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PERCORSO 2
PROGETTARE E GESTIRE
I SERVIZI DI ORIENTAMENTO
Il secondo percorso di JobCompass esamina in modo puntuale servizi e funzioni di uno
sportello di orientamento. L'obiettivo è duplice: da una parte, fornire una checklist degli aspetti
prioritari di ciascuna funzione/servizio presa in esame. Dall'altra, proporre una metodologia e
degli spunti di riflessione e ricerca per stimolare l'autonomo approfondimento su queste
tematiche.
L'accoglienza
L'informazione orientativa
La consulenza orientativa
La formazione orientativa
Il bilancio delle competenze
Accompagnamento e sostegno al lavoro
L'accoglienza
Il servizio di accoglienza all'interno di un servizio di orientamento costituisce il primo momento
di contatto dell'utente con la struttura e con la rete dei servizi territoriali. L'accoglienza si
realizza attraverso un colloquio con l'utente e il supporto di materiale informativo aggiornato.
Il colloquio non deve mai essere improvvisato, ma avere precise finalità.
Le finalità del servizio
L'utenza di riferimento
Soddisfare le aspettative dell'utenza
Il servizio di accoglienza ideale
Il ruolo dell'informazione
Gli strumenti utili per la gestione del servizio
Al di là delle diverse interpretazioni, quali sono le finalità del servizio?
La letteratura scientifica in materia e l'esperienza sul campo indicano tre aspetti prioritari nel
servizio di accoglienza:
• Far conoscere e promuovere i servizi per il lavoro interni ed esterni allo
sportello di orientamento, quindi, più in generale, l'offerta disponibile nel
territorio.
• Identificare e analizzare i bisogni dell'utente, orientandolo verso
un'informazione mirata sul lavoro, l'accesso ai servizi e la scelta di quelli più
adeguati.
• Gestire l'eventuale rinvio dell'utente a servizi esterni allo sportello, considerati
più adeguati alla situazione rilevata.
In merito all'utenza di riferimento, perché possono essere molto diverse tra loro per età,
sesso, livello di istruzione?
Il servizio di accoglienza, in quanto tale, si rivolge a un ampio target di persone: giovani e
adulti disoccupati, occupati, persone in transizione professionale, disabili e altre categorie
protette, extracomunitari per i quali spesso può essere utile anche la presenza di un mediatore
culturale. Per questo motivo è fondamentale:
• Adottare nel colloquio stili di relazione e tempi diversi per ciascun tipo di
utenza.
• Procedere a un'analisi dettagliata delle caratteristiche del proprio bacino di
utenza, segmentando gli utenti potenziali in base a criteri specifici. Questa
operazione può consentire di organizzare più agevolmente ed efficacemente il
colloquio di accoglienza.
Un'interessante lettura su questo argomento è la monografia realizzata dall'Isfol e
dedicata all'utenza dei Centri per l'impiego. Per rispondere a domande come chi sono gli utenti
dei Centri per l'impiego, quali le loro necessità e aspettative, come sono giudicati i servizi
erogati, scarica la monografia e clicca qui.
Per quanto riguarda l'utenza extracomunitaria invece, è utile consultare l'indagine
dell'Isfol, L'utenza extracomunitaria nei Centri per l'impiego - Una prima indagine
sperimentale. Il volume presenta i risultati di una ricerca condotta in via sperimentale in 13
Centri per l'impiego scelti per l'attività di monitoraggio. Essa consiste nella somministrazione di
questionari direttamente ai lavoratori non comunitari che si sono recati al Centro per l'impiego
nel mese di ottobre 2004.
Le informazioni, pur non riferendosi a un campione statistico, rappresentano comunque un
valido tentativo di approfondire il ruolo che i Centri per l'impiego stanno costruendo negli ultimi
anni erogando servizi mirati verso tale tipologia di utenti. Scarica la guida, clicca qui.
Come si affronta il rischio che il servizio non sia in grado di soddisfare le aspettative
dell'utenza e che non basti un semplice colloquio per risolvere i problemi del lavoro?
I servizi pubblici devono accettare la sfida della qualità come già accade in molte aziende
private. Per accrescere la credibilità e la fiducia delle persone potrebbe essere sufficiente:
• Accrescere le modalità di accesso al servizio:
- visita diretta in orario di apertura;
- contatto telefonico in orario di apertura, con tempo di attesa non
superiore ai 5 minuti;
- contatto via fax nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta non
superiore alle 24 ore successive;
- contatto via e-mail nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta
non superiore alle 24 ore successive.
• Cortesia e disponibilità durante l'esposizione del problema, in una condizione
agevole e protetta; il colloquio dovrebbe avere una durata tra i 10 e i 60 minuti,
in base al livello di complessità delle domande.
• Inserimento nelle banche dati della domanda/offerta di lavoro disponibili.
• Informazioni complete e pertinenti sulle strutture di erogazione di servizi che
operano nel territorio.
• Risposte adeguate ai singoli bisogni, in tempi definiti ed eventualmente in
forma scritta.
• Eventuale orientamento verso servizi interni o esterni allo sportello di
orientamento per completare il percorso di ricerca del lavoro.
Il tema della qualità dei servizi e del grado di soddisfazione manifestato dall'utenza negli
ultimi anni ha assunto un peso sempre maggiore all'interno della Pubblica amministrazione.
Sul fronte dei servizi per l'impiego, segnaliamo il sito realizzato da Formez in cui è possibile
trovare informazioni aggiornate, forum, normative, guide e approfondimenti utili. Vai sul sito
della Formez, clicca qui.
Come dovrebbe essere realizzato il servizio di accoglienza ideale?
Per un servizio di accoglienza sono presupposti fondamentali cortesia, disponibilità e uno
spazio adeguato e protetto dove esporre il proprio problema con la certezza di essere
ascoltato. Non solo, il servizio di accoglienza può differenziarsi in relazione a diverse variabili,
ad esempio:
• Spazi, arredi, disponibilità di personale specializzato e strumenti dello sportello
di orientamento.
• Flusso di utenza che può essere alto, medio o basso e differenziato nel tempo.
• Tipologia di utente.
Dal punto di vista operativo il servizio deve sempre prevedere:
• Un colloquio gestito da un operatore collocato in un preciso "punto di
accoglienza", ad esempio all'ingresso. Permette un'"azione rapida di filtro" della
durata di 5-10 minuti a seguito del quale l'utente viene "rinviato" a uno specifico
servizio interno o esterno al centro. Può essere il caso di una struttura con flusso
di utenza medio-alto e domanda di servizi poco differenziata, quindi a basso
contenuto di complessità.
• Un colloquio gestito da un operatore presso uno spazio riservato. Permette
un'azione di filtro più approfondita della durata di 30-45 minuti a seguito del
quale l'utente viene "rinviato" a uno specifico servizio interno o esterno alla
struttura.
Può essere il caso di una struttura con flusso di utenza medio-basso e domanda
di servizi diversificata e quindi a elevato livello di complessità.
• Una terza possibile modalità di gestione del servizio è rappresentata
dall'accoglienza in due tempi che ben risponde ai più diversi tipi di situazione e di
necessità
- Un primo colloquio è finalizzato a un'azione rapida di filtro.
- Un secondo colloquio più approfondito, anche tramite
appuntamento, è riservato agli utenti che presentano un più
elevato livello di complessità nell'analisi della domanda.
La guida Il colloquio orientativo, realizzata dal Servizio Politiche per l'Orientamento
della Provincia di Milano, è un valido supporto agli operatori preposti a gestire colloqui di
orientamento con utenti che hanno problemi di inserimento nel mondo del lavoro.
Scritto da Maria Rosaria Mancinelli, docente di Psicologia dell'Orientamento all'Università del
Sacro Cuore di Milano e vice direttore del Cross di Milano (Centro di ricerca sull'orientamento e
lo sviluppo sociale), rappresenta uno strumento metodologico che inquadra e guida lo sviluppo
del colloquio, mirato a far emergere il bisogno e individuare un percorso efficace e
personalizzato.
Per scaricare la guida in formato .pdf, clicca qui.
Ma nella gestione del servizio di accoglienza, qual è il ruolo dell'informazione?
Il servizio di accoglienza si distingue dall'informazione orientativa, ma entrambi possono
costituire momenti complementari. Più concretamente, vediamo come:
• Accoglienza collegata a un servizio strutturato di informazione
orientativa
L'accoglienza fornisce solo alcune prime informazioni di base prevedendo il
successivo rinvio al servizio specifico di informazione orientativa;
• Accoglienza non collegata a un servizio strutturato di informazione
orientativa
L'accoglienza garantisce informazioni esaustive (anche in forma cartacea,
informatica o multimediale) in merito a:
- servizi offerti dalla struttura: finalità dei servizi, prestazioni
fornite, modalità di accesso, orari ecc.;
- strutture erogatrici di servizi per il lavoro e di servizi formativi a
livello locale, provinciale, regionale: indirizzo, numero telefonico,
numero fax, e-mail, modalità di accesso e orari;
- domanda di lavoro locale, regionale, nazionale;
- offerta di formazione professionale a livello locale e regionale;
- normativa del lavoro: procedure di assunzione, dispositivi di
inserimento lavorativo, agevolazioni e incentivi alle assunzioni.
Per concludere, quali sono gli strumenti utili per la gestione del servizio?
Innanzitutto, per ottimizzare il lavoro di accoglienza è essenziale disporre di:
• Una scheda di accoglienza in formato standard contenente:
- dati anagrafici (dati personali, residenza, domicilio, telefono);
- dati amministrativi (assolvimento obbligo formativo e stato
occupazionale ecc.);
- dati curricolari dell'utente (titolo di studio, esperienze di lavoro,
competenze acquisite, propensioni, disponibilità ecc.);
- nome e cognome dell'operatore, luogo, ora e data del colloquio
inserita in banca dati informatizzata.
• Una scheda rinvio cliente in formato standard (che può rappresentare
un'ulteriore sezione della scheda di accoglienza) contenente:
- informazioni relative al tipo di bisogno espresso dall'utente e alla
diagnosi del fabbisogno di servizi svolta dall'operatore (bisogno di
natura informativa, orientativa, formativa ecc.);
- informazioni relative al tipo di rinvio effettuato (denominazione,
indirizzo, telefono, fax, e-mail della struttura cui eventualmente
viene indirizzato l'utente). È importante ricordare che l'eventuale
rinvio deve avvenire attraverso procedure condivise di contatto
diretto tra operatori dei diversi servizi; ad esempio, bisogna
prevedere il contatto telefonico per l'accertamento dell'effettiva
disponibilità del servizio indicato all'utente.
• Materiali informativi aggiornati e strutturati in forma cartacea o informatizzata
sulla struttura di erogazione (denominazione, indirizzo, numero telefonico,
numero fax, indirizzo posta elettronica, modalità di accesso, orari di apertura al
pubblico, descrizione sintetica dei servizi offerti).
• Catalogo informativo aggiornato e organizzato in forma cartacea o
informatizzata delle strutture di erogazione accreditate e abilitate che operano
nel territorio. Per ciascun soggetto occorre poter fornire denominazione,
indirizzo, numero telefonico, numero fax, indirizzo posta elettronica, modalità di
accesso e orari di apertura al pubblico, descrizione sintetica dei servizi offerti e
dei benefici per il cliente.
• Report periodico (trimestrale/semestrale/annuale) di monitoraggio e
valutazione del servizio, contenenti informazioni relative ai flussi di utenza, alle
caratteristiche dell'utenza, agli esiti e al gradimento del servizio.
L'informazione orientativa
L'informazione orientativa si realizza fondamentalmente attraverso l'organizzazione e la
gestione di uno spazio autonomo per la fruizione di informazioni (individuale o di gruppo, in
autoconsultazione o guidata), gestito da uno o più operatori.
Le finalità del servizio di informazione orientativa
Il target di utenza del servizio
Le aspettative degli utenti e i benefici forniti
Il funzionamento del servizio
Gli strumenti indispensabili per l'operatore
Quali sono le principali finalità dell'informazione orientativa?
Le principali finalità del servizio di informazione orientativa sono:
• Consentire all'utente di accedere a informazioni utili per affrontare i processi di
inserimento lavorativo, di scelta lavorativa e formativa, di sviluppo professionale
e di carriera.
• Favorire l'acquisizione di abilità di ricerca e di utilizzo delle informazioni utili ad
affrontare i propri problemi occupazionali e di sviluppo professionale.
• Facilitare l'inserimento dell'utente nel ciclo integrato dei servizi interni ed
esterni alla struttura di erogazione.
Chi sono gli utenti del servizio?
Gli utenti del servizio di informazione orientativa sono giovani e adulti in cerca di lavoro e/o in
transizione lavorativa.
Nell'identificare i potenziali fruitori del servizio è importante compiere un'analisi dettagliata
delle caratteristiche del proprio bacino di utenza, segmentando gli utenti secondo criteri
specifici. Questa operazione può consentire di organizzare più agevolmente ed efficacemente il
servizio di informazione orientativa.
Come è possibile soddisfare le aspettative degli utenti del servizio di informazione
orientativa e quali benefici devono essere loro garantiti?
Per offrire un servizio di qualità che soddisfi le aspettative di coloro che accedono al servizio di
informazione orientativa occorre che gli utenti:
• Possono accedere al servizio attraverso diverse modalità:
-
primo contatto al servizio di accoglienza;
visita diretta;
contatto telefonico o via fax con risposta nell'arco delle 24 ore;
contatto via internet con risposta nell'arco delle 24 ore.
• Siano accolti con cortesia e disponibilità da un operatore qualificato, e siano
informati sulle finalità e sulle modalità di funzionamento del servizio.
• Possano acquisire informazioni su supporto cartaceo, informatizzato o
multimediale, sia fruendo di uno spazio attrezzato per l'autoconsultazione
(eventualmente assistita), sia attraverso colloqui individuali o di gruppo.
• Possano migliorare le proprie abilità di ricerca e di utilizzo delle informazioni
attraverso percorsi o moduli di informazione orientativa di durata variabile
compresa tra le 2 e le 6 ore a seconda delle tematiche da affrontare
(predisposizione del curriculum vitae, lettere di auto candidatura, lettura critica
delle inserzioni di lavoro, gestione del colloquio di selezione, tecniche di
comunicazione).
• Siano orientati, in caso di necessità, ad altri servizi interni o esterni allo
sportello, per completare il proprio percorso di ricerca del lavoro.
In concreto come deve funzionare il servizio di informazione orientativa?
L'utente che fruisce del servizio viene posto nelle condizioni di muoversi agevolmente negli
spazi preposti alla diffusione delle informazioni, può consultare materiale informativo
aggiornato e duplicare quello di suo interesse, può essere assistito da un operatore sempre
presente che dedica particolare attenzione agli utenti in difficoltà.
Dal punto di vista operativo, l'erogazione del servizio deve prevedere:
• Un primo contatto con un operatore che accoglie l'utente, ne analizza il
bisogno, illustrando finalità e modalità di funzionamento del servizio.
• L'assistenza di un operatore sempre presente presso uno spazio organizzato
per la consultazione autonoma.
• L'utilizzo di postazioni informatiche per l'accesso a banche dati sulle
opportunità di lavoro, servizi telematici con informazioni di rilevante interesse
per l'utente (con la presenza di un operatore per l'eventuale assistenza degli
utenti in difficoltà).
• Incontri informativi di gruppo di durata variabile e con target di utenza
omogenei per interesse e per bisogni specifici.
Quali sono gli strumenti indispensabili che occorre utilizzare nella gestione del servizio?
Il servizio di informazione orientativa deve prevedere l'utilizzo di alcuni strumenti indispensabili
per la gestione e la successiva valutazione del servizio. In particolare:
• Una scheda di adesione al servizio (che sarà inserita in una banca dati
informatizzata) con le seguenti informazioni:
- denominazione della struttura;
- dati anagrafici dell'utente;
- nominativo dell'operatore del servizio;
- data dell'accesso al servizio;
- indicazione della struttura che ha operato il rinvio;
- descrizione sintetica del programma di fruizione concordato con
l'utente (risultati attesi, tipo di attività da realizzare, tempi di
erogazione);
- modalità previste per la valutazione finale degli esiti del servizio
(risultati effettivamente conseguiti, difficoltà incontrate,
gradimento dell'utente).
• Materiali informativi aggiornati e strutturati in forma cartacea, informatizzata e
multimediale sulla base degli indicatori di qualità relativi alle risorse informative
del servizio.
• Un documento di sintesi del percorso realizzato da o con l'utente contenente
informazioni sulle principali finalità e risultati attesi/conseguiti.
• Una scheda rinvio utente (solo in caso di ulteriore rinvio a altri servizi) che
sarà inserita nella banca dati informatizzata. La scheda deve contenere le
seguenti informazioni:
- tipo di bisogno espresso dall'utente;
- diagnosi del fabbisogno di servizi svolta dall'operatore (bisogno
di natura informativa, orientativa, formativa ecc.);
- tipo di rinvio effettuato (denominazione, indirizzo, telefono, fax,
e-mail della struttura cui viene indirizzato l'utente).
Il rinvio deve avvenire attraverso un contatto diretto tra operatori dei diversi
servizi, prevedendo, ad esempio, contatto telefonico per l'accertamento
dell'effettiva disponibilità del servizio cui viene rinviato l'utente, scambio di
informazioni sull'utente, definizione appuntamenti e verifica dei tempi di accesso
al servizio.
• Un report periodico (trimestrale/semestrale/annuale) di monitoraggio e
valutazione del servizio, contenente informazioni relative ai flussi di utenza, alle
caratteristiche degli utenti, agli esiti e al gradimento del servizio.
Il Portale per la Società della conoscenza, della piena e buona occupazione e della
coesione sociale è lo strumento web dell'Isfol, l'Istituto per lo sviluppo della formazione
professionale dei lavoratori (Isfol). È un ente pubblico di ricerca, che svolge attività di studio,
sperimentazione, valutazione, informazione e consulenza e assistenza tecnica per lo sviluppo
della formazione professionale e delle politiche sociali e del lavoro.
Con il portale web l'Isfol intende non solo diffondere i suoi studi, ma anche aprirsi alla
comunità scientifica per favorire la condivisione, lo scambio e costruire reti di saperi.
Da segnalare la presenza di tre canali tematici che guidano la navigazione nel portale:
conoscenza, occupazione e coesione sociale. Si tratta di tre ambiti strategici che l'Unione
europea ha individuato come fattori essenziali all'affermarsi di una società dinamica e basata
sulla diffusione delle conoscenze. Accanto ai canali di notizie e "focus" di approfondimento, il
portale propone una nuova collana elettronica, gli Studi Isfol, dedicati all'approfondimento
scientifico.
Direttamente dall'homepage è possibile accedere alle banche dati, alla sezione dedicata alla
normativa, ai motori di ricerca che consentono di trovare la documentazione prodotta dall'Isfol
e la letteratura scientifica collegata. Altra indispensabile novità del portale è il ricco glossario
dei termini relativi a lavoro e alla formazione professionale. Visita allora il portale
www.isfol.it.
Comunicare il lavoro e le opportunità di orientamento e formazione in modo efficace e
sempre aggiornato: questa, in breve, la mission di Labitalia, che si rivolge sia a privati che a
soggetti pubblici che operano sul mercato del lavoro e dei servizi per l'impiego.
Diversi e ben delineati i target interessati: studenti, imprenditori, immigrati, disabili, anziani,
donne, net economy ecc. Da guardare: l'area Tendenze e dati, per capire dove si sta dirigendo
oggi il mercato del lavoro, con approfondimenti e dati alla mano. Visita il sito
www.labitalia.com.
La consulenza orientativa
La consulenza orientativa è un percorso che ha lo scopo di facilitare l'utente nella presa di
decisione rispetto al proprio percorso professionale. Si realizza fondamentalmente attraverso lo
strumento del colloquio individuale di orientamento e con l'eventuale utilizzo di strumenti di
analisi delle esperienze, delle competenze e delle risorse del soggetto.
Le finalità del servizio di consulenza orientativa
Il target di utenza del servizio
Le aspettative degli utenti e i benefici forniti
Il funzionamento del servizio
Gli strumenti indispensabili per l'operatore
Quali sono le principali finalità della consulenza orientativa?
Le principali finalità del servizio sono:
• Sostenere l'utente nell'analisi della propria storia personale e professionale e
nella identificazione delle proprie competenze, risorse, interessi professionali ed
extra professionali.
• Supportare l'utente nell'acquisizione di informazioni sulle opportunità
professionali, lavorative e formative offerte dal contesto di riferimento. •
Accompagnare l'utente nella definizione di un progetto professionale e/o
formativo e nella formulazione di un piano concreto di azione per attuarlo.
Due importanti strumenti riconducibili alla consulenza orientativa sono il Bilancio delle
competenze e il Counseling. Vista l'importanza, questi due strumenti orientativi verranno
trattati in modo approfondito nelle successive sezioni del nostro percorso, linkate nel menu qui
a sinistra.
Chi sono gli utenti del servizio?
Gli utenti del servizio di consulenza orientativa sono le persone in cerca di lavoro e/o in
transizione lavorativa, in particolare i giovani inoccupati, gli studenti e gli adulti disoccupati.
Visto che il servizio di consulenza orientativa può diversificarsi a seconda della tipologia di
utenti, è opportuno procedere sempre a un'analisi dettagliata delle caratteristiche del proprio
bacino di utenza, segmentando gli utenti secondo criteri specifici.
Il volume Le dimensioni del coping e dell’attribuzione causale nell’orientamento: due
strumenti Isfol raccoglie i risultati di un filone di ricerca curato dall’Area Politiche per
l’Orientamento dell’Isfol nell’ambito del progetto “Strumenti per l’Orientamento”.
Il volume, nella prima parte, rende conto dei passaggi di ricerca che hanno dato origine al
questionario per la raccolta di un’ampia gamma di episodi e “situazioni tipo” che vivono gli
adulti. Il questionario Se capitasse a me è articolato in due sezioni: Se capitasse a me –
Successi e Se capitasse a me - Insuccessi. Esso è uno strumento che sostiene il consulente di
orientamento nell’esplorazione di soggetti giovani in uscita dal sistema scolastico-formativo.
Nella seconda parte, invece, si ripercorrono le principali tappe di lavoro realizzate, per poi
passare alla descrizione del processo di costruzione e delle caratteristiche psicometriche del
questionario Se capitasse a me. In appendice è infine riportato lo strumento, corredato delle
griglie per il calcolo dei punteggi e della pagina di profilo.
Per consultare il volume dell'Isfol, clicca qui (.pdf zippato, 450Kb).
Come fare per rispondere in modo efficace alle aspettative degli utenti che accedono al
servizio di consulenza orientativa? Quali benefici dovrebbero esser loro assicurati?
È compito dei servizi pubblici assicurare prestazioni di qualità che rispondano ai bisogni e alle
aspettative degli utenti. In particolare, gli utenti che usufruiscono del servizio di consulenza
orientativa devono:
• Poter accedere al servizio attraverso diverse modalità:
- visita diretta in orario di apertura;
- contatto telefonico in orario di apertura, con tempo di attesa non superiore ai 5
minuti;
- contatto via fax nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta non superiore alle
24 ore successive;
- contatto via e-mail nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta non superiore
alle 24 ore successive.
• Trovare cortesia e disponibilità da parte dell'operatore, che deve anzitutto informare l'utente
sulle finalità e sulle modalità di funzionamento del servizio.
• Poter sostenere almeno 2-3 colloqui individuali finalizzati all'analisi e alla ricostruzione della
propria storia personale e professionale, all'identificazione delle competenze, delle risorse e
degli interessi professionali ed extra professionali, al sostegno nella definizione di un progetto
professionale e/o formativo.
• Essere orientati, se occorre, verso altri servizi, interni o esterni allo sportello di orientamento,
per completare il proprio percorso di ricerca.
Il volume Consulenza alla persone e counseling. Ambiti di intervento, approcci, ruolo e
competenze del counselor, propone un’analisi dei modelli e degli ambiti applicativi del
counseling nel nostro paese. Fornisce inoltre una prima riflessione relativa al ruolo e alle
competenze della figura professionale del counselor
Il primo e secondo capitolo entrano nel merito della storia e dei principali approcci relativi al
counseling per fornire un quadro di riferimento rispetto alla sua evoluzione in Italia.
Nel terzo capitolo viene sviluppata una prima analisi delle competenze professionali, core e
specifiche, della figura del counselor.
Infine, il quarto capitolo è dedicato al tema della formazione del counselor e alla situazione
delle scuole e dei corsi di formazione nel nostro paese. Uno speciale approfondimento è
dedicato al counseling nei paesi anglosassoni.
Per consultare il volume dell'Isfol, clicca qui (.pdf, 900Kb).
In concreto, come dovrebbe funzionare un servizio di consulenza orientativa ideale?
Anzitutto, è importante l'aspetto relazionale con l'utente, che dovrebbe essere accolto con
cortesia e disponibilità, in uno spazio confortevole e protetto. Dal punto di vista operativo, il
servizio di consulenza orientativa prevede tempi variabili di realizzazione a seconda delle
problematiche espresse dall'utente. In ogni caso, prevede normalmente:
• Un primo colloquio di analisi approfondita della domanda dell'utente. Il
colloquio potrà durare 1-2 ore e ha lo scopo di esplorare le aspettative e le
esigenze dell'utente. Questo tipo di colloquio prevede un "patto" tra operatore e
utente, che esplicita il tipo di percorso, gli obiettivi e la modalità di lavoro, oltre
agli impegni reciproci.
• Uno o due colloqui successivi, sempre della durata di 1-2 ore ciascuno, che
saranno finalizzati a supportare l'utente nel raggiungimento degli obiettivi
elaborati nel corso del primo colloquio.
• Momenti di lavoro autonomo da parte dell'utente, che saranno proposti
dall'operatore per acquisire informazioni sul contesto locale.
• Eventuale partecipazione ad attività di laboratorio di gruppo.
I Centri per l'impiego, in virtù della funzione esercitata nell'ambito delle politiche del
lavoro, svolgono in misura crescente attività di orientamento. Si tratta di un processo
essenzialmente formativo e continuo finalizzato a supportare l'individuo in particolari situazioni
di scelta e di decisione relativi al proprio percorso formativo e professionale.
Tra gli strumenti di lavoro adottati dagli orientatori vi è il colloquio, un momento privilegiato di
conoscenza delle caratteristiche e della storia personali. Perché un'attività esposta alle libere e
soggettive impostazioni di chi la realizza abbia un fondamento e una validità scientifica,
occorre conoscerne il quadro teorico e applicativo e adottare una linea metodologica condivisa.
Il manuale Il colloquio orientativo per i Centri per l'impiego realizzato dal Servizio Politiche
per l'Orientamento della Provincia di Milano, persegue principalmente questo obiettivo,
fornendo griglie e indicazioni che permettano di focalizzare le aree del vissuto personale,
formativo e professionale degli utenti. Il testo si articola in tre parti.
La prima parte prende in esame le caratteristiche dei due soggetti coinvolti (utente e
orientatore) e la particolare modalità di comunicazione adottata (il colloquio).
Nella seconda parte sono indicati la metodologia più efficace per gestire il colloquio, i contenuti
e le informazioni da raccogliere.
La terza infine allo scopo di sviluppare pratiche orientative personalizzate fornisce griglie e
format di raccolta delle informazioni per target di utenza.
Per consultare il volume, clicca qui.
Quali strumenti indispensabili non devono mai mancare nella cassetta degli attrezzi di un
operatore che gestisce il servizio di consulenza orientativa?
Il servizio di consulenza orientativa deve prevedere l'utilizzo di alcuni strumenti indispensabili
per la sua gestione e la successiva valutazione. In particolare:
• Una scheda di adesione al servizio (che sarà inserita in banca dati
informatizzata) con le seguenti informazioni:
- denominazione della struttura;
- dDati anagrafici dell'utente;
- nominativo dell'operatore del servizio;
- data dell'accesso al servizio;
- indicazione della struttura che ha operato il rinvio;
- descrizione sintetica del programma di fruizione concordato con
l'utente (risultati attesi, tipo di attività da realizzare; tempi di
erogazione);
- modalità previste per la valutazione finale degli esiti del servizio
(risultati effettivamente conseguiti, difficoltà incontrate,
gradimento dell'utente).
• Materiali informativi aggiornati e strutturati in forma cartacea, informatizzata e
multimediale sulla base degli indicatori di qualità relativi alle risorse informative
del servizio.
• Un progetto di sviluppo professionale realistico e coerente con le caratteristiche
dell'utente che contenga:
- gli obiettivi professionali;
- le risorse necessarie per il loro conseguimento;
- le tappe di lavoro previste.
• Un documento di sintesi del percorso realizzato da o con l'utente contenente
informazioni sulle principali finalità e risultati attesi/conseguiti.
• Una scheda rinvio utente (solo in caso di ulteriore rinvio ad altri servizi) che
sarà inserita in banca dati informatizzata. La scheda deve contenere le seguenti
informazioni:
- tipo di bisogno espresso dall'utente;
- diagnosi del fabbisogno di servizi svolta dall'operatore (bisogno
di natura informativa, orientativa, formativa ecc.);
- tipo di rinvio effettuato (denominazione, indirizzo, telefono, fax,
e-mail della struttura cui viene indirizzato l'utente).
• Un report periodico (trimestrale/semestrale/annuale) di monitoraggio e
valutazione del servizio, contenente informazioni relative ai flussi di utenza, alle
loro caratteristiche, agli esiti e al gradimento del servizio.
La nascita del counseling avviene negli Stati Uniti intorno alla metà degli anni Cinquanta,
con successivo sviluppo in Europa (particolarmente nel Regno Unito): in Italia risulta
attualmente presente tra le nuove professioni previste dal Consiglio nazionale dell'economia e
del lavoro (Cnel), rientrando in quel processo di riforma delle professioni e di riconoscimento
dei titoli avviato a livello europeo.
Nel volume Isfol Consulenza alla persona e counseling. Ambiti di intervento, approcci, ruolo e
competenze del counselor viene sviluppata una prima analisi delle competenze professionali,
chiave e specifiche, della figura del consulente con la finalità di identificare al meglio le funzioni
e le competenze ritenute necessarie per operare nei diversi ambiti.
Nel contesto nazionale, si evidenzia come il counseling può svolgere una serie di funzioni
specifiche:
• Pratica per rispondere a esigenze complesse su situazioni problematiche.
• Metodologia qualitativa di analisi e intervento nell'ambito della ricerca
psicosociale, a supporto dello sviluppo dell'apprendimento per la crescita della
consapevolezza e dell'autostima.
• Percorso formativo per motivare o rimotivare le persone, avviando processi di
autoconsapevolezza sugli obiettivi e le finalità personali e di apprendimento.
• Attività di orientamento all'interno dei servizi per l'impiego, come consulenza
orientativa e bilancio di competenze, per il raggiungimento degli obiettivi dei
servizi stessi.
Di particolare interesse è la sezione dedicata alla formazione del counselor, dalla quale
emerge, attraverso un percorso esplorativo, come in Italia esista un fiorente tessuto di scuole
ed enti che promuovono corsi ad hoc. Per consultare il volume, clicca qui.
Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali - Direzione generale per le
politiche per l'orientamento e la formazione, con il coofinanziamento del Fondo sociale europeo
ha realizzato una serie di prodotti editoriali, opere multimediali e campagne di informazione
dedicate al tema dell'orientamento al lavoro e alla formazione
Proponiamo qui di seguito questi strumenti, classificati e messi a disposizione degli operatori di
orientamento; si tratta delle migliori opere nell'ambito della formazione professionale e
dell'orientamento, nonché gli strumenti più efficaci per l'inserimento nel mondo del lavoro.
• Pubblicazioni
Collane editoriali
Riviste
FSE 2000 2006
• Vigilanza e controllo
• Alla scoperta delle professioni
• Metodologie per la valutazione
. di programma
• I libri del Fondo sociale europeo
• Il punto su..
• Temi e strumenti
• FOP
• Europadoc
• Risorse news
• Formamente
Newsletter
• Equal Italia News
• FSE news
• Punto FSE
Brochure
• Autoimpiego e Autoimprenditoria
• Fasce deboli e inclusione sociale
• Formalavoro
• Il sistema della formazione
• Modalità dei rapporti di lavoro
• Ricerca attiva del lavoro:
. strumenti
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La formazione orientativa
La formazione orientativa si realizza attraverso l'erogazione di percorsi/moduli formativi,
destinati a gruppi di utenti con omogenei fabbisogni informativi e formativi e in relazione a
particolari aree tematiche connesse al processo orientativo.
Le finalità del servizio di formazione orientativa
Il target di utenza del servizio
Le aspettative degli utenti e i benefici forniti
Il funzionamento del servizio
Gli strumenti indispensabili per l'operatore
Quali sono le principali finalità della consulenza orientativa?
Le principali finalità del servizio sono:
• Supportare l'utente nella gestione dei momenti di transizione al lavoro e nel
lavoro.
• Potenziare le competenze di comprensione, di valutazione e di fronteggiamento
del contesto di riferimento da parte dell'utente, in particolare attraverso
l'acquisizione di efficaci tecniche di ricerca attiva del lavoro.
• Promuovere l'integrazione sociale e lavorativa, favorendo la conoscenza del
contesto socio-culturale, del mercato del lavoro e del suo funzionamento, delle
opportunità offerte dal sistema scolastico e formativo.
Chi sono gli utenti del servizio?
Gli utenti del servizio di formazione orientativa sono le persone in cerca di lavoro e/o in
transizione lavorativa.
Possono fruire dei percorsi di sviluppo di abilità sociali e di orientamento alla formazione e al
lavoro, in particolare, i giovani e gli adulti (inoccupati, disoccupati o occupati) e gli studenti in
obbligo formativo.
Possono fruire dei percorsi di integrazione sociale i giovani e gli adulti immigrati e i nomadi
(inoccupati o disoccupati), i giovani e gli adulti soggetti a restrizioni della libertà e/o a misure
alternative alla detenzione, gli ex detenuti (inoccupati o disoccupati).
Infine, possono fruire di stage e scambi con l'estero i giovani e gli adulti inoccupati, disoccupati
o occupati.
Vista la variegata tipologia di utenti è sempre opportuno procedere a una analisi dettagliata
delle caratteristiche del proprio bacino di utenza, segmentando gli utenti secondo criteri
specifici.
Quali sono le aspettative degli utenti che accedono al servizio di formazione orientativa, e
quali benefici il servizio deve saper garantire?
Gli utenti che accedono al servizio di formazione orientativa si aspettano di trovare un servizio
di qualità che possa rispondere ai loro bisogni. In particolare, gli utenti dovrebbero:
• Poter accedere al servizio attraverso diverse modalità:
- visita diretta in orario di apertura;
- contatto telefonico in orario di apertura, con tempo di attesa non
superiore ai 5 minuti;
- contatto via fax nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta non
superiore alle 24 ore successive;
- contatto via e-mail nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta
non superiore alle 24 ore successive.
• Trovare cortesia e disponibilità da parte di un operatore qualificato, ed essere
informati sulle finalità e sulle modalità di funzionamento del servizio.
• Poter fruire di un percorso formativo di sviluppo di abilità sociali e di
orientamento alla formazione e al lavoro, a partire dalle proprie caratteristiche
individuali; i soggetti "svantaggiati" dovrebbero poter usufruire di un percorso di
integrazione sociale. Tali percorsi avranno durata variabile e compresa tra le 5 e
le 150 ore.
• Poter migliorare le competenze specifiche di comprensione, di valutazione e di
fronteggiamento del contesto socio-culturale di riferimento, del mercato del
lavoro e delle opportunità offerte dal sistema scolastico e formativo.
• Poter migliorare le competenze e le tecniche di ricerca attiva di lavoro.
• Essere orientati, se necessario, ad altri servizi per completare il proprio
percorso di ricerca del lavoro.
In concreto, come dovrebbe funzionare un servizio di formazione orientativa ideale?
L'utente, prevalentemente in un contesto d'aula, deve essere messo in condizione di
autovalutarsi e riconoscere le proprie abilità, apprendere le tecniche e le strategie di ricerca
attiva del lavoro ed elaborare, con il supporto dell'operatore, un percorso di sviluppo
professionale che tenga conto sia delle sue potenzialità sia dei vincoli posti dal contesto.
Le attività previste nel servizio di formazione orientativa comprendono:
• Percorsi di sviluppo di abilità sociali e di orientamento alla formazione e al
lavoro.
• Percorsi di integrazione sociale.
• Organizzazione di stage e scambi con l'estero.
Per quanto riguarda i percorsi di sviluppo di abilità sociali e orientamento alla formazione e al
lavoro la concreta modalità di erogazione del servizio prevede:
• Un primo contatto di accoglienza dei clienti e di presentazione del percorso
formativo.
• Un'analisi del bisogno del cliente.
• L'erogazione dell'intervento formativo vero e proprio.
• L'analisi dei risultati della formazione con il cliente.
In particolare l'attività è rivolta a gruppi di utenza omogenei (8-15 persone per ogni gruppo)
con bisogni simili e l'erogazione dell'intervento formativo può comprendere:
•
•
•
•
•
•
•
•
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
Moduli/percorsi
di
di
di
di
di
di
di
di
orientamento alla formazione.
orientamento al lavoro/reinserimento lavorativo.
orientamento all'auto-imprenditorialità.
orientamento pre-apprendistato.
rimotivazione e di sostegno all'apprendimento.
tecniche di ricerca attiva del lavoro.
orientamento rivolti ai disabili.
orientamento ulteriori.
Ognuno di questi moduli/percorsi formativi si focalizza su specifici bisogni dell'utente e viene
erogato fornendo informazioni, conoscenze specifiche, strumenti di autovalutazione e supporti
operativi per la scelta di un percorso formativo e/o professionale coerente con le attitudini e le
motivazioni del cliente stesso.
I percorsi di integrazione sociale prevedono attività rivolte a soggetti svantaggiati. In questo
caso, oltre alle attività già descritte in precedenza, è possibile prevedere l'attuazione di:
• Piani di inserimento sociale e lavorativo.
• Moduli/percorsi finalizzati alla conoscenza del contesto socio-culturale in cui la
persona deve inserirsi.
• Moduli/percorsi finalizzati alla conoscenza dei servizi presenti sul territorio.
• Moduli/percorsi finalizzati alla conoscenza del mercato del lavoro e del suo
funzionamento.
Gli stage e scambi con l'estero, invece, si configurano come percorsi individuali a valenza
orientativa che prevedono la realizzazione di esperienze in contesti organizzativi o lavorativi
italiani ed esteri finalizzati allo sviluppo di competenze. Lo stage, inoltre, è realizzato
definendone finalità, obiettivi, tempi e contenuti.
Quali sono gli strumenti indispensabili che possono migliorare l'efficacia del servizio di
formazione orientativa?
Per migliorare la qualità e l'efficacia di un servizio di formazione orientativa è opportuno
prevedere:
• Una scheda di adesione al servizio (che sarà inserita in banca dati
informatizzata) con le seguenti informazioni:
- denominazione della struttura;
- dati anagrafici dell'utente;
- nominativo dell'operatore del servizio;
- data dell'accesso al servizio;
- indicazione della struttura che ha operato il rinvio;
- descrizione sintetica del programma di fruizione concordato con
l'utente (risultati attesi, tipo di attività da realizzare, tempi di
erogazione);
- modalità previste per la valutazione finale degli esiti del servizio
(risultati effettivamente conseguiti, difficoltà incontrate,
gradimento dell'utente).
• Materiali informativi aggiornati e strutturati in forma cartacea, informatizzata e
multimediale sulla base degli indicatori di qualità relativi alle risorse informative
del servizio.
• Un piano di sviluppo di abilità sociali e di orientamento alla formazione e al
lavoro con informazioni relative al percorso previsto, durata del percorso,
principali finalità e i risultati attesi/conseguiti.
• Un piano di integrazione sociale con informazioni relative al percorso previsto,
durata del percorso, principali finalità e i risultati attesi/conseguiti.
• Un piano di stage e scambio con l'estero con informazioni relative al percorso
previsto, durata del percorso, principali finalità e i risultati attesi/conseguiti.
• Un documento di sintesi del percorso realizzato da o con l'utente con
informazioni sulle principali finalità e risultati attesi/conseguiti.
• Una scheda rinvio utente (solo in caso di ulteriore rinvio ad altri servizi) che
sarà inserita in banca dati informatizzata.
La scheda deve contenere le seguenti informazioni:
- tipo di bisogno espresso dall'utente;
- diagnosi del fabbisogno di servizi svolta dall'operatore (bisogno
di natura informativa, orientativa, formativa ecc.);
- tipo di rinvio effettuato (denominazione, indirizzo, telefono, fax,
e-mail della struttura cui viene indirizzato l'utente).
Il rinvio deve avvenire attraverso un contatto diretto tra operatori dei diversi
servizi, prevedendo, ad esempio, contatto telefonico per l'accertamento
dell'effettiva disponibilità del servizio cui viene rinviato l'utente, scambio di
informazioni sull'utente, definizione appuntamenti e verifica tempi di accesso al
servizio.
• Un report periodico (trimestrale/semestrale/annuale) di monitoraggio e
valutazione del servizio, contenente informazioni relative ai flussi di utenza, alle
loro caratteristiche, agli esiti e al gradimento del servizio.
Il bilancio di competenze
Il bilancio di competenze fa parte del servizio di consulenza orientativa e può essere definito
come una forma specifica di consulenza di carriera. In pratica, si realizza attraverso un ciclo di
colloqui con l'operatore e con il supporto di strumenti di analisi e autodiagnosi delle
competenze.
Le finalità del bilancio di competenze
Il target di utenza del servizio
Le aspettative degli utenti e i benefici forniti
Il funzionamento del servizio
Gli strumenti indispensabili per l'operatore
Quali sono le principali finalità del bilancio di competenze?
Le principali finalità del bilancio di competenze sono:
• Sostenere l'utente nella ricostruzione, analisi e valutazione delle proprie
acquisizioni professionali e delle competenze maturate attraverso le esperienze
formative, professionali ed extra professionali.
• Accompagnare e sostenere l'utente nella costruzione di un progetto di sviluppo
professionale coerente e realistico rispetto al contesto sociale e alle effettive
competenze possedute o acquisibili.
• Contribuire alla definizione da parte dell'utente di un piano di azione realistico
per perseguire i propri obiettivi professionali e sostenerne l'attuazione.
Nell'ambito formativo, si indica come motivazione il grado con cui lo studente investe
attenzione e sforzo nelle attività scolastiche, cioè la sua disponibilità a impegnarsi in attività di
apprendimento.
A definire l'atteggiamento dell'allievo è un complesso pattern di elementi reciprocamente
collegati e interagenti. La motivazione, infatti, è da intendersi da una parte come un'attività
"manipolativa" dei formatori che, in modo analogo ai pubblicitari, cercano di presentare in
modo gradevole i servizi offerti (motivazione estrinseca); dall'altra, come rispetto del bisogno
di apprendere dell'utente, il quale spontaneamente ama imparare e studiare per sviluppare il
proprio talento (motivazione intrinseca). Un buon educatore, quindi, dovrebbe riuscire a
prendere in considerazione entrambe le prospettive, attuando sia l'analisi dei bisogni intrinseci
del discente, che il chiarimento dei propri obiettivi formativi.
Chi sono e che caratteristiche hanno gli utenti del servizio?
Gli utenti a cui può essere consigliato il bilancio di competenze sono persone in cerca di lavoro
e/o in transizione lavorativa, in particolare gli adulti occupati e disoccupati con significativa
esperienza lavorativa.
Il bilancio di competenze può diversificarsi a seconda della tipologia di utenti, per cui è
opportuno procedere sempre a un'analisi dettagliata delle caratteristiche del proprio bacino di
utenza, segmentando i clienti secondo criteri specifici.
Quali sono le aspettative degli utenti che accedono a un intervento di bilancio di
competenze. Quali sono i benefici che devono essere loro garantiti?
Gli utenti che sviluppano il bilancio di competenze si aspettano di trovare un servizio di qualità
che possa rispondere ai loro bisogni. In particolare, gli utenti dovrebbero:
• Poter accedere al servizio attraverso diverse modalità:
- visita diretta in orario di apertura;
- contatto telefonico in orario di apertura, con tempo di attesa non
superiore ai 5 minuti;
- contatto via fax nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta non
superiore alle 24 ore successive;
- contatto via e-mail nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta
non superiore alle 24 ore successive.
• Trovare cortesia e disponibilità da parte di un operatore qualificato, ed essere
informati sulle finalità e sulle modalità di funzionamento del servizio.
• Poter sostenere un percorso di bilancio costituito da un primo colloquio
individuale (della durata di 1-2 ore), da due a tre colloqui intermedi (della durata
di 1-2 ore l'uno) e due colloqui finali (della durata di 1-2 ore l'uno) con un
operatore qualificato. L'obiettivo è:
- la ricostruzione, analisi e valutazione delle acquisizioni
professionali e delle competenze maturate attraverso le
esperienze formative, professionali ed extra professionali;
- la costruzione di un progetto di sviluppo professionale coerente e
realistico;
- l'elaborazione di un piano di azione per il perseguimento degli
obiettivi professionali identificati.
• Poter fruire di eventuali attività di gruppo (laboratori) di durata variabile di 4-8
ore.
• Essere orientati, se necessario, ad altri servizi per completare il proprio
percorso di ricerca del lavoro.
In pratica, come deve funzionare un intervento di bilancio di competenze ideale?
L'utente che accede al servizio deve essere accolto dall'operatore in uno spazio confortevole e
protetto, e deve essere messo in grado di ricostruire e valutare le proprie competenze, di
elaborare un progetto di sviluppo professionale e di configurare un piano realistico per la sua
attuazione.
Non si tratta, quindi, di valutare le competenze o i requisiti dell'utente, ma di metterli nero su
bianco e rielaborarli in un progetto professionale efficace.
Dal punto di vista operativo, l'intervento prevede normalmente i seguenti passaggi:
• Un primo colloquio (della durata di una o due ore), finalizzato all'esplorazione
delle aspettative e delle esigenze dell'utente e alla definizione di un "patto" che
renda chiaro il tipo di percorso, gli obiettivi e la modalità di lavoro, oltre agli
impegni del cliente e del consulente.
• Due o tre colloqui intermedi (della durata di una o due ore l'uno), finalizzati
all'analisi della storia lavorativa e formativa dell'utente, per facilitare il processo
di ricostruzione delle competenze.
• Due colloqui finali (della durata di una o due ore l'uno), finalizzati alla stesura
di un dossier (di proprietà esclusiva della persona) che comprenderà:
- la sintesi del bilancio (a cura dell'operatore);
- la descrizione delle competenze possedute dall'utente;
- il portafoglio delle competenze (a cura della persona);
- la descrizione del progetto di sviluppo professionale che l'utente
intende realizzare;
- il relativo piano di attuazione.
A seconda del tipo di utente, il bilancio di competenze può anche prevedere:
• Attività di gruppo (laboratori).
• Attività autonoma della persona, finalizzata alla ricerca di informazioni e alla
riflessione personale.
• Verifica esterna del progetto professionale e della sua fattibilità.
• Momenti di valutazione/validazione di specifiche conoscenze e abilità in setting
diversi da quello del bilancio vero e proprio.
Il volume Bi.dicomp. Un percorso Isfol di bilancio di competenze, descrive la pratica di
bilancio di competenze messa a punto e sperimentata dall’Area Politiche per l’Orientamento
dell’Isfol.
Bi.dicomp. (abbreviazione di bilancio di competenze) è il frutto di un percorso di ricerca e
sperimentazione che si è articolato in tre fasi:
• Ricognizione della letteratura specialistica sul tema delle competenze professionali e del
bilancio di competenze applicato agli adulti.
• Analisi di buone pratiche di bilancio nel contesto italiano e francese anche attraverso la
realizzazione di interviste in profondità.
• Individuazione di alcune dimensioni di analisi particolarmente salienti nella consulenza di
carriera da indagare anche con l’ausilio di questionari validati e standardizzati.
Per consultare il volume dell'Isfol, clicca qui (.pdf zippato, 980Kb).
Quali sono gli strumenti indispensabili per un'efficace gestione dell'intervento di bilancio di
competenze?
Per migliorare la qualità e l'efficacia di un bilancio di competenze è opportuno prevedere:
• Una scheda di adesione al servizio (che sarà inserita in una banca dati
informatizzata) con le seguenti informazioni:
- denominazione della struttura;
- dati anagrafici dell'utente;
- nominativo dell'operatore del servizio;
- data dell'accesso al servizio;
- indicazione della struttura che ha operato il rinvio;
- descrizione sintetica del programma di fruizione concordato con
l'utente (risultati attesi, tipo di attività da realizzare, tempi di
erogazione);
- modalità previste per la valutazione finale degli esiti del servizio
(risultati effettivamente conseguiti, difficoltà incontrate,
gradimento dell'utente).
• Materiali informativi aggiornati e strutturati in forma cartacea, informatizzata e
multimediale sulla base degli indicatori di qualità relativi alle risorse informative
del servizio.
• Una progetto di sviluppo professionale coerente con le caratteristiche
dell'utente corredato da:
-
un piano d'azione;
la sintesi del bilancio a cura dell'operatore;
un portafoglio individuale di competenze a cura della persona;
il descrittivo delle competenze.
• Un documento di sintesi del percorso realizzato da o con l'utente contenente
informazioni sulle principali finalità e risultati attesi/conseguiti.
• Una scheda rinvio utente (solo in caso di ulteriore rinvio ad altri servizi) che
sarà inserita in una banca dati informatizzata.
La scheda deve contenere le seguenti informazioni:
- tipo di bisogno espresso dall'utente;
- diagnosi del fabbisogno di servizi svolta dall'operatore (bisogno
di natura informativa, orientativa, formativa ecc.);
- tipo di rinvio effettuato (denominazione, indirizzo, telefono, fax,
e-mail della struttura cui viene indirizzato l'utente).
Il rinvio deve avvenire attraverso un contatto diretto tra operatori dei diversi
servizi, prevedendo, ad esempio, contatto telefonico per l'accertamento
dell'effettiva disponibilità del servizio cui viene rinviato l'utente, scambio di
informazioni sull'utente, definizione appuntamenti e verifica tempi di accesso al
servizio.
• Un report periodico (trimestrale/semestrale/annuale) di monitoraggio e
valutazione del servizio, contenente informazioni relative ai flussi di utenza, alle
loro caratteristiche, agli esiti e al gradimento del servizio.
Il volume La Motivazione, a cura della Fondazione Centro di orientamento scolastico e
professionale, si propone di dare a chi opera nel settore della formazione e dell'orientamento
una definizione generale del concetto di motivazione.
La prima parte, attraverso una ricostruzione scientifica delle teorie dei bisogni, della
competenza e dell'attribuzione, presenta le motivazioni intrinseche.
La seconda parte, suggerendo applicazioni concrete nella prassi scolastica e professionale,
come l'empowerment e il linguaggio persuasivo, sviluppa la natura estrinseca dell'attività
motivazionale.
Per maggiori informazioni, clicca qui.
L'accompagnamento e il sostegno al lavoro
Il servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro si realizza attraverso strategie e interventi
diversificati di tipo individuale o di gruppo.
Le finalità del servizio di sostegno al lavoro
Il target di utenza del servizio
Le aspettative degli utenti e i benefici forniti
Il funzionamento del servizio
Gli strumenti indispensabili per l'operatore
Quali sono le finalità del servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro?
Le principali finalità del servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro sono:
• Favorire l'inserimento e il reinserimento lavorativo dell'utente attraverso azioni
mirate sia individuali che di gruppo.
• Aiutare l'utente ad attivarsi maggiormente nella ricerca del lavoro.
• Assistere l'utente nella predisposizione di un progetto professionale coerente e
di un piano operativo realistico di inserimento lavorativo.
• Seguire la realizzazione dell'inserimento lavorativo dell'utente, fornendo
supporto sia in fase di avvio, che nella concreta realizzazione dell'inserimento.
• Sensibilizzare il contesto socio/produttivo e promuovere il lavoro in rete, al fine
di creare sinergie e collaborazioni per l'inserimento e il reinserimento lavorativo
dei clienti.
Torna su
Chi sono gli utenti principali del servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro?
Gli utenti del servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro sono le persone in cerca di
lavoro, in particolare i giovani e gli adulti inoccupati o disoccupati in cerca di un lavoro
dipendente.
Il servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro può diversificarsi in relazione ai diversi
target distinguendo, ad esempio, tra persone in cerca di lavoro e persone in transizione
professionale e/o in relazione a segmenti specifici di utenza, distinguendo ad esempio tra
disabili, altre categorie protette, extracomunitari.
Per questo è sempre opportuno procedere a un'analisi dettagliata delle caratteristiche del
proprio bacino di utenza, segmentando i clienti secondo criteri specifici.
Torna su
Quali sono le aspettative degli utenti che accedono al servizio di accompagnamento e
sostegno al lavoro, e quali i benefici che devono esser loro garantiti?
Gli utenti che accedono al servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro si aspettano di:
• Poter accedere al servizio attraverso diverse modalità:
- visita diretta in orario di apertura;
- contatto telefonico in orario di apertura, con tempo di attesa non
superiore ai 5 minuti;
- contatto via fax nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta non
superiore alle 24 ore successive;
- contatto via e-mail nell'arco delle 24 ore, con tempo di risposta
non superiore alle 24 ore successive.
• Essere accolti con cortesia e disponibilità da un operatore qualificato, ed essere
informati sulle finalità e sulle modalità di funzionamento del servizio.
• Sostenere colloqui individuali di accompagnamento che dovrebbero avere una
durata variabile di 30-60 minuti.
• Partecipare ad azioni individuali e di gruppo finalizzate alla facilitazione
dell'inserimento e del reinserimento lavorativo.
• Ottenere assistenza nella predisposizione di un progetto professionale coerente
e di un piano operativo di inserimento lavorativo.
• Poter fruire di un tutor che li supporti nell'inserimento lavorativo sia in fase di
avvio che nella concreta realizzazione dell'inserimento.
• Essere orientati, se necessario, ad altri servizi per completare il proprio
percorso di ricerca del lavoro.
Torna su
Come dovrebbe funzionare, in pratica, un servizio ideale di accompagnamento e
sostegno al lavoro?
L'utente che accede al servizio dovrebbe essere accolto con cortesia dall'operatore che ha il
compito di sopportarlo con disponibilità nei momenti cruciali e per tutta la durata del percorso
di accompagnamento all'inserimento lavorativo.
Dal punto di vista operativo, il servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro prevede
normalmente:
• L'analisi della domanda dell'utente e del tipo di problematica da affrontare.
• La valutazione, alla luce dell'analisi svolta, dell'effettiva spendibilità
professionale dell'utente, eventualmente anche grazie al supporto di altri servizi.
• Il sostegno in forma individuale o collettiva allo sviluppo di capacità di ricerca
attiva del lavoro: redazione del curriculum vitae, analisi delle inserzioni a mezzo
stampa e delle offerte di lavoro, preparazione di un colloquio di selezione.
• Il sostegno nella definizione, attuazione e monitoraggio di un piano d'azione
coerente e realistico finalizzato alla ricerca attiva del lavoro.
• Il tutoraggio all'inserimento lavorativo per favorire l'adattamento al ruolo nel
contesto organizzativo e produttivo di riferimento.
Il volume dell'Isfol L’accompagnamento a successo formativo. Strategie e modelli
operativi dei centri per l’impiego, raccoglie i risultati di una lettura trasversale delle diverse
attività di ricerca e di approfondimento svolte dall’Area Politiche e Offerte per la Formazione
Iniziale e Permanente relativamente all’attività che i Servizi per l’impiego svolgono con i
giovani, a partire dall’emanazione delle norme sull’obbligo formativo.
La ricerca offre dunque un’analisi critica e di approfondimento dei monitoraggi e degli studi
realizzati negli ultimi anni, ripercorrendo i temi chiave dell’accompagnamento. Viene quindi
affrontato il ruolo prioritario dell’anagrafe, attraverso una descrizione dei modelli realizzati a
livello regionale e provinciale, la descrizione dei diversi tipi di flussi informativi realizzati e le
prospettive di sviluppo che questo strumento dovrà assumere nella lotta contro la dispersione
formativa.
Un focus è dedicato alle attività dei Centri per l’Impiego a supporto dei giovani e delle famiglie,
a partire da una concezione del Centro per l’Impiego quale struttura cardine del sistema di
accompagnamento al successo formativo.
Per consultare il volume dell'Isfol, clicca qui (.pdf zippato, 1,8 Mb).
Torna su
Quali sono gli strumenti indispensabili che l'operatore dovrebbe utilizzare per rendere più
efficace il servizio di accompagnamento e sostegno al lavoro?
È possibile ottimizzare e rendere più efficace il servizio di accompagnamento e sostegno al
lavoro attraverso l'adozione di alcuni strumenti, quali:
• Una scheda di adesione al servizio (che sarà inserita in unabanca dati
informatizzata) con le seguenti informazioni:
- denominazione della struttura;
- dati anagrafici dell'utente;
- nominativo dell'operatore del servizio;
- data dell'accesso al servizio;
- indicazione della struttura che ha operato il rinvio;
- descrizione sintetica del programma di fruizione concordato con
l'utente (risultati attesi, tipo di attività da realizzare, tempi di
erogazione);
- modalità previste per la valutazione finale degli esiti del servizio
(risultati effettivamente conseguiti, difficoltà incontrate,
gradimento dell'utente).
• Materiali informativi aggiornati e strutturati in forma cartacea, informatizzata e
multimediale sulla base degli indicatori di qualità relativi alle risorse informative
del servizio.
• Un piano d'azione finalizzato alla ricerca attiva del lavoro e all'inserimento
professionale coerente con le caratteristiche dell'utente e spendibile nel contesto
di riferimento. Il piano deve contenere: obiettivi operativi, azioni, tempi e
modalità di valutazione.
• Un documento di sintesi del percorso realizzato da o con l'utente contenente
informazioni sulle principali finalità e risultati attesi/conseguiti.
• Una scheda rinvio utente (solo in caso di ulteriore rinvio ad altri servizi) che
sarà inserita in una banca dati informatizzata.
La scheda deve contenere le seguenti informazioni:
- tipo di bisogno espresso dall'utente;
- diagnosi del fabbisogno di servizi svolta dall'operatore (bisogno
di natura informativa, orientativa, formativa ecc.);
- tipo di rinvio effettuato (denominazione, indirizzo, telefono, fax,
e-mail della struttura cui viene indirizzato l'utente).
Il rinvio deve avvenire attraverso un contatto diretto tra operatori dei diversi
servizi, prevedendo, ad esempio, contatto telefonico per l'accertamento
dell'effettiva disponibilità del servizio cui viene rinviato l'utente, scambio di
informazioni sull'utente, definizione appuntamenti e verifica tempi di accesso al
servizio.
• Un report periodico (trimestrale/semestrale/annuale) di monitoraggio e
valutazione del servizio, contenente informazioni relative ai flussi di utenza, alle
loro caratteristiche, agli esiti e al gradimento del servizio.
Il Cedefop, Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, dal 1975 è
l'agenzia europea incaricata di promuovere e sviluppare l'istruzione e la formazione
professionale nell'Unione europea.
Il Cedefop opera per promuovere uno spazio europeo dell'apprendimento lungo tutto l'arco
della vita nell'intera Unione europea allargata.
A tale scopo, fornisce informazioni e analisi sui sistemi, le politiche, la ricerca e la prassi nel
campo dell'istruzione e della formazione professionale.
Le pagine del sito del Cedefop dedicate all'orientamento sono una miniera di informazioni sui
più recenti sviluppi delle politiche europee in materia.
Molta la documentazione internazionale disponibile, oltre alle segnalazioni di novità,
pubblicazioni, eventi e link utili.
Nella sezione Policy and practice examples sono anche contenute una serie di brevi schede
tematiche tratte dall'Ocse e il collegamento a due database di progetti europei.
Per consultare il sito, clicca qui.
Ploteus è il portale a cura della Direzione generale per l'istruzione e la cultura della
Commissione europea dedicato alle opportunità di apprendimento nello spazio europeo.
L'obiettivo è di aiutare studenti, persone in cerca di lavoro, lavoratori, genitori, operatori
dell'orientamento e insegnanti nel reperire le informazioni relative al tema Studiare in Europa.
Quattro le sezioni principali che contengono notizie e strumenti di ricerca utili per il Lifelong
learning in Europa:
• La banca dati sulle opportunità di apprendimento e le possibilità di formazione.
• Le indicazioni per accedere ai programmi di scambio e alle borse di studio
disponibili nei Paesi europei.
• Le informazioni su tutto quello che bisogna sapere quando si decide di
trasferirsi in un altro Paese.
• I sistemi di istruzione e formazione dei Paesi europei: oltre alle schede
descrittive dei diversi sistemi, è possibile consultare l'elenco dei siti delle
università e degli istituti di istruzione superiore e accedere ai database delle
scuole e dei corsi di formazione professionale e di istruzione per gli adulti.
Per accedere al portale, clicca qui.
Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali - Direzione generale per le
politiche per l'orientamento e la formazione, con il coofinanziamento del Fondo sociale europeo
ha realizzato una serie di prodotti editoriali, opere multimediali e campagne di informazione
dedicate al tema dell'orientamento al lavoro e alla formazione
Proponiamo qui di seguito questi strumenti, classificati e messi a disposizione degli operatori di
orientamento; si tratta delle migliori opere nell'ambito della formazione professionale e
dell'orientamento, nonché gli strumenti più efficaci per l'inserimento nel mondo del lavoro.
• Pubblicazioni
Collane editoriali
Riviste
FSE 2000 2006
• Vigilanza e controllo
• Alla scoperta delle professioni
• Metodologie per la valutazione
. di programma
• I libri del Fondo sociale europeo
• Il punto su..
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