Tanta rabbia sul lago «Scelte vergognose
Transcript
Tanta rabbia sul lago «Scelte vergognose
15 LA PROVINCIA VENERDÌ 30 GENNAIO 2015 7 A rischio di abbassare la saracinesca Sono in città gli uffici postali di via Belvedere, Castello, Acquate, Pescarenico, Maggianico, Germanedo via Belfiore e Germanedo via dell’Eremo Tanta rabbia sul lago «Scelte vergognose» Virginio Brivio Dante De Capitani (Pescate) Dure prese di posizione Un coro di no tra i sindaci del Lecchese alla prospettiva di diverse chiusure di uffici postali Benedetto Negri (Galbiate) «La chiusura di Sala inaccettabile per la gente» «La chiusura dell’ufficio postale di Sala al Barro è inaccettabile»: il sindaco, Benedetto Negri, ieri ha subito preannunciato «iniziative» contro la «cosiddetta razionalizzazione» degli sportelli; lo ha detto accingendosi a telefonare al collega di Lecco, Virginio Brivio. «Intendo proporgli un’azione congiunta – ha informato – Temo cheilsoloComunediGalbiatenon avrebbe il peso sufficiente per far valere le seppur indubbie ragioni: con Lecco, e spero anche gli altri colleghi del circondario colpiti dalla riorganizzazione, è necessario muoversi per ricondurre a scelte ragionevoli la dirigenza territoriale delle Poste. D’altronde, le strategie individuate colpiscono varie realtà comunali, Lecco stesso in particolar modo: per esempio, la decisione riferita all’ufficio vicino all’ospedale ricade doppiamente sui cittadini, anche nostri, in caso di necessità mentre si trovano al “Manzoni” per esami o altreesigenzedisalute».Quantoalla frazione galbiatese di Sala al Barro, la soppressione dell’ufficio postale viene contestata dal sindaco «per la specificità locale: lì già hanno chiuso quasi tutti i negozi – ricorda – L’eliminazione di un servizio come le Poste sarebbe un colpo fatale: ai residenti resterebbe poco o niente». E l’utenza si riverserebbe su Galbiate centro «già congestionato, quanto a parcheggi – rimarca Negri . Aggiunge l’assessore Daniele Gasoerini, di Sala: «Non ci arrenderemo: l’ufficio della frazione serve peraltro anche un’utenza di transito sulla provinciale e del circondario». 1 P. Zuc. Tutta la Valsassina protesta «Ma è un servizio pubblico» Il prospettato funzionamento degli uffici postali di Primaluna ed Introbio a giorni alterni fa arrabbiare i sindaci che non sembrano volere accettare di buon grado. «Non parliamo solo della consegna della posta ma di tutta una serie di attività in un bacino importante, cosa che può diventare un handicap per la popolazione. È un’assurdità. – commenta Mauro Artusi di Primaluna – Sicuramente creerà un disservi- zio. Le Poste prima di tutto sono un servizio pubblico, nato con quell’obiettivo, anche se oggi fanno di tutto. Non è giusto per la popolazione. Non è uno sportello bancario ma un servizio capillare, importante». Non basta fare i conti con il numero di abitanti, Primaluna è un centro industriale che viene penalizzato: «Manifesterò le nostre rimostranze. Non si può solo guardare al contesto pren- A Pescate il sindaco Dante De Capitani lancia strali contro le Poste. A Oliveto Lario il primo cittadino Bruno Polti è stanco di tagli ai servizi del territorio, visto che negli scorsi anni sono già stati chiusi gli uffici di Onno e Limonta. Ad Abbadia il sindaco Cristina Bartesaghi spera in un cambio di rotta considerata la posizione strategica del paese. E’ bufera sul possibile funzionamento col contagocce degli uffici postali. «Ogni giorno dobbiamo fare i conti con i disservizi postali, basta una settimana di ferie del portalettere per restare senza servizio. Invito tutti i pescatesi a protestare e a togliere i loro risparmi dalle Poste e portarli nelle banche - sbotta Dante De Capitani -. Le Poste hanno perso il “core-business”, sono nate per il servizio recapito e poi si sono trasformate in ente finanziario a scapito della loro missione iniziale». dendo i numeri assoluti: 5mila abitanti possono essere un rione di una città ma l’estensione territoriale è importante. Già siamo relegati ai margini e questo è un altro segnale. Poi – conclude Artusi – si lamentano della gente che scappa dalla montagna». Allineato alla protesta, Adriano Airoldi di Introbio anche se: «Sono sconcertato – dice – però mi sento impotente De Capitani non manda a dire nulla alle Poste. «E’ vergognoso che un paese di 2.200 abitanti come il nostro, con una ricchezza procapite buona debba trovarsi con l’ufficio postale aperto solo alcuni giorni alla settimana - continua De Capitani -. Le Poste devono tornare alle origini, ad essere servizio al cittadino, un servizio che viene pagato, e puntare sulla consegna, sul recapito e spedizione, il settore finanziario può essere accessorio, secondario ma non deve essere al primo posto». Ed è su tutte le furie pure Bruno Polti sindaco di Oliveto Lario. «Spero che tengano conto che il nostro territorio abbia già pagato a caro prezzo il taglio dei servizi, negli anni scorsi sono stati chiusi gli uffici di Onno e Limonta che avevano anche un ruolo sociale - ribadisce Polti - ci opporremo in ogni modo ad una possibile apertura solo a giorni alterni». Oliveto Lario deve fare i conti per qualsiasi reazione. Non lo so, mettendoci insieme forse possiamo fare una protesta, una class action seria. Possiamo solo auspicare che razionalizzando riescano a fare qualcosa di decente. Non sono in grado di giudicare cosa succederà ma se ciò dovesse portare a delle code agli uffici, sarebbe assurdo. Sono strategia aziendali fatte per risparmiare. Se i dipendenti fossero gestiti meglio, non si arriverebbe a questo. Speriamo abbiamo fatto una valutazione oggettiva sull’afflusso all’ufficio postale e che non penalizzino la gente». Casargo è uno dei tanti comuni della Valsassina in cui è prevista invece la distribuzione della posta a giorni alterni, una previ- L’ufficio postale di Abbadia Lariana La conseguenza I postini col contagocce sul Lario Postino col contagocce in tutti quei Comuni la cui densità di popolazione è sotto i 200 abitanti per chilometro quadrato, in quanto il servizio sarebbe troppo dispendioso. Sul lago ci sono due casi che stridono con la realtà: Abbadia e Varenna. Ad Abbadia rischiano in quanto la densità è di 194 abitanti per chilometro quadrato, considerato che nel conteggio viene considerata anche tutta la zona montuosa dei Piani Resinelli che abbassa la densità degli abitanti. Postino saltuario pure a Varenna che turisticamente è una delle mete più quotate e nonostante la sua valenza già deve fare i conti con l’ufficio postale che funziona part-time. Postino che nell’epoca di internet è comunque importante per la corrispondenza delle numerose attività turistiche e commerciali. Mauro Artusi di Primaluna con le lunghe distanze tra una frazione e l’altra, la carenza di servizi pubblici e una popolazione mediamene anziana. «Negli ultimi giorni sono stato tempestato da telefonate di cittadini che da Natale non ricevono la posta - fa notare Polti - o gli viene recapitata una volta ogni tanto. Le Poste devono tornare ad offrire un servizio efficiente su tutti i fronti». «Non ci hanno interpellato» Ad Abbadia il sindaco Cristina Bartesaghi prende tempo: «Non abbiamo nessuna notizia ufficiale, non siamo neppure stati interpellati. Il servizio è importante per il nostro paese, e l’ufficio postale ha un buon giro di persone ogni giorno». Un ufficio che però da tempo ha un solo dipendente. «Fa specie che un paese come Abbadia con ancora un tessuto di aziende e imprese rischi di avere il servizio postale solo a giorni alterni - ribadisce Mattia Micheli della minoranza consiliare -. Temiamo che si cominci con un servizio a giorni alterni per poi arrivare fra qualche anno alla chiusura definitiva». 1 sione che va ad interessare la gran parte dei paesi della valle. «Non ci sta bene. – dice categorica Pina Scarpa – In questo territorio ci sono un sacco di aziende e non è possibile che sia distribuita la corrispondenza a giorni alterni perché va a creare più disagio. Sui servizi non si devono mettere le mani. Noi sindaci dobbiamo essere uniti per chiedere una deroga. L’ha fatta lo Stato al 2016 per i servizi associati, perché non deve essere possibile per le Poste? A noi interessa che le Poste non amministrino solo le nostre risorse e le nostre sostanze tagliando di tutto e di più. Farò le proteste necessarie con l’energia che mi supporta sempre in queste circostanze». 1 Mario Vassena