progetto continuità e orientamento

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progetto continuità e orientamento
PROGETTO CONTINUITÀ ED ORIENTAMENTO
Il progetto Continuità ed Orientamento coinvolge docenti, genitori ed alunni in attività che
investono una parte essenziale dell’azione educativa svolta nell’ambito della scuola secondaria di
primo grado, ovvero la crescita globale dell’allievo in una fase evolutiva molto complessa, nella
quale egli si realizza come persona, imparando a star bene con se stesso e con gli altri. Il periodo
dell’adolescenza è infatti il momento cruciale dello sviluppo dell’individuo, e la Scuola deve
preoccuparsi dei cambiamenti legati all’età e all’evoluzione delle abilità cognitive; occorre perciò
rafforzare la cooperazione fra i vari ordini di scuola al fine di migliorare la realtà scolastica degli
alunni.
Gli obiettivi del progetto, che rappresenta anche un contenitore nel quale far confluire altri
progetti (salute, convivenza civile, affettività, legalità, pari opportunità ecc.) possono essere
schematizzati come segue:
- individuazione degli stili di apprendimento in relazione alla crescita;
- individuazione delle cause di ansia da prestazione, demotivazione ed abbandono scolastico;
- individuazione e comprensione di strategie risolutive;
- confronto e verifica del lavoro svolto.
Tali obiettivi si accordano sia con quelli legislativi sia con quelli programmatici, i quali sottolineano
che il fine generale dell’educazione si concretizza nella coppia di valori “istruzione e piena
formazione personale”. Pertanto il progetto si articola in Orientamento in entrata (Continuità) e in
uscita (Orientamento), il primo rivolto agli alunni delle classi quinte della scuola primaria, il
secondo destinato agli allievi di tutte le classi della scuola secondaria di primo grado.
ORIENTAMENTO IN ENTRATA (CONTINUITÀ)
- Incontro con i genitori delle classi quinte, volto alla presentazione dell’organizzazione e della
struttura della scuola secondaria di primo grado;
- “Open day”, scuola aperta di sabato pomeriggio (alunni delle varie classi, guidati dai docenti,
accolgono genitori e allievi della scuola primaria coinvolgendoli in giochi, attività, fornendo
spiegazioni e accompagnandoli nella visita delle struttura scolastiche;
- accoglienza: gli alunni delle classi quinte assistono ad alcune lezioni con gli alunni delle classi
prime della scuola secondaria, e vengono accompagnati ad una visita della scuola;
- i docenti di seconda lingua comunitaria organizzano incontri nelle classi quinte per orientare gli
alunni nella scelta fra lingua tedesca e lingua francese;
- continuità: incontro con i docenti della scuola primaria, condivisione dei curricoli e obiettivi
trasversali e di notizie utili alla formazione delle classi.
ORIENTAMENTO IN USCITA (ORIENTAMENTO)
Attuare un’attività di orientamento vuol dire realizzare un percorso didattico che investa aspetti
culturali e comportamentali in continuo adeguamento ad una realtà che si evolve velocemente e
globalmente. Compito dell’insegnante è quello di dare grande spazio all’informazione, poiché il
mondo della scuola è in fase di profondo cambiamento, e il mondo del lavoro non ha più una
prospettiva solo territoriale. Alla base di tutto rimane la formazione dell’alunno, il quale dovrà
operare una scelta consapevole, in collaborazione con gli insegnanti e la famiglia.
Orientare non significa più, o non significa solamente, trovare la risposta giusta per chi non sa cosa
fare, ma diventa una ulteriore possibilità per mettere il soggetto in formazione in grado di
conoscersi, scoprire e potenziare le proprie capacità, affrontare i propri problemi. Quanto più
l’allievo acquisisce consapevolezza di sé tanto più diventerà attivo, capace di auto – orientarsi. Il
processo di orientamento diviene così parte di un progetto formativo che prefigura obiettivi
condivisi a cui concorrono tutte le discipline con le proprie proposte di metodo.
Obiettivi didattici generali della programmazione triennale:
- Conoscere: è da intendere come un modo per utilizzare, ampliare, collegare conoscenze,
potenziare e scoprire le proprie abilità;
- conoscersi: cioè focalizzare la dimensione personale ed aiutare gli alunni a passare da una
immagine confusa di sé ad una meglio definita, col metodo dell’autoriflessione;
- progettare: cioè allenare gli allievi ad agire, proporre, comunicare, scegliere, tenendo conto
delle risorse e dei limiti ambientali, nonché di quelli personali;
- decidere: cioè avere la consapevolezza che le persone e le situazioni cambiano, che se
necessario la decisione può essere rivista.
L’estensione dell’obbligo scolastico porta ad una riflessione sull’offerta formativa e al suo
approfondimento alla luce della didattica orientativa e della flessibilità, ciò che l’autonomia
scolastica consente di effettuare, con particolare attenzione per gli alunni a rischi di dispersione e
quelli in situazione di handicap (P.E.I. della scuola di provenienza). Per la scuola secondaria di
primo grado, si tratta di attivare, oltre ad iniziative formative generali, percorsi di didattica
orientante, al fine di definire la propria identità, nonché la competenza necessaria per operare
scelte consapevoli.
Si insiste sul concorso delle varie discipline, sulla triennalità del progetto e sulla necessità di
incontri con docenti di Istituti secondari di secondo grado affinché il passaggio tra un ordine di
scuola e un altro possa essere graduale, e porti lo studente ad una prosecuzione del percorso
formativo quanto più consapevole e serena possibile. A tal proposito il progetto che viene
delineato prevede, nella sua attuazione, un momento formativo ed uno informativo di tipo
generale, come di seguito specificato.
FASE FORMATIVA
Alla luce di quanto sopra esposto viene formulato un percorso orientativo di carattere formativo,
inteso come prosecuzione di un lavoro iniziato possibilmente con le classi ponte e articolato nel
triennio, sulla base della seguente ripartizione:
- classi prime:
o conoscere se stessi, i propri punti di forza e di debolezza, anche nell’ambito delle
discipline scolastiche;
o educare all’accoglienza, all’ascolto di sé e dell’altro;
-
-
o educare all’autonomia nell’ambito scolastico e familiare;
o educare al senso di responsabilità nei confronti dei propri oggetti e del proprio spazio,
cercando di assumere un ruolo positivo all’interno della famiglia e della classe;
o puntualizzare il rapporto con l’adulto, genitore, docente, e personale non docente della
scuola, comprendendone il progetto educativo;
o conoscere le dinamiche fra pari (fratelli o compagni) ed i sentimenti che sottendono
questi rapporti.
Questi temi saranno approfonditi e sviluppati dal docente coordinatore, in
collaborazione con gli altri membri del consiglio di classe attraverso la didattica
orientativa delle discipline e le educazioni trasversali alle discipline.
In casi particolari il Consiglio di classe richiederà l’intervento dell’esperto psicologo o
dello psicopedagogista.
A fine anno si monitorerà l’attività svolta.
classi seconde:
o saper raccogliere informazioni per arricchire e motivare le proprie scelte;
o significato di scelta: dall’organizzazione di un progetto all’attuazione e alla verifica dello
stesso;
o cosa significa progettare il proprio futuro: dalla scelta della meta alla ricerca dei mezzi
per raggiungerla;
o vivere e valutare il proprio rendimento scolastico;
o “come sarò da grande”, uomo o donna nella società del domani;
o cosa significa “pari opportunità” e reciprocità.
Questi temi saranno proposti e poi sviluppati durante l’anno dal coordinatore e dai
docenti del Consiglio di classe, con specifici progetti formativi.
A fine anno si monitorerà l’attività svolta.
classi terze:
o educare al dibattito, al confronto, al dialogo aperto e rispettoso delle idee altrui;
o sensibilizzare all’esigenza di approfondire le motivazioni delle proprie scelte affettive e
professionali, raccogliendo utili informazioni a questo proposito;
o controllare le emozioni ed i sentimenti, componenti essenziali delle proprie scelte;
o controllare il sentimento di onnipotenza tipico dell’adolescenza nonché l’esigenza di
crescere (a volte troppo in fretta) e di confrontarsi senza per questo scontrarsi con gli
altri, specialmente con gli adulti;
o saper usare le risorse familiari per scegliere meglio;
o considerare l’affettività come componente “unificante” della personalità, valutando le
fasi della maturazione affettiva – dalla nascita all’età adulta – come condizionanti le
scelte nella vita;
o rispettare e valorizzare le differenze maschio – femmina;
o comprendere che crescere vuol dire saper scegliere ovvero sentirsi responsabili delle
proprie scelte.
A fine anno si monitorerà l’attività svolta.
FASE INFORMATIVA
- Eventuale intervento degli operatori della Provincia e/o docenti per informazioni, consigli e
dati aggiornati sulle scuole superiori;
- intervento di uno psicologo (sportello di supporto psicopedagogico) per risolvere i dubbi e
fugare le incertezze relative al momento di crescita e di scelta;
- visita alle scuole da parte delle famiglie e degli alunni seguendo date fornite dalla scuola;
- eventuali colloqui personali agli sportelli dell’orientamento del territorio qualora permangano
dubbi;
- incontri, anche in orario scolastico, tra alunni della scuola superiore e alunni delle classi terze;
- intervento di tipo orientativo per i genitori.
METODOLOGIA
Concretamente ogni docente potrà utilizzare:
- test e questionari di autovalutazione e autoanalisi;
- test preliminari e di auto – orientamento;
- lavoro di gruppo (cooperative learning) e di piccolo gruppo tutorato, tendente alla
valorizzazione delle differenti competenze già possedute dagli alunni;
- libri di testo e materiale sussidiario alternativo;
- metodo deduttivo ed induttivo;
- esemplificazioni;
- discussione libera e guidata;
- intervento di esperti;
- affidamento di responsabilità;
- il computer e la rete;
- attività di laboratorio;
- visite alle scuole aperte.
RISULTATI ATTESI
- Controllo della dispersione scolastica;
- riduzione della dispersione attraverso scelte più consapevoli e mirate;
- configurazione della scuola come polo formativo che riconosce la centralità della
responsabilità orientativa, sia per garantire il raggiungimento del successo formativo scolastico
da parte del maggior numero degli alunni, sia per limitare il determinarsi tra gli stessi di
situazioni di disagio, di emarginazione o autoesclusione;
- aumentare il livello di autoconsapevolezza dello studente rispetto alle variabili che
intervengono nelle scelte formative (risorse e caratteristiche personali cui fare riferimento nel
presente per progettare il futuro);
- promuovere un processo di autoconoscenza e consapevolezza di sé;
- promuovere abilità che consentano all’allievo di sviluppare adeguati processi decisionali.
VALUTAZIONE
Alla fine di ogni anno scolastico si avvierà la valutazione del progetto per poter definire una
eventuale riprogettazione, per rendere spendibile il percorso proposto, in linea con le finalità da
esso perseguite. È prevista la documentazione delle attività.
Verrà proposto ai genitori e agli alunni un questionario per verificare l’efficacia delle attività di
orientamento. È inoltre previsto un momento di valutazione in itinere, che coinvolgerà i docenti
dei singoli Consigli di classe per riflettere sui seguenti punti:
- una disciplina è orientativa quando consapevolmente adotta una didattica attiva;
- una disciplina è orientativa quando si fa carico di alcuni aspetti dell’orientamento riguardanti la
conoscenza di sé, l’educazione alla scelta, la conoscenza del mondo produttivo con attività
specifiche e programmate;
- il curricolo deve prevedere che l’orientamento si realizzi attraverso le discipline curando le
abilità trasversali.
SOSTEGNO
La scuola opera in base a quanto stabilito nel P.A.I. e in base a progetti individuali elaborati dai
singoli Consigli di classe per i singoli alunni.
Innanzitutto si preoccupa di facilitare e favorire il passaggio dalla scuola primaria alla scuola
secondaria di primo grado mediante incontri con la famiglia, gli insegnanti della scuola primaria,
l’alunno stesso e gli Enti eventualmente coinvolti (A.S.L., uffici del servizio sociale ecc.), eventuali
specialisti e/o operatori.
Quindi tutti i docenti, insieme all’insegnante di sostegno, stendono il progetto educativo
individualizzato per ciascun alunno con handicap.
Per programmare al meglio gli interventi educativi e didattici ed attuare una positiva integrazione,
l’intero Consiglio di classe utilizza le seguenti strategie:
- lettura accurata della documentazione relativa agli alunni con disabilità;
- osservazione costante e sistematica con confronto e verifica nell’ambito del Consiglio stesso;
- incontri con i rappresentanti dell’equipe psicopedagogica per la verifica degli itinerari
concordati;
- utilizzo programmato del personale educativo e assistenziale messo a disposizione dall’Ente
locale;
- uso di tutti i materiale e di tutte le risorse che possono potenziare l’integrazione;
- uso di tutti i materiali e di tutte le risorse che possono favorire, facilitare e potenziare
l’acquisizione di conoscenze.