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Trasparenza
(parte prima)
Nel passato, quando un cittadino veniva scelto dai suoi
concittadini perché li rappresentasse nella direzione
pubblica della propria città, quei cittadini erano
convinti che la persona eletta fosse una persona di sani
principi, di buon senso, e generosa. Nell’immaginario
collettivo questa persona eletta, poteva anche essere
utile un domani per una cortesia all’interno della struttura comunale, per
la ricerca di un lavoro per un figlio, per consigli utili sulla propria attività
lavorativa. Oggi invece si fa sempre più spazio un atteggiamento che
spinge l’elettore a rimarcare e condannare comportamenti poco sobri e a
volte poco trasparenti degli eletti,accomunati tutti nella cosiddetta “casta”
politica, la casta dei privilegiati.
Gli stessi elettori, visto che per loro oggi neanche un minimo di
ritorno generale e personale è più garantito, e viste le difficoltà attuali
del vivere quotidiano, cominciano a chiedersi quale sia l’elisir magico
che renda in diversi casi un uomo pubblico da nulla o “pocotenente”,
di basso profilo professionale,spesso “senza arte né parte”, un potente
uomo d’affari o, male che vada, a disporre di auto di grossa cilindrata,
residenze importanti, bella vita e tanto tempo libero.
Anzio guarda la classe politica con sospetto e vede il consiglio
comunale come un insieme di personaggi attenti più al proprio
interesse che a quello della collettività.
La crisi, la pressione fiscale, il lavoro precario, la disoccupazione, la fame che
aumenta, come aumentano le file agli sportelli della Caritas, e la mancanza
di una sana progettualità, risvegliano nei cittadini quel senso di giustizia
sociale che per anni era sopito in una rete di clientelismo sfrenato.
Oggi l’uomo politico non è stimato, ed è quindi urgente innescare
un processo virtuoso per il recupero della fiducia dei cittadini nella
politica.
Pertanto chiediamo a tutti i membri del consiglio comunale e
agli amministratori di Anzio di fare un primo passo in tal senso,
depositando le proprie dichiarazioni dei redditi e rendendole, al più
presto, pubbliche. Non solo sarebbe un bel gesto, ma è anche un obbligo di
legge per i Comuni al di sopra dei 50.000 abitanti. E i cittadini ne sarebbero
contenti. La trasparenza fa sempre bene. A tutti.
Andrea Mingiacchi
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
SI FA IN ALTO MARE
“Nuovo pesce volante” tira su 130 chili di rifiuti in un mese
GOLETTA VERDE BOCCIA ANZIO
Legambiente assegna bandiera nera ai pennelli antierosione
CENTRO TRASFUSIONALE
DIMEZZATO
Dubbi e pericoli di un ridimensionamento che non taglia i costi e
moltiplica le difficoltà
FERRERO: “PRIMARIE SUL
PROGRAMMA”
Il segretario nazionale del PRC illustra la sua volontà di accordo con
le forze di sinistra
LA TIGRE PERDE L’ULTIMO INCONTRO
Addio a Giulio Rinaldi, il pugile che fece sognare Anzio
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LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
SI FA IN ALTO MARE
“Nuovo Pesce Volante” tira su 130 chili di rifiuti in un mese
Tony e Giorgio Raptis sono fratelli, armatori
e pescatori del “Nuovo Pesce Volante”,
peschereccio storico di Anzio - ormeggiato di
fronte la Capitaneria di Porto - stranamente
elegante nella sua linea slanciata, in
apparenza più corto dei suoi 20 metri. Dal
lunedì al venerdì, poco prima dell’alba, i
fratelli salpano l’ancora per avventurarsi in
mare, e non sempre in condizioni di calma,
in un rituale ormai storico e incontrovertibile
della loro vita, perché l’imbarcazione gli
è stata “tramandata” dal padre, oggi in
pensione, ed è nata molto prima di loro.
Giovani pescatori di Anzio che vivono del
pesce di paranza. Ma non solo. Questi ragazzi
e questa barca hanno una particolarità che
li distingue da tutti gli altri: sono ecologici.
Dopo aver trascinato la rete per circa tre
ore, la salpano e ne svuotano il sacco sulla
poppa per la cernita dei pesci; è in quello
stesso momento che Tony e Giorgio fanno
la raccolta differenziata dei rifiuti pescati
nel mare. Sì, perché il mare è pieno di
immondizia! La cosiddetta “cala” è il nome
delle tre ore di pesca a strascico fatte dal
peschereccio. In un giorno vengono fatte tre
cale, durante le quali i ragazzi raccolgono
chili e chili di robaccia, che equivale in soli
due giorni a 13 kg di spazzatura: “Oggi, però dice scherzoso Tony mentre alza un’incerata
accartocciata - abbiamo pescato più di ieri.
Tutti questi rifiuti, tra alluminio, plastica
e vetro, li portiamo a terra. Li potremmo
gettare negli appositi contenitori se fossero
anche nel porto”. Ma al porto di Anzio i
contenitori per la raccolta differenziata non
ci sono.
Nell’immondizia tirata su con le reti
si trova di tutto, persino una coppia di
stivali di gomma. Tony
conferma che la media
di immondizia pescata in
due giorni è proprio di
13 kg, quindi i conti sono
presto fatti: se in un mese
un peschereccio lavora
20 giorni raccoglie circa
130 chili di rifiuti. In un
anno i Raptis depurano
il nostro mare da una
tonnellata e mezzo di
sporcizia: “È da dodici
anni che lo facciamo,
da quando iniziò un
nostro marinaio, Franco, ci siamo abituati
volentieri, anche perché quello che ributti in
mare prima o poi lo ripeschi”.
Da non credere: in dodici anni un solo
peschereccio ha rastrellato circa 18 tonnellate
di immondizia. Ora c’è da chiedersi quanti
rifiuti ci sono nel mare? Perché le autorità
comunali non hanno premiato questi ragazzi
e non hanno provvisto il porto, i pescherecci
e i pescatori di mezzi e incentivi per la pulizia
del mare? Si potrebbe fare una campagna
in cui in cambio di una certa quantità di
immondizia si regalano alcune cassette di
polistirolo molto usate per riporre il pesce.
Tony afferma che nel sacco della rete capita
davvero di tutto, a volte barattoli di vernice
o fusti pieni di morchia di sentina delle
barche, che si aprono rotolando nella rete e
costringono a gettar via tutti i pesci ormai
rovinati da questi veleni. Ma anche scocche
di televisioni o di grandi radar. In poche
parole: una catastrofe. “Non chiedo che tutti
facciano come noi - dice Tony - basterebbe
che i comandanti delle imbarcazioni
obbligassero i marinai a non gettare nulla in
mare”.
Se mai partiranno i lavori del nuovo porto
di Anzio ci si augura che siano già stati
predisposti i siti con la raccolta differenziata,
sia nel nuovo che nel vecchio bacino.
Sopratutto per mantenere e continuare
a meritarci questa prestigiosa “bandiera
blu”. Sarebbe opportuno prendere da
subito iniziative in collaborazione con le
cooperative del pesce e sensibilizzare le
persone ad un nuovo senso civico del mare
per avere, nel giro di pochi anni, l’acqua più
pulita del Mediterraneo.
Alessandro Tinarelli
INQUINAMENTO
NOSTRUM
Il Mediterraneo ricettacolo
di plastica e veleni
Il mare.. nella storia della psicologia viene
usato come metafora dell’inconscio,
perché coperto e misterioso, ma pieno
di vita e vitalità nelle sue profondità. Se
volessimo prolungare questa suggestiva
metafora potremmo sostenere che
avendo queste profondità invase di
spazzatura non ne torneremo mai a galla
con una coscienza pulita. Gettare rifiuti
nel mare è facile e sbrigativo, appena
pochi secondi e tutto sparisce, meglio
che spazzare la polvere sotto il tappeto,
finché un giorno pagheremo il conto.
Tra i più acerrimi nemici del mare
c’è la plastica: il rifiuto è presente con
percentuali che oscillano fra il 60% e
il 95% a seconda delle aree. Secondo
l’A.R.P.A. (Agenzia Regionale Protezione
Ambientale), il materiale plastico è
il più pescato nel Mar Tirreno dai
pescatori a strascico (quindi dai fondali).
Sarebbero invece 500 le tonnellate di
rifiuti in plastica che complessivamente
galleggiano nel Mediterraneo. E sono
invece tantissime le specie ittiche e volatili
a cui sono stati trovati pezzi di buste
di plastica nello stomaco, con evidenti
inconvenienti per gli animali malcapitati,
sopratutto cetacei e tartarughe. Questo
problema non riguarda, certamente,
solo il nostro mare: sono ormai note a
molti le isole formate da immondizia
che galleggiano negli oceani. Intanto
le industrie in collaborazione con le
autorità a livello mondiale cercano
di limitare i danni fornendo buste
biodegradabili, finalmente obbligatorie
da gennaio scorso che, purtroppo,
si lacerano facilmente (è per questo
che molti hanno preso l’abitudine di
portare in borsa contenitori di stoffa).
Se aggiungiamo a questi rifiuti solidi
ordinari i veleni che vengono riversati in
mare dai fiumi, possiamo stimare la vita
dell’uomo in quella di un uomo. L’acqua
del mare è vita, non un luogo comune.
A. Tin.
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La nave di Legambiente assegna la Bandiera Nera per il progetto dei pennelli anti-erosione
GOLETTA VERDE BOCCIA ANZIO
“MANCA LA VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE”
Situazione critica per le coste laziali e bandiera
nera per la città di Anzio. È questo il bilancio
di Goletta Verde, la nave di Legambiente che
ogni estate, a luglio, costeggia le coste italiane
per monitorare lo stato di salute delle acque
e delle spiagge. E anche quest’anno la tappa
laziale ha portato ad un bilancio agrodolce
con l’assegnazione di quattro bandiere nere
(oltre ad Anzio, foce del Tevere, Pomezia e
l’isola di Ventotene), 14 punti critici emersi
nella regione e diverse denuncie presentate
dall’associazione ambientalista. Dati positivi si
registrano per 12 località laziali premiate dalla
“Guida blu” di Legambiente e Touring club
italiano.
Anzio, invece, incassa un brutto colpo: Goletta
verde boccia la città neroniana per il progetto
dei pennelli antierosione assegnandole
la bandiera nera. Secondo Legambiente i
pennelli, 15 opere frangiflutti lunghe 100 metri
e poste a 200 metri uno dall’altra collocate
lungo il lido di Marechiaro, contribuiscono allo
scempio del litorale, non risolvono il problema
dell’erosione e sono privi delle necessarie
autorizzazioni ambientali (cioè la v.i.a,
“valutazione impatto ambientale”). “Ci siamo
subito chiesti come questo assurdo progetto
dell’Ardis, l’Agenzia Regionale per la Difesa
del Suolo, potesse aver ottenuto una positiva
valutazione di impatto ambientale e abbiamo
verificato con il competente ufficio regionale
che semplicemente non è mai stato richiesto il
parere. Ora, dopo un nostro esposto e grazie
all’intervento della Guardia di Finanza che ha
riscontrato i fatti, le carte sono in Procura, e
con tutti quelli che hanno a cuore il nostro
litorale rimaniamo in attesa di conoscere
l’esito di questa allucinante situazione”, hanno
dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di
Legambiente Lazio e Cristiana Avenali,
direttrice di Legambiente Lazio. “L’opera dei
pennelli – ha aggiunto Anna Tommasetti,
presidente del circolo di Legambiente
Le Rondini di Anzio - distruggerebbe 4
chilometri di costa, aggravando in maniera
considerevole il fenomeno dell’erosione del
litorale, le istituzioni non possono restare
cieche di fronte a progetti non solo distruttivi
per l’ambiente ma anche privi di importanti
autorizzazioni”.
La bandiera nera è una sorta di grido d’allarme
attraverso il quale il cigno verde vuole ribadire
che la strada da seguire è un’altra. Legambiente
con Goletta Verde chiede, a difesa del litorale
di Anzio e di tutto il Lazio, la cancellazione
del progetto, la chiusura del relativo cantiere,
l’immediata liberazione totale delle strade di
pietre e terra che oggi devastano l’area. Chiede
poi la verifica da parte della Regione Lazio
di nuove e serie modalità per contrastare
l’erosione costiera, fermando i progetti che
vorrebbero realizzare un’enorme barriera
di nuovi pennelli a Nettuno, Latina, Fondi,
Minturno, Terracina, Torvajanica, Ladispoli;
l’avvio, da parte dell’amministrazione
comunale di Anzio, di una discussione
sull’erosione e sulla gestione della costa, che
veda partecipi tutti i soggetti interessati. L.C.
TOR CALDARA: I BAGNANTI SFIDANO IL PERICOLO
Gli esperti avvertono: “la spiaggia della falesia è a rischio frana”
La spiaggia al di sotto della falesia di Tor
Caldara è stata interdetta al pubblico dopo due
disastrosi crolli, ma i bagnanti non accettano
l’idea di non potervi accedere e, ignorando gli
avvertimenti, incuranti ci passano sopra, si
sdraiano a prendere il sole e raccolgono creta.
Dalla parete, secondo gli esperti, starebbe
per staccarsi altro materiale roccioso che
potrebbe rovinosamente cadere e causare una
frana consistente. Il primo crollo è avvenuto
alle luci dell’alba di domenica 19 giugno
mentre il secondo e più corposo cedimento,
sabato 25 giugno quando in tarda serata,
dopo una potente mareggiata, 50 mq di tufo
e altro materiale si sono staccati dalla falesia,
scivolando con un forte boato sull’arenile.
Subito accorsi Vigili del Fuoco, Carabinieri e
Vigili Urbani e continui i controlli effettuati
con la messa in sicurezza della zona, ma i
bagnanti seguitano ad accedervi dichiarando:
“Sono esagerati, non c’è nessun problema e
se dovesse crollare scenderebbe dolcemente,
quindi noi non abbiamo nessuna paura”
oppure “Sì, lo so che la zona è interdetta, ci
sono degli sbarramenti ma noi siamo andati a
prendere la creta ugualmente, si può passare”.
Il crollo, frutto dell’erosione che da anni
interessa la costa del nostro territorio
causando seri disagi soprattutto ai balneari,
è una grave perdita a livello paesaggistico,
geologico e storico. Infatti il promontorio con
la torre sulla cima è un elemento di fascino e
le falesie di Tor Caldara sono ricche di fossili e
testimonianza di ambienti a lungo contesi tra il
mare e la terra; della prima presenza dell’uomo
in quest’area (sono stati ritrovati manufatti
preistorici in selce) e soprattutto custodi delle
varie epoche storiche (dagli insediamenti dei
romani alle battaglie napoleoniche sino agli
accampamenti e alle trincee inglesi a seguito
dello sbarco di Anzio).
Concludiamo esortando i cittadini e i
villeggianti di Anzio ad un maggior rispetto
delle ordinanze al fine di evitare i gravi danni
che potrebbero verificarsi ai trasgressori: la
falesia sta crollando e non è saggio camminarci
sotto.
Vera Iafrate
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SUCCI: ESTATE RICCA NONOSTANTE I TAGLI
E sul Centro Polifunzionale l’Assessore mira a concretizzare
Il 15 luglio scorso, durante la manifestazione
di Anzio “Cuore Blu”, Umberto Succi,
Assessore alle Politiche Culturali Turistiche e
Sportive del Comune di Anzio, ci ha concesso
una breve intervista.
Come sono andati i primi giorni di
programmazione estiva e quali novità
rispetto all’anno scorso?
“L’organizzazione dell’Estate Anziate 2011
è stata intensa e dura e, nonostante molte
cose siano state fatte in ritardo per via
del bilancio, credo stia andando molto
bene. Malgrado anche la normativa della
finanziaria che ha ridotto le spese destinate
alla cultura e agli spettacoli, ci siamo mossi,
a mio parere, in modo ottimale. Certo
non è una programmazione ricca di nomi
eclatanti, ma è comunque una stagione
estiva piena di grandi professionisti: da
comici a commedianti e cantanti lirici siamo
riusciti ad offrire un variegato programma
di intrattenimento, per andare incontro alle
esigenze del pubblico. Così, dalla piazza del
centro a Villa Adele, Anzio anche questa
estate offre divertimento e spettacoli per tutti
i gusti”.
Come procede la gestione della Consulta
Giovanile?
“Per quanto riguarda la Consulta Giovanile,
posso dire che siamo solo all’inizio. Già
la costituzione stessa della Consulta ha
rappresentato un traguardo importante.
Sono molto fiducioso al riguardo; ovvio,
come tutte le cose che iniziano ci sono
sempre alcune difficoltà oggettive che ritengo
saranno superate al più presto e, nel giro
di pochi mesi, i ragazzi che ne fanno parte
cominceranno a dare un apporto attivo e a
tirare fuori iniziative”.
Riguardo la proposta dell’Associazione
Culturale 00042 per l’istituzione del
Centro Polifunzionale, dopo la raccolta
di firme a che punto siamo?
“Dal mio punto di vista si tratta di un progetto
molto interessante, che sia io che il consigliere
Roberto Giacoponi abbiamo girato alla
Consulta. Spero che già dalla prima riunione
di settembre se ne possa iniziare a parlare
concretamente, focalizzando il progetto per
poi realizzarlo.”
L’ultima parola all’Assessore che ha voluto
ringraziare tutte le persone che hanno
lavorato per l’organizzazione dell’Estate
Anziate 2011.
“Come già detto, nonostante le oggettive
difficoltà
tecnico-finanziarie,
l’ufficio
organizzativo - che non è un ufficio numeroso
- ha triplicato gli sforzi sia dal punto di vista
fisico cha da quello organizzativo, superando,
talvolta, anche le proprie problematiche
personali e familiari. Il gruppo ha lavorato
alacremente rendendosi completamente
disponibile per la buona riuscita della
manifestazione, per questo vorrei ringraziare
la dirigente Angela Santaniello e le incaricate
nei vari settori come Paola Pistolesi, Chiara
Ceccherini e Maila Marconi”.
Stefano Chiappini
Il nitrito di Incitatus
Meno 740
Hhiihihihihihi!!
Ad Anzio è al via la vendita dei posti barca
per la costruzione del fanta-porto d’Anzio.
Hihihihhihihi! Sembrerebbe che già una
sessantina di posti di piccolo e medio
livello siano stati venduti, ovviamente a
chi ha già la barca nel nostro specchio
d’acqua! Hihihihihhihi! Ora ne mancano
da vendere solo altri 740!
Hihihihihhihi! Ahahahahahah!
BREVI:
Raccolta rifiuti, la polizia
di Anzio sanziona quattro
persone
La polizia locale di Anzio ha sanzionato,
con 160 euro, quattro persone per
conferimento abusivo di rifiuti fuori
dall’orario autorizzato dall’ordinanza
del sindaco Bruschini. Dal 1° aprile al
30 settembre, ad eccezione del quartiere
Marconi-Anzio Colonia dove è partita
la raccolta porta a porta, si possono
portare i rifiuti nei cassonetti solo dalle
ore 20 alle 5 del mattino; mentre per
i rifiuti ingombranti e il “verde” c’è il
centro “Usa e Getta”, aperto dal lunedì al
sabato dalle ore 8 alle 19 e la domenica
dalle 8 alle 13.
Cultura, a villa Sarsina la
rassegna letteraria “Derive
Cultura 2011”
Dal 23 luglio al 10 agosto torna ad
Anzio la rassegna letteraria “Derive
Cultura 2011”. Nei giardini di villa
Sarsina tutte le sere, dalle ore 21.30, gli
scrittori italiani presentano al pubblico
i loro romanzi. Ad aprire la rassegna
il 23 luglio è stata Cinzia Tani. Ecco i
primi incontri in programma: lunedì 25
luglio Clemente Marigliani presenterà
la pubblicazione “L’arte e la politica
nell’Italia del cinquecento”. Martedì 26
luglio Dario Franceschini, autore di
“Daccapo”. Mercoledì 27 luglio Luxuria,
artista ed ex parlamentare, parlerà di
“Eldorado”. Giovedì 28 luglio l’esordiente
Paolo Sortino presenterà il suo primo
libro “Elisabeth”. Venerdì 29 luglio ci sarà
Andrea De Carlo, autore di “LeieLui”.
Nettuno, apertura estiva di
Torre Astura
A luglio e agosto l’area di Torre Astura
torna ad essere aperta e accessibile.
Nei due mesi estivi, per tutti i giorni, si
potrà entrare dalle ore 8 alle 20. Invece
a settembre Torre Astura sarà aperta
solamente il sabato e la domenica, dalle
ore 8 alle 20.
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CENTRO TRASFUSIONALE
DIMEZZATO
I dubbi e i pericoli di un ridimensionamento che non taglia i costi e moltiplica le difficoltà
Nonostante l’intervento e la mobilitazione
di tanti cittadini e di associazioni,
dei consigli comunali, delle autorità
cittadine, dal 17 luglio è cominciato
il ridimensionamento del servizio
reso all’Ospedale di Anzio - e quindi
all’intero comprensorio delle città di
Anzio, Nettuno, Ardea e Pomezia - dal
Centro Trasfusionale. Un centro nato nei
tempi difficili della sanità locale, affidata
all’unica e gloriosa struttura ospedaliera
della zona, il Barberini di Nettuno, sul
finire degli anni sessanta del secolo scorso.
Da allora tante cose sono cambiate: il
centro è diventato un servizio ospedaliero
a tutti gli effetti, fino ad avere la direzione
di un primario, mai più nominato dopo che
andò in pensione il dott. Ficucilli. Il centro
continuò comunque a funzionare presso la
vecchia sede di Nettuno fino a quando, nel
1999, tutti i servizi del Barberini furono
trasferiti presso l’Ospedale di Anzio. È
sempre stato gestito nel modo migliore
e ha sempre assicurato la presenza di
sangue per tutte le necessità dell’urgenza
e dell’elezione dei vari reparti dell’ospedale
e delle cliniche del comprensorio
convenzionate.
Anche quando la ASL RMH decise
di riconoscere il centro trasfusionale
dell’Ospedale di Velletri come Servizio
Immunotrasfusionale Aziendale, con
guardia medica per le intere 24 ore, ad
Anzio e Frascati vennero mantenuti in
attività i due centri trasfusionali esistenti,
al fine di coprire il servizio per i due bacini
di competenza, quello del litorale e quello
della parte a nord dei Castelli Romani. I
due centri hanno sempre effettuato ogni
attività legata alla fornitura del sangue:
donazione, predeposito, preparazione
delle sacche, frazionamento degli
emocomponenti, così da coprire tutte le
esigenze dell’intero territorio.
A seguito dell’approvazione del Decreto
della Presidente della Regione Lazio,
Renata Polverini, nella sua qualità di
Commissario Governativo per la Sanità
del Lazio, il centro trasfusionale di Anzio e
quello di Frascati sono stati ridimensionati
a “centri di donazione” e tutte le attività
legate alla lavorazione del sangue, riservate
al Servizio di Velletri che diviene anche
il deposito di tutte le sacche di sangue
che servono alle diverse necessità degli
ospedali e delle case di cura dell’intero
territorio della ASL RMH. Tutto ciò,
nonostante la mobilitazione popolare e
istituzionale che c’è stata nei mesi scorsi,
entra in vigore a pieno regime dal 1°
agosto, con una fase di sperimentazione
iniziata dal 17 luglio.
Come funziona il servizio da quelle date.
a)
Per le necessità mediche e
chirurgiche programmabili, ogni giorno
verranno inviate le unità di sangue già
testate dal Centro di Velletri;
b)
Il funzionamento del centro
di Anzio avverrà nell’orario 8 – 14 con
la presenza del medico per le analisi, le
trasfusioni e le donazioni;
c)
Nel pomeriggio, nell’orario 14
– 20, nel centro sarà presente un tecnico
per le urgenze, che dovrà effettuare le
prove di compatibilità tra il sangue del
paziente e quello da trasfondere, prove che
verranno trasmesse al Centro di Velletri,
che a sua volta le validerà con la modalità
di telemedicina (attraverso il computer e la
rete informatica dedicata);
d)
Per le urgenze fuori degli
orari di cui sopra, durante la notte,
nell’orario 20 – 8 e per le intere 24 ore
della domenica e dei giorni festivi, sarà
presente nell’ospedale un fiorino con
autista pronto a partire per Velletri per
trasportare la provetta con il sangue del
paziente per le prove di compatibilità e
per ricevere le unità di sangue richieste;
questa operazione dovrà essere ripetuta
ogni volta che ci sia una richiesta urgente
di sangue dai reparti dell’ospedale o dal
pronto soccorso;
e)
Per le richieste urgentissime
di unità di sangue che non possano
aspettare le procedure riportate con
i relativi tempi - che in quegli orari
possiamo stimare essere intorno alle due
ore - in ospedale funzionerà una frigo
emoteca (un frigorifero idoneo e protetto)
che conterrà in media 6 unità di sangue di
gruppo “0” Rh negativo e 6 di gruppo “0”
Rh positivo, che possono essere utilizzate
immediatamente perché, come noto, il
gruppo “0” può essere trasfuso a tutti,
purché abbiano la compatibilità del fattore
Rh.
Questa è l’organizzazione predisposta
per supportare le necessità ordinarie
e d’urgenza di un ospedale che serve
normalmente una popolazione di 150.000
abitanti, che d’estate diventano almeno
300.000. Sicuramente ci saranno motivi
tecnici alla base di una tale decisione e
sembra anche il rispetto di una normativa
europea per assicurare la sicurezza del
sangue. Di certo non si risparmierà e si
spenderà di più; però non possiamo non
porci il problema della sicurezza della
fornitura di sangue alla nostra zona e ai
suoi abitanti, nonché a villeggianti e turisti.
I problemi che possono verificarsi e
creare pericoli per l’assistenza riguardano
il servizio per le urgenze: un eventuale
malfunzionamento del collegamento
informatico per la telemedicina che
dovrà validare le prove di compatibilità
effettuate dal tecnico in servizio. Sono noti
i casi in cui si bloccano - a volte per diverse
ore - banche e uffici postali, oltre ai CUP
e agli uffici della ASL per mancanza del
collegamento informatico. Qual è in tali
casi il servizio sostitutivo?
L’altro grosso pericolo riguarda il problema
del trasporto in urgenza (notte e festivi) e
cioè la possibilità che ci siano incidenti
stradali, blocchi della circolazione, malore
dell’autista, magari in una zona in cui il
campo di ricezione dei telefoni cellulari
è carente (ci sono diversi tratti in cui ciò
avviene sulla strada per Velletri).
Ecco: su questi punti vorremmo essere
rassicurati, non tanto noi, quanto i
cittadini che si affidano al Servizio
Sanitario Regionale con tutta fiducia e che
hanno il sacrosanto diritto di avere dallo
stesso totali certezze di essere assistiti
nei momenti dell’emergenza. Perché nei
casi di gravi emorragie, se il sangue non
è disponibile o non arriva in tempo, si
muore.
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SIAMO UOMINI O PENDOLARI?
Una storia spesso raccontata ma sempre con lo stesso finale
Guasti, sporchi, sempre più affollati e in ritardo.
È su questi treni che le migliaia di pendolari
sono costretti a viaggiare tutti i giorni per
raggiungere la Capitale e per tornare a casa.
“La situazione è preoccupante, viaggiamo
stipati senza un minimo di dignità” sono le
parole di Gianni 52 anni. Oggi il problema
del sovraffollamento è diventato più che
mai rilevante. Tutto il litorale è cresciuto e
continua a crescere a dismisura e questa è la
principale causa del conseguente aumento
del numero di pendolari. Poi, come se non
bastasse, Trenitalia ha pensato bene di
sostituire molti dei vagoni a due piani con
vagoni molto più vecchi ad un solo piano.
Da una parte abbiamo così ottenuto la tanto
sofferta “8° carrozza” ma la capienza di alcuni
convogli, anziché aumentare si è pressoché
dimezzata. Il sovraffollamento, unitamente
alle porte spesso guaste, comporta anche una
considerevole perdita di tempo durante le
fasi di salita e discesa dei passeggeri in ogni
singola stazione, facendo accumulare ritardi.
Questo stato di forte disagio genera altresì
malumori e spesso malori specialmente
durante il periodo estivo a causa delle elevate
temperature interne.
“Non funzionano quasi mai i dispositivi
di climatizzazione, si fa sempre la sauna,
d’estate come d’inverno visto che in un metro
quadrato ci stazionano almeno 10 persone”
dice Marinella, 41 anni pendolare da ormai
dieci anni e fermamente convinta, come
tanti, che una soluzione al problema ci deve
necessariamente essere. Per completare il
quadro, possiamo aggiungere: bagni inagibili,
totale assenza di pulizia per garantire le più
elementari norme igieniche, frequenze di
passaggio ridicole (pochissime) in aree così
densamente popolate, parcheggi insufficienti,
zero informazioni. Questo è il panorama di
chi vive da pendolare ma, tralasciando per il
momento il discorso sul raddoppio della linea
nel tratto Nettuno/Campoleone - alquanto
utopistico – ci chiediamo quali possano essere
le soluzioni efficaci per risolvere il problema.
Treni più frequenti soprattutto nelle ore di
punta, tipo metropolitana. O, almeno, meno
fermate e interruzioni e quindi treni più veloci.
“Se tutto funzionasse senza intralci e ritardi
il viaggio medio di un pendolare sarebbe di
circa 40 minuti, lo stesso tempo che si impiega
per attraversare Roma in metropolitana” di
questo è convinto Andrea, 34 anni e pendolare
da sette. C’è chi invece, come Giuseppe, 55
anni, è convinto che “si potrebbero mettere più
vagoni e/o treni di nuova concezione in cui
si prediliga l’accessibilità a più persone, come
è stato fatto per i nuovi treni metropolitani
aperti e con meno sedute”. Eliminare alcune
stazioni è impensabile in quanto andrebbero
a collassare ulteriormente, più di quanto
già non lo siano, le altre, sia in termini di
parcheggi che di accoglienza passeggeri. La
strada più plausibile potrebbe essere quella di
incrementare la frequenza nelle ore di punta
ma lo snodo di Campoleone condiziona tutta
l’organizzazione degli orari.
Una cosa è certa: per poter attuare qualsiasi
tipo di soluzione servono grandi investimenti
e lunghi tempi di realizzazione, ma se mai si
inizia... Intanto ci chiediamo: perché nessuna
parte politica ha mai messo in agenda il
risanamento dei trasporti pubblici locali?
Nell’attesa, i pendolari continuano a viaggiare
nelle stesse condizioni e protestano.
Stefano Murgia
SAUNA GRATIS ALL’UFFICIO TICKET
Scoppiano liti tra aria irrespirabile e file lunghissime. Condizioni off limits anche per le impiegate
Ufficio esenzione ticket delle Usl di AnzioNettuno. Sono le ore 14,15 di un pomeriggio
di inizio luglio. La temperatura è di 30 gradi
e quella percepita è ancora più alta a causa del
forte tasso di umidità. Il sole è implacabile e
davanti all’entrata dell’Ufficio esenzioni c’è
una fila spaventosa. È così da settimane, sia
la mattina che il pomeriggio. Gli impiegati
stanno per disporre i tanto agognati “numeretti
elimina-coda”.
Una signora indica all’ultima entrata di
prendere dei pezzettini di carta con numeri
scritti a penna, affermando: “Abbiamo scritto
i numeri anche lì altrimenti poi si litiga e si fa
a botte come ieri che se le sono date di santa
ragione”. Insomma, una sorta di pre-fila. Fuori,
sotto il sole, malati e anziani. Qualcuno cerca
riparo sotto l’ombra dei grandi ombrelloni di
un chioschetto limitrofo, altri si rifugiano nelle
auto, altri ancora entrano nella sala d’aspetto,
un ambiente angusto con le finestre serrate e
una quantità impressionante di strumenti per
disabili (sedie a rotelle - elettriche e normali
- letti ospedalieri, traverse, pannoloni, reti
ortopediche). Accatastati. L’aria è irrespirabile,
afosa e maleodorante. Intanto la fila continua
ad aumentare.
Qualche nuvola regala attimi di sollievo.
All’apertura degli uffici, la fila diventa ressa
davanti l’entrata. Due donne sono dietro la
scrivania e, dopo aver lanciato una rapida
occhiata alla folla, con un sospiro di stanchezza
cominciano a ricevere il pubblico, senza sosta.
L’interno dell’ufficio (se così si può definire) è
anche peggiore dell’esterno. Le impiegate sono
costrette a lavorare in un posto ostile, con
finestre tappate da fogli, serrate e munite di
inferiate; nessuna uscita di sicurezza, nessun
condizionatore. L’aria è ancora più pesante. Il
caldo diventa opprimente dato che oltretutto
ci sono anche i computer in funzione.
All’interno le impiegate ricevono ripetendo
all’infinito le stesse informazioni alle diverse
persone che si susseguono. E spesso devono
sedare lotte, scontri e anche attacchi da parte
di chi, esasperato per doversi orientare in una
giungla di leggi e documenti con il caldo, le
difficoltà e la malattia, se la prende con loro. Le
condizioni di chi lavora, ma anche quelle dei
pazienti creano gravi disagi.
Per questo, l’UDC di Anzio, preso atto delle
condizioni in cui versa l’ufficio esenzioni,
ha dichiarato che sarà sua immediata
preoccupazione “prendere al più presto un
provvedimento ed intervenire con il Presidente
della Regione Lazio, Renata Polverini, affinché
vengano garantite le giuste condizioni a tutela
di lavoratori e cittadini”.
Vera Iafrate
Space - Città
agosto 2011_n.31
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
8
Anzio Space
COSA SCRIVONO SU ANZIO…
La pesca nel Lazio perde 5 milioni
“Il centro trasfusionale non
chiude. Per ora”
Non chiude per ora il centro trasfusionale
degli Ospedali Riuniti Anzio Nettuno, uno
dei più attivi del Lazio: nel 2010 ha fornito
2.809 sacche di sangue, di cui 400 inviate
in vari ospedali della regione, soprattutto a
Roma che ne è sempre a corto. “Il servizio
per ora non verrà trasferito a Velletri, in
attesa della riorganizzazione regionale
che entro dicembre 2014 deve rispondere
alle direttive UE. Intanto sono al vaglio
varie proposte a livello operativo emerse
da questo confronto”, lo ha detto ieri il
direttore del Centro regionale sangue
Maria Cristina Martorana, dopo la
riunione con i sindaci di Anzio e Nettuno,
Luciano Bruschini e Alessio Chiavetta, il
direttore del Simt Rm H Luca Aldegheri,
quello del centro trasfusionale locale,
Anna Maria Costa, che ha parlato anche di
carenze di organico.
Ostia - Litorale
- 22 giugno 2011
Bilancio, critica l’opposizione
Saranno anche solo in sette all’interno
del consiglio comunale di Anzio. Ma agli
esponenti del Centrosinistra il bilancio di
previsione e quello pluriennale non sono
proprio piaciuti. “Si è trattato dell’ennesima
e tribolata verifica di maggioranza attacca Ivano Bernardone, consigliere
e segretario cittadino del Pd – A fronte
del voto favorevole accordato al bilancio,
larghi settori della maggioranza hanno
assunto posizioni ormai ipercritiche
rispetto all’azione di governo. (…) Più
duro e tecnico invece il discorso di Aurelio
Lo Fazio, consigliere ad Anzio e Assessore
alla Provincia di Roma. “Gli stanziamenti
in uscita dedicati al conto capitale
(investimenti) sono appena del 17,28% e
sono distribuiti in modo assolutamente
incongruo; qualche esempio: solo il
10,39% dedicati al sociale, l’1,42% allo
sport, nessuno stanziamento al turismo”.
Provincia Latina - 2 luglio 2011
Erosione, Anzio bandiera nera
“Bandiera nera all’Agenzia regionale per
la difesa del territorio”. Queste le parole
di Anna Tomassetti, presidente del circolo
di Legambiente ‘Le Rondini’ di Anzio
che ne spiega il motivo: “Non esiste una
relazione sulla valutazione dell’impatto
ambientale riguardante i lavori per la
realizzazione dei pennelli sommersi che
sta portando avanti l’Ardis, lo abbiamo
verificato noi, direttamente alla Regione”.
(…) A giorni, infatti, partirà il progetto di
ripascimento di alcune spiagge, dato che
negli ultimi tempi sono state soggette ad
un significativo processo di erosione che
ha eliminato parecchi metri di arenile a
disposizione; la sabbia quindi dovrebbe
essere posizionata sulla battigia per
rinforzarla e creare nuovo spazio. (…)
Le opere, che sono già state intraprese ad
Anzio da alcuni mesi e che interessano
per il momento circa cinque chilometri
di costa lungo Lido Marechiaro, vanno
a realizzare i “pennelli sommersi” che
però secondo il pensiero di Legambiente
potrebbero aggravare ulteriormente il
fenomeno dell’erosione del litorale, visto
che non avrebbero tutte le carte in regola
per procedere alla realizzazione. Dopo
aver verificato la situazione è stato fatto un
esposto e le carte sono passate in Procura,
che dovrà esprimersi su quale dovrà essere
il futuro riguardante le coste.
-7 luglio 2011
L’aumento del costo del gasolio, i nuovi
regolamenti europei e il sovrasfruttamento
delle risorse sono le cause principali della
crisi della pesca nel Lazio. Se nel 2010 il
calo di pescato in regione è stato di circa
1.000 tonnellate rispetto al 2009, altre
1.000 potrebbero andare in fumo nel
2011, con una possibile perdita di ricavi
di 5 milioni di euro. Secondo i numeri di
Lega Pesca, negli ultimi 5 anni il settore ha
registrato a livello nazionale un calo della
produttività del 41% e una riduzione del
fatturato del 25% con una perdita di 17.000
posti di lavoro. “Nel 2011, purtroppo,
il ciclo biologico marino è sfavorevole
– afferma Claudio Brinati, presidente
di Federcopesca Lazio – e da gennaio a
giugno stimiamo un calo delle catture nella
regione di circa il 10% rispetto allo stesso
periodo del 2010”. (…) Le cooperative di
pescatori del Lazio chiedono da tempo un
intervento dello Stato e della Regione.
- 20 luglio 2011
Qui
Radio Nerone
Plauso a Lucianus
Come ben sapete il vostro Nerone è
amante delle arti e del bello e ad Anzio è
accaduto qualcosa che ha reso gaio il mio
animo d’imperatore sempre alla ricerca
dell’evoluzione del suo popolo. Son gaio
grazie al mio Sindacus, che si è fatto carico
di un bellissimo lavoro presso una delle
più belle ville di Anzio, ovviamente dopo
la mia! Avreste dovuto vederla la mia 2000
anni fa!
Insomma son gaio. Ieri passeggiando con le
mie mogli Ottavia, Melissa e Poppea per il
viale palmato che porta al centro della città,
si è aperto alla nostra vista un bellissimo
scorcio dei nuovi eleganti giardini e
dell’edificio di Villa Adele, visibili grazie
alla sostituzione dello scorticato muro di
cinta con una ringhiera in ferro battuto.
Carissimo Lucianus sei stato veramente
bravo! Sei proprio un mio pari. L’occhio
vuole la sua parte e Anzio ne ha bisogno.
Ah! Se fossi vissuto ai tempi della mia
villa imperiale sul mare ti avrei nominato
sicuramente capo-giardiniere di corte. Ma
è meglio così, altrimenti saresti dovuto
essere mio servo!
Anzio Space
Space - Città
n.31_agosto 2011
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
9
LA CURA…
VILLA ADELE TORNA A NUOVO
SPLENDORE
L’INCURIA…
Dopo il restauro del 2009 che ha portato alla ristrutturazione
e riqualificazione della parte sottostante il parco di Villa
Adele, l’estate di quest’anno vede la chiusura del cerchio con
l’ultimazione dei lavori di rifacimento della parte più alta del
giardino della Villa. Da elogiare l’abbattimento di parte del
muro e l’apposizione di una recinzione metallica che permette
di ammirare il parco fin da fuori. Edificata nel 1600 da Mons.
Bartolomeo Cesi su mandato di Papa Clemente VIII e di
proprietà del Comune di Anzio dal 1964, la Villa oggi ospita
alcuni uffici comunali, mentre l’edificio principale è sede del
Museo Civico Archeologico e del Museo dello Sbarco. La
struttura è stata adeguata a centro culturale per esposizioni
permanenti e polivalenti, per mostre, proiezioni, seminari
e convegni. Permetteteci però di segnalare due criticità: la
mancanza di tappetini di gomma sotto i giochi per i bambini e
l’impossibilità di usufruire, in maniera civile, dei prati. È o non
è un luogo al servizio dei cittadini?
LE SCALETTE DEL PARADISO
ANTICAMERA DELL’INFERNO
Venticinque anni fa in un sabato qualunque nel mese di luglio era facile
raggiungere la spiaggia del Tirrena da via Gramsci tagliando attraverso
le così chiamate “scalette del Paradiso”, quelle accanto l’edificio costruito
da Giuseppe Polli per un chimerico e mai nato casinò. Allora le scalette
erano dissestate, i muri scrostati, il pavimento sporco con un malmesso
e arrugginito corrimano alla fine del percorso. Estate 2011: un sabato
qualunque nel mese di luglio le scalette sono lì, certe come le cose che restano,
tristi come il loro squallore. Trent’anni di degrado e nulla è cambiato, semmai
peggiorato: nessun lavoro di ristrutturazione, nessuna ripavimentazione,
assenza totale di pulizia. Se tutto ciò non bastasse, ad aggiungersi allo stato
di abbandono, anche un’impalcatura e rete di contenimento per evitare il
crollo di un muro di una villa adiacente. Dicono che la villa sia in vendita.
Dicono che spetterebbe agli attuali o ai futuri proprietari riparare il muro.
Dicono. Peccato per una strada quotidianamente percorsa da turisti e non,
soprattutto in estate, per raggiungere la spiaggia. Peccato per una città che
sventola al vento “bandiere blu”, ordine e pulizia. Intanto questa rovina dura
da oltre tre decenni e, dicono, nessuno sembra interessarsene.
[email protected]
agosto 2011_n.31
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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Anzio Space
Space - Politica
n.31_agosto 2011
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PAOLO FERRERO:
“PRIMARIE SUL PROGRAMMA”
In esclusiva il segretario nazionale del PRC illustra la sua volontà di accordo con le forze di sinistra
concluso con uno sguardo al pericolo di
una certa finanza senza scrupoli, che sta
cercando di sgretolare il sistema Grecia e che
poi passerà, sicuramente, ad inghiottire altre
nazioni europee.
Subito dopo ha preso la parola il consigliere
comunale di PRC, Beniamino Colantuono
che, dopo aver ringraziato il compagno
Ferrero per aver accettato l’invito a venire ad
Anzio e a partecipare ad una festa popolare
che mai come questo anno ha avuto un vasto
seguito di pubblico, ha speso due parole
di critica contro l’attuale Giunta anziate,
arrivando a dire che: ‘Gli amministratori di
Anzio sono così devastanti da far apparire
Berlusconi un boy scout’.
A fine serata abbiamo avvicinato Ferrero che
ci ha rilasciato, in esclusiva, questa intervista.
La XXII festa di Liberazione che si è svolta
dal 1° al 10 luglio ad Anzio Colonia, ha
avuto il suo momento clou con l’intervento
del segretario nazionale di Rifondazione
Comunista, Paolo Ferrero che, davanti ad
un numerosissimo pubblico, ha presenziato
la serata del 9 luglio.
Cinquantunenne, piemontese, segretario
nazionale dal luglio del 2008, Paolo Ferrero
nel corso del suo intervento si è dilungato
molto sui fatti avvenuti nelle scorse
settimane in Val di Susa. Un po’ perché
originario del luogo (essendo nato a pochi
chilometri dalla valle) e un po’ perché si
trovava a manifestare con i no-tav, egli
ha portato la propria testimonianza sugli
scontri che sono avvenuti tra dimostranti
e forze di polizia, passando poi a criticare
quest’opera costosa e devastante dal punto
di vista ambientale per la valle, quando
tutte quelle risorse economiche potrebbero
essere usate da Trenitalia per ristrutturare
e far funzionare al meglio le linee regionali,
sempre più abbandonate al loro destino.
Il Segretario ha poi analizzato la situazione
politica e soprattutto economica del Paese,
che ha sicuramente risvolti internazionali
ma che si è sviluppata anche per
l’inconsistenza di una manovra sociale e
fiscale del governo. Il suo intervento si è
Pur essendo il segretario nazionale di
Rifondazione Comunista, non ha mai
avuto la tessera del PCI. Sembra strano
ma proprio per questo lei è la persona
giusta a cui chiederlo: cosa significa oggi
essere comunisti?
“Penso che il capitalismo stia mostrando il
suo volto distruttivo: distrugge l’ambiente,
produce guerre e razzismo. L’unico modo per
costruire una società che gestisca in modo
egualitario le risorse, è quella di sottrarre
alla logica del profitto, la costruzione sociale.
Questo si chiama comunismo. Per noi vuol
dire estendere ai beni comuni, dall’acqua,
alla sanità, all’istruzione e alla cultura, al
lavoro, tutta la fascia di cose gestite alla
popolazione per il loro benessere e non per
il profitto di qualcuno. Per me il comunismo
è veramente l’unica prospettiva che ha una
società che altrimenti si avvita su se stessa,
come sta accadendo in Grecia”
Nel dopoguerra il PCI è stato il partito
d’opposizione più forte non solo in
Italia ma anche in Europa, sfiorando
nell’epoca di Berlinguer il famoso
sorpasso alla DC. Poi, nel 1991, con la
svolta della ‘Bolognina’ c’è stata una vera
diaspora. Ognuno ha voluto interpretare
il comunismo a proprio modo. Prima
il PDS, poi Rifondazione Comunista,
poi i Comunisti d’Italia, poi il SEL…
perché, secondo lei, ci sono tutte queste
divisioni? Lo chiedo proprio a lei che,
dopo aver creato la Federazione della
Sinistra, sta cercando di ricompattare
tutte le forze di sinistra.
“Il punto di partenza è stato il disastro
della ‘Bolognina’. Perché lì Occhetto non
ha solo demolito il PCI, cosa molto grave,
ma ha anche detto sostanzialmente che
avevamo sbagliato tutto. Ha detto alla gente
che lo aveva seguito fino ad allora: ‘Meno
male che non abbiamo vinto!’ Così facendo
ha distrutto la storia, l’identità di quella
parte del popolo italiano che aveva lottato
per la giustizia, per la democrazia. I morti
che ci sono stati nella lotta partigiana,
in quella operaia e bracciantile, erano
la storia migliore del paese. Occhetto
ha distrutto tutto questo. Ha prodotto
un effetto di spaesamento, di delusione
e di allontanamento dalla politica. Noi
stiamo ancora dentro quel fenomeno
di delusione e di sconfitta. Io penso che
bisogna viaggiare su due strade: la prima
è che noi siamo comunisti e riproponiamo
il tema del comunismo democratico con la
partecipazione, dal basso, della gestione
del bene comune, e l’altra è l’unità a
sinistra. Credo che queste due cose debbano
andare insieme e spero in tal modo, di
risolvere questa situazione di divisione e di
diaspora che ha caratterizzato questi ultimi
vent’anni”.
Sul sito del Partito Comunista dei
Lavoratori, a giugno, abbiamo letto
un duro attacco alla sua persona. È
stato scritto che lei, pur di farne parte,
entrerebbe in un governo di centrosinistra anche senza ministeri. Anzi,
accetterebbe anche di appoggiare un
programma che non condividerebbe.
Tutto questo per non farsi scaricare
preventivamente. Cosa replica a
riguardo?
“Questa è un’accusa sballata, perché io non
penso di entrare nel Governo e non credo
ce ne siano le condizioni. Anzi, io propongo
di fare le primarie sul programma. Bisogna
discutere il programma insieme a tutta la
popolazione. Per me ha un valore l’idea
della sinistra per scacciare Berlusconi.
Perché è un demente chi non capisce che
Berlusconi va scacciato. Ed è necessario
creare un’alleanza per farlo. Ma proprio per
fare un buon programma bisogna discuterlo
con la gente. Per ultima cosa, poi, non credo
che Rifondazione Comunista debba andare
al Governo, per cui non c’è nessun problema
di sorta”.
Maurizio D’Eramo
Space - Politica
agosto 2011_n.31
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Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
Lavinio-Space
Anzio Space
LICENZIAMENTI ALLA “FRANCESCANA”:
COLARIETI ESTRANEO
E pensare che avrebbe voluto risolvere il problema..
Il caso scaturisce dalla seconda parte di
una nostra intervista nel numero scorso di
Anziospace, nella quale parlavano due delle
sette signore licenziate ingiustamente a fine
dicembre 2009 - nonostante un contratto a
tempo indeterminato - da una casa di riposo di
Anzio Colonia durante il passaggio di gestione
tra le suore e la “Fondazione Omnia di Viterbo”.
Doverosa la nostra visita e conseguente replica
dell’Assessore Italo Colarieti che, vistosamente
infastidito, ha voluto chiarire alcuni punti.
“Non ho riscontri lavorativi in comune
con la signora Fiorella, come sostiene, e
smentisco anche che possa aver lavorato con
una cooperativa di servizi durante la mia
presenza. Vorrei chiarire che non detengo
io la gestione della struttura, avendo un
contratto come collaboratore dall’UPF. Sono
stato chiamato, piuttosto, per risolvere una
serie di problematiche del servizio, tra cui
anche l’opzione di aiutare alcune signore. E
smentisco categoricamente che nella struttura
non venissero pagati gli stipendi da tre mesi e
le dipendenti dell’istituto stanno preparando
una lettera in cui dichiarano il contrario”.
Mentre parla con noi, Colarieti ferma alcune
dipendenti che transitano nel corridoio
chiedendogli da quanto tempo non prendono
lo stipendio e le ragazze, stupite dalla
domanda, rispondono che vengono pagate
regolarmente. Per quello che riguarda il cortile
usato come parcheggio per i turisti di Ponza è
bastato affacciarsi per vedere, in pieno luglio,
come fosse vuoto.
La signora Fiorella conferma di non aver
mai lavorato con Colarieti e di essere stata
fraintesa, ma il suo licenziamento avvenne
poco prima che Colarieti prendesse servizio
nell’istituto.
A.T.
PD PRONTO ALLA SFIDA PER IL FUTURO DELLA CITTÀ
Il consigliere Massimo Creo: giudizio negativo su tutto l’operato della Giunta di centro-destra
Dopo oltre due anni e mezzo dall’insediamento
della Giunta Bruschini, è tempo di bilanci.
Quella del consigliere comunale del PD,
Massimo Creo, è una disamina decisamente
negativa.
“Ad Anzio c’è un’amministrazione che non
amministra, che non ha prodotto nulla, anzi. È
riuscita a fermare anche le cose che erano quasi
praticamente concluse, come la città artigianale.
Per me la città artigianale è la cartina tornasole
dell’attenzione che questa Giunta presta al
mondo del lavoro. C’è gente che ha tirato fuori
soldi per avere dei lotti. Sono passati tre anni
ed è tutto fermo. Se adesso noi utilizziamo la
città artigianale come scala di confronto con
quelle che sono le problematiche del porto, fa
bene chi dice: ‘ma c’è da fidarsi ad anticipare il
10% delle spese ad una classe politica che non
è riuscita a concludere neanche un’opera quasi
finita?’”.
Il consigliere si sofferma ad esaminare anche
altre due inefficienze della Giunta: la situazione
di degrado del porto attuale e quella della pista
ciclabile di via Mencacci.
“Questa città non può rimanere ostaggio del
progetto-porto per i prossimi 10/15 anni. Il
moletto Pamphilj può rimanere così sporco?
Le poche barche che attraccano ad Anzio
arrivano lì. È quello l’attuale porto turistico,
il biglietto da visita della città per chi arriva
dal mare. Possibile che debba restare in
quelle condizioni? Così pure la passeggiata di
Riviera Zanardelli che ha dei marciapiedi che
risalgono a oltre trent’anni fa. Mi sembra che
qui viga la condizione che: o si fa il porto o tutto
è bloccato, incuranti del fatto che il commercio
sta morendo”
Per quanto riguarda la pista ciclabile, Creo è
sembrato scettico sulla volontà della Giunta di
compiere opere che possano portare un valore
aggiunto al territorio. Quella pista, infatti,
sembra essere stata fatta solo per costruire un
marciapiede (utilizzando fondi stanziati ad hoc
della Regione), visto che è talmente a ridosso
delle abitazioni che chi esce da casa rischia di
venire travolto dalle biciclette.
Sui servizi. “Non sono ammissibili le
condizioni che le famiglie sono state obbligate
a sopportare per iscrivere i propri figli alla
mensa scolastica: in fila per ore sotto al sole e
in mezzo a un cantiere. Roba da terzo mondo!”
È giusto o meno pagare un anticipo per la
mensa?
“Loro dicono che serve a recuperare l’evasione
del passato. Dai dati sembrerebbe che per
l’anno scolastico 2010-11, il Comune abbia
incassato solo il 70% del dovuto. Forse è un
problema su come sia stata modulata la tariffa.
Non voglio credere che Anzio sia una città di
evasori, ma penso che molte famiglie non siano
più in grado di pagarla. Bisognerebbe rivedere
le fasce d’esenzione”.
La situazione esposta cambierebbe con il
Partito Democratico al governo? E voi siete
pronti alla sfida?
“Il PD c’è ed è una realtà nel territorio e per
cambiare Anzio. Il nostro partito attualmente
è al 30% delle preferenze a livello locale. Non
ritengo giuste le accuse rivolte a noi da alcuna
stampa locale: il gruppo consiliare è presente e
coerente e ha fatto un’opposizione quasi sempre
riuscita. In questi giorni stiamo esaminando una
proposta che riguarda la figura del consigliere
comunale. Non è possibile che diventi una
professione, c’è bisogno che il partito si doti di
alcuni meccanismi interni che garantiscano il
ricambio. Dopo due consigliature fai spazio
agli altri e metti la tua esperienza a disposizione
del partito. C’è bisogno di distinguersi dagli
altri, nelle proposte e nelle idee, anche
perché col patto di stabilità, il futuro per chi
governerà sarà sempre più duro e complicato.
Proprio per questo bisogna mettere in atto
piani programmatici e decidere quali siano
le priorità. Per me, oggi, una priorità è l’area
Borghesiana, un territorio sempre più vasto
ma sfornito di servizi, sia fognari che idrici.
Bisogna prendere in considerazione queste
aree della città e le persone che vi abitano. Noi
cerchiamo di fare il massimo, intercettando e
dando voce agli umori della gente. Le trecento
interpellanze scritte rivolte alla Giunta in questi
due anni e mezzo, ne sono la riprova. Noi ci
siamo e siamo pronti”.
Maurizio D’Eramo
Anzio Space
Space - Giovani
n.31_agosto 2011
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
Locali e borgo i punti d’incontro, con la nostalgia
di oratori e sedi di partito
LE ESTATI ANNOIATE
DEI GIOVANI ANZIATI
Sono le undici di un sabato sera di luglio a Nettuno. Le note martellanti
fuori da un locale fanno da confine e siamo pesci in un acquario che
invece di essere guardati da un pubblico sadico ci squadriamo tra di noi:
c’è chi fa finta di bere, chi fa finta di divertirsi e chi fa finta di annoiarsi.
Più, in qualche angolo nascosto, un gruppo di ragazzi si passano una
“sigaretta speciale” (altrimenti detta ‘miccia o ‘bomba’) mentre ancora
più in là una manciata di pettegole, ma soprattutto pettegoli, criticano
e commentano qualsiasi essere umano osi camminare davanti i
loro occhi attenti. Ma se la musica smettesse di colpo, se la canna si
spegnesse e la gente non avesse più nessuno su cui sputare sentenze
cosa accadrebbe? Calerebbe un profondo silenzio. Nessuno avrebbe
più niente da dirsi. Volete davvero sapere cosa fanno i ragazzi ad
Anzio durante l’estate? Niente. Il niente più assoluto. Frequentiamo
i locali senza la pretesa di divertirci e consumiamo la noia con ogni
mezzo a nostra disposizione. E cos’altro dovremmo fare? Andare a
vedere Max Giusti la domenica sera in piazza? Oppure gli estenuanti
saggi di danza tacco-punta- punta-tacco? Parliamoci chiaro: gli
eventi che ci propinano tutti gli anni verso luglio-agosto non hanno
nessuna voglia e pretesa di interessare un target di giovani under 20. E
se i luoghi d’incontro una volta erano l’oratorio, la chiesa(?!), le sedi di
partito o innocue piazzette di paese, oggi i giovani, si incontrano nei
locali come il “Fashion” o il “Maracaibo”: angelo azzurro o sex on the
beach in mano, un bel sorriso e la musica che parla al posto nostro ma
che non dice niente. Così mentre noi di Anzio sogniamo Roma come
centro di disintossicazione alla monotonia della provincia, i romani
bramano le spiagge di Anzio. E l’erba del vicino è sempre più verde.
Gaja Pollastrini
LAVORO O UNIVERSITÀ?
IL DILEMMA POST MATURITÀ
Le scelte dei giovani di Anzio tra aspirazioni,
crisi e disoccupazione
È sempre stato difficile capire, scegliere e sapere cosa fare dopo la
maturità. Cosa da non poco visto che in quel momento si traccia
la propria strada, lavorativa e non, si decide dove andare con la
possibilità, per fortuna, di cambiare idea. È sempre stato difficile.
Oggi più che mai, con i mercati che crollano, la crisi che attanaglia
e la disoccupazione che non lascia speranze. Sarà forse per questo
che sono ancora sei su dieci i giovani che optano per il percorso
accademico, come emerge dall’ultimo Rapporto Almalaurea sulla
condizione occupazionale e formativa dei diplomati italiani.
L’indagine - condotta su 20.000 diplomati tra il 2007 e il 2009
- sottolinea che la scelta universitaria resta quella prediletta,
soprattutto per i giovani che escono dai licei. Il resto dei diplomati
- il 23,5 per cento – riesce a entrare in qualche modo nel mondo
del lavoro, mentre c’è un 11% che non prosegue con gli studi e cerca
lavoro e un altro 5 % che non si è iscritto all’università e neanche
cerca un’occupazione. La scelta del dopo è sicuramente influenzata
dal tipo di studi fatti: i liceali iscritti all’università sono circa il 70%;
mentre si scende al 51 per gli iscritti provenienti da istituti tecnici e
al 21% per i diplomati presso gli istituti professionali.
13
E quali gli studi prescelti? Il primo posto spetta ai corsi di laurea di
area umanistica (circa un quarto dei neo-diplomati li sceglie), il 22%
preferisce quella economico-sociale e quasi il 16% studia ingegneria
o architettura.
Eppure, quella universitaria, con la disoccupazione che in Italia - e
ad Anzio - ha toccato ormai livelli di guardia, sembra essere sempre
di più un scelta condizionata dalla crisi, un “parcheggio” che a volte
si protrae per anni e che posticipa di molto l’ingresso nel mondo del
lavoro, almeno rispetto ai colleghi europei che già a 23 anni sono
fuori dagli atenei.
Non solo studio o laurea però. Tra le scelte anche quella di partire,
lasciare, andare. Come Andrea che, un anno avanti, diplomato col
massimo dei voti al liceo scientifico, ha un unico sogno: ingegneria
aerospaziale. Dove? A Torino. E poi? Stati Uniti. Oppure Lara,
diplomata all’istituto alberghiero, ad Anzio non resta. Ma non
sceglie l’università, vola a Parigi, o forse a Londra. Sogna di fare la
chef e quando le chiediamo: “Ma la cucina italiana non è una tra le
migliori al mondo?” Risponde: “Per questo me ne vado. I migliori
nel mondo sono italiani ma in Italia non ci rimangono”. E così anche
Anzio paga lo scotto della crisi e saluta i suoi giovani neo-diplomati
cervelli in fuga.
M.C.M.
Apre a Nettuno il
nuovo comando del
corpo forestale
Il 20 giugno scorso si è insediato a Nettuno un nuovo comando
stazione del Corpo Forestale dello Stato. Il nuovo ufficio,
comandato dall’Ass.Capo Manrico Martini, ha competenza sui
comuni di Nettuno, Anzio, Ardea e Pomezia. La sede è stata
fortemente voluta in un territorio ricco di zone boschive.
Il Corpo forestale dello Stato, istituito nel 1822, è una forza
di polizia ad ordinamento civile, specializzata nella tutela
del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e
repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare.
La molteplicità dei compiti affidati alla Forestale affonda le
radici in una storia professionale dedicata alla difesa dei boschi,
che si è evoluta nel tempo fino a comprendere ogni attività
di salvaguardia delle risorse agroambientali, del patrimonio
faunistico e naturalistico nazionale. Il Corpo forestale è
preposto alla sorveglianza dei Parchi, delle Aree Naturali
Protette e delle 130 Riserve Naturali dello Stato, dove svolge
progetti di ricerca e conservazione, attività di educazione
ambientale e di vigilanza per inquinamento, rifiuti, antincendio
boschivo, tutela di specie protette, e l’ecosistema in generale.
Il nuovo comando stazione di Nettuno, che ha competenza
anche sui comuni di Anzio, Ardea e Pomezia, ha sede in via tre
Silvia Arena
cancelli piscina n.2, con tel/fax 069858259
agosto 2011_n.31
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Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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Dal 5 agosto al museo civico la mostra del
pittore Theo Beerendonk
ANZIO - L’AIA.
OLANDA TERRA DI LIBERTÀ
Dal 5 agosto al 14 settembre il museo civico archeologico di Anzio, con
il patrocinio dell’ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, ospita la mostra
pittorica “Anzio - L’Aia. Olanda terra di libertà”. L’esposizione, curata da
Giusi Canzoneri e Peter Beerendonk, raccoglie le opere del pittore olandese
Theo Beerendonk (1905-1979). Per la prima volta il grande artista viene
proposto al pubblico italiano in una mostra che mette in comunicazione
il museo di Anzio con il circuito artistico europeo, rinviandolo ai grandi
autori del ‘900 come Manet, Cezanne, Ricasso o Kirchner.
La rassegna pittorica è divisa in tre sezioni: la prima è dedicata ai ritratti,
la seconda alla natura morta e la terza al paesaggio. Il pubblico avrà così
la possibilità scoprire e conoscere l’evoluzione del linguaggio artistico
di Beerendonk dagli inizi fino alla maturità. Nato nel 1905 in Olanda,
Beerendonk studia all’accademia delle Belle Arti di Amsterdam e nel 1934
inizia la sua carriera artistica con due mostre a l’Aia, dove riceve critiche
positive. Comincia a viaggiare: visita Anversa, Semois e Bouillon nelle
Ardenne, va in Belgio e in Svizzera. Durante i suoi spostamenti dipinge
paesaggi urbani e naturalistici, realizza ritratti su commissione. Negli
anni ’50 lavora in modo più astratto, complice la grande ammirazione
per Picasso. Oggi, a più di trenta anni dalla sua morte, cresce di nuovo
l’apprezzamento nei confronti delle sue opere: dai nudi alle nature morte,
dalle incisioni ai paesaggi urbani. La mostra verrà inaugurata il 5 agosto
alle ore 18 e sarà visitabile fino al 14 settembre tutti i giorni ore 10.3012.30 e 17-19.
red
Il Capo dello Stato premia con una medaglia l’impegno culturale della città neroniana
UN’ONORIFICENZA UNICA
PER LA MOSTRA DI ANZIO
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito
una medaglia di rappresentanza alla mostra “Anzio. Dei, eroi e
fondatori dal Lazio antico”. È la prima volta che un’onorificenza
così importante viene assegnata alla città neroniana per
un’iniziativa culturale. La mostra, allestita nelle sale del Museo
Civico Archeologico di Anzio (MCA), è la meta finale del
progetto-viaggio “Musei in piazza” ideato e avviato nel 2008 dal
MCA di Anzio. Un viaggio ideale che ha riunito diverse realtà
museali della provincia di Roma nelle piazze di alcune città laziali,
con lo scopo di presentare collezioni permanenti e altre attività
fuori dalle consuete sedi istituzionali.
L’esposizione, curata da Tiziana Ceccarini e Stefania Trevisan,
riunisce nelle sale del Museo di Anzio reperti archeologici
afferenti da 20 Musei del Lazio, secondo una ricerca storicoarcheologica che parte dal teschio d’età preistorica dell’Uomo
di Ceprano. Si sofferma sulla figura mitologica di Ercole (non
solo come eroe d’innumerevoli imprese ma anche come divinità
legata al commercio e alla transumanza) e su altri importanti eroi,
fondatori, dei e semidei del Lazio antico, per poi concludersi con
un omaggio all’eroe del Risorgimento, Amilcare Cipriani, patriota
anziate. La mostra è in corso e sarà visitabile fino alla fine del 2012.
Manuela Vela
Anzio Space
music@space
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Dal 1974 ad oggi la band regala grandi emozioni musicali
I RIP SULLE NOTE DI DE ANDRÈ E DEI P.F.M.
Forse non tutti sanno che nel nostro territorio
esiste una band che quando si esibisce lascia
a bocca aperta le persone che si trovano
ad ascoltarla. Senza dubbio l’esperienza dei
componenti e la passione per la musica
che li contraddistingue sono gli ingredienti
fondamentali del sound prodotto dai R.I.P.
Era infatti il lontano 1974 quando un gruppo
di adolescenti, ascoltando dischi dei vari
autori del tempo, si imbattè in un LP della
Premiata Forneria Marconi dal titolo “Prime
Impressioni”. Quella scoperta fu la scintilla
per iniziare un’attività che dura tutt’oggi, con la
stessa determinazione di un tempo. L’intento
iniziale fu ovviamente quello di suonare brani
della P.F.M. senza però disdegnare tutto ciò che
offriva il vasto spazio a musicale dell’epoca: dai
Led Zeppelin ai Jethro Tull, dai Pink Floyd ai
Black Sabbath.
Dopo qualche anno di esibizioni live, sia
come rock band che come gruppo spalla
del più famoso gruppo rock di Anzio,
l’Officina Meccanica, i R.I.P. composero e
arrangiarono anche brani per vari cantautori.
Successivamente, con l’arrivo del servizio di leva
e l’entrata nel mondo del lavoro, i componenti
della band ebbero uno stop durato 15 anni. Fu
poi solo nel 1999, che dopo essersi rincontrati
strimpellando la chitarra, alcuni dei fondatori
decisero di continuare l’avventura iniziata quasi
trent’anni prima. Portando in scena i brani
della P.F.M. e di Fabrizio De Andrè, oggi i R.I.P.
continuano a regalare emozioni e a scaldare
le serate in diverse città del centro Italia. Con
Dashamir Hoxha al violino, Fabrizio Graziosi e
Claudio Tulli alle chitarre, Giovanni Bruschini
alla tastiera, Walter Cozzolino al basso e
Tony Arancio alla batteria, la band di questi
giovanotti un po’ cresciutelli, si sta affermando
sempre di più nel panorama musicale del
territorio a tal punto che le richieste per i loro
concerti si susseguono a ritmi elevatissimi.
La presenza di molti giovani durante i loro
spettacoli dimostra come la buona musica e la
cultura che diffondono i R.I.P. siano portatrici
di messaggi e valori che negli anni non sono
scomparsi, anzi. Durante la stagione estiva ma
non solo, il gruppo si esibirà molto spesso nel
territorio e consigliamo vivamente ai lettori
di AnzioSpace di non perdere l’occasione per
ascoltarli dal vivo.
Valerio Bruni
Molta lotta e pochi effetti speciali per il film del famoso videogame
TEKKEN: “SOPRAVVIVERE NON È UN GIOCO”
La trama e i personaggi sono tratti da un
noto videogioco giapponese di lotta che ha
avuto un successo tale da arrivare al sesto
remake. Prodotto dalla Namco (l’attuale
Namco Bandai Games Inc.) nel lontano 1994,
il 7 marzo di 2010 a Tokyo il gioco è stato
protagonista di un torneo internazionale
sulla sesta versione, sia per Xbox 360 che per
Playstation3. In entrambe le versioni hanno
vinto concorrenti provenienti della Corea
del Sud a dimostrazione che il videogame ha
superato da tempo i confini nazionali. Ad oggi
nel mondo sono stati venduti circa 40 milioni
di giochi di Tekken.
Tekken, letteralmente “pugno di ferro” è il nome
del torneo in cui si cimentano i protagonisti
che ambiscono al titolo di campioni. Il
film è ambientato in un futuro vicino dove
Heihachi Mishima, padrone dell’impero
finanziario della Mishima Corporation, ha il
potere effettivo e il controllo del mondo. Jin
Kazama, il protagonista, vive con la madre in
un quartiere povero della sua città. Un giorno
un avvenimento sconvolge la vita di Jin e lo
spinge a partecipare al torneo di lotta corpo a
corpo organizzato nel quartiere Tekken dalla
Mishima Corporation. Questo gli permette di
avvicinarsi a Heihachi Mishima e a suo figlio
Kazuya, con cui ha un conto da regolare.
Le scene di lotta corpo a corpo sono le più
importanti del film, ma ci sono altrettante
scene di combattimento con armi da fuoco e
parecchie zoomate nelle inquadrature di lotta.
Il continuo scattare delle riprese non permette
di vedere chiaramente i combattimenti e
inoltre nelle scene di lotta non si riscontrano
inquadrature innovative e regia originale,
mancanze che riducono il film ad azioni
mediocri senza caratteristiche particolari.
Rispetto alla trama, la propulsione della
storia è debole. Sarebbe stato meglio forse
sperimentare qualche effetto speciale, per
esempio facendo apparire l’orso e il panda
oppure trasformando il giovane Kazuya
Mishima in diavolo, come effettivamente
avviene nel videogioco in entrambi i casi. Il
film sarebbe forse risultato più interessante
se la lotta tra la famiglia di Mishima e
il protagonista fosse stata enfatizzata
maggiormente, sprofondando nel pantano dei
vincoli di sangue.
Yoshiro Izumi
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Il romanzo di Lisa See: viaggio nella cultura cinese attraverso la storia di due sorelle
LE RAGAZZE DI SHANGHAI
Due giovani donne sono le protagoniste
del romanzo di Lisa See, “Le ragazze di
Shanghai” (edito TEA, 2011), che racconta la
storia di una Cina in profondo cambiamento,
dall’invasione giapponese fino all’ascesa di
Mao. Nella Shanghai di fine anni trenta, una
“Parigi d’Oriente” in pieno fermento culturale,
le sorelle Pearl e May vivono una vita agiata
e serena. Hanno ventuno e diciotto anni e
sono molto unite, pur essendo diversissime:
Pearl, nata nell’anno del drago, è tenace e ha
uno spiccato senso del dovere, mentre May,
nata nell’anno della pecora, ha un carattere
più docile. La loro famiglia, grazie alle attività
del padre, gode dei privilegi della borghesia
di Shanghai: una bella casa, servitori a
disposizione e denaro per comprare abiti
eleganti e frequentare i locali alla moda. Le
due sorelle non hanno bisogno di lavorare
e fanno le modelle per hobby posando per
un giovane pittore. Fino a quando tutto
cambia. Mentre i bombardamenti giapponesi
imperversano sulla loro città, Pearl e May
intraprendono un viaggio lungo e travagliato
che le porterà nel sud della Cina e poi,
attraversato il Pacifico, a Los Angeles.
Nella prima metà del libro l’ambientazione
storica fa da spinta agli avvenimenti dei
personaggi in modo prorompente causando
tragedie e lutti alla famiglia. L’amore e il
legame profondo tra le due sorelle è la forza
che le sprona a lottare contro le avversità
e a sopravvivere ai bombardamenti, alla
perdita degli amici e della figura paterna,
alla morte della madre, alle violenze fisiche
dei giapponesi e psicologiche dell’ufficio
immigrazione americano. Una vita dura e
difficile quella che le aspetta in America, dove
saranno discriminate per la loro nazionalità.
Quando arrivano perché considerate di
razza inferiore e quando si sono ambientate
nel nuovo paese, lavorando sodo per
conquistarsi un posto nella società, perché
Mao e il comunismo cinese sono diventati lo
spettro degli Stati Uniti e tutti sono sospettati
di essere comunisti.
Spesso l’amore e l’affetto tra le sorelle diventa
odio e recriminazione dei sacrifici di ognuna
per l’altra. Pearl scrive in prima persona
e coinvolge il lettore nella sua vita e nei
suoi pensieri rendendolo partecipe delle
tragedie che segnano la sua esistenza. La
forza interiore che la supporta la spinge ogni
giorno ad andare avanti e a portare sulle sue
spalle il peso dell’intera famiglia. La prosa
scorrevole e la ricchezza di riferimenti alle
tradizioni e ai costumi fanno del romanzo
una colorita pittura della millenaria cultura
cinese.
Silvia Arena
DA “SOLIDO” ABBIGLIAMENTO CASUAL
E PREZZI GIOVANI
Da settembre 2010 è aperto in viale
Marconi ad Anzio Colonia “Solido”,
negozio di abbigliamento donna
dall’iniziativa di Chiara Mariani.
Da giovanissima comincia a lavorare
come
commessa
sviluppando
un’attitudine alla vendita e alla relazione
con il cliente che matura in circa quindi
anni di esperienza. Quasi naturale la
scelta di aprire una sua propria attività
in cui crede profondamente, dedicandole
passione e convinzione, di qui il nome
dato all’attività.
“Ho scelto di proposito il quartiere di
Anzio Colonia, è qui che sono cresciuta e
qui volevo realizzare il mio progetto”, così
ci dice Chiara con una carica positiva che
trasmette con il suo sorriso. Propone capi
di abbigliamento casual con un’attenzione
particolare ai prezzi per incontrare una
clientela giovane che potrà trovare anche
accessori come borse, scarpe, foulard,
bigiotteria per un look completo senza
spendere una follia.
Il negozio è aperto tutti i giorni dalle 9,30
alle 13,00 e dalle 16,30 alle 20,00 tranne la
domenica e il giovedì pomeriggio. Ogni
mercoledì ci sono i nuovi arrivi e dal 14
agosto “Solido” inizia il periodo dei saldi,
un’o ccasione per fare ottimi affari, accolti
dalla cortesia di Chiara.
Anzio Space
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RITRATTI DI DONNE
Miss Ribellina
È Lunedì. Inizio di
settimana. Principio
del giorno. L’aria è
tiepida e senza odori. Il
cielo ammicca qualche
ceruleo sorriso tra
le foglie briose dei
grandi Platani di via
di Villa Adele. Ogni
mattina mi imbatto in
questi vecchi, stanchi e
abusati monumenti del
tempo e ogni mattina,
pensieri
migranti,
vagano disperati alla
ricerca di un sentiero.
Tra
un
ricordo
triste e uno sguardo
innamorato, volto al
Platanus
orientalis
il secondo a sinistra, il mio preferito, una macchina grigia rallenta e
poi si ferma. Mi giro. Scruto all’interno dell’abitacolo. Alla guida una
donna. Mi saluta con allegria. Dal collo le pende un portacellulare
rosa magnificato da un’ape gialla con grandi occhi, due aluccie blu e
una scritta nera: Miss Ribellina. L’insolito orpello ondeggia vivace
seguendo il ritmo del suo riso e il borbottio della macchina. È Serenella
Polverini. - Ciao - rispondo con un leggero imbarazzo. Tutti ad Anzio
sanno chi è Polverini, anche io, non tutti conoscono Serenella, neanche
io. Almeno fino a Lunedì, ‘quel Lunedì’. Inizio di settimana, ‘quell’inizio
di settimana’. Principio del giorno, ‘quel principio del giorno’. Fino a
quel momento insomma, se qualcuno mi avesse chiesto di parlare
o descrivere Serenella Polverini avrei potuto dire soltanto che è figlia
di Leandro. Sposata con Giovanni Garzia dell’Hotel Garda. Due figli
maschi. Capelli corti. Magra. Imprenditrice. Sempre sorridente. Ha
un’amica che si chiama Emanuela. Limitate informazioni, dunque, e
nessuna esperienza condivisa. Poco per poter affermare di conoscere
una persona. L’attitudine ad improvvisare amicizie e conoscenze, per
‘i locali’, è una prassi consolidata. ‘Tutti’ conoscono ‘tutti’. In realtà
‘nessuno’ conosce ‘nessuno’. Ammetterlo significherebbe ammettere
un fallimento sociale. In una piccola comunità locale come Anzio,
tra parentele e comparati, è impensabile accettare l’idea che in fondo
in fondo, non ci conosciamo. La conoscenza, vera e propria, si ha
solo in presenza di una persona che abbia la capacità di ricollegare le
informazioni alla propria esperienza personale, condizioni che non
sempre si verificano, e quando si verificano, non sempre si riescono
a cogliere. ‘Quel principio del giorno’ in realtà mi aveva offerto
l’opportunità di conoscere una donna: Serenella Polverini.
A distanza di anni posso dire di essere stata capace di cogliere l’inaspettata
opportunità. Facendo fronte al mio imbarazzo e ad una forzata
convivialità, gettai a pesce la mia attenzione sul suo portacellulare Miss
Ribellina e tra un sorriso e una battuta sulla scritta osai chiederglielo
in prestito. - Questo? - disse. - Ma certo che te lo presto - e con la
naturalezza che contraddistingue la sua infinita generosità di persona,
tolse il suo cellulare dal piccolo contenitore di stoffa lasciandolo cadere
senza una cura particolare sul sedile vuoto, poi inclinò la testa e sfilò dal
collo l’insolito orpello. Sorridendo allungò la mano fuori dal finestrino
con il ‘prezioso’ dono e io lo presi. Transazione affettiva. È così che
abbiamo iniziato a ‘conoscerci’, Serenella ed io, partendo da un gesto
di generosità. La generosità è selettiva, non si può essere generosi con
chiunque (g.f.brunelli). Sono passati alcuni anni da quella mattina,
forse Serenella non si ricorda più del mio imbarazzo, della sua allegria
e del portacellulare di stoffa rosa che io ancora conservo gelosamente
nel cassetto della scrivania. Un oggetto semplice, un gesto semplice,
una donna semplice: Serenella. Una donna che ha sempre lavorato.
Ancora bambina svolgeva i compiti di scuola dietro il bancone del
negozio che il padre, Leandro, aveva aperto nel 1955 a Lavinio, luogo
considerato ‘territorio di frontiera’. A volte eseguiva anche i conti e dava
il resto ai clienti. Il mare in quegli anni dell’infanzia le era precluso.
Erano anni della ri-costruzione, dei sacrifici. Doveva restare in negozio,
con papà e mamma, fino a quando la nascita del fratello Andrea, a
soli 11 anni, la trasformò in una piccola baby-sitter e da allora l’estate
per lei si trasformò anche in un periodo di vacanza. Crescendo non le
mancarono le opportunità di viaggiare, studiare in Inghilterra, suonare
il pianoforte e tanti altri privilegi, che uniti al lavoro rappresentarono,
negli anni dell’adolescenza, sempre e comunque, impegni e sacrifici.
Nel 1998, con la morte improvvisa del padre Leandro, Serenella dovette
far fronte a tante difficoltà e tristezze che la portarono alla guida della
sua società. Di Serenella Polverini oggi, dopo averla conosciuta più da
vicino, posso dire, che è una donna sensibile, generosa. Una madre
attenta e intelligente. Una eccellente manager. Un’amica nuova che
stimo e ringrazio per tutto il sostegno che mi ha garantito in questi
anni, e lei sa a cosa mi riferisco. Una donna che forse poche persone
conoscono così come la conosco io: attenta agli altri e al suo paese.
Giusi Canzoneri
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di Anzio e Nettuno
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Lo sapevi che....
- Per attenuare l’odore sgradevole dato dalla cottura di cavoli o
cavolfiori, aggiungete all’acqua di cottura un pezzo di pane raffermo.
- Se il cespo d’insalata è un po’ avvizzito, mettetelo a bagno per una
mezz’ora in acqua tiepida con il succo di un limone: si ravviverà.
- Per salare bene le patatine fritte: scolatele dall’olio e mettetele in
un sacchetto di carta da pane, spolverizzatele di sale e chiudete il
sacchetto scuotendolo ripetutamente. Il sale si distribuirà in maniera
uniforme e l’unto verrà assorbito dalla carta.
- Per togliere dalle mani lo sgradevole odore di cucina è sufficiente
mettere un cucchiaio di senape nell’acqua tiepida in cui vengono
lavate.
- Per sgrassare perfettamente le stoviglie, usate l’acqua di cottura delle
patate.
- Per montare a neve gli albumi, aggiungete un pizzico di sale, il
risultato sarà migliore.
- Prima di iniziare a maneggiare ed impastare la frolla, passate fra le
mani del ghiaccio. Le mani fredde rendono la frolla più soda e si corre
meno rischio di farla impazzire.
- Per non far attaccare gli spaghetti uno all’altro aggiungete un
cucchiaino di olio nell’acqua in ebollizione.
- Per fare frittate più soffici, aggiungete un pizzico di bicarbonato alle
uova.
- Se il pomodoro è troppo acido, aggiungete un pizzico di zucchero
al sugo.
- Mai mettere le mele insieme ad altra frutta: la fanno maturare troppo
velocemente!
- Per ottenere un pollo arrosto al punto giusto, lessatelo per almeno
un quarto d’ora prima di infornarlo: il risultato sarà un pollo tenero
internamente e croccante fuori!
Elisabetta Civitan
Il 31 luglio sfilano kimono da sposa giapponesi
e le collezioni di Cardin e Radiosa
LA MODA GIAPPONESE
SFILA A NETTUNO
La cultura e la bellezza del Giappone sbarcano a Nettuno.
Domenica 31 luglio, al piazzale San Rocco ore 21.30, ci sarà
la sfilata di presentazione della moda “Made in Japan”. Per
l’occasione sfileranno in anteprima kimono e abiti da sposa
provenienti dagli ateliers di Tokyo e le collezioni sposa, sposo
e cerimonia di Pierre Cardin e Radiosa. Una serata unica, un
vero e proprio spettacolo di varietà, per presentare al pubblico
del litorale romano la tradizione e la cultura millenaria
giapponese. Sullo slogan “Dal Giappone all’Italia con amore”,
la “Best Bridal di Tokyo”, la più grande azienda giapponese di
matrimoni, per dimostrare la vitalità costante del settore ‘amore
e matrimoni’, sarà presente in Italia con le nuove collezioni. Da
Tokyo a Nettuno il salto è breve: domenica 31 luglio gli abiti
da sposa giapponesi e le creazioni firmate di Cardin e Radiosa
saranno gli ingredienti per ricordare che il Giappone non è solo
terremoto e tsunami, ma anche tradizione e bellezza. La serata
sarà presentata da Maria Teresa Ruta e vedrà la partecipazione di
ballerini professionisti e cantanti provenienti dalla trasmissione
di Canale 5, ‘Amici’ come Antonino Spadaccino, vincitore del
talent nel 2005, Eleonora Scopelliti, Martina Nadalini, Jose’
Perez, Amilcar Moret. È prevista la presenza di autorità e
personaggi dello spettacolo, della stampa, radio, televisioni,
migliaia di spettatori e futuri sposi. red
Anzio Space
LA RICETTA DEL MESE
Crostata con mascarpone e gocce
di cioccolato
Ingredienti per la pasta frolla:
- 250 gr di burro
- 500 gr di farina
- 4 uova (2 solo i tuorli e 2 tuorlo e
chiara)
- 1 bustina di Vanillina (oppure la
scorza grattugiata di 1 limone)
- 250 gr di zucchero
Ingredienti per il ripieno:
- mezzo cucchiaino di Cannella
- 100 gr di Gocce di Cioccolato
- 10 gr di Fecola di patate
- 250 gr di Mascarpone
- 250 gr di Ricotta
- 2 tuorli d’uova
- 1 bustina di Vanillina
- 200 gr di zucchero
Preparazione pasta frolla:
Per preparare la pasta frolla mettete nel mixer la farina, un pizzico di sale e il
burro appena tolto dal frigo, e frullate il tutto fino ad ottenere un composto
dall’aspetto sabbioso e farinoso. Quindi, formate con il composto ottenuto
la classica fontana nel cui centro verserete i tuorli, lo zucchero, la vanillina
o la scorza di limone grattugiata: amalgamate velocemente il tutto fino ad
ottenere un impasto compatto e abbastanza elastico. Formate con l’impasto
ottenuto una palla, avvolgetela con pellicola trasparente e mettete il tutto a
riposare in frigo per almeno mezz’ora.
Passata la mezz’ora, la vostra pasta frolla sarà pronta per essere stesa e
utilizzata.
Preparazione crostata con mascarpone:
Imburrate e foderate con carta forno una teglia del diametro di 22-24
cm. Stendete i 3/4 della pasta frolla con un mattarello e disponetela
nella tortiera; tenete da parte la restante pasta frolla che utilizzerete per
la guarnizione finale. Cominciate a preparare la crema che vi servirà
per il ripieno della torta. In una ciotola versate la ricotta, i tuorli, lo
zucchero, la fecola di patate, la vanillina e la cannella. Amalgamate il
tutto con uno sbattitore elettrico e poi aggiungete alla crema ottenuta
il mascarpone, le gocce di cioccolato e mescolate il tutto con una
spatola. Versate poi la crema all’interno della tortiera. Livellate la
crema con una spatola e appiattite i bordi di pasta frolla. Con una
rotella dentata, ritagliate le strisce di pasta che serviranno a decorare
la superficie della crostata (larghe 2 cm circa) e disponetele a intervalli
regolari sulla superficie della crostata, fino a formare delle losanghe
incrociate. Infornate la crostata con mascarpone e gocce di cioccolato
a 180 gradi per 40-50 minuti. Una volta sfornata, spolverizzate la
crostata con zucchero a velo.
Buon appetito!
Elisabetta Civitan
Il consiglio di Cesare Del Gatto
Per i dolci di ricotta e mascarpone e per la pasticceria siciliana non
si può non abbinare l’inimitabile Moscato Passito di Pantelleria. Da
uve moscato d’Alessandria, ma chiamate anche Zibibbo, raccolte e
appassite sotto il sole di agosto per quattro settimane, rimangono
poi a macerare fino a dicembre e dopo la pressatura si avrà un
nettare dolcissimo che potrà invecchiare qualche anno in barrique.
Nel Bukkuram di Marco de Bartoli si colgono sentori di caramello,
albicocche secche, frutta esotica candita, miele ed erbe aromatiche; il
palato è bilanciato, fresco e con un finale lunghissimo.
Anzio Space
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IL TREND DEL PESCE A“KM ZERO”
Tra pescato locale, prodotti stagionali e specie in via d’estinzione
Chilometri zero, filiera corta. Nomi e frasi che oggi invadono giornali
e slogan dietro cui si nascondono vari obiettivi. Dal primo, biologico,
perché preferire prodotti del territorio allevati o coltivati in maniera
naturale è sicuramente un gran guadagno, soprattutto per la salute.
Guadagno anche per le nostre tasche se è vero che un prodotto che
nasce o cresce a qualche chilometro da casa nostra fa meno passaggi:
dal coltivatore, pescatore, allevatore direttamente al consumatore, un
percorso veloce e diretto che permette di abbattere costi e risparmiare
tempo. E il “km 0” è oggi un trend (ma non una moda) che invade un
po’ tutti i settori: dai prodotti della terra, all’olio, al vino, agli allevamenti
di carne e via dicendo. Secondo un recente studio della Coldiretti
consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli
imballaggi, una famiglia può risparmiare fino a 1000 chili di anidride
carbonica l’anno. Alcuni esempi: per trasportare un chilo di ciliegie
dall’Argentina a Roma in aereo, coprendo una distanza di circa
12mila km, si liberano oltre 16 kg di CO2, mentre se ne disperdono
nell’atmosfera quasi 18 per l’arrivo di ogni kg di uva proveniente dal Cile.
Stesso discorso può essere applicato ai prodotti ittici e Anzio, si sa,
ha una buona quantità e qualità di pescato giornaliero. Prediligere il
pescato locale non solo abbatte i prezzi e fa sorridere le nostre tasche, ci
fa anche inquinare meno, perché evitiamo di far arrivare pesci da mari
lontani su camion e aerei. Sapere, poi, quali pesci comprare a seconda
delle stagioni, ci permette di mangiare più sano (evitando prodotti di
allevamento), di conoscere nuovi sapori, di favorire il ripopolamento
della fauna ittica e di evitare di mangiare le specie più note (tonno,
salmone, merluzzo e pesce spada) alcune delle quali a rischio estinzione.
Nel mare esistono più di 25mila specie commestibili di pesce eppure,
nei nostri piatti, ne assaggiamo a malapena 15.
In ogni periodo dell’anno sono le marmore, le occhiate, i cefali e gli zerri
i pesci che possiamo trovare sui banchi delle pescherie e che è bene
preferire rispetto a tonno rosso e a pesce spada, oggi in via di estinzione.
Le “spadare” usate per pescarli (illegali in molti paesi) sono un tipo di rete
che causa la morte di altre specie marine in pericolo, come le tartarughe
marine e i cetacei. Divieto assoluto anche per il salmone, un tempo sulle
nostre tavole solo nel periodo natalizio, oggi si trova praticamente sempre
e ovunque. Ma forse non tutti sanno che: le scorie prodotte in un anno
da un allevamento di 200mila salmoni sono pari ai liquami di una città
di oltre 60mila persone; sono nutriti con mangimi contenenti, in alcuni
casi, antibiotici e per ogni chilo di salmone allevato servono cinque chili
di pesce. Attenzione anche alla cernia bruna e al merluzzo, entrambi a
rischio estinzione, sarebbe bene consumarli una volta al mese. Tra i
crostacei, scegliere il granchio, le pannocchie, gli scampi e il gambero rosa
del mediterraneo piuttosto che quelli tropicali di allevamento. Semaforo
verde per tutto il pesce azzurro che si riproduce costantemente, spopola
nei nostri mari e contiene alte proprietà nutritive. Buona spesa locale,
sana e solidale a tutti!
Laura Solari
QUANDO SAPPIAMO QUALI
PESCI PRENDERE
In estate via libera e pesce azzurro,
crostacei e ricciola
Nella dieta mediterranea il nostro pescato è tra i prodotti con
le proprietà nutritive più benefiche che ci siano e dal gusto
ineguagliabile. Sopratutto rispetto al pesce importato dall’estero
come il pangasio che cresce nei caotici, inquinati e immensi fiumi
asiatici, o alle orate e spigole di acquacoltura che, pur crescendo
in gabbie immerse nei nostri mari, si ingrossano solo grazie al
concime.
Nei mesi estivi è il pesce azzurro quello che prolifera e si lascia
catturare in grandi quantità. Una bella fetta di pescespada grigliato
o cotto in padella con olio, vino, origano e olive è il piatto principe
estivo che si può trovare fino a tutto settembre. Mentre per chi vuole
spendere poco e mangiare bene in questo periodo può cercare nelle
pescherie alici, maccarelli e palamiti.
Ogni tanto si possono trovare anche grosse ricciole da fare a fette.
Per i più raffinati, la bella stagione è culinariamente rappresentata
da aragoste, scampi e gamberoni; mentre i gamberi bianchi assortiti
con le zucchine condiscono un piatto di spaghetti dal gusto fresco
e molto gradito. Capponi e gallinelle (scorfani e cocci) possono
trovarsi in gran parte dell’anno e si sposano bene con pomodoro
fresco e molto peperoncino ottenendo la zuppa migliore dei nostri
ristoranti. Si può anche approfittare delle sporadiche e abbondanti
pescate di orate che ogni tanto qualche fortunata barca riesce a
compiere.
A. Tin.
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LA TIGRE PERDE L’ULTIMO INCONTRO
Addio a Giulio Rinaldi il pugile che fece sognare Anzio
La ‘Tigre’, come era chiamato dai suoi
sostenitori, ha finito di ruggire. Giulio Rinaldi,
uno dei più amati e seguiti pugili degli anni
sessanta, si è spento il 16 luglio scorso nella sua
amata Anzio, all’età di 76 anni.
Salito alle cronache sportive durante le
olimpiadi di Melbourne del 1956, quando
dovette arrendersi solo a se stesso, dopo essersi
fatto male in allenamento, ebbe un inizio di
carriera professionistica quasi impeccabile,
grazie anche alla sapiente opera del suo
manager Luigi Proietti.
Dopo appena ventuno
incontri sfidò, infatti,
per il titolo nazionale
dei
mediomassimi,
il detentore Santo
Amonti. Dopo questa
vittoria, Rinaldi iniziò
la sua scalata tanto da
raggiungere il terzo
posto del ranking
mondiale nel 1961.
Il suo fiore all’occhiello
era stato l’incontro,
senza titolo in palio, contro il campione
mondiale della sigla NYSAC, Archie Moore,
vera icona del pugilato. L’incontro di Roma e
vinto ai punti dalla ‘Tigre’ lo portò di diritto
a sfidare il pugile statunitense al Madison
Square Garden di New York il 10 giugno del
1961. In palio, stavolta, il titolo mondiale.
Anzio si fermò e sognò per una notte intera,
ma il miracolo non potè ripetersi e Rinaldi
tornò a casa con una sconfitta e una fama che
lo portò, di lì a un anno, a combattere per il
campionato europeo.
La corona continentale la conquistò contro
lo scozzese Calderwood, perdendola due
anni dopo contro il tedesco Scholz. Ma la sua
tenacia lo portò alla riconquista del titolo un
anno dopo ai danni di Peter Gumpert; titolo
che perse definitivamente l’11 marzo del 1966
contro un altro italiano, Piero Del Papa. A
31 anni e con 53 combattimenti alle spalle,
la sua carriera si avviò inevitabilmente verso
il declino, fino all’agosto del 1970 quando il
suo manager gli propose di nuovo la scalata al
titolo nazionale, allora in mano a Gianfranco
Macchia. Sul ring di Anzio Rinaldi riuscì a
vincere per squalifica, ma la sua stella era
ormai al tramonto. Due mesi dopo, tentò di
difendere il titolo contro Domenico Adinolfi,
allora astro nascente, ma dovette rinunciare
alla quinta ripresa. La ‘Tigre’ decise allora
di fermarsi con all’attivo 67 incontri, di cui
44 vinti, 16 persi, 5 pari e due no contest. E
il sindaco Luciano Bruschini per ricordarlo
degnamente promette: “Gli intitoleremo il
nuovo Palazzetto dello Sport”
Fabrizio Tirocchi
piu’ surf per tutti
INIZIATIVE, CORSI E GARE DI SURF, STAND UP PADDLING (SUP), WINDSURF, KITE SU TUTTO IL TERRITORIO
I surfisti di Anzio dopo un inverno difficile,
fra mancanza di onde e dighe da contrastare,
quest’estate stanno facendo di tutto per
aumentare l’interesse delle persone nei
confronti degli sport d’acqua. Pulizia delle
spiagge libere, giornate di dimostrazione negli
stabilimenti balneari, gare di professionisti
e dilettanti (tra cui la gara nazionale di Sup
presso l’East-Bay Tirrena) sono solo alcune
delle azioni di propaganda costruttiva della
cultura del mare che le diverse associazioni
del territorio stanno intraprendendo per
permettere a chiunque di avvicinarsi al mare
con amore e passione. Anzio Surf, Surfer’s
Club, Green Ocean Surfing sono i nomi
da tenere sotto controllo. E attenzione a
imbattervi con loro.... il surf e tutti gli sport
affini hanno un alto grado di dipendenza
e una volta presa l’onda giusta sarà difficile
scendere e far finta che non sia successo!
Quando avrete conosciuto il segreto vedrete
il mare con occhi diversi....GARANTITO!
1° TORNEO DI
POKER SPORTIVO
TEXAS
Data la popolarità e la ormai capillare
diffusione del Poker Texano, in
collaborazione con gli enti turistici locali,
le istituzioni e le attività commerciali
interessate, dal 6 all’8 agosto si terrà ad
Anzio il “1° torneo di Poker Sportivo
Texas Holdem”.
Le prime due serate saranno di
qualificazione atte alla selezione
dei giocatori dei tavoli finali che si
contenderanno il primo posto nella
serata conclusiva dell’8 agosto.
La quota di iscrizione al torneo sarà di €.
20,00 e contribuirà alla formazione del
montepremi finale composto da premi
messi a disposizione dagli sponsor. Parte
del montepremi sarà inoltre devoluto a
uno o più enti benefici da individuarsi
di concerto con le autorità locali. Per
informazioni ci si può rivolgere a Marco
Brancato, cell. 348 5666892.
Space - Sport
agosto 2011_n.31
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La squadra inizia la preparazione estiva in vista della stagione calcistica 2011-2012
L’ANZIOLAVINIO PRONTA PER UN CAMPIONATO DI LIVELLO
TRA I NUOVI ACQUISTI DEL CALCIOMERCATO: PESSIA E AMASSOKA
Ci siamo, il 24 luglio parte la nuova stagione
calcistica dell’Anziolavinio. I ragazzi del neo
mister Piero Lombardi si ritroveranno al
Bruschini di Anzio per poi partire alla volta
di Pioraco (Macerata) dove effettueranno
la preparazione estiva fino al 4 agosto, data
di rientro in sede dove proseguiranno gli
allenamenti per la nuova importante stagione,
speriamo da protagonisti nel campionato di
Serie D 2011/2012. Il 3 agosto segnaliamo
un’amichevole di lusso: alle ore 17.00 a Norcia
l’Anzio sfiderà la Ternana, squadra che milita
in Lega Pro.
Le premesse per un campionato di livello ci
sono tutte, il Presidente Rizzaro, il Direttore
Passarelli e il Mister hanno allestito una
squadra di primo ordine che sulla carta,
visti i nomi dei calciatori acquistati, può far
sognare tutta la città. Le partenze sono state
importanti, hanno lasciato Anzio Piccheri,
Rao, Gamboni, Giuffrida e Giordani a cui va
il più grande in bocca al lupo per la sua nuova
avventura da professionista: è stato infatti
acquistato dal Taranto, squadra pugliese che
milita nel campionato di Lega Pro – Prima
Divisione. A bilanciare le partenze sono
arrivati sei colpi di mercato, sei calciatori
che stuzzicano l’interesse dei tifosi. Sono i
difensori Pessia, ex capitano dell’Anitrella
e Luca Pannozzo, veterano della categoria
con diversi campionati disputati anche in
Serie C; i centrocampisti Martelli, che è un
gradito ritorno e Gasperino Cinelli, esterno
di centrocampo arrivato dal Latina; nel suo
palmares c’è il settore giovanile della Lazio dove
è arrivato fino alla prima squadra esordendo
anche in Champions League. I botti di mercato
riguardano il reparto avanzato dove sono
stati messi a segno due colpi di livello. Alla
corte del patron Rizzaro arrivano Michele
Gallaccio, classe ‘86 che nell’ultima stagione
ha contribuito con 19 gol alla promozione
in Serie D del Palestrina. Attaccante con un
passato importante nelle giovanili di Lazio
e Chelsea con diversi campionati disputati
in serie C e in serie D. L’altro acquisto è
quello di Laurent “Lollo” Amassoka, bomber
camerunense proveniente dallo Zagarolo
che non ha bisogno di presentazioni vista la
valanga di gol che ha realizzato in carriera sia
da professionista che da dilettante. La ciliegina
sulla torta è la riconferma di Stefano Antonelli,
che ha trovato l’accordo economico con il
Presidente e dunque vestirà per un altro anno
la maglia Anziate cercando di arrivare a quei
fatidici 300 gol in carriera, al momento è fermo
a 298. Registriamo anche l’arrivo di 6 Under,
sei giocatori che vanno ad impreziosire la rosa
anziate: Di Stefano ‘91, Addari ‘93, Torrenova
‘93; Vanzari, Schiavon e Pinti classe ‘92.
Prepariamoci a vivere una stagione
importante, le premesse ci sono tutte, la gente
è pronta a seguire e a riempire le gradinate del
Bruschini con la speranza che a maggio ci sia
da gioire per un traguardo che al momento
non diciamo…
Fabrizio Tirocchi
AD UN PASSO DAI PLAY-OFF
In questi ultimi 15 giorni si decide la stagione dell’Anzio Baseball. Due le gare decisive
L’Anzio Baseball crede ancora nella possibilità
di raggiungere il secondo posto che vuol dire
Play off e dunque possibilità di giocarsi tutto
nella post season. Due saranno le giornate
decisive, la terzultima che vedrà l’Anzio
disputare il derby contro la Roma imbottita di
ex e l’ultima giornata che impegnerà Morville
e compagni sul difficile diamante di Reggio
Emilia. Nell’ultimo turno prima di andare
in stampa i neroniani hanno diviso la posta
in palio contro il Farma Crocetta Parma,
partita giocata al Reatini dopo circa un mese
di assenza a causa del riposo imposto dalla
federazione per far disputare l’All Star Game,
che si è tenuto sul diamante dello Steno
Borghese di Nettuno e ha visto impegnati
l’Italia di Coach Mazzieri contro i migliori
giocatori di IBL votati dai tifosi.
Una pausa che ha fatto bene a metà a
Scorziello e compagni visto che nell’ultimo
turno disputato prima della sosta avevano
realizzato una bella doppietta in casa del
Modena. Questo pareggio contro Parma lascia
i tifosi con l’amaro in bocca dal momento che
in caso di doppietta, gli anziati avrebbero fatto
un bel balzo in avanti in classifica grazie ai
risultati delle squadre che la precedono. Infatti
ad esclusione della capolista Arezzo, nessuna
squadra è riuscita a vincere le due partite.
Nella gara pomeridiana vittoria facile per 12-1
al settimo inning. Gli anziati partono subito
bene e al secondo attacco realizzano 5 punti.
Gli altri punti sono stati realizzati al terzo (2) e
al quinto (5) inning. Ottima la prova sul monte
di lancio di Valerio Rodà e ai box di battuta
di Del George e Montecchi. Invece nella
gara serale tanti errori da ambo le parti ma a
sfruttarli è soprattutto Parma che alla fine vince
per 5-4. Ora nel giro di 15 giorni si deciderà la
stagione dell’Anzio Baseball. Siamo fiduciosi
che il roster di Coach Morville raggiunga il
traguardo e come accaduto negli ultimi anni si
vada a giocare la post season cercando di dare
una gioia a tutti i portodanzesi e alla città di
Anzio.
F.T.
Anzio Space
Rubriche
n.31_agosto 2011
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
DETTI PORTODANZESI
“Paranze e navi da guerra guardale da
tera”, una rima per esprimere la durezza
nel vivere i mestieri su questo tipo di
imbarcazioni.
“Mica piscio dar ginocchio”, espressione
popolare anziate rivolta a chi crede di
trovarsi davanti ad una persona ingenua.
“Quello è tre pinze e ‘na tenaglia”,
definizione di persona cocciuta e taccagna, da cui non avremo
nessun tipo di aiuto, né materiale né morale.
“Co ‘sti chiari de luna!” Con la luna piena le lampare non
attraggono i pesci e quindi non si pesca nulla, da questo il detto
che con il chiaro di luna non si potevano pagare i creditori. Ancora
oggi tra pescatori si usa questo detto per esprimere pessimismo.
“Te faccio passà la sete cor prosciutto”, un avvertimento ironico
a comportarsi bene altrimenti si passeranno guai seri.
“Te pijo a schiaffi a due a due finché nun diventano dispari”,
un altro modo di dire usato come minaccia scherzosa... ma non
troppo.
“Pure le purci c’hanno la tosse”, si dice di solito ai ragazzini
che alzano la voce verso gli adulti, ma anche tra posizioni sociali
diverse può succedere di sentirlo.
“Stai tranquillo? Ma lo sai che fine ha fatto Tranquillo?”
Un personaggio di Anzio (simile a milioni nel mondo) per dire
di stare sempre tranquillo nei confronti della moglie se l’è fatta
rubare sotto il naso. Da allora questo detto e andato di voga anche
per altre cause.
Le mamme o i papà ai propri figli: “Conto fino a tre se a due nun
ci senti a uno te meno”, pare che all’epoca i figli temessero di più
i genitori.
Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”.
amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina
SMS - Space
Anzio-Space dà spazio ai lettori
Scriveteci un sms
al: 3337350189
“Bisognerebbe
chiarire
le
responsabilità dello stato dell’acqua
antistante le “dighe” al Lido delle
Sirene. Gran parte delle persone che
lì ha fatto il bagno ha avuto problemi
intestinali.” Federica
“Bravissima all’architetto Sinisi che
ha progettato gli interventi a Villa
Adele e ha aperto alla vista la bellezza della Villa dalla strada.”
Bruno
“Contrariamente a quanto disposto dal Comune di Nettuno, un
week-end di luglio sono andato a Torre Astura e ho trovato la
spiaggia chiusa. Perchè?.” Michele
23
Spor t e ambiente
LA RUBRICA APERTA AI LETTORI
Inviate domande e curiosità sull’ambiente, lo
sport e l’Italia centrale
Cari lettori da oggi questa rubrica si prefigge di diventare una rubrica
aperta al lettore, in cui verranno trattati argomenti legati alle vostre
domande e curiosità sull’ambiente (aspetti naturalistici) e gli sport che
come associazione svolgiamo (trekking, speleologia, canyoning, sci,
escursionismo invernale ecc..). Nei mesi passati abbiamo parlato di
moltissimi posti del centro Italia analizzando proprio questi aspetti e
anche in qualche maniera la loro storia.
Speriamo di poter iniziare un dialogo continuo con i nostri lettori che
crediamo siano stati stuzzicati fin ora dai luoghi di cui abbiamo parlato.
Vi rammentiamo che le domande o le curiosità devono riguardare l’Italia
centrale di cui come Associazione ci occupiamo in particolar modo. Le
domande dovranno essere indirizzate alla e-mail: [email protected]
Manrico Martini, Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù”
http://blogasan.blogspot.com
Manovra correttiva 2011:
le principali novità fiscali
a cura di Marco Minoccheri
Tra le disposizioni di carattere fiscale contenute nel decreto legge
presentato il 30/06/2011 dal consiglio dei ministri si segnalano:
-Superbollo: superbollo per le auto di lusso per le vetture con un
motore che eroga una potenza superiore a 225 chilowatt;
-Tassazione agevolata per aziende di giovani under 35 e
cassaintegrati: tassazione forfettaria al 5 % per iva irpef e irap per
tutti gli imprenditori under 35 e per i cassaintegrati che avviano una
nuova impresa. L’agevolazione durerà 5 anni.
-Ridotta al 4% la ritenuta sui bonifici per 36 e 55%: passa dal
10% al 4% la ritenuta d’acconto che si applica ai bonifici disposti per
il pagamento delle spese relative a interventi di ristrutturazione con
detrazione IRPEF del 36% e per quelli di riqualificazione energetica
con detrazione IRPEF/IRES del 55%.
-Definizione agevolata delle liti tributarie: chiusura agevolata
delle liti tributarie pendenti alla data del 1/05/2011 di valore massimo
di € 20.000. Per definire le controversie di valore inferiore ad € 2.000
si paga € 150; per quelle di valore superiore si paga il 10% del valore,
se è soccombente l’Agenzia, il 50% del valore se è soccombente il
contribuente ed il 30% del valore, se non vi è pronuncia.
-Sanzioni più pesanti per chi altera gli studi di settore: sanzioni
più pesanti ed accertamento induttivo se il contribuente non compila
correttamente il modello per la comunicazione dei dati rilevanti per
gli studi di settore.
-Riporto delle perdite: per i soggetti di nuova costituzione, le perdite
realizzate nei primi 3 periodi d’imposta possono essere portate in
diminuzione del reddito nei periodi d’imposta successivi. Per tutti gli altri
soggetti, invece, le perdite possono essere portate in diminuzione entro il
limite dell’80% del reddito imponibile di ciascun periodo d’imposta.
-Nuovi coefficienti di ammortamento: un solo paniere ed una sola
aliquota per ammortizzare il costo dei beni delle imprese, faranno
eccezione soltanto i beni materiali e immateriali per i quali saranno
determinati coefficienti individuali.
-Revoca partita IVA inattiva e dichiarazione di cessazione
attività: la partita IVA viene revocata d’Ufficio se il titolare non ha
esercitato alcuna attività d’impresa o di lavoro autonomo per almeno
tre annualità consecutive.
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DICHIARAZIONE DI VOTO AL BILANCIO
2011 E 2011-2013
Il PD visto il bilancio di previsione 2011 e 2011-2013 nel ribadire l’assoluta
inadeguatezza del regolamento di contabilità che limita l’esercizio di proposta dei
consiglieri comunali che hanno a disposizione un tempo limitatissimo per presentare
emendamenti rilevano in tale manovra finanziaria le seguenti criticità:
1.Gli stanziamenti in uscita dedicati al conto capitale (investimenti)sono appena del
17.28% e sono distribuiti in modo assolutamente incongruo; qualche esempio: solo
il 10.39% dedicati al sociale, 1.42% allo sport, nessuno stanziamento al turismo. Non
cambia la situazione di insoddisfazione riguardo gli stanziamenti in uscita di parte
corrente che dedica appena l’11.31% alla P.I., il 13.37% al sociale, lo 0.28% allo sport
e lo 0.19% al turismo.
2.Aumenta l’anticipazione di cassa al 2.4%. Mentre il fondo di riserva che potrebbe
per legge arrivare al 2% lo si blocca allo 0.40%, appena sopra del minimo di legge e
quindi scommettendo, e tutti lo auspichiamo, che non ci saranno imprevisti nel corso
dell’esercizio finanziario, ma al di la di tale auspicio la manovra è azzardata a livello
contabile-amministrativo.
3.La forte aleatorietà nelle stime di entrata dei tributi propri che producono delle
importanti correzioni in questo esercizio finanziario (ma significa che era non vero
l’altro) giustificate parzialmente dall’affievolirsi del gettito del recupero dell’evasione.
Per l’ICI la previsione è del -19% e non cambia andando a vedere la posta relativa
all’addizionale delle persone fisiche che diminuisce del 16.5%.
4.Irrisoria la gestione del capitolo relativo alla gestione dei terreni (Es. raccolta pigne
pari ad una entrata di Euro 4.500, molto meno dell’incasso che si otteneva 20 anni or
sono), mentre il capitolo relativo alla gestione dei fabbricati ha come unica fonte degna
di nota il fitto del terreno comunale adibito a camping. Un capitolo a parte invece è
da riservare alla medesima categoria in entrata dei beni dell’ente relativa alla gestione
di beni diversi (cap.3020880) relativa ai gettiti dell’enfiteusi e della COSAP. A tale
proposito è opportuno rilevare in via preliminare che il tributo dell’enfiteusi richiesto
dall’amministrazione comunale è fortemente contestato nella sua applicabilità e nel
contempo anche nella sua dimensione economica ed a ciò va aggiunto che qualora
in qualche caso fosse dovuto è una tantum e lo è solo al momento di una eventuale
transazione (vendita del terreno). Stessa situazione per il tributo relativo alla COSAP
(Passi carrabili e occupazione spazi pubblici) ben conoscendo l’amministrazione
comunale l’opacità e l’inapplicabilità del regolamento specifico e la relativa procedura
per la richiesta di tali relative somme. A tale proposito qualche esempio è esplicativo:
l’incassato 2010 relativo al canone enfiteutico è pari al 7.9% (Euro 143.346) dell’accertato,
ovviamente non cambia la situazione relativa ai passi carrabili dove l’incassato è pari al
4.7% (Euro 28.000).
5.L’alienazione dei beni immobili e dei diritti reali su beni immobili restano soltanto
un’enunciazione di buona volontà giacchè alla posta relativa di entrata c’è una
diminuzione di Euro 469.054,77 con una diminuzione del 27% rispetto alla previsione
di incasso 2010.
Per tutto ciò premesso pertanto il gruppo consiliare del PD non si trova concorde a
votare tale documento di programmazione.
Per il Gruppo del PD, Cons. Aurelio Lo Fazio (Componente Commissione Bilancio e
Patrimonio)
PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO
PRESENTATA DAL PD DI ANZIO NELLA
SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE DEL
28 GIUGNO 2011
Il PD propone al consiglio comunale di Anzio alla luce della proposta di bilancio di
competenza 2011 e pluriennale 2011-2013 il seguente ordine del giorno:
IMPEGNARE IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E IL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
a rivedere entro il 30 settembre 2011 i seguenti regolamenti: contabilità, TIA, COSAP
al fine di ridisegnare la nuova distribuzione del carico tributario e tariffario del Comune
anche la nuova classificazione dei passi carrabili tassando solo quelli con richiesta di
divieto di sosta.
IMPEGNARE ALTRESÌ IL SINDACO E L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
a proporre sgravi tributari e tariffari:
a)
Ai residenti nelle zone A del nostro Comune (centro storico) relativi
ad eventuali interventi che mirino ad abbattere le barriere architettoniche tramite
l’installazione di ascensori e/o lavori di riqualificazione ambientale.
b)
Ai residenti del Comune di Anzio che effettuano ed effettueranno la
raccolta RSU con il metodo “porta a porta”.
c)
Per i proprietari dei terreni edificabili che lo sono solo virtualmente giacché
impediti ad edificare fino alla stesura dei Piani Particolareggiati.
Aurelio Lo Fazio, Ivano Bernardone, Paride Tulli, Massimo Creo, Gianni De Micheli,
Enzo Toselli, Remo Lauri
Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia:
• vivibile e interessante per i giovani
• viva culturalmente
• all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio
• arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue
Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di
essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Al momento abbiamo tre iniziative:
• Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di
Nettuno, info su www.shingle22j.com
• Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che
vorremmo costruire.
UNISCITI A NOI!
Anzio-Space - Mensile di cultura e politica
Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009
Direttore responsabile: Maria Chiara Mingiacchi
Caporedattore: Luisa Calderaro ([email protected])
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Progetto e grafica: Domenico Condello
Composing e grafica: Bruno Pepe
Foto: Pietro Frisina
Redazione: Andrea Mingiacchi, Stefano Chiappini, Maurizio D’Eramo,
Elisabetta Civitan, Fabrizio Tirocchi, Publio Razza, Alessandro Tinarelli,
Cristiano Di Rosa, Quirino Pollastrini, Yoshiro Izumi,
Andrea Stefanelli, Federico Arancio, Massimo Garbini, Gabriele Arancio.
Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19, Pomezia (RM)
-Distribuzione GRATUITA su tutto il territorio di Anzio e NettunoEditore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10A, Anzio (RM)
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