Il mercante di Venezia

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Il mercante di Venezia
Teatro Quirino
stagione teatrale 2014/2015
21 ottobre / 9 novembre
Ghione Produzioni
GIORGIO ALBERTAZZI
IL MERCANTE DI VENEZIA
Giorgio Albertazzi
con la sua Compagnia
e il Teatro Quirino
in omaggio al genio del Bardo
nel 450° anno dalla nascita.
di William Shakespeare
e con Franco Castellano
scene Paolo Dore
costumi Daniele Gelsi
consulenza storico letteraria Sergio Perosa
regia Giancarlo Marinelli
NUOVO ALLESTIMENTO
personaggi e interpreti
Shylock Giorgio Albertazzi
Porzia Stefania Masala
Antonio Franco Castellano
Pretendenti/Doge Gaspare Di Stefano
Bassanio Francesco Maccarinelli
Jessica Ivana Lotito
Job Cristina Chinaglia
Lorenzo Mario Scerbo
Nerissa Vanina Marini
Graziano Diego Maiello
I Ancella Alessandra Scirdi
II Ancella Erika Puddu
Note di regia
Per me “Il Mercante di Venezia” è sempre stata la sinfonia della giovinezza. Antonio, Bassanio, Lorenzo,
Porzia, Jessica, sono l’incarnazione del sublime epigramma di Sandro Penna: “Forse la giovinezza è solo questo
/ perenne amare i sensi e non pentirsi”.
In nome dell’amore non c’è pentimento se si domanda una fortuna in prestito ad un amico con il rischio di
rovinarlo; in nome di una libbra d’amore non c’è rimpianto se, per un amico, sei disposto a dare in garanzia una
libbra della tua carne; e non c’è tormento, né dolore, se, per seguire un uomo che ti fa una serenata giù dal
balcone, fuggi dalla famiglia, calpesti il cuore di un padre che per te solo vive, trafugandogli dalla casa le cose
più preziose; persino quando, (come nel caso di Porzia - Amleto), l’ombra del padre defunto continua a
condizionare la tua scelta d’amore, tenendoti a guinzaglio, direttamente dall’Ade, o il dogma cieco di una legge
sembra spegnere definitivamente il tuo sogno di felicità, intervengono puntuali un sotterfugio o un
travestimento, un colpo di teatro e di giovinezza, (che son la stessa cosa), in grado di infrangere gli ostacoli.
Sarà per questo che la Venezia di Shakespeare, nella mia fantasia, nulla a che vedere con quella pastellata ed
appestata di Thomas Mann o con quella livida e morente di Giuseppe Berto; immagino questa Venezia simile ad
una spiaggia della California; ragazzi bellissimi, donne sinuose come sirene, moto (scafi) che alzano la sabbia e
le onde, un senso continuo di vertigine, una perpetua vacanza, musica dappertutto, feste dappertutto, un
sabato sera periodico nella impossibile moltiplicazione della giovinezza: questi ragazzi veneziani fanno
continuamente ciò che io, ogni volta che approdo in Laguna, vorrei fare: il bagno. Li vedo sempre umidi e
seminudi, distesi al sole; anfibi verticali che sbracciano e abbracciano la città.
E Shylock? Da dove vengono la sua malvagità, la sua avarizia, la sua ostinazione a fiutare, fino ad asportare,
l’odore del sangue? Mi sono sempre chiesto: Shylock è semplicemente un antagonista agli eroi sopra citati?
Shylock è unicamente la nota dissonante e stonata dentro alla sinfonia della giovinezza? Chi è veramente
Shylock?
Ho visto e soprattutto letto la riduzione (o forse l’ampliamento, o forse la perizia poetico ermeneutica) firmata
da Giorgio Albertazzi, e mi sono bastate poche parole per risolvere il mistero: “Dovrebbe essere giorno secondo
lo schema spazio-tempo, invece per noi è sera. Diciamo tramonto”, scrive Albertazzi.
Giorgio Albertazzi ha fatto del “Mercante” un perfetto ibrido che sembra ora scritto da Strindberg e ora da
Sartre, passando per la lussuria di Baffo e per i giocosi azzardi di Goldoni. Ha subito capito, fin dai vagiti della
luce, che qui l’alba e il mattino, (sommariamente intesi come il primordio della vita e quindi la giovinezza), e il
tramonto e la sera, (da considerarsi come tenebra, come male: come Shylock), sono di fatto non distinguibili: è
come se i giovani veneziani e il vecchio ebreo siano cerchi nell’acqua creati dallo stesso sasso, riflessi
specchianti dello stesso corpo, della stessa vita: Shylock odia Antonio, Bassanio e la loro cricca perché vorrebbe
depredare quella giovinezza che non ha più (di qui l’ossessione per la libbra di carne, che ha, di fatto, lo stesso
significato dell’ossessione per l’immortalità di Faust); e Antonio e Bassanio detestano Shylock perché, in
qualche modo, in lui scorgono il tramonto, il capolinea, il bicchiere rotto a fine festa che, inesorabilmente, li
attende. In questo senso Shylock è Antonio; Shylock è Bassanio; Shylock è Porzia. E’ tutto ciò che sono e tutto
ciò che saranno. Per questo Shylock non può essere l’ebreo rachitico, obliquo ed incartapecorito tratteggiato da
Celine; anzi, è uno splendido condottiero, un ipnotico sciamano che si muove tra le calli a bordo di una
stranissima zattera (così come aveva immaginato Zanzotto per un film di Fellini).
Shylock, per me, è magnetico, irresistibile, perfettamente padrone di ogni avventura e sventura; tanto da
rendersi conto, nel processo finale, che Porzia si è travestita da giureconsulto: è Shylock che decide di chinare il
capo, di perdere tutto. Di tornare giovane dentro a Porzia. Sì, Shylock è l’uomo più bello e più giovane che io
conosca. È Giorgio Albertazzi. [Giancarlo Marinelli]
BIGLIETTI
Sono previste riduzioni su biglietti per Cral, Scuole, Gruppi, Associazioni convenzionate.
Ufficio Promozione e Gruppi 06/6783042 int. 2
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Ufficio Scuole 06/88652902
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PREZZI BIGLIETTI
BIGLIETTI SPETTACOLI (validi martedì, mercoledì, giovedì)
PLATEA
I BALCONATA
II BALCONATA
GALLERIA
INTERO
€ 30,00
€ 24,00
€ 19,00
€ 13,00
RIDOTTO
€ 27,00
€ 22,00
€ 17,00
€ 12,00
CRAL e GRUPPI
€ 24,00
€ 19,00
€ 15,00
€ 10,00
BIGLIETTI WEEKEND SPETTACOLI (validi venerdì, sabato, domenica)
* il ridotto Cral/Gruppi è applicabile in promozioni particolari da concordare preventivamente con l’ufficio promozione.
PLATEA
I BALCONATA
II BALCONATA
GALLERIA
•
•
INTERO
€ 34,00
€ 28,00
€ 23,00
€ 17,00
RIDOTTO
€ 31,00
€ 25,00
€ 21,00
€ 15,00
CRAL e GRUPPI
€ 27,00
€ 22,00
€ 18,00
€ 14,00
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I prezzi sono comprensivi del diritto di prevendita del 10% circa
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