Forum energia e società

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Forum energia e società
FORUM
ENERGIA E SOCIETA’
SVILUPPO SOSTENIBILE
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DI
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RINNOVABILI
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ABBISOGNO E
NERGETICO
AZIONALE
CO N
NEL
CONTESTO
DEL
FABBISOGNO
ENERGETIC
NAZIONALE
ROMA 5 MARZO 2007
SALA DEL REFETTORIO GRUPPI PARLAMENTARI
E
nzo PPalmieri
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NATORE D
EL
ORUM E
NERGIA E
OCIETA’
DIINATORE
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DE
FORUM
ENERGIA
E SSOCIETA’
Forum energia e società
Piazza di Pietra, 34 - 00186 ROMA – Tel. 06-69924022 – Fax 06-69780182
E-mail: [email protected] Cell.329.6325879
1
LE FONTI RINNOVABILI NEL SISTEMA ENERGETICO NAZIONALE
Fino a pochi anni fa la questione energetica era un
problema di cui si occupavano i governi più avveduti del
mondo industrializzato, le grandi compagnie petrolifere ed
alcune grandi società elettriche, per lo più pubbliche; oggi
tutto è cambiato: - si parla dei problemi energetici ed
ambientali in tutte le occasioni d’incontro: - nelle cene fra
amici, nelle riunioni di condominio, nei bar. Tutti si
improvvisano conoscitori e sapienti dell’energia ed
organizzano incontri sul tema; lo scorso mese di febbraio a
Roma, tutti i giorni ci sono state iniziative sull’energia.
Per noi del Forum Energia e Società, che, sin dalla nostra
origine
auspichiamo
una
presa
di
coscienza
sull’argomento, è una gioia assistere a questo pullulare di
iniziative.
Sembrerebbe che ormai tutti abbiano acquisito la piena
consapevolezza che le fonti primarie, fino ad oggi
conosciute, potrebbero finire nei prossimi decenni.
Tutti sembrano rendersi conto del carattere geopolitico
della questione energetica.
Tutti, guardano con grande timore, le due novità epocali
dell’ultimo periodo, che hanno messo in discussione assetti
consolidati:
• la prima, è l’arrivo sulla scena economica mondiale di
Cina ed
India che consumano quote sempre
crescenti di gas e petrolio;
• la seconda è la graduale perdita del controllo,
sull’estrazione delle fonti fossili, da parte delle
tradizionali grandi compagnie petrolifere.
Noi riteniamo che i timori siano fondati, far finta di niente,
non vedere e non capire, potrebbe essere molto
pericoloso.
Sul tema energia è già in atto un “gioco” durissimo,
perché, la Cina e l’Asia in crescita tumultuosa saranno
sempre più affamate di energia, ed è certo che
contribuiranno a far cambiare molte cose: - gli scenari
geopolitici, le alleanze internazionali, gli stessi assetti
politici planetari consolidati.
2
Saranno guai seri per quei popoli i cui governi non
considereranno a sufficienza il rapporto stretto che esiste
tra energia, sviluppo socio/economico, tematiche
ambientali e ricerca per l’utilizzo di fonti primarie
alternative.
Il fatto che le fonti primarie, fino ad oggi usate in
prevalenza, siano inquinanti ed in esaurimento e spesso
male utilizzate e sprecate, aggrava una situazione già per
alcuni popoli drammatica oggi; anche per i prezzi sempre
in crescita e per alcuni insostenibili.
Purtroppo fra quelli che hanno prezzi già insostenibili, oggi,
troviamo proprio il nostro Paese, ad esempio, le variazioni
sul prezzo del petrolio hanno un rapporto 7 a 100 tra noi e
la Francia, con le conseguenze che tutti possono
immaginare. L’aumento del petrolio è per noi una trappola
feroce come abbiamo già scritto due anni fa.
Impatto del prezzo del petrolio sui paesi UE
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
ITALIA
Regno Unito
Spagna
Germania
Francia
Fonte: Sole24Ore
Noi siamo, purtroppo, il Paese che ha svolto fino ad oggi
una politica energetica molto simile a quella delle tribù
preistoriche: circa l’88 % dell’energia impiegata in Italia
3
proviene da fonti fossili, proprio come per i nostri lontani
antenati, rispetto a loro si è fatto un progresso solo del 12%
Evoluzione fonti di approvvigionamento 1999-2005
Domanda energia primaria
1999
Totale domanda 181 Mtep
7
5
2005
Totale domanda 196.9 Mtep
7
7
5
9
31
34
45
50
Combustibili solidi/carbone
Petrolio/olio comb.
Gas Naturale
Rinnovabili
Import
Mix fonti produzione elettrica in Italia
21
9
19
34
17
16
36
47
Sulla carta, negli ultimi 5 anni, abbiamo prodotto
rivoluzioni copernicane: - riammodernato impianti –
speso abbastanza per finanziare impianti da fonti
rinnovabili – abbiamo rimescolato l’uso delle fonti primarie ma cosa è successo di nuovo? Quasi nulla! Le fonti
fossili sono sempre all’88% mentre le fonti rinnovabili,
pur rimanendo costante il valore assoluto, diminuiscono il
loro apporto sul fabbisogno totale dal 21 al 17 % di
produzione elettrica, perché nell’ultimo periodo, è diminuita
di molto la fonte idroelettrica.
4
Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in GWh
(Fonte: Terna, GSE – 2006: previsioni)
16,5
2.587,3
1.178,6
4.506,6
27,3
18,5
5.637,2
22,6
3.422,6
1.404,2
1.846,5
4.493,0
1.458,4
4.662,3
5.437,3
5.340,5
46.810,3
39.519,4
2001
2002
Idrica
35,0
31,0
6.154,9
6.720,0
2.343,4
3.210,0
5.324,5
5.527,0
36.066,7
36.650,0
42.744,4
36.674,3
2003
Geotermica
2004
Eolica
2005
Biomasse e rifiuti
2006*
Solare
Tali considerazioni, per quanto gravi non possono essere
l’unico elemento di preoccupazione, perché, il futuro del
sistema Italia risulta drammaticamente condizionato da tre
fattori che stringono il nostro sistema Paese in una morsa
durissima perchè:
1. Sul piano geopolitico esso si approvvigiona da
paesi con forti tensioni: Libia – Algeria - Russia;
2. Sul piano economico abbiamo prezzi interni
elevatissimi, che sono destinati a crescere, perché
in aumento i prezzi internazionali dell’energia, ed in
particolare degli idrocarburi, con l’aggravante, per noi
delle penalità conseguenti al difficile rispetto dei
parametri, definiti dal Protocollo di Kyoto;
3. Sul piano generale, negli ultimi decenni nessun
Governo ha elaborato, per il nostro Paese, una
strategia energetica di sistema degna di tale nome.
5
Prezzi di generazione nei paesi UE - 2006
22.0
35.7
29.7
29.4
34.9
57.6
ELABORAZIONE SU DATI EURELECTRIC
L’imperativo categorico è quindi cambiare velocemente,per
levarci di dosso questa maglia nera sui prezzi
dell’energia, che, può costituire una seria minaccia per la
sicurezza ed una sicura perdita di competitività per il
Paese,
E’ vero che la situazione energetica italiana, in questo
ultimo periodo, può essere letta come l’icesberg più
rilevante del mondo occidentale, ma, poco può confortarci
la condizione di una comune criticità energetica. L’adagio
dantesco “aver compagni al duol scema la pena”, poco si
attaglia a questa situazione, che rischia di farci scivolare
verso una china disastrosa. Eppure noi avremmo le
conoscenze
tecnologiche,
le
capacità
territoriali,
geografiche ed umane per far bene le cose, ecco perché è
assurdo farle male!
Dobbiamo velocemente trovare il modo di dare soluzione ai
problemi enunciati:
Non possiamo più permetterci di pagare l’energia
elettrica quasi il doppio degli altri principali paesi
europei, con una penalizzazione forte della nostra
6
economia, e del nostro tessuto sociale; con grossi rischi
di delocalizzazione di quel che resta dell’apparato
produttivo, già molto scarso, specie nel sud del Paese;
Confronto internazionale per mix di combustibili
Contributo percentuale delle singole fonti
Consuntivo 1999
Consuntivo 2005
100%
100%
90%
90%
80%
80%
70%
70%
60%
Rinnovabili
Nucleare
Carbone
Gas Metano
Olio comb.
50%
40%
30%
20%
10%
40%
30%
20%
Ita
lia
na
Sp
ag
UK
ci
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Fr
an
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0%
G
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an
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a
Fr
an
ci
ia
an
m
er
50%
10%
0%
G
60%
Prezzi alti per un errato mix di combustibili ma anche per una
mancanza di programmazione energetica
7
Dobbiamo dare un impulso vero! alle fonti rinnovabili fino ad ora
abbiamo parlato di crisi nel settore dell’agricoltura, ma non abbiamo
prodotto energia elettrica da biomasse e da biocombustibili,
dell’eolico ne abbiamo parlato tantissimo, ma abbiamo visto poche
pale girare, quel che è più grave però, è che nel “Paese do sole” del
sole nessuno se n’è accorto finora, e quindi abbiamo meno solare
della Germania, 70 volte meno. Siamo riusciti a chiudere i centri di
ricerca sull’energia solare di Catania, si sono chiuse tutte le fabbriche
di pannelli fotovoltaici e solare termico, che, dagli anni ottanta in poi,
erano sorti nel nostro Paese, con conseguenze gravissime, anche sul
piano occupazionale.
Eolico [MW]
20000
15000
10000
5000
0
Italia
Germania
Francia
Regno
Unito
Spagna
Eolico
Fotovoltaico [MW]
500
1000
100
12
7
10
Fotovoltaico
5
0
1
Italia
Germania
Francia
Regno Unito
Spagna
Dati Euroelectric 2004
In Germania, nella sola cittadina di Friburgo nella Foresta Nera
(sicuramente una delle realtà meno soleggiate d’Europa) c’è un grande
centro di ricerca sulle fonti rinnovabili, solare in particolare, con oltre 200
addetti e fabbriche di pannelli solari disseminate su tutto il territorio. Si
stimano circa 23.000 lavoratori impegnati nel comparto dell’energia
solare - Loro Paese nebbioso hanno acquisito il ruolo di leader europeo
del settore e noi? - Siamo il paese del sole ma soffriamo i recenti
disoccupati del Lazio per la chiusura di EUROSOLAR di cui l’ENI si è
voluta disfare; tali assurdità derivano da una assoluta mancanza di
strategia industriale ed energetica, perché di contro, molti cittadini e
8
imprenditori non sono riusciti a realizzare gli impianti, per mancanza di
pannelli sul mercato italiano.
Dobbiamo sviluppare la ricerca per nuove tecnologie e per un uso più
virtuoso di tutte le fonti primarie, oltre che per l’uso industriale di possibili
vettori energetici ambientalmente sostenibili come l’idrogeno. In questo
campo, spesso siamo arrivati a risultati prima di altri, poi però, per mancanza
di finanziamenti alla ricerca e miopia strategica, abbiamo ceduto ad altri sia i
brevetti che i ricercatori.
Dobbiamo migliorare la rete di interconnessione con gli altri paesi
europei ed il nord Africa, ma, per stabilizzare il trasporto elettrico e
migliorare la qualità, non certo per importare, a caro prezzo, maggiori
quantitativi di energia, da paesi che la producono con impianti nucleari,
per la cronaca collocati ai nostri confini! Sommando al danno anche la
beffa; ma non è questo il tema di oggi, mi limito a dare senza commento alcuni
dati significativi sui costi di produzione dell’elettricità.
1
Confronto tra i costi di produzione dell’energia elettrica in
Italia
460
114
98
70
Valori in €/MWh,
i
o lt
ai
co
R
ifiu
t
to
v
Fo
sa
as
lic
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Eo
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Ca
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c
M
W
)
(>
10
Id
ro
52
41
34
26
19
77
75
fonti: ENA, ISES Italia, CIRN
9
Un'altra criticità da superare subito, perché parlando di energia non
possiamo trascurarla, è quella del sistema di trasporto che usa il
petrolio per il 96%, la percentuale più alta d’Europa – solo 1% di gas Anche i mezzi pubblici girano nei centri storici delle grandi città con le
ciminiere nere dei motori diesel di vecchia generazione, e gli ambientalisti?
Dove stanno? chi sono? per cosa si battono? Credo che tutti sappiano
benissimo che la nafta inquina più del gas metano – così come tutti sanno
che quei bisonti meccanici che girano per i centri urbani hanno rendimenti
bassissimi rispetto ai moderni cicli combinati, quasi 30% contro il 56%. con
l’aggravante della fonte utilizzata, quasi 5 volte più inquinante, eppure tanta
ingiustificata opposizione ai cicli combinati, quasi nulla ai sistemi di trasporto.
Nei trasporti quasi nullo l'apporto dei combustibili
diversi dal petrolio
(dati MSE, 2005)
1%
1%
2%
96%
gas
rinnovabili
energia elettrica
petrolio (benzina, diesel, gpl)
10
Uno degli obiettivi fondamentali irrinunciabile ed urgente per il
Paese, lo ripetiamo, è una programmazione energetica di sistema,
capace di superare la confusione degli ultimi anni, durante i quali
abbiamo raggiunto l’apice del pressappochismo: una confusione
veramente da manuale – Gli ambientalisti hanno impedito la
costruzione di una adeguata rete di trasporto elettrico, con forti
strozzature tra Calabria - Basilicata e Campania. bene! la maggior
parte degli impianti di produzione d’energia autorizzati, che si
costruiranno fino al 2011, sono proprio a valle di queste
strozzature, le linee blu sulla cartina le indicano.
Austria
Svizzera
SOAZZA
EDOLO
LAVORGO
S:FIORANO
RONCOV.
MERCALLO
ALBERTVILLE
Francia
VILLARODIN
Limitazione poli
Torino e Pavia
TURBIGO
RONDISSONE
LEINI’
TRINO N.
VENAUS
PIOSSASCO
CORDIGNANO
PLANAIS
VENEZIA N.
ROCCA
MAGLIANO
LA SPEZIA
S.MARTINO xx
MARGINONE CALENZANO
LIVORNO
ROSEN
ACCIA
IOLO
PIOMBINO
200 kV c.c.
CANDIA
S.BARBARA
ABBADIA
SUVERETO
ROSARA
PIETRAFITTA
BASTIA
VILLAVALLE
LUCCIANA EDF
MONTALTO c.le
TORVALDALIGA n.
+ 12.000 MW
(circa 60% al Sud)
Sezione critica tra
Campania-Abruzzo-Molise
FANO
TAVARNUZZE
Nuovi impianti entro 2011
TERMOELETTRICI
Limitazioni
Emilia-Marche
RUBIERA
P. CORSINI
MARTIG. COLUNGA
RAVENNA. C.
BARGI
FORLI’
VADO
LIGURE
Slovenia
DIVACCIA
MONFALCONE
TAVAZZ.
CAMIN DOLO
DUGALE
ADRIA
LA
CAORSO OSTIGLIA
CASTELN. CASELLAPIACENZA
FERRARA
PORTO TOLLE
CARPI
CASANOVA
VIGNOLE
PARMA
S.DAMASO
PIASTRA
EOLICO
UDINE O.
REDIPUGLIA
VEDEL.
SANDRIGO
Limitazione
Foggia-Termoli
TERAMO
S.GIACOMO VILLANOVA
ROMA n.
TORVALDALIGA s.
ROMA s.
BONIFACIO
S.Teresa
FIUMESANTO S/E
F.SANTO carbone
CODRONGIANOS
Limitazione
Toscana Lazio
VALMONTONE
CEPRANO
LATINA
Limitazione
Brindisi+Grecia
LARINO
FOGGIA
ANDRIA
PRESENZANO
S.MARIA
GARIGLIANO
C.V.
BENEVENTO
S.SOFIA
PATRIA
STRIANO MONTECORVINO
BARI OVEST
BRINDISI
MATERA
TARANTO N.
+ 3.800 MW
(oltre 90% nel Sud)
GALATINA
LAINO
SELARGIUS
RUMIANCA
CAGLIARI SUD
SARLUX
Limitazione
Sicilia-Continente
SCANDALE
FEROLETO
SORGENTE
Limitazione Trapani e
Termini Imerese 220 kV
ROSSANO
PATERNO’
PATERNO’
CHIAROMONTE G.
CHIAROMONTE G.
ISAB
Linea a
400 kV c.c.
Grecia
Limitazione poli
in Calabria
RIZZICONI
Limitazione
Priolo e Melilli 220 kV
Questa diapositiva offre la prova evidente che, nel nostro Paese,
fino ad oggi, le proposte energetiche ed il governo del territorio
sono lasciati allo spontaneismo di un mercato senza regole, con il
condizionamento forte di un ambientalismo sui generis, a dir poco
criticabile, con danni enormi per il Paese, anche sul piano
ambientale oltre che industriale ed economico.
11
Solo così può giustificarsi l’affollamento di autorizzazioni per nuovi
impianti (anche a carbone) in regioni con potenza installata molto
superiore ai consumi come il Lazio la Puglia e la Calabria, lasciando
altre regioni senza impianti come le Marche
(la diapositiva riporta solo i nuovi impianti in costruzione fino al 2011in
prevalenza a valle di quelle strozzature che indicavamo prima).
Localizzazione della nuova generazione elettrica 2002 al 2010
Lombardia
Lombardia
1.190
1.190 MW
MW
Friuli
Friuli Venezia
Venezia Giulia
Giulia
760
760 MW
MW
Piemonte
Piemonte
1.640
1.640 MW
MW
Emilia
Emilia Romagna
Romagna
910
910 MW
MW
Liguria
Liguria
150
150 MW
MW
Abruzzo
Abruzzo
760
760 MW
MW
Toscana
Toscana
560
560 MW
MW
Molise
Molise
760
760 MW
MW
Lazio
1600 MW
Campania
Campania
2.860
2.860 MW
MW
Puglia
Puglia
2.305
2.305 MW
MW
Calabria
Calabria
3.200
3.200 MW
MW
(*)
L.55/02
oltreoltre
300 MW
termici
– Dicembre
2005
(*) totale
totale autorizzato
autorizzato ai
ai sensi
sensi del
del DPCM
DPCM 27/12/88
27/12/88 ee delle
L. 55/02
potenza
300 MW
termici
- agg. Dic
2005
Abbiamo esposto alcune proposte urgenti e soprattutto le principali
criticità del nostro sistema energetico che possono essere sintetizzate
con: • L’ssenza d’impegno nella ricerca e nella programmazione strategica
• Lo squilibrio nell’uso delle fonti primarie con prevalenza di quelle
inquinanti
• I prezzi dell’energia per noi elevatissimi
Date queste premesse, sembrerebbe che ci troviamo in guai seri, senza vie
di sbocco, - nei guai sicuramente ci siamo, - ma, le via di sbocco ci sono: due
importanti eventi positivi, verificatisi negli ultimi giorni, potrebbero,
sottolineiamo il condizionale, - determinare una inversione di tendenza
importantissima per il nostro Paese.
12
• Il primo è sicuramente il fatto che le fonti rinnovabili, non
inquinanti, cominciano, timidamente, a diventare una realtà,
anche per il nostro Paese. Questo primo rapporto presentato
dal GSE oggi, già a vostra disposizione, è un primo passo
straordinario, perchè testimonia che il GSE crede in questa
missione e ci mette anche sapienza ed entusiasmo per
raggiungere l’obiettivo.
• Il secondo evento positivo, collegato al primo, è che
finalmente anche le Istituzioni competenti cominciano a fare i
primi passi nella direzione giusta, perché, ai fini energetici,
nella giusta direzione va la finanziaria 2007, da cui discende
il “pacchetto energia” illustrato dal Presidente Prodi e dai
Ministri Bersani e Pecoraio Scanio, il 19 febbraio scorso.
Con quella proposta vengono destinati al risparmio ed
all’efficienza energetica ben 2,5 miliardi di €. nei prossimi 3
anni e si preannuncia un “progetto per l’innovazione” cui
destinare un altro miliardo di € nel medesimo periodo, oltre ai
circa 3 miliardi di € che saranno destinati al finanziamento delle
fonti rinnovabili, soprattutto col pacchetto fotovoltaico.
A tutto ciò si aggiungono i certificati verdi, la cui offerta
pubblica rappresenta altri incentivi, da perfezionare, perché
si distribuiscono non sempre in modo equo e nella giusta
direzione; ma, rappresentano comunque, un altro forte impulso
al possibile sviluppo delle fonti rinnovabili.
13
LE FONTI RINNOVABILI A
CONFRONTO…
Per produrre 1 kWh si possono impiegare
• 2 m2 di pannelli fotovoltaici (per 1 giornata di sole)
• 1 kg di legna sminuzzata ed essiccata
• Vento a 36 km/h su 5 m2 di superficie per 1 ora
• 45 m3 di acqua che cadono da 10 m
• 7 kg di vapore provenienti da un soffione
…CON IL PETROLIO
oppure…….. 2 bicchieri di petrolio
elaborazione su dati ENEA che mette a confronto quel che serve per ricavare un KWh
Tornando al nostro discorso
Sicuramente con l’aria che tira, quanto stanziato per le rinnovabili, non è
poco, e noi non parleremmo di evento straordinariamente positivo, se non
avessimo ascoltato e letto un impegno solenne assunto dal Presidente del
Consiglio, che, per ben due volte, nelle massime sedi istituzionali ha ripetuto
frasi che, al fine di ricordarne i contenuti ed impegnarci per l’attuazione,
abbiamo scritto integralmente:
“Il Paese deve risparmiare energia, ridurre l’impatto ambientale e migliorare
l’offerta. Tutti ne dobbiamo prendere coscienza attraverso una
grandissima opera educativa” ed ancora “Quello sull’energia è un
pacchetto organico di misure fiscali, economiche e di cambiamenti
organizzativi, dobbiamo cambiare registro sulle politiche energetiche.
L’Italia ne ha un bisogno enorme, più di altri Paesi”. Al Senato poi afferma
“dobbiamo assumere la questione ambientale come una questione centrale
dell’Italia è una grande opportunità per la qualità della vita, per la
competitività, per l’innovazione penso, a un grande sforzo di ricerca per le
14
energie rinnovabili di ultima generazione, una energia pulita, abbondante
e nelle mani dei cittadini”.
Bene! Noi ci rendiamo disponibili, da subito, per contribuire a questa
“grandissima opera educativa” perché riteniamo che ce ne sia un grande
bisogno. I profondi cambiamenti climatici, già in atto, impongono a tutti
l’assunzione di chiari impegni a difesa dell’ambiente, ed in particolare ad
utilizzare al massimo possibile le fonti d’energia rinnovabili e pulite, per
lottare contro l’inquinamento.
In questi ultimi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni esplicite in difesa
dell’ambiente da parte di molti grandi della terra. Hall Gore, Tony Blear,
Angela Markel, per citarne alcuni, lo fanno e con molta enfasi, anche il
nostro Presidente del Consiglio ed i Ministri competenti;
Noi ci rivolgiamo, quindi, alle nostre Istituzioni competenti, ai vari livelli,
perché possano impegnarsi, nel produrre regole semplificate, chiare,
certe, ed accessibili a tutti, per raggiungere gli obiettivi dichiarati
(produrre energia pulita in modo capillare distribuita su tutto il territorio e
nelle mani dei cittadini).
Insistiamo sulle regole perché altre volte, in passato, sono state destinate
ingenti somme per l’energia rinnovabile, senza risultati apprezzabili, se non
la creazione di opulenza, ingiustificata, per qualche s.p.a. (il provvedimento
CIP 6/92 che seguiva le leggi 9/10/1991, sulla carta era validissimo, la
realtà la conosciamo tutti (possiamo anche leggerla sulla diapositiva).
15
Confronto tra la produzione lorda totale e la produzione rinnovabile
dal 1994 al 2005 (GWh)
303.321
284.401
276.629
259.786
244.424
231.804
1994
41.618
1995
46.440
1996
278.995
251.462
241.480
48.368
265.657
303.699
293.865
46.449
1997
46.893
1998
51.992
1999
51.386
2000
55.088
2001
49.013
47.971
55.669
2002
2003
2004
49.920
2005
Il pacchetto energia di questi giorni, invece, potrà veramente dare risultati
ottimi, se si eviteranno gli errori del passato, si potrà contribuire a risolvere
buona parte, almeno di due di quelle tre grandi criticità che citavamo sopra;
ma ripetiamo, per farlo c’e bisogno anche di regole certe e conoscenza
specifica, oggi invece c’è ancora grande confusione, e nella confusione,
rispuntano ancora una volta i soliti furbi, che si arricchiscono, ed il KW.h
continuerà a salire.
Ed a proposito di confusione, vorremmo leggere quanto è successo tra il 26
ed il 27 febbraio scorso: il bando di gara di miniambiente–MCC (capitalia)
sembra sia uscito il giorno dopo la fine degli stanziamenti. Un incentivo
alla rapidità scriveva il 1° marzo il quotidiano energia – per non attivare quei
burloni di striscia la notizia e di blob.
Ecco perché insistiamo per avere regole attuative certe, semplici ed
univoche, che prevedano anche, controlli e severe sanzioni per i furbi.
E’ una cosa possibile e senza costi aggiuntivi, che può aiutarci a mandare
nella giusta direzione lo sforzo finanziario prodotto, da tutti i cittadini, per
l’energia e l’ambiente.
16
Sulle fonti rinnovabili, inoltre, ci sono altre 20 barriere autorizzative diverse,
tante quante sono le regioni d’Italia, e difatti, le situazioni sono veramente
diversificate; anche per questo è necessario, si trovi il modo per far sì che i
cittadini - da Trapani ad Aosta - abbiano da fare poche, semplici, ed uniche
cose, per avere l’autorizzazione a costruire gli impianti.
Impianti fotovoltaici ammessi all’incentivazione fino
a marzo 2006
(Fonte: GSE)
Impianti N°
Potenza MW
1.400
1.130
1.014
887
800
630 594
449
47,9
30
40,0
17,1
20
10
Sicilia
Calabria
0
Campania
Molise
Abruzzo
Lazio
Emilia Romagna
9,1 62
1,8
20,1
50
40
45,3
316
15,315,2 14,8 13,8
Marche
217 20,6
Toscana
321
5,2 2,8
Veneto
Trentino A. A.
15,3 15,9
Lombardia
Piemonte
1 11,3
0,05
Valle D'Aosta
0
23,4
Liguria
400
558
390
Umbria
462
Friuli V.G.
600
679
532
60
868
52,6
Puglia
1.000
970
Sardegna
1.067
Basilicata
1.200
200
70
1.286
Come si nota dalla diapositiva c’è molta voglia di intervenire nel settore del
solare, anche a livello famigliare, per coprirsi di pannelli i tetti delle proprie
case, ma guardiamo cosa è successo nel recente passato:
• le domande erano distribuite in modo uniforme sul territorio nazionale
con prevalenza al sud dove c’è più sole;
• le realizzazioni, quasi esclusivamente a Nord. È un caso? O c’è una
burocrazia frenante, più resistente nel sud del Paese?
Ecco perché se si vuole imprimere una svolta vera alla politica energetica,
riteniamo ci siano molte cose ancora da fare, soprattutto nell’ambito delle
regole attuative, scusate la ripetizione, ma è condizione necessaria per
raggiungere l’obiettivo.
17
Impianti fotovoltaici entrati in esercizio fino
ad ottobre 2006
(Fonte: GSE)
P o te n z a k W
Im p ia n ti N °
526
311
255
226
100
79
Sicilia
Calabria
Basilicata
35
20 13
13
4 10
3
1
Campania
0
0
Molise
Abruzzo
Lazio
Umbria
Marche
Toscana
Emilia
Liguria
Friuli V.G.
Veneto
Lombardia
Trentino
27
22
Piemonte
0
0
59
35 35
23
17
16
13
8 6 10 13 4
3
58
3
2
110
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Sardegna
62
Puglia
179 83 185
Valle
550
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Le iniziative, diffuse sul territorio richiedono anche una capacità di analisi
degli investimenti, che implicano informazioni e sensibilità non generalmente
diffuse a livello locale e tra i semplici cittadini.
Nasce, quindi, l’esigenza anche di fornire un supporto di competenza ai
soggetti potenzialmente interessati, che consenta loro di individuare ipotesi di
riferimento credibili e validate per le analisi di fattibilità, oltre a metodi di
calcolo standardizzati, anche applicabili mediante procedure guidate.
Quindi, si potrebbe anche auspicare che il GSE diventi il nucleo di una nuova
agenzia per le fonti rinnovabili, in grado di andare oltre la gestione degli
strumenti di incentivazione, per diventare un centro di promozione che,
attraverso una informazione qualificata e “super partes”, sia economica che
normativa, fornisca gli strumenti di valutazione degli investimenti distribuiti.
Forse il GSE con tali ruoli dovrà anche creare sportelli di supporto diffusi sul
territorio, per meglio rivolgersi ad operatori non specializzati che richiedono
assistenza, specie nelle interfacce con le amministrazioni pubbliche (centrali
e periferiche). Inoltre, anche queste ultime hanno bisogno di strutture
specialistiche a cui rivolgersi, per mettere a punto soluzioni operative efficaci,
ai problemi che i semplici cittadini, ma anche gli amministratori locali,
incontrano nella fase di utilizzazione delle fonti energetiche rinnovabili.
18
Un altro aspetto positivo del pacchetto energia, come dicevamo, è
rappresentato dal risparmio e l’efficienza energetica, che vengono posti
con grande impulso; anche per questo capitolo, forse è il caso di partire dalla
situazione reale, quindi guardiamo un po’ cosa è successo fino ad oggi: la
diapositiva prende in esame i consumi energetici del Paese a partire dal
1963; se si esclude una leggera flessione, avvenuta nel 1975, per motivi
certamente diversi dal risparmio, (in quell’epoca non se ne parlava ancora si
è cominciato nel 91) per il resto, assistiamo ad un aumento costante di anno
in anno, per ben 41 anni filati, con una leggera impennata proprio nell’ultimo
periodo.
Richiesta di energia elettrica in Italia dal 1963 al 2005
350.000
2003
330.444
320.658
2001
325.357
1999
304.832
285.844
1997
298.511
271.392
1995
279.317
261.009
1993
262.873
1991
246.600
240.969
1989
244.787
228.719
1987
235.124
1985
209.826
194.973
1983
199.934
180.970
1981
190.052
178.406
1979
178.701
174.721
1977
179.538
159.498
1975
166.110
1973
140.714
137.126
1971
141.783
119.582
1969
127.398
107.206
94.215
1967
100.812
80.094
1965
86.744
70.207
0
1963
74.821
50.000
115.023
100.000
154.137
150.000
220.530
200.000
253.611
250.000
310.726
300.000
2005
Fonte: Eurelectric
Per un verso, - posto che i consumi energetici sono anche indice del
miglioramento della qualità della vita, - non possiamo che rallegrarcene, ma
noi ripetiamo che, senza farci mancare nulla, potremmo e dovremmo
consumare meno energia, e dato che è possibile! lo dobbiamo proprio
fare!
Noi siamo tra quelli che non credono alla possibilità di riuscire a ridurre di
11.000 MW i consumi di elettricità nei prossimi 10 anni, come viene
affermato, ci sembra un po’ troppo, ma se facciamo quella grandissima opera
educativa, e le conseguenti giuste azioni, di cui parlava il Presidente del
Consiglio, sicuramente ci si può andare vicino.
19
Ma, ad una sola condizione: che le Istituzioni diano il buon esempio, perché
se si muovono sul risparmio energetico come hanno fatto in passato anche
con la legge 46 del 1990 (sulla messa a norma degli impianti che troviamo
ancora senza terra anche nelle sedi istituzionali di gran parte degli 8.200
comuni italiani) o sull’istituzione dell’energy manager comunale previsto
successivamente, ma quasi inesistente ovunque, non andremo da nessuna
parte.
Sintomatico è l’esperienza personale fatta in un grande comune del centro
Italia: parlavamo di energia e di risparmio mentre aspettavamo un assessore,
vedendo le luci accese alle 13.00, lo faccio notare, la risposta, ma cosa ti
posso dire, ho dovuto nominare energy manager un bravo ragioniere che
stava in esubero all’esattoria comunale, bravissimo per carità come
ragioniere, però non sa neanche dov’è l’interruttore della luce.
Ecco perché noi del FORUM riteniamo che: se vogliamo ottenere risultati,
che crediamo possibili e necessari, sull’energia non possiamo agire mai con
leggerezza! neanche quando infiliamo la spina nella presa di corrente, le
persone che vi si dedicano, - anche se sono sedute dietro alle scrivanie, - a
tutti i livelli, dovranno essere sapienti e capaci di agire con professionalità
e nella giusta direzione, sempre!
Se anche le istituzioni, dal Sindaco del comune più piccolo all’esecutivo
Centrale, aggiranno in tal senso, con il massimo impegno, crediamo, che,
sul risparmio e l’efficienza energetica, così come nell’uso delle fonti
rinnovabili, otterremo risultati veramente eccezionali, e forse, dopo
decenni di confusione potremo togliere al nostro Paese la maglia nera
d’Europa sull’energia e l’ambiente, che nell’ultimo periodo è stato costretto
ad indossare.
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