L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA La fortezza scoperta e
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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA La fortezza scoperta e
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Rassegna stampa Beni culturali della Sardegna Segni di una grande civiltà a cura del Servizio Promozione Testata L’UNIONE SARDA Data 9 aprile 2010 Pagina 24 Sezione Sulcis Iglesiente Santadi. L'amministrazione comunale sollecita il trasferimento del monumento La fortezza scoperta e dimenticata «La Provincia di Cagliari ci restitiuisca il nuraghe Sanna» Scoperto, lodato e dimenticato: del nuraghe Sanna, a otto anni dagli scavi, non si parla più. E il Comune ne rivendica la competenza. di MAURIZIO LOCCI Nuraghe Sanna, la fortezza dimenticata di Santadi. L'imponente complesso nuragico, venuto alla luce otto anni fa e presentato in pompa magna come una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi anni, rischia di finire nell'oblio da cui era emerso dopo millenni. Arbusti, erbacce e uno stato generale di abbandono a cui il Comune di Santadi, dopo anni di attesa, ha deciso di dire basta e ha chiesto alla Provincia di Cagliari, tuttora proprietaria dell'area, il trasferimento di uno dei tesori ancora tutto da scoprire della sua storia millenaria. GLI SCAVI Riportato parzialmente alla luce nel dicembre del 2002 durante i lavori eseguiti dal Consorzio Mannu per la valorizzazione turistica e ambientale del compendio naturale di Gutturu Mannu, il nuraghe Sanna prende il nome dall'omonimo furriadroxiu che sorge ai suoi piedi nelle campagne tra Santadi e Piscinas. Commissionati dalla Provincia di Cagliari, a cui Santadi allora apparteneva, gli interventi consentirono agli uomini della Soprintendenza ai beni archeologici di Cagliari di scoprire un complesso nuragico, sino ad allora dimenticato, e di trovarlo in ottimo stato di conservazione e in una posizione dominante sul resto del territorio. «Quasi come un possente “guardiano” di pietra tra le zone interne del Basso Sulcis e quelle costiere: un bastione che serviva soprattutto per proteggere le popolazioni dell'interno dalle incursioni che arrivavano dal mare», spiega Remo Forresu, archeologo e curatore del museo archeologico di Santadi. Una scoperta importante per Santadi e per il Sulcis, tanto da far arrivare sul posto studiosi del calibro dell'archeologo Vincenzo Santoni che, oltre a farlo risalire a circa 3.500 anni fa, non esitò a collocarlo a metà strada tra i più noti nuraghe di Losa e di Barumini, due giganti nella storia del popolo nuragico. L'OBLIO L'OBLIO Trascorsi otto anni e un cantiere di scavo di pochi mesi, del nuraghe Sanna non si è più saputo nulla. Tanto meno dell'intesa che prevedeva il passaggio del bene dalla Provincia di Cagliari, che espropriò i terreni ai privati, al Comune di Santadi. Una situazione che il Consiglio comunale ha deciso di riprendere in mano nei giorni scorsi chiedendo all'ente intermedio del capoluogo il trasferimento del bene. «Si tratterebbe di una formalità - spiega il sindaco Elio Sundas - peraltro già prevista da accordi precedenti. Il nostro obiettivo è di restituire a Santadi un bene di assoluto valore nell'ottica dei programmi di valorizzazione turistica del nostro patrimonio archeologico».