LA NUVOLA BOLLETTINO DI APRILE E MAGGIO 2016 DELLA

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LA NUVOLA BOLLETTINO DI APRILE E MAGGIO 2016 DELLA
LA NUVOLA
BOLLETTINO DI APRILE E MAGGIO 2016 DELLA CHIESA
EVANGELICA DI VICENZA
Ascensione e Pentecoste
Dopo aver vissuto l’evento Pasquale, la storia non si conclude con la resurrezione del
nostro Signore Gesù Cristo, ma continua.
Come sappiamo, per 40 giorni Gesù è apparso ai suoi discepoli mostrandosi vivo in
tutto e per tutto, anzi, oltre ad aver fatto toccare a Tommaso i segni della
crocifissione, ha persino mangiato con i suoi sulla riva del mare di Tiberiade.
Un morto non potrebbe mangiare e non ci farebbe nulla con le calorie!!!
Terminati questi 40 giorni, Gesù sale al cielo e promette di non lasciare i suoi
discepoli da soli, ma di inviare lo Spirito:
lo Spirito di Dio è la modalità della presenza del Figlio in questo mondo, fino alla
fine, ed è ciò che permette di annunciare l’Evangelo sia nella forma che nel
contenuto.
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“Ma egli disse loro:
„Non sta a voi sapere i tempi e le stagioni che il Padre ha stabilito di sua propria
autorità. Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi
sarete testimoni: in Gerusalemme e in tutta la Giudea e in Samaria, e fino alle
estremità della terra‟.
E dette queste cose, mentre essi guardavano, fu sollevato in alto; e una nuvola lo
accolse e lo sottrasse ai loro occhi.
E come essi avevano gli occhi fissi in cielo, mentre egli se ne andava, ecco due
uomini in bianche vesti si presentarono loro, e dissero:
„Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che, tolto da voi,
è stato accolto in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare
in cielo‟ “. Atti 1,7-11
Gesù ha compiuto il disegno salvifico del Padre, ciò per cui Papà lo ha mandato in
questo mondo: abbattere il muro che ci separava da Dio, ovvero il peccato.
Per cui ritorna alla destra del Padre.
E quindi, perché la salvezza, il perdono del peccato, la riconciliazione, il nuovo patto
possa realizzarsi concretamente in ogni persona che accoglie Gesù nel proprio cuore,
è necessaria l’opera della Spirito di Dio.
Lo Spirito santo applica così la liberazione, che il sacrifico in croce del Figlio ha
ottenuto, a colui che ha riconosciuto Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio:
lo Spirito di Dio trasforma il cuore di pietra in cuore di carne, permettendo così una
nuova nascita, una nuova creazione. L’uomo vecchio, schiavo del peccato, muore e
l’uomo nuovo, riconciliato con il Padre, rinasce a vita eterna.
Ma perché tutto ciò avvenga, è necessaria la fede in Gesù che ti permette di invocare
il suo nome:
“Infatti: „Chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato‟.
Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno
in colui del quale non hanno udito parlare? E come udranno, se non c‟è chi
predichi?E come predicheranno, se non sono mandati?
Come sta scritto:‟Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che
annunziano buone cose!‟
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Ma non tutti hanno ubbidito all‟Evangelo, perché Isaia dice: „Signore, chi ha creduto
alla nostra predicazione?‟
La fede dunque viene dall‟udire, e l‟udire viene dalla parola di Dio”.
Romani 10,13-17.
Per nascere di nuovo è necessaria la fede e l’invocazione del nome del Signore, e
questo avviene attraverso l’annuncio dell’Evangelo.
Gesù dà il mandato ai discepoli di essergli testimoni, ma dopo che lo Spirito di Dio
sia disceso su di loro, perché è attraverso di esso che si può annunciare l’Evangelo
nella forma e nei contenuti corretti.
Ecco allora la Pentecoste, con tutto il suo carico enorme di significato, che purtroppo
sta andando un po’ a perdersi al giorno d’oggi.
Perciò, riscopriamo il senso della Pentecoste e l’importanza dello Spirito santo
nell’economia della salvezza voluta da Dio.
Buona Pentecoste a tutti!!!
Che il Signore vi benedica!!!
Vostro Cris Viglione, pastore della Chiesa evangelica di Vicenza
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SIATE MIEI TESTIMONI
Carissime sorelle e carissimi fratelli,
tutti noi, credo, abbiamo conosciuto almeno un missionario venuto in Italia per
annunciare la Parola del Signore.
Io, Cris, e la mia famiglia siamo missionari italiani in Italia, ma, come sapete, siamo
stati in Germania per 3 anni.
In precedenza non abbiamo mai studiato il tedesco, tranne Sualen che ne ha imparato
un po’di grammatica alle scuole superiori, per cui ci siamo messi di impegno e tra
libri, contatti con le persone, e preghiere al Signore, siamo riusciti a cavarcela e ad
annunciare l’Evangelo come famiglia pastorale a Siegen, vicino a Colonia.
Non è stato molto semplice, però ci siamo davvero accorti che lo Spirito di Dio ha
lavorato in noi, con noi e attraverso di noi: è proprio vero che “La mia grazia ti
basta, perché la mia potenza è resa perfetta nella debolezza” 2 Corinzi 12,9.
La nostra debolezza è stata la lingua, la cultura, e gli innumerevoli errori ne sono la
prova: ad esempio, una volta, durante una predicazione, stavo leggendo un versetto
per poi spiegarne il significato, Matteo 5,27 “Voi avete udito che fu detto dagli
antichi:‟Non commettere adulterio‟ ”.
In Italiano si usa la forma “non commettere adulterio”, mentre in tedesco vi è il
verbo “adulterare”, quindi letteralmente sarebbe “non dovresti adulterare”, che si
traduce con ehebrechen .
Ecco, purtroppo, ho trasformato, ahimè incoscientemente, ehebrechen in erbrechen,
che significa “vomitare”, tanto che Matteo 5,27 è diventato così: “Voi avete udito
che fu detto dagli antichi: „Non dovreste vomitare‟ “.
Grazie anche a queste “sviste” grammaticali abbiamo molti amici in Germania.
Per cui, possiamo comprendere i missionari stranieri in Italia!!!
In ogni caso anche questa esperienza ci può far avvicinare a quella vissuta dagli
apostoli a Pentecoste, anzi, possiamo dire che per i missionari tutti i giorni è
Pentecoste!!!
Cerchiamo di vedere allora ciò che gli apostoli hanno vissuto a Gerusalemme dopo
che Gesù è salito al cielo.
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Atti 2,1-13
“E, come si compiva il giorno di Pentecoste, essi erano tutti riuniti in una sola mente
nello stesso luogo.
E all‟improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e
riempì tutta la casa dove essi sedevano.
E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a porsi su
ciascuno di loro. Così furono tutti riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare
in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi.
Or a Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini pii, da ogni nazione sotto il cielo.
Quando si fece quel suono, la folla si radunò e fu confusa, perché ciascuno di loro li
udiva parlare nella sua propria lingua.
E tutti si stupivano e si meravigliavano, e si dicevano l‟un l‟altro: „Ecco, non sono
Galilei tutti questi che parlano? Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella
propria lingua natia? Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della
Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell‟Asia, della Frigia e della Panfilia,
dell‟Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di
passaggio da Roma, Giudei e proseliti, Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle
grandi cose di Dio nelle nostre lingue!‟.
E tutti si stupivano ed erano perplessi, e si dicevano l‟un l‟altro: „Che vuol dire
questo?‟.
Altri li schernivano e dicevano: „Sono ripieni di vino dolce!‟ “.
Gli apostoli vivono qualcosa di straordinario: riescono a parlare in altre lingue, in
lingue straniere.
E’ interessante questo: lo Spirito santo, sottoforma di lingue di fuoco, permette di
parlare in lingue. E queste lingue non sono strane o incomprensibili, non sono un
codice segreto che solo poche persone possono capire, ma sono lingue reali di paesi
reali, “da ogni nazione sotto il cielo” Atti 2,5.
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Gli apostoli non conoscevano queste lingue prima, anche perché molti di loro
svolgevano il lavoro umile di pescatori che non necessita di lauree in lingue
straniere!!! Anche questo dimostra che lo Spirito santo dà la forma dell’annuncio
dell’Evangelo, cioè come annunciare l’Evangelo!!!
Atti 2,4 “Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre
lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi”.
Allora, qual è lo scopo del parlare in lingue?
Atti 2,11”Li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue”.
Ecco qui la risposta: lo scopo del parlare in lingue è l’annuncio delle grandi cose di
Dio, cioè della Grazia del Signore attraverso Gesù Cristo.
L’annuncio dell’Evangelo deve essere comprensibile, cioè tutti devono capire , ed
anche se fossimo laureati in lingue, anche se conoscessimo tantissime lingue
straniere, la nostra lingua madre è tutta un’altra cosa.
Quando io e la mia famiglia eravamo in Germania, non c’erano problemi a capire in
tedesco le predicazioni degli altri pastori; anche se spesso ci sfuggivano alcune
parole, il senso comunque era chiaro. Però, noi frequentavamo una volta al mese, di
pomeriggio, un piccolo gruppo di italiani che si riuniva e pregava, lodava il Signore e
rifletteva sulla Scrittura in italiano. Devo ammettere che era tutta un’altra cosa: la
Scrittura nella nostra lingua madre è più chiara e si riescono a cogliere quelle
sfumature che nelle lingue straniere, cioè non tue, non riesci a percepire.
Paolo, come apostolo delle genti, ha capito questo e ce lo insegna così:
“Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti, per guadagnarne il
maggior numero.
Mi sono così fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; come sotto la legge
con coloro che sono sotto la legge, per guadagnare quelli che sono sotto la legge;
tra quanti sono senza legge, come se fossi senza legge (benché non sia senza la legge
di Dio, anzi sotto la legge di Cristo), per guadagnare quanti sono senza la legge.
Mi sono fatto come debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a
tutti, per poterne salvare in qualche modo alcuni.
Or io faccio questo per l‟Evangelo, affinché ne sia partecipe anch‟io”
1 Corinzi 9, 19-23.
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Paolo ha capito che non si può “guadagnarne alcuni” se non ci si fa vicini a loro, se
non si condivide il loro mondo, del quale la lingua e la cultura sono elementi
fondamentali.
Pensiamoci bene, non ha fatto così anche Gesù?
“Cristo Gesù, il quale, essendo in forma di Dio, non considerò rapina l‟essere
uguale a Dio, ma annichilì se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile
agli uomini” Filippesi 2,6-7.
Questa è la dinamica dell’incarnazione: Dio diventa uomo per salvare l’uomo!!!
Quindi il parlare in lingue significa proprio farsi vicino agli altri, entrare nel loro
mondo, per poter annunciare l’Evangelo in modo a loro comprensibile, cioè seminare
per la loro salvezza.
C’è ancora una cosa particolare che possiamo notare nel nostro testo sulla Pentecoste:
gli uomini che vivevano a Gerusalemme e che provenivano da altre nazioni, erano
“Giudei, uomini pii” Atti 2,5.
Questi erano giudei, ebrei, quindi credevano a YHWH, erano circoncisi, rispettavano
la legge e aspettavano il Messia.
Vivevano a Gerusalemme, quindi conoscevano bene la lingua del posto, altrimenti
sarebbe stato molto difficile per loro vivere li. Chi è straniero e vive in Italia, sa di
cosa stiamo parlando!!!
Se questi vivevano a Gerusalemme e ne conoscevano la lingua, gli apostoli avrebbero
tranquillamente potuto parlare in aramaico, però lo Spirito ha dato loro di esprimersi
nelle lingue natie di questi stranieri.
Anche questo elemento conferma quanto abbiamo già visto:
Dio desidera toccare il nostro cuore, desidera una relazione personale con ognuno di
noi singolarmente, e, per fare questo, entra nel nostro mondo per starci vicino.
Tutto ciò senza invadere la nostra libera decisione!!!
Con Pentecoste, con l’invio dello Spirito santo, Dio continua ad agire così attraverso
gli apostoli … e attraverso tutti coloro che ancora oggi aprono il proprio cuore a
Cristo!!! Tutti possiamo sempre ricevere lo Spirito e farsi così strumenti dell’amore
di Dio!!!
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Le reazioni al parlare in lingue poi sono state sia positive, sia negative:
“E tutti si stupivano ed erano perplessi, e si dicevano l‟un l‟altro: „Che vuol dire
questo?‟ “ Atti 2,12
Coloro che si chiedevano il significato di quell’avvenimento erano interessati a
capirne di più, perché comunque una cosa del genere non avveniva tutti i giorni, ma
proveniva da Dio.
“Altri invece li schernivano e dicevano: „Sono ripieni di vino dolce!‟ “ Atti 2,13.
Coloro che invece non vogliono neppure stare a sentire, pensano che gli apostoli
siano ubriachi.
In ogni caso si può solo rendere gloria al Signore perché ha mantenuto la promessa
dell’invio del suo Spirito, e senza di lui non potremmo davvero fare nulla.
AMEN
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PAGINA DEI PICCOLI
L’ascensione di Gesù al cielo
La Pentecoste
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Chiunque avesse delle domande sulla fede, sulla Bibbia, sulla storia e su
qualsiasi cosa che faccia parte dell’ambito spirituale, o anche solo sia
curioso e interessato, può telefonare e può venirci a trovare.
TUTTI SONO I BENVENUTI!!!
CHIESA EVANGELICA DI VICENZA
Via B. Dalla Scola, 126
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www.chiesaevangelicavicenza.it
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