anzio un faro nel buio

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anzio un faro nel buio
NUMERO CINQUANTOTTO - NOVEMBRE 2013
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anzio
un faro nel buio
Riviera Zanardelli 45 – Anzio
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Ruderi a pezzi. Fondamentale valorizzare
l’area archeologica di Anzio
CROLLA UNA PARTE
DELLA VILLA NERONIANA
È bastato un violento temporale ad infliggere il colpo di grazia ad
una parte dei resti archeologici della Villa di Nerone. Quello che
rimane ora di parte dei terrazzamenti dell’antica villa imperiale,
realizzata nel I sec. a.C, sono solo un cumolo di macerie, sassi e
terra. Se ne va così un pezzo della storia di Anzio, una storia che
affonda le sue radici nell’antica Roma e che si intreccia con quella
degli imperatori che vollero fare di Anzio una importante meta
di viaggio e permanenza, come ad esempio Nerone. Si racconta
che proprio dalla sua villa, Nerone volle guardare l’incendio di
Roma dell’anno 64 (Tacito, Annales, XV.39). Oggi quel gioiello,
lasciatoci in eredità dagli antichi romani, rischia di scomparire
sotto i colpi dell’incuria, dell’abbandono e dell’indifferenza. Un
bene prezioso che in questi anni doveva essere valorizzato e
tutelato, invece non è stato fatto nulla di tutto ciò. Anzio è una
città di mare, il suo territorio racchiude storia, cultura e bellezza.
Questo crollo non fa bene né alla città né all’Italia. Non è infatti
la prima volta che si verificano fatti simili: nel 1878 nell’area
della Villa Imperiale è avvenuto un primo crollo che ha portato
alla luce una statua ellenistica conservata a Palazzo Massimo. Nel
dicembre 2011 si è verificato, sempre nello stesso punto, un altro
cedimento. Il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, subito dopo
il crollo avvenuto nelle prime settimane di ottobre, ha inviato sul
posto dirigenti del comune per effettuare un sopralluogo. Il primo
cittadino ha spiegato alla stampa che “è oltre un anno che sollecita
il commissario straordinario per il rischio idrologico sulla
necessità di effettuare interventi per mettere in sicurezza l’area. E
ora sembra che le nostre richieste finalmente verranno ascoltate:
a breve infatti dovrebbero iniziare i lavori di consolidamento”.
Resta comunque il fatto che le grotte di Nerone stanno lentamente
scomparendo sotto gli occhi di tutti. I cittadini chiedono che
l’intera area venga finalmente valorizzata, perché Anzio non
merita di perdere un bene comune, un simbolo della città e della
storia romana. Per questo nei mesi scorsi è anche nato un comitato
per chiedere la tutela e la valorizzazione della spiaggia e della zona
archeologica delle Grotte di Nerone e finora sono state raccolte
centinaia di firme a sostegno dell’iniziativa. Anche il Consiglio
comunale di Anzio si è espresso per la salvaguardia dell’area. Ora
si faccia qualcosa prima di un nuovo crollo.
Maurizio D’Eramo
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l’editoriale
Turismo Culturale
Anzio, è inutile negarlo, sta vivendo
un periodo di crisi economica,
sociale e di sviluppo mai vista. Il
numero dei disoccupati cresce
sempre più, insieme alla quantità
dei sogni e delle promesse
dimostratesi impossibili.
La maggior parte delle costruzioni
nate grazie al nuovo piano regolatore
non hanno trovato acquirenti, né sono stati acquistati posti
barca del porto che “non c’è”. Tutti continuiamo a vivere in
una città dove la cultura della valorizzazione del territorio è
solo un lontano ricordo o un’utopia futura.
Siamo ora in un limbo, frutto di quel pensiero fantasioso e
irreale molto diffuso nella nostra cittadina, del pensiero di
una città chiusa, vecchia e autoreferenziale. Un pensiero
che viene da anni espresso dalla classe politica. È tempo di
iniziare a pensare a un nuovo ordine di obiettivi prioritari,
che possano realmente essere conseguiti, apportando un
possibile e migliore sviluppo economico e sociale della città.
È tempo, per Anzio, d’iniziare a lavorare seriamente per
un progetto Turistico Culturale, che renda questa città una
meta d’interesse per i turisti durante tutto il corso dell’anno
e non solo nei mesi estivi. Abbiamo la storia, le competenze
e le capacità per creare cultura, ma c’è bisogno di dare
forza a quest’indirizzo con convinzione e partecipazione,
attraverso un progetto che veda un grande investimento
di impegno e risorse da parte dell’amministrazione e degli
operatori del settore. Solo attraverso la pianificazione di
un programma Turistico Culturale condiviso con la città,
solo attraverso la volontà politica di investire nella cultura
come modello di sviluppo, sarà possibile uscire dalla
svilente condizione odierna, dove la cultura è volontariato,
troppo spesso scoordinato e non avvalorato da un sistema
produttivo, e che difficilmente garantisce continuità nel
raggiungimento degli obiettivi.
Oggi c’è la necessità di un cambiamento di strategia per la
valorizzazione del territorio e della nostra città.
Andrea Mingiacchi
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Caso Teresiana. Respinto il Ricorso, per il tribunale di Velletri il primo cittadino è compatibile
BRUSCHINI RESTA SINDACO…
Il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, è
compatibile con la sua carica istituzionale
e di conseguenza era eleggibile nell’ultima
tornata elettorale. Questo è quanto ha stabilito
il Tribunale civile di Velletri, con sentenza
lo scorso 16 ottobre, in merito al ricorso
presentato dai consiglieri comunali Candido
De Angelis, Danilo Fontana, Davide Gatti
ed Eugenio Ruggiero, facendo riferimento
all’articolo 61 del Dlgs del 2000, comma 1-bis,
che prevede che non possano ricoprire la
carica di primo cittadino “coloro che hanno
ascendenti o discendenti ovvero parenti o
affini fino al secondo grado che coprano nelle
rispettive amministrazioni il posto di segretario
comunale o provinciale, di appaltatore di
lavori o di servizi comunali o provinciali o in
qualunque modo loro fideiussore”. I consiglieri
in questione avevano sollevato dubbi sulla
carica di Bruschini partendo dall’assegnazione
di alcuni lavori di arredo urbano alla ditta
del nipote del sindaco – la Euroscavi – e
alla gestione, da parte dei fratelli del primo
cittadino, della casa di riposo “La Teresiana”. La
questione relativa all’appalto si era chiusa quasi
subito, dato che il titolare della stessa impresa
aveva rinunciato. In Tribunale si è discusso solo
della questione riguardante la casa di riposo. Il
giudice ha quindi rigettato il ricorso presentato,
dichiarando compatibile la carica che ricopre
il sindaco Bruschini e condannando al
pagamento delle spese processuali – circa 3
mila euro - i consiglieri che avevano avviato
tale iter. Il sindaco, sul sito del comune, ha
così commentato: “Ha vinto la città di Anzio
e hanno vinto i cittadini, che ringrazio ancora
una volta, ai quali qualcuno ha tentato di
far credere che le ultime elezioni erano state
tutto uno scherzo; ma perdonatemi è anche la
vittoria del sottoscritto, della mia onestà e della
correttezza mia e della mia famiglia che, dopo
una campagna elettorale pesantissima, ancora
una volta è stata messa al centro di alcune
vicende create ad arte da chi non ha saputo
accettare il responso delle urne e la libera scelta
dei cittadini”. In merito a tale sentenza Pd e M5s
hanno deciso di ritirare i loro ricorsi sullo stesso
argomento e che dovevano essere discussi a
metà novembre.
Leonardo Tardioli
…E DE ANGELIS CONSIGLIERE
Ha pagato quanto ancora doveva al comune
di Anzio ed ha quindi rimosso la sua
incompatibilità, il consigliere comunale
Candido De Angelis. L’iter per la sua decadenza
da tale carica era già stato avviato, dato che i 90
giorni di tempo che gli erano stati concessi dal
prefetto a metà giugno per estinguere il debito,
erano scaduti il mese scorso. L’ex senatore –
che nell’ultimo mese e mezzo è stato vittima
di un incidente stradale e di un lutto familiare
– ha saldato il suo debito con l’ente nel corso
del consiglio comunale del 23 ottobre scorso.
Appena entrato in discussione il punto all’ordine
del giorno che lo riguardava, De Angelis ha dato
copia del bonifico che attestava il pagamento
al Presidente del Consiglio Comunale Patrizio
Placidi. Il quale l’ha registrato ed ha rimosso
l’incompatibilità. Dopodiché l’ex sindaco ha preso
la parola e ha letto una lettera che pochi giorni
prima aveva protocollato al sindaco Luciano
Bruschini, al Presidente Patrizio Placidi e a tutti
i capigruppo in consiglio. De Angelis ha detto di
essere amareggiato perché, essendo infortunato
a causa dell’incidente, non aveva potuto
partecipare alle precedenti riunioni dell’assise
civica. La lettera proseguiva facendo riferimento
agli incontri che ha avuto con il prefetto e alle
delibere del 2012, le quali permettevano a tutti
i consiglieri condannati di rateizzare il proprio
debito. Secondo l’ex sindaco, tali delibere furono
approvate con irregolarità tecnica, mentre: “Oggi
si fa riferimento alla mia incompatibilità con
il parere del Ministero dell’interno del 2011;
– fatto richiedere e “sparire” dal sindaco per
avere chiarimenti sull’incompatibilità dell’ex
assessore Placidi; – sono stati usati due pesi e
due misure.” De Angelis ha ricordato di essere
stato assolto in primo grado e condannato in
secondo per danno erariale verso l’ente. Si è
detto: “offeso e infastidito dalle dichiarazioni
del sindaco e del suo vice dopo la sentenza sul
ricorso presentato da lui e da alcuni consiglieri
del suo gruppo.” Inoltre ha tenuto a ribadire che:
“sono in consiglio comunale dal 1990 – 23 anni
– e se avessi la bacchetta magica l’unica cosa
che in tutto questo tempo non rifarei è l’ultima
campagna elettorale”. L’intervento è proseguito
con un riferimento alle prospettive della politica
locale. Con la sentenza a favore del sindaco e
l’estinzione del debito da parte di De Angelis, la
vicenda incompatibilità ad Anzio sembra essersi
chiusa. Perché come ha detto De Angelis: “se
facciamo ricorso in appello che succede?”.
Leonardo Tardioli
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La chiamano “spending review”, ma a rimetterci sono sempre i cittadini
CHIUDE LO SPORTELLO EQUITALIA
Ha chiuso ufficialmente lo scorso 30
settembre lo sportello Equitalia di Anzio,
sito in via Porto Innocenziano. Una
decisione questa, voluta dal Gruppo
Equitalia, in merito al “piano di riordino
e razionalizzazione degli sportelli”. Infatti
oltre a quello di Anzio è stata disposta la
chiusura anche degli sportelli di Frascati e
Velletri. Tutte e tre le sedi vengono trasferite
in quella unica di Albano. Una decisione
questa che – dopo le chiusure del Tribunale
e la riduzione a semplice Punto Info
dell’Inps – ancora una volta vede il nostro
territorio privato di importanti servizi per
i cittadini. Già perché lo sportello Equitalia
ha servito nel corso degli anni un bacino
di quasi 400mila utenti, i quali – oltre che
da Anzio – venivano da Nettuno, Ardea,
Pomezia e Aprilia e che oggi si trovano
costretti a recarsi ai Castelli Romani, se non
addirittura nella capitale.
Al comune di Anzio va riconosciuto di
aver fatto tutto il possibile per mantenere lo
sportello sul territorio. Infatti non appena
paventata tale ipotesi, sia il vicesindaco di
Anzio e assessore al Patrimonio Giorgio
Zucchini, sia il Presidente del Consiglio
Comunale Patrizio Placidi si sono subito
attivati per cercare di trovare una soluzione
al problema: in primis incontrando
il responsabile regionale Alessandro
Migliaccio e successivamente coinvolgendo
il viceministro dell’Economia Massimo
Casero. Sembrava essersi aperto uno
spiraglio per salvare lo sportello, tanto che
i due rappresentanti della città neroniana
avevano anche inviato una lettera la
presidente di Equitalia Sud Paolo Bernardi,
nella quale l’amministrazione si impegnava a
mettere a disposizione gratuitamente i locali
– come accaduto per Inps e tribunale - , per
mantenere almeno un punto info. Ma niente
da fare. Così, incassato il colpo, i capigruppo
di tutti i partiti del Consiglio Comunale
locale hanno inviato un Ordine del Giorno
firmato da tutti loro alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, al Ministero delle
Finanze e al presidente di Equitalia, con il
quale si chiedeva il mantenimento dello
sportello per altri sei mesi, prima del
definitivo trasferimento ad Albano. Già
perché la sede che raccoglierà i tre sportelli
che chiuderanno, in questo periodo è
sottoposta a dei lavori di ampliamento che
non si concluderanno prima di sei mesi.
Quindi in questo breve periodo di tempo gli
sportelli di Velletri e Frascati restano aperti,
mentre quello di Anzio no. Motivo? Dietro
la chiusura inderogabile dello sportello
neroniano c’è l’ultima campagna elettorale
anti Equitalia. Dall’amministrazione non
vogliono crederci, ma dovrebbe proprio
essere così.
Lo sportello di Anzio era una sorta di
“patronato”, con i dipendenti pronti ad ogni
tipo di assistenza: dalle informazioni, ai
piani rate e di rateizzazione di tributi non
pagati. La chiamano “spending review”, ma
rimetterci sono sempre i cittadini.
Leonardo Tardioli
TERMINA IL FERMO BIOLOGICO DEI PESCHERECCI DEL TIRRENO
Anche quest’anno dopo un mese di stop
del fermo biologico voluto dal Ministero
delle Politiche Agricole, Alimentari
e Forestali per la ripopolazione delle
specie ittiche del Tirreno, i pescherecci
sono tornati finalmente a solcare il mare.
Mercoledì 30 ottobre, le paranze di Anzio
e del Tirreno hanno mollato gli ormeggi
per prendere il largo, pescare e rifornire di
pesce fresco tutte le attività che ne fanno
un’e ccellenza: dalle pescherie ai ristoranti
e non solo della zona. Il fermo di un mese
all’anno che da noi capita sempre in questo
periodo, mira proprio alla riproduzione
ittica dei nostri mari. Dal 30 è possibile
trovare la cosidetta “capatella”, triglie
da frittura in grande quantità e quindi
ad un ottimo prezzo. Inoltre si riprende
il piccolo commercio della “mazzama”,
pesce povero venduto a 5 oppure 10 euro
a cassetta direttamente dai marinai sui
pescherecci ogni pomeriggio dalle 15,30,
dal lunedì al venerdì.
AT
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Tagli ai tribunali. Ne parliamo con l’Avvocato Mario Marcellini del foro di Velletri
LA RIFORMA ASSESTA UN DURO COLPO
ALLA PROFESSIONE E AI CITTADINI
Una riforma fortemente voluta dall’ex Governo Monti e attuata
dall’attuale ministro della giustizia Annamaria Cancellieri
dell’Esecutivo Letta. È la tanto discussa riforma della geografia
giudiziaria, entrata in vigore il 13 settembre 2013 dopo il definitivo via
libera ottenuto dalla Corte Costituzionale, che prevede la chiusura di
mille sedi giudiziarie minori tra tribunali, procure e uffici del giudice
di pace accorpate con uffici dello stesso distretto. Un provvedimento
che secondo via Arenula porterà ad un risparmio di circa 80 milioni di
euro l’anno e ad un ammodernamento della mappa delle circoscrizioni
ferma dal 1861. La riforma ha però provocato forti critiche, ricorsi
e mobilitazioni in tutta in Italia da parte di toghe, amministratori
e sindaci. Secondo l’Organismo Unitario dell’Avvocatura: “questa
spending review non produce risparmi e porterà solo caos alla
macchina giudiziaria”. Nel Lazio a chiudere sono i tribunali di
Anzio (Rm), Albano Laziale (Rm), Frascati (Rm), Ostia (Rm), Sora
(Fr), Bracciano (Rm), Alatri (Fr), Anagni (Fr), Poggio Mirteto (Ri),
Castelnuovo di Porto (Rm), Palestrina (Rm), Civitacastellana (Rm),
Montefiascone (Vt), Gaeta (Lt) e Terracina (Lt). Il tribunale di Anzio,
sezione distaccata di Velletri, rientra in quelle sedi a chiusura differita:
al momento è aperto solo per la trattazione delle cause pendenti.
Tutte le altre attività giudiziarie sono già state spostate sul tribunale
di Velletri. Ne parliamo con l’avvocato Mario Marcellini del Foro di
Velletri, che come tanti altri colleghi è contro questi tagli.
Avvocato, qual è la situazione attuale del tribunale di Anzio?
“Lo scenario è preoccupante, la riforma della geografia giudiziaria
assesta un duro colpo alla professione e alla cittadinanza, è come se
lo Stato ti abbandonasse. Nel merito Anzio rientra tra i tribunali a
chiusura differita, ma la scelta di intasare un tribunale che dagli anni
novanta è già inflazionato come quello di Velletri appare davvero
illogico e poco funzionale. Inoltre con la chiusura delle sedi distaccate
di Anzio, Albano e Frascati il servizio giurisdizionale è stato ridotto
di un quarto e il conseguente trasferimento di uffici cancellerie e
funzionari Unep a Velletri non fa che aumentare costi di accesso alla
giustizia ancora più elevati”.
Qual è invece quella del tribunale di Velletri?
“Il risultato dello spostamento delle cancellerie e degli ufficiali
giudiziari su Velletri ha generato un ulteriore aumento di avvocati,
praticanti e cittadini che si recano al tribunale. Per ogni nuova
iscrizione a ruolo e per ogni adempimento adesso occorre fare più
chilometri, con evidenti conseguenze in chiave di tempo e costi, su
un tribunale strutturalmente piccolo dove dovranno esser fatti dei
lavori di ampliamento per sopportare tutto il carico che prima era
diviso tra le sezioni distaccate con necessità di nuovi uffici per le
iscrizioni a ruolo, cancellerie dei giudici. La conseguenza di questo
accorpamento sono: file mostruose di operatori del diritto e dei
cittadini, sovraccarico di lavoro per le sedi accorpanti dei tribunali,
costi di accesso alla giustizia e spese vive raddoppiate”.
I tagli ai tribunali, pro e contro di questa riforma
“Non esistono vantaggi per il cittadino da questa riforma. I tagli sono
irrazionali e senza tener conto della realtà del luogo, il Palazzo del
Tribunale di Anzio è di proprietà del Comune che si era offerto di
farsi carico dei costi di gestione”.
Quale potrebbe essere un’alterativa possibile?
“La soluzione percorribile è una sola: implementare e potenziare la
mobilità tra dipendenti pubblici, tagliare gli uffici superflui e far fronte
alla cronica carenza di organico nella pubblica amministrazione che
noi professionisti ogni giorno riscontriamo. Questo perché il posto
pubblico non è un privilegio, ma deve esser visto in un ottica di
formazione costante, anche attraverso corsi di formazione in funzione
delle esigenze della pubblica amministrazione e del cittadino”.
La professione di avvocato muta continuamente, cosa consiglia
alle giovani toghe?
Ai giovani che hanno deciso di intraprendere questa professione dico
di investire molto nella formazione e di specializzarsi in un settore
specifico, vista la complessità dei rapporti giuridici di oggi e la
legislazione sterminata di molti settori. L’avvocato deve specializzarsi
in tre o quattro settori del diritto, non esiste più l’avvocato che fa tutto,
altrimenti si rimane su un livello di mediocrità, mentre la società va
sempre più specializzando e chiede risposte sempre più esigenti”.
Luisa Calderaro
Con la collaborazione dell’Avv. Massimo Del Principe
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Da bisogno sociale e diritto ad arma di ricatto
FAME DI LAVORO
Chi scrive, oggi, ha fatto una scoperta eccezionale: trovare lavoro
ad Anzio, come in tutto il Paese, per molti è difficilissimo. “Bella
scoperta!” diranno i lettori, “ci voleva Spallotta dalle pagine di un
giornalino locale a ricordarcelo. Ma che banalità scrivi?!” Già…
eppure secondo chi scrive bisogna ricordarle queste banalità: ad
Anzio la disoccupazione è del 20% superiore della media nazionale,
la quale com’è noto, si attesta alla cifra record del 14,5% (3.127.000
persone senza lavoro) per cui ad Anzio è del 17,4%. A questa cifra
vanno aggiunti tutti quelli che il lavoro smettono di cercarlo, i
migranti e tutti coloro che in genere non finiscono nelle statistiche.
Tutti possiamo toccare con mano le difficoltà quotidiane di
familiari, amici, conoscenti che perdono, stanno per perdere,
cercano il sospirato lavoro. Insieme alla casa è il problema più
sentito. Intere famiglie risultano ormai disoccupate, molte
sopravvivono grazie alla pensione dei genitori o dei nonni. Che
bel paese quello in cui i giovani sono senza lavoro e i pensionati
sono in aumento! Che bel paese quello in cui non lavori fino a 30
anni, poi a 45 ti licenziano! Tutti lo sanno, comunque la pensino
sanno che è così. Alcuni di noi se ne fregano, tanto magari a loro
non tocca, qualcun altro pensa che in fondo chi non ha lavoro
non se lo merita nemmeno dato che evidentemente non lo vuole
trovare: è troppo schizzinoso per accontentarsi di quello che trova
o, magari, nun c’ha fantasia de lavorà. Sfido chi legge a negare che
discorsi di questo tono se ne facciano in continuazione o che li
faccia lui stesso. Del resto certe tesi servono a camuffare la gravità
e l’ingiustizia della situazione sociale di oggi, a fare abbassare la
testa a chi lavora, a non andare a vedere la radice del problema.
Media e opinionisti dalle colonne dei grandi e piccoli giornali
continuamente ci ripetono con parole più colte di queste, che le
cose stanno proprio così. Ma non è vero.
La tesi per cui la disoccupazione sia frutto di una colpa personale
è una mistificazione che serve a chi detiene il potere economico e
sociale a mantenerlo intatto. Una tesi del genere sposta l’attenzione
dalle cause del problema agli effetti, fa credere che l’attuale società
sia immodificabile. “Perché, non è così?”, diranno molti lettori.
Quanti credono che la struttura sociale del nostro paese e della
nostra città sia trasformabile in senso progressista? Pochi, perché
il senso comune liberista propinatoci con ogni mezzo ci ha
plasmato la coscienza e non ci fa più ragionare, né renderci conto
pienamente dei nostri veri problemi. Così resta solo la paura del
domani, l’incertezza del presente, mentre i problemi sociali sono
derubricati a fenomeni naturali, in quanto tali immodificabili.
I disoccupati, cari lettori, servono a questa bellissima società!
Altrimenti non ci sarebbe qualcuno pronto a sostituirci se
osiamo chiedere un salario o condizioni di lavoro migliori al
datore di lavoro, quando questi, per tutta risposta, ci licenzierà.
Servono al sistema clientelare e politico di Anzio: altrimenti chi si
accontenterebbe di una promessa di lavoro precario e mal pagato
in una cooperativa falsa gestita da qualche assessore o consigliere
in cambio di voti, se i posti di lavoro abbondassero? E serve anche
mettere gli uni contro gli altri, lavoratori autoctoni e lavoratori
migranti, grazie alla concorrenza al ribasso che questi ultimi
esercitano sui primi, cosicché i salari di tutti saranno sempre più
bassi. Le leggi anti-immigrazione, infatti, non servono a impedire
i flussi migratori – cosa di per sé impossibile senza arrivare a
deportazioni di massa di nazifascista memoria o continue stragi
di innocenti - ma a renderla più difficile e costosa in modo da
peggiorare le condizioni di chi migra, fino a ridurre i lavoratori
immigrati ad una massa di disperati che preme sui lavoratori
italiani già in difficoltà. Ma pochi lo capiscono o saranno d’accordo
con tutto ciò, vero lettori? Poi però non ci lamentiamo se nessuno
compra più niente e i negozi chiudono con un ritmo pazzesco.
Ma la disoccupazione serve alla politica corrotta anche in un
altro senso. Infatti qual è uno dei motivi “nobili” che rendono
accettabile la devastazione edilizia del territorio? La necessità di
creare posti di lavoro! Sono settant’anni che in Italia e ad Anzio
funziona così. Ma in fondo va tutto bene, vero e-lettori di Anzio?
In realtà un buon piano per creare lavoro ci sarebbe, valorizzando
e non devastando il territorio.
Umberto Spallotta
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Il signor Eduardo Saturno minaccia
lo sciopero della fame
“IL PASSAGGIO A LIVELLO DI
LAVINIO VA MESSO IN SICUREZZA”
Il signor Eduardo Saturno, residente a Lavinio, si è dato una missione:
far mettere in sicurezza il passaggio a livello di Lavinio stazione,
quel maledetto binario dove nel 2009 avvenne l’incidente mortale
della sua figliola di 17 anni. Per evitare ad altre persone il dolore che
ha passato lui, sta tentando in diversi modi di raggiungere questo
obiettivo. Un problema quello della sicurezza del passaggio a livello a
Lavinio al centro dell’interpellanza presentata in consiglio comunale
da Andrea Mingiacchi al sindaco di Anzio Luciano Bruschini e
dell’interrogazione fatta dal senatore Lucio Barani rivolta al ministro
delle infrastrutture e dei trasporti. Il signor Saturno il 27 ottobre
scorso è arrivato a scrivere questo su facebook: “Se entro un mese a
decorrere da oggi non saranno adottate adeguate misure per la messa
in sicurezza dell’area antistante il passaggio a livello di Lavinio,
inizierò lo sciopero della fame. Sto informando gli organi di stampa,
alcune emittenti televisive, comprese quelle nazionali e qualche
amico politico romano. Non sto scherzando.” Attendiamo l’intervento
del sindaco Bruschini.
Alessandro Tinarelli
Marcello Fotia conquista
il secondo posto alla Pizza World Cup
SEMPRE PIÙ “DIVINA”
LA PIZZA DI LAVINIO
Ancora una volta Marcello Fotia, pizzaiolo e titolare della pizzeria
‘Divina Commedia’ di Lavinio, conquista gli onori della cronaca
per essere arrivato al posto d’onore nella X^ edizione della Pizza
World Cup, la Coppa del Mondo di pizza, organizzata dalla Follie
Production e dall’Unione Europea Pizzaiuoli Tradizionali &
Ristoratori, il 7 e 8 ottobre presso il PalaCavicchi di Albano.
Sono stati due intensi giorni di manifestazione, che hanno visto
cimentarsi i trecento migliori pizzaioli del mondo provenienti
da tutte le latitudini: Giappone, Norvegia, Francia, Scozia,
Egitto, e che hanno mostrato la loro inventiva nel creare nuove
specialità. La gara, visto l’elevato numero dei partecipanti, è stata
strutturata in due fasi eliminatorie e finali per una due-giorni
di pizza, che ha visto preparate e sfornate tantissime varietà di
pizze, dalla classica Margherita a quelle più innovative, tra cui la
‘Divina’ del nostro concittadino.
Il trentaduenne pizzaiolo anziate (ma ci tiene a ricordare le sue
origini campane), non è nuovo a questo genere di gare, tanto da aver
vinto nel 2010 il campionato europeo di ‘pizza a due’ e il mondiale
di pizza-dessert nel 2012, oltre ad una serie di piazzamenti di rilievo
in altre manifestazioni del genere. Stavolta l’abilità di Marcello si
è concentrata su una pizza fatta con l’impasto polis, a 72 ore di
maturazione, condita con crema di zucca, pancetta, pomodorini
confit, rucola e mozzarella di bufala. La vittoria è andata al maestro
pizzaiolo Salvatore Di Matteo, proprietario dell’omonima pizzeria
situata in via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli. Come per le
altre sue specialità, Marcello invita tutti ad assaggiare la nuova pizza
“Divina” nel suo locale di Via Dante.
Maurizio D’Eramo
La
parola ai lettori
Pubblichiamo di seguito la lettera del sig. Ettore Magliocchetti arrivata
in Redazione a risposta delle affermazioni del sig. Nicolò nell’articolo
“I fantasmi di Lavinio”, pubblicato nel numero di ottobre di AnzioSpace. È nel nostro stile mantenere una linea editoriale attenta alle
istanze dei cittadini attraverso un’espressione moderata per cui la
redazione si scusa per l’accaduto.
Egregio Signor Nicolò,
ho letto con vivo interesse la Sua intervista apparsa sul numero di
ottobre di questo periodico sotto il titolo “I fantasmi di Lavinio”;
interesse, peraltro, motivato dal fatto che Lei mi chiama più volte
in causa, non disdegnando nemmeno un certo atteggiamento
professorale che, di sicuro, Le si addice e che, diciamocelo, fa
sempre un certo effetto.
Per mia sfortuna o grazie all’età, non ho più le Sue adamantine
certezze né, tantomeno, la freschezza intellettuale che La porta a
dare, nel corso di una intervista, delle definizioni “sul tamburo”
senza nemmeno avvalersi di un vocabolario., come ha fatto per il
verbo “millantare”
Io, invece, ho dovuto farvi ricorso e, giusto per non sbagliare,
ho preso il mio bravo Devoto-Oli, mi sono sfogliato un po’ di
pagine, finché non ho trovato quello che cercavo: “Millantare:
vantare verbosamente con molta esagerazione o, addirittura,
senza alcun fondamento”.
Quando Lei mi bacchetta e ricorda che millantare significa “asserire
senza fondamento”, omette quella congiunzione “o” che, non
sta certo a me ricordaglielo, indica una alternativa al significato
corrente del termine; ma, così, facendo Lei oltre a farmi passare
per un ignorante, si arroga il diritto di possedere una “verità”
indiscutibile o una “mezza verità” (quella che più Le conviene) e, se
permette, non è proprio il massimo della correttezza.
Così come afferma una cosa non vera quando mi indica come
“ex delegato”. Mi scusi eh, ma Lei che, pontificando, mi invita “a
dire cose che sa e non quelle che sente” dove lo ha saputo che io
sarei un “ex delegato”? quale sono le Sue fonti scritte o orali che Le
consentono di avere una padronanza della vita pubblica laviniense
pressoché infinita, ivi compresi gli affari miei?
Per ultimo e nel rivendicare quanto da me scritto nel gennaio 2008,
vorrei congedarmi citando una frase del filosofo francese Joseph
Joubert che, forse, La aiuterà a capire meglio la mia posizione:
“Coloro che non cambiano mai le proprie opinioni si amano
più di quanto amino la verità”
AugurandoLe ogni bene, un caro saluto
Ettore Magliocchetti
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n.58 _ novembre 2013
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n.58 _ novembre 2013
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Gianni De Micheli prende il posto lasciato vacante da Ivano Bernardone
IL PD DI ANZIO HA UN NUOVO SEGRETARIO
CHI È IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD
Gianni De Micheli è il nuovo segretario del Partito Democratico
di Anzio. È nato nella città neroniana nell’aprile del 1962, anzi come
ha specificato lui stesso in una conferenza stampa di alcuni anni
fa: “sono nato nel quartiere denominato ‘La Casbah’ e poi mi sono
trasferito al quartiere Marconi ovvero ‘il Bottaccio’. Imprenditore
edile, è sposato con Anna Marracino, anche lei facente parte del
nuovo direttivo del Partito.
È stato consigliere del PD nella passata giunta di Luciano Bruschini, e
nel partito ricopre la carica di Presidente dell’Assemblea Provinciale.
Esattamente un anno fa, era stato il primo a candidarsi alle primarie
del Partito Democratico per la carica di candidato sindaco, arrivando
secondo dietro Ivano Bernardone nelle votazioni del gennaio
scorso. Pur potendo andare al ballottaggio, decise di rinunciarvi e di
riconoscere da subito la vittoria al primo turno di Bernardone, “per
concentrarsi da subito sui prossimi appuntamenti elettorali”. Nelle
elezioni amministrative del maggio scorso è risultato il secondo tra i
non eletti del suo partito.
Maurizio D’Eramo
I lavori del Congresso e la “scalata” alla Segreteria Nazionale del
Partito Democratico, ad Anzio sono iniziati con la convocazione del
Congresso locale e l’elezione del nuovo segretario cittadino. Dopo
l’azzeramento del Direttivo, susseguente la sconfitta nelle elezioni
comunali del maggio scorso e la successiva assunzione dei poteri ‘ad
interim’ da parte di un coordinatore provinciale, domenica 27 ottobre,
nella sede di via Aldobrandini, si è svolto il Congresso locale a cui sono
seguite le votazioni che hanno eletto la nuova dirigenza del Circolo e i
rappresentanti provinciali. Ad essere eletto nuovo ed unico Segretario
Cittadino (ricordiamo che prima c’erano i segretari dei circoli di Anzio
e Lavinio, più il segretario comunale) è stato Gianni De Micheli, 51 anni,
ex-consigliere comunale nella passata consigliatura Bruschini, che prende
quindi il posto lasciato vacante da Ivano Bernardone. Il raggruppamento
del nuovo segretario ha riportato 331 voti, contro i 236 del suo maggiore
antagonista, Massimo Creo. Nettamente più distanziati Lina Giannino
con 75 voti e Willy Montagnoli fermo a 17 preferenze.
Senza storia, invece, le votazioni per i delegati provinciali che ha visto la
schiacciante vittoria del raggruppamento collegato a Rocco Maugliani
(629 voti), contro i 7 che hanno scelto Serena Gara. Il nuovo direttivo
del Partito Democratico di Anzio, uscito dalle urne, è composto da
24 persone: Andrea Farre, Vittoria Ciraolo, Valentina Guidi, Anna
Marracino, Ruggero Gervasi, Maria Casano, Angelo Rondinara,
Paola Colocci, Eugenio Luongo, Regina Ippoliti, Enrico Panci, Isabella
Cosentino, Alberto Alviti, Massimo Creo, Ivana Marica, Raffaele
Andreacchio, Letizia Mingiacchi, Luigi Del Vecchio, Paola Farina,
Giovanni Riggio, Tamara Polli, Alessandro Tinarelli, Lina Giannino,
Angelo Pugliese.
Un’ultima considerazione. C’è stata una grande affluenza di voto, ben
669 elettori, con un grande incremento di tessere (soprattutto dell’ultima
ora: ben 240) che ha riaperto la polemica in seno al partito di possibili
‘influenze esterne’; sta di fatto che sono stati in tanti a chiedersi, vedendo
la fila che bisognava fare per votare: “ma se ogni volta perdiamo le
elezioni, come mai il PD ha tanti simpatizzanti e tanti iscritti? E perché,
soprattutto, si vedono solo in queste occasioni?”
Ai posteri l’ardua sentenza.
Maurizio D’Eramo
Qui Radio Nerone
Trionfo dei Cesari
Trionfo! Trionfo! Grande Lucianus,
quante ne abbiamo superate assieme!
Trionfo! Trionfo! Il nostro accordo
segreto sta funzionando alla grande
e stiamo mandando in tarantella
tutti quei patrizi e quei plebei che si illudevano di compiere una
rivoluzione e pregavano gli dei per la nostra decadenza. Trionfo!
Trionfo! Grande Luciano, il tribunale imperiale ha confermato la
tua compatibilità! Continueremo a tenere sotto scacco la città di
Antium per altri cinque anni! Faremo pagare i debiti a tutti i nostri
debitori e rimpingueremo i forzieri dell’impero. Poi manderemo in
esilio tutti quelli che tenteranno di aprire bocca sul nostro conto
e infine daremo vita ad una nuova e grande stagione dei Cesari.
Come dici? Dopo questa sentenza il popolo avrà capito di essere
sotto una dittatura spudorata? Sveglia Lucianus! Il popolo è ancora
più spudorato! Ti ricorda nulla il ballottaggio di giugno? Lucianus,
Nerone è con te!
novembre 2013 _ n.58
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Space - Cultura
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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Grazie alla raccolta fondi, 20mila foto saranno trasformate in formato digitale
PRENDE FORMA L’ARCHIVIO
FOTOGRAFICO MANILIO
Ci sono persone che ti lasciano un’impronta,
un ricordo, un’emozione dentro il cuore
che resiste allo loro scomparsa. Manilio
Prignano, l’escursionista e docente di
musica scomparso nel maggio 2012 in un
incidente in montagna, è una di queste.
E sono molte le persone, amici, studenti,
compagni di escursionismo ma anche
semplici conoscenti, che lo ricordano
sempre con grande affetto e che, insieme
alla moglie Grazia e alle figlie Luce e
Gaia, hanno creato l’associazione Atelier
Manilio. Un modo per ricordare un uomo
e un artista unico, e per far conoscere
e valorizzare la produzione artistica e
intellettuale che ci ha lasciato: prima fra
tutte le circa 20mila diapositive e 200GB
di file di immagini. L’obiettivo è quello
di realizzare un archivio fotografico
digitale per salvaguardare, condividere e
rendere fruibile tutte queste diapositive
e creare un database dotato di catalogo
accessibile online.
Un sogno che ora diventa realtà grazie
alle tante persone che hanno fatto una
donazione. In questi mesi, attraverso
una speciale raccolta fondi organizzata a
fine estate, l’associazione è infatti riuscita
a raggiungere la somma necessaria per
realizzare l’archivio. “Ora, dopo aver
terminato di pulire e numerare le ultime
diapositive – ci spiega la moglie Grazia – le
invieremo ad un laboratorio specializzato
che procederà alla digitalizzazione
delle diapositive e a salvarle su supporti
adeguati. Infine, dei tecnici lavoreranno
per creare il database con i file delle
immagini digitalizzate e il sito del catalogo,
dove chiunque potrà fare ricerche. Vorrei
ringraziare tutte quelle persone che ci
hanno sostenuto e alla quale va la nostra
più sincera riconoscenza”. Nell’archivio
fotografico verranno raccolte le foto che
immortalano la bellezza degli Appennini,
la natura selvaggia della Corsica, della
Patagonia, dei Pirenei e di tanti altri luoghi.
Non mancheranno gli scatti macro di rocce,
fiori, licheni, e quelli più artistici sull’acqua
creando un microcosmo spesso non più
riconoscibile, che porta l’osservatore ad
avere occhi diversi e nuovi, alla Marcel
Proust. E Manilio era un piccolo Proust,
un artista eclettico, spinto sempre da una
grande curiosità. Un uomo che ha saputo
dar voce, spazio e tempo alla musica, alla
montagna e alla fotografia. Le sue tre
passioni. Non a caso era un eccellente
pianista, fotografo, un escursionista e un
insegnate di musica alla scuola Giovanni
Falcone di Anzio. La sua energia e il suo
grande amore per la natura ora prendono
forma e rivivono, passo dopo passo,
nell’Archivio Fotografico Digitale Manilio.
Per info sulle iniziative organizzate
dall’associazione e dei progressi nella
creazione dell’archivio si può andare sul
blog ateliermanilio.wordpress.com e sulla
pagina Fb: facebook.com/AtelierManilio.
Luisa Calderaro
Anzio Space
Space - Cultura
n.58 _ novembre 2013
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
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Ne parliamo con Emanuela Irace esperta di politica internazionale
DONNA MEDIORIENTALE
Abbiamo incontrato Emanuela Irace durante
il dibattito “Visibilità femminile e linguaggio di
merito” che ha tenuto con la Prof.ssa Robustelli,
nell’ambito dei programmi a margine di
Shingle22j Biennale d’Arte Contemporanea.
Essendo un’esperta di politica internazionale
e una delle più attente osservatrici del mondo
femminile arabo, le abbiamo posto alcune
domande sulla condizione della donna in
Medioriente.
Esiste nel mondo arabo un movimento
che si può in qualche modo riallacciare a
quello femminista?
“Il Medioriente è un mondo variegato, dalle
mille sfaccettature. Io ho fatto l’osservatore
politico durante le elezioni in Tunisia, e loro
mi dicevano: ‘Noi dobbiamo lottare perché le
donne non siano nelle liste, ma in cima alle
liste!’, un’idea che è all’avanguardia anche per
noi. Nell’Islam la causa del femminismo passa
anche attraverso un discorso religioso e in Iran
ci sono teologhe che hanno fatto un grosso
lavoro di studio del Corano per promuovere
la figura della donna. Paradossalmente non
ce ne sarebbe neanche bisogno, perché in
quella religione è già intrinseca una parità
tra i due sessi. Mentre nella Bibbia Eva viene
creata da una costola di Adamo, nel Corano
lo sperma di Allah genera sia gli uomini
che le donne. Addirittura Maria madre di
Gesù, che per la religione islamica è l’ultimo
profeta prima di Maometto, è indicata
come l’Eletta, condizione privilegiata che le
permette di poter stare al cospetto di Allah.
Il mondo musulmano non è quindi solo
integralismo, il ‘male’. Mantenendo tutte le
sue contraddizioni, come ad esempio il velo,
il mondo arabo femminile in certe regioni
non è così arretrato come lo si vuole far
apparire, anzi in alcuni casi è anche avanti
all’Occidente. Una curiosità: anche a Tunisi
c’è la Casa internazionale della donna, dove
si svolgono dibattiti e conferenze. Nei bagni,
ci sono i dispenser con i preservativi.”
In un suo articolo di poche settimane
fa, riporta un dato allarmante fornito
dal Consiglio delle donne del BDP, il
partito di opposizione turco. Ogni anno
in Turchia vengono violentate 15 mila
donne, come arma per la pulizia etnica.
Sono passati 20 anni dalla Serbia, ma non
è cambiato ancora niente…?
“Dietro la guerra c’è sempre stato lo stupro.
In Turchia nella zona del Kurdistan, ci
sono violenze che vanno oltre alla guerra.
Violenze che si svolgono nella quotidianità,
si parla di 10-15 mila donne. La cultura
dominante è abituata allo stupro dentro la
famiglia e si cerca quasi sempre di evitare
che venga alla luce. La polizia stessa,
quando una donna va a denunciare uno
stupro, cerca sempre di convincerla a lasciar
perdere. In fin dei conti si parla del marito,
del padre, della famiglia. Il mondo arabo è
molto complesso, ma va capito anche perché
molte delle notizie che ci arrivano a volte
sono alterate. Non ci scordiamo che ormai
c’è in atto una guerra di civiltà e che bisogna
pur giustificare i bombardamenti”.
È appena ricorso il cinquantesimo
anniversario del discorso ‘I have a dream’
di Martin Luther King. Gli americani
adesso hanno un Presidente nero. In
Italia quanto tempo ci vorrà prima che ci
sia una Presidentessa?
“Nell’America Latina ci sono tante ‘Presidenza’
e pure negli States la Clinton ci ha provato…
Sicuramente come dici tu, una donna
presidente sarebbe importante, soprattutto
dal punto di vista simbolico”.
Maurizio D’Eramo
SCATTI D’AUTORE:
“VIAGGIO NELLA BIRMANIA ORIENTALE”
Quaranta scatti nelle zone di guerra nella
Birmania Orientale per raccontare il popolo
Karen, che da più di sessant’anni combatte
contro il regime del Myanmar. Sono le foto
del reporter perugino Fabio Polese raccolte in
una mostra fotografica dal titolo “Kawtoolei:
scatti in zone di guerra nella Birmania
Orientale” e che sarà esposta dal 2 al 12
dicembre, in piazza Pia ad Anzio. Foto che
immortalano la vita quotidiana delle donne
e dei bambini, ma anche dei guerriglieri
dell’esercito di Liberazione Karen durante
i pattugliamenti a difesa della popolazione
civile. La mostra è stata fortemente voluta
dal Dott. Rodolfo Turano, medico volontario
della Comunità Solidarista Popoli, medico
chirurgo che due volte l’anno rinuncia alle
proprie ferie per recarsi nella giungla birmana
a portare aiuti concreti alla popolazione
Karen, offrendo assistenza medico-sanitaria
e sostegno a interi villaggi di persone.
Una missione a titolo gratuito, totalmente
finanziata dai medici di Popoli che hanno
preso a cuore i volti e i sorrisi di quella gente.
I Karen sono un popolo di 7 milioni di
persone che vive nella giungla della Birmania
Orientale, al confine con la Thailandia,
tra montagne e vallate che ancora non
conoscono la modernità. Dal 1949 lottano
per la propria sopravvivenza fisica e
culturale, poiché in Birmania, ribattezzata
Myanmar nel 1989, la Giunta Militare ha
espressamente dichiarato l’intenzione di
eliminare le “identità culturali e politiche non
birmane”. La Birmania è, infatti, composta da
un centinaio di etnie forzatamente inglobate
durante il periodo coloniale inglese. Alla fine
della Seconda Guerra Mondiale fu sancito un
trattato post coloniale che avrebbe permesso
al mosaico etnico birmano la costituzione di
diversi stati federali, ma il trattato non è mai
stato osservato dalla Birmania e da allora si
combatte il conflitto più lungo al mondo, che
ha portato morte, fughe e disperazione.
Per maggiori informazioni è possibile
consultare
la
pagina
Facebook
dell’Associazione Sleipnir all’indirizzo
www.facebook.com/sleipnir o il sito
internet della Comunità Solidarista
Popoli www.comunitapopoli.org.
novembre 2013 _ n.58
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Space - Cultura
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
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Space-Politica
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La seconda edizione in vendita nelle librerie e in edicola a metà dicembre
IL NUOVO LIBRO DEI DETTI DI ANZIO
È in preparazione la
seconda edizione del libro
I detti di Anzio, prodotto
d a l l ’A s s o c i a z i o n e
Culturale 00042. Il testo
nasce da un lungo lavoro di
raccolta e interpretazione
dei modi di dire della
cittò neroniana, fatto da
Alessandro Tinarelli e
Pina Salustri, grazie anche
alla partecipazione di
molti cittadini al gruppo
facebook “Detti Popolari
Portodanzesi”. Il nuovo
libro aggiornato contiene circa il doppio dei detti della precedente
edizione e si arricchisce di filastrocche, numeri e modi di dire della
tombola Portodanzese, un piccolo dizionario di parole dialettali di cui
si sta perdendo l’uso e la sceneggiatura della commedia ‘Na matina
de Portodanzio di Melissa Regolanti, interpretata dai ragazzi della sua
compagnia alla presentazione del primo libro a villa Corsini-Sarsina
il 1° ottobre 2011. Le foto che arricchiscono la raccolta sono concesse
gentilmente da Giancarlo Capobianco.
Il libro raccoglie la testimonianza indelebile del patrimonio orale
della città di Anzio del secolo scorso, lasciando trapelare tra le righe
la storia, gli usi e costumi di una Portodanzio che non tornerà più.
Dai detti veraci a quelli importati da fuori e ripetuti milioni di volte,
è evidente quale flusso di immigrazione ci sia stato, quali villeggianti
abbiano frequentato la città neroniana e come si relazionavano
tra loro i concittadini. “Il modo di parlare – spiegano i curatori,
Alessandro Tinarelli e Pina Salustri - non è solo un suono ma svela
e svelerà ancora più in futuro le caratteristiche locali e le origini
nella prima espansione urbanistica e demografica del territorio.
L’influenza del porto e dei pescatori lascia il segno più romantico e
profondo tra i detti popolari che rivelano anche dei piccoli segreti
metereologici come ad esempio “Grecolevante, acqua de cielo”
oppure “Scirocco se nun piove è un porco” ma anche “Scirocco
chiaro e tramontana scura navigà marinà senza paura”.
Energici e ironici i modi di dire popolari che promettono di menare
le mani tra cui: “Te gonfio come na zampogna; te pisto come l’uva;
te corco; t’addobbo come ‘n arbero de Natale; te stacco le recchie; te
sdrumo; te sconocchio; te struppio; te crocchio; te rizzolo; te faccio
‘n c..o come ‘na capanna”. La partecipazione dei cittadini a questo
progetto è stata totale, senza vincoli, bandiere o simpatie varie. Molti
hanno voluto partecipare, in modi diversi ma sempre con entusiasmo,
alla realizzazione del testo, anche offrendo dei contributi. Questa
pubblicazione è infatti uno dei pochi eventi che unisce la città. L’uscita
del libro è prevista per la prima metà di dicembre in molte librerie ed
edicole cittadine, giusto in tempo per proporlo come regalo di Natale.
Per info: [email protected].
A.T.
ANTIMINA CHIANESE
stilista di moda che ha messo radici del nostro territorio
DOMANDA:
Quant’è difficile, Antimina, esercitare un
mestiere come il tuo nel litorale di Anzio e
Nettuno?
Il territorio tra Anzio e Nettuno è legato
al settore turistico, quindi all’incremento
della popolazione. Teoricamente sarebbe
alquanto facile l’espansione e lo sviluppo
commerciale, per una stilista che disegna e
realizza i suoi capi rispondendo alle esigenze
delle clienti committenti, su cittadine che
comunque abbiano il culto vero della moda,
essendo anche vicine a quella capitolina.
Attualmente influisce però in negativo la
situazione economica che stiamo vivendo
da tempo a livello nazionale, e poi sono anni
che il pubblico si è affidato completamente
al consumo in massa delle grandi firme e
non solo di quelle, tralasciando di fatto il
concetto sartoriale nella vita quotidiana (che
sta ritornando, fortunatamente) e la cultura
dell’abito artigianale. Sono una designer che
lavora nel mondo della moda da tanti anni, ma
per chi deve cominciare il mestiere oggigiorno
è molto difficile intraprendere questa strada,
da soli e in un frangente temporale così
particolare; ciò che mi rincuora, e mi permette
di credere nella possibilità di darle anche in
zona un ruolo primario, è che sono già tre
anni che espongo i miei abiti al Forte Sangallo,
con relative sfilate, all’insegna sempre della
parola chiave “sartorialità”. Ho trovato un
forte riscontro di gradimento da parte del
pubblico e sto iniziando a lavorare; piano
piano, si fa strada una conferma popolare
che questo apprezzamento
nei confronti dell’Alta Moda
in realtà esiste nel territorio,
e le persone che incontro
mi confidano sempre più di
amare i pezzi unici, e di volere
che emergano nel nostro
territorio figure del genere
che rispecchino appieno le
loro esigenze. In conclusione,
penso che il mio mestiere sia
difficile da esercitare qui come
altrove per una questione
di diffusione del nome, e in
questo le manifestazioni sul territorio sono
fondamentali. La mia esperienza è comunque
finora positiva, e ha giocato un ruolo primario
il sodalizio che ho instaurato con il pubblico,
e la consapevolezza che il lavoro e lo stile alla
fine ripagano sempre. Da addetta ai lavori,
ritengo necessario che il territorio stesso debba
essere aiutato nello sviluppare più coscienza e
interesse verso questo settore, poiché tra quelli
più importanti del nostro Made in Italy. Il
Comune dovrebbe aiutare maggiormente i
professionisti come me, facendoli conoscere
attraverso eventi pubblici a sfondo culturale
e/o turistico.
Anzio Space
[email protected]
Space
/Associazioni
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di Anzio e Nettuno
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n.58 _ novembre 2013
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novembre 2013 _ n.58
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n.58 _ novembre 2013
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A Nettuno al via il torneo amatoriale di SlowPitch. Conosciamo una delle squadre in gara
SCALDAPANCHINE
Come ogni anno da oltre trent’anni, ha avuto inizio il nuovo torneo
amatoriale di SlowPitch a Nettuno. Sono sette le squadre che vi
partecipano: Indians Nettuno, Stefano7, ScaldaPanchine, Santa
Barbara, Red Foxes, American Shape, Lions. Ho intervistato i ragazzi
di una di queste squadre, gli ScaldaPanchine, usciti vincitori nella
loro prima e seconda partita durante la seconda giornata di torneo, e
Andrea Flamini, uno degli organizzatori del torneo. Sono 18 i ragazzi
che ne fanno parte con la voglia di divertirsi, divertire e arrivare in
finale. La maggior parte di loro non ha un passato agonistico, ma gioca
per puro piacere personale. Attenendosi alle regole, per la loro squadra
non scenderanno in campo più di tre giocatori professionisti tesserati;
tra loro c’è anche Ennio Retrosi, attuale capitano e ideatore di questo
singolare nome “ScaldaPanchine”.
La loro nascita è dovuta ad una partita tra amici iniziata per scherzo,
con lo scopo di rincontrarsi e stare insieme; da quel momento si è
deciso di formare una squadra. L’origine del nome è dovuta ad un
film, “The Benchwarmers”, uscito nel 2007 in America. Il loro campo
d’allenamento è il campo sportivo di S. Barbara e ad ogni incontro
della squadra sono presenti il presidente, Luca Tammone, e il direttore
sportivo, Stefano Retrosi. Ci tengono a ringraziare pubblicamente
tutti i loro sponsor, che hanno permesso la nascita della squadra e la
fornitura delle divise: Il Ristorante Pizzeria “Il Centro”, Ferramente
Brico “Bonomi&Figli”, “Publiemme”, Ristorante “Boca Chica”, “Simar
profumeria”, Forno “Franceschini” e la palestra “La Linea”. Ma non è
tutto! All’interno del torneo, nella giornata del 22 dicembre, si svolgerà
un ulteriore mini-torneo, organizzato dall’associazione “Stefano7”.
Si tratta di creare due Green Team composti da 6 giocatori per ogni
squadra, le quali si sfideranno e la vincitrice si batterà nella finale con
gli Stefano7. Il ricavato verrà interamente devoluto in beneficienza,
destinato alla creazione dell’aula pediatrica negli Ospedali Riuniti
di Anzio e Nettuno. Tutto ciò per portare il sociale in un torneo
amatoriale. Il torneo ha avuto inizio il 19 ottobre scorso; si svolgerà
principalmente durante i mesi invernali, ogni fine settimana. A questi
giovani (ma anche non più giovani!) auguro tanta fortuna. Divertitevi,
fate divertire e… che vincano i migliori!
Melania Maranesi
novembre 2013 _ n.58
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LA RICETTA DEL MESE
Gnocchetti di castagne
Ingredienti
- 300 gr di farina di Castagne
- 150 gr di farina 00
- acqua q.b. (circa 400 ml)
- sle q.b.
Per il condimento
- 120 gr di burro
- 5 foglie di salvia
- ricotta salata q.b.
PrOCEDIMENTO
Iniziate ponendo in una ciotola capiente la farina di castagne
(ben setacciata, perché tende a raggrumarsi) e la farina, anch’essa
setacciata. Aggiungete due bei pizzichi di sale e l’acqua tiepida poco
alla volta, impastando con le mani. Trasferite quindi il composto, che
deve essere molto morbido, su una spianatoia infarinata e impastate
fino a ottenere un impasto morbido e uniforme. Copritelo quindi con
della pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per almeno
un’ora. Trascorso questo tempo dividete l’impasto in tanti bastoncini
che andrete a dividere in piccoli tocchetti con l’aiuto di un coppa
pasta (lavorate sempre su un piano ben infarinato). Schiacciate ogni
tocchetto con il pollice della mano, come per formare dei piccoli
gnocchetti simili a orecchiette; continuate così fino a terminare
l’impasto. In una padella sciogliete il burro aggiungendo le foglie di
salvia e fatelo soffriggere. Buttate gli gnocchetti in un tegame con
acqua bollente salata e fateli cuocere fino a che non saliranno in
superficie (circa 4 minuti), scolateli e fateli saltare un paio di minuti
nel burro fuso. Impiattate gli gnocchetti di castagne e terminate il
piatto con della ricotta salata a scaglie. Buon appetito!
Elisabetta Civitan
Anzio Space
Lo sapevi che…
- per rendere più digeribile la cipolla, mettiamola a bagno in acqua e
sale e successivamente in acqua e succo di limone.
- quando cuociamo l’arrosto di tacchino al forno, massaggiamolo con
del succo di limone, per far coagulare così le proteine della carne e far
creare una sorta di rosolatura sul petto.
- la digeribilità della fibra del peperone, dipende anche da come si
taglia: in orizzontale e dello spessore di pochi millimetri è molto più
digeribile che non se tagliato in verticale, perché nel primo caso si
spezzano i legami interni della molecola costituente.
- per evitare che gli spiedini di legno si brucino o prendano fuoco una
volta messi sul barbecue, teniamoli in ammollo per almeno 15 minuti
prima dell’utilizzo.
- per una parmigiana più delicata, scegliete le melanzane tonde, più
tenere e dolci rispetto a quelle lunghe.
- una volta scelti i contenitori da utilizzare per le vostre conserve,
sterilizzate i vasi vuoti e i coperchi prima di riempirli: metteteli
capovolti in una pentola con poca acqua e fate scaldare a calore
moderato fino a quando all’interno si sarà formato il vapore. Usateli
ancora caldi se dovete riempirli con una conserva calda, altrimenti
lasciateli raffreddare capovolti fino al momento dell’utilizzo.
- per patatine da leccarsi le dita, friggetele solo 5 minuti, poche
per volta, in abbondante olio non molto caldo (150°), scolandole
man mano sulla carta assorbente. Quindi, alzate la fiamma (185°) e
friggetele di nuovo finché saranno dorate.
EC
PUNTI DI VISTA AL FEMMINILE
a [email protected]
IL LUOGO-LAVORO
PARTE SECONDA: CHE TIPO SEI?
Né parafrasi né perifrasi. Transcodificazioni o circonlocuzioni
unicamente figure retoriche. Figure di ritmo. Tipi, tipacci e
tipizzazioni. Blouson noir. Tangheri bravacci e beceri che nascono
crescono e sviluppano a volte moltiplicano nel luogo-lavoro influenze
veemenze violenze potenze e poteri. Il tipo URLATORE è rabbioso
scontroso enantiodromico e astorico. Animus spoliandi. Urla. Di
giorno parla. Di notte sparla. Se può, quando può e può sempre,
ti urla addosso, al telefono, sotto/sopra, intorno, sul braccio, in
testa e nel cuore. Negli occhi no. Negli occhi né sguardi né intenti
unicamente sorrisi appassiti sopiti squarciati. Il TRANSGENICO è
arrogante insolente zotico e impertinente. Se può, quando può e può
sempre, ti evita, ti occulta ti oscura, gira e raggira. Non parla e sotto/
sotto ti detesta. Animus possidenti. Capelli spallati sfioriti ingialliti.
Mani corte cicciotte grassotte porcine suine. Camicia strisciante.
Attrezzo fiammante. Fedele nei secoli…in saecula saeculorum.
Amen. Il tipo REPTILIS dalla volontà divinatoria pratica la mantica
ed è perfettamente adattato all’ambiente. Animus nocendi. Umetta
labbra baffi e sfarzi. Cheratizzato caruso sonoro e sibillino quando
può e può sempre ti ignora. Se può e può sempre ti ostacola. In cauda
venenum per i dissociati o dulcis in fundo per gli affiliati ecco il tipo
L’ETAT C’EST MOI di gran voga non tramonta mai per fortuna o
per grazia ricevuta soltanto nelle suburre. Nei luoghi-lavoro più à
la page ‘le Roi soleil’ tramortito tramontato stramazza annaspa o
sta lì li affidato al grande dio Savitar. Animus locupletandi. Il tipo
l’etat c’est moi è assolutista despota autoritario persecutore e istruito
sopraffattore. Attraversa vie segrete disonesti recessi e con ostilità
passa ad elargire mali. Se può e può sempre è arrogante. Dispensa
ordini miete disordini sottrae ragioni. Ti dice una cosa ne agisce
un’altra. Se pensa, quando pensa e non pensa mai, pensa a se al suo
popolo di domestici sottomessi ‘adornati d’alcun adornamento di
cavalleria’. Sottratti all’unico obbligo del civile e quotidiano vivere la
respons-abilità indivisibile non partecipata. Nessuna educazione alla
relazione. Un popolo allenato all’obbedienza senza né armi né riti. Il
tipaccio bravaccio teppista si nasconde in ogni dove tu non lo vedi lui
si. Se può, quando può e può sempre ti sorride e quando ti sorride
senti in ogni dove cantare due volte il gallo… E allora [...] se con il
lavoro eccessivo o non conveniente al sesso e all’età, si reca danno alla
sanità dei lavoratori; in questi casi si deve adoperare, entro i debiti
confini, la forza e l’autorità delle leggi » ( Papa Leone XIII, Rerum
Novarum, 29, 15 maggio 1891).
GIUSI CANZONERI, Anzio 27 ottobre 2013
Anzio Space
Rubriche
n.58 _ novembre 2013
Space /Associazioni
Mensile di Informazione
di Anzio e Nettuno
DETTI PORTODANZESI
magnolia
So ‘n cazzo ‘ ndo abbita Cianfriglia
Usato molto ad Anzio per il cognome
diffuso. Il detto manifesta estraneità al
soggetto di un discorso.
Pila ‘ntronata gira cent’anni pe’ casa
Detto che rappresenta la vecchia pentola
ammaccata a cui non si vuole rinunciare.
Me pari ‘na sorca ‘ntinta all’ojio
Si dice a chi porta i capelli molto unti.
Nun magna pe nun cacà
Detto di persone molto avare.
A ciccio de sellero
Capitato a proposito, in una situazione ideale, giusto in tempo.
Nun sa tenè er cecio ‘n bocca
Non sa mantenere un segreto.
Da ‘na ‘recchia te entra e dall’artra te esce
Detto ad una persona che non ascolta ciò che gli si dice.
Chi te vo’ bene più de mamma o te finge o te ‘nganna
L’amore materno è incomparabile e insuperabile.
Te stai a ‘llambicca er cervello
Stai spremendo le meningi.
Chi c’ha pochi sordi sempre conta, chi c’ha la mojie bona
sempre canta
Detto ironico verso chi ha la moglie carina.
Dal gruppo facebook “Detti popolari portodanzesi”
Amministrato da Pina Salustri e Alessandro Tinarelli
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La Magnolia grandiflora, è un albero
molto diffuso in Europa, anche se
originario della costa nordorientale
del Golfo del Messico. Fu importato
dalla Florida all’inizio del Settecento
e attualmente è presente con un gran
numero di esemplari anche nel nostro
territorio costiero. La magnolia è una
pianta sempreverde e deve il suo nome a
Pierre Magnol che, tra la fine del Seicento
e l’inizio del Settecento, diresse il giardino
botanico di Montpellier. È un’essenza arborea antica: sono stati
ritrovati reperti fossili di magnolia risalenti al Cretaceo inferiore,
cioè oltre cento milioni di anni fa. Raggiunge 25 metri di altezza, ha
una corteccia che va dai toni rossastri dei rami giovani a quelli grigi
delle parti più mature, che invecchiando si spaccano in lamelle. La
sua chioma, se non viene potata, assume una forma a piramide. Le
foglie sono grandi, possono misurare fino a 30 centimetri, lanceolate,
ellittiche e molto dure, con la faccia rivolta verso l’alto molto lucida e di
un verde intenso e la parte inferiore leggermente vellutata, con tonalità
ruggine. Una foglia vive in media due anni, il continuo ricambio del
fogliame dona alla magnolia un aspetto costante, indipendentemente
dalla stagione dell’anno in cui la osserviamo. I suoi grandi fiori
bianchi, larghi anche più di venti centimetri, hanno un profumo molto
marcato e appassiscono rapidamente, fanno mostra di sé tra la fine
della primavera e la metà dell’estate, sviluppandosi isolati e in numero
ridotto anche su esemplari di grandi dimensioni. La magnolia ha dei
frutti ovoidali a grappolo, che si presenta prima verde e compatto, poi
maturando diventa bruno e si apre gradualmente facendo fuoriuscire
semi di colore rosso vivo. Ad Anzio la magnolia, che oggi è di uso quasi
esclusivamente ornamentale, è presente un po’ ovunque: in giardini
privati, dove però bisogna avere l’accortezza di non piantarla troppo
vicina all’abitazione a causa dell’invasività delle sue radici, e nei parchi
pubblici. Due belle magnolie si stagliano ai lati dell’ingresso della
chiesa di SS Pio e Antonio nel centro storico di Anzio. La magnolia
predilige posizioni soleggiate ma non per l’intero arco della giornata.
Il clima mite e i terreni acidi e ben drenati sono l’ideale, anche il caldo
umido delle nostre estati, però, non ne impedisce un buono sviluppo.
La magnolia infatti ha eccellenti capacità di resistenza all’afa e tollera
bene l’inquinamento tipico dei grandi centri urbani. Nel prossimo
numero di Anzio Space impareremo qualcosa sul Salix babylonica, il
Filippo Valenti
nostro salice piangente.
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circuito 00042
L’Associazione Culturale 00042 lancia un’interessante
iniziativa dedicata a tutti coloro che ne diventeranno soci.
Ci è sembrato doveroso ricambiare in modo concreto la
fiducia che tanti continuano ad accordarci anno dopo anno,
sostenendo Anzio-Space e le nostre iniziative culturali
(www.00042.it)
Grazie alla preziosa collaborazione degli inserzionisti
di Anzio-Space, presentando la tessera “Circuito 00042”
all’interno delle attività commerciali di Anzio e Nettuno
che partecipano alle convenzioni, ogni socio ha diritto a
sconti particolari e personali. Le aziende che aderiscono
all’iniziativa sono segnalate di volta in volta nel loro spazio
pubblicitario di Anzio-Space, attraverso una stellina rossa
nell’angolo in alto a destra con la dicitura “Circuito 00042”,
in modo da facilitarne la ricerca.
Nella sezione del giornale dedicata al Programma Sconti,
ogni mese viene pubblicato l’elenco completo e aggiornato
delle aziende aderenti e il tipo di scontistica che esse offrono
a chi presenta la tessera “Circuito 00042”. Lo stesso elenco
viene inviato ai Soci via email.
Ringraziando tutti i vecchi e nuovi Soci e gli inserzionisti di
Anzio-Space che rendono possibile l’iniziativa, vi invitiamo
a sottoscrivere la vostra adesione all’Associazione Culturale
00042, così da poter usufruire da subito delle agevolazioni.
Per eventuali informazioni è possibile contattare l’Associazione
Culturale preferibilmente per mail su associazione00042@
gmail.com oppure al n. 333 7350189.
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Claudia, SCONTO DEL 10%
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PILLOLE FISCALI
a cura del Dott. Marco Minoccheri
Multe e sanzioni stradali ridotte del 30% se pagate entro 5 giorni
dalla notifica
Con la conversione il legge del “Decreto del fare” è stata introdotta la
possibilità di pagare le sanzioni stradali con la riduzione del 30% per chi
paga la sanzione entro 5 giorni da quando viene formalmente a conoscenza
dell’infrazione.
I giorni decorrono:
- dal momento della contestazione se si viene fermati subito e viene
contestualmente redatto il verbale;
- da quando viene notificato il verbale presso l’indirizzo del proprietario del
veicolo.
Nel caso di divieto di sosta, infine, viene rilasciato un preavviso (quello che
si trova sotto il tergicristallo), che non ha alcun valore formale, in quanto
allo stesso deve seguire la notifica del verbale. Non è ancora chiaro se il
beneficio spetti comunque anche quando si paga entro 5 giorni da detto
preavviso.
Le esclusioni
Non si potrà fruire dello sconto se l’infrazione commessa è troppo grave:
sono infatti esclusi dal beneficio le violazioni penali e quelle che comportano
la confisca del veicolo o la sospensione della patente. Si può invece accedere
allo sconto quando la sanzione accessoria prevista è rappresentata dalla
revoca della patente.
I calcoli da fare
Occorre prestare molta attenzione nel calcolo dell’importo da pagare. A tal
fine è sempre consigliabile rivolgersi ad un comando di polizia per definire
il corretto importo, onde evitare future spiacevoli sorprese, almeno fino a
quando la modulistica non sarà aggiornata.
Ad esempio, una volta notificato il verbale a casa, non si dovrà
semplicemente considerare l’importo totale da pagare e ridurlo del 30%: si
deve ricordare infatti che la riduzione riguarda solo le sanzioni e non anche,
ad esempio, le spese di notifica e accertamento.
Pagamento con carta di credito o bancomat
Altra novità del Decreto del fare riguarda le modalità di pagamento: non
vige più il divieto di far incassare direttamente agli agenti (derogato soltanto
per veicoli esteri e mezzi pesanti) e viene introdotta la possibilità di pagare
con carta di credito o bancomat.
Per rendere ciò concretamente possibile sarà però necessario che ogni
pattuglia abbia un terminale Pos, e, ad oggi, purtroppo, non è molto diffuso.
È inoltre necessario attendere che vengano firmate le convenzioni degli
organi di polizia con istituti bancari e Poste italiane.
In attesa delle convenzioni, la circolare del ministero dell’interno n.6399 del 19
agosto ha stabilito che il pagamento della sanzione ridotta può essere effettuato:
- in contanti, presso la Sezione Polizia Stradale;
- mediante versamento sul conto corrente postale intestato alla medesima
sezione. Il soggetto che ha ricevuto il bollettino postale, in questo caso,
dovrà però riempirne uno nuovo (modello 123), sempre che voglia fruire
dello sconto. Quando sarà possibile pagare con i nuovi strumenti si dovrà
comunque tener conto che la commissione bancaria è pari a 5 euro, più
altri 2 di imposta di bollo se la transazione (multa più commissione) supera
i 77,47 euro.
Notifiche a mezzo Pec
Con un decreto interministeriale da adottarsi entro quattro mesi dovrà
essere disciplinata la notifica dei verbali tramite posta elettronica certificata,
stabilendo per chi sceglie di ricevere per via telematica l’azzeramento delle
spese di notifica. Le multe saranno notificate a mezzo Pec almeno nei riguardi
dei soggetti già tenuti per legge a munirsi di una casella, mentre per i normali
cittadini la creazione di una casella Pec sarà facoltativa, ma sicuramente
favorita da eventuali risparmi nei costi di spedizione delle multe.
Anzio-Space - Mensile di cultura e politica
Edito dall’Associazione Culturale 00042
Presidente: Andrea Mingiacchi
Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009
REDAZIONE
Direttore responsabile: Maria Chiara Mingiacchi
Caporedattore: Luisa Calderaro ([email protected])
Coordinatore di redazione: Silvia Arena
Garante del lettore: Avv. Enrico Maria Morelli ([email protected])
Direttore IT: Stefano Murgia
Progetto e grafica: Domenico Condello
Composing e grafica: Bruno Pepe
Foto: Pietro Frisina
COLLABORATORI
Stefano Chiappini, Maurizio D’Eramo, Luca Del Vecchio, Filippo Valenti,
Elisabetta Civitan, Fabrizio Tirocchi, Jessica Quaranta,
Alessandro Tinarelli, Marcello Bartoli, Rossella Romano
Yoshiro Izumi, Melania Maranesi, Gino Querini, Massimo Casa,
Umberto Spallotta, Manuela Vela, Guendalina Sabba,
Lisa Bernardini, Marcello Guglielmo, Leonardo Tardioli,
Giusi Canzoneri, Alessandra Toppetta, Cristiano Di Rosa, Anna D’Angiolella.
Stampa: Arti Grafiche Fracassa Srl - V. Vigna Girelli, 81 - 00148 - Roma (RM)
Editore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10A, Anzio (RM)
-Distribuzione GRATUITA su tutto il territorio di Anzio e NettunoLe collaborazioni sono da intendersi gratuite salvo diversi accordi scritti. È vietata
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L’Associazione 00042 vuole contribuire a rendere Anzio una città:
- vivibile e interessante per i giovani;
- viva culturalmente;
- all’avanguardia nell’ecologia e nella preservazione del territorio;
- arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue.
Non siamo convinti di avere una risposta a tutte le domande o
di essere i migliori. Siamo semplicemente un gruppo di persone
giovani (chi di corpo, chi di spirito), che vogliono darsi a fare per
migliorare il territorio in cui vivono.
Tra le nostre iniziative:
• Anzio-Space, che puoi scaricare gratuitamente ogni mese su
www.00042.it
• Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno
• Centro Polifunzionale per i Giovani e la Cultura che vorremmo
costruire.
Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative:
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Chiuso in redazione domenica 27 ottobre 2013
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Anzio Space
MARTEDI’ 15/10/13
n.58 _ novembre 2013
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno
MARTEDI’ 05/11/13
MARTEDI’ 26/11/13
MARTEDI’ 17/12/13
23
MARTEDI’ 28/01/14
MARTEDI’ 18/02/14
AMICHE DA MORIRE
IL LATO POSITIVO
EDUCAZIONE SIBERIANA
NOI SIAMO INFINITO
MONSIEUR LAZHAR
LA GRANDE BELLEZZA
di: G. Farina
con: C. Capotondi
C. Gerini
di: D. O. Russell
con: B. Cooper
R. De Niro
di: G. Salvatores
con: A. Fedaravicius
V. Tumalavicius
di: S. Chbosky
con: L. Lerman
E. Watson
di: P. Falardeau
con: Fellag
S. Nélisse
di: P. Sorrentino
con: T. Servillo
C. Verdone
Commedia
MARTEDI’ 22/10/13
Commedia
MARTEDI’ 12/11/13
QUARTET
ARGO
di: D. Hoffman
con: M. Smith
A. Finney
di: B. Affleck
con: B. Affleck
B. Cranston
Commedia
MARTEDI’ 29/10/13
Drammatico
MARTEDI’ 19/11/13
Drammatico
MARTEDI’ 03/12/13
Commedia
MARTEDI’ 14/01/14
Drammatico
Drammatico
MARTEDI’ 04/02/14
MARTEDI’ 25/02/14
LOVE IS ALL YOU NEED
SKYFALL
MIELE
LA REGOLA DEL SILENZIO
di: S. Bier
con: P. Brosnan
T. Dyrholm
di: S. Mendes
con: D. Craig
J. Dench
di: V. Golino
con: J. Trinca
C. Cecchi
di: R. Redford
con: R. Redford
S. LaBeouf
Commedia
MARTEDI’ 10/12/13
Azione
MARTEDI’ 21/01/14
Drammatico
Thriller
MARTEDI’ 11/04/14
MARTEDI’ 04/03/14
BIANCA COME IL LATTE
NO - I GIORNIDELL’ARCOBALENO
LA MIGLIORE OFFERTA
VOGLIAMO VIVERE
TUTTI PAZZI PER ROSE (Populaire)
VIAGGIO SOLA
di: G. Campiotti
con: A. Ruffino
F. Scicchitano
di: P. Larrain
con: G. G. Bernal
A.Castro
di: G. Tornatore
con: G. Rush
J. Sturgess
di: E. Lubitsch
con: R. Stack
C. Lombard
di: R. Roinsard
con: R. Duris
D. Francois
di: M. S. Tognazzi
con: M. Buy
S. Accorsi
Commedia
MARTEDI’ 11/03/14
Drammatico
MARTEDI’ 01/04/14
Drammatico
MARTEDI’ 22/04/14
Commedia
MARTEDI’ 13/05/14
MOONRISE KINGDOM
LINCOLN
VIVA LA LIBERTA’
LA VITA DI ADELE
di: W. Anderson
con: B. Willis
E. Norton
di: S. Spielberg
con: D. Day-Levis
S. Field
di: R. Andò
con: T. Servillo
V. Mastandrea
di: A. Kechiche
con: L. Seydoux
A. Exarchopoulos
Drammatico
Biografico
Drammatico
Commedia
Drammatico
B
LU
EC
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I
C
Commedia
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b.i
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La Dolce
Vita
in
Col patroc
MARTEDI’ 18/03/14
MARTEDI’ 08/04/14
MARTEDI’ 29/04/14
MARTEDI’ 20/05/14
COME UN TUONO
Thriller
CHE STRANO CHIAMARSI FEDERICO
Biografico
ELYSIUM
PHILOMENA
di: D. Cianfrance
con: R. Gosling
B.Cooper
di: E. Scola
con: T. Lazotti
G. Forges Davanzati
di: N. Blomkamp
con: M. Damon
J. Foster
di: S. Frears
con: J. Dench
S. Coogan
MARTEDI’ 25/03/14
MARTEDI’ 15/04/14
Fantascienza
MARTEDI’ 06/05/14
Drammatico
MARTEDI’ 27/05/14
VITA DI PI
IL FIGLIO DELL’ALTRA
ILCASO KERENES
ANNI FELICI
di: A. Lee
con: S. Syarma
I. Khan
di: L. Lévy
con: E. Devos
P. Elbé
di: C. Netzer
con: L. Gheorghiu
B. Dumitrache
di: D. Lucchetti
con: K. Rossi
M. Ramazzotti
Avventura
Drammatico
Drammatico
Commedia
io del
O
DI ANZI
COMUNE
Culturali
Politiche
Ass.to alle
aderente alla
F.I.C.C.
liori film
Un percorso tra i mig
atografica 2012/2013
della stagione cinem
te 2013/14)
(con le nuove propos
Dal 15 ottobre 2013
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