Tubercolosi polmonare in gravidanza
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Tubercolosi polmonare in gravidanza
Tubercolosi polmonare in gravidanza Farmaci e Gravidanza (http://www.farmaciegravidanza.gov.it) ABBREVIAZIONI tubercolosi = TB; Mycobacterium tuberculosis= MTB; MDR= Mycobaterium resistente ai farmaci; MDR-TB = tubercolosi resistente; H= isoniaside; R=rifampicina; Z = pirazinamide; E = etambutolo; ofloxacina= OFX; levofloxacina= LFX; moxifloxacina= MFX; norfloxacina= NFX; ciprofloxacina= CFX; streptomicina=S; amikacina =AM; kanamicina=KM; capreomicina=CM; cicloserina=CS; etionamide= ETO; protionamide=PTO; acido paraminosalicilico=PAS; clofazimina=CFZ. DEFINIZIONE La tubercolosi (TB) o tisi, è una malattia infettiva causata da micobatteri tipici e atipici, in particolare dal Mycobacterium tubercolosi (MTB), chiamato anche Bacillo di Koch, microrganismo molto resistente ai fattori ambientali che provoca nell'individuo infettato una tipica reazione immunitaria "granulomatosa" ed una necrosi tessutale caratteristica detta "necrosi caseosa". La TBC presenta prevalentemente localizzazione polmonare, ma può anche presentare localizzazione renale, linfonodale, meningea, gastroenterica, ossea, genitale, cutanea o essere disseminata (miliare). Negli ultimi anni l’incidenza di TB polmonare sembra stabile e inferiore ai 10 casi per 100.000 residenti, valore che pone l’Italia tra i Paesi a bassa endemia. Con infezione tubercolare si intende l’avvenuto contatto con micobatteri tubercolari che non necessariamente sfocia in malattia. Il soggetto immunocompetente infettato (presenza di una infezione latente o conseguente a contagio) viene riconosciuto dalla positività ad un test cutaneo (intradermoreazione secondo Mantoux) che indica l’avvenuto contatto, recente o pregresso, con MTB ma non la malattia in atto. I principali sintomi di TB polmonare attiva sono: febbricola, astenia, sangue nell’escreato, sudorazione notturna, tosse da almeno 3 settimane, inappetenza, dimagrimento, dolore al torace, dispnea e indisposizione generale. Una diagnosi precoce della malattia consente di adottare opportuni interventi terapeutici e di ottenere la completa guarigione. Poiché la durata delle cure per la tubercolosi è molto lunga, può frequentemente accadere che i soggetti affetti dalla malattia non assumano i farmaci per il tempo necessario alla guarigione ed in modo corretto. L’uso non corretto degli antibiotici (rispetto alle dosi, al numero di somministrazioni, ai tempi necessari alla guarigione) può causare l’adattamento dei batteri ai farmaci e lo sviluppo di una vera e propria “resistenza” agli stessi. Farmaci consigliati dalle linee guida per la terapia della TB Prima di iniziare un trattamento antitubercolare tutte le donne in età fertile dovrebbero eseguire il test per la gravidanza. I farmaci antitubercolari oggi utilizzati sono l’isoniazide (H) , la rifampicina (R), la pirazinamide (Z), la streptomicina (S), l’etambutolo (E), in diverse combinazioni tra loro sia per la terapia di “attacco” sia per la successiva terapia di mantenimento. Tabella 1: Dosaggio dei farmaci antitubercolari e i vari schemi standard Somministrazione quotidiana in mg/kg Somministrazione inter (minimo – massimo) (3 × alla settimana) in m (minimo – massimo) Bambini Adulti Adulti Isoniazide (H) 10 (10–15) max. 300 5 (4–6) max. 300 10 (8–12) max. 900 Rifampicina (R) 15 (10–20) max. 600 10 (8–12) max. 600 10 (8–12) max. 600 Pirazinamide (Z) 35(30–40) 25(20–30) 35(30–40) Page 1 of 7 Tubercolosi polmonare in gravidanza Farmaci e Gravidanza (http://www.farmaciegravidanza.gov.it) Etambutolo (E) 20 (15–25) 15 (15–20) 30 (20–35) Fase iniziale* 4 farmaci ( H,R,Z,E) per 2 mesi 2 HRZE Fase di continuazione* 2 farmaci ( H,R) per 4 mesi 4HR Sospetta resistenza ai farmaci* 5 farmaci (S,H,R,Z,E) per 2 mesi 2 SHRZE/1 HRZE/ 5 (recidiva o terapia postinterruzionale) + 4 farmaci (H,R,Z,E) per 1 mese + 3 farmaci (H,R,E) per 5 mesi *Formulazioni che contengono associazioni fisse di farmaci antitubercolari sono fortemente raccomandate Regimi potenziali per tubercolosi polmonare farmacoresistente La diffusione di trattamenti incompleti o non correttamente somministrati ha portato all’insorgenza di ceppi resistenti agli antibiotici. Una forma grave di TB resistente ai farmaci è la MDR-TB (multidrug resistant TB), malattia provocata da batteri resistenti almeno ai due medicinali di prima linea anti TB più potenti, l’isoniazide e la rifampicina. Per decidere la terapia in un soggetto con un ceppo tubercolare resistente bisogna seguire il principio base dell’antibioticoterapia della TB usare cioè almeno 2 farmaci antitubercolari maggiori ai quali il microrganismo sia sensibile. Dal punto di vista pratico, si impiegano almeno 4 farmaci nella fase iniziale della terapia, verificando poi la compliance per tutta la durata della stessa. In linea di massima, la terapia dovrebbe essere continuata per almeno 20 mesi (fase intensiva di 8 mesi) e dovrebbe prolungarsi per almeno 9 mesi dopo la negativizzazione dell’escreato. La MDR-TB va, quindi, curata necessariamente con farmaci di seconda linea. La probabilità di successo della terapia dipende dall’estensione della resistenza del ceppo batterico, dalla gravità della malattia e dal livello di compromissione del sistema immunitario del paziente. Tabella 2: Trattamento della tubercolosi resistente e multiresistente Resistenza ai farmaci Inizio Proseguimento Resistenza al H 3 farmaci (R,E,Z) o (H,R,E) per 6 mesi, nella quale almeno 2 farmaci sono ancora efficaci. Possibile combinazione in modo intermittente con H a dosagg maggiore5,6. Multiresistenza Conbinazione empirica di 6 antibiotici (schema standard HREZ + un aminoglicoside e un chinolone)*. Schema del trattamento 7–10: 1. farmaci di prima linea contro i quali non vi è alcuna resisten 2. un farmaco iniettabile (AM, CM oKM), per altri sei mesi do conversione batteriologica della coltura 3. un chinolone (evitare la CFX e OFX) 4. Aggiungere farmaci di riserva (Tabella 3) 5. Continuare il trattamento con una combinazione di cinque f attivi o parzialmente attivi fino alla conversione batteriologica colture. Dopo la conversione proseguire con tre farmaci per 18 mesi. Page 2 of 7 Tubercolosi polmonare in gravidanza Farmaci e Gravidanza (http://www.farmaciegravidanza.gov.it) * In attesa che siano disponibili I risultati dai antibiogrammi Tabella 3: Farmaci per il trattamento della tubercolosi multiresistente Farmaci antitubercolari di Farmaci Iniettabili prima linea Fluorochinoloni Isoniazide Streptomicina Amikacina, Levofloxacina, Moxifloxacina Etionamide Protionamide Rifabutina Rifampicina Capreomicina Kanamicina Gatifloxacina, Sparfloxacina Cicloserina Amoxicillin Ciprofloxacina, Ofloxacina PAS (Acido paraminosalicilico Linezolid Pirazinamide Batteriostatici Altri Etambutolo Claritromic Tioacetazon Isoniazide i Clofazimin In alcuni casi, la MDR-TB può trasformarsi in una forma di infezione ancora più difficile da trattare in quanto resistente anche ai farmaci di seconda linea e definita per questo XDR-TB (extensively drug-resistant). In particolare, secondo la definizione data dalla task force dell’Oms (ottobre 2006), la XDR-TB è la forma di tubercolosi resistente anche a tutti i fluorochinoloni e ad almeno tre dei farmaci di seconda linea iniettabili (capreomicina, kanamicina e amikacina). Andamento in gravidanza: Uno studio con follow-up a 10 anni svolto su 215 donne che avevano ricevuto adeguata terapia chemioterapica per tubercolosi polmonare ha evidenziato che la gravidanza non predispone ad un maggior rischio di ricadute, nemmeno in caso di donne con cavità polmonari persistenti3. Tuttavia, i sintomi che accompagnano la gravidanza, in alcuni casi, possono ritardare la diagnosi della malattia. Sulla base delle attuali conoscenze si può, quindi, affermare che la gravidanza non ha un impatto significativo sul decorso clinico della tubercolosi2. Secondo uno studio condotto nel Regno Unito dal 2004 al 200610, le donne in gravidanza affette da TB corrono un maggior rischio di neonato con basso peso alla nascita (2,735 g vs 3,135 g controlli delle madri sane; p = 0.03). Tale outcome neonatale sembrerebbe correlato alla maggiore frequenza del parto pre-termine riscontrato nelle donne in gravidanza affette da TB (p < 0.001). Inoltre, è stato dimostrato che alcuni outcome sfavorevoli della gravidanza, come ad esempio l'aborto spontaneo, si verificano in eguale misura sia nelle donne affette da tubercolosi sia in quelle sane 12 . Il rischio del neonato di riscontrare TBC è maggiore nel periodo postpartum rispetto al periodo fetale in utero 13 e pertanto tubercolosi congenita viene raramente riscontrata nella prassi clinica. Nonostante ciò, la tubercolosi non curata potrebbe rappresentare un rischio maggiore per la gravidanza rispetto all’uso di terapia o profilassi antitubercolare. Pertanto, la TB attiva rappresenta una indicazione al trattamento14,15,19.Tuttavia, le donne gravide dovrebbero essere valutate attentamente, prendendo in considerazione l’età gestazionale, la severità della malattia tubercolare ed i potenziali rischi /benefici del trattamento, con l’obiettivo primario di raggiungere la negativizzazione degli esami microscopici al fine di proteggere la salute della madre e del bambino, sia prima che dopo la nascita. Gestione in gravidanza: Poiché la maggioranza degli effetti teratogeni avviene nel primo trimestre, l’inizio della terapia dovrebbe essere ritardata fino al secondo trimestre. La decisione di posporre l’inizio del trattamento dovrebbe essere concordato tra paziente e medico dopo un’analisi dei rischi e dei benefici. La valutazione deve basarsi primariamente sul giudizio clinico risultante dall’analisi dei segni/sintomi che possono indicare un rischio per la vita, e della severità/aggressività della malattia (generalmente Page 3 of 7 Tubercolosi polmonare in gravidanza Farmaci e Gravidanza (http://www.farmaciegravidanza.gov.it) caratterizzata dall’entità della perdita di peso e dal coinvolgimento polmonare nelle settimane precedenti). Qualora le condizioni della paziente siano severe, l’inizio del trattamento dovrebbe avvenire al più presto. Le donne gravide con infezione da HIV devono ricevere una terapia profilattica con isoniazide per 12 mesi. La profilassi con isoniazide nelle donne HIV positive in gravidanza, anche se somministrata a lungo termine e nel contesto di concomitante esposizione alla terapia antiretrovirale, non è stata associata ad esiti negativi della gravidanza16. Poiché la potenziale epatotossicità del isoniazide potrebbe aumentare in gravidanza, il suo utilizzo in donne che non hanno la TB in fase acuta, può essere rimandato al 3° trimestre. L’effettuazione del test della tubercolina risulta sicuro invece la vaccinazione BCG deve essere evitata in gravidanza. Terapia Farmacologica in gravidanza Le donne in gravidanza affette da tubercolosi possono essere trattate con lo schema standard: inizialmente 4 farmaci di prima linea H,R,Z,E per 2 mesi e in fase di continuazione 2 farmaci H,R per 4 mesi (2 HRZE / 4 HR). Nei casi di resistenza ai farmaci o di intolleranza, possono essere impiegati anche farmaci di seconda linea , tale decisione può essere presa soltanto dopo una accurata valutazione di un medico esperto nel trattamento della tubercolosi in grado di valutare il rapporto rischio/beneficio del trattamento. L’aggiunta di vitamina B6 è raccomandata durante la gravidanza e l’allattamento. Anche se dati disponibili sulla sicurezza sono limitati, non sono stati riportati effetti avversi significativi in occasione dell’uso della pirazinamide in gravidanza e perciò, la pirazinamide è raccomandata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità per trattamento della tuberculosi in gravidanza18. In alcuni paesi occidentali, tuttavia, il trattamento iniziale raccomandato per la gravida è ancorabasato su 3 farmaci (R, H, E). Se la pirazinamide non è inclusa nel trattamento iniziale la durata minima del trattamento è di 9 mesi. Sebbene, H,R,E oltrepassano la barriera placentare in basse concentrazioni raggiungendo il feto, non ci sono segnalazioni che associno il loro impiego con un aumento di malformazioni congenite nei bambini esposti in utero. Tutti questi farmaci possono essere somministrati in dose unica giornaliera. La durata consigliata del trattamento è di almeno 6 mesi a meno che il germe non sia farmaco-resistente, nel qual caso si raccomanda una visita infettivologica e la terapia potrebbe doversi estendere fino a 18 mesi o potrebbe richiedere l’uso dei farmaci di seconda linea. Sfortunatamente, la sicurezza dell’uso di alcuni farmaci antitubercolari in gravidanza non è ben documentata. E’ noto che la S è potenzialmente ototossica per il feto e non si dovrebbe usare in gravidanza a meno che non ci siano controindicazioni all'uso della R. Amikacina e gli aminoglicosidi in generale sono potenzialmente nefrotosici e ototosici per il feto, perciò il loro uso in gravidanza può essere considerato soltanto se i benefici del trattamento superano i rischi correlati allo stesso. Se possibile, devono essere evitati alcuni farmaci antitubercolari sia per mancanza di sperimentazioni durante la gravidanza sia a causa della teratogenicità, come ad esempio ETO,PTO,PAS, CM e CS20. Fluorochinoloni (CFX,OFX), a causa di possibili danni alle cartilagini in fase di accrescimento del bambino20, possono essere utilizzati in gravidanza solo se i benefici del trattamento sono giudicati superiori ai potenziali rischi. Tale decisione può essere presa solo dopo una accurata valutazione del medico esperto nel trattamento della tubercolosi. Terapia Farmacologica in allattamento L'allattamento al seno non è controindicato per le madri in trattamento poiché non sono contagiose. Una donna che sta allattando al seno ed è affetta da TB dovrebbe ricevere un pieno regime di terapia antitubercolare. Una terapia tempestiva e appropriata è il miglior modo per prevenire la trasmissione dei bacilli tubercolari da madre a bambino. La maggioranza dei farmaci antitubercolari sono compatibili con il normale allattamento. I fluorochinoloni non devono essere utilizzati durante l’allattamento. La concentrazione dei farmaci antitubercolari presenti nel latte materno sono basse (Tabella 4) e per tale motivo non vi sono segnalazioni di tossicità associate al loro uso durante l'allattamento al seno, nè sono stati evidenziati casi di farmacoresistenza. È consigliabile, comunque, l'assunzione dei farmaci subito dopo la poppata così da ridurre al minimo l'esposizione del neonato. Se un neonato è sottoposto a trattamento farmacologico per la TBC è bene evitare l’allattamento al seno. Ulteriori farmaci ingeriti dal neonato attraverso il latte materno accrescono il rischio di reazioni avverse. Le basse concentrazioni dei farmaci anti TB alle quali è esposto il neonato nel corso dell’allattamento sono insufficienti per trattare un’eventuale infezione nel neonato, perciò, neonato e bambini di <5 anni nati da una madre affetta da tubercolosi devono essere oggetti di una particolare profilassi. Tabella 4: Passaggio dei farmaci antitubercolari nel latte materno Farmaco Allattamento Isoniazide Il picco della concentrazione di H nel latte materno va da 6 a 16 mcg/ml dopo l’assunzione di una dose Latte: il rapporto del plasma è di 1:1. Il neonato va monitorato per l’epatite e la nevrite periferica . Page 4 of 7 Tubercolosi polmonare in gravidanza Farmaci e Gravidanza (http://www.farmaciegravidanza.gov.it) Rifampicina Il picco della concentrazione di R nel latte va da 1 a 3 mcg/ml dopo l’assunzione di una dose di 600 mg rapporto del plasma è di 0,20. Etambutolo Il picco della concentrazione nel latte è di ca. 1.4 mcg/ml dopo l’assunzione di una dose di 15 mg/Kg. L del plasma è di 1:1. Pirazinamide Il picco della concentrazione di Z nel latte materno è di ca. 1.5 mcg/ml dopo l’assunzione di una dose d livello di plasma = 42 mcg/ml). Fluorochinoloni Il picco della concentrazione di OFX nel latte è di 2.41 mcg/ml dopo 400 mg per os 2v/die (il picco del è di 2.45 mcg/ml). Streptomicina Latte: il rapporto col plasma è di 0.5-1. Non ci si attende otossicità giacché l’assorbimento orale di S è scarso, tuttavia può causare modifiche a batterica intestinale. Cicloserina La concentrazione di Cs nel latte dopo 250 mg 4v/die varia tra 6-19 mcg/ml (72% dei livelli di siero). ETO/PTO Non esistono informazioni in merito alla secrezione di etionamide nel latte materno. PAS Il picco di concentrazione nel latte dopo 1 g era di 1.1 mcg/ml (la concentrazione di plasma era di 70 m Clofazimina Secreta nel latte materno. Nel neonato si presenta pigmentazione. Bibliografia Essenziale 1. “La tubercolosi in Italia - anno 2008” (pdf 4,13 Mb) http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1472_allegato.pdf [1]. 2. World Health Organization. Treatment of tuberculosis: guidelines, fourth edition. WHO Press, 2010. Disponibile al http://whqlibdoc.who.int/publications/2010/9789241547833_eng.pdf [2]. 3. 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