A Bordeaux il primo Diploma universitario di

Transcript

A Bordeaux il primo Diploma universitario di
A Bordeaux il primo Diploma
universitario di Potatura al
mondo
A
Bordeaux
la
potatura
si
imparerà,
d’ora
in
poi,
all’Università e gli studi attingeranno, per la parte pratica,
al “saper fare in vigna” di Simonit&Sirch – Preparatori d’uva.
La prestigiosa Università della
capitale francese del vino ha
infatti istituito il primo e
unico Diploma universitario di
Potatura e scelta germogli al
mondo. Il corso è promosso dall’
ISVV – Institut des Sciences de
la
Vigne
et
du
Vin
de
l’Université de Bordeaux e da Simonit&Sirch – Maîtres
Tailleurs de Vigne, filiale francese della società creata
oltre 20 anni fa in Friuli da Marco Simonit e da Pierpaolo
Sirch.
Il percorso di formazione, unico nel suo genere, partirà
nell’autunno 2016 e combinerà le ultime ricerche dell’ISVV con
la solida esperienza dei Preparatori d’uva. La parte teorica
(30% delle ore) sarà svolta dai professori dell’ISVV e verterà
su materie quali l’anatomia e la fisiologia della vite e la
patologia vegetale. La parte pratica (70% delle ore) sarà
svolta dai tutor della S&S-Maîtres Tailleurs de Vigne, e
riguarderà i principi del Metodo Simonit&Sirch di potatura, i
diversi sistemi di allevamento delle viti, l’organizzazione e
la gestione di un cantiere di potatura. Agli studenti sarà
insegnato, forbici alla mano, come
eseguire al meglio la potatura
delle vigne, facendo loro
applicare
in
pratica
la
metodologia di taglio rispettosa
del flusso della linfa messa a
punto da S&S. La qualità del
loro lavoro sarà valutata
attraverso l’utilizzo dei supporti di verifica di S&S.
Il corso durerà complessivamente 120 ore e si articolerà in 3
momenti. Il primo sarà dedicato all’insegnamento del Metodo
S&S e si terrà, l’ultima settimana di ottobre e la prima di
novembre, nelle aule e nelle vigne del ISVV a Bordeaux.
Seguirà in febbraio una settimana di potatura pratica nelle
vigne delle aziende dove S&S applicano già il loro Metodo, in
diverse zone di produzione (Medoc, Sauternes, Saint Emilion,
Grave). A conclusione, una
settimana in aprile, nelle
medesime aziende, per la parte
della scelta germogli. Il libro
di testo sarà la traduzione
francese del Manuale di potatura
di Marco Simonit.
Il Diploma è aperto a tutte le persone con più di18 anni, con
priorità a coloro che già lavorano nel settore e vogliono
specializzarsi. La frequenza è obbligatoria. A chi supererà
gli esami (teorico, pratico e tesina finale) l’Università di
Bordeaux rilascerà un Diploma.
È
a
Modena,
città
del
Circuito,
il
miglior
ristorante del mondo
Riconoscimenti internazionali, primati nelle classifiche
mondiali: le città d’arte spiccano nel 2016 per la quantità di
titoli enogastronomici ricevuti.
È di ieri la notizia che l’Osteria Francescana dello chef
Massimo Bottura, a Modena è stata riconosciuta quale “Miglior
ristorante del mondo” nella prestigiosa classifica dei “The
World’s 50 best restaurants 2016”.
Da otto anni nella top-ten della classifica dei migliori
ristoranti del mondo, quest’anno Francesco Bottura ha
raggiunto la vetta: la sua Osteria Francescana, a Modena, è il
miglior ristorante del mondo. Nelle sue parole, il segreto per
questo successo è stato “Conoscere tutto e poi dimenticare
tutto ma prima conoscere tutto”. Grazie a questo
riconoscimento mondiale ci sarà una spinta ulteriore per il
turismo enogastronomico, che lo chef definisce come “masticare
il territorio”.
Questo primato assoluto si aggiunge alla ricca messe di titoli
che nel 2016 sono stati riconosciuti alle Città d’Arte della
Pianura Padana, in campo gastronomico.
Da quest’anno infatti Parma è capitale creativa della
gastronomia UNESCO. Il riconoscimento, per la prima volta
attribuito a una città italiana, rappresenterà la gastronomia
con i suoi prodotti di qualità comeParmigiano Reggiano,
Prosciutto di Parma e culatello, entrando a far parte della
lista Unesco in cui si contano oltre 60 città di 32 Paesi
diversi, facendo da volano per lo sviluppo economico e la
promozione turistica.
Anche le città d’arte lombarde possono esprime al meglio la
propria vocazione gastronomica nel 2017, grazie al
riconoscimento ERG – European Region of Gastronomy. Le nostre
città di Bergamo, Brescia e Cremona oltre a Mantova, riunite
nei confini della regione Lombardia Orientale, hanno già
avviato i lavori per presentare il meglio della loro
produzione alimentare e vitivinicola, le esperienze del gusto,
i ristoranti, le scuole di cucina e tutto ciò che ruota
attorno all’enogastronomia. Il riconoscimento ERG intende
migliorare la qualità della vita dei cittadini europei,
puntando sulle diverse culture alimentari, su sostenibilità e
salute, sull’innovazione.
“È significativo che nell’anno successivo all’EXPO dedicata a
Nutrire il pianeta le città del Circuito ottengano così tanti
premi e riconoscimenti. Dopo anni di lavoro, finalmente
raccogliamo i frutti degli investimenti in agricoltura, in
sperimentazioni, in divulgazione delle tipicità e delle
eccellenze italiane”: questo il commento di Giacomo Galazzo,
presidente del Circuito. “Vogliamo ricordare anche i numerosi
prodotti delle nostre città, tutelati dai marchi DOP, DOC e
IGP; gli chef stellati; le Strade del Gusto; le cantine, i
caseifici, le acetaie e i prosciuttifici che aprono le loro
porte ai turisti. Insomma, il nostro patrimonio gastronomico
che finalmente diventa famoso in tutto il mondo”.
www.circuitocittadarte.it
Ufficio Stampa
Ornella Gamacchio
Circuito Città d’Arte della Pianura Padana
Cell 333 9493621
Email [email protected]
Il Circuito Città d’Arte della Pianura Padana è
un’associazione fondata nel 1997 da città appartenenti a tre
diverse regioni dell’Italia settentrionale, Emilia Romagna,
Lombardia e Piemonte. Attualmente aderiscono al Circuito 10
città – Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Modena, Monza, Parma,
Pavia, Piacenza, Reggio Emilia – tutte legate, oltre che dal
territorio, da denominatori comuni: centri storici a misura
d’uomo che si affiancano a luoghi di grande interesse
naturalistico, cucine prelibate con gustose varianti locali e
una vita culturale vivace con eventi musicali, letterari,
teatrali,
artistici
e
cinematografici
di
valore
internazionale.
Obiettivo del Circuito è incrementare il turismo nelle città
aderenti all’associazione e fornire ai turisti un sistema di
informazioni snello e veloce per conoscere le principali
attrattive delle
personalizzati.
città
e
una
serie
di
itinerari
Siglato il protocollo CreaAccademia dei Georgofili
Agricoltura,
sicurezza
alimentare,
valorizzazione
delle
produzioni tipiche e di qualità.
Ma anche progresso del settore
agricolo e forestale, tutela
dell’ambiente e sviluppo rurale
sono al centro della convenzione
siglata oggi fra il CREA e
l’Accademia dei Georgofili,
rispettivamente nelle persone di
Salvatore Parlato, Commissario
Straordinario del CREA, e Giampiero Maracchi, Presidente
dell’Accademia dei Georgofili.
La convenzione nasce con l’intento di favorire l’attuazione di
programmi di ricerca e di sviluppo mirati e legati ai bisogni
reali del territorio, incentivando il trasferimento
tecnologico e la diffusione dell’innovazione nei settori più
strategici. In quest’ottica verranno promossi progetti e
iniziative congiunti, destinati a incoraggiare lo sviluppo
locale attraverso l’integrazione di pratiche innovative e
conoscenze scientifiche, quali ad esempio le tecniche
colturali compatibili coi cambiamenti climatici.
Verranno
intraprese, inoltre, azioni di formazione e comunicazione
tecnico-scientifica, volte a stimolare l’incremento del grado
di innovazione delle imprese e la valorizzazione del capitale
umano e a rafforzare la rete dei Centri di ricerca. In questo
modo sarà promosso il coinvolgimento diretto delle imprese e
dei centri tecnologici nella progettazione e realizzazione
delle innovazioni e dei processi di sviluppo.
«Quello siglato quest’oggi con l’Accademia dei Georgofili – ha
spiegato Salvatore Parlato, Commissario Straordinario del
CREA – èun protocollo molto importante per condividere le
conoscenze nei comuni ambiti di intervento e per contribuire
alla diffusione e alla crescita dell’innovazione nonché al
rilancio dei territori coinvolti. Quando si parla della
ricerca, operare in sinergia è oggi più che mai un’esigenza
stringente che permette di moltiplicare il valore dei
risultati che verrebbero raggiunti singolarmente».
Giampiero Maracchi sottolinea che i Georgofili nei loro 263
anni di storia hanno rappresentato per le Istituzioni
pubbliche un punto di riferimento costantemente presente per
lo sviluppo delle conoscenze nella attività agricole, nella
gestione del territorio e delle acque, nella promozione delle
popolazioni e dei territori rurali. Hanno contribuito così
allo sviluppo della moderna agricoltura non solo come
un’attività rilevante di carattere economico, ma anche come
luogo di crescita culturale per il Paese. Questo è lo spirito
con il quale oggi si inizia una collaborazione concreta con
quelle che rappresenta la rete pubblica della ricerca agricola
di maggior rilevanza nazionale.
L’Accademia con i suoi 900 Georgofili distribuiti su tutto il
territorio nazionale e le sue sette sezioni territoriali,
rappresenta una risorsa preziosa per il futuro del Paese.
La Tiella, le alici e l’oliva
–
Storia,
Tradizione
e
Degustazione
Acqua, farina e un pizzico di tradizione torna La Tiella, le
alici e l’oliva di Gaeta –
Storia,
tradizione
e
degustazione – XIII edizione –
SABATO 18 e DOMENICA 19 GIUGNO,
a Gaeta (LT), in P.zza XIX
Maggio, l’evento che festeggia
il gusto e la cultura dei nostri
prodotti tipici, con assaggi,
stand e musica organizzato da
Associazione Gaetavola e Comune
di Gaeta.
I prodotti tradizionali rappresentano per i territori un
importante volano di sviluppo, non che un fattore determinante
dell’esperienza turistica tanto da poter essere definiti
paesaggio sensoriale.
I prodotti enogastronomici contribuiscono alla salvaguardia
del territorio, mantenendo vive le diversità culturali, in
contrapposizione alla cultura dell’omologazione finalizzata
all’esclusiva produzione di massa; con l’idea di valorizzare i
nostri prodotti tradizionali e ribadirne l’importanza,
l’associazione Gaetavola organizza questa manifestazione,
perché mangiare è molto più che alimentarsi, perché il cibo è
anche diffusione della cultura, sostegno al territorio e ai
produttori locali, emozioni e piacere. Tutto ciò contribuisce
a mantenere vivi i saperi e i sapori di cui sono custodi i
territori e le tradizioni locali a loro legati.
I prodotti che presentiamo nella manifestazione, pertanto,
sono espressione della filosofia
che punta alla
valorizzazione della diversità intesa come prodotti esclusivi
di un territorio.
Novità di questa edizione le Ciammelle Elenesi dolce antico e
misconosciuto, Gaetavola ritiene importante la valorizzazione
dl questo dolciume in quanto parte delle nostre tradizioni
gastronomiche nonchè del paesaggio sensoriale del nostro
territorio.
La Tiella, le alici e l’oliva di Gaeta cibo e territorio, due
giorni di festa per un mix di cultura, emozioni e piacere.
I Protagonisti:
La Tiella – Un cibo vincente
La tiella di Gaeta ha origini antiche e nasce da un luogo
ricco di tradizioni gastronomiche, e da un territorio che
produceva delle varietà notevoli di prodotti agricoli. Inoltre
non possiamo trascurare certamente la posizione geografica,
l’orografia e le opportunità provenienti da ricchi commerci e
dal celeberrimo porto, oltre a essere stata Gaeta terra di
confine e d’immigrazione per centinaia di anni.
Leggenda narra che a inventare la tiella fu il giovane
Ferdinando IV di Borbone. Sovrano con abitudini molto
popolari, amava stare in mezzo alle persone comuni, vestito di
semplici indumenti, in modo da confondersi con il suo popolo.
Fu così, che il giovane re un giorno, sotto mentite spoglie,
girovagando nell’amato borgo di Gaeta vide una massaia che
preparava l’impasto per il pane: stimolato dalla fame (…o
dalla bella donna) la invitò a stendere la pasta sottile e di
metterla in una teglia di rame, le fece aggiungere della
scarola cotta che la massaia aveva pronta in una in una
zuppiera sul tavolo, olio e olive di Gaeta, le fece stendere
un altro disco di pasta per chiudere il tutto per poi poterla
infornare.
In realtà la tiella ha una lunga storia. Infatti, la tiella
nasce da una storia di emigrazione, da un incontro culturale e
da contaminazioni linguistiche e gastronomiche.
Tutto ebbe inizio nel 1508, quando Ferdinando il Cattolico
diede inizio con la somma di 100.000 ducati ai lavori di
ampliamento delle fortificazioni della città con la
costruzione di un nuovo fronte di terra, bastioni furono
ultimati nel 1538 dall’Imperatore Carlo V.
Un lavoro imponente, durato circa 30 anni, quella che oggi
definiremmo una
manovalanza.
“grande
Opera”,
che
richiese
numerosa
Furono reclutati oltre ai locali lavoratori provenienti da
tutti i territori italici tra cui circa 500 scalpellini
pugliesi per lavorare la pietra, elemento principale per la
costruzione dei poderosi bastioni.
Molti di questi scalpellini, vista la durata temporale dei
lavori, furono seguiti anche dalle loro famiglie, che si
stabilirono nel borgo di Gaeta, creando così contaminazioni
culturali e linguistiche. Tra le varie cose portate in questo
viaggio sicuramente c’erano gli utensili da cucina tra cui la
“tigella” caratteristica teglia di rame in cui ancor oggi in
puglia viene fatta la torta di riso e cozze. Quando
s’incontrano genti provenienti da luoghi diversi, forse è
proprio il modo di cucinare che subisce le contaminazioni
maggiori: infatti, è proprio in questo contesto, attraverso la
fusione di questi due “mondi”, che nasce la tiella così come
oggi la conosciamo.
La tiella rispetta pienamente le caratteristiche della dieta
mediterranea, è preparata o con i prodotti della terra come
cipolle, scarola , spinaci ecc o con i il pescato locale di
pesce azzurro o con polpi, calamaretti ecc. Questa gustosa
pietanza è altamente equilibrata, racchiudendo in se tutti i
principi della piramide alimentare. infatti, è composta da
carboidrati che forniscono l’energia necessaria per il
funzionamento del nostro corpo, dalle verdure ricche di fibre,
vitamine e sali minerali, e condita con olio extravergine e
ricca, a secondo del ripieno, di pesce azzurro o di verdure;
al contrario non contiene zuccheri né grassi, se non quelli
buoni contenuti nel pesce azzurro e nell’olio, ed ha un basso
contenuto calorico
pur potendo corrispondere ad un pasto
completo.
La differenza tra la tiella e le altre pizze ripiene sta nel
fatto che il ripieno delle tielle di verdura è preparato a
freddo con l’uso di sale e una sapiente manipolazione. Questa
tecnica fa si che le vitamine e i sali minerali non vengano
dispersi con la bollitura. La tiella è un pietanza completa,
compatta e
facilmente trasportabile, con un elevata
conservabilità. Il prodotto, infatti, riesce a conservarsi
almeno per tre giorni senza l’utilizzo del frigo.
L’Oliva
Allora Enea ,
alle navi si affretta ed i suoi rivede.
Poi, costeggiando, il corso suo rivolge
al porto di Gaeta e getta l’ancora:
ferme sul lido posano le navi.
(Eneide, libro VI, 1300-1304)
Quei marinai scorgono che piccoli frutti di colore verde cupo
galleggiano sulle onde del mare. Incuriositi li raccolgono e
notano
che sono olive a loro già note, cadute da alberi
piantati lungo la costa e pendenti sul mare. Le mangiano e si
accorgono che sono gustose al palato: l’acredine dell’oliva ed
il salato del mare, del quale sono impregnate, rendono il
frutto saporito. Da qui, secondo la leggenda, è sorta la
specialità dell’oliva di Gaeta in salamoia.
Anche in questo caso accanto alla leggenda vanno però
evidenziate le peculiarità che hanno reso famoso questo
prodotto: innanzitutto il microclima ideale del territorio
d’origine, che gode da una parte dei benefici influssi del
mare nel quale è proteso, e dall’altra dalla vicinanza dei
Monti Aurunci che, abbastanza alti, proteggono dai freddi
venti del nord. Ne deriva un piacevole clima estivo ed un
inverno mite nel
quale l’ulivo ha trovato il suo habitat
naturale; la storia della città di Gaeta che ha contribuito
alla diffusione dell’oliva nel mondo, anche se attualmente è
Itri il maggior produttore; infine i benefici effetti sulla
salute di questo prezioso alimento, diventato
un punto
cardine della dieta mediterranea e sicuramente un punto
cardine dei condimenti della tiella.
Le Alici
Le Alici salate altra antica tradizione Gaetana, e vera novità
di questa edizione, nascono dall’esigenza di conservare a
lungo questo saporito pesce azzurro tramite la conserva sotto
sale.
Private della testa e delle interiora vengono conservate, dopo
una apposita procedura, in vasi di coccio cilindrici,
intervallate e mischiate a strati di sale.
Dopo circa 2 mesi sono pronte a essere diliscate e mangiate.
Il Tortano
Il Tortano è il dolce della tradizione pasquale di Gaeta,
differisce da quello napoletano che è generalmente salato (Il
Casatiello); originariamente la Pasqua era l’unico periodo
dell’anno in cui veniva preparato, annunciando anche l’arrivo
della primavera, quando, almeno una volta, secondo natura le
galline cominciavano a fare le uova, che sono il suo
principale ingrediente. Della primavera porta visivamente
anche i vividi colori: il giallo forte dell’impasto dato dai
tuorli dell’uovo, il bianco del naspro, la glassa che lo
ricopre fatta con albume e zucchero montati e il rosso e il
verde delle decorazioni soprastanti
fatte di zucchero
colorato con le essenze di fragola o kermes e menta, oggi
spesso sostituite da confettini colorati.
Le Ciammelle
Le Ciammelle di Gaeta o Elenesi sono un dolce tipico del Borgo
di Gaeta. Si presentano come delle pallette irregolari dal
gusto genuino e sono composte da ingredienti semplici come
farina, uova e olio extravergine di oliva. Sono ricoperte di
naspro (glassa) di zucchero, cotte e profumate con una buccia
di limone. Le ciammelle Elenesi devono il loro nome al borgo
di Gaeta, che diventato comune autonomo dal 1897 al 1927 prese
il nome di Elena, in onore della regina moglie del re Vittorio
Emanuele III.
L’origine di questo dolce pare sia da attribuire al
Pasticciere Luigi Simeone, che le ha realizzate utilizzando
una ricetta familiare tramandata di generazione in generazione
fin dall’inizio dell’1800. La pasticceria Simeone era ubicata
nel borgo di Gaeta, precisamente nella prima parte di via
Indipendenza.
Le ciammelle erano il dolce, insieme ai tozzi, delle feste
familiari.
Tale prodotto ben rappresenta la pasticceria semplice e sana
di una Gaeta di altri tempi, ma purtroppo ad oggi è
acquistabile solo in tre pasticcerie cittadine e spesso solo
su ordinazione.
Il Follaro – dal IX sec ai nostri giorni
Dal IX al XII secolo il Ducato di Gaeta visse il suo periodo
più felice sviluppandosi, nel momento di massima estensione
territoriale, da Terracina fino al Garigliano ed alle isole
Ponziane.
Il conio di monete, i Follari, fu sicuramente prova tangibile
dell’indipendenza e dell’autonomia della città di Gaeta e ci
testimonia la sua capacità commerciale, economica, politica e
militare.
Il Follaro era prevalentemente usato per il mercato locale,
mentre per i commerci esteri venivano utilizzate monete d’oro
e d’argento ( monete bizantine, longobarde ecc. ).
Gaetavola ha utilizzato nelle sue manifestazioni, sin dal
2003, la riproduzione cartacea di questa antica moneta del
ducato di Gaeta, un quadratino di carta che ha rappresentato
il soldo di scambio per le degustazioni di tutti gli eventi
dell’associazione, con lo scopo di contribuire a divulgare la
storia della città.
Dal 2011 l’Associazione Gaetavola riproduce in metallo il
Follaro fatto coniare in rame da Riccardo II dell’Aquila
(1105-1111), con lo scopo di caratterizzare maggiormente le
proprie manifestazioni e realizzare un “ponte” emotivo e
specialmente tangibile con la storia della città.
Un Follaro vale 0,50 €cent.
IL PROGRAMMA:
Sabato 18 giugno
Ore 18,00
Apertura stand ed inizio degustazioni
Ore 18,30
La tiella in diretta
a cura delle massaie di Gaeta
Ore 19,00
Musica da gustare
DJ Set Livio Batosi
Vocalist Erasmo Lombardi Di Perna
Domenica 19 giugno
Ore 18,00
Apertura stand ed inizio degustazioni
Ore 18,30
La tiella in diretta
a cura delle massaie di Gaeta
Ore 19,00
Musica da gustare
DJ Set Livio Batosi
Vocalist Erasmo Lombardi Di Perna
Birra del Borgo Day, il più
grande beer festival estivo
Da venerdì 17 a domenica 19 giugno Borgorose torna ad
accogliere il Birra del Borgo Day, il
grande evento estivo dedicato alla birra
di qualità nato per celebrare il
compleanno di Birra del Borgo, quest’anno
l’undicesimo.
Tre giorni dedicati alla birra e non solo, tante novità e
ospiti speciali prenderanno parte al più grande festival
estivo dedicato alla birra. Dove? In quel di Borgorose (RI),
più precisamente nella sua storica villa comunale, da venerdì
17 a domenica 19 giugno. Stiamo parlando delBirra del Borgo
Day, la manifestazione che Birra del Borgo organizza ogni anno
per festeggiare l’anniversario dell’azienda radunando amici,
produttori, partner, musicisti, cuochi, appassionati e
curiosi. 130 spine da tutto il mondo con 36 birrifici italiani
e una selezione di birre straniere siglata Beerfellas, daranno
voce al primo obiettivo del festival: quello di essere un
luogo in cui la qualità e la centralità della birravengono
ribadite con forza e convinzione, assolute.
Ecco i nomi dei birrifici
partecipanti:
Almond
’22,
Aurelio, B04, Birradamare, Il
Chiostro, Croce di Malto, Etnia,
Free Lions, La Fucina, Hilltop
Brewery, Lambrate, Il Mastio,
P3Brewing, Turbacci, Oxiana,
Birrificio
di
Cagliari,
Birrificio del Forte, Troll, Birra dell’Eremo, Extraomnes,
Opperbacco, La Casa di Cura, ‘A magara, Montegioco, Bibibir,
BI-DU, Buskers, L’Olmaia, Donkey, MC77, Maiella, MashUp
Brewing, Pontino, Hibu, Mukkeller, Ebers. Gli appassionati
ritroveranno numerosi appuntamenti legati al mondo della birra
che racconteranno idee, novità sulla scena brassicola e
abbinamenti insoliti oltre ad un ricco programma di seminari,
laboratori e tasting accanto all’immancabile cotta pubblica.
Per organizzare al meglio l’area food del festival Birra del
Borgo ha deciso di affidarsi a Gabriele Bonci, grandissimo
interprete del cibo di strada, che preparerà un’invitante
selezione di pizze farcite, panini e hamburger. Accanto alle
sue proposte troverete il Trapizzino di
Stefano Callegari, vestito a festa per
l’occasione tra “gusti” classici e
inediti. Il Birra del Borgo Day metterà in
comunicazione il linguaggio dei suoni con
quello dei sapori ospitando tredici
concerti live di street band rock e blues
che si alterneranno sul palco per ribadire
quanto musica e birra rappresentino un
binomio inscindibile. Il sottofondo
musicale dell’evento vedrà protagonisti
nomi importanti come Orchestraccia,
Adriano Viterbini e Mark Hanna.
Famiglie e bambini potranno godere dell’evento grazie all’area
bambini allestita da KIKIDS, mestieri per gioco. Tavoli gioco
gratuiti e un programma ricco di attività a ciclo continuo per
bambini dai 4 agli 11 anni. Spazio alla fantasia e alla
creatività con workshop e laboratori dedicati. Il Birra del
Borgo Day nasce da un pensiero dove coincidono gusto e
sperimentazione, incontro e scoperta, bontà ed estetica,
tradizione ed innovazione, dove musica, birra e cibo danno
vita a nuove, insospettabili forme. La birra farà da collante
tra forme di cultura diverse, tra il piccolo centro e la
grande città, tra musica e gusto, arte e convivialità.
A breve online su birradelborgo.it il programma completo del
festival
ORARI DEL FESTIVAL
Venerdì 17 giugno dalle 18.00 alle 1.00
Sabato 18 giugno dalle 12.00 alle 2.00
Domenica 19 giugno dalle 10.30 fino al tramonto
INFO INGRESSO
Ingresso Gratuito
E’ necessario acquistare i gettoni per le consumazioni (1 euro
= 1 gettone)
Con un gettone si ha diritto a 0,10 cl di birra alla spina,
con 2 gettoni 0,20 e così via
Costo bicchiere 3 euro
Formula bicchiere + 8 gettoni = 10 euro
Consumazioni food a partire da 1 gettone
Gli oli vincitori di Ercole
Olivario 2016 protagonisti a
Vinòforum
Gli oli extravergine d’oliva vincitori della XXIV edizione
dell’Ercole
Olivario,
il
Concorso Nazionale per la
Valorizzazione delle Eccellenze
Olearie
Italiane,
saranno
protagonisti
nelle
cucine
diVinòforum – Lo Spazio del
Gusto, affiancando i piatti e le
pizze che 30 grandi chef
stellati,
nazionali
e
internazionali, e 10 tra i
migliori maestri pizzaioli della Penisola prepareranno per
l’occasione.
Nomi del calibro di Heinz Beck, Francesco Apreda, Gianfranco
Pascucci, Massimo Viglietti, Roy Caceres, i fratelli Costardi,
Gianfranco Casa, Edoardo Papa, Salvatore Di Matteo, Antonio
Starita, Raphael Francois, Victor Gutierrez e molti altri
ancora, sceglieranno gli extravergine che meglio si addicono
alle loro estrose preparazioni, potendo attingere da un
ventaglio di prodotti di altissima qualità, con aromi e sapori
estremamente variegati. Una vetrina importante per
sottolineare ancora una volta il valore aggiunto rappresentato
dall’olio extravergine d’oliva in cucina, punto di partenza
essenziale per la buona tavola.
Ecco le aziende vincitrici che, credendo nell’importanza di
creare delle sinergie per far comprendere al grande pubblico
la vera qualità dell’olio italiano, hanno aderito alla
manifestazione portando le proprie eccellenze olearie: Azienda
Agraria Alfredo Cetrone, Azienda Agricola Misiti Adria,
Azienda Agricola Biologica Paola Orsini (Lazio), Azienda
Agraria Viola, Azienda Eugenio Ranchino, Azienda Agraria
Marfuga (Umbria), Azienda Agricola Buoni o del Buono Maria Pia
(Toscana), Azienda Cassini Paolo (Liguria), Frantoio Galantino
(Puglia), Società Agricola Ceraudo Roberto S.r.l. (Calabria).
Vinòforum – Lo Spazio del Gusto, manifestazione dedicata al
cibo e al vino di qualità giunta al suo tredicesimo anno di
vita, andrà in scena da venerdì 10 a domenica 19 giugno negli
spazi diLungotevere Maresciallo Diaz a Roma.