POF 07_08 testo integrale approvato CI 1_2_07

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POF 07_08 testo integrale approvato CI 1_2_07
ISTITUTO COMPRENSIVO “LEONARDO DA VINCI”
SAN FELICE CIRCEO
PIANO DELL’OFFERTA
FORMATIVA
A.S. 2007
2007/08
/08
(approvato dal Consiglio di Istituto il 1/2/07)
ISTITUTO COMPRENSIVO «L. DA VINCI» DI SAN FELICE CIRCEO
Via G. Rossi – 04017 San Felice Circeo (LT) Tel. e fax 0773/547316
www.circeoscuola.it
- e-mail: [email protected]
Istituto Comprensivo “Leonardo Da Vinci”
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Anno scolastico 2007/08
Sommario
1. PREMESSA
2. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
•
•
•
•
•
Contesto territoriale
Storia della scuola
Caratteristiche strutturali
Dati dell’anno scolastico in corso
Risorse
3. PROPOSTA CURRICOLARE
• Scelte di fondo
- Priorità formative;
- linee caratterizzanti;
- flessibilità organizzativa;
- obiettivi generali del processo formativo
• Curricolo obbligatorio (scuola primaria e scuola secondaria di primo grado)
• Curricolo facoltativo/opzionale (attività e progetti)
• Curricolo del Tempo Prolungato
• Il Piano di Studi Personalizzato
• L.A.R.S.A (Laboratori di recupero e sostegno degli apprendimenti)
• Continuità e orientamento
• Disagio e disabilità
- Integrazione alunni diversamente abili
- Figure che partecipano al processo formativo
- Il Piano Educativo Individualizzato
• Progetto Stranieri
• Visite e viaggi di istruzione
• Valutazione degli alunni
• Educazione permanente adulti
• Formazione in servizio del personale.
• Valutazione e autovalutazione di Istituto.
• Attività aggiuntive (Scuola dell’Infanzia).
4. CRITERI GENERALI DELL’ORGANIZZAZIONE
• Struttura organizzativa della didattica
- Tempo scuola alunni
- Tempo scuola docenti
• Organizzazione del sistema (funzioni - dipartimenti – servizi - …)
5. ALLEGATI
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1. PREMESSA
Uno degli aspetti più innovativi della scuola dell’“Autonomia” (art. 21 L.59/97- art.3 DPR
8/3/99 n.275) è quella relativa all’elaborazione del cosiddetto POF (Piano dell’Offerta
Formativa).
Esso diventa la carta di identità culturale dell’istituto, all’interno della quale viene
esplicitata la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa di ogni
singola scuola.
Con il POF le scuole sperimentano l’autonomia, prendono delle decisioni, fanno delle scelte
in campo formativo e se ne assumono la responsabilità.
Anche il nostro Istituto ha definito il POF, che ha comportato un significativo sforzo di
ricerca, di studio e progettualità da parte del Collegio Docenti, in collaborazione con le famiglie
le quali hanno contribuito con proposte e pareri determinanti.
Esso non è l'ennesimo progetto, ma “il progetto” nel quale l’Istituto Comprensivo
“Leonardo da Vinci” di San Felice Circeo manifesta il proprio processo educativo
complessivo, mette a fuoco il disegno coerente delle scelte culturali, didattiche e organizzative
operate, definisce e illustra la propria identità, in un'ottica pienamente integrata e finalizzata al
successo formativo degli alunni.
Successo formativo che si rivela attraverso la corrispondenza tra le potenzialità di ciascun
alunno e i risultati che egli ottiene lungo il suo cammino di apprendimento, nella scuola e fuori
di essa, nella fase iniziale della sua formazione e nel corso della sua intera esistenza. Anche
l'alunno in situazione di handicap ha un successo formativo da conquistare, un successo che
consiste nella piena realizzazione delle sue possibilità.
Gli indirizzi di fondo che esprimono la nostra visione del progetto educativo della scuola
sono vincolati ad una sempre più limpida e decisa funzione educativa della scuola e
puntano, attraverso un progetto globale, alla qualità dell'apprendimento per tutti: una qualità
in grado di affermarsi sostenendo sia difficoltà e disagi sia potenzialità ed eccellenze.
Altra scelta di fondo è l’attenzione agli alunni stranieri: nel nostro Istituto nell’anno
scolastico 2006/07 gli alunni stranieri iscritti sono stati 109 e rappresentano il 13,2%
dell’intera popolazione scolastica e, se allarghiamo la prospettiva, in un paese come San Felice
Circeo che conta circa 8000 abitanti residenti, la presenza di extra comunitari regolarmente
registrati e residenti è di 478 (fonte Ufficio Anagrafe del Comune, ndr.), circa il 6% della
popolazione residente (2 punti percentuale più del dato italiano che è del 4,1% -dati ISTAT).
Sempre secondo le analisi dell’ISTAT per il prossimo anno si prevede un incremento
della popolazione straniera (stimato del 1,4% - 1,8% circa). Tale incremento della popolazione
straniera residente nel nostro paese è dovuto anche, in misura non trascurabile, al continuo
aumento dei nati di cittadinanza straniera (figli di genitori residenti in Italia, entrambi stranieri)
che si traduce in un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) in attivo.
L’apporto della popolazione straniera alla crescita demografica è decisamente rilevante,
soprattutto se contrapposto al bilancio naturale della popolazione residente di cittadinanza
italiana che risulta negativo nella maggior parte delle regioni.
L’Istituto presenta dunque dei dati allarmanti: tra le scuole presenti nei comuni limitrofi
è quella che testimonia un’emergenza dilagante.
È stato allora indispensabile prevedere un processo di insegnamento determinato da un
preciso percorso di apprendimento i cui tempi e i cui traguardi sono perfettamente
proporzionati a ciascuno degli allievi a cui ci rivolgiamo. Per questo abbiamo previsto una
quota di curricoli obbligatori (pari a 891 ore annuali per la Scuola Primaria e 957 ore per la
Scuola Secondaria di 1° grado), suddivisa tra una quota oraria nazionale, composta dalle
discipline fondamentali (discipline dell’attuale ordinamento, pari all’80% dell’orario annuale), e
da una quota riservata alle singole scuole (pari al 20% dell’orario annuale) per introdurre
nuove discipline (ad esempio la seconda lingua per alcune sezioni della Scuola secondaria di 1°
grado e da Informatica per tutte le classi della secondaria), dai progetti trasversali o per
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realizzare compensazioni tra le discipline. Il curricolo locale è progettato in modo flessibile (per
la Sec. di 1° grado) e in base alle esigenze e alle inclinazioni del singolo studente, affinché,
quest'ultimo possa adeguatamente esprimere i talenti che possiede.
La Riforma in atto ha dato la possibilità di introdurre insegnamenti e attività per ulteriori
99 ore per la Scuola primaria e 132 ore annue per la Scuola Secondaria di 1° grado. Tale
offerta, opzionale e facoltativa, è prevista per tutte le classi della Scuola Primaria e della
Scuola Secondaria di 1° grado.
Il POF dell’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di San Felice Circeo, qui
descritto, è quindi un servizio utile per sapere: cosa si fa, chi lo fa, quando e perché.
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2. PRESENTAZIONE DELLA SCUOLA
2.1 CONTESTO TERRITORIALE
San Felice sorge sul versante orientale del promontorio del Circeo. Gran parte del
suo territorio si estende all’interno del Parco Nazionale del Circeo che, pur essendo il più
piccolo d’Italia, presenta, però, una rara varietà di ambienti naturali ed importanti
testimonianze storico-archeologiche.
La popolazione di San Felice non accetta di buon grado la presenza del Parco
Nazionale, poichè vede in esso soltanto una serie di vincoli e di proibizioni, quali i divieti
sulla caccia o sulla raccolta di funghi o di legna. Sia il bosco che l’habitat marino sono
minacciati da fenomeni di progressivo degrado: il primo, infatti , ogni anno vede andare
in fumo ettari di verde in seguito agli incedi soprattutto dolosi; il mare, a causa
dell’inquinamento e della pesca incontrollata, conosce un crescente impoverimento del
suo patrimonio ittico.
Il paese ha quasi perduto la sua fisionomia originaria e nei pressi del vecchio centro
abitato ne è sorto uno nuovo, sviluppatosi specialmente lungo i pendii del monte e nella
pianura prospiciente il litorale. La conseguenza è stata un lento, ma progressivo
spopolamento del centro storico, ormai scarsamente abitato, a vantaggio delle periferie
dove s’è trasferita la maggioranza della popolazione. Gran parte del territorio comunale è,
comunque, costituito da una vasta porzione del fertile Agro Pontino; qui vivono le famiglie
di quei coloni veneti e romagnoli che, a partire dalla seconda metà degli anni ’30, hanno
popolato i poderi costituiti nelle campagne in seguito alla bonifica fascista della regione.
Concentrata soprattutto nei dintorni della frazione rurale di Borgo Montenero, negli ultimi
decenni, questa popolazione originaria è stata integrata dall'arrivo di famiglie provenienti
specialmente dalla Campania.
La condizione di isolamento del paese, a causa della presenza della palude ai suoi
margini, ha sviluppato negli abitanti una forte tendenza all’individualismo, come
dimostrano la scarsa consistenza e la precarietà delle rare associazioni culturali, politiche
e sindacali.
Da comune a vocazione prevalentemente agricola, a partire dagli anni ’60, San Felice
si è trasformata in un’apprezzata località turistica e, con il turismo, ha avuto un notevole
sviluppo anche il commercio; le conseguenze, a livello economico, sono state rilevanti e,
unitamente agli elevati profitti generati dall’agricoltura intensiva largamente praticata
nelle campagne, hanno contribuito al raggiungimento di un tenore di vita agiato. Il
turismo però, pur essendo fonte di ricchezza, comporta rischi notevoli, quali la
microcriminalità, la tossicodipendenza, l’alcolismo, la tendenza a comportamenti devianti.
Il livello culturale del paese è modesto: la gran parte della popolazione è in possesso
della sola licenza della scuola dell’obbligo e molto carente risulta l’offerta di stimoli
culturali presenti sul territorio.
Tanto il paese di S. Felice che la frazione di Borgo Montenero mancano, infatti, di
cinema, teatri, centri ricreativi; non esistono, inoltre, associazioni ricreativo-culturali con
iniziative rivolte ai giovani. Le uniche possibilità d’aggregazione sono offerte dall’oratorio
parrocchiale e dai centri sportivi privati alle cui attività, tuttavia, aderisce un numero
ristretto di ragazzi, sia per i costi, spesso elevati, sia per le difficoltà che incontrano a
raggiungerli.
La dispersiva dislocazione delle abitazioni nel territorio comunale è, quindi, la causa
del difficile coinvolgimento degli alunni in attività comuni al di fuori dell’orario scolastico:
molti ragazzi finiscono spesso per trascorrere i loro pomeriggi davanti al televisore, poco
controllati nello studio e, talvolta, vivono il rapporto con l’ambiente scolastico con
disinteresse, arrivando, nei casi peggiori, a subirlo; l’esperienza scolastica viene allora
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vissuta come un obbligo da assolvere piuttosto che come un diritto. In queste condizioni
la scuola rimane l’unico momento di socializzazione e di aggregazione tra gli alunni.
2.2 STORIA DELL’ISTITUTO
L’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci” è nato nel 2000 dalla fusione della scuola
media con i tutti plessi di scuola elementare e dell’infanzia,del Comune di S. Felice, in
precedenza appartenenti al 2° Circolo di Terracina.
Fino al 1964 anche la scuola media è stata una succursale, ma poi in quell’anno ha
ottenuto l’autonomia dalla “Mameli” di Terracina. Sin dall’inizio, la nostra scuola ha
conosciuto la distribuzione delle sue classi in più plessi distanti tra loro ed ancora oggi
presenta questa situazione. Le aule, che un tempo erano sistemate in un vecchio edificio
in via della Vittoria, dal 1978 hanno trovato una più idonea sede nei nuovi locali di via G.
Rossi e nel vicino plesso ceduto dalla scuola elementare
«A.C.Blanc». Per molti anni due sezioni sono state ospitate nel Villaggio della
Mercede, a Colonia Elena; nel 1989 esse sono state trasferite nel nuovo edificio attiguo
alla scuola elementare di Borgo Montenero. Lo spostamento ha incontrato subito il favore
degli abitanti della frazione, che da tempo chiedevano una sede scolastica più vicina per i
loro figli. Nel tempo la scuola media ha visto avvicendarsi molti presidi e insegnanti. Dal
1984, però, la scuola è diretta dalla prof.ssa Simeone Giuseppina, che ha gestito la sua
trasformazione in Istituto comprensivo.
Dall’anno scolastico 2000-2001 quest’ultimo, pertanto, comprende anche i tre plessi
di scuola elementare e i due di scuola materna.
Il plesso «A.C.Blanc», è separato soltanto da una strada secondaria dagli uffici di
segreteria e di presidenza e dalla sede centrale della scuola media. Pur facendo parte
territorialmente del Centro storico, tuttavia accoglie pochissimi bambini, provenienti da
tale zona, poichè gran parte dei residenti del Centro storico da tempo si sono trasferiti
nell’area pianeggiante de La Cona, dove si concentrano i principali servizi.
Il plesso “G. Cena.”, ubicata in via Regina Elena, raccoglie la maggior parte
dell’utenza del paese di più recente costruzione. Nel 1986 ha assorbito gli alunni della
scuola “Dante Calisi”, chiusa perchè sottodimensionata. I locali di via U. Foscolo sono stati
così occupati dalla scuola statale dell’infanzia, di recente istituzione.
Il plesso della scuola elementare “D. G. Capitanio” sorge nel centro di Borgo
Montenero e raccoglie i bambini della frazione e della campagna circostante.
Dal 1 settembre 2001 la scuola dell’infanzia “S.Giuseppe”, precedentemente gestita
da religiose, è diventata statale e, quindi, è stata annessa al nostro Istituto.
Dal 1 settembre del 2004 l’Istituto è impegnato ha realizzare gli impegni previsti
dalla Riforma “Moratti”.
Dall’anno scolastico 2005/06 la chiusura della Scuola dell’Infanzia paritaria presente
nel paese ha reso necessario l’aumento di una sezione della Scuola dell’Infanzia nel plesso
“Zei”.
2.3 CARATTERISTICHE STRUTTURALI
•
•
•
Scuola dell’Infanzia (plesso di Pantano Marino “M. Zei”)
Struttura dislocata solo al piano terra.
Consta di 5 aule, stanza blindata, atrio, mensa, area verde
Scuola dell’Infanzia (Borgo Montenero plesso “S. Giuseppe”)
Struttura dislocata su due piani: 4 aule, atrio, mensa, area verde attrezzata.
Scuola Primaria (Centro Storico plesso “A.C. Blanc”)
Struttura articolata su due piani: il piano terreno con 5 aule; il primo piano con 9,
atrio, aula informatica-multimediale, un’area verde. In comune con il plesso “S.
Rocco” della scuola media: un locale mensa e la palestra.
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•
•
•
•
Scuola Primaria (Borgo Montenero plesso “D. G. Capitanio”)
Struttura dislocata su un solo piano. Consta di 10 aule, stanza blindata, atrio, aula
multifunzionale distaccata, area verde. Manca, ancora, una palestra coperta.
Nota: in comune tra i plessi di Capitanio e della Scuola Media è stato realizzato un
laboratorio di informatica.
Scuola Primaria (Colonia Elena, plesso “G. Cena”)
Struttura dislocata su un solo piano con 6 aule, stanza blindata, atrio, aula
multifunzionale, aula informatica-multimediale, area verde. Adiacente al plesso esiste
una struttura tensostatica sportiva, di proprietà dell’Ente locale, che viene utilizzata
dalla scuola come palestra.
Scuola Secondaria di 1° grado (Centro Storico, plesso centrale)
Due edifici: il primo ospita la presidenza, la segreteria, l’archivio, la palestra, la
biblioteca (comunale convenzionata con l’Istituto); il secondo edificio ospita l’aula
multimediale, 3 aule laboratorio (di cui 1 di informatica), 1 aula magna e un’aula per
l’ed. artistica.
Scuola Secondaria di 1° grado (Centro Storico, plesso “S. Rocco”)
Plesso distaccato presso il complesso della Scuola Primaria del centro Storico di S.
Felice Circeo (attiguo al plesso centrale) con 6 aule per le classi dei corsi A-B. In
comune con il plesso “Blanc” della scuola Primaria: un locale mensa e la palestra.
Scuola Secondaria di 1° grado (Plesso di Borgo Montenero)
Aule (n.6) dei corsi C-D, cortile attrezzato. Manca, ancora, una palestra coperta.
Nota: in comune tra i plessi di Capitanio e della Scuola Media è stato realizzato un
laboratorio di informatica.
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2.4 DATI RELATIVI ALL’ANNO SCOLASTICO IN CORSO
Scuola
Scuola
dell’Infanzia
Scuola
Elementare
Plessi
M. Zei
S. Giuseppe
Blanc
Cena
Capitanio
Centrale
S. Rocco
Scuola
Media
Totali
Borgo
Montenero
n. 8 plessi
n.
classi
sezioni
n.
alunni
di cui
alunni H
di cui alunni
stranieri
Diritto
Fatto
4
4
162
1
35
16
n°1 religione
n°1 sostegno
(12,5 ore)
8
6
10
409
14
58
41
di cui 3 di
sostegno e 2 di
inglese
n°2 religione
+4 h
n°2 sostegno
46
n°2
n°2
n°1
n°1
35
6
272
11
38
27
di cui 3 di
sostegno
843
26
131
84
6
44
organico docenti
francese
artistica
sostegno
religione
13
97
Figure strumentali
6
Personale A.T.A.
1 direttore amministrativo
6 assistenti amministrativi
22 collaboratori scolastici
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Tot.
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2.5 RISORSE
GLI STUDENTI:
L’Istituto Comprensivo “L. da Vinci”, essendo l’unica scuola del territorio comunale,
ospita quasi tutti i fanciulli e ragazzi in età scolare obbligatoria del Paese.
Negli ultimi anni è progressivamente aumentato anche l'inserimento di allievi
stranieri appena entrati nel nostro paese e, pertanto, non alfabetizzati alla lingua italiana
ed in pesante difficoltà nel lavoro scolastico.
Gli alunni stranieri sono presenti in molti dei corsi della scuola; la concomitanza,
tuttavia, di studenti stranieri e studenti socialmente deprivati prevale in alcune classi per
le quali si ritiene necessario un intervento didattico mirato.
E' leggermente in flessione l'inserimento di nuovi studenti portatori di handicap,
mentre è ancora abbastanza consistente il numero degli stessi (handicap di tipo
prevalentemente intellettivo) inseriti nelle varie classi dell’Istituto.
I DOCENTI
Lo staff degli insegnanti dell’Istituto Comprensivo “L. da Vinci” è costituito in grande
maggioranza da docenti di ruolo, con sede di ruolo nella scuola medesima: pertanto,
risulta uno staff stabile che offre continuità lavorativa nel corso degli anni scolastici, anche
se la residenza fuori del Comune per molti insegnanti rappresenta un disagio notevole.
IL PERSONALE ATA
Lo staff del personale ATA rappresenta una risorsa notevole nell’erogazione del
servizio, esso è chiamato a collaborare, secondo le diverse competenze, alle iniziative della
Scuola.
L’ENTE LOCALE
Il Comune di San Felice Circeo eroga i servizi essenziali di sua competenza (trasporto
degli alunni, mensa scolastica, materiali per la pulizia dei locali, liquidazione delle spese
telefoniche e per quanto altro previsto dalla legge 23/96 (eroga annualmente una somma
con cui contribuisce all’acquisto di materiale igienico-sanitario, didattico, e per spese
varie).
Esiste, inoltre, un impegno del Comune a sostenere finanziariamente, almeno in
parte, alcuni dei progetti volti all’ampliamento dell’offerta formativa.
L’Amministrazione comunale ha in progetto (ormai da molti anni) di ovviare alle
carenze delle strutture per lo svolgimento delle attività fisico-motorie e di adeguare gli
edifici scolastici alle norme di carattere igienico-sanitario e alle disposizioni relative alla
sicurezza degli alunni e del personale. Inadeguati risultano ancora gli interventi finanziari
per il rinnovo degli arredi scolastici e delle attrezzature didattiche.
RISORSE STRUTTURALI
Ampiamente descritte sopra nel capitolo delle “caratteristiche strutturali”.
Riepilogando, la scuola, composta da ben 8 plessi e un edificio uffici, offre all'utenza le
seguenti strutture:
• n. 4 laboratori di informatica (presso i plessi del Centro Storico, Blanc, Cena e Borgo
Montenero);
• n. 2+1 palestre (Centro Storico e Blanc) più la struttura tensostatica Comunale
adiacente al plesso Cena;
• n. 1 biblioteca comunale (utilizzata in convenzione).
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Non dispone, invece, di un aula magna, di cui si sente la necessità in particolari
occasioni dove tutti gli alunni si debbono riunire e di una palestra a servizio dei plessi di
Borgo Montenero.
AGENZIE ESTERNE
Non sono presenti, nel territorio, istituzioni culturali di rilievo ma ci si propone di
coinvolgere enti pubblici, istituzioni private ed operatori economici nella realizzazione di
iniziative e manifestazioni scolastiche aventi rilevanza esterna e nella gestione di attività
para ed extrascolastiche.
Alcune di queste realtà tradizionalmente affiancano l’Istituto già da anni: Regione
Lazio, Ente locale, ASL di competenza, Parco Nazionale del Circeo, Lega Navale
italiana, Ass. Centro Storico, Agiscuola.
Altre si sono rese disponibili a partire da questo anno scolastico: Fondazione Zei,
Gruppo Nautico Fiamme Gialle, Fondazione Caponnetto, Ass. Tendi la Mano, …
Il Collegio dei docenti prenderà in considerazione eventuali altre richieste di
collaborazione da parte di agenzie esterne.
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3. PROPOSTA CURRICOLARE
3.1
SCELTE DI FONDO
3.1.a
Priorita’ fornative
(in attesa della pubblicazione delle Nuove Indicazioni per i curricolo della Scuola del Primo Ciclo d’Istruzione)
Al fine di rispondere con efficacia alla domanda: “quale” dovrà essere lo studente
in uscita dal primo ciclo di istruzione? (così come è richiesto dalla Riforma in atto) il
POF di questa Scuola si propone di accogliere dalle Indicazioni nazionali i suggerimenti
presenti nel Profilo Educativo, Culturale e Professionale (Pecup), pensando di dover
rispondere non tanto alle aspettative del legislatore quanto ai bisogni e alle esigenze di
studenti e famiglie.
Precisando, però, che il Pecup non è qualcosa da applicare. Piuttosto obbliga in prima
persona le scuole e i docenti a esercitare la loro autonomia e la loro professionalità per
vedere quali aspetti del Profilo indichino, di volta in volta, come orientarsi per trasformare
gli obiettivi specifici di apprendimento, elencati nelle Indicazioni nazionali, in obiettivi
formativi per ciascuno studente.
Condividiamo ciò che afferma il Pecup: “Dal punto di vista educativo, non esistono
età, né scuole, che non siano fondamentali per la costruzione del proprio progetto di vita.
La necessità di conoscere, sperimentare e aprirsi a nuove esperienze formative
accompagnano l’intera esistenza di una persona. In ogni età della vita, occorre stimolare
l’individuo al meglio, tenendo conto delle sfaccettature della sua personalità e delle sue
capacità, per trasformarle in vere e proprie. competenze. Per questo, se qualcuno non ha
potuto godere di adeguate sollecitazioni educative, ha il diritto di essere messo nelle
condizioni di recuperarle. Perché se è vero che le funzioni non esercitate tendono ad
atrofizzarsi, o quantomeno ad indebolirsi nella rapidità di risposta, è anche vero che
l’elasticità e la complessità della mente e dell’esperienza umane sono tali da consentire,
per tutta la vita, recuperi e anche progressivi miglioramenti generali e specifici della
personalità e della qualità della propria cultura.
Allo stesso modo, se un soggetto è stato sottoposto a stimolazioni educative molto
ricche nei periodi sensibili dello sviluppo o, addirittura, a stimolazioni precoci, non per
questo ha la certezza che i vantaggi competitivi acquisiti non si esauriscano nel tempo. Il
processo educativo individuale, infatti, ha inizio con la vita e cessa solo con essa, in una
continua dinamica di conquiste e possibili involuzioni, sicché nulla è mai guadagnato una
volta per tutte e nulla è mai perduto per sempre.
Tale certezza costituisce anche un potente fattore di incoraggiamento e di fiducia
nelle proprie capacità, a partire da coloro che sono .diversamente abili. Non esiste, del
resto, alcuna situazione di handicap che possa ridurre l’integralità della persona a qualche
suo deficit. Nessuna persona è definibile per sottrazione.
La prospettiva educativa sollecita sempre, infatti, tutte le capacità di un individuo e
valorizza tutte le risorse disponibili nei vari processi evolutivi: solo così diventa possibile
uno sviluppo equilibrato che, facendo leva sui punti di forza, permetta di sviluppare i punti
di debolezza, soprattutto in quelle situazioni che appaiono ancora ripiegate su se stesse.
Allo stesso modo, qualsiasi condizione di eccellenza in un campo dell’esperienza educativa
e culturale non può essere la giustificazione per trascurarne o abbandonarne altri.
L’educazione, dunque, è nemica di ogni parzialità ed esige costantemente uno
sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni della persona e in tutti i
momenti della vita.
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Alla luce di queste consapevolezze il Primo Ciclo di istruzione, dai 6 ai 14 anni, è un
passaggio fondamentale per la costruzione del .progetto di vita. di ogni persona perché
fornisce le basi che permettono ad ogni ragazzo di affrontare in modo positivo le
esperienze successive proprie del Secondo Ciclo di istruzione e di formazione e, in
particolare, i problemi del vivere quotidiano e del responsabile inserimento nella vita
familiare, sociale e civile in questa particolare fase dell’età evolutiva.
Alla fine del primo ciclo di istruzione il traguardo può ritenersi raggiunto, per un
ragazzo di 14 anni, se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità
operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le
altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate
autentiche competenze personali.
Un ragazzo è riconosciuto .competente. quando, facendo ricorso a tutte le capacità di
cui dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese per:
• esprimere un personale modo di essere e proporlo agli altri;
• interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda, e influenzarlo positivamente;
• risolvere i problemi che di volta in volta incontra;
• riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita, anche chiedendo aiuto,
quando occorre;
• comprendere, per il loro valore, la complessità dei sistemi simbolici e culturali;
• maturare il senso del bello;
• conferire senso alla vita.
Per raggiungere queste competenze abbiamo previsto una quota di curricoli suddivisa
fra la quota di curricoli obbligatori (pari a 893 ore annuali per la Scuola Primaria e
962,5 per la Scuola Secondaria di 1° grado), suddivisa tra una quota oraria nazionale,
rappresentata dai saperi fondamentali (discipline dell’attuale ordinamento, pari all’80%
dell’orario annuale) e una quota riservata alle singole scuole (pari al 20% dell’orario
annuale) per introdurre nuove discipline (ad esempio la seconda lingua per alcune sezioni
e l’informatica per tutte le classi della Scuola secondaria di 1° grado) o per realizzare
compensazioni tra le discipline. La quota di curricolo riservata alle singole scuole locale è
progettata in modo flessibile e in base alle esigenze e alle inclinazioni degli studenti,
affinché, questi possano adeguatamente esprimere i talenti che possiedono.
Inoltre abbiamo introdotto (secondo la Riforma) insegnamenti e attività
facoltativi/opzionali per ulteriori 99 ore per la Scuola primaria e 137,5 ore annue per
la Scuola Secondaria di 1° grado. Tale offerta, opzionale e facoltativa, è prevista per tutte
le classi della Scuola Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado.
3.1.b
Linee caratterizzanti
L’offerta formativa, come è ribadito nella premessa, dove gli indirizzi di fondo che
esprimono la nostra visione del progetto educativo della scuola sono vincolati ad una
sempre più limpida e decisa funzione educativa della scuola, punta, attraverso un
progetto globale, alla qualità dell'apprendimento per tutti: una qualità in grado di
affermarsi sostenendo sia difficoltà e disagi sia potenzialità ed eccellenze e la
realizzazione del Progetto per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.
Essa si caratterizza nella conferma delle scelte operate ormai da anni dal nostro
Istituto e che coerentemente si adattano alle richieste della Riforma in atto:
• Progetto per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri per la scuola
Primaria e Secondaria sono state progettate iniziative e percorsi didattici da offrire
come contributo al lavoro dei singoli docenti;
• lingua inglese per tutti (a partire dalla Scuola dell’Infanzia fino alla 3 sec. di 1°
grado);
• francese nella Scuola secondaria di 1° grado come prima lingua in due corsi e
seconda lingua negli altri due corsi;
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• alfabetizzazione informatica inserita e confermata nelle elementari secondo le
sopraggiunte disposizioni ministeriali, e nella scuola media è inserita organicamente
come disciplina nell’orario curricolare obbligatorio (un’ora settimanale) nella quota
riservata alle singole scuole relativa al 20%;
• L.A.R.S.A. (Laboratori di recupero e sostegno degli apprendimenti)
• quota del curricolo locale riservata alle singole scuole (pari al 20% dell’orario
obbligatorio annuale) per introdurre nuove discipline (ad esempio la seconda lingua per
alcune classi e informatica per tutte della Scuola secondaria di 1° grado) o per
realizzare compensazioni tra le discipline. Inoltre nella quota riservata all’autonomia
delle singole scuole abbiamo previsto alcuni progetti trasversali ai tre gradi di scuola
presenti nell’Istituto comprensivo:
1.
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18.
19.
ACCOGLIENZA
LARSA (Laboratori di Recupero e Sostegno degli Apprendimenti)
CINEFORUM
GIOCHI MATEMATICI
GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI
TRINITY (Certificazione)
MANIFESTAZIONE FINE ANNO
PROGETTO STRANIERI (integrazione alunni e genitori stranieri)
“Il Circeo nell’antichità: dalla preistoria all’età romana”.
MARE NOSTRUM
MATRIX TOUR
PROGETTO CONTINUITA' E ORIENTAMENTO
Ed. alla SALUTE
SAPERE SAPORI (Ed. Alimentare)
REMARE A SCUOLA
GIORNALE DI ISTITUTO
Ed. AMBIENTALE
Progetto di integrazione alunni diversamente abili
CARNEVALE
• insegnamenti e attività, opzionali e facoltativi, (per ulteriori 99 ore per la Scuola
Primaria e 132 ore per la Scuola secondari di 1° grado) caratterizzati da laboratori:
o sportivo
o musicale
o artistico espressivo
o storico archeologico ambientale
o informatica
o LARSA (aggiuntivi a quelli previsti nella quota obbligatoria)
3.1.c
Flessibilità organizzativa
Sul versante dell’organizzazione didattica e del tempo scuola si adotteranno e
valorizzeranno le diverse forma di flessibilità:
flessibilità del gruppo classe;
flessibilità dell’unità oraria di lezione
Flessibilità del gruppo classe
I docenti di questa scuola, nell'organizzare i tempi e i modi per la realizzazione della
progettualità degli insegnamenti e delle attività sia del curricolo obbligatorio locale che delle
attività facoltative-opzionali, ricorrono all'utilizzo della flessibilità del gruppo classe nelle
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diverse modalità: gruppi classi, di interclasse, di livello, di compito, elettivi, in orizzontale, in
verticale, ecc…
Appare ovvio ribadire che la flessibilità del gruppo classe non è concepita in modo
assoluto, anzi la funzione del gruppo classe deve essere salvaguardata come nucleo
primario per la costruzione di rapporti sociali stabili e significativi. Per questo motivo nelle
classi della scuola secondaria di 1 grado la soglia minima di attività in presenza non è mai
inferiore alle 18 ore settimanali.
Uso flessibile dell’unita’ oraria di lezione
Al fine di realizzare un tempo scuola adeguato e rispondente alle necessità di
apprendimento degli alunni e soprattutto nel tentativo di unificare un’offerta formativa
omogenea per tutti gli utenti, questa Scuola adotta l’unità oraria di lezione di 54 minuti
per la Scuola secondaria di primo grado, (mentre per la Scuola Primaria l’unità oraria è
di 60 minuti); inoltre si è ridotto di 30 minuti l’orario giornaliero della Scuola
dell’Infanzia per consentire una maggiore utilizzazione in compresenza del personale
docente a vantaggio degli alunni.
Questa compensazione dell’orario consente di usufruire di un monte ore residuo per
la Scuola Secondaria di 1° grado, in modo da finalizzarlo alle attività e insegnamenti previsti
nel curricolo obbligatorio nella quota locale, nelle attività facoltative-opzionali (queste ultime
si svolgono in orario antimeridiano) e nel curricolo del Tempo Prolungato nel giorno di
mercoledì sono opportunamente e regolarmente registrate e documentate.
3.1.d
Obiettivi generali del processo formativo
(in attesa della pubblicazione delle Nuove Indicazioni per i curricolo della Scuola del Primo Ciclo d’Istruzione)
Scuola dell’Infanzia
La Scuola dell’Infanzia rafforza l’identità personale, l’autonomia e le competenze dei
bambini. Essa raggiunge questi obiettivi generali del processo formativo (art. 8 del 275/99),
collocandoli all’interno di un progetto di scuola articolato ed unitario, che riconosce, sul
piano educativo, la priorità della famiglia e l’importanza del territorio di appartenenza con le
sue risorse sociali, istituzionali e culturali.
In relazione alla maturazione dell’identità personale, e in una prospettiva che ne
integri tutti gli aspetti (biologici, psichici, motori, intellettuali, sociali, morali e religiosi), essa
si premura che i bambini acquisiscano atteggiamenti di sicurezza, di stima di sé, di fiducia
nelle proprie capacità, di motivazione al passaggio dalla curiosità alla ricerca; vivano in
modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e
sentimenti e rendendosi sensibili a quelli degli altri; riconoscano ed apprezzino l’identità
personale ed altrui nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti
nelle rispettive famiglie, comunità e tradizioni di appartenenza.
In relazione alla conquista dell’autonomia, la Scuola dell’Infanzia fa sì che i bambini,
mentre riconoscono le dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza del loro ambiente
naturale e sociale di vita, siano capaci, in tale contesto, di orientarsi in maniera personale e
di compiere scelte anche innovative. Inoltre, si impegna affinché, come singoli e in gruppo,
si rendano disponibili all’interazione costruttiva con il diverso e l’inedito e si aprano alla
scoperta, all’interiorizzazione e al rispetto pratico dei valori della libertà, della cura di sé,
degli altri e dell’ambiente, della solidarietà, della giustizia, dell’impegno ad agire per il bene
comune.
In relazione allo sviluppo delle competenze, infine la Scuola dell’Infanzia,
consolidando le capacità sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive
del bambino, impegna questo ultimo nelle prime forme di lettura delle esperienze personali,
di esplorazione e scoperta intenzionale ed organizzata della realtà di vita (in senso sociale,
geografico e naturalistico, artistico e urbano), nonché della storia e delle tradizioni locali. In
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particolare, mette il bambino nella condizione di produrre messaggi, testi e situazioni
attraverso una molteplicità ordinata ed efficace di strumenti linguistici e di modalità
rappresentative; di comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed
abilità relative a specifici campi di esperienza; di dimostrare ed apprezzare coerenza
cognitiva e di comportamenti pratici, insieme a intuizione, immaginazione, creatività, gusto
estetico e capacità di conferimento di senso.
Scuola Primaria
Valorizzare l’esperienza del fanciullo.
I fanciulli che entrano nella Scuola Primaria hanno già maturato concettualizzazioni
intuitive, parziali e generali, che impiegano per spiegare tutti i fenomeni che incontrano;
anche quelli più complessi. Si può dire che abbiano maturato in famiglia, nei rapporti con gli
altri e con il mondo, nella scuola dell.infanzia non soltanto una «loro» fisica, chimica,
geologia, storia, arte ecc. «ingenue», ma che abbiano elaborato anche una «loro»
altrettanto «ingenua», ma non per questo meno unitaria, organica e significativa visione del
mondo e della vita. La Scuola Primaria si propone, anzitutto, di apprezzare questo
patrimonio conoscitivo, valoriale e comportamentale ereditato dal fanciullo, e di dedicare
particolare attenzione alla sua considerazione, esplorazione e discussione comune.
La corporeità come valore.
La Scuola Primaria è consapevole che ogni dimensione simbolica che anima il fanciullo e
le sue relazioni familiari e sociali è inscindibile dalla sua corporeità. Nella persona, infatti,
non esistono separazioni e il corpo non è il «vestito» di ogni individuo, ma piuttosto il suo
modo globale di essere nel mondo e di agire nella società. Per questo la valorizzazione
dell’espressione corporea è allo stesso tempo condizione e risultato delle valorizzazione di
tutte le altre dimensioni della persona: la razionale, l’estetica, la sociale, l’operativa,
l’affettiva, la morale e la spirituale religiosa. E viceversa.
Esplicitare le idee e i valori presenti nell’esperienza.
La Scuola Primaria, coinvolgendo la famiglia e nel rispetto della coscienza morale e
civile di ciascuno, mira, inoltre, a far esplicitare ai fanciulli l’implicito e lo scontato presente
nel patrimonio di visioni, teorie e pratiche che ha accumulato, e ad assumere
consapevolmente queste ultime, insieme ai valori che contengono, in armonia con la
Costituzione della Repubblica Italiana.
Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali.
La Scuola Primaria accompagna i fanciulli a passare dal mondo e dalla vita ordinati,
interpretati ed agiti solo alla luce delle categorie presenti nel loro patrimonio culturale,
valoriale e comportamentale al mondo e alla vita ordinati ed interpretati anche alla luce
delle categorie critiche, semantiche e sintattiche, presenti nelle discipline di studio e negli
ordinamenti formali del sapere accettati a livello di comunità scientifica. In questo
passaggio, tiene conto che gli allievi .accomodano. sempre i nuovi apprendimenti e
comportamenti con quelli già interiorizzati e condivisi, e che il ricco patrimonio di
precomprensioni e di conoscenze ed abilità tacite e sommerse già posseduto da ciascuno
influisce moltissimo sui nuovi apprendimenti formali e comportamentali. Alla luce di questa
dinamica, la Scuola Primaria favorisce l’acquisizione da parte dell’alunno sia della lingua
italiana, indispensabile per tutti i fanciulli alla piena fruizione delle opportunità formative
scolastiche ed extrascolastiche, sia di una lingua comunitaria, l’inglese, privilegiando, ove
possibile, la coltivazione dell’eventuale lingua madre che fosse diversa dall’italiano.
Parallelamente, essa favorisce l’acquisizione delle varie modalità espressive di natura
artistico-musicale, dell’approccio scientifico e tecnico, delle coordinate storiche, geografiche
ed organizzative della vita umana e della Convivenza civile, mantenendo costante
l’attenzione alla parzialità di ogni prospettiva di ordinamento formale dell’esperienza e al
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bisogno continuo di unità della cultura pur nella distinzione delle prospettive in cui si
esprime.
Dalle idee alla vita: il confronto interpersonale.
La Scuola Primaria, grazie a questo graduale
e progressivo percorso di riflessione critica attivato a partire dall’esperienza, sempre in
stretta collaborazione con la famiglia, si propone di arricchire sul piano analitico e sintetico
la «visione del mondo e della vita» dei fanciulli, di integrare tale visione nella loro
personalità e di stimolarne l’esercizio nel concreto della propria vita, in un continuo
confronto interpersonale di natura logica, morale e sociale che sia anche affettivamente
significativo. In questo senso, tutte le maturazioni acquisite dai fanciulli vanno orientate
verso la cura e il miglioramento di sé e della realtà in cui vivono, a cominciare dalla scuola
stessa, e verso l’adozione di «buone pratiche» in tutte le dimensioni della vita umana,
personale e comunitaria.
La diversità delle persone e delle culture come ricchezza.
La Scuola Primaria utilizza situazioni reali e percorsi preordinati per far acquisire ai
fanciulli non solo la consapevolezza delle varie forme, palesi o latenti, di disagio, diversità
ed emarginazione esistenti nel loro ambiente prossimo e nel mondo che ci circonda, ma
anche la competenza necessaria ad affrontarle e superarle con autonomia di giudizio,
rispetto nei confronti delle persone e delle culture coinvolte, impegno e generosità
personale. Parimenti, essa porta ogni allievo non solo alla presa di coscienza della realtà
dell’handicap e delle sue forme umane, ma lo stimola anche ad operare e a ricercare con
sensibilità, rispetto, creatività e partecipazione allo scopo di trasformare sempre
l’integrazione dei compagni in situazione di handicap in una risorsa educativa e didattica per
tutti.
Praticare l’impegno personale e la solidarietà sociale.
La Scuola Primaria opera, quindi, in modo che gli alunni, in ordine alla realizzazione dei
propri fini ed ideali, possano sperimentare l’importanza sia dell’impegno personale, sia del
lavoro di gruppo attivo e solidale, attraverso i quali accettare e rispettare l’altro, dialogare e
partecipare in maniera costruttiva alla realizzazione di obiettivi comuni. In questo senso,
trova un esito naturale nell’esercizio competente di tutte le .buone pratiche. richieste dalla
Convivenza Civile a livello e in prospettiva locale, nazionale, europea e mondiale.
In conclusione,
il percorso complessivamente realizzato nella Scuola Primaria promuove l’educazione
integrale della personalità dei fanciulli, stimolandoli all’autoregolazione degli apprendimenti,
ad un’elevata percezione di autoefficacia, all’autorinforzo cognitivo e di personalità, allo
stesso modo, ad un’elevata percezione di autoefficacia, all’autorinforzo cognitivo e di
personalità, alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati, attraverso l’esercizio
dell’autonomia personale, della responsabilità intellettuale, morale e sociale, della creatività
e del gusto estetico.
Scuola Secondaria di 1° Grado
L’istruzione secondaria di 1° grado anima tutte le proprie attività educative di
apprendimento con le consapevolezze prima ricordate. Tali consapevolezze trovano a partire
dalla prima classe della Scuola Secondaria di 1° grado lo stimolo per uno sviluppo
progressivamente sempre più organico e annunciano la loro piena sistematicità che sarà
raggiunta nel secondo ciclo di istruzione e di formazione. La Scuola Secondaria di 1° grado
impiega queste consapevolezze per avvalorare i seguenti tratti educativi.
Scuola dell’educazione integrale della persona.
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La Scuola Secondaria di 1° grado, confermando una tradizione avviata nel 1963 e
consolidata nel 1979, rinnova il proposito di
promuovere processi formativi in quanto si preoccupa di adoperare il sapere (le conoscenze)
e il fare (abilità) che è tenuta ad insegnare come occasioni per sviluppare armonicamente la
personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, intellettuali, affettive,
operative, creative ecc.) e per consentire loro di agire in maniera matura e responsabile.
Scuola che colloca nel mondo.
La Scuola Secondaria di 1° grado aiuta lo studente ad acquisire una immagine sempre
più chiara ed approfondita della realtà sociale, a riconoscere le attività tecniche con cui
l’uomo provvede alla propria sopravvivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a
comprendere il rapporto che intercorre fra le vicende storiche ed economiche, le strutture
istituzionali e politiche, le aggregazioni sociali e la vita e le decisioni del singolo. Le
conoscenze e le abilità che lo studente è sollecitato a trasformare in competenze personali
offrono, in questo quadro, un contributo di primaria importanza ai fini dell’integrazione
critica delle nuove generazioni nella società contemporanea.
Scuola orientativa.
La Scuola Secondaria di 1° grado mira all’orientamento di ciascuno, favorisce l’iniziativa
del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, lo mette nelle condizioni di
definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo
nella realtà sociale, culturale e professionale. È un processo formativo continuo cui debbono
concorrere unitariamente anche le varie strutture non formali e informali del territorio,
nonché il grado di scuola successivo.
La possibilità del preadolescente di operare scelte realistiche nell’immediato e nel
futuro, portando avanti lo sviluppo di un progetto di vita personale, deriva dal
consolidamento di competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di sé e su
un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le
capacità, gli interessi e le attitudini di ogni ragazzo. Il carattere orientativo è intrinseco allo
studio delle discipline e alle attività inter e transdisciplinari. L’uno e le altre, infatti, sono
volte alla scoperta di sé (un sé sottoposto agli straordinari dinamismi delle trasformazioni
psicofisiche e a cambiamenti negli stili di apprendimento, interessi, abitudini, sentimenti,
immagine di sé), della cultura e dell’arte, del mondo in generale (contatti, scambi, scoperte,
ecc.) e della produzione umana in particolare, attraverso l’incontro con i diversi ambienti
della produzione tecnica o intellettuale. Lo studio e le attività possono essere amplificate
nella loro efficacia con un impiego accorto dei percorsi formativi facoltativi offerti ai
preadolescenti per il migliore sviluppo possibile delle loro capacità, fino ai livelli
dell’eccellenza.
Scuola dell’identità.
La Scuola Secondaria di 1° grado assolve il compito di accompagnare il
preadolescente nella sua maturazione globale fino alle soglie dell’adolescenza. Dalla prima
alla terza classe, egli si pone in maniera sempre più forte la domanda circa la propria
identità. Si affollano risposte parziali, mai definitive, che è tuttavia necessario apprendere a
saggiare, coltivare, abbandonare, riprendere, rimandare, integrare, con uno sforzo e con
una concentrazione che assorbe la quasi totalità delle energie. Questa .fatica. interiore del
crescere, che ogni preadolescente pretende quasi sempre di reggere da solo o al massimo
con l’aiuto del gruppo dei pari, ha bisogno, in realtà, della presenza di adulti coerenti e
significativi disposti ad ascoltare, aiutare, consigliare, fornire strumenti di ricerca, di
comprensione, di gestione positiva dei problemi. In particolare, i genitori, e più in generale
la famiglia, a cui competono in modo primario e originario le responsabilità, anche per
quanto concerne l’educazione all’affettività e alla sessualità (secondo il patrimonio dei propri
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valori umani e spirituali), devono essere coinvolti nella programmazione e nella verifica dei
progetti educativi e didattici posti in essere dalla scuola.
Scuola della motivazione e del significato.
Poiché i ragazzi sono massimamente disponibili ad apprendere, ma molto resistenti agli
apprendimenti di cui non comprendano motivazione e significato, che vogliano sottometterli
e non responsabilizzarli, che non producano frutti di
rilevanza sociale o di chiara crescita personale, ma si limitino ad essere autoreferenziali, la
Scuola Secondaria di 1° grado è impegnata a radicare conoscenze e abilità disciplinari e
interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e
ricche di senso, perché egli possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia
dinanzi agli altri. Motivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali
di qualsiasi apprendimento. Senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniugare lo
sforzo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto più se lontano dagli interessi immediati
dell’allievo e di natura secondaria, con la pertinenza e il grado di complessità delle
conoscenze e abilità che si intendono insegnare.
Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi.
La migliore prevenzione è l’educazione. Disponibilità umana all’ascolto e al dialogo,
esempi di stili di vita positivi, testimonianza privata e pubblica di valori, condivisione
empatica di esperienze, problemi e scelte, significatività del proprio ruolo di adulti e di
insegnanti, conoscenze e competenze professionali diventano le occasioni che consentono
alla Scuola Secondaria di 1° grado di leggere i bisogni e i disagi dei preadolescenti e di
intervenire prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti, abbandoni. Il
suo primo punto di forza in questa strategia è rappresentato dal coinvolgimento delle
famiglie; i genitori, infatti, sono chiamati in prima persona a confrontarsi non solo con gli
eventi scolastici dei figli, ma anche e soprattutto con l’evoluzione della loro peculiare
personalità.
Laddove tale coinvolgimento mancasse, la scuola stessa è chiamata ad affrontare
questo punto di debolezza, utilizzando tutte le proprie risorse, a cui si aggiungono quelle
delle istituzioni della società civile presenti sul territorio. In secondo luogo, e coerentemente
con l’offerta formativa di istituto, la Scuola Secondaria di 1° grado è chiamata a proporre, in
accordo con le famiglie, scelte il più possibile condivise dagli altri soggetti educativi
nell’extrascuola (enti locali, formazioni sociali, comunità religiose, volontariato, la società
civile intera). Per gli alunni che hanno un retroterra sociale e culturale svantaggiato,
comunque, la Scuola Secondaria di 1° grado programma i propri interventi mirando a
rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti sociali, in maniera tale da superare le
situazioni di svantaggio culturale e da favorire il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti.
Così essa mira a «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale» che, limitando di
fatto la libertà, «impediscono il pieno sviluppo della persona umana» indipendentemente dal
sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni
personali e sociali (art. 3 della Costituzione).
Scuola della relazione educativa.
In educazione, e particolarmente quando si è preadolescenti, è molto difficile
impadronirsi delle conoscenze (sapere) e delle abilità (fare) e trasformarle in competenze di
ciascuno in nome e per conto di una logica di scambio: la scuola dà una cosa allo studente
che contraccambia con qualcos’altro (impegno, attenzione, studio, correttezza). È difficile
anche nel caso in cui alla logica dello scambio si sostituisca quella del rapporto. Avere
rapporti tra soggetti dentro l’istituzione scuola, tra docente e allievi, tra docenti e genitori,
significa infatti far sempre riferimento all’incontro di ruoli e competenze comunque
formalizzate in statuti, norme, contratti, gerarchie, ecc. Con lo scambio, e anche con il
rapporto, il rischio dell’estraneità tra i soggetti coinvolti nel processo educativo e della
sostituzione del coinvolgimento pieno e diretto, libero e gratuito di ciascuno, con la
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prestazione pattuita o corretta, ma agìta più per dovere che per intima adesione, resta
sempre rilevante.
Questo accade molto meno, invece, se alle logiche dello scambio e del rapporto si
sostituisce e si vive quella della relazione educativa. La relazione educativa tra soggetti
supera, infatti, lo scambio di prestazioni che può rimanere ancora impersonale, così come il
rapporto tra figure che esercitano poteri legittimi in modo corretto, ma non per questo si
mettono in gioco come persone.
La relazione educativa, pur nella naturale asimmetria dei ruoli e delle funzioni tra
docente ed allievo, implica, infatti, l’accettazione incondizionata l’uno dell’altro, così come si
è, per chi si è, al di là di ciò che si possiede o del ruolo che si svolge. Nella relazione
educativa ci si prende cura l’uno dell’altro come persone: l’altro ci sta a cuore, e si sente
che il suo bene è, in fondo, anche la realizzazione del nostro.
Quando si entra in questo clima, gli studenti apprendono meglio. La Scuola Secondaria
di 1° grado, perciò, è chiamata a considerare in maniera adeguata l’importanza delle
relazioni educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe e nella scuola, e
ciò soprattutto in presenza di ragazzi in situazione di handicap. Avere attenzione alla
persona; valorizzare, senza mai omologare o peggio deprimere; rispettare gli stili individuali
di apprendimento; incoraggiare e orientare; creare confidenza; correggere con
autorevolezza quando è necessario; sostenere; condividere: sono solo alcune delle
dimensioni da considerare per promuovere apprendimenti significativi e davvero
personalizzati per tutti.
18
3.2
CURRICOLO OBBLIGATORIO
(in attesa della pubblicazione delle Nuove Indicazioni per i curricolo della Scuola del Primo Ciclo d’Istruzione)
Nella suddivisione dei curricoli operata nell’offerta formativa il curricolo obbligatorio è
composto:
A) dai saperi fondamentali (discipline);
B) dalla quota riservata alle singole scuole
A) Saperi fondamentali.
Scuola Primaria
Cl. 1ª 2ª 3ª
Cl. 4 ª 5 ª
ordinati per riflessioni organizzate sull’esperienza
ordinati per Unità di Apprendimento disciplinari e interdisciplinari
attraverso le quali si affronta anche l’Educazione alla Convivenza civile
(educazione alla cittadinanza e allo sviluppo, stradale, ambientale, alla
salute, alimentare, dell’affettività)
Le discipline d’insegnamento (utilizzando la didattica laboratoriale in gruppo classe o in
gruppi classe/interclasse di livello, di compito, elettivi) sono:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Religione cattolica
Italiano
Inglese
Storia
Geografia
Matematica
Scienze
Tecnologia- informatica
Musica
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•
•
Arte ed immagine
Scienze motorie e sportive
Scuola secondaria di 1° grado
Le Discipline (utilizzando la didattica laboratoriale disciplinare e interdisciplinare in
gruppo classe e in gruppi classe/interclasse di livello, di compito, elettivi) sono:
• Religione cattolica
• Italiano
• Inglese
• Seconda Lingua comunitaria (francese)
• Storia
• Geografia
• Matematica
• Scienze
• Tecnologia
• Informatica
• Musica
• Arte ed immagine
• Scienze motorie e sportive
Distribuite durante l’orario settimanale secondo la seguente organizzazione:
sezioni
A-B-C-D
ITA
STO/GEO
ING
FRA
MAT
SCI
TECNOLOGIA
Ed.ART
Ed.MUS
Ed.FIS
REL
u.o. discipline curricolo obbligatorio
6
4
3
2
4
3
2
2
2
2
1
31
INFORMATICA
1
u.o. discipline o attività introdotte nella quota locale (20%) del curr. obbligatorio
1
FRA (CM 1383/04)
1
1
LABORATORI
3
u.o. curricolo facoltativo/opzionale
4
LARSA Ita
TOTALE u.o. settimanali di mattina curr. Obbligatorio + curr. facoltativo/opzionale
19
36
LABORATORI POMERIDIANI (MERCOLEDI)
2
u.o. curricolo destinato agli alunni del Tempo Prolungato
2
totale u.o. curricolari settimanali Tempo Prolungato
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40
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B) Quota riservata alle singole scuole. (pari al 20% dell’orario obbligatorio
annuale = 191,4 ore)
La quota riservata alle singole scuola (pari al 20% dell’orario annuale = 191,4) serve
per introdurre nuove discipline (ad esempio la seconda lingua per alcune classi e
informatica per tutte della Scuola secondaria di 1° grado), per realizzare compensazioni tra
le discipline e per le attività e iniziative legate al territorio. Per quanto riguarda il nostro
Istituto abbiamo previsto:
I. Informatica per tutte le classi della Scuola Secondaria di 1° grado (circa 30 ore
annue)
II. LARSA (Laboratori di recupero e sostegno degli apprendimenti) di Italiano (circa
30 ore annue)
III. Progetti trasversali (tutti non debbono superare circa 131 ore annue). I progetti
trasversali ai tre gradi di scuola presenti nell’Istituto comprensivo sono:
1. ACCOGLIENZA
2. LARSA (Laboratori di Recupero e Sostegno degli Apprendimenti)
3. CINEFORUM
4. GIOCHI MATEMATICI
5. GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI
6. TRINITY (Certificazione)
7. MANIFESTAZIONE FINE ANNO
8. PROGETTO STRANIERI (integrazione alunni e genitori stranieri)
9. “Il Circeo nell’antichità: dalla preistoria all’età romana”.
10. MARE NOSTRUM
11. MATRIX TOUR
12. PROGETTO CONTINUITA' E ORIENTAMENTO
13. Ed. alla SALUTE
14. SAPERE SAPORI (Ed. Alimentare)
15. REMARE A SCUOLA
16. GIORNALE DI ISTITUTO
17. Ed. AMBIENTALE
18. Progetto di integrazione alunni diversamente abili
19. CARNEVALE
3.3
CURRICOLO FACOLTATIVO/OPZIONALE
Abbiamo introdotto (secondo la Riforma) insegnamenti e attività facoltative e
opzionali per ulteriori 99 ore per la Scuola primaria e 132 ore annue per la Scuola
Secondaria di 1° grado (per i corsi a tempo prolungato tali insegnamenti sono stati inseriti
nel curricolo ordinario).
Il curricolo prevede attività e progetti concepiti per rispondere alle esigenze del
contesto territoriale e come momento di coinvolgimento e di stimolo alla creatività per i
fanciulli e i ragazzi coinvolti, secondo le seguenti modalità:
A) Scuola dell’Infanzia:
Plesso S.Giuseppe
1. Accoglienza
2. Natale
3. Progetto interculturale
4. Carnevale
5. Teatro
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Plesso M. Zei
1. Accoglienza
2. Natale
3. Progetto interculturale
4. Carnevale
5. Teatro
B) Scuola Primaria:
Cena
1. NATALE
2. MOTORIA
3. LARSA
Capitanio
1. NATALE
2. MOTORIA
3. LARSA
Blanc
1. NATALE
2. MOTORIA
3. LARSA
C) Scuola secondaria di primo grado:
Le 2 unità orarie settimanali effettuate nelle ore antimeridiane sono definite
dalle seguenti attività:
Plesso Centrale:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
LARSA di matematica (proff. Fedele-Scinicariello)
LARSA di Italiano “Recupero giocando” (proff. Filippini-Mauro)
Laboratorio artistico “ Luce, Colore e fantasia” (prof.ssa Rossi)
Laboratorio alfabetizzazione alunni stranieri (prof.sse Buonuomo-Quinto)
Progetto adolescenza (prof.ssa Mari Stefania)
Laboratorio sportivo “Avviamento al gioco della pallavolo” (prof.ssa Percuoco)
Laboratorio storico-letterario “Adotta un monumento” (prof. Mattia)
Laboratorio linguistico “Journey through the English Culture” (prof.ssa
Campagna)
9. Laboratorio musicale (prof. Mari G.)
Plesso Montenero:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
LARSA di matematica (proff.sse Di Biasio-Tomaselli)
LARSA di Italiano “E ora scrivo io…” (prof.ssa Milkovich)
Laboratorio tecnico espressivo “Le mani creano” (prof.ssa Ianniello)
Laboratorio linguistico “Journey through the English Culture” (prof.ssa D’Onofrio)
Laboratorio alfabetizzazione alunni stranieri (prof.sse Perroni-Recchia)
Laboratorio artistico “ L’arte del mosaico” (prof.ssa Preti)
Laboratorio di cineforum “Storie di ragazzi, storie di incontri” (prof.ssa Odierna)
Laboratorio di informatica “Dal testo all’ipertesto” (prof.ssa Di Manno)
Laboratorio sportivo (Docenti di ed. fisica)
Nota:
Per leggere la descrizione analitica delle singole attività e progetti si può
richiedere il documento cartaceo oppure accedere al sito web della scuola:
www.circeoscuola.it e cliccare direttamente sul nome dell’attività o progetto.
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3.4 IL PIANO DI STUDI PERSONALIZZATO
(in attesa della pubblicazione delle Nuove Indicazioni per i curricolo della Scuola del Primo Ciclo d’Istruzione)
Il Piano di Studi Personalizzato (PSP) è un documento interno della scuola costituito
da Unità di Apprendimento (UA) elaborate dall’interclasse (Primaria) o dal Consiglio di
classe (Secondaria), in cooperazione con la famiglia e con l’allievo. A disposizione dei
docenti e delle famiglie
Le Caratteristiche del PSP sono:
• Non è definito a priori.
• Si completa e, se necessario, si modifica in itinere.
• Si “chiude” solo alla fine del percorso.
Seguendo le Indicazioni Nazionali, la progettazione del percorso educativo definito
dal PSP sarà caratterizzato dal seguente percorso:
Progettare l’Unità di apprendimento
OBIETTIVI FORMATIVI
adatti e significativi per i singoli allievi
definiti anche con gli standard di
apprendimento relativi a
conoscenze e abilità
PECUP
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attività
metodi
IND.NAZ.
ALLIEVI
Soluzioni
organizzative
UNITA’ DI
APPRENDIMENTO
Modalità di verifica
POF
COMPETENZE DEGLI ALLIEVI
3.5 LARSA
(Laboratori di Approfondimento, Recupero e Sviluppo degli Apprendimenti)
Molti alunni, nel nostro Istituto, presentano difficoltà nell’esprimersi in modo chiaro e
corretto e nell’apprendimento della matematica.
Convinti che una buona padronanza della lingua italiana e che il possesso delle abilità
logico-matematiche siano fondamentali per l’apprendimento di tutte le discipline, per il
proseguimento negli studi e per una democratica partecipazione alla vita sociale, il nostro
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Istituto ha previsto per ogni classe durante l’orario antimeridiano la realizzazione dei
LARSA di italiano e matematica. Così agli alunni con lacune nella preparazione di base
verrà data la possibilità di migliorare, mentre gli altri potranno potenziare le loro capacità e
conoscenze.
A questo scopo sono anche pensati alcuni laboratori didattici (in particolare per
matematica) nella quota riservata alle singole scuole.
Inoltre la presenza, nelle scuole dell’istituto, di alunni extracomunitari con gravi
carenze nella conoscenza della nostra lingua rende necessaria la realizzazione di una
sistematica attività di recupero attraverso un progetto finalizzato di “Alfabetizzazione e
integrazione degli alunni stranieri”
I LARSA, laboratori di approfondimento, recupero e sviluppo degli apprendimenti,
sono organizzati come modalità di lavoro all’interno delle 893 ore annuali per la Scuola
Primaria e 962,5 per la Scuola Secondaria di 1° grado obbligatorie, ma nulla vieta di
progettare nella quota riservata alle singole scuola (pari al 20% dell’orario annuale =
192,5) iniziative di recupero o potenziamento delle abilità di base.
3.6 CONTINUITÀ e ORIENTAMENTO
Per la continuità è stato elaborato un progetto che sarà attuato con la collaborazione
dei docenti dei tre gradi di istruzione presenti nell’istituto, e coordinati dall’insegnante a cui
è stata attribuita la specifica funzione strumentale.
E’ previsto inoltre, lo svolgimento di attività didattiche comuni ai vari ordini di scuole.
L’attività di orientamento sarà sviluppata sin dalla scuola materna attraverso
l’individuazione di strumenti e modalità atti a rilevare interessi, motivazioni, atteggiamenti
e attitudini dei singoli alunni.
Per le classi terze della scuola secondaria di 1° grado, al fine di guidare l’alunno a
compiere scelte responsabili ed efficaci in vista di una formazione umana e professionale
rispondente alle attitudini e alle potenzialità di ciascuno, saranno realizzate sia iniziative
interne alla scuola (con l’eventuale partecipazione di esperti esterni), sia scambi di
informazioni con le scuole superiori presenti sul territorio.
I ragazzi, inoltre, verranno impegnati sia in visite guidate agli istituti superiori del
comprensorio, sia in incontri con gli studenti dei suddetti istituti.
Alle famiglie e alunni delle classe terze di scuola secondaria di 1° grado verrà
consegnato un “vademecum” orientativo (redatto dalla figura strumentale) su tutti gli
istituti superiori del territorio di pertinenza della nostra scuola.
Nel nostro Istituto è prevista una figura strumentale specificatamente
destinata al coordinamento di tutte le iniziative previste per la continuità e
orientamento.
3.7 DISAGIO e DISABILITÀ
E' solo uno stereotipo culturale la convinzione, piuttosto diffusa, che l'infanzia e
l'adolescenza costituiscano una irrepetibile fase della vita umana in cui, felicemente, non
sono presenti preoccupazioni e angosce e l'esistenza scorre sempre in una atmosfera
serena e gioiosa, con grande sicurezza e fiducia nel presente e nell'avvenire. In realtà la
condizione di chi si affaccia alla vita -e va percorrendo il complesso, tortuoso, incerto e
talvolta piuttosto traumatico itinerario di costruzione della propria personalità individuale e
sociale- è tutt'altro che facile: la fatica di crescere è notevole perché l'esperienza di
fallimento è continua, perché le incertezze predominano sulle certezze, perché un profondo
disagio è sempre presente anche se spesso non viene esplicitato.
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In realtà tutti i soggetti in formazione sono in qualche modo in situazione di più o
meno rilevante disagio.
Lo è il bambino che vive la sua avventura umana con tensioni e difficoltà non minori,
anzi sicuramente maggiori, di quelle che incontra l'adulto: al contrario di questi, che ha la
capacità di realizzare compromessi e di attenuare o cancellare i contrasti affettivi, il
bambino vede esplodere in se tutte le contraddizioni e i conflitti interpersonali (quelli con la
madre, con i fratelli, con gli altri bambini); si scontra continuamente con la realtà
dell'insuccesso e con la percezione della propria incapacità, il che scatena un tumulto
interiore in cui si intrecciano desideri aggressivi e profondi sensi di colpa; esperimenta una
terribile sensazione di impotenza perché percepisce di non potersi aiutare da sé e di dover
dipendere totalmente da altri ma al tempo stesso vive il terrore che la protezione di cui ha
bisogno potrebbe venire a mancare; è portato, per la propria esperienza e
l'assolutizzazione dei precetti introitati, a spingere all'eccesso il proprio codice morale e
conseguentemente a vivere in modo eccessivo e violento il rimorso per aver in qualche
modo deviato.
Lo è il preadolescente, squassato dai profondi e rapidissimi cambiamenti che lo
travolgono: cambia la sua stessa realtà fisica e la propria immagine esterna; cambia il
rapporto con i suoi genitori perché allo schema di riferimento esclusivamente verticale
incominciano ad aggiungersi schemi di riferimento orizzontali; cambia il suo stesso modo di
pensare perché in lui comincia a formarsi la capacità del pensiero astratto, cambia la stessa
percezione del sé incominciando ad interrogarsi su chi veramente egli sia, su che principi e
valori impostare la propria vita, su come ridurre ad unità il molteplice e il contraddittorio
che percepisce e gli viene proposto. Di fronte a cambiamenti così radicali da affrontare, e di
fronte a scelte così impegnative da effettuare, il ragazzo vive con grande disagio,
disorientamento, incertezza ed ansia il suo processo di crescita.
Lo è l'adolescente che cerca di rifinire la sua personalità in una realtà estremamente
confusa e contraddittoria: perché la profonda crisi valoriale e normativa della società finisce
con il sostituire l'asse permesso/proibito con l'asse possibile/impossibile, perché assiste allo
sfilacciamento di tutte quelle istituzioni all'interno delle quali in altri tempi si costruiva
l'identità personale e sociale, perché trova difficoltà ad uscire dalla sua condizione di
dipendenza essendo stato soppresso il fisiologico contrasto con un "padre", perché non è
stato aiutato a costruirsi criteri di scelta ma ha avuto solo una infinita possibilità di
collezionare, e consumare esperienze.
Non vi è - nella realtà di oggi - una infanzia ed una adolescenza "normale" che vive
senza disagi il suo itinerario di sviluppo ed una infanzia e adolescenza problematica che
vive una condizione di forte difficoltà e che va pertanto sostenuta. La condizione di disagio
è comune a tutta la generazione che si apre alla vita; la fragilità ed i pericoli di interruzioni
o deviazioni dell'itinerario evolutivo sono eguali per tutti i soggetti in formazione, il bisogno
di un particolare significativo sostegno è identico per tutti. Alcuni, purtroppo, aggiungono
alle normali difficoltà del processo evolutivo situazioni di insufficienze oggettive individuali,
familiari e sociali che rendono molto più a rischio l'itinerario evoluivo e che rendono più
facile che il disagio si trasformi in disadattamento prima e devianza poi. Per questi è
indispensabile che la collettività organizzata in Stato preveda specifici interventi si sostegno
e di recupero. Ma i cosiddetti "normali" non possono essere dimenticati e trascurati poiché
anch'essi hanno problemi nel crescere. Assicurare anche a questi ragazzi condizioni e luoghi
per un armonico sviluppo di personalità e per un costruttivo scambio relazionale, aiutare il
mondo degli adulti a superare pregiudizi e stereotipi sul mondo dell'infanzia e
dell'adolescenza e a rapportarsi correttamente con chi chiede continuamente aiuto per non
soccombere; sviluppare una società che sappia essere nel suo insieme educante e non
banalizzante ed autenticamente fraternale; tutto ciò è un compito di cui la comunità non
può disinteressarsi né trascurare. Ciò non solo per prevenire eventuali devianze ma
principalmente per assicurare al suo ragazzo l'attuazione del suo diritto ad avere quanto gli
è indispensabile per crescere compiutamente in umanità.
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Nel nostro Istituto è prevista una figura strumentale specificatamente
destinata al coordinamento di tutte le iniziative previste per la prevenzione e il
monitoraggio del disagio.
INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
L’integrazione degli alunni diversamente abili nasce dal riconoscimento del diritto di
ognuno ad un inserimento attivo e partecipe nella realtà sociale e nello sviluppo delle proprie
potenzialità attraverso un percorso mirato di educazione e di istruzione.
- L’integrazione si crea se si valorizza ogni diversità (nella situazione specifica della disabilità
e/o difficoltà di apprendimento) assumendola come risorsa; se si costruisce una rete di
relazioni, interventi, sinergie intorno al bambino;
- l’integrazione si realizza dando continuità all’azione formativa, adeguando strategie e
metodi allo sviluppo del bambino e mantenendo un filo conduttore tra i vari ordini di scuola.
La Scuola, nel riconoscere piena validità a questi assunti, prende atto che l’integrazione
e la diversità costituiscono dimensioni integranti dell’ Offerta Formativa, componenti essenziali
della progettazione educativa orientata al rispetto e alla valorizzazione delle differenze.
Per rispondere positivamente ai bisogni formativi dei singoli alunni, garantendo loro il pieno
sviluppo delle possibilità e il diritto-dovere allo studio (riferimenti alla Costituzione e alla Legge
Quadro per l’handicap del ’92), la scuola si configura come:
♦
Luogo di vita e di apprendimento nel quale “star bene” e sentirsi ben considerati;
♦
Luogo in cui si mettono in atto interventi formativi diversificati e strategie mirate per
facilitare l’acquisizione di competenze ( a livello emotivo-affettivo, delle autonomie, motorio,
sociale, cognitivo);
♦ Momento di riflessione aperta, continua e collegiale in cui si integrano tutte le figure che
partecipano al processo formativo (docenti, famiglie, collaboratori scolastici, operatori dei
servizi sociali, specialisti A.S.L., Enti Locali, Associazioni, ecc.).
Figure che partecipano al processo formativo
Hanno il compito di :
Commissione Disagio e Disabilità • Analizzare la realtà di sfondo e le risorse
costituita da:
interne(umane,professionali,strutturali,materiali)
• insegnanti di sostegno dei diversi
ed esterne(servizi ed iniziative di
ordini di scuola (infanzia/ primaria /
Enti,Associazioni, Scuole del territorio) della
secondaria di I grado)
scuola.
• rappresentanti docenti curriculari
• Organizzare la vita scolastica ai fini
• Funzione Strumentale (che si occupa
dell’integrazione degli alunni disabili
della
gestione
dei
processi
di
(gruppi,collegamenti tempi).
integrazione)
• Predisporre le condizioni che facilitino
l’apprendimento e la formazione degli alunni
disabili.
• Condividere,confrontare,divulgare esperienze e
realizzare interventi di progettazione, verifica e
valutazione dei processi ed esiti di
insegnamento, apprendimento/formazione degli
alunni.
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Gruppo di Lavoro Handicap Operativo • Cura l’elaborazione ,la realizzazione e la
(G.L.H.O.) costituito da:
verifica/valutazione di P.D.F. e P.E.I. (o P.E.P.)
• team docente dell’alunno disabile • Cura i rapporti con gli Operatori socio-sanitari
(ins.ti
curricolari
e
ins.te
specializzato)
• operatori socio sanitari
• genitori
Il Piano Educativo Individualizzato
Il documento denominato "Piano Educativo Individualizzato - Progetto di Vita", previsto
dalla legge 104/92 sull'integrazione delle persone con handicap, rappresenta uno strumento
fondamentale per la riuscita del nostro intervento educativo. Esso si divide in quattro parti,
ciascuna delle quali dovrebbe essere il frutto della collaborazione fra insegnanti di sostegno,
insegnanti curricolari ed altre figure professionali (medico, fisioterapista, psicologo, assistente
sociale, assistente specialistico...) che si occupano del bambino.
Il Piano Educativo Individualizzato comprende:
• La Diagnosi Funzionale Educativa, in cui vengono riportati i dati relativi al disturbo
del bambino e alle sue potenzialità di recupero;
• Il Profilo Dinamico Funzionale, in cui vengono definiti gli obiettivi a breve (1-2
mesi), medio(6 mesi-1 anno) e lungo termine (1-2 anni).
• Attività, materiali e metodi di lavoro, in cui si definiscono le risorse impiegate e le
modalità con cui viene attuato concretamente l'intervento;
• Verifica dell'acquisizione e dell'appropriatezza degli obiettivi, in cui si
stabiliscono le modalità e i tempi per verificare a) il livello di raggiungimento degli
obiettivi educativi da parte del bambino; b) l'adeguatezza degli obiettivi individuati
all'inizio dell'anno e l'eventuale necessità di "correggere il tiro".
Le principali novità introdotte nel Piano Educativo Individualizzato:
Innanzitutto il modo in cui viene classificato il disturbo. L'Organizzazione Mondiale
della Sanità ha infatti diffuso un diverso modello di diagnosi funzionale basato sull' ICF
(International Classification of Functioning), che non si limita alla certificazione della patologia
ma indica "come funzionano" le strutture mentali e corporee del bambino; oltre a ciò amplia la
visione "medica" inserendo abilità sociali e personali, fattori contestuali ed ambientali,
rendendo così la diagnosi davvero "funzionale" al lavoro dell'insegnante.
Altro passo avanti si è compiuto con il passaggio dal concetto di disbilità a quello di
Bisogno Educativo Speciale, spostando l'accento dal deficit da "normalizzare" all'opportunità
dell'individualizzazione dei percorsi formativi e alla valorizzazione delle diverse abilità.
Infine si afferma la tendenza ad estendere l'ambito del Piano Educativo Individualizzato
dalla scuola alla vita di tutti i giorni: l'intervento non è più finalizzato soltanto al
raggiungimento dei traguardi previsti dai programmi scolastici ma riguarda l'autonomia
personale, il benessere psico-fisico, la riflessione da parte dell'alunno sulle proprie aspettative
di realizzazione personale e sul possibile inserimento nel mondo del lavoro, la cura delle
relazioni sociali: è il Progetto di Vita.
Nel far questo agisce seguendo criteri di continuità sia verticale, all’interno
dell’Istituzione Scolastica (dall’Infanzia alla Secondaria di I grado),che orizzontale (raccordo
con le Istituzioni,Enti,Associazioni Territoriali), di efficienza attraverso l’ottimizzazione di
risorse interne ed esterne, di efficacia attraverso scelte metodologiche centrate sui bisogni
dell’alunno e di innovazione mediante la sperimentazione di percorsi di ricerca-azione; e si
avvale di degli interventi della Commissione Disagio e Disabilità, con il compito di
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individuare e predisporre le condizioni migliori ai fini dell’integrazione, e dei G.L.H.O. che
curano l’elaborazione e la realizzazione dei documenti progettuali.
In particolare la nostra realtà scolastica opera in raccordo con:
◊ la famiglia
◊ il personale scolastico
◊ le associazioni culturali e del tempo libero
E collabora con i seguenti soggetti istituzionali coinvolti nell’integrazione;
◊ Azienda Sanitaria Locale
◊ Servizi Sociali
◊ Comune, Provincia e USP
I progetti riguardano tutti gli alunni diversamente abili frequentanti le scuole
dell’Istituto Comprensivo e i rispettivi gruppi classe.
La finalità è quella di offrire agli alunni rinforzi qualitativi e quantitativi delle occasioni
sperimentando il successo e la gratificazione personale in un contesto di vita e di lavoro sereno
e stimolante.
Obiettivi:
• creare condizioni motivanti e piacevoli per gli alunni diversamente abili assicurando un
intervento educativo mirato per sviluppare le potenzialità rilevate nei documenti sociosanitari e scolastici
• stimolare i processi di percezione,espressione,comunicazione attraverso percorsi
laboratoriali significativi
• favorire l’acquisizione di abilità specifiche di apprendimento
• stimolare l’utilizzo di sussidi e tecnologie come ausilio al processo di apprendimento
Poiché la disabilità necessita di modalità peculiari e specifiche di intervento in termini di
integrazione, offre ai docenti:
• l’opportunità di acquisire competenze professionali e culturali
• la possibilità di confrontare e socializzare esperienze, finalizzate alla progettazione di
azioni educative mirate.
Metodologia e attività
Per gli alunni diversamente abili,inseriti nelle rispettive classi di appartenenza, verranno
adottate metodologie di lavoro che facilitino il consolidamento di quanto acquisito e il
raggiungimento degli obiettivi programmati.
Si privilegerà l’uso di metodologie a carattere operativo.
Tipologia di interventi:
• sul singolo alunno
• ad un sottogruppo
• sulla classe
• su classi aperte
I suddetti interventi vengono integrati dalla mediazione dell’insegnante di sostegno e/o
di classe/sezione mediante: proposta di attività pratiche, esperienze dirette, attività
laboratoriali, semplificazione di contenuti.
Oltre a partecipare alle esperienze laboratoriali promosse dalla comunità scolastica di
appartenenza (attività inerenti a progetti di classe/sezione/plesso/istituto), sono previsti, per
questi alunni, percorsi mirati legati a bisogni specifici quali: musicoterapica o ippoterapia
(legati al progetto in rete).
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3.8 PROGETTO PER L’ACCOGLIENZA E L’INTEGRAZIONE
DEGLI ALUNNI STRANIERI
L’Istituto Leonardo da Vinci di San Felice Circeo nell’anno scolastico 2006/07 è stato
frequentato da 829 alunni iscritti di cui 109 sono stranieri, rappresentano cioè l’13,2%
dell’intera popolazione scolastica e, se allarghiamo la prospettiva, in un paese come San Felice
Circeo che conta circa 8000 abitanti residenti, la presenza di extra comunitari regolarmente
registrati e residenti è di 478 (fonte Ufficio Anagrafe del Comune, ndr.), circa il 6% della
popolazione residente (2 punti percentuale più del dato italiano che è del 4,1% -dati ISTAT).
Sempre secondo le analisi dell’ISTAT per il prossimo anno si prevede un incremento
della popolazione straniera (stimato del 1,4% - 1,8% circa). Tale incremento della popolazione
straniera residente nel nostro paese è dovuto anche, in misura non trascurabile, al continuo
aumento dei nati di cittadinanza straniera (figli di genitori residenti in Italia, entrambi stranieri)
che si traduce in un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) in attivo.
L’apporto della popolazione straniera alla crescita demografica è decisamente rilevante,
soprattutto se contrapposto al bilancio naturale della popolazione residente di cittadinanza
italiana che risulta negativo nella maggior parte delle regioni.
L’Istituto presenta dunque dei dati allarmanti: tra le scuole presenti nei comuni limitrofi
è quella che testimonia un’emergenza dilagante.
Dati significativi che disegnano un quadro dai colori sempre più vari e raccontano storie
di popoli provenienti da paesi sempre più lontani.
La realtà scolastica dunque sta cambiando; alunni indiani, polacchi, russi, rumeni,
arrivano nelle nostre classi, spesso senza nemmeno conoscere il vocabolario minimo per
lo scambio di un saluto.
Con la loro silenziosa determinazione, ascoltano la nuova lingua, i nuovi gesti, i nuovi
usi. Questi bambini e questi ragazzi rappresentano, per le loro famiglie, la speranza di una
integrazione, essi sono spesso l’unico tratto d’unione con l’esterno, l’unico contatto linguistico
con la gente del posto.
Per loro, per i ragazzi stranieri che frequentano la nostra scuola, è già in atto un
progetto di alfabetizzazione e di integrazione, previsto dal POF, che si articola e struttura
attraverso interventi sia in aula che fuori dall’aula.
L’Istituto può contare infatti sulla presenza di un docente abilitato e assunto con
contratto a tempo indeterminato che ha conseguito la certificazione CEDILS presso l’Università
Ca’ Foscari di Venezia per l’insegnamento dell’Italiano come L2, alla quale è stato affidato
(anche come figura strumentale) il coordinamento del progetto all’interno dell’organizzazione
della mattina della scuola.
L’attenzione dell’Istituto tuttavia non si ferma ai giovani. Il pensiero va alle famiglie di
questi ragazzi, che, in quanto adulti, vivono con maggiore difficoltà il disagio di una
integrazione. Molte volte oppongono resistenze culturali a sistemi di vita spesso troppo distanti
da loro.
Paura, diffidenza, ignoranza, pregiudizio, disagi materiali e linguistici sono per molti
uomini e donne straniere un forte ostacolo, a volte insuperabile, all’integrazione.
Per questo l’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci di San Felice Circeo ha avuto l’idea
di occuparsi concretamente anche degli adulti, oltre che dei giovani, attraverso un progetto
di alfabetizzazione primaria della lingua italiana rivolto a loro.
Nel nostro Istituto è prevista una figura strumentale specificatamente
destinata al coordinamento di tutte le iniziative previste per l’accoglienza e
l’integrazione degli alunni stranieri.
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3.9
VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE
Ai fini del conseguimento degli obiettivi formativi che le visite e i viaggi d’istruzione
devono prefiggersi - obiettivi consistenti nell'arricchimento culturale e umano degli alunni che
vi partecipano - è necessario che i partecipanti siano preventivamente forniti di tutti gli
elementi conoscitivi e didattici idonei a documentarli sul contenuto delle iniziative stesse.
Tutte le visite e i viaggi realizzati dall’Istituto sono funzionali agli obiettivi cognitivi,
culturali e didattici peculiari a ciascun grado di scuola e definiti da questo POF.
Le visite e i viaggi di istruzione si differenziano:
1. Visite guidate che si effettuano, nell'arco di mezza giornata, presso complessi
aziendali, mostre, monumenti, musei, gallerie, locali d'interesse storico-artistico, parchi
naturali. Per quanto attiene alle modalità di effettuazione delle visite guidate, si richiama
l'attenzione sul fatto che le stesse possono essere effettuate anche in comune diverso da
quello dove ha sede l'istituzione scolastica, fermi restando il rientro nell’orario scolastico.
2. Visite di istruzione che si effettuano nell’arco di una sola giornata, presso
complessi aziendali, mostre, monumenti, musei, gallerie, locali d'interesse storico-artistico,
parchi naturali. Per quanto attiene alle modalità di effettuazione delle visite guidate, si
richiama l'attenzione sul fatto che le stesse possono essere effettuate anche in comune diverso
da quello dove ha sede l'istituzione scolastica, fermi restando il rientro nella stessa giornata.
3. I viaggi di istruzione che si effettuano nell’arco di più giornate e
comprendono diverse possibilità di iniziative:
3.a. quelle effettuate in località italiane, dove l’obiettivo è quello di promuovere negli
alunni una migliore conoscenza dell’Italia nei suoi aspetti paesaggistici, monumentali, culturali
e folcloristici. Detti viaggi possono altresì prefiggersi la partecipazione a manifestazioni culturali
varie, ovvero a concorsi che comportino lo spostamento in sede diversa da quella dove è
ubicata la scuola.
3.b. I viaggi effettuati all'estero, dove l'esigenza è rappresentata dalla constatazione
della realtà sociale, economica, tecnologica, artistica di un altro paese, specie dei paesi
aderenti alla CEE.
3.10 VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
La valutazione è comunemente considerata un momento molto importante perché
permette ai genitori di capire con immediatezza “come vanno” i figli a scuola nelle diverse
materie, non tutti sanno, però, che la valutazione fornisce anche:
agli insegnanti, al di là del giudizio in sé, molte utili informazioni su come fare e
cosa fare per migliorare il rendimento scolastico degli alunni;
agli alunni la possibilità di imparare a conoscere se stessi, i propri limiti e le proprie
potenzialità e la possibilità di imparare ad autovalutarsi e a diventare autonomi.
La valutazione pertanto non è solo un momento informativo per i genitori, ma anche
uno strumento di lavoro per gli insegnanti e una vera e propria esperienza formativa per gli
alunni.
La valutazione nella nostra scuola è un percorso che ha strumenti e metodi propri e che
è scandito in una serie di tappe in cui sono coinvolti in prima persona genitori, docenti e
studenti.
Obiettivo primario della valutazione sarà la conoscenza della situazione di ogni alunno
allo scopo di collegare l’attività educativa e didattica a quanto egli ha appreso e sa apprendere,
per sviluppare ciò che di positivo ha fatto e fa. Valutare la situazione di ogni alunno vuol dire
comprendere i fondamenti stessi del suo processo di sviluppo e di maturazione, quindi valutare
oggettivamente lui stesso ed aiutarlo ad autovalutarsi.
Sulla base di tale conoscenza ogni consiglio di classe e poi ciascun insegnante, nella sua
disciplina, programmeranno le attività da svolgere durante l’anno e gli obiettivi didatticoPOF 07_08 testo integrale approvato CI 1_2_07
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disciplinari da conseguire. Naturalmente la programmazione non sarà rigida, ma sarà
sottoposta a delle periodiche verifiche e verrà integrata o modificata, qualora si renda
necessario. Essa, inoltre verrà comunicata agli alunni, affinchè siano coinvolti nel processo
educativo.
Al fine di rendere il più possibile omogenea la valutazione tra i vari ordini presenti nel
nostro Istituto e all’interno di ogni ordine gli insegnanti hanno fissato criteri uniformi sia tra la
scuola elementare e media sia tra le classi parallele.
I criteri mediante i quali viene effettuata la valutazione sono relativi ai seguenti ambiti:
Valutazione del processo di apprendimento
E’ la valutazione dell’aspetto cognitivo in senso stretto. In essa si tiene in
considerazione il livello di partenza di ciascun alunno ed il miglioramento che egli ottiene
nell’apprendimento:
a) rispetto a se’ stesso ( valutazione personalizzata)
b) rispetto alla classe ed ai livelli e/o standard comparati (valutazione oggettiva e
comparata). Affinché la valutazione sia più oggettiva possibile (considerando il livello della
classe e quello medio dell’Istituto) deve essere effettuata in maniera omogenea.
All’inizio dell’ A.S. vengono accertati i livelli di partenza mediante Test d’ingresso, per
disciplina, identici per classi parallele; segue la raccolta e l’elaborazione dei dati; i risultati
ottenuti vengono tabulati messi a confronto. Sulla base dei dati rilevati dai test sono formulate
e stese le Programmazioni di classe per le varie discipline, a scansione periodica o modulare, le
cui validità ed efficacia vengono costantemante verificate ed eventualmente riadattate.
Test intermedi vengono proposti per la rilevazione dei progressi ottenuti nell’ambito
dell’apprendimento; seguono raccolta ed elaborazione dati, tabulazione e monitoraggio.
Le griglie di valutazione sono identiche per classi parallele e/o livelli (Elementari e
Medie) e relative a tutte le discipline.
Sono state adottate tabelle di riferimento per l’utilizzazione dei punteggi ottenuti.
Anche le verifiche scritte (minimo due per quadrimestre per disciplina) sono valutate
secondo criteri uniformi.
Osservazioni occasionali o sistematiche vengono costantemente effettuate. Le
prove tradizionali (saggi scritti e interrogazioni) saranno affiancate da test oggettivi, in cui i
punteggi riportati
saranno trasformati in percentuali e successivamente in un giudizio
sintetico, come da tabelle allegate.
I docenti delle classi terze della scuola media utilizzeranno, nell’ultima parte dell’anno
scolastico, una valutazione che sia anche rapportata ai parametri utilizzati nella scuola media
superiore in modo da preparare gli alunni all’impatto valutativo diverso da quello a cui sono
quotidianamente abituati.
Valutazione della partecipazione, attenzione, impegno
La crescita e la maturazione non sono relative solamente all’ambito dell’apprendimento
ma comprendono lo sviluppo organico della personalità.
Nella valutazione dunque rientrano l’osservazione, il rilevamento e l’annotazione degli
atteggiamenti e dei comportamenti degli alunni durante le attività scolastiche e nei confronti
dello studio in genere.
Partecipazione, attenzione ed impegno sono segni di una sana crescita maturativa, non
solo in quanto posseduti, ma come comportamenti da assumere o migliorare.
La tensione e lo sforzo per il superamento della supeficialità, della scarsa responsabilità,
dell’infantilismo o dell’egocentrismo sono da considerarsi positivi nella maturazione personale.
Le fasi del processo devono essere rilevate nella loro evoluzione e valutate.
A tale scopo annotazioni sistematiche vengono effettuate sui registri personali dei
docenti o su apposite griglie.
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Valutazione della socializzazione
Valutazione attraverso il rilevamento sistematico degli atteggiamenti e dei
comportamenti relativi alle relazioni instaurate dall’alunno con compagni, docenti, personale
non docente, altre persone in genere.
Valutazione del comportamento
Rispetto delle regole di convivenza in generale e di quelle stabilite per l’Istituto (cf.
Regolamento).
All’inizio dell’anno scolastico, nell’ambito del Progetto “Accoglienza” a tutti gli alunni è
consegnato un “decalogo” con semplici e immediate regole da seguire:
1. In orario! Puntualità! Il tuo ritardo crea disagio a tutti
2. C’è qualcuno che entra in classe? salutalo alzandoti in piedi
3. La scuola ti appartiene, non danneggiare e sporcare le attrezzature e gli ambienti
4. Durante la ricreazione non puoi giocare a palla, né rincorrere i compagni
5. A mensa rispetta il silenzio e la pulizia dei locali
6. Vesti alla moda se vuoi, ma con decoro: niente cappellini in classe, pance scoperte o
jeans troppo bassi
7. Il cellulare? Lo userai quando esci da scuola, qui non ti serve
8. Non masticare la gomma durante le lezioni e per bere chiedi il permesso
9. Che ci sia sempre un docente con te (o un collaboratore) quando ti sposterai dagli
edifici scolastici
10. Il linguaggio delle parolacce e degli insulti lascialo fuori
I genitori saranno chiamati a svolgere una funzione di collaborazione con gli insegnanti,
ai quali forniranno utili informazioni per una conoscenza più completa degli alunni. Gli
insegnanti, a loro volta, riferiranno ai genitori i risultati delle osservazioni fatte in classe ed
insieme si concorderanno delle strategie per potenziare, migliorare o recuperare abilità e
comportamenti degli alunni.
A tale fine saranno fissati, durante l’anno, incontri generali con le famiglie in occasione
della consegna delle valutazioni intermedie (pagellino) (Dicembre ed Aprile) e delle schede
quadrimestrali (Febbraio e Giugno).
Ogni insegnante, poi, destinerà due ore mensili ai colloqui con i genitori, fermo restando
la possibilità di convocarli con comunicazione scritta in qualsiasi momento, se necessario.
Nel nostro Istituto è prevista una figura strumentale specificatamente
destinata al coordinamento di tutte le iniziative previste per la valutazione.
3.11 EDUCAZIONE PERMANENTE PER ADULTI
Affiancata alla proposta curricolare, l’Istituto, nel corrente anno scolastico, l’Istituto
organizza percorsi di educazione permanente per gli adulti.
1.
Progetto Stranieri di alfabetizzazione e integrazione per adulti
2.
Corso serale gratuito finalizzato al diploma di Licenza Media Inferiore (in
collaborazione con il Centro Territoriale Permanente per l’Educazione degli Adulti) –sede e
luogo verranno comunicati –
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3.12 FORMAZIONE IN SERVIZIO DEL PERSONALE
Nell'ambito dei processi di riforma e di innovazione della scuola, la formazione in
servizio dei docenti costituisce, per il nostro Istituto, una strategica fondamentale per il
necessario sostegno agli obiettivi previsti dal nostro POF. La formazione nel nostro Istituto si
realizza attraverso precisi obiettivi formativi con particolare riguardo:
- ai processi di innovazione in atto;
- al potenziamento e al miglioramento della qualità professionale;
- al potenziamento dell'offerta formativa nel territorio con particolare riguardo alla
prevenzione dell'insuccesso scolastico e al recupero degli abbandoni;
- all’introduzione e alla valorizzazione dell’autoaggiornamento.
I corsi di aggiornamento previsti per questo anno scolastico sono:
1) Corso Decoupage
2) Corso Motoria
3) Corso “Perscorsi nella preistoria: alla scoperta dei primi abitanti del Circeo”.
4) Corso FORTIC.
5) Corso “Bisogni educativi speciali e PEI”.
6) Corso Lions Quest “Progetto Adolescenza”
7) Corso Educazione all’affettività.
8) Corso Italiano per stranieri.
3.13 VALUTAZIONE E AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO
La valutazione è anche uno strumento di lavoro per l’intero sistema Scuola. Infatti una
organizzazione che eroga servizi deve continuamente verificare e valutare il proprio operato.
Le modalità del processo valutativo e autovalutativo è articolato dai seguenti punti:
1. Valutazione della qualità dell’istruzione scolastica: perché e quali modalità per una
valutazione efficace
2. Programmazione e valutazione a confronto
3. Analisi di ciò che viene già fatto nella propria scuola (questionari di autoanalisi)
4. Valutazione di vari settori:
- a) sviluppo personale e sociale;
- b) qualità dell’apprendimento e dell’insegnamento;
- c) la Scuola come luogo di apprendimento;
- d) la Scuola come luogo di formazione;
- e) la collettività e la Scuola.
5. Laboratorio di autovalutazione
3.14 ATTIVITA’ AGGIUNTIVE (Scuola dell’Infanzia)
Nella Scuola dell’Infanzia vengono proposte ai genitori tre attività laboratoriali aggiuntive
e facoltative, che prevedono il contributo economico diretto dei genitori.
I laboratori sono:
1. Inglese
2. Motoria
3. Espressivo musicale
Per gli alunni che non frequentano i laboratori aggiuntivi è previsto in alternativa la
partecipazione, gratuita, ad un laboratorio espressivo-creativo. Tale progetto è anche
pensato per gli alunni “non avvalentesi” dell’IRC.
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4. CRITERI GENERALI DELLA
ORGANIZZAZIONE
4.1 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA DIDATTICA
4.1.a
Tempo scuola degli alunni
La struttura è considerata come strumento e condizione organizzativa per
l’attuazione del POF.
L’organizzazione della didattica discende direttamente dalle scelte di fondo definite
nel POF e l’individuazione dell’orario degli alunni tiene conto delle necessità diverse
presentate dagli stessi nei diversi gradi di scuola presenti nell’Istituto Comprensivo.
Gli orari dell’Istituto, nei diversi gradi di scuola, sono:
SCUOLA DELL’INFANZIA
accoglienza
attività
mensa
Attività
congedo
MAT
8.00 9.30
9.30 10.30
10.30 11.30
11.30 12.30
12.30 13.30
13.30
15.00
15.00 15.30
Il tempo scuola della Scuola dell’infanzia è di 7,5 ore al giorno escluso il sabato per
un complessivo monte ore annuale di 1350 ore. La compensazione di 30 minuti al giorno,
a favore di un maggiore tempo di compresenza degli insegnanti, offre la possibilità di
realizzare con più efficacia i progetti proposti.
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Anno scolastico 2007/08
SCUOLA PRIMARIA
1
2
3
4
5
PRIMARIA
ora 8.20 9.20
ora 9.20 10.20
ora 10.20 11.20
ora 11.20 12.20
ora 12.20 13.20
34
Curricolo obbligatorio
Ore settimanali 27
Totale anno 891 ore
Curricolo
opzionale/facoltativo
Ore settimanali
Totale monte ore POF
3
ore sett
Totale anno 99 ore
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990
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Anno scolastico 2007/08
SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO
ore da 54’
1 ora
2 ora
3 ora
4 ora
5 ora
6 ora
8.20
9.14
10.08
10.02
11.56
12.50
SEC.1° GRADO
9.14
8.20
10.08
9.14
11.02
10.08
11.56
10.02
12.50
11.56
13.44
12.50
7 ora (mensa e laboratorio)
8 ora (laboratorio)
9.14
10.08
11.02
11.56
12.50
13.44
13.44 14.38
14.38 15.32
1 rientro settimanale
Mercoledì
Organizzazione a.s. 2007/08
1128,6
ore
Tempo
prolungato
Tempo normale
CURRICOLO
OBBLIGATORIO
950,4
ore
(- 6,6 ore rispetto alle 957 ore
del DL59/04-DL226/05)
Quota 80%
Curricolo
Nazionale
Quota 20%
Curricolo
Locale
760,32 190,08
ore
CURRICOLO
FACOLT./OPZIONALE
118,8
35
ore
TEMPO
PROLUNGATO
59,4
ore
(- 13,2 ore rispetto alle
132 ore del
DL59/04 -DL226/05)
(- 71,4 ore rispetto alle
1200 ore previste dal
Tempo Prolungato)
4 u.o. da 54’ in orario
mattina
2 u.o. da 54’ nel rientro
orario pomeridiano del
mercoledì
ore
Per il debito annuo degli alunni frequentanti sia il Tempo Normale che il Tempo Prolungato
(1 corso intero + 2 classi) è previsto un Progetto interdisciplinare di 20 ore (alunni Tempo
Normale) e 72 ore (alunni Tempo Prolungato) in modo da recuperare le ore in meno che
risultano dall’organizzazione del POF (rispetto all’obbligo previsto sia per il Tempo Normale
che per il Tempo Prolungato).
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Anno scolastico 2007/08
4.1.b
Tempo scuola docenti
L’organizzazione prevista dal POF richiede, ovviamente, la flessibilità dell’orario
anche dei docenti che dovranno adattare i propri orari alle esigenze del POF:
Il tempo scuola del docente della Scuola dell’Infanzia è:
ORARIO DI SERVIZIO
OBBLIGATORIO
n. 25 ore sett.
n. unità
orarie giornaliere
ORE
settimana
RECUPERO
5 u.o. da 60’
25
nessuno
Il tempo scuola del docente della Scuola Primaria è:
n. unità orarie
da 60’ a sett.
19
ORARIO DI SERVIZIO
OBBLIGATORIO
n. 22 ore (1320 min.)
Più n. 2 ore di
programmazione settimanale
Curricolo
obbligatorio
min.
sett.
ORE
RECUPERO
settimana
1140
36
3
Curricolo
facoltativo/opzion.
2
ore
TOTALE
180
24
nessuno
120
1440
Il tempo scuola del docente della Scuola Secondaria di 1° grado è:
n. unità orarie
da 54’ a sett.
18
ORARIO DI SERVIZIO
OBBLIGATORIO
n. 18 ore (1080 min.)
Curricolo
obbligatorio
2
Curricolo
facoltativo/opzion
min.
sett.
ORE
RECUPERO
settimana
972
18
108
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nessuno
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Anno scolastico 2007/08
Nota: per gli insegnanti che non hanno l’orario cattedra è prevista una tabella di ore da
recuperare:
TABELLA DI CONVERSIONE DEL SERVIZIO
IN FLESSIBILITA' A 54'
debito dei decimali
debito ore anno
ore servizio ore flessibilità
in minuti sett.
18
20,00
0
0
17
18,89
48,06
26
16
17,78
42,12
23
15
16,67
36,18
20
14
15,56
30,24
17
13
14,44
23,76
13
12
13,33
17,82
10
11
12,22
11,88
7
10
11,11
5,94
3
9
10,00
0
0
8
8,89
48,06
26
7
7,78
42,12
23
6
6,67
36,18
20
5
5,56
30,24
17
4
4,44
23,76
13
3
3,33
17,82
10
2
2,22
11,88
7
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4.2 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL SISTEMA
DIRIGENZA
COLLEGIO DOCENTI
Dirigente scolastico
Funzioni Strumentali
Consigli di Classe
Equipe Pedagog.
Commissioni
Permanenti
Vicario
Direttore servizi
gen.li e amm.vi
Sostegno attività
didattica
Scuola Infanzia
Coordinatore
Consigli di classe
Responsabile
Plesso (n.7)
Segreteria
Amministrativa
e Didattica
Sostegno attività
didattica
Scuola Primaria
Segretario
Responsabile
Personale
non docenti
Sostegno attività
didattica
Scuola Sec.1°grado
Docenti di
classe/sezione
Segretario
Progetto Stranieri
n. 12 classi
Scuola Media
Docenti disponibili
o cooptati in 4:
Continuità e
Orientamento
n. 24 classi
Scuola Elementare
COMMISSIONI
Area del disagio e
diversamente abili
n. 8 sezioni
Scuola Infanzia
38
SERVIZI
Autonomia e POF
Responsabile
Sicurezza
Valutazione,
Continuità e
Orientamento
Responsabili
Sistemi Informatici
Circeo 2000
Responsabile
Educazione Permanente Adulti
Area del disagio
Responsabile
Educazione alla Salute
GENITORI
Responsabile
Sito Web
Addetto Stampa
Orario
Rappresentanti Consiglio di Istituto
Rappresentanti Consigli di Classe
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Anno scolastico 2007/08
5. ALLEGATI
1. Curricolo obbligatorio-Piani di studio personalizzati (PSP):
I singoli PSP sono inseriti nei verbali dei Consigli di Classe delle rispettive sezioni o moduli.
2. Progetti caratterizzanti del curricolo obbligatorio:
2.1
Quota riservata riservata alle singole scuole (pari al 20% dell’orario
obbligatorio annuale):
I. Informatica per tutte le classi della Scuola Secondaria di 1° grado (30 ore
anno)
II. LARSA (Laboratori di recupero e sostegno degli apprendimenti) di Italiano (30
ore anno)
III. Progetti trasversali (tutti non debbono superare 131 ore annue per la Scuola
Secondaria e 178 ore per la Scuola Primaria). I progetti trasversali ai tre gradi di
scuola presenti nell’Istituto comprensivo sono:
1. ACCOGLIENZA
2. LARSA (Laboratori di Recupero e Sostegno degli Apprendimenti)
3. CINEFORUM
4. GIOCHI MATEMATICI
5. GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI
6. TRINITY (Certificazione)
7. MANIFESTAZIONE FINE ANNO
8. PROGETTO STRANIERI (integrazione alunni e genitori stranieri) (Allegato
integralmente)
9. “Il Circeo nell’antichità: dalla preistoria all’età romana”.
10. MARE NOSTRUM
11. MATRIX TOUR
12. PROGETTO CONTINUITA' E ORIENTAMENTO
13. Ed. alla SALUTE
14. SAPERE SAPORI (Ed. Alimentare)
15. REMARE A SCUOLA
16. GIORNALE DI ISTITUTO
17. Ed. AMBIENTALE
18. Progetto di integrazione alunni diversamente abili
19. CARNEVALE
3. Progetti caratterizzanti del curricolo
facoltativo/opzionale:
3.1 Scuola dell’Infanzia:
1.
2.
3.
4.
5.
1.
2.
3.
4.
5.
Plesso S.Giuseppe
Accoglienza
Natale
Progetto interculturale
Carnevale
Teatro
Plesso M. Zei
Accoglienza
Natale
Progetto interculturale
Carnevale
Teatro
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3.2 Scuola Primaria:
Cena
1. NATALE
2. MOTORIA
3. LARSA
Capitanio
1. NATALE
2. MOTORIA
3. LARSA
Blanc
1. NATALE
2. MOTORIA
3. LARSA
3.3 Scuola secondaria di primo grado:
Plesso Centrale:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
LARSA di matematica
LARSA di Italiano “Recupero giocando”
Laboratorio artistico “ Luce, Colore e fantasia”
Laboratorio alfabetizzazione alunni stranieri
Progetto adolescenza
Laboratorio sportivo “Avviamento al gioco della pallavolo”
Laboratorio storico-letterario “Adotta un monumento”
Laboratorio linguistico “Journey through the English Culture”
Laboratorio musicale
Plesso Montenero:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
LARSA di matematica
LARSA di Italiano “E ora scrivo io…”
Laboratorio tecnico espressivo “Le mani creano”
Laboratorio linguistico “Journey through the English Culture”
Laboratorio alfabetizzazione alunni stranieri
Laboratorio artistico “ L’arte del mosaico”
Laboratorio di cineforum “Storie di ragazzi, storie di incontri”
Laboratorio di informatica “Dal testo all’ipertesto”
Laboratorio sportivo (Docenti di ed. fisica)
4. Progetto per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni
stranieri
5. Progetti Aggiuntivi (facoltativi)
1.
2.
3.
4.
Attività motoria
Attività espressivo musicale
Lingua inglese
Laboratorio espressivo-creativo
ai progetti aggiuntivi)
INF
INF
INF
INF (alternativo per chi non partecipa
6. Progetti di formazione in servizio
1. Corso Motoria
POF 07_08 testo integrale approvato CI 1_2_07
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40
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2. Corso “Il Circeo nell’antichità: dalla preistoria all’epoca romana””.
3. Corso Italiano per stranieri.
4. Privacy
7. Schede di valutazione
8. Regolamento d’Istituto
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