il bassotto morde

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il bassotto morde
Edizione del 2 marzo 2010
Uno dei peggiori Brancon dell’anno subisce una pesante sconfitta a Verona (5-1)
Brancon ultimo in classifica; a questo punto la retrocessione in Promozione è dietro l’angolo
EDITORIALE
Se proprio vogliamo trovare i lati positivi della
trasferta di Verona, cominciamo da quelli: Isacco,
per l’undicesimo anno di fila, è andato a segno con la
maglia gialloblu, mantenendo la tradizione che lo
vuole unico storico giocatore ad avere segnato
almeno una rete in tutte le competizioni ufficiali del
Brancon dal 1999 ad oggi. Giù il cappello davanti a
Isacco. Giù le braccia invece nel commentare la nona
sconfitta stagionale, per mano del Bassotto FC, che
rischia di diventare una pietra tombale sulla rincorsa
alla salvezza, rincorsa mai davvero decollata in
questo 2010. Dopo un avvio d’anno promettente, con
4 punti in 3 gare, figli della vittoria con la Virtus e
del pari a Mezzane, sono arrivate due sconfitte larghe
e nette sul piano del gioco. Sembra che il Brancon
abbia lasciato sul terreno di Mezzane la voglia di
lottare e di rendere difficile la vita alle altre squadre.
E’ chiaro che, quando i risultati sono deludenti, viene
a mancare anche l’entusiasmo e la fiducia nei propri
mezzi: ma sembra che, adesso come adesso, al
Brancon manchi anche lo spirito battagliero, e questo
è sicuramente più grave per una squadra che, essendo
all’ultimo posto in graduatoria, dovrebbe smaniare
per cercare di risalire.
La gara di Verona è durata circa mezzora, per merito
soprattutto del Cape che, con le sue parate, ha evitato
che il passivo fosse ben più pesante. Davide ha
salvato almeno 3-4 gol con parate miracolose, grazie
all’istinto e al coraggio. Coraggio che dovrebbero
avere tutti i compagni. Invece sembra che, a causa
della classifica, sia già subentrata in tutti la paura di
sbagliare, e nessuno si prende più responsabilità del
dovuto, limitandosi al compitino. Che non basta più.
Lunedì, nessuno dei gialloblu ha fornito una
prestazione disastrosa. Ma, messi tutti insieme, i sette
in campo non hanno fatto una squadra. Occorre
provare qualcosa di più. Occorre stringere i denti, e
non mollare adesso. La strada è in salita, e non sarà
facile. Ma è nelle difficoltà che le imprese hanno più
valore, e che chi le compie ottiene maggior gloria.
Proviamoci !!
CAPE C’E’
Niente pagelle in questa serata da dimenticare
per i colori gialloblu: sarebbe difficile trovare
qualcuno a cui dare la sufficienza, considerato
che il Brancon ha perso con 4 gol di scarto e ha
tirato in porta 4 volte in tutta la partita.
Un giocatore che merita un encomio però c’è, e
ci piace sottolinearlo perché, con la nostra
“presunta” obbiettività, non gli abbiamo mai
risparmiato le critiche quando non era al top: è
Davide “Cape” Bellani. Se la partita, all’inizio
della ripresa, era ancora viva, era soltanto merito
suo: nel primo tempo si è immolato per almeno
2 volte respingendo con il busto e la faccia
altrettanti tiri a botta sicura degli avanti
avversari.
Si può obiettar fin che si vuole sul fatto che un
portiere che prende 5 gol possa essere il migliore
in campo: il Cape a nostro avviso lo è stato di
gran lunga, e non ha mollato anche quando il
risultato era largamente compromesso. E’ questo
il Cape che vorremo sempre vedere, senza i
mugugni del tipo “che gol de merda” o “no tirì
mai in porta”. A questo punto della stagione, al
Brancon serve un gruppo affiatato, gente che ha
voglia di correre, di mettere la faccia davanti alla
porta, e che lascia polemiche e frasi di troppo a
casa.
Davide, da questo punto
di vista, ci è sembrato
un esempio per tutti,
anche perché da inizio
stagione è il gialloblu
più serio e presente agli
allenamenti.
Bravo Cape !
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Un brutto Brancon viene sommerso dal Bassotto FC al campo di Via Lussemburgo
Dopo un primo tempo equilibrato, i padroni di casa dilagano nella ripresa. In gol Isacco
Verona, 1 marzo 2010
Come dicevano una volta i radiocronisti che hanno fatto la fortuna di Tutto il Calcio minuto per
minuto, temperatura primaverile al campo di Via Lussemburgo, che ospita la gara fra Bassotto FC e
Brancon, valida per la quarta giornata di ritorno del campionato UISP. Nonostante però la bella
serata con clima mite, sono pochi i barboscudati che si fanno su le maniche per la causa gialloblu. La
trasferta di Verona segna pertanto il minimo di partecipazione stagionale, con solo 9 giocatori a
disposizione di mister Andrea “Web” Perazzani che, per la seconda volta di fila, eredita oneri e onori
da Andreoli, ancora dirottato sulle pista dell’impegno in politica, anche se i bene informati dicono
che sia stato colto da un attacco di defecatio isterica putrex, che lo ha costretto sul WC. A seguire la
trasferta gialloblu anche la dirigentessa Veronica e l’ex capitano Bocchi che, squalificato, ottiene
dall’arbitro di poter rimanere entro i recinti del campo, visto che da fuori non si vede un piffero.
Mister Web non deve troppo scervellarsi per inventare una formazione resa quasi obbligata dalle
numerose assenze. In porta il solito inossidabile Cape, in difesa Doru e Teme, a centrocampo Isacco,
il Tano e Guido, e in attacco il Ciulla. In panchina siedono in trepida attesa di entrare il France e
Eugenio, entrambi difensori. Insomma, da metà campo in su non ci sono proprio alternative in questa
serata che è un crocevia importante sulla strada della salvezza gialloblu. I padroni di casa del
Bassotto sono anch’essi contati, ma hanno dalla loro la forza dei calmi, dall’alto dei 19 punti che li
rendono quasi sicuri di un posto nei playoff. La vittoria netta per 7-4 dell’andata non deve illudere i
barboscudati: la compagine veronese ha dimostrato anche a Brancon, pur sconfitta, di saper giocare a
calcio. E difatti i padroni di casa confermano quanto già si sapeva: giocano a ritmi non eccelsi, ma
non buttano mai palla e sono abili nel trovare lo spiraglio per battere a rete. Il Cape deve fare i
miracoli per parare una doppia conclusione nel giro di pochi secondi: pressoché prodigioso il riflesso
sul secondo tiro a botta sicura. Il Brancon invece fatica oltre lecito a trovare spazi e misure agli
avversari: Teme e Doru tengono discretamente in difesa, ma davanti si combina poco. Guido è
costretto spesso sulla difensiva a destra, a sinistra Isacco gira a vuoto, il Tano perde molti palloni, il
Ciulla non incide. Così il Bassotto, senza strafare, trova il gol del vantaggio con una bella girata di
destro della punta, direttamente su rimessa laterale. Ingenuo nell’occasione Teme, ma pregevole la
conclusione che fulmina il Cape. Il Bassotto potrebbe raddoppiare ancora su rimessa laterale, ma il
tocco sul secondo palo del numero 15 viene intercettato da Teme davanti alla linea di porta. Il
Brancon costruisce finalmente un’azione degna di nota sull’asse Guido – Ciulla; palla in area per il
Tano che ha tutto il tempo per sparare a rete, ma colpisce il portiere. Il primo tempo finisce così 1-0.
Nella ripresa mister Perazzani inserisce Eugenio al posto del Tano, spostando Isacco in mezzo e
Doru in fascia destra. Entra poi anche Francesco al posto di Doru. Il Brancon continua a far molta
fatica a costruire azioni pericolose, mentre il Cape è sempre vigile e superbo in alcune occasioni. Ci
pensa Guido a combinare la frittata della sera quando, in ripiegamento difensivo, taglia tutto il
campo con un’incredibile “sciabolata morbida” che plana sulla testa di un avversario per il quale è
un giochetto infilare il 2-0. La partita finisce in pratica pochi minuti dopo con il terzo gol, manco a
dirlo, su azione da rimessa laterale.
Il Brancon trova il gol della bandiera con un guizzo di Isacco sotto rete, servito da un cross del Tano.
La rete non serve a riaprire la gara, anzi, con il Brancon generosamente sbilanciato in avanti, i
padroni di casa trovano altri due gol per chiudere l’incontro sul 5-1. Poco da aggiungere: Brancon
bruttino, sceso in campo con il tipico atteggiamento di chi ha già perso. Al primo gol subito, al
squadra ha tenuto. Al secondo, si è sciolta come neve al sole. Senza appello. Di sicuro non è facile
pretendere entusiasmo in questa situazione di classifica (per chi non lo avesse ancora capito, il
Brancon è ultimo), ma almeno si dovrebbe cercare di dare il massimo scrollandosi di dosso paure e
timori reverenziali: non c’è più nulla da perdere. Già mercoledì il Brancon torna in campo contro il
Celtic nel recupero della gara rinviata a gennaio. Meglio così: non c’è neanche tempo per pensare,
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ma solo quello per lavare la maglietta e tornare a sudarci dentro. Possibilmente con tutto l’ardore
possibile, e con lo spirito di vera squadra. Quello spirito che non si può rimproverare ai 9 ragazzi che
perlomeno sono andati fino a Verona per toccare forse il fondo della decennale storia branconiana.
Gli altri 9/10 tesserati, nessuno dei quali ha seguito la squadra in questa brutta serata, avranno avuto
ognuno un buon motivo per non esserci. Sarà: a costo di essere impopolari, facciamo però notare che
così continuando si retrocede sicuro, ma il peggio è che a nessuno sembra fregare niente.
Non ci sono ricette, se non quella di giocare con il coltello fra i denti e restare uniti: Forza Brancon!
Classifica
G
V
N
P
Gf
Gs
Dr
Dineco
Pnt
30
13
9
3
1
47
19
28
Latino Americani
25
11
8
1
2
55
43
12
Pol. Olimpia Stadio
22
12
6
4
2
56
48
8
Bassotto FC
22
13
7
1
5
46
47
-1
Lovers Pol. Quaderni
18
13
5
3
5
54
51
3
Cazzanese
15
12
4
3
5
50
55
-5
Celtic 04
13
10
4
1
5
40
34
6
SS Rebongia 1979
10
10
3
1
6
33
41
-8
Brutti Termoidraulica
10
11
2
4
5
40
48
-8
Virtus Service
9
12
3
1
8
35
55
-20
AC Brancon
8
13
2
2
9
42
57 -15
LO SCOOP DEL GIORNO
La Polizia romana indaga sulla scomparsa di un testimone: si tratta di un trans che sarebbe a
conoscenza di particolari inquietanti sul “caso Marrazzo” che ha molto colpito l’opinione pubblica
nelle scorse settimane. Il trans, di nome SUINESSA, non ha lasciato tracce di sé, eccetto questa foto
che ne documenta la straordinaria avvenenza. Voci attendibili dicono di averlo avvistato di recente
in territorio branconiano. Chi ne avesse notizie può chiamare in redazione.
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Interviste Branconiane / Puntata di AMARCORD
Parola a Luca “Cav” Cavicchioli, storico terzino della prima stagione gialloblu
LA SCHEDA DEL CAMPIONE
Nome
Cognome
Data di nascita
Titolo di studio
Professione
LUCA
CAVICCHIOLI
09.06.1974
Perito Elettronico
OPERAIO
E’ un sabato qualunque nel lungo inverno nogarese. Al Teatro di Nogara viene proiettato il film di
Giordano Padovani: “Il Brigante”. In sala la crema della società nogarese, e anche qualche
personaggio da fuori mura. Non poteva certo mancare la Gazzetta di Brancon, che quando c’è da
curiosare in giro c’è sempre. Al nostro inviato non par vero di cogliere tanti piccioni con una sola
fava: in galleria, intenti a guardarsi il film, ci sono Mister Suinez, il vice Web, l’ex capitano Bocchi
e Doru, e una fila più sotto l’ex terzino sinistro gialloblu Luca Cavicchioli e il fratello David.
Cogliamo al volo l’opportunità per fare una puntata di “Amarcord” con un’intervista al mitico
“Cav”. Mister Suinez propone di andare tutti in pizzeria, alla Rocca, per passare la serata insieme,
con la promessa che la serata sarà finanziata dalle casse del Brancon. Ci sediamo in pizzeria
famelici e cominciamo la nostra intervista a Luca.
Domanda: Ti ricordi ancora la tua prima partita con il Brancon?
Risposta: Mi sembra che fosse il lontano 1999, nel primo campionato del Brancon. E’ un ricordo
molto flebile, tuttavia mi ricordo di aver fatto una grande sgroppata sulla fascia che mi aveva
esaltato, poi però ho passato la palla a Cristian Franchini che sciupò tutto…
La più bella partita che ricordi?
Mi sembra una vittoria 5-0, il giorno che ci qualificammo ai playoff. Per festeggiare lanciammo il
Presidente Livio in aria svariate volte.
(Luca ricorda bene, in effetti fu una vittoria 5-0 sull’Isola Rizza a Gazzo Veronese, ndr)
Lancio del Presidente. Sotto lo sguardo
divertito di mister Ceolini, in questa foto
datata primavera 2000, i giocatori del
Brancon rischiano le articolazioni delle
scapole lanciando in aria Sua Maestà il
Presidente in segno di euforia.
Com’era il tuo rapporto con mister Ceolini?
Rapporto? Non c’era proprio rapporto…
Non vorresti provare il brivido di essere allenato da mister Suinez?
Eh, certo sarebbe un’esperienza altamente motivante!
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Non ti ho convinto? Quanti anni sono che non tocchi un pallone? Non ti viene mai voglia di
ricominciare?
Certo che mi viene voglia. Ma sono quasi 5 anni che non gioco più a pallone e se ci provassi ancora
ci lascerei entrambe le ginocchia.
Descriviti brevemente senza usare termini da Eredità di Carlo Conti…
Mah… non sono una persona solare, ma sono una persona semplice.
Mister Suinez, in attesa della pizza Superporcellona con aggiunta di speck e gorgonzola, interviene
nel dibattito: “Luca è come sempre modesto… è una persona semplice, ma non banale. Scrivetelo,
voi della Gazzetta, invece di scrivere solo cagate sui sexygate e sugli anelli stimolatori. Luca era
uno dei giocatori più promettenti del Brancon, è ancora un mio cruccio quello di non essere
riuscito a tenerlo nonostante avesse poco spazio nel sette titolare. Ricordo che al Torneo di
Correzzo apparve in curva uno striscione inneggiante ad alcuni pezzi pregiati del mercato
gialloblu. Purtroppo Luca decise di lasciarci lo stesso.
Torneo di Correzzo 2000. Filippo Garusi, Simone Martini e Paolo Bocchi reggono lo striscione
portato dai tifosi gialloblu negli spogliatoi di Correzzo. Dopo un ottimo torneo, nel quale il
Brancon si arrese solo ai vincitori del Molino Filippini, il “Garu” rimase in gialloblu per una
stagione, mentre Simone emigrò in categoria a Casteldario e Bocchi proseguì l’avventura con gli
Amatori Nogara, prima di approdare in maglia gialloblu nell’autunno del 2005. Luca, che a
Correzzo non giocò nemmeno un minuto, se ne andò senza polemiche.
Beh, sono belle parole di stima da parte dell’attuale allenatore del Brancon. Quando hai
conosciuto mister Davide “Suinez” Andreoli?
Nel 1992, quando mio fratello David andò a suonare con il gruppo dei Terzo Stato. Mio fratello
batterista, Davide bassista. Da lì ebbe inizio un’amicizia che fu poi cementata ai tempi
dell’Università a Verona.
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Sappiamo in effetti che tu e il Suinez avete frequentato l’Università di Verona insieme. Chi
aveva più successo con le ragazze fra voi due?
Davide…
Immaginiamo solo con le bresciane…
No, aveva in verità molto successo con le ragazze bionde.
Ma tu leggevi Montanelli?
No, perché?
Perché altrimenti avresti avuto successo anche tu…
Mister Suinez, che fino ad allora si era gustato la sua pizza in silenzio, interviene: “Che merde!.
Ancora con questa storia di Montanelli… è colpa mia se CASUALMENTE avevo origliato una
conversazione al colloquio con un professore e avevo saputo che una ragazza era alla ricerca
disperata di un libro di Montanelli che, sempre CASUALMENTE; avevo io??”
Nel pronunciare questa frase, Davide si è scaldato visibilmente, alzando il tono della conversazione.
Al tavolo vicino, un gruppetto di ragazze in libera uscita, nessuna di particolare rilievo, comincia a
interessarsi alla questione. Udiamo distintamente dal tavolo vicino: “Ma chi è ‘sto Montanelli?”
Sappiamo anche che sei stato compagno di pesca di Davide e di Squanfy, primo storico
abbonato in curva a Brancon. Chissà quanti aneddoti avrai da raccontar su queste avventure a
pesca…
Erano serate mitiche e in compagnia ci si divertiva. Squanfy poi era al limite dell’arresto per
disastro ambientale e violazioni igieniche: una sera lo fermarono i Carabinieri e, perquisendogli la
macchina, trovarono una scatola di begattini mummificati sotto il sedile. Squanfy doveva essersela
dimenticata almeno da mezzo secolo…
Moreno faceva parte di questa combriccola?
Come no? Potenzialmente era anche peggio di Squanfy… adesso lo vedete tutto bello ripulito, ma
una volta faceva paura. Mi ricordo che una sera eravamo a pescare dalle parti di Barbassolo con
mister Suinez, e c’erano anche Squanfy e suo fratello, e Moreno. A un certo punto si avvicina
qualcuno e, pensando che fosse il guardiapesca, Squanfy e Moreno sradicarono una pianta e si
prepararono ad assalirlo… poi prevalse il senso civico, anche perché non era il guardiapesca.
Pionieri branconiani. La foto ufficiale del primo Brancon edizione 1999-2000.
Luca è il settimo da sinistra in piedi, fra Paolo Visentini e Federico Reani. A reggere
la bandiera gialloblu, accanto a Davide senza pizzetto, c’è capo ultrà Moreno.
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Che studente eri?
Né carne né pesce. Ero intelligente ma non mi applicavo.
Dicono tutti così…
Ma è vero!
Voto alla maturità?
42/60
Quanti esami sei riuscito a fare all’Università?
Cinque.
Beh, neanche pochi, in fondo. Con un mese di CEPU, alcune leggi sui crediti formativi del
lavoro, una mazzetta alle persone giuste e un po’ di raccomandazioni, potresti essere a 2-3
esami dalla Laurea. Non ti consideri un “Laureando”?
No, per carità: di Laureando ce n’è uno solo. Basta e avanza.
Ma non hai rimpianti?
Diciamo che con la testa che ho adesso mi piacerebbe essere andato avanti a studiare.
Quanti spinelli hai fumato nella sala prove dei Terzo Stato?
Neanche uno. Mai fumato in vita mia.
E quanti film porno hai visto in sala prove?
Neanche uno.
Boom! Non ci crede nessuno…
No, è vero: in sala prove non si proiettavano film porno, si giravano film porno.
Alla faccia! Quindi c’erano delle groupies disposte a fare sesso con il Suinez e a farsi
riprendere? Proprio roba da altro millennio…
Non posso confermare. Diciamo che comunque c’era gente che si dava da fare.
Interviene anche Doru: “Vacca porca, lo sapevo io che a suonare si tromba. Vedi com’è il
Suinez?” David sorride di gusto, ma anche lui, con il ciuffo ribelle, deve averne combinate
parecchie ai tempi dei Terzo Stato…
Amarcord Terzo Stato.
David rievoca divertito le
orge in sala prove sotto lo
sguardo curioso di Doru.
Adesso veniamo alle domande più toste, di cultura branconiana. Nonostante tu abbia lasciato
la squadra da 10 anni non puoi non conoscerne la storia. Pronto?
Pronto…
Chi allenava il Brancon nel 2005?
Livio?
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Spiacente, era Reani. Quando compie gli anni Livio?
Eh.. chi si ricorda…
Interviene mister Suinez che, al solito, non si fa i cazzi suoi: “Dai, Luca, è facile, è una data che
viene poche volte. Non c’è tutti gli anni.”
Il 29 febbraio?
Sì, ma non siamo a Chi vuol essere branconiano dove ci sono gli aiuti del pubblico. Mister, si
faccia un po’ di cazzi suoi !
Andiamo avanti: quanto pesa mister Suinez? Silenzio per favore…
Mah… non saprei, è meno di un quintale?
Sì, meno.
Allora diciamo 85 chili. Nudo.
Il Brancon è seguito da vicino da un gruppetto di tifose bresciane ninfomani. Vogliamo dar
loro qualche informazione in più sugli eroi della storia gialloblu? Sei single?
Sì, sono single.
Vogliamo dare quindi speranza a queste tifose bresciane?
Se sono fighe, sì.
Seriamente: cosa deve fare una donna per conquistarti?
Basta poco… che ce vvò? Come dicevo sono una persona semplice, a volte basta poco.
La cosa più stupida che hai fatto per una donna?
Ne ho fatte troppe, non posso raccontare.
Credi nell’amicizia fra uomo e donna?
No.
Neanche se lei è un cesso?
Ma sono bello io… no.
La balla più grossa che hai fatto?
Nell’inverno del 2004 con Gallo e Alce, due personaggi ben noti al mondo branconiano. In verità ne
ho fatta una abbastanza grossa anche poco tempo fa, una sera che ho invitato a cena Davide. Dopo
avergli cucinato un’ottima pasta surgelata, abbiamo cominciato a bere. Ricordo solo che la mattina
dopo mi sono svegliato con un bernoccolo di dimensioni crateriche in fronte, e sullo stipite della
porta del bagno c’erano tracce di sangue…
Cena sociale. Dall’album dei
ricordi, la prima cena sociale del
Brancon, svoltasi allo storico Bar
Bocciofila che ora ha chiuso i
battenti. Si riconosce un allegro
Cav fra Paolo Visentini e il Gallo.
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Risposte a caldo: Vino o birra?
Vino.
Bionda o mora?
Bionda.
Sesso o amore?
Amore.
Ai tempi del Brancon ti chiamavano Coguaro. Perché?
Non l’ho mai capito. Fu un’invenzione del Suinez.
Cultura generale: l’Italia confina con?
Svizzera, Francia, Ex Jugoslavia… basta… o c’è anche l’Austria. No, l’Austria no. Aspetta: sì, sì,
c’è anche l’Austria.
Meno male. Quali sono i colori della bandiera ungherese?
Gli stessi di quella italiana, solo che sono a strisce orizzontali.
Passato remoto di emungere?
Io emunsi… devo continuare?
No, bravo. Piatto preferito?
Costata di manzo
Sei bravo a cucinare?
Certo, sono un maestro nella pasta mari e monti. Vero, mister?
Davide lo guarda un po’ sbalordito. Non deve aver molto gradito la precedente affermazione che la
pasta cucinatagli dal Cav era surgelata.
Chi è il compagno dell’avventura branconiana che più ti è rimasto nel cuore?
Beh, facile:il Suinez!
Ti rivedremo al campetto di Brancon a tifare per la squadra gialloblu?
Sì, è una promessa.
Un coro per mister Suinez?
“Una vita da Suinez… a recuperar palloni… fora dalle recinsioni…i zugadori iè
scarponi…
La serata volge al termine: alla Rocca siamo rimasti solo noi, e anche le ragazze del tavolo vicino,
visto che nessuno le cagava, se ne sono andate. Ci alziamo anche noi, non prima di aver ricordato le
17 presenze in maglia gialloblu di Luca Cavicchioli, uno dei più presenti e costanti nella prima
stagione del Brancon. Ce ne andiamo soddisfatti per l’ottima intervista che frutterà di sicuro una
tiratura eccezionale della Gazzetta di Brancon, per diffonderla anche in Vetreria a Gazzo. Al
momento di uscire, immancabile, arriva la sorpresa del Suinez:
“Butei, ho lasà i schei a casa. Gò diese euri…”
Come al solito, tocca alla Gazzetta di Brancon pagare...
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