Il mercante di Venezia

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Il mercante di Venezia
Il mercante di Venezia
“Il Mercante di Venezia” è un’opera teatrale scritta da Shakespeare tra il 1596 e il 1597, in cinque
atti, in versi e in prosa. Il nobile veneziano Bassanio (Francesco Maccarinelli) chiede all’amico
Antonio (Sergio Basile), 3000 ducati per corteggiare degnamente la ricca Porzia (Stefania Masala).
Antonio, a sua volta, se li fa prestare dall’usuraio ebreo Shylock (Giorgio Albertazzi) che impone
però come clausola, nel caso non venga restituita la somma, il diritto di prendere una libbra di carne
dal corpo di Antonio. Bassanio riesce a ottenere la mano di Porzia, ma le navi di Antonio
naufragano senza che questi possa onorare il suo debito. Shylock pretende il rispetto del contratto
ma Porzia, travestita da avvocato, cercherà di evitarlo…
Spettacolo molto piacevole e divertente soprattutto per i giovani che avranno apprezzato di sicuro.
È un’opera tra sitcom e musical, tra fiction televisiva e dramma, tra soap e commedia, che dà spazio
alla risata, ma anche al sentimento del vero teatro vista la presenza di Giorgio Albertazzi che,
seppur abbia novant’anni, ha dato quel tocco in più allo spettacolo e al suo personaggio (Shylock).
Gli attori del cast, molto preparati, pieni di energica passione, sono stati in grado di trasmettere il
giusto sentimento nelle giuste situazioni. Un’attrice in particolare mi ha piacevolmente
impressionato: Cristina Chinaglia. Questa donna di sorprendente talento che ha interpretato il
personaggio di Job (ruolo maschile), è stata in grado di strappare una risata e un applauso a ogni
persona del pubblico. Il suo personaggio pur essendo un semplice servitore è stato una delle figure
principali dello spettacolo che ha intrattenuto, in entrambi gli atti, gli spettatori.
La seconda parte è stata leggermente più pesante, ciò, forse, è dovuto alla maggior tensione delle
scene della seconda parte rispetto a quelle avvenute nel primo atto.
Il finale “ardito” mi ha sorpreso molto e sinceramente mi aspettavo che Porzia perdonasse Bassanio
continuando la loro bellissima storia d’amore.
Avrei preferito avere un finale più dettagliato invece di uno molto “sbrigativo”.
Nel complesso è stata un‘opera piacevole, ben organizzata e ricca di sentimento, energia,
musicalità, poesia e divertimento.
Narcisa Nastase
VF
BiblioPoint VALLAURI
“Il Mercante di Venezia" è una delle opere più importanti di William Shakespeare, rappresentata al
teatro Quirino di Roma lo scorso ottobre dal celebre attore e regista Giorgio Albertazzi.
Quest'opera parla di amore.
Il giovane Bassanio, per conquistare il cuore dell’amata Porzia, chiede in prestito, all’amico
Antonio, 3000 ducati, ma questi non potendolo aiutare per aver investito il suo capitale in traffici
marittimi, si rivolge ad uno strozzino ebreo di nome Shylock, il quale gli fa firmare un contratto con
cui pretende, in caso di mancato pagamento alla fine di tre mesi, una libbra della sua carne in
cambio.
Porzia secondo un legato testamentario del padre deve selezionare i suoi pretendenti facendo loro
affrontare una prova, che consiste nello scegliere con attenzione fra tre scrigni (impersonati
nell’allestimento del Quirino da altrettante ballerine rappresentanti ognuna un quesito) per
indovinare la risposta giusta.
Bassanio riesce a superare l'indovinello e sposa Porzia che gli dona un anello, specificando di non
perderlo per alcun motivo.
Nel frattempo, la figlia di Shylock, Jessica, innamorata di Lorenzo fugge di casa portando con sé
parte dei beni del padre ; a questo punto a Shylock come unica consolazione, rimane soltanto la
vendetta su di Antonio ,ormai in bancarotta.
Allo scadere del tempo, Shylock, infatti, pretende la sua libbra di carne, pur essendogli stato offerto
(dagli amici affezionati ad Antonio) il doppio della cifra richiesta.
Grazie alla bella Porzia mascherata da avvocato che finge di essere d'accordo con l'ebreo e che in
seguito pretende che non fuoriesca dalla libbra tagliata neppure una goccia di sangue, l’ebreo viene
lui condannato, e i suoi beni divisi tra Antonio e lo Stato.
L'ebreo Shylock trovandosi in una situazione di vita o di morte, è costretto a rinunciare a suoi
propositi e convertirsi al cristianesimo.
Bassanio, che era sempre stato vicino all’amico Antonio, ringrazia l'avvocato e vuole pagarlo;
questi in cambio, chiede l'anello che aveva al dito e, anche se Bassanio inizialmente esita, poi,
spinto dalla gratitudine, è costretto a donare l’oggetto, doppiamente prezioso, perché simbolo di
fedeltà e amore fra lui e Porzia.
Quando l’avvocato e il suo assistente si tolgono le maschere, lasciando tutti sbalorditi, Porzia getta
l'anello in mare fuggendo via delusa.
Gli attori che hanno recitato sono stati tutti molto bravi e, specialmente nella prima parte della
commedia, abbiamo assistito in modo piacevole a scene che suscitavano ilarità nel pubblico.
Purtroppo molte parole di Shylock (interpretato da Giorgio Albertazzi) spesso non si sentivano, ma
ho gradito lo stesso lo spettacolo, considerato che mi trovavo di fronte ad un mito del teatro, un
famosissimo attore di novant'anni.
Marianna Caccia
VF
Bibliopoint Vallauri