Buona giornata - CISL del Trentino

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Buona giornata - CISL del Trentino
Trentino
“Un nuovo Welfare
Intergenerazionale e Solidale”
RELAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE Giuliano Zambelli
Mattarello (Trento) 14 marzo 2013
“Hotel
Adi ge”
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Buona giornata.
A distanza di quattro anni (era il 27 marzo 2009) ci ritroviamo nello
stesso luogo per celebrare il nostro XVII Congresso.
Per motivi logistici non è stato possibile effettuarlo nella nostra
nuova sede di Via Degasperi 61.
Ma su questo ritornerò in seguito.
E’ doveroso ringraziare tutti della vostra presenza.
Ai delegati, agli invitati, agli ospiti un sentito grazie.
Un particolare saluto esprimo al Segretario Organizzativo Nazionale
Loreno Coli, al Segretario Generale della USR Trentino Lorenzo
Pomini, ai Segretari della SPI Enzo Gasperini e della UILP Claudio
Lucchini.
Non dimentico il Segretario Generale FNP di Bolzano Bruno
Falcomatà, che pur non essendo presente sancisce l’unione
fraterna fra le due province autonome anche sul piano puramente
sindacale.
Non dimentico l’Assessore Ugo Rossi nostro interlocutore principale
sulle materie sia della salute che del welfare.
Ci aspettiamo, anche in futuro, una sempre puntuale concertazione
e una sempre fattiva collaborazione.
Non deve mancare un ringraziamento forte a tutti i nostri iscritti.
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La loro fedeltà alla F.N.P., alla CISL deve essere uno stimolo
sempre più forte per il futuro gruppo dirigente che con il loro
impegno dovranno dare risposte concrete alle loro richieste.
Scorrendo i partecipanti al congresso passato, noi celebriamo
questo congresso senza la presenza di molti.
Il Buon Dio, che sempre più vuole ingrossare il suo esercito, se li è
fatti propri.
Dobbiamo doverosamente ricordare tutti, con un particolare
pensiero a tre pilastri della F.N.P.:
- Marco Vanzo – colonna CISL ed in seguito colonna F.N.P.;
- Baldassare Fioroni – apprezzato Segretario di Lega delle
Giudicarie;
- Giovanni Filippi – titolare dei Raggruppamenti Tecnici.
Vi chiedo un momento di doveroso silenzio.
Fare la cronistoria dei “quattro anni” trascorsi è descrivere un
percorso di guerra.
L’abdicazione della politica, incapace di riforme strutturali e
richieste a gran voce dagli italiani oltre che della CISL (eliminazione
delle Province, dimezzamento dei parlamentari, riduzione del costo
della politica (da non confondere con la riduzione del costo della
democrazia), lotta agli sprechi e agli abusi, lotta all’evasione fiscale,
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diminuzione delle tasse, creazione di posti di lavoro soprattutto per
le donne ed i giovani, ecc. ecc.).
Per tutti questi motivi abbiamo SUBITO un governo tecnico che si
basava su tre pilastri: Equità – Sviluppo e Rigore.
Per una serie di fattori (non gli elenco perché tutti sanno di cosa
parlo) solo la parola RIGORE ha trovato applicazione:
Rigore contro i più deboli, contro i pensionati ed i lavoratori.
La classe politica non ha rinunciato a niente.
Ecco di seguito lo scenario attuale.
E’ una conseguenza del disagio che gli italiani hanno voluto
esprimere con la consultazione del febbraio scorso.
Insofferenza verso i partiti (il boom dei grillini) insofferenza verso le
istituzioni (grossa astensione) insofferenza verso i leader storici
(bocciature clamorose).
Al momento, all’avvio della XVII legislatura, che si aprirà domani 15
(guarda caso XVII come XVII il nostro Congresso) siamo nel CAOS
più completo.
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Rimane sempre enorme il debito pubblico, l’effetto recessione non
finisce nel 2013 e di conseguenza la recessione economica rimane
un incubo.
Cosa possiamo fare noi, cosa può fare il Sindacato, cosa può fare
la CISL???
Non voglio scomodare J. F. Kennedy ma prendere a prestito una
sua dichiarazione:
anziché dire cosa può fare la CISL, la F.N.P.
ci chiediamo
cosa facciamo noi per la CISL, per la F.N.P.??
Il futuro Congresso F.N.P. del prossimo 27-28-29 maggio sarà
incentrato sul WELFARE.
E’ un tema impegnativo ma attuale.
Con la spending review (che non vuol dire tagli ma migliore spesa) i
capitali che soffrono di più sono la SANITA’ ed il SOCIALE.
Guarda caso proprio materie che più interessano la popolazione
anziana, pensionata e comunque più debole della società.
Pensare che il sistema welfare al suo insorgere in Inghilterra era
stato pensato per i più abbienti.
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Come cambia la società.
Certo che dovremo mettere mano all’aumento delle pensioni.
La perequazione automatica (anche quest’anno ferma come per il
2012) deve tener conto della media IPCA.
Non è più concepibile il blocco fino a 5 minimi.
Lavoriamo per bloccare le super pensioni, chi ne riceve più di una
che non sia di reversibilità, che il metodo contributivo sia
effettivamente applicato a TUTTI, mettiamo un tetto ai super
stipendi magari di chi ha fatto bancarotta sia delle società
partecipate che delle banche.
Il modo di risparmiare c’è, è la volontà che manca, è la cultura,
ancora retrogada, che ci impedisce di avere una società equilibrata,
una società in cui tutti partecipano al bene ed alla crescita comune.
Il Sindacato è anche questo.
Con questo scenario dobbiamo confrontarci.
Le nostre rivendicazioni sono quelle illustrate ai futuri presidenti del
consiglio con lettera unitaria è cioè:
- interventi concreti e urgenti a sostegno dei redditi dei
pensionati
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- Una
nuova
politica
fiscale
che
abbatta
drasticamente
l’evasione e riduca la tassazione sui redditi da pensione e da
lavoro. Soluzione al problema degli incapienti, di quelle
persone, cioè, che hanno redditi così bassi da non poter
usufruire delle agevolazioni fiscali.
- Rilancio del welfare pubblico, equo e solidale, in grado di
rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, a partire da quelli in
maggiori condizioni di bisogno, con particolare attenzione alle
persone anziane, disabili e non autosufficienti.
- Approvazione
di
una
legge
nazionale
per
la
non
autosufficienza, con relativo fondo adeguatamente finanziato,
quale gesto di civiltà che ci avvicinerebbe alle grandi nazioni
europee.
- Equità nella distribuzione dei sacrifici, che fino ad oggi sono
ricaduti principalmente sulle spalle dei lavoratori e dei
pensionati.
- Razionalizzazione
della
spesa
pubblica.
Contrasto
agli
sprechi, alla mala gestione ed ai costi impropri della politica.
- Lavoro, sviluppo, equità e giustizia sociale.
Le nostre richieste non sono corporative, ma sono indirizzate, oltre
alla tutela dei redditi dei pensionati che negli ultimi 10 anni hanno
perso circa il 30% del loro potere d’acquisto, anche a far ripartire i
consumi, lo sviluppo e la crescita del nostro Paese; ad ottenere un
fisco più equo; a salvaguardare e incrementare una rete di servizi
sociali e sanitari omogenea su tutto il territorio nazionale e per tutti i
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cittadini; a creare nuovi posti di lavoro; a favorire la giustizia e al
coesione sociale.
Su queste rivendicazioni il nostro Segretario Nazionale COLI sarà
molto più esauriente.
Sul piano strettamente locale permettetemi l’illustrazione per singoli
punti.
Partiamo dal nostro interlocutore principale ossia la Provincia
Autonoma. Più che la Provincia, l’Assessore di merito sia in tema di
Salute che di Welfare.
Come tutti saprete il 27 ottobre prossimo si andrà alle elezioni della
nuova Provincia.
Con le dimissioni di Dellai che ha conquistato un seggio in
parlamento e la sua sostituzione con il vice Alessandro Pacher ci
avviamo al rinnovo (ma anche ad una parziale paralisi).
Chi sarà il futuro presidente e chi sarà il futuro assessore di merito,
forse il qui presente assessore Rossi può essere più preciso.
L’inizio dei rapporti non è stato dei più semplici.
Solo con il tempo, con la conoscenza reciproca si sono allentate
quelle incomprensioni che non portavano da nessuna parte.
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Ribadiamo che il Sindacato, la CISL e per essa la F.N.P., per le
materie ad essa delegate è un interlocutore serio, affidabile ed
indispensabile.
Il rappresentare la popolazione più debole, la popolazione più
bisognosa è un onore oltre che un onere.
Si deve rimarcare che l’anziano deve essere visto come una
RISORSA come un valore aggiunto, per tutta la società.
Per questo richiediamo più considerazione, più attenzione, più
memoria storica.
E’ una battuta, ma il dire:
l’art. 1 della Costituzione italiana così declama…
“la Repubblica Italiana è fondata sul lavoro…”
posso aggiungere ANCHE DEI NONNI.
Già domani 15 ci troviamo ad analizzare quanto emerso da:
- esito monitoraggio fruizione assegno di cura;
- andamento fruizione assistenza odontoiatrica;
- eventuali aumenti delle rette in RSA per la quota alberghiera
con applicazione dell’indicatore ICEF;
La legge in esame è la 15 del 2012, assegno di cura, che si
riferisce ad una parziale risposta alla non autosufficienza.
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Questo tema è stato fortissimamente perseguito dal Sindacato.
Ci aspettano però molte altre sfide:
1. molta attenzione ai tagli delle risorse;
2. molta attenzione agli sprechi nella pubblica amministrazione;
3. taglio netto dei privilegi politici;
4. P.U.A.- Punto Unico di Accesso presso le Comunità di Valle;
5. attenzione ai tagli nella sanità e agli ospedali di zona.
Con le Comunità di Valle, SE RIMANGONO (Grisenti – Lega)
che erogano servizi essenziali alla persona, il nostro impegno sarà
maggiore, si darà più attenzione anche perché sempre più erogatori
di servizi che toccano le tasche dei cittadini.
Caro Assessore dobbiamo avere più coraggio.
Ho detto dobbiamo perché solo tutti assieme possiamo definire le
nuove regole del welfare.
Welfare inteso come:
SOSTEGNO ALLA PERSONA
SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA
SOSTEGNO AL DEBOLE
Ho detto coraggio, perché dobbiamo avere il coraggio di correggere
storture in essere. Senza per questo passare per censori o ancor
più per malati di “trentinità”.
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DIAMO VERAMENTE A CHI HA BISOGNO.
Avremo molto da fare, noi ci siamo – ci attrezzeremo.
Rapporti con la CISL
Fra ricerca, individuazione, ristrutturazione, i rapporti con l’USR
sono stati molto stringenti.
Ma sul capitolo SEDE ritornerò in seguito.
Nel prossimo congresso chiederemo:
- di mantenere la delega sul welfare;
- che le competenze organizzative – amministrative e della CISL
Servizi non siano in mano unica;
- che la CISL Servizi faccia proprie le deliberazioni delle
conferenze dei servizi;
- una regia, immediata, sulla presenza delle categorie, oltre che
di noi, nelle sedi periferiche;
- mettere in atto, da subito, tutte le sinergie comuni per quei
risparmi, che la collocazione nella nuova sede di tutti i soggetti
può rappresentare;
- che non parteciperemo più, finanziariamente, al PROGETTO
RAFFORZAMENTO DEL TERRITORIO;
- richiameremo la USR, affinché
le categorie applichino la
norma statutaria per quanto riguarda la convocazione del
rappresentante F.N.P. in occasione dei Consigli Generali
Categoriali.
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Rapporti con i Servizi
Quando parliamo di servizi è intrinseco intendere sia l’INAS che il
CAF.
Sempre più però diventa importante l’Adiconsum e per altri fini,
visto la soppressione dell’ETSI della Calisio Travel.
Andando per ordine: l’INAS
Tutti sanno la vicenda INAS a riguardo della SEDE.
E’ con orgoglio che dichiaro questo:
SE NON CI FOSSE STATA LA F.N.P. CHE SI ACCOLLAVA LA
TOTALE SPESA DELLA RISTRUTTURAZIONE IN CARICO
ALL’INAS LA SEDE NUOVA NON CI SAREBBE.
Non solo: ma senza l’INAS, all’interno della sede non avremo avuto
da parte del Comune, la licenza relativa.
Dunque i meriti sono enormi
Altrimenti: USR in Via Verdi – INAS non lo so – categorie sparse in
citta’.
Non era questo che volevamo.
Ma ritornando a parlare dell’INAS, alcune considerazioni vanno
fatte.
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Pur sapendo che l’istituto deve dare risposte a tutti, dobbiamo
trovare il modo di avere una corsia preferenziale per gli iscritti.
Troppe volte, purtroppo, i nostri associati devono attendere molto
per essere soddisfatti.
Lungi da me sia il razzismo che la non territorialità, ma un occhio di
riguardo per chi ci sostiene soprattutto finanziariamente deve
essere rivolto.
Non è fuori luogo ricordare che una grossa percentuale di tessere
F.N.P. vengono dall’INAS.
L’Istituto è in sofferenza. Con l’applicazione di quanto sostenuto in
sede di conferenza dei Servizi si possono trovare soluzioni
migliorative.
Mettiamoci di buzzo buono, finiamola di lamentarci, con la buona
volontà di tutti, non solo della F.N.P., le soluzioni si devono trovare.
L’essere in una sede unica è un valore aggiunto da non disperdere.
Il momento è delicato. Dobbiamo investire nei servizi.
Come F.N.P. l’occhio di riguardo c’è sempre stato. E’ stato
dimostrato con i fatti.
Chiediamo la stessa cosa alla CISL e alle categorie.
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C.A.F.:
La situazione si sta normalizzando nel senso che siamo in grado di
rispondere a tutte le esigenze.
Un ulteriore adempimento, e cioè la stampa dei CUD per i
pensionati deve essere anche un modo per fare proselitismo.
Gli addetti devono sapere che lavorano per la CISL.
Non possono essere corpi estranei.
L’impegno di contribuire, parzialmente, al costo del servizio, è un
segno di partecipazione. Ricordiamolo.
Rapporti con le categorie
E’ un punto dolente. E’ ancora radicata culturalmente: “io sono un
attivo, alla pensione ci penserò”.
Salvo alcune eccezioni, noi come F.N.P., siamo visti come Circolo
Anziani.
Bisogna lavorare culturalmente perché sempre più il pensionato sia
visto nell’ottica di ATTIVO.
Sia visto come capitale sostenibile, come risorsa.
L’apporto che il pensionato o l’anziano in genere da alla società è
molto elevato.
E’ superfluo specificare. Sempre più la società ha bisogno
dell’apporto dell’anziano. Sia culturalmente, che finanziariamente,
che socialmente.
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Rapporti unitari
In questo mondo globale sarebbe fuori luogo oltre che antistorico
andare ognuno per la propria strada.
So che a livello nazionale esistono ancora, degli orpelli, dei
distinguo.
Distinguo che a livello locale non esiste.
Non è che i rapporti unitari siano idilliaci.
Ognuno si prenda le proprie colpe.
C’è comunque il massimo rispetto, c’è sempre stata una
comunanza di intenti, tutte le varie concertazioni o incontri con
qualsiasi controparte era prima improntata ad un confronto unitario.
Da parte F.N.P. c’è sempre stata la massima correttezza.
Possiamo fare di più.
Dobbiamo fare di più.
I problemi che ci si presenteranno nel futuro, devono trovarci
attrezzati.
Confido, pur nelle singole particolarità in un confronto franco e
sincero al fine di trovare soluzioni condivise che ci permettono di
assolvere al nostro compito: ossia tutelare i pensionati e gli anziani
che con la loro delega ci hanno investito del compito di
rappresentanza.
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Problema Sede.
Come accennato all’inizio di questa relazione merita una memoria il
problema sede.
Tutti gli organismi della CISL Trentina si sono dichiarati favorevoli
ad una sede unica, dove raggruppare categorie, servizi e patronato
in una unica sede.
Con tutti gli sforzi possibili questo si è realizzato.
L’USR , la CISL Servizi, le categorie (solo l’INAS si è chiamata fuori
a posteriori) si sono accollate l’onere della ristrutturazione dello
stabile di Via Degasperi 61. Con moltissime difficoltà, con mal di
pancia, con marce indietro non prevedibili, con ricorsi di probiviri,
ecc.
E’ stato un iter sofferto.
La F.N.P., da parte sua, è sempre stata propositiva.
Prima con un prestito infruttifero e a lungo termine ad alcune
categorie in difficoltà finanziarie, dopo con il sostituirci all’INAS nel
sostenere anche quell’onere.
Su questo devo ringraziare anche il nostro Comitato Esecutivo,
oltre che il consenso dell’intero Collegio Sindacale, per la posizione
presa.
Senza voler ripetermi la F.N.P. è stata la vera categoria che ha
applicato la CONFEDERALITA’.
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Di questi tempi è tante volte sbandierata ma pochissime volte
applicata.
Noi l’abbiamo fatto.
Proprio nel solco della solidarietà.
Visto
le difficoltà finanziarie di molte categorie, attualmente,
compresi noi, ci faremo promotori al congresso USR di un ordine
del giorno per impegnare la futura Segreteria USR, nell’eventualità
della vendita della Sede di Via Verdi di mettere a disposizione il
relativo ricavato a favore di tutta la CISL.
Cioè non solo USR ma anche delle categorie.
Sono anche loro CISL.
Naturalmente tenendo conto dei millesimi occupati e della quantità
di sofferenza oggettiva.
Sarebbe un segnale importante.
Il fare la passerella dell’inaugurazione di una struttura cui non si è
minimamente contribuito non è serio (eufenismo).
In conclusione non può mancare un accenno alla F.N.P. Trentina.
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La cura dimagrante imposta dalla CISL (accorpamenti, riduzione
del numero dei componenti gli organi direttivi ecc.) interessa anche
noi.
Meno gente negli uffici e più gente sul territorio.
Come F.N.P., pur avendo costruito i nostri organismi in base agli
organismi istituzionali, dobbiamo rivedere tutto il nostro essere sul
territorio.
In tempi brevissimi tutte le zone dovranno interrogarsi se gli attuali
recapiti sono funzionali.
Bisognerà ridisegnare la nostra presenza nelle sedi periferiche.
Dobbiamo essere noi che andiamo tra gli iscritti, dobbiamo mettere
in campo delle iniziative mirate, sistematiche, per coinvolgere gli
anziani ed i pensionati trentini.
Studieremo assieme la possibilità di stabilire un budget finanziario
per ogni zona.
Lo Statuto, che non deve essere chiamato in causa solo quando ci
sono delle liti, lo Statuto dicevo ne configura precisamente i compiti
e le finalità.
Per crescere, per essere sempre più credibili dobbiamo metterci la
faccia senza paura.
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Il cuore qualcuno già ce lo mette.
Considerato che questo è il mio ultimo Congresso da Segretario
Generale, permettetemi di ringraziare tutti quelli che mi sono stati
vicini, tutti quelli che hanno condiviso il percorso fin qui fatto.
Posso dichiarare, senza falsa modestia, di aver dedicato il mio
tempo alla F.N.P. con vero spirito di servizio anteponendo il bene
comune al bene individuale, anteponendo la confederalità alla
categorialità ed avendo un unico fine.
Assolvere nel migliore dei modi il mandato ricevuto.
Avendo la possibilità di rimanere in carica ancora per circa 9 mesi,
mi sono messo in gioco, assieme alla Segreteria tutta, nella lista
per il futuro Consiglio Generale.
Vorrei, se il vostro consenso me lo permetterà, poter lasciare
questa F.N.P. con una futura dirigenza preparata, e con tutte le
scadenze finanziarie in ordine.
Grazie e buon lavoro.
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