Quando conviene veramente acquistare un "Impianto RO"?

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Quando conviene veramente acquistare un "Impianto RO"?
Quando conviene veramente acquistare un "Impianto RO"?
Scritto da ValerioSub (Adm)
31 Agosto 2009 - Ultimo aggiornamento 10 Settembre 2009
Conviene più produrre acqua demineralizzata in casa tramite un piccolo impianto ad Osmosi
Inversa a 3 stadi (per uso acquariofilo) o acquistare l'acqua necessaria di volta in volta dal
negoziante?
Osmosi fai-da-te? "Quando" conviene veramente? "Quanto" veramente conviene? "Perchè"
conviene... nei casi in cui conviene?
Analizziamo insieme alcune considerazioni su consumi e costi per comprendere in quale
condizione l'acquisto di un "Impianto RO" ci consente effettivamente di risparmiare (a volte
anche alcune centinaia di euro l'anno).
Quando si inizia a progettare l’allestimento di una vasca, che sia acquistata, autocostruita o
recuperata da un precedente allestimento, e si decide che la si gestirà con acqua
demineralizzata prodotta con un impianto RO (Reverse Osmosis) opportunamente arricchita
con sali specifici per portarla ai determinati valori fisico-chimici desiderati, raramente si pensa
ad acquistare sin da subito anche un impianto ad Osmosi inversa per la produzione di acqua
demineralizzata. Ho osservato, infatti, che generalmente ci si concentra più sull’allestimento che
sull’acqua necessaria per il primo avvio della vasca e per quella utile per la sua successiva
manutenzione; si acquista allora dal negoziante l’acqua necessaria per il primo riempimento
della vasca, rimandando ad un momento successivo le valutazioni per un eventuale acquisto
dell’impianto RO. L’acquisto dell’acqua, in relazione al volume della vasca, può costituire anche
una spesa consistente; già sostituire questo primo acquisto di acqua con un impianto a tre
stadi, ripagherebbe buona parte del costo dell’investimento che poi completerebbe di ripagarsi
con i successivi
impieghi
dell’acqua demineralizzata prodotta, utilizzata per
1. i “cambi” periodici,
2. gli eventuali cambi straordinari,
3. i rabbocchi manuali necessari per compensare l’evaporazione dell’acqua,
4. i rabbocchi per compensare il dispendio di acqua per l’immissione e/o il trasferimenti di
pesci nella e/o dalla vasca,
5. la gestione di un impianto automatico di osmolazione (prevalentemente in estate).
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Personalmente, alla partenza del mio primo acquario, una vasca Rio-125 della Juwel ( Leggi
l'Articolo
), che ho dedicato principalmente a 4 giovani esemplari di “Pterophillum scalare” - ma ci ome
acquario di comunità), ho commesso questo tipico errore, spendendo in acqua RO circa 1/3 di
quanto mi sarebbe costato acquistare subito un impianto a tre stadi dal costo di € 87,00! Oggi
(Settembre 2009) lo stesso negoziante fornisce lo stesso impianto ad appena 77,00 Euro
(
Vedi
).
Ovviamente, come in ogni inesperiente inizio non si conoscono tante cose, incluso la
comprensione di tante dinamiche, incluse quelle implicite nei rapporti tra alcuni negozianti e gli
ancora inesperti acquariofili. Credo, però, che
riuscire a
farsi due conti aiuti a chiarire le idee ed a partire subito con il piede giusto, o correggerne uno
avviato forse in maniera non ottimale
!
E’ per questo motivo che ho deciso di condividere l’analisi effettuata sui dati dei miei consumi di
acqua RO in relazione all’utilizzo fatto su diverse mie vasche:
1. una grande (300 litri netti),
2. una media (poco meno di 100 litri netti)
3. una relativamente piccola (circa 30 litri netti)!
La base dei dati si riferisce ai consumi di acqua RO prodotta dal mio impianto a tre stadi ( leggi
l'Articolo
) in quasi 2 anni di utilizzo. Avere a disposizione tali dati mi è stato facile in quanto da sempre
registro la quantità di acqua prodotta ed la relativa destinazione e modalità d’uso su uno
specifico cruscotto di monitoraggio excel con il quale tengo sotto controllo lo stato d’esercizio
del mio impianto RO. E’ possibile scaricare una copia del mio “Cruscotto per il monitoraggio
dell’Impianto RO” nella sezione
DOWNLOAD
riservata agli utenti registrati. 2/9
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Le mie considerazioni si basano sull’analisi dei miei personali consumi di acqua RO in relazione
alle tre tipologie di vasche analizzate; sono quindi da acquisire solo come base di ragionamento
indicativa, in quanto, in relazione al carico organico di ogni diversa vasca, degli eventuali
problemi che si possono o non possono presentare (che possono richiedere o meno cambi
straordinari), alla tipologia di vasca aperta o chiusa e quindi alla diversa necessità di rabbocchi,
o semplicemente ad una diversa impostazione delle gestione dei cambi, i consumi e le
necessità di ogni acquariofilo possono essere anche sensibilmente diverse da quelle
considerate nell’analisi.
Consideriamo, inoltre, che avere un impianto RO in casa incentiva certamente a non lesinare
un cambio in più rispetto a situazioni per le quali ogni cambio richiede di preventivare ogni
acquisto di acqua (da andare a prendere dal negozio di acquariofilia di fiducia).
I dati analizzati, quindi, servono solo da spunto per fare alcune interessanti considerazioni utili
per una razionale valutazione sull’opportunità di acquisto di un impianto RO, piuttosto che
acquistare l’acqua necessaria di volta in volta o, addirittura, ripensare ad una diversa gestione,
utilizzando, invece, direttamente acqua del rubinetto (con tutte le considerazioni e precauzioni
aggiuntive – che qui non mi soffermo a fare – che tale scelta comporterà
).
Nella tabella seguente è riportata la simulazione dei costi medi mensili per l’acquisto di acqua
RO dal negoziante di fiducia (basati sui consumi medi mensili calcolati sulla base dei dati su
citata):
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Sintetizzo l’evidenza dei dati elaborati con un grafico per ognuna delle vasche oggetto
dell’analisi. Ho riportato su ognuno dei grafici, in riferimento ad un ragionevole numero di mesi
d’osservazione, il costo (in euro) dell’impianto RO (nel mio caso € 87,00 – linea gialla) e tre
curve riferite al costo dell’acqua RO eventualmente acquistata (calcolata su tre diverse fasce di
prezzi riscontrate su oltre una decina di negozianti, sia da me direttamente, che da altri
acquariofili: 15, 20 e 25 centesimi di euro per litro). Sul forum IHA si è ampiamente discusso
su tali oscillazione dei prezzi rilevati.
Come si vede i prezzi praticati dai diversi negozi (anche in città diverse) sono notevolmente
differenti, con le giustificazioni dei negozianti, delle più varie:
- l’acqua viene prodotta “fresca” quasi sul momento,
- le cartucce degli stadi dell’impianto vengono cambiate frequentemente,
- l’acqua viene accumulata in apposito serbatoio al buio e mantenuta continuamente in
movimento con delle pompe, ecc.
Non discuto né sui prezzi (che ogni negoziante è libero di praticare in relazione ai suoi costi
sostenuti ed ai margini di guadagno che desidera avere), né sulla qualità dell’acqua fornita; mi
soffermo, invece, su alcune considerazioni razionali in merito all’opportunità, in funzione della
convenienza economica, di acquistare un impianto proprio per la produzione casalinga di acqua
RO ad uso acquariofilo, piuttosto che acquistare l’acqua necessaria di volta in volta.
I grafici si riferiscono ai consumi delle vasca a regime, escludendo volutamente l’acqua RO
necessario per l’avvio (il riempimento iniziale delle stesse).
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Dai grafici si evince che il costo iniziale dell’acquisto dell’impianto viene ammortizzato in un
certo numero di mesi, dopo i quali inizia a diventare conveniente l’utilizzo di un impianto RO
proprio piuttosto che l’acquisto dell’acqua dal negoziante. Tale punto che chiamerò “Punto di
recupero
”
è evidente nei grafici nel punto di intersezione tra la linea orizzontale gialla (costo d’acquisto
dell’Impianto RO) ed ognuna delle tre curve che rappresentano i costi alle diverse tariffe
dell’acqua RO utilizzata.
Al completamento dell’analisi, ho eseguito una simulazione che tiene conto anche dell’acqua
RO necessaria all’avvio delle vasche, tale scenario, come si vede, anticipa il “Punto di
recupero
”, cioè il
momento dopo il quale inizia a diventare conveniente l’acquisto dell’impianto RO:
Nella Tabella successiva do una diversa evidenza dei grafici con una rappresentazione
numerica, di evidenza dei risultati:
Facendo riferimento, per semplicità, alla curva dei costi dei 20 cent al litro (come valore medio),
rileviamo, ad esempio, che per la manutenzione di una vasca da 300 litri netti, l’acquisto
dell’acqua inizia a diventare conveniente tra il 5° ed il 6° mese di utilizzo. Diventa invece
conveniente sin dal 2°/3° mese se si utilizza sin dall’avvio della vasca. La diversa collocazione
temporale nei tre casi del “Punto di recupero”, evidenzia, com’era da aspettarselo che quanto
più è piccola la vasca e quindi minore è il consumo d’acqua in relazione alla minore esigenza,
tanto più in là nel tempo questi si consoliderà, riducendo anche il margine di risparmio che ne
deriva.
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Infatti, l’altra chiave di lettura del “Punto di recupero” è il conseguente risparmio (in euro) che
si avrebbe producendo l’acqua in casa piuttosto che acquistarla dal negoziante alle tariffe
rilevate.
Nella tabella che segue ho riportato il costo medio per 1 litro d’acqua prodotta tramite il proprio
impianto RO, dopo 1 anno di utilizzo, per entrambi i casi su rappresentati:
- per la sola gestione della vasca già avviata,
- per una gestione completa sin dall’avvio.
Ovviamente quest’ultimo caso risulta maggiormente conveniente in quanto include l’utilizzo
dell’acqua prodotta dall’impianto anche per primo cospicuo riempimento in avvio della vasca.
Il periodo di un anno è significativo in quanto, indipendentemente dalla quantità di acqua
prodotta, al massimo dopo un anno debbono essere comunque sostituite le cartucce del 1°
stadio (cartuccia microfiltrazione) e del 2°stadio (cartuccia carboni attivi).
Per il mio impianto il costruttore ne raccomanda la sostituzione dopo 6 mesi / 1 anno per
entrambi le cartucce del 1° e del 2° stadio o al raggiungimento del transito di 2000 galloni
(7500 litri) per la “Cartuccia Sedimenti (5 micron) PPF” e 1500 galloni (5678 litri) per la
“Cartuccia Carboni Attivi (T33 CL10RO AIC-2)”. La cartuccia più costosa è quelle del terzo
stadio, cioè la membrana osmotica, per il quale il costruttore raccomanda la sostituzione
almeno dopo tre anno o al degradamento della qualità dell’acqua prodotta.
Ad oggi, dopo un anno e mezzo di funzionamento, considerando anche la sostituzione (dopo un
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anno di lavoro) delle cartucce del 1° e del 2° stadio, per utilizzo contestuale sulle 3 vasche
menzionate, più una ulteriore quantità minimale prodotta per amici ed altri usi acquariofili di
minor rilevanza, il mio impianto produce attualmente acqua RO di ottima qualità (sotto i 5
uS/cm) ad un prezzo effettivo di circa 5 centesimi al litro; ovviamente questo costo è in
continua diminuzione, man mano che produco ed utilizzo acqua RO autoprodotta, accumulando
un
risparmio minimo di circa 233
euro
(calcolato sulla tariffa di 0,15 €/lt) e di ben
478 euro
(calcolato sulla tariffa massima di 0,25 €/lt).
D’obbligo alcune ulteriori considerazioni:
nell’analisi non ho contemplato il costo in bolletta dell’acqua RO prodotta in casa (in effetti non
particolarmente rilevante) che deve tener conto anche dell’acqua di scarto prodotta ( leggi
l'Articolo
)
in subordine ad ogni suo eventuale utilizzo:
- se gettata direttamente nello scarico o
- se diversamente utilizzata (per innaffiare, per usi santari, ecc.).
D’altra parte l’analisi non include nemmeno alcuni costi supplementari addizionabili al costo di
acquisto di acqua RO dal negoziante:
- costo del carburante per il veicolo (autoveicolo o motoveicolo) adibito al trasporto
della/delle tanica/e d’acqua (viaggio di andata e ritorno),
- fatica nel trasporto della/delle tanica/che,
- tempo dedicato all’acquisto ed al trasporto dell’acqua.
Inoltre un ulteriore fattore che non incide nella valutazioni economiche, quantom invecem in
quelle qualitative, è che l’acqua in casa, può essere prodotta esattamente quando serve,
mentre per l’acquisto, questo deve essere preventivamente programmato e può determinare
l’accumulo in attesa an che per qualche settimana (fatto sconsigliato da alcune teorie ed
irrilevante per altre – ammesso di utilizzare degli accorgimenti precauzionali minimali).
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In genere tali e tanti aspetti sono difficilmente misurabili con criteri oggettivi ma soprattutto
generalizzabili; li ho, quindi, esclusi dall’analisi basata più si criteri matematici miranti alla
valutazione prevalentemente di convenienza economica, che di opportunità soggettiva. E’
chiaro che al di là di ogni convenienza economica dimostrata matematicamente, già solo
l’opportunità di poter produrre acqua a proprio piacimento, al di là di ogni programmato
approvvigionamento, meriterebbe una valutazione a priori pro-acquisto Impianto RO; a chi non
è mai capitato, infatti, di sifonare un po’ più acqua del preventivato e di dover fare, quindi, un
altro viaggio in negozio nel pomeriggio o al massimo il giorno successivo? Di esempi per
dimostrare una conveniente opportunità al di là delle valutazioni economiche ce ne sono
moltissimi!
Considerazioni finali
Personalmente rileggendo le risultanze dell’analisi, imposterei un possibile e personalissimo
criterio guida per la valutazione sull’opportunità sull'acquisto di un impianto per la produzione
casalinga di acqua demineralizzata tramite Osmosi inversa, in questo modo:
Anche se con una sola vasca di almeno 40/50 litri netti se intendo gestirla con acqua RO mi
orienterei subito sull’acquisto di un impianto RO
; con
una sola vasca di volume inferiore
mi orientereei invece verso una gestione con acqua del rubinetto
, magari biocondizionata (con tutte le attenzioni e valutazioni del caso), orientandomi, quindi,
ovviamente, verso biotopi che non richiedano acque specificamente diverse da quelle
dell’acqua fornita dalla rete idrica cittadina. Ricorrerei, invece all’uso di acqua RO per tali volumi
minori, solo se in possesso di
altre vasche che da sole o in gruppo
, consentissero di raggiungere il
volume netto minimo necessaro a superare la soglia dei 40/50 litri al fine di giustificare
l’investimento economico su un Impiato RO
. Teniamo comunque presente che, anche se decidiamo di tenere la nostra vasca con i valori
chimico-fisici dell'acqua del rubinetto della nostra città,
sarà corretto
effettuare il
rabbocco
per compensare
l'evaporazione
(soprattutto in estate), esclusivamente con
acqua demineralizzata
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. In ogni caso mi sentirei di escludere l’utilizzo di acqua RO acquistata direttamente dal
negoziante! Infatti, rispetto all'acquiosto di un impianto RO, ho dimostrato come questo sia già
poco conveniente se si è in possesso di vasche la cui somma dei volumi netti d'acqua superi
anche se di poco già i 30 litri. Per Volumi inferiori (ma non solo) entriamo nell’ambito della
valutazione di quanto mi costa andare dal negoziante e tornare a casa anche solo per pochi litri
d’acqua... a meno chè il negoziente non è proprio sotto casa!
Spero che tali mie considerazioni aiutino a fare una scelta razionalmente valida a quanti hanno
ancora le idee confuse... in ogni caso, per concludere, buana osmosi a tutti... da ValerioSub
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