prof Calorego Vullo
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prof Calorego Vullo
Il prof. Calogero Vullo ci ha lasciato il 22 giugno 2010. Era un medico straordinario ed un essere umano straordinario, che dal suo arrivo a Ferrara nel 1972 aveva cambiato la storia della talassemia. I pazienti talassemici erano allora quasi ovunque considerati dei condannati a morte precoce, per i quali non ci si poteva né si doveva spendere troppo. Rino Vullo, invece, cominciò ad occuparsene con entusiasmo e direi con tenacia, coinvolgendo studiosi di tutto il mondo nello sforzo di migliorare tutti gli aspetti dell’assistenza, dalle trasfusioni alla chelazione, dalla splenectomia al trattamento dell’ipogonadismo fino ai problemi psicologici causati dalla malattia. Alcuni congressi pioneristici da lui organizzati a Ferrara negli anni ’80 sono rimasti nella storia della talassemia oltre che nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di parteciparvi. Se oggi i pazienti talassemici hanno una vita normale ed hanno raggiunto una aspettativa di vita paragonabile a quella della popolazione generale lo si deve in gran parte a lui. Il programma di screening dei portatori da lui implementato, associato alla consulenza genetica, ha fatto scuola nel mondo e reso Ferrara, insieme a Cipro, la prima zona endemica per talassemia a non avere nascite di omozigoti. Non era solo ematologo, tuttavia, ed anzi lo si può considerare uno dei padri della Pediatria italiana che insieme ad un gruppo storico di amici (Fabio Sereni, Franco Panizon, Gian Carlo Biasini, per citarne solo alcuni) ha rinnovato il modo di fare Medicina in Italia, sostituendo l’ipse dixit con le evidenze scientifiche: una medicina basata sull’evidenza ante litteram. E’ stato inoltre fondatore e primo presidente della Società Italiana di Adolescentologia, un pioniere anche in questo campo. E infine era persona di vasta e profonda cultura e di grande dirittura morale. Gli venivano spesso affidate ai congressi pediatrici, ematologici e non, le relazioni introduttive o conclusive ed era un piacere ascoltarle, per la ricchezza delle argomentazioni e il fascino della sua oratoria. Ci mancherà. Alla Signora Giulia, preziosa ed amatissima compagna di vita, e ai tre figli vanno le condoglianze dell’AIEOP e di tutta la comunità pediatrica