Intelligent Energy Europe (IEE)

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Intelligent Energy Europe (IEE)
TITOLO
Intelligent Energy Europe (IEE) –
European Info Day
LUOGO E DATA
23 gennaio 2013
Charlemagne Building, Rue de la Loi 170
1040 Brussels
ORGANIZZATORE
Commissione Europea
RELAZIONE
Nel corso della prima parte dell’Info Day, hanno preso la parola William Gillett e Vincent
Berrutto, Capi delle Unità dedicate all’IEE dell’Agenzia esecutiva per la competitività e
l’innovazione (EACI), i quali hanno elencato i fondi a disposizione per il programma di lavoro
per il 2013:
• 65 milioni di Euro per cofinanziare la promozione e la diffusione dei progetti;
• 35 milioni di Euro, provenienti dal meccanismo ELENA, per le fasi di assistenza allo
sviluppo dei progetti tramite le istituzioni bancarie (BEI, BERS e Reconstruction Credit
Institute);
• 32 milioni di Euro per il sostegno alle attività non soggette a bandi di gara.
Le aree che saranno interessate da questi finanziamenti sono:
• l’efficienza energetica, agendo su:
o consumatori, tramite l’educazione a ridurre i consumi;
o business, favorendo l’efficienza energetica e coinvolgendo, in particolare, le
PMI;
o servizi e obbligazioni, promuovendo la sottoscrizione di contratti basati sulle
performances energetiche, condividendo le informazioni sull’efficienza
energetica e sulle soluzioni energetiche alternative.
• l’energia per i trasporti, adottando azioni finalizzate a:
o l’aumento dei piani di mobilità sostenibile;
o modificare i comportamenti dei cittadini;
o introdurre, nelle città, mezzi di trasporto a emissioni quasi nulle o che si
servano di combustibili alternativi;
o promuovere dibattiti sul raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Libro bianco
per i trasporti.
• le fonti energetiche rinnovabili, incentivando:
o l’utilizzo di elettricità proveniente da fonti rinnovabili;
o riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili;
o bioenergia;
o consumatori che si affidano a queste fonti energetiche.
• le iniziative integrate, come:
o utilizzare le energie rinnovabili negli immobili;
o creare una leadership energetica locale;
o creare competenze;
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o
mobilitare gli investimenti locali.
Successivamente, Annette Jahn, Capo settore della sezione IEE dell’EACI, ha esposto i
cinque criteri per accedere ai fondi del programma IEE:
1. Rilevanza delle azioni proposte. Quanto più i progetti rispecchiano i requisiti, maggiori
saranno le possibilità di successo, ma è altresì necessario che essi siano adattati alle
esigenze dei consumatori e delle aree regionali di riferimento.
2. Qualità dell’attuazione del progetto. Si tratta di convincere circa la metodologia da
applicare ai progetti, combinando diverse azioni e trovando un approccio che sia di
successo ed efficace. Per ottenere ciò è importante presentare progetti convincenti e
che contengano dei messaggi chiari e semplici.
3. Obiettivi e credibilità dell’impatto. I prodotti o i servizi che si intende proporre devono
essere ben definiti e presentare delle stime sugli effetti previsti e sull’impatto durante e
dopo la conclusione del progetto. Si tratta di elementi utili anche per procedere a
eventuali modifiche in corso di attuazione.
4. Valore aggiunto europeo. La collaborazione a livello europeo è fonte di maggiori benefici
e i progetti che fanno leva su questo aspetto devono dimostrare la loro connessione con
l’ambito comunitario e con il territorio (istituzioni e popolazione) in cui si propongono di
intervenire.
5. Risorse allocate. In questa fase è fondamentale agire su tre livelli:
o costituire un gruppo di lavoro efficiente e stabilirne chiaramente le competenze;
o delineare da subito l’ammontare di ore sufficiente a portare a termine i compiti
assegnati;
o giustificare in maniera trasparente i costi sostenuti ed eventuali cofinanziamenti.
Marie Donnelly, Direttore dell’Unità C per le energie rinnovabili, la ricerca, l’innovazione e
l’efficienza energetica della DG Energia della Commissione Europea, ha ricordato come
l’Unione Europea stia cercando di individuare delle soluzioni concrete all’aumento del costo
dell’energia registrato negli ultimi anni e come ciò sia legato a due fattori:
1. in qualità di importatori, dobbiamo sottostare alle fluttuazioni dei prezzi;
2. le imposizioni fiscali aggiuntive adottate dagli Stati.
Essi potrebbero essere ridotti utilizzando minori quantità di carburanti e modificando il
portfolio energetico, in modo da esercitare un controllo maggiore.
Secondo il Capo unità, l’azione comunitaria e degli Stati membri dovrebbe essere orientata
verso:
• la promozione dei settori della ricerca e dello sviluppo;
• l’applicazione pratica dei nuovi ritrovati tecnologici;
• un maggior controllo del’energia cercando, al contempo, di ridurne i costi;
• minori consumi;
• l’efficienza energetica come parte fondamentale del nuovo sistema dell’energia;
• la riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dal settore dei trasporti;
• un maggior coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali e una maggior
informazione.
La seconda parte della giornata ha visto svolgersi dei workshop paralleli e il primo ha
riguardato business ed efficienza energetica.
Gergana Miladinova, funzionaria dell’Unità 3 per l’efficienza energetica della DG Energia
della Commissione Europea, si è soffermata sulla direttiva sull’efficienza energetica
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ricordandone le difficoltà d’implementazione e affermando che, nonostante si sapesse già nel
2010 che gli obiettivi non sarebbero stati adempiuti pienamente, era importante stabilire dei
risultati ambiziosi. Tuttavia, ha ricordato che sono stati previsti degli specifici schemi d’azione
per gli Stati e degli obblighi che dovrebbero facilitare la realizzazione delle nuove riforme. I
progressi e le difficoltà riscontrate dovranno essere notificati periodicamente dagli Stati
membri. Le scadenze più prossime per gli Stati saranno aprile, quando dovranno presentare
delle note in cui spiegheranno come verrà attuata la direttiva, e giugno, in cui è stato previsto
il limite per la trasposizione. A proposito di quest’ultima questione, la Commissione Europea
sta preparando una nota in cui saranno indicate delle guidelines per gli Stati su ciò che le
istituzioni si aspettano da loro: non si tratta di riscrivere la direttiva, ma piuttosto di fornire
dei chiarimenti. Inoltre, la Commissione fornirà ai Paesi dei modelli (delle note interpretative)
degli studi e organizzerà delle conferenze per facilitare la fase di trasposizione. Infine, è stato
previsto, per il 14 giugno p.v., la presentazione di una nuova valutazione sugli obiettivi della
direttiva e sullo stato di attuazione.
Timothée Noel e Francesco Ferioli, responsabili per i progetti presso l’EACI, hanno
analizzato la questione delle priorità per le sovvenzioni. La prima parte della presentazione ha
riguardato le obbligazioni e i servizi per l’efficienza energetica. È fondamentale focalizzarsi su
questioni più specifiche per promuovere lo sviluppo del mercato dell’energia, nonché
sostenere l’adozione di progetti con un basso impatto, che permettano rilevanti risparmi
energetici e lo sviluppo del mercato. Il discorso si è poi spostato sulle procedure di
assegnamento delle gare d’appalto per il 2013 e sull’opportunità di permettere agli Stati di
condividere le informazioni e le diverse esperienze relative allo sviluppo e all’attuazione delle
obbligazioni in materia di efficienza energetica. Mentre, la seconda parte del discorso è stata
orientata alle azioni da intraprendere per accrescere i livelli di efficienza energetica nelle
grandi aziende e nelle PMI. Le suddette attività dovrebbero coinvolgere i leaders, i sindacati e
le aziende.
Il secondo workshop è stato dedicato al riscaldamento e al raffreddamento tramite l’uso delle
energie rinnovabili (RES H/C). Il primo oratore, Federico Tarantini, funzionario dell’Unità 1
per le rinnovabili e le politiche di raccolta e stoccaggio del carbonio della DG energia della
Commissione Europea, dopo aver ricordato le direttive che trattano la questione dei sistemi di
riscaldamento e raffreddamento, ha sottolineato alcuni punti di primaria importanza:
• è auspicabile l’adozione di nuove norme da parte degli Stati membri volte a realizzare
gli obiettivi per il 2020 e che tengano in particolare considerazione i sistemi RES H/C;
• l’importanza che il 50% dell’energia consumata venga riutilizzata nelle fasi di
riscaldamento e raffreddamento;
• la necessità di promuovere programmi di efficienza energetica validi anche per i sistemi
di riscaldamento e raffreddamento.
Il punto successivo della presentazione ha riguardato il problema delle barriere amministrative
e della loro diffusione negli Stati membri (un tasso maggiore si registra nei paesi dell’est
Europa, mentre i comportamenti più virtuosi si verificano al nord). Delle possibili soluzioni
potrebbero essere adottate con la cooperazione degli Stati in alcune aree:
• promuovendo i sistemi RES H/C a livello locale, anche se tali politiche richiedono degli
investimenti significativi;
• condividendo le responsabilità e le procedure;
• pianificando l’attuazione delle strategie con le autorità locali;
• fornendo informazioni, misure di sostegno e linee guida.
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Per quanto riguarda i passi futuri che dovranno essere intrapresi dagli Stati membri spiccano:
• la modernizzazione delle infrastrutture;
• un maggior sviluppo dell’efficienza energetica;
• un maggior sostegno alle energie rinnovabili;
• la presentazione, entro il 2015 (e successivamente ogni anno), di un’analisi delle
potenzialità derivanti dall’attuazione degli obblighi nel settore.
Antonio Aguilo, funzionario dell’EACI, ha affermato che la priorità per il 2013 in materia di
raffreddamento e riscaldamento sono:
• adottare un approccio maggiormente basato sul livello locale e sul coinvolgimento delle
autorità territoriali nei processi decisionali e di trasposizione delle norme;
• sviluppare dei processi che permettano l’adozione su larga scala dei sistemi RES H/C
nelle costruzioni pubbliche e private;
• coinvolgere gli stakeholders nell’intero processo di approvvigionamento;
• migliorare il sistema di certificazione europeo dei prodotti di riscaldamento e
raffreddamento;
• adottare degli schemi e dei piani di sostegno, come lo scambio di informazioni sulle
esperienze positive o il coinvolgimento delle autorità pubbliche.
Infine, Riccardo Battisti, rappresentante del gruppo Ambiente Italia, parlando di uno dei
principali progetti da loro sostenuto (ProSTO 2007), ha sottolineato la centralità che dovrebbe
rivestire la cooperazione delle autorità locali con i partner che forniscono le tecnologie per i
diversi progetti. Soprattutto, è importante che tali autorità:
• siano fortemente motivate nell’attuazione delle normative e nello sviluppo degli
strumenti migliori per agire;
• identifichino le necessità, gli ostacoli e le opportunità;
• sostengano i partner;
• adottino delle riforme incisive.
LINK
http://ec.europa.eu/energy/intelligent/news-andevents/events/2013/index_en.htm#european-info
DISPONIBILITÀ SLIDES
SI
Eseguito da: Silvia Verì
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
Av. de Tervueren 67 - B - 1040 Bruxelles
Tel. +32 2 5510490
Fax +32 2 5510499
e-mail: [email protected]
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