lezione 29 febbraio 2016 - Dipartimento di Scienze Politiche e
Transcript
lezione 29 febbraio 2016 - Dipartimento di Scienze Politiche e
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Unical Processi migratori, territorio e politiche Scienza della Pubblica Amministrazione Docente: Anna Elia a.a. 2015/16 La struttura del corso (1) Concetti e definizioni: un glossario per interpretare le dinamiche migratorie Teorie migratorie: processi migratori, sistemi e reti. Dinamiche migratorie e disuguaglianze sociali: discriminazione e antidiscriminazione. Riflessioni su percorsi di ricerca regionali, nazionali e internazionali La struttura del corso (2) Cittadinanza e integrazione: di cosa parliamo? Analisi di testi di politiche migratorie europee e nazionali. Riflessioni sulla governance globale delle migrazioni contemporanee Un focus sull’Italia nel panorama internazionale delle migrazioni: aspetti normativi e analisi delle politiche migratorie Processi migratori, territorio e politiche: dalla governance globale alla governance locale; (un focus sui richiedenti protezione internazionale e i minori soli) I testi del corso M. Ambrosini, Sociologia delle migrazioni, Il Mulino, Bologna, 2011 (I-II-III capitolo pp. 35-82). Oppure, a scelta, S. Castels e Miller M. J., L’era delle migrazioni, Casa Editrice Ordova, 2012 (Introduzione e secondo capitolo, pp. 23-73) A. Elia, P. Fantozzi (a cura di ), Tra globale e locale. Esperienze e percorsi di ricerca sulle migrazioni, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2013, (terza parte – pp. 177-188) Castel R., La discriminazione negativa. Cittadini o indigeni?, Ouodlibet, 2008, (cap. 5 pp. 79-108), Razzisti per legge. L'Italia che discrimina, Laterza, 2012. (capitolo 1, pp. 3-41) I seminari di approfondimento Prof.ssa Monica Larsson, University of Gothenburg, Human Rights and Social work in Sweden, 8 marzo 2016, ore 9:00 Sala riunioni del DiSPES. Prof. Emmanuel Jovelin, Université de Lorraine, Ethnicisations de rapports sociaux de la jeunesse immigrée : le mirage du modele français d'intégration, 14 marzo, ore 9:00, Aula G1 Prof. Emmanuel Jovelin, Université de Lorraine, Les jeunes issus de l'immigration face à la radicalisation en France, 15 marzo ore 9:00, University Club Prof. Emmanuel Jovelin, Les demandeurs d'asile en France : entre espoir et désillusion de la terre promise. Ore 15:00 - 18:00, Sala riunioni DISPeS Concetti e definizioni: un glossario per interpretare le dinamiche migratorie EMIGRANTE Emigrante è colui che espatria alla ricerca di lavoro o di un miglioramento economico. (dizionario della lingua italiana) Chi sono i migranti? Migrante: una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno (definizione Nazioni Unite). Sostituito da : EXTRACOMUNITARIO Termine sorto nella seconda metà degli anni ’80 quando prendeva corpo il processo di integrazione europea a la distinzione tra cittadini dei paesi membri e cittadini dei paesi Terzi. il termine si applica comunemente ai cittadini rumeni, ne sono esentati cittadini svizzeri, giapponesi e nord-americani Uso improprio del termine in quanto riferito unicamente agli immigrati provenienti da paesi del “Sud del mondo” e dall’Est Europa. Il termine indica una non appartenenza fonte di emarginazione sociale. Il 1° maggio 2004, l’ingresso nell’Unione Europea di dieci paesi nuovi paesi ha trasformato i loro cittadini in “comunitari”. Le adesioni simultanee (2004) hanno interessato i seguenti Paesi: Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Bulgaria e Romania hanno aderito all’UE nel 2007. L'adesione della Croazia, il 1° luglio 2013. La Fortezza Europa – anni ‘80-’90 Liberalizzare i movimenti interni, abolendo i controlli alle frontiere nazionali attraverso la costruzione di uno spazio di libera circolazione e rafforzando i controlli all’esterno (lo spazio di Schengen - Accordo 15 giugno 1985 tra Francia, Germania e i paesi del Benelux – Italia aderisce nel 1998). Strategie di esternalizzazione dei confini attraverso accordi con paesi di origine e di transito dei migranti (accordi tra Italia e Albania; tra Italia e Tunisia nell’ENA). La migrazione è innanzitutto una mobilità territoriale. L’attenzione dei sociologi è sui processi di esclusione che interessano lo straniero. MIGRAZIONI INTERNE: spostamenti di popolazione entro i confini dello Stato MIGRAZION INTERNAZIONALI: spostamenti tra Stati soggetti a limitazioni, ossia ad una regolamentazione. Le migrazioni interne da aree rurali e da aree periferiche urbane precedono le migrazioni internazionali. Le migrazioni interne possono interessare sia gli autoctoni, sia i cittadini stranieri. POLITICHE MIGRATORIE Il concetto di politiche migratorie si riferisce al potere sovrano dei governi nazionali di decidere unilateralmente chi può essere ammesso a risiedere e lavorare sul proprio territorio, per quanto tempo e a seconda di specifiche qualità desiderate e nelle quantità desiderate (Zanfrini 2004). Migrazioni regolari Non-cittadini autorizzati dall’ordinamento giuridico dello Stato in cui si trovano ad entrarvi, risiedervi ed eventualmente svolgere un’occupazione lavorativa. Migranti irregolari Coloro che non sono autorizzati dagli ordinamenti giuridici nazionali. Migrante “clandestino” La persona che attraversa i confini di uno Stato eludendo i controlli. La clandestinità non è un attributo personale del migrante, bensì uno status giuridico che generalmente riflette l’impossibilità di migrare legalmente, ma che in quanto tale non è dato una volta per tutte. Passare da una condizione di “meritevole” a quella di “immeritevole” (Pugliese 2002) Un aspetto non sempre scontato: l’essere un migrante regolare o irregolare con dipende ad una condizione soggettiva dell’individuo, ma dal quadro normativo vigente. Possono diventare irregolari coloro che hanno il permesso di soggiorno scaduto. In seguito alle normative sempre più restrittive (Reato di clandestinità 2009) la posizione che si arriva a rivestire dopo diverso tempo è quella di clandestino. I provvedimenti di regolarizzazione (c.d. sanatorie) possono consentire il passaggio dalla posizione di “clandestino” – “irregolare” a quella di “regolare”. I “regolari” possono diventare “irregolari” se perdono i requisiti necessari ad ottenere il permesso di soggiorno. Un requisito importante è il lavoro. La costruzione sociale e politica della figura del migrante Nel linguaggio comune, nelle norme di legge e nei dispositivi istituzionali sono definiti come “immigrati” solo una parte dei cittadini stranieri residenti in Italia (cittadini dei paesi Terzi vs soggetti richiedenti protezione internazionale). Difficoltà ad individuare chi siano i migranti: es. figli di immigrati; minori non accompagnati; rifugiati. Le statistiche consentono di leggere le migrazioni? Esempio seconde generazioni; minori non accompagnati