Territorio ed erosione urbana
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Territorio ed erosione urbana
Scheda 5 «Territorio e Turismo sostenibile» IL TERRITORIO TERRITORIO ED EROSIONE URBANA GREEN JOBS – Formazione e Orientamento TERRITORIO ED EROSIONE URBANA NUMERI UTILI Oggi più della metà della popolazione vive in città; un secolo fa era il 10%. Le megalopoli (città con più di 10 milioni di abitanti) attualmente sono 20 Le aree urbanizzate occupano solo il 2% della superficie terrestre ma consumano i ¾ delle risorse 2 Territorio ed erosione urbana TERRITORIO ED EROSIONE URBANA Il racconto delle trasformazioni avvenute in Italia descrive come, al variare delle società e del loro assetto economico, siano mutati di pari passo i territori. Queste trasformazioni sono avvenute nel lungo periodo e quando si sono verificate in tempi brevi non hanno comunque determinato trasformazioni irrevocabili. Nel Novecento cambiano le dinamiche economiche e quindi gli assetti sociali, le modalità di insediamento e sfruttamento del territorio. La produzione di merci ha bisogno di strade per il loro spostamento: la produzione industriale attira dalle campagne forza lavoro, spinta dal sogno di una prospettiva di vita migliore. La produzione di merci necessita di grandi quantitativi di energia e l’impiego di molta materia, più di quanta ne fosse mai stata utilizzata. Nel giro di pochi decenni si rompe un millenario equilibrio tra uomo e natura. Per la prima volta nella storia si assiste ad un graduale impoverimento delle risorse naturali: si calcola che 1/3 delle ricchezze naturali sia andato dissipato tra gli anni ‘70 e la metà degli anni ’90. La sovrappopolazione, l’innovazione tecnologica, i rifiuti, l’impoverimento delle riserve di materie prime e la ricerca di fonti alternative di energia hanno modificato profondamente il territorio tanto da renderlo, per caratteristiche ecologiche, assai diverso da quello primitivo e sempre meno adatto all’instaurarsi di condizioni di vita ottimali per gli organismi viventi. Con il passare degli anni la città è stata concepita come uno spazio costruito a misura dell’uomo, spazio non di natura, ma dell’uomo. Oggi metà della popolazione, soprattutto nei paesi a più alto livello di industrializzazione, vive nelle città secondo un percorso di urbanizzazione noto come urban sprawl (erosione urbana), rapida e disordinata crescita delle città, senza nessun criterio di progettazione urbanistica e sociale, con centri commerciali, aree residenziali e industriali distinte tra loro e separate da strade e zone verdi-agricole. Questa dilatazione del paesaggio urbano ha fatto si che l’uomo si sia distribuito sulla superficie terrestre secondo valori di densità molto diversi, dove ha organizzato la sua esistenza in modo artificiale . Questo sistema è probabilmente al suo culmine: le città presentano sacche estese di disagio e conflitto sociale per effetto delle diseguaglianze in termini di accesso e qualità dei servizi tra le varie zone e vanno ripensate in quanto contesto in cui non è possibile conseguire un’elevata qualità della vita. 3 Territorio ed erosione urbana TERRITORIO ED EROSIONE URBANA Secondo la Commissione Europea l’impermeabilizzazione dei suoli è uno dei problemi più preoccupanti per l’Europa anche perché irreversibile: la formazione del suolo infatti è talmente lenta da richiedere vari decenni per uno sviluppo di qualche centimetro. Nel Vecchio Continente l’occupazione di suolo supera i 1000 km2/anno, che corrispondono ad un’area superiore a quella della città di Berlino: tra gli Stati membri dell’UE con la percentuale più elevata di territorio nazionale impermeabilizzato (superiore al 5 %), troviamo i Paesi Bassi, il Belgio, la Germania e il Lussemburgo. Il suolo ricopre un ruolo importante perché base dei terreni agricoli e delle zone boschive, dunque fondamentale per la produzione alimentare, tessile e di legname, ma svolge altri ruoli non secondari come filtrare l’acqua, ridurre il rischio di alluvioni e siccità, contribuire a ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici e sostenere la biodiversità. Nonostante il ruolo così importante giocato dal suolo, non esiste una normativa comunitaria che lo tuteli, così come accade per le altre matrici ambientali Accade allora che aumentano le costruzioni e si impermeabilizzi il suolo, isolando il terreno dall’atmosfera e riducendo la sua capacità di svolgere il proprio ruolo. Il terreno, per sua natura, ha la capacità di trattenere l’acqua e quindi quest’ultima, in caso di abbondanti piogge, raggiunge più tardi i fiumi, in quanto inglobata dal suolo , ma se questo è reso impermeabile, accade che si manifestino fenomeni quali le “bombe d’acqua”, l’ingrossamento dei fiumi con pericolo di straripamento o l’intasamento dei sistemi fognari. Anche il servizio di tutela della biodiversità da parte del suolo viene messo a repentaglio dalla sua impermeabilizzazione: un suolo sano provvede al sostentamento di un mondo sotterraneo altrettanto sano (composto da microrganismi e organismi di maggiori dimensioni, come lombrichi e talpe, nonché da piante), che, in cambio, conferisce al suolo una struttura solida, rendendolo maggiormente permeabile all’acqua e ai gas. Il suolo è inoltre fondamentale per la sopravvivenza delle specie che vivono in superficie. Una minore superficie coltivabile comporta che i terreni vengano stressati, poiché gli stessi quantitativi di cibo devono essere prodotti da areali ridotti, ciò che significa anche l’ aumento del costo dei prodotti alimentari. 4 Territorio ed erosione urbana TERRITORIO ED EROSIONE URBANA Infine, alberi, piante e suoli non edificati rendono più fresche le città durante il periodo estivo, mentre le superfici scure di asfalto e cemento assorbono il calore, creando l’effetto “isola di calore urbana”. Vivere in ambienti verdi quindi migliora la qualità della nostra vita, le aree verdi rappresentano infatti “polmoni” per le città e per i suoi abitanti. La prima regola da applicare è quella del “meno e meglio” ovvero minore impermeabilizzazione e migliore pianificazione. In secondo luogo è necessario ridurre il consumo di suolo fino ad arrivare nel 2050 al consumo netto di suolo zero. Infine per proteggere il suolo è necessaria una buona pianificazione territoriale a livello regionale e locale ispirata ai principi della sostenibilità. Tre sono le misure a cui rifarsi: limitazione, mitigazione, compensazione. In altre parole, urge una limitazione dell’impermeabilizzazione dei suoli; ove non possibile, bisogna mitigarne gli effetti con l’installazione di tetti verdi ed infine si dovrà procedere alla compensazione dell’impermeabilizzazione attraverso attività di ripristino dei suoli presenti, ad esempio bonificando i suoli inquinati per renderli nuovamente fruibili. 5 Territorio ed erosione urbana APPROFONDIMENTO URBAN SPRAWL Uno dei principali effetti della rottura dell’equilibrio tra uomo e territorio e quindi tra spazio abitato e campagna è lo sprawl, forma di urbanizzazione che si manifesta prevalentemente nelle aree suburbane e rurali senza nessun criterio di progettazione urbanistica e sociale. Una delle principali caratteristiche di queste città diffuse è l’erosione senza freni del territorio rurale e del paesaggio. È una crescita urbana non proporzionale al numero di persone che vi andranno ad abitare ma all’interesse economico del costruire: negli Usa, dove il fenomeno dell’urban sprawl è all’attenzione degli studiosi da anni, si calcola che tra il 1982 e il 1997 la superficie urbanizzata di New York sia cresciuta del 30% a fronte di un aumento di popolazione del 3% (http://cardi.cornell.edu). La seconda caratteristica della crescita sprawl è la dipendenza dall’automobile. Terza e non meno importante caratteristica è la crisi delle città come luogo centrale dove vivere le relazioni sociali e sviluppare il senso di appartenenza ad una comunità. In tali agglomerati urbani gli ampi parcheggi e le aree commerciali si sono trasformati nelle “piazze contemporanee” venendo a mancare il ruolo importante del centro della città ; inoltre, non vivendo la socialità negli spazi pubblici, si rischia di perdere quel controllo sociale e favorire la distruzione di testimonianze della storia e della cultura delle nostre città nei centri storici, e una rottura dei legami storici e identitari tra i luoghi e le comunità insediate. Anche in Europa l’urban sprawl è individuato come fenomeno di urbanizzazione da rivedere alla luce della nozione di smart growth (la Gran Bretagna con il progetto “Campaign to protect rural England” http://www.cpre.org.uk/ intende proteggere le campagne da speculazioni edilizie, allo scopo di restituire il territorio ai suoi abitanti ). 6 Rappresentare il territorio CREDITI • Materiale a cura del progetto La.Fem.Me – Lavoro Femminile Mezzogiorno – Italia Lavoro S.p.A. • Rielaborazione a cura del progetto Increase Fonti: • Symbola – Fondazione per le Qualità Italiane Immagini: - Foto copertina: 1. James Monkeyyatlarge; 2. Fil.al; 3. Simada 2009 • Aggiornamento Gennaio 2014 • Per informazioni – [email protected] [email protected]