
ANNO XII - N. 6 - GIUGNO 2014
Lega
LAGUNA NORD EST
FAVARO VENETO • MARCON • QUARTO D’ALTINO • PORTEGRANDI
LA NOSTRA LEGA
E LA CONTRATTAZIONE SOCIALE
Supplemento mensile di VeneziaLavoro – Direttore responsabile Giovanni Pascoli – Direttore editoriale Ettore Vittiman – Autorizzazione Tribunale Ve n.1493 del 06.10.04
Sede: Sindacato Pensionati Italiani Cgil - Favaro Veneto via Monte Abetone, 30 - 30173. Venezia - Telefono 041 5491445 - Fax 041 5010276 - e-mail [email protected] - [email protected]
N
el numero di Aprile di LiberEtà, il giornale dello SPI CGIL Nazionale, si è dato ampio spazio al valore della “contrattazione
sociale”. In particolare Ivan Pedretti, ora Segretario Nazionale
dello SPI, per anni Dirigente della CGIL Veneta e, da ultimo,
Segretario Generale dello SPI CGIL del Veneto, ha posto con forza
l’accento su alcune questioni che ci piace riprendere.
Egli dice: “La crisi di questi anni ci consegna un Paese profondamente disuguale, ingiusto, con protezioni sociali affievolite e con crescenti aree di povertà: con la contrattazione sociale il sindacato
rivendica maggiore uguaglianza, tutele per fronteggiare la crisi, nuovi
diritti per nuove aree di bisogno” e afferma che “la contrattazione sociale territoriale ha le potenzialità per diventare un formidabile strumento di redistribuzione sociale”.
Siamo completamente d’accordo.
Questa Lega ha, da sempre, praticato, completamente e a tutto campo,
la “contrattazione sociale”, sempre unitaria.
La formula che noi abbiamo usato è semplice: partendo dai bisogni
della gente, analizzati ascoltando in tutte le occasioni i cittadini, abbiamo costruito schemi di richieste verso chiunque queste richieste
potesse soddisfare, fatto incontri negoziali, riportato sempre accordi
scritti e verificato che questi fossero rispettati. Gli ormai 125 accordi
sottoscritti negli anni ne sono la dimostrazione, ma ancora di più la
dimostrazione sta nel fatto che nel nostro territorio i servizi, il sostegno
ai meno abbienti, le realizzazioni di strutture sociali e di miglioramento
di vivibilità del territorio sono in questi anni complessivamente aumentati e, ciascuno di essi, non è comunque diminuito.
segue a pag. 2
ULTIM’ORA
I dati della disoccupazione in Italia
aumentano ancora.
• La disoccupazione è salita al 13,6%
• I disoccupati in Italia sono oggi
3.500.000
• La disoccupazione giovanile in Italia
è arrivata al 46% ma nel sud del
paese tocca il 61%, ciò si aggrava
ancora sul fronte della disoccupazione femminile e a ciò si sommano
i NEET (persone che non sono impegnati nel ricevere un'istruzione o
una formazione, non hanno un impiego né lo cercano, e non sono impegnati in altre attività assimilabili,
quali ad esempio tirocini o lavori domestici)
Ciò conferma la necessità di politiche
di serio sviluppo e non di interventi
palliativi come la correzione o istituzione di qualche regola.
2 GIUGNO 2014 BUON COMPLEANNO REPUBBLICA!
Dal messaggio del Capo dello Stato, Presidente Giorgio Napolitano, in occasione del 2 Giugno:
... “Il cammino del nostro paese verso un futuro migliore passa
egualmente - non dimentichiamolo - attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalità, all'evasione fiscale.”…
Bravo Presidente! È il caso proprio che tutti a partire dal Governo riflettano su queste parole. “Lotta senza quartiere” non significa “fare qualcosa”, ma lasciare proprio senza scampo, colpire durissimamente,
definitivamente, irrimediabilmente chi corrompe o si fa corrompere, chi
evade o chi fa evadere.
Segue dalla prima pagina
trovato altri impieghi, magari meno utili, se noi non fossimo stati lì a pretendere questa struttura. Una struttura
che non tocca i servizi dei presidi socio sanitari di Marcon e Quarto d’Altino. E anche questo non era scontato,
come alcuni “gufi” avevano preconizzato. Insomma su
questa ultima questione e sulle altre oggetto di trattativa
abbiamo operato una sorta di “spending review”, ma non
di tagli, bensì di spostamento di risorse verso chi ne
aveva più bisogno.
Va detto ad onor del vero che abbiamo trovato, di norma,
istituzioni ed enti sensibili a questi temi.
Il territorio, quindi, (le nuove piste ciclabili, ed esempio), far quadrare il cerchio delle minori risorse con i
maggiori servizi necessari per affrontare le “ crescenti
aree di povertà” ricordate da Pedretti, ma anche alcuni
servizi che i Comuni e Municipalità hanno messo in atto
per aiutare chi cerca lavoro e per vari adempimenti.
Conclude Pedretti: “Contrattare sul territorio è riappropriarsi del futuro della propria città, della propria condizione di vita e di partecipazione alla comunità di cui
facciamo parte. E’ una nuova frontiera che si apre e che
va consolidata ed estesa a livello confederale”.
Ma su queste ultime parole vogliamo fare una chiosa.
Perché si definisce questa “una nuova frontiera”?
La negoziazione o contrattazione per un sindacato di un
qualsiasi bisogno della gente che rappresenta non è “una
nuova frontiera”. E’, invece, dai tempi più remoti, il
ruolo più importante, la mission, di un sindacato e il dovere principale di un qualsiasi sindacalista, qualunque
sia il suo livello. Sia esso il più giovane delegato di reparto, o un nuovo segretario di lega oppure il più alto
incarica, quello è il suo mestiere. E noi, come Leghe,
questa titolarità l’abbiamo, anche, con puntualità sancita
da decenni nel nostro statuto, più precisamente nel suo
articolo 19. Si tratta da parte di tutti praticarlo e farlo
praticare, ancorchè in ritardo, con altrettanta puntualità
dappertutto.
Ascoltare la gente…..Lo abbiamo fatto attraverso i
nostri addetti ai recapiti; i diecimila cittadini che ogni
anno accedono alle nostre sedi sono un potente strumento di osservazione, come lo sono le diverse riunioni collettive. Questo ci ha dato la possibilità di
formulare richieste sentite dalla gente.
Con i Comuni e Municipalità abbiamo discusso su
come essi utilizzavano le risorse a loro disposizione,
quali priorità si dovevano dare e ciò con tanta più attenzione, puntualità e caparbietà quanto più queste risorse fossero ridotte. Con le Case di Riposo abbiamo
discusso le rette e verificato i loro servizi in relazione
alla congruità dei bisogni degli anziani ospiti e alla
congruità rispetto a quanto pagato. Tutto ciò, di certo,
ogni anno, ma anche in occasione di bilanci di assestamento e comunque ogni volta che lo abbiamo ritenuto opportuno per verificare il divenire della
realizzazione di quanto concordato o per avanzare
nuove richieste.
Quando questo giornale uscirà la nuova Sede del Distretto Socio Sanitario a Favaro Veneto, probabilmente, sarà già stata inaugurata e si ha notizia che
l’organizzazione tecnico - operativa per trasferire lì i diversi punti di servizi a Favaro Veneto e la Sede provvisoria di vicolo della Pineta è in atto. I primi giorni del
mese di Luglio la Sede sarà operativa e questa è, lo diciamo senza falsa modestia, il frutto del lavoro sinergico
unitario del sindacato dei pensionati di questo territorio
con le varie istituzioni, ma soprattutto della mobilitazione delle gente, che siamo riusciti a guidare e mettere
a frutto. Oltre 44 incontri con accordi sottoscritti, diecine
di difficoltà, regolamentari, urbanistiche e di ogni altro
genere superate, ostacoli e trabocchetti a iosa evitati.
Questa è la storia, ampiamente discussa con la gente, di
una delle nostre più importanti conquiste. Conquista che
ha comportato un impegno finanziario pubblico non di
poco conto (9 milioni di euro), ma che avrebbe, forse,
Ettore Vittiman
Camusso a Cisl e Uil:
“Apriamo una vera vertenza sulle pensioni”
Nella sua relazione congressuale Susanna Camusso ha lanciato una proposta
a CISL e UIL perché venga aperta una vera e propria vertenza sulle pensioni
affrontando così tutte le varie questioni che oggi mettono in difficoltà i pensionati di oggi e di domani in relazione alle loro pensioni.
«Proponiamo a Cisl e Uil – ha detto Susanna Camusso nella relazione che ha
aperto il XVII congresso della Cgil – una vera e propria vertenza sulle pensioni
che abbia al centro una prospettiva dignitosa per i giovani, i precari, per una
vita dignitosa degli anziani».
«Una vera vertenza sulle pensioni – ha spiegato il segretario generale della
Cgil – vuol dire una piattaforma, le assemblee, un percorso vertenziale vero e
proprio. Deve comprendere gli esodati, il cui problema va risolto nella certezza
del diritto, e anche proporre una risposta strutturale rispetto alle fantasie del
dibattito in corso, tra autoprestiti, prepensionamenti e scivoli vari. Non si può tornare alle mille soluzioni
ad hoc per poi dire che il sistema è ingiusto e costoso».
2
Vogliamo farla finita?
In questo mese di maggio si sono di nuovo sommate notizie a iosa su evasioni ed elusioni fiscali, contributive, corruzione, lavoro nero e quant’altro.
Con la premessa e fermo restando che nessuno è colpevole fino a che non sia stato condannato definitivamente,
sono notizie che sconvolgono. Sconvolgono e fanno diventare furiosi.
E i più furiosi di tutti sono quei contribuenti che, mese dopo mese, versano allo Stato le loro imposte con grandissimi
sacrifici: i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Con quei soldi così puntualmente erogato si programmano grandi opere pubbliche, si determinano erogazioni di solidarietà per le catastrofi naturali o per paesi sottosviluppati o, ancora, per eventi mondiali che avranno luogo nel nostri
Paese e poi si scopre, ferma restando la premessa, che di quel denaro qualcuno si appropria per se stesso, sottraendolo a quelle opere e a quegli importati fini.
Uno dei più squallidi dirottamenti delle risorse pubbliche e del loro improprio delittuoso utilizzo è quello che riguarda
la sanità. Sì, proprio la sanità. I soldi per alleviare le pene di chi soffre per malattie e per prevenirle, prendono altre vie.
Ciò è ancora più grave perché, poi, ben difficilmente i colpevoli, anche allorché condannati, pagano fino in fondo le
loro colpe.
Un’insufficienza dell’azione dello Stato, quindi, per scoprire gli illeciti, perché, come più volte denunciato da più fonti,
anche autorevoli e istituzionali, se si somma tutto (evasione e elusione fiscale e contributiva, corruzione, economia
sommersa, ecc.) il nostro Paese ha un danno di 300 miliardi di euro annui, mentre se ne recuperano, se va bene,
una diecina. Questa insufficienza si aggrava per il fatto che norme farraginose, appigli legali, fughe all’estero, alla fine
lasciano di norma sostanzialmente impuniti i colpevoli, il maltolto non si recupera e se qualche confisca pur esiste,
di nuovo, norme burocratiche ne ostacolano la concreta esigibilità e perfino, talvolta, ne fanno ritornare nel sostanziale
possesso l’espropriato o la sua organizzazione delinquenziale.
In questo Paese se uno ruba una mela o una vecchia bicicletta (che comunque sono reati), va in galera, magari con
l’aggravante del furto con destrezza, ma se uno ruba alla comunità nazionale invece alla fine (anche magari dopo
passaggi anche di arresti) spesso non paga fino in fondo le sue pene e vive più o meno tranquillo.
Questa è un’emergenza nazionale cui ogni Governo che vuole fare propria la propria funzione e cioè“governare” deve
porre fine.
Le risorse recuperate ripianerebbero ogni disavanzo, potrebbero essere utilizzate per stimolare un possente sviluppo,
sanare i disastri delle strutture e dei beni del nostro Paese, dalle scuole ai siti culturali, i trasporti…..ma la lista degli
interventi possibili con quei soldi sarebbe infinita.
E, non ultimo e certamente non per importanza, si ripristinerebbero le regole di una “Stato di Diritto”.
Non si capisce perché questa emergenza non venga affrontata con il necessario piglio, modificando leggi, norme,
circolari attuative e quant’altro necessario.
Anche da questo si misura l’efficacia dell’azione di un Governo e non solo da quanto riesce a “tagliare”! (e.v.)
Un appello alla Politica
Il nostro Paese, anche dopo l’esito delle votazioni del 25 maggio 2014, ha un estremo bisogno di dotarsi urgentemente di
una “mappa sociale”, di una “bussola politica”, di un “codice etico” e di un “faro economico”, per definire delle condivise
scelte orientate a realizzare: la sicurezza dei cittadini, la legalità, la sobrietà, l’onestà, la solidarietà, la giustizia, l’esigibilità
dei diritti e dei doveri costituzionali.
Le logiche corporative, populiste, disfattiste e l’indifferenza, distruggono: la coesione sociale, i diritti di cittadinanza e i beni
comuni.
Il volontariato che quotidianamente, soprattutto in questi anni di grande crisi, non solo materiale ma anche morale, risponde
con l’aiuto e la solidarietà ai primari bisogni delle persone in difficoltà e ai richiami delle tante povertà, invita, sollecita, la
“politica” nazionale, regionale e locale, ad abbandonare completamente comportamenti narcisisti e autoreferenziali.
Purtroppo attualmente, sul buon senso e sulla ragionevolezza, nella politica italiana prevalgono litigiosità, arroganza e denigrazioni: l’avversario è un nemico da abbattere.
Donne e uomini della politica, seguite gli insegnamenti delle madri e dei padri costituenti, il volontariato vi invita a rispettate
e ad applicare i principi e gli obiettivi della Carta Costituzionale, per un welfare inclusivo di comunità e generativo, e per una
riconosciuta e valorizzata sussidiarietà del terzo settore.
Franco Piacentini Presidente regionale AUSER Veneto
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LO SAPEVATE CHE?
UNA FALSA
IMPRESSIONE
Si dice: lo Stato con quanto ricava dal gioco d’azzardo (le
“macchinette”, ed esempio), il tabacco, e l’alcol introita
molte risorse. Si stimano per tutte e tre le cose circa 33
miliardi e 800 milioni di euro.
In un recente convegno tenuto a Bari, promosso dalla
Consulta Nazionale Antiusura, che ha avuto ampio eco
anche sulla stampa, invece, si è fatto il punto della situazione
stimando anche quanto lo Stato spende per tutto ciò e i
risultati sono del tutto inversi.
Diana De Martino, sostituto procuratore della Direzione
Nazionale Antimafia, ha evidenziato le cifre.
- Il ricavo erariale del Gioco è di 8 miliardi, ma il costo che
ne deriva è di 30 miliardi
- Dall’alcol si ricavano 12,5 miliardi, ma il costo è di 22 miliardi
- Dal tabacco si ricavano 13,3 miliardi con un costo di 7,5
miliardi, ma con un numero di morti, derivanti dal tabagismo,
di ben 71.445 persone. La vendita di sigarette è in aumento
(+ 4 punti in due anni) e la maggior parte di questo
aumento è dovuto al consumo delle donne
Tutto ciò favorisce inoltre, specie nel gioco, l’infiltrazione
della criminalità, l’usura, ecc.
E che dire sulle “pene” delle famiglie che si trovano all’
interno dei loro cari con queste patologie fisiche e psichiche,
che hanno riflessi anche economici enormi?
Ne vale la pena?
Risolvere questi problemi non è semplice, ma uno Stato che
si trovi di fronte a questi dati, in qualche modo, deve pur
reagire, quanto meno per attenuarli tendendo alla loro eliminazione. Se si fa la somma algebrica di quanto in quel
convegno emerso, si arriva ad un deficit di quasi 30 miliardi,
oltre ai costi umani.
I riflessi sociali e anche sanitari sono gravi.
Sono stato in una tabaccheria di un quartiere popolare ad
acquistare un francobollo a mezza mattina e mi sono trovato
in fila dietro una serie di anziane donne che dal loro abbigliamento non erano di certo benestanti che con morbosità
acquistavano i così detti “gratta e vinci” anche di alto valore
(20 €), sullo sfondo in un angolo di fronte a macchinette
video poker 2 uomini e una donna si cimentavano con
passione in partite, perse, senza soluzione di continuità.
Ogni sera si vedono giovani che bevono e fumano, in prevalenza donne.
Due notizie confortanti, nella giornata contro il tabagismo,
31 Maggio, abbiamo ascoltato due notizie che promettono
bene.
In Francia si propone di evitare il consumo di tabacco anche
per strada e qui nel Veneto, un’importante ULS ha vietato di
fumare anche nei luoghi all’aperto di sua pertinenza, speriamo
che questi comportamenti virtuosi vengano imitati.
E.V.
4
LE POLITICHE PER I BENI CULTURALI
NEI GOVERNI CHE SI SONO AVVICENDATI
DAL 2001 AL 2013
La percentuale del bilancio dello Stato destinata
ai beni culturali nel 2001 era dello 0,39%
Nel 2013 è passata allo 0,20%, quindi dimezzata;
Dal 2010 al dicembre 2011 le risorse umane destinate ai Beni Culturali hanno subito le seguenti
variazioni:
- Archeologi
meno 6%
- Architetti
meno 7%
- Bibliotecari
meno 8%
- Archivisti
- Restauratori
- Storici d’arte
- Capi Tecnici
- Coll. Tecnico scientifici
meno 6%
meno 5%
meno 7%
meno 2%
meno 4%
per un totale di 6.175 lavoratori di alta professionalità in un Paese che vanta l’80% del patrimonio culturale del pianeta e che porta miliardi
di euro ogni anno nella nostra economia!
Un esempio solo: la Domus Aurea, la stupenda
villa di Nerone, oggetto di parziali restauri passati, è diventata un dormitorio per sbandati, barboni, drogati e mendicanti.
Tagli che si sommano a quelli per sostenere i ceti
più poveri che lì trovano l’unico rifugio. E allora
si capisce la relazione tra le due politiche.
E.V.
Colf e Badanti, così le nuove retribuzioni
Il Caaf Cgil Nordest offre un servizio qualificato d'aiuto alle famiglie nel disbrigo delle pratiche d'assunzione di
colf e badanti e per ogni adempimento conseguente.
Data la complessità della materia si invitano gli interessati a rivolgersi presso le sedi Caaf.
Aperto dal Lunedì al Venerdì dalle 9,00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00
Via Ca’ Marcello 10 Mestre Venezia tel. 041-5491100
A titolo puramente esemplificativo si riportano alcune tabelle riguardanti le Badanti ed il lavoro domestico.
RETRIBUZIONE MINIMA 2014 LAVORO DOMESTICO
Livello
A
A Super
B
B Super
C
C Super
D*
D Super*
Mansione
Collaboratori generici
non addetti assistenza
Addetti alla compagnia
autosufficienti
Collaboratori esperti
con qualifica
Assistenti a persone
autosufficienti
Cuochi
Assistenti a persone
non autosufficienti
senza qualifica
Collaboratori con
responsabilità
Assistenti a persone
non autosufficienti con
qualifica
Retribuzione minima 2014 lavoro domestico
Assistenza notturna
Conviventi
Non conviventi
(Stipendio mensile)
(Stipendio
(Paga oraria)
mensile)
Autosufficienti
Non autosufficienti
€ 614,85
€ 4,47
€ 726,66
€ 5,27
€ 782,55
€ 5,59
€ 838,45
€ 5,93
€ 894,36
€ 6,26
€ 950,25
€ 6,58
€ 1.117,93
€ 7,60
€ 1.173,83
€ 7,93
€ 964,22
€1.092,78
€ 1.349,92
* (per D e D Super, + indennità € 165,31)
Contributi orari nel 2014
Tabella contributi lavoro domestico a tempo indeterminato
Retribuzione oraria
Importo contributo orario
Effettiva
Comprensivo quota CUAF
Senza quota CUAF
fino a € 7,86
€ 1,39 (0,35)*
€ 1,40 (0,35)
oltre € 7,86fino a € 9,57
€ 1,57 (0,39)
€ 1,58 (0,39)
oltre € 9,57
€ 1,91 (0,48)
€ 1,92 (0,48)
Orario di lavoro superiore a 24
ore settimanali
€ 1,01 (0,25)
€ 1,02 (0,25)
* La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore
CUAF (cassa unica assegni familiari)
Tabella contributi lavoro domestico a tempo determinato
Retribuzione oraria
Importo contributo orario
Effettiva
Comprensivo quota CUAF
Senza quota CUAF
fino a € 7,86
€ 1,49 (0,35) **
€ 1,50 (0,35)
oltre € 7,86fino a € 9,57
€ 1,68 (0,39)
€ 1,69 (0,39)
oltre € 9,57
€ 2,04 (0,48)
€ 2,06 (0,48)
Orario di lavoro superiore a
24 ore settimanali
€ 1,08 (0,25)
€ 1,09 (0,25)
** Questi importi sono comprensivi del contributo addizionale da applicare ai rapporti di lavoro a tempo
determinato eccetto sostituzione di lavoratori assenti.
5
BERLUSCONI NON VERRÀ
PER NULLA DICHIARATO INNOCENTE,
ASSOLTO O RIABILITATO…
B
erlusconi va sbraitando ai quattro venti che
il processo che lo ha visto imputato di frode
fiscale è un processo politico, che la sentenza di condanna è assolutamente ingiusta, che,
pertanto è ricorso alla Corte Europea, dove senz’altro verrà riconosciuta la sua assoluta innocenza,
verrà assolto, sarà riabilitato, per cui tutti i suoi detrattori dovranno chiedergli scusa, ecc., ecc..
È vero che Berlusconi ha presentato un Ricorso ad
una Corte Europea, ma vediamo di cosa si tratta.
Come è noto, Berlusconi è stato condannato con
sentenza passata in giudicato, cioè definitiva per il
reato di frode fiscale (dico niente!) a quattro anni di
reclusione, di cui tre condonati per un provvedimento di clemenza precedentemente intervenuto. Il
residuo anno di reclusione da scontare è stato, poi,
sostituito con la pena alternativa dell’affidamento
in prova ai servizi sociali. Inoltre il predetto è stato
dichiarato decaduto dalla carica di parlamentare.
E qui, e solo qui, sta il punto.
Soltanto con decreto legislativo di data 31/12/2012,
pronunciato a seguito di legge delega del 6/11/2012,
l’ordinamento giuridico italiano ha disposto la decadenza dalla carica di parlamentare nei confronti
di chi fosse stato condannato con sentenza passata
in giudicato ad una determinata pena restrittiva
della libertà personale per aver commesso determinati reati.
Con Ricorso presentato alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo, l’ex senatore afferma
che tale decadenza costituisce una condanna penale
accessoria, che è stata comminata sulla base di un
provvedimento legislativo del 2012, che i fatti criminosi a lui addebitati e per i quali è stato condannato risultano commessi in epoca anteriore, che
nessuno può essere condannato a subire una sanzione penale che non sia già prevista prima che vengano commessi i fatti delittuosi, la cosiddetta
irretroattività della legge penale, che, conseguentemente non può operare nei suoi confronti la disposta
decadenza dalla carica da senatore. Tutto qui! Non
è il caso di discutere in questa sede del fondamento
o meno delle lagnanze berlusconiane; lasciamo l’incombente alla competente Corte di Strasburgo. Diciamo, piuttosto, che, se la tesi dell’ex senatore
trovasse accoglimento, lascerebbe enormemente
perplessi constatare che in Italia un parlamentare
può rimanere tale anche se ha commesso i più
odiosi dei crimini; ovvero che sia necessaria una
legge apposita per prevederne la decadenza.
Comunque, quello che è importante rilevare, è che,
a seguito del Ricorso presentato alla Corte di Strasburgo, Berlusconi non verrà per nulla dichiarato
innocente, assolto o riabilitato, ma che, a tutto voler
concedere, ferme restando le condanne passate in
giudicato, gli verrà conservata la carica di senatore.
Povero Senato!
Avv. Giorgio Morisi Già G.O.A. Tribunale di Venezia
La televisione ha ripreso l’arrivo di Berlusconi presso il
centro di Cesano Boscone dove l’ex senatore deve
scontare la pena alternativa dell’affidamento in prova
disposta dal Giudice dell’esecuzione in ottemperanza
alla sentenza di condanna pronunciata in via definitiva
dalla Corte di Cassazione in data 1/8/2013.
Erano presenti alcuni gruppetti di persone: in particolare,
un tizio che urlava che Berlusconi avrebbe dovuto scontare la sua pena in carcere, ed alcune signore che, invece, dicevano che Berlusconi avrebbe dovuto rimanere
libero. Bene, è intervenuta subito la polizia, la quale ha allontanato il signore che urlava contro Berlusconi,
mentre nessun provvedimento ha preso nei confronti delle signore filoberlusconiane. Perché? Forse che si
turba l’ordine pubblico se si critica Berlusconi, mentre non lo si turba se a lui si inneggia? G.M.
6
UN LIBRO DA LEGGERE
E SU CUI RIFLETTERE
Riflettere per il fatto che questo libro “Semplicemente
donna –Racconti e riflessioni sul mondo al femminile (173
pagine, pubblicato direttamente dall’autrice, € 13,50), è
un libro proprio tutto al femminile. Di donne sono gli scritti,
al femminile i temi che si snodano nei racconti (Una, nessuna, centomila; Un giovedì 40 anni fa; Una domenica di
30 anni fa; Donne forti; E le donne oggi?; Vorrei un mondo
migliore!), pubblicatrice è l’autrice. Hanno fatto praticamente tutto da sole. E brave!!
“Attraverso questi racconti, si può intravedere uno spaccato della nostra società tra “amarcord” e attualità dove
la donna è protagonista, dando così occasione al lettore
di porsi un quesito: “Che ruolo ha e che ruolo deve avere
la donna nella nostra società?”… scrive l’Assessore alla
Cultura del Comune di Marcon, Gianpietro Puleo, che introduce il libro.
E’ un bel quesito.
Le donne, oggi, troppo spesso vengono ricordate in cronaca per costanti fatti di violenze, di femminicidio da parte
di uomini quasi sempre loro compagni o mariti; oppure
come protagoniste di gossip “piccanti” (magari senza citare nemmeno che coprotagonisti di queste sciocche notizie sono anche altrettanto sciocchi e superficiali uomini.)
Quasi mai invece si ricorda il valore dell’intelligenza delle
donne, che loro sono discriminate nelle scelta dei massimi
posti di responsabilità. Invece le donne, quando, a quelle
posizioni sono chiamate, dimostrano tutto le loro capacità.
Come ne è tra l’altro testimonianza questo libro.
E anche tanti ricordi. Molte delle donne che hanno scritto
nel libro sono state protagoniste, per ragioni anagrafiche
e, certo, per loro convincimento delle lotte che, specie dal
’68, ha portato a importanti conquiste nella loro emancipazione. E ci piace pensare che, forse una coincidenza,
forse una scelta, il libro esca proprio al 40° anniversario
della vittoria del referendum contro l’abrogazione della
legge sul divorzio, dove le donne primeggiarono nell’impegno.
Da ultimo, ma di certo non per importanza, ricordiamo
che il libro è stato maturato all’interno del “Laboratorio di
scrittura creativa” promosso dall’Auser di Marcon in collaborazione con l’Assessorato della Cultura del Comune
di Marcon. E ci sia consentito ricordare anche che Giannina Faraon, Responsabile del Coordinamento Donne della
Lega Laguna Nord Est - SPI CGIL Venezia, che scrive sempre per questo giornale, con i suoi cinque articoli, è coautrice del libro.
Il libro verrà presentato sabato 7 giugno 2014, alle ore
17,00, presso il Centro Civico di Marcon – Via della
Cultura. ( e.v.)
7
L’assistenza domiciliare
nel Comune di Venezia,
Marcon, Quarto
d’Altino, Cavallino
Il 21 marzo si è avuto un incontro con il Vice Sindaco di Venezia e Assessore al Welfare nel quale si
è discusso il progetto per l’Assistenza Domiciliare
nel Comune di Venezia che potrà essere estesa
anche agli altri Comuni afferenti alla Azienda
ULSS 12 Veneziana.
Si tratta di un affidamento ad una recente Fondazione tra l’IRE di Venezia e l’Antica Scuola dei
Battuti di Mestre che gestiscono da secoli l’assistenza agli anziani nel nostro Comune. La Fondazione, costituita il 5 maggio scorso, vista la sua
composizione, ha di certo le professionalità per erogare il servizio e dovrà, comunque, ottenere l’accreditamento.
Ciò potrà consentire, tra l’altro, un’ economia sulle
spese generali e un’”economia di scala” razionalizzando gli acquisti e quant’altro possa entrare in sinergia tra le due IPAB.
Il Vice Sindaco fa inoltre notare che la Fondazione
non ha scopo di lucro e, quindi, potrà destinare tutte
le risorse all’assistenza.
Il cittadino che richiede il servizio dovrà, come
sempre, passare attraverso il Distretto per la visita
multidisciplinare e, compilata la scheda SVAMA,
se riconosciuto bisognoso di quel servizio, otterrà
dal Comune un buono, che potrà però essere utilizzato solo nel servizio dato. Ciò vuol dire, ad esempio, che non potrà essere utilizzato per pagare la
badante.
Di certo ci sono problemi che riguardano il personale della Cooperativa che cesserà il suo servizio
allo scadere degli appalti nei vari comuni dell’AULSS 12. Il sindacato dovrà, dunque, raggiungere opportuni accordi per tutelarne i diritti.
A Venezia il servizio dovrebbe partire a Settembre
e, poi, negli altri Comuni, volta per volta, quando
scadranno i rispettivi appalti.
A ciò dovrà, quando necessario, affiancarsi l’integrazione sanitaria dell’AULSS per arrivare, quindi
ad una vera e propria ASSISTENZA DOMICIARE
INTEGRATA, che, come da sempre da noi sostenuto, è la vera pietra angolare per garantire all’anziano la permanenza a casa sua ed evitare i ricoveri
impropri o comunque non necessari.
Come sindacato dei pensionati dovremo seguire
con attenzione e puntualità tutto il divenire del processo per garantire agli anziani la migliore assistenza.
r.g.
Ricostituito il Coordinamento Donne
della Laguna Nord Est dopo il congresso
Con la riunione delle donne della Lega Laguna NE, il 12 maggio 2014, si è ricostituito il Coordinamento Donne
del quale poi è stata eletta all’unanimità la Responsabile, Giannina Faraon.
Si è provveduto a stilare una bozza di impegni, che si distribuiranno nel tempo e si porteranno a termine entro
il 2014. Si è pensato ad un’informativa sociale per le donne che hanno difficoltà a conoscere le nuove e continue
norme che riguardano il Welfare o la Sanità ed in particolare se attengono a questioni al femminile.
Il coordinamento si è impegnato, tramite la disponibilità di ciascuna delle componenti, a parlare anche con le
donne più giovani, per rendere più visibile l’impegno sociale del sindacato e capire come si possa svolgere al
meglio il nostro volontariato.
Spesso le famiglie che vengono a contatto con noi affermano di essere all’oscuro delle nostre iniziative, e ciò
porta a pensare che non siamo abbastanza visibili come donne. Sarà la prima cosa che faremo, per migliorare
il nostro modo di fare proselitismo.
Da parte mia avrei piacere di incontrare le iscritte al sindacato anche solo per informarle sull’utilizzo dei servizi.
Con il dialogo si comprendono, infatti, di più i bisogni della popolazione, cosa tanto più importante vista la situazione in cui le donne si trovano ora.
Giannina Faraon Responsabile Coordinamento Donne Lega Laguna Nord Est SPI-CGIL Venezia
CECILE KYENGE
IN EUROPA
Celile Kyenge è stata eletta al parlamento europeo con
un largo margine di voti nelle liste del PD nella circoscrizione nord est.
Nei suoi tanti twitter ha ricevuto i ringraziamenti per
essere una donna forte. Questo lo ha dimostrato nel
precedente governo Letta, dove ha dovuto sostenere
il duro confronto contro i parlamentari della lega di Salvini. Nonostante ciò, si è dimostrata determinata e non
certo impressionata dagli insulti che gli erano rivolti.
Cecile si sente sempre più impegnata verso quelle persone che non hanno voce e che, anche se nati in Europa non c’è una legge che tuteli la loro cittadinanza.
Sostiene la necessità di avere più flessibilità nelle
norme, per evitare che le carrette del mare arrivino
sulle coste italiane, come hanno fatto sino ad ora, ma
che il flusso sia regolato con leggi ben precise, già
dalla partenza dei migranti per risolvere il problema a
monte.
Attraverso i social network, s’impegna di rispondere a
tutti coloro che in questi giorni si sono rivolti a lei per
conoscere il suo programma. La prima risposta è che
come guida avrà l’articolo 3 della Costituzione: “tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso o di razza,
di lingua, di religione, d’opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica,
rimuovere gli ostacoli d’ordine economico e sociale,
che limitano, di fatto, la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
umana”.
Ci auguriamo che possa lavorare con serenità, in assoluta libertà di pensiero. G.F.
Le nonne di Plaza de Majo
È arrivata a Mestre Estela Carlotto, Presidente dell’associazione “Nonne di Plaza de Majo”, simbolo della memoria
di un popolo. È venuta a chiedere aiuto anche a Venezia
per ritrovare i 349 nipoti persi dalle nonne argentine, che
avevano già perso le figlie e i figli durante la dittatura, tra
il 1976 e il 1983.
Chiede se fra noi ci sia qualche argentino che abbia dubbi
sulla sua identità . Se ciò fosse l’interessato deve contattare
il Consolato o l’ambasciata Argentina in Italia.
Sarebbe una bellissima cosa se potessimo anche noi aiutare
queste nonne a riunirsi con i loro nipoti.
Èstata, quella argentina, una tragedia. Noi vorremmo che,
almeno in parte, alle conseguenze di quella tragedia fosse
trovata una fine. (b.b.)
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SI USA LA FORZA
PER SCONFIGGERE LA PENNA
Il caso delle ragazze rapite nel nord est della Nigeria
dal gruppo islamico estremista Boko Haram è diventato un caso internazionale e, ancora una volta, si
tratta di donne che subiscono l’aggressività maschile,
che è imposta loro in nome di una religione stravolta,
secondo il pensiero di fondamentalisti islamici.
Le giovani come si ricorderà, erano state sequestrate
in un raid dal gruppo terroristico avvenuto nella notte
tra il 14 ed il 15 aprile scorsi, in un collegio femminile
a Chibok (stato del Borno), sede di una grande comunità cristiana nel Nord del Paese. I militanti avevano
rapito 276 ragazze, una cinquantina delle quali erano
riuscite a fuggire.
Le autorità militari della Nigeria hanno localizzato le
200 studentesse rapite ma temono di intervenire con
la forza, per paura che le ragazze possano essere uccise. Ancora una volta sono donne che vanno a riempire le pagine della cronaca. Dai giornali locali si è
saputo che saranno vendute come prostitute a dodici
dollari l’una.
Non ci sono parole per definire questi atti barbarici;
cosa temevano i guerriglieri che le hanno rapite? Non
c’è da pensare altro che temano la loro cultura, che
una volta uscite dalle scuole possano ribellarsi ai loro
modi barbari di governare il popolo.
Questa però è una partita persa; non ci sono armi più
potenti della penna e nel secondo millennio non è accettabile che ci siano paesi con questo alto tasso di
analfabetismo e schiavitù imposti in nome di una fede.
Il maresciallo Alex Badeh ha spiegato ai sostenitori
della libertà delle ragazze che le truppe sono in grado
di trarle in salvo, ma che non possono rischiare: «Non
possiamo intervenire e rischiare di far ammazzare le
nostre ragazze per portare avanti il principio di riportarle a casa». La negoziazione rimane l’unica scelta,
anche se un attivista dei diritti umani, vicino ai negoziatori, ha rilevato che, secondo quanto trapelato da
fonti governative, già la scorsa settimana le ragazze
avrebbero dovuto essere liberate. Cosa che non è avvenuta. Il presidente nigeriano, Jonathan Goodluck,
ha dichiarato di non essere disposto a scambi.
Nel frattempo, Boko Haram ha diffuso un nuovo
video che mostra le giovani raccolte in preghiera, coperte da un velo lungo fino ai piedi mentre recitano il
primo capitolo del Corano. «Lode ad Allah, signore
del mondo. Nel filmato di 17 minuti, annuncia la conversione e espone la minaccia: in cambio della loro liberazione pretende il rilascio «di tutti i membri di
Boko Haram detenuti nelle carceri nigeriane».
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QUARANT’ANNI FA UN’ENORME CONQUISTA DI LIBERTÀ
PER IL NOSTRO PAESE, PER TUTTI: IL DIVORZIO
Il 12 maggio 1974 per la prima volta nel nostro Paese si è ricorsi alla consultazione di tutti gli elettori per abrogare una legge. Nel 1970 era stata
varata la legge per lo scioglimento del matrimonio (il divorzio, appunto).
Molti settori delle forze politiche di matrice cattolica inutilmente condussero in Parlamento un’azione molto marcata perché la legge non passasse,
ma senza successo.
Poi nel Paese, una volta promulgata la legge che prevedeva l’istituto del
Referendum, analogo sforzo fu messo in atto da quelle forze, ma di nuovo
la loro azione non prevalse.
La lotta per non abrogare la legge coinvolse trasversalmente la popolazione. Donne di tutte le idee politiche e di qualsiasi credo furono accanto
nelle piazze, nei quartieri, nel Paese perché il NO vincesse e con esse anche
gli uomini con convinzione e passione, magari ciascuna e ciascuno di loro
con tessere in tasca di differenti partiti, ma uniti in una lotta di libertà e di
di valore.
E il NO vinse con ben il 60% dei voti, in barba agli sforzi dell’allora DC
che con il suo leader Amintore Fanfani, spese inutilmente grandi energie
e risorse.
Fu definito il “piccolo divorzio” per il lungo periodo intercorrente tra la separazione e la possibilità di divorziare
(cinque anni). In seguito questo periodo fu ridotto a tre anni e adesso finalmente con un nuovo disegno di legge di
cui Alessandra Moretti del PD è redattrice del testo base assieme a D’Alessandro di Forza Italia, si prevede, con
quel disegno di legge, la riduzione da tre a un anno del periodo di separazione utile per chiedere il divorzio e di sei
mesi se è consensuale, tempo che non decorre più dalla prima udienza ma dalla deposizione dell’atto.
Anche questa è una battaglia che abbiamo il dovere di portare a termine, perché è una battaglia culturale prima che
giuridica. Il non dover convivere con chi non si sente più trasporto o, anche più semplicemente non si vuole più
convivere, è un bene per tutti, a partire dal bene dei figli. (b.b.)
La “Nutella” compie 50 anni
Chi di noi non ha, più o meno giovane, sentito l’acquolina il bocca, provato un desiderio forte, di fronte a quella crema,
dolce, che sa di nocciole e cioccolata?
Anni addietro, un caro compagno che oggi non è più con noi, mi regalò un libricino scritto da Riccardo Cassini.
Prendendo spunto dal fatto che oltre ad essere un noto prodotto commerciale è anche un fenomeno di costume,
Cassini rende protagonista la Nutella di rielaborazioni caricaturali e parodistiche di grandi classici, in un linguaggio tra
il maccheronico e il burlesco con funambolismi verbali in simil-latino, simil-inglese e simil-spagnolo. "Vittime illustri"
sono il De bello Gallico o il Don Chisciotte e ripassando ce“Nutella omnia divisa est in partes tres:
lebri fiabe come Pinocchio o i Sette Nani incrociandola con
Unum: Nutella in vaschetta plasticae.
Cappuccetto Rosso, non risparmia nemmeno i testi sacri
Duum: Nutella in viteris bicchieribus custodita.
come la Bibbia.
Treum: Nutella sita in magno barattolo (magno baMangiando una fetta di pane con una copiosa dose di Nutella
rattolo sì, sed medium est si magno Nutella
(con buona pace di tutti i consigli alimentari) e anche con il
IN barattolo).
gusto di impiastricciarmi assai, me lo sono riletto.
Nutella placet omnibus pueris atque puellis sed, si
È stato un tuffo nel passato, quando, magari, non si faceva
troppa Nutella fagocitare, cicciones divenire, cutatanto caso alla “pancetta”.
neis eructionibus sottostare et brufolos peticelloLo abbiamo letto in redazione, preparando questo numero
sque supra facie tua stratos formare atque, ispo
del giornale e, anche per alleviare il tono serioso al quale le
facto, diarream cacalleramque subitaneam venire.
notizie di questi tempi ci costringono abbiamo voluto inserire
Propterea quod familiares, et mamma in particule righe con le quale comincia (gli interessati lo troveranno
lare, semper Nutella celat in impensabilis locis ut
in libreria o su internet), sperando che anche il lettore si faceviteant filiis sbafare, come soliti sunt...”
cia qualche sana risata. e.v.
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Cristina Trivulzio
di Belgiojoso
Nasce il 28 giugno 1808 a Milano. Quando ha solo 4
anni, il padre muore, lasciandola erede del ricco patrimonio dei Trivulzio. La madre, Vittoria, sposa dopo
poco Alessandro Visconti D’Aragona, aristocratico di
vedute liberali e membro del gruppo del "Conciliatore". Il suo arresto nel 1821, in collegamento alla congiura antiaustriaca, è alla base della formazione
politica di Cristina.
A sedici anni sposa il principe Emilio Barbiano di Belgiojoso, il matrimonio tuttavia dura poco e nel 1828
Cristina decide di lasciare il marito frivolo e donnaiolo.
Ottenuto un passaporto francese, inizia a viaggiare
fuori e dentro l’Italia entrando in contatto con gli intellettuali liberali e patrioti dell’epoca; nel 1830 è a Ginevra, città che è il punto di riferimento per il dibattito
culturale e politico dove conosce molti esuli e, a seguito di una rocambolesca fuga, riesce a varcare il
confine francese, cosa che le era stata proibita da
un’ingiunzione della polizia austriaca.
In poco tempo Cristina fa due importanti conoscenze: Augustin Thierry, storico per il quale nutrirà
sempre dell’affetto, e Francois Mignet. Negli anni trenta si trasferisce a Parigi e superate le difficoltà
finanziarie dà vita a uno dei più frequentati e vitali salotti, divenendo il punto di riferimento di esuli
italiani che organizza e sostiene anche finanziariamente, di politici e intellettuali che vivono o sono
di passaggio a Parigi. Basta qui solo ricordare alcuni nomi: Filippo Buonarroti, Camillo Cavour,
Toqueville, Balzac, Heine, Liszt, Bellini. Nel 1838 nasce la figlia Marie. Negli anni quaranta dopo
un lungo soggiorno in Inghilterra, ritorna in Italia. Ispirata dalle idee dei socialisti utopisti converte
le sue proprietà di Locate in una comunità agricola sul modello dei falansteri di Fourier.
Nel 1842-43 viene pubblicata la sua prima opera, in quattro volumi, Essai sur la formation du
dogme catholique, in cui sottolinea con forza l’importanza del libero arbitrio. Nel 1844 si occupa
delle teorie di Vico traducendole in francese. Nel 1845 assume la direzione dalla Gazzetta Italiana.
Nel 1848-49 si trova in Italia e, raggiunta a Napoli dalla notizia dell’insurrezione di Milano, raccoglie
un battaglione di volontari e vi arriva per dare sostegno al governo provvisorio. Dopo la sconfitta
dei moti rivoluzionari torna a Parigi da dove riprende i contatti con Mazzini e tenta di riorganizzare
l’opposizione all’Austria. Nel 1849 è a Roma, incaricata da Mazzini della direzione degli ospedali
militari della repubblica nella cui conduzione anticipa alcuni dei metodi di Florence Nightingale
e utilizza come infermiere delle prostitute attirandosi le ire del papa. Dopo il crollo della repubblica
fugge in Grecia.
Nel 1850 è a Costantinopoli e poi ad Ankara. Si stabilisce poco distante in una tenuta che trasforma
in fattoria. Nel 1852 parte per un pellegrinaggio a Gerusalemme. In seguito all’attentato subito ad
opera di un esule bergamasco, si lascia convincere a rientrare in Italia. Negli anni che vanno dal
1855 al 1871 escono la maggior parte dei suoi articoli e racconti di ispirazione orientale e le sue
ultime opere di riflessione politica quali Sulla moderna politica internazionale e nel 1866 esce il
breve ma intenso Della presente condizione delle donne e del loro avvenire. Vive gli ultimi anni
quasi in ritiro fra Milano e la villa della figlia sposata al marchese Ludovico Trotti, sul lago di Como.
Muore a Milano il 5 luglio 1871 all’età di 63 anni.
Ricerca a cura di Giancarlo Centazzo
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STRAGE DI BRESCIA:
LA CGIL NON DIMENTICA
Sono trascorsi quarant'anni dalla mattina in cui a Brescia, in Piazza della Loggia, durante una manifestazione indetta dai
sindacati contro il terrorismo neofascista persero la vita 8 persone, mentre un centinaio rimasero ferite per l'esplosione di
un ordigno. Era il 28 maggio del 1974 e oggi come allora la CGIL continua a pretendere “verità e giustizia: queste due sono
le sole parole che possono chiudere definitivamente una delle vicende più drammatiche della storia del nostro paese”. In
questi 40 anni si sono consumate tre istruttorie, che hanno portato ad una successione di vicende processuali arrivate
sino in Cassazione, dove proprio quest'anno, il 21 febbraio, è stata riaperta la procedura giudiziaria contro due esponenti
neofascisti. Mentre le verità storiche sono accertate e riconosciute, la CGIL torna a chiedere con insistenza di fare luce
sulla verità giuridica e sulle responsabilità individuali. “Ristabilire verità e giustizia
per quella strage che ferì brutalmente il paese, non solo sul versante storico ma
anche giudiziario - prosegue la CGIL -, è una necessità dovuta alle vittime e ai
loro familiari, così come alla nostra stessa democrazia. Vittime di quell'attentato
furono, infatti, come in molti altri casi e momenti bui della nostra storia, lavoratrici
e lavoratori nel loro essere baluardo insuperabile a difesa della democrazia e
portatori di un'istanza di emancipazione e progresso”.
"Il nostro impegno, quello dell'intero movimento sindacale - avverte la CGIL -,
non si fermerà senza la parola fine sul piano giudiziario, senza che siano accertati autori e complici di quell'atto atroce e sanguinoso. E' un'esigenza dovuta
anche al bisogno di costruire definitivamente una memoria condivisa, la sola
via per rifondare quel clima di fiducia determinante per la qualità della democrazia
e le istituzione del nostro paese”.
Proprio in occasione del 40° anniversario della strage di Piazza della Loggia è
stata inaugurata, il 23 maggio, la mostra 'Capo/Lavoro - Arte e impegno sociale
nella cultura italiana attraverso il Novecento' promossa dalla CGIL e dal Comune
di Brescia presso il Museo Santa Giulia, via dei Musei 81/b, alla presenza del
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. (dal sito www.cgil.it)
UN POMERIGGIO
INSIEME
La classica iniziativa di inizio estate della Lega
Laguna Nord Est SPI CGIL VENEZIA si terrà
quest’anno il
3 LUGLIO 2014
alle 16 a FORTE BAZZERA
Inizieremo con un brindisi di benvenuto, seguirà un approfondimento sui temi della comunicazione con l’intervento di personalità esterne e rappresentanti delle
istituzioni. Sara un’occasione per celebrare i dodici anni
del nostro giornale. Seguirà la parte ricreativa dell’evento con un buffet e con intrattenimenti vari.
Nel Forte sarà aperto anche un gazebo dove chi vuole
potrà ottenere informazioni sull’azione del sindacato,
su adempimenti e scadenze amministrative, previdenziali e fiscali, ricevere tutta la documentazione.
INGRESSO APERTO A TUTTI,
ISCRITTI E NON
INTERVENITE NUMEROSI,
VI ASPETTIAMO
Lega
LAGUNA
NORD EST
FAVARO VENETO
via monte Abetone, 30 tel. 041 5491445
ax 041 5010276 [email protected]
[email protected]
 aperto da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 11.30
QUARTO D’ALTINO
Via Matteotti, 7 tel. 0422 780712
 aperto il lunedì ed il mercoledì dalle 8.30 alle 11.30
MARCON
via dello Sport, 10 tel. 041 5491412 fax 041 5952584
[email protected]
 aperto da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 11.30
PORTEGRANDI
presso il Centro Civico
 aperto il 1º e il 3º giovedì del mese dalle 14 alle 16
Numero chiuso in redazione il 3 giugno 2014