figli e madri - ITT Marconi Rovereto

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FIGLI E MADRI:
RAPPORTI
TRAVAGLIATI
A cura di Arianna Maggiori
5 SG
Liceo L. Da Vinci
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Motivazione
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Figura della madre: fondamentale per lo
sviluppo psicologico di ogni persona.
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Il rapporto tra madre e figlio non è mai semplice,
caratterizzato da dinamiche complesse.
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La complessità di questo rapporto emerge
anche nelle arti.
Il ruolo della madre nella storia
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Preistoria: divinizzate, rapporto molto fisico,
insegnavano a sopravvivere
Epoca Romana: donne giudicate in base alla
fecondità.
Cristianesimo: donne impure,l’unica salvezza è il
dono di poter generare la vita.
Medioevo: 4 categorie: vergini, vedove, spose, altre
donne impure.
Età Rinascimentale: la maternità come mezzo di
controllo, visione negativa della vita monastica.
Ottocento: rivoluzione industriale: →classi agiate
→popolo
L’influenza della madre in Segantini
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Vita: affidato alla madre, ma abbandonato a se stesso;
poi alla sorella, che commetterà lo stesso errore.
“ Io la ricordo ancora mia madre, e se fosse possibile che si
presentasse qui in questo momento davanti ai miei occhi la
riconoscerei benissimo. La rivedo con l’occhio della mente quella sua
figura alta dall’incedere languido. Era bella, non come aurora o
meriggio, ma come tramonto di primavera”
“Io, in questo stato non potevo fare altro che inselvatichirmi, rimasi
sempre irrequieto, ribelle a tutte le leggi costituite”
“Le cattive madri”
“L’angelo della vita”
Evoluzione del rapporto tra Saba e
la madre
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Vita: primi tre anni vissuti serenamente con
balia,poi dalla madre gli viene imposta una
severa educazione; problemi di nevrosi.
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Opere analizzate: “Eroica” e “Preghiera alla
madre”.
“Eroica”
Nella mia prima infanzia militare
schioppi e tamburi erano i miei giocattoli;
come gli altri una fiaba, io la canzone
amavo udire dei coscritti.
Quando
con sé mia madre poi mi volle, accanto
mi pose, a guardia, il timore. Vestito
più non mi vide da soldato, in visita
da noi venendo, la mia balia. Assidui
moniti udivo da mia madre; i casi
della sua vita, dolorosi e mesti.
E fu il bambin dalle calze celesti,
dagli occhi pieni di un muto rimprovero,
buono a sua madre e affettuoso. Schioppi
più non ebbi e tamburi. Ma nel cuore
io li celai; ma nel profondo cuore
furono un giorno i versi militari;
oggi sono altra cosa: il bel pensiero,
“Preghiera alla madre”
Madre che ho fatto soffrire
(cantava un merlo alla finestra, il giorno
abbassava, sì acuta era la pena
che morte a entrambi io m'invocavo)
madre ieri in tomba obliata,
oggi rinata; presenza,
che dal fondo dilaga quasi vena
d'acqua, cui dura forza reprimeva,
e una mano le toglie abile o incauta
l'impedimento;
presaga gioia io sento
il tuo ritorno, madre mia che ho fatto,
come un buon figlio amoroso, soffrire.
Pacificata in me ripeti antichi
moniti vani. E il tuo soggiorno un verde
giardino io penso, ove con te riprendere
può a conversare l'anima fanciulla,
inebriarsi del tuo mesto viso,
sì che l'ali vi perda come al lume
una farfalla. È un sogno,
un mesto sogno; ed io lo so. Ma giungere
vorrei dove sei giunta, entrare dove
tu sei entrata
- ho tanta gioia e tanta stanchezza! farmi, o madre,
come una macchia dalla terra nata,
che in sé la terra riassorbe ed annulla.
The mother
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May like a servant
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Crisis after Toots death
n
Rebirth thanks to Darren