03a04 Sommario + Editoriale - Federazione Ginnastica d`Italia

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03a04 Sommario + Editoriale - Federazione Ginnastica d`Italia
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Primo Piano
L’ANALISI DELLA RINCORSA DEL VOLTEGGIO
DURANTE LA “MEDITERRANEO GYM CUP”
Dott. Andrea Massaro e Dott.ssa Marianna Broccatelli
Dipartimento di Scienze della Salute - Università degli Studi di Roma “Foro Italico”
È
esperienza comune di tutti coloro che, come atleti
o come allenatori, hanno praticato la ginnastica artistica, come la rincorsa dei salti al volteggio sia un
momento critico e delicato per la riuscita del salto. La rincorsa che precede la battuta in pedana nel volteggio, infatti, può essere determinante per una corretta esecuzione di quest’ultimo e, pertanto, andrebbe studiata con
estrema cura. Nonostante l’attenzione che atleti e tecnici, pongono normalmente nell’individuare una rincorsa
ottimale per l’esecuzione dei salti, e nonostante si cerchi,
attraverso allenamenti specifici di standardizzare il più possibile la fase di rincorsa, la quasi totalità degli atleti, ha sicuramente provato l’esperienza di “sbagliare” una rincorsa. Infatti, capita non di rado di trovarsi di fronte ad atleti che improvvisamente, e senza un motivo apparentemente chiaro, smarriscono le giuste misure della rincorsa,
non riuscendo pertanto ad eseguire i propri salti con la dovuta precisione. Questo fenomeno è si verifica ad ogni livello, persino negli atleti top
L’oro olimpico 2008 al Corpo Libero,
level. Si ripensi a quanto
la rumena Sandra Izbasa sui 25 metri
avvenuto recentemente alla
del Volteggio di Roma
(Foto D. Ciaralli)
ginnasta russa Ekaterina Kramarenko, che, nella finale a
squadre dei mondiali 2007,
dopo aver sbagliato la rincorsa, salì sulla pedana, toccando la tavola del volteggio
con le mani senza però eseguire il suo salto. Era la penultima Russa a salire all’attrezzo, e la sua squadra stava lottando per un piazzamento sul podio. Il suo errore fu determinate e costò il
bronzo alla Russia. La bibliografia scientifica internazionale, ad oggi, non riporta
studi approfonditi sulla rincorsa del volteggio, né vi sono state ricerche accurate
volte a far luce su un eventuale rapporto di relazione tra
le caratteristiche della rincorsa (numero di passi, velocità, frequenza degli appoggi ecc.) e la riuscita del salto. Esistono diversi articoli che si occupano del volteggio, ma sono principalmente focalizzati sull’analisi biomeccanica
del secondo volo oppure sulla fase di stacco. Lo scopo della nostra ricerca, è stato quello di iniziare a far luce sulla
fase di rincorsa dei salti volteggio. Verificarne l’eventuale influenza sulla riuscita del salto, individuare possibili correlazioni e cercare di identificarne gli aspetti che possano
essere allenati e che possano portare ad un miglioramento della prestazione. Si sarebbe voluto peraltro verificare se il fattore gara avesse o meno un ruolo su eventuali cambiamenti della rincorsa. Pertanto, si è deciso di
sfruttare un’occasione unica, come la Mediterraneo Gym
Cup, una gara internazionale di altissimo livello che si è
svolta a Roma il 5 luglio 2008 e che ha visto la partecipazione delle rappresentative nazionali di Italia, Romania, Bra-
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sile e Bielorussia. Questa gara, nel calendario agonistico,
rappresentava l’ultimo appuntamento in preparazione
della competizione Olimpica di Pechino, pertanto, tutte
le squadre partecipanti, si sono presentate sul podio allestito al Palalottomatica di Roma estremamente preparate e determinate. Le rilevazioni sono state effettuate utilizzando una serie di barre del sistema Optojump di Microgate. Tale sistema di rilevamento ottico, permette la misurazione dei tempi di contatto e di volo, con una precisione di 1/1000s durante l’esecuzione di una serie di salti o di una corsa. E’ costituito da una o più coppie di barre strumentate (dimensioni 100x4x3 cm), di cui una contenente la parte di controllo e ricezione, l’altra la parte di
trasmissione. Considerando che per effettuare correttamente la rilevazione è necessario che tra le barre non vi
sia alcun oggetto che ostruisca il segnale, si è deciso di
adoperare un sistema composto da 21 metri di barre.
Figura 1: Il sistema di rilevazione montato al Palalottomatica
La prima barra è stata posizionata all’inizio della striscia
di rincorsa in maniera tale che, sia il tappetino per l’appoggio delle mani al suolo che la pedana, fossero posizionate esternamente al sistema di rilevazione e non creassero quindi problemi invalidando la ricerca. Questa valutazione si è poi rivelata corretta al punto che nessuna
ginnasta ha posizionato la pedana o il tappetino per la
rondata in modo da creare intralcio al sistema di rilevazione e, al contempo, si è riusciti ad analizzare tutti gli
appoggi compreso il presalto. Alla ricerca hanno preso
parte sedici ginnaste, poiché, sebbene le atlete delle rappresentative in gara fossero di più, alcuni salti purtroppo non sono stati registrati dalle apparecchiature in maniera impeccabile pertanto, per ottenere dei dati assolutamente ineccepibili dal punto di vista qualitativo, si è
scelto di prendere in considerazione solo quelli delle seguenti ginnaste:
Tabella 1: Rappresentative e ginnaste partecipanti
Italia
Brasile
Romania
Bielorussia
Ferrari
Barbosa
Izbasa
Maracchkouskaya
Benolli
Dos Santos Druncea
Parolari
Souza
Grigore
Bergamelli
Acatrinei
Dragoi
Bradaschia Silva
Macrì
Le caratteristiche antropometriche delle ginnaste partecipanti erano le seguenti:
Tabella 2: Caratteristiche antropometriche ginnaste partecipanti
Minimo Massimo Media Deviazione std.
Età
15,00
25,00
18,06
2,71
Peso
36,00
55,00
44,59
6,06
Altezza 143,00
165,00 154,09
7,37
BMI
16,13
20,34
18,69
1,24
Tutti i salti effettuati dalle ginnaste appartenevano al gruppo strutturale dei salti con partenza dalla rondata al suolo
e questo ha permesso di confrontare facilmente tutte le
esecuzioni. Per ciascun volteggio di gara è stata analizzata
la rincorsa, calcolando, per ogni passo della stessa, i seguenti parametri: tempo di contatto (TC),tempo di volo
(FT), lunghezza del passo (SL), altezza del passo (SH), velocità (RV) e accelerazione (RA). Tutti questi parametri sono stati calcolati tanto per la fase di lancio della rincorsa,
quanto per l’ultimo passo di corsa e per il presalto. È stata
quindi presa in considerazione la nota A, che indica la difficoltà del salto, e la nota B, che invece descrive la qualità
con cui è stato eseguito il salto. Non si è riusciti ad effettuare una comparazione tra i salti che le ginnaste hanno
effettuato durante gli allenamenti sul campo di gara ed il
salto della competizione poiché, la quasi totalità delle ginnaste, ha effettuato durante i giorni precedenti solamente
salti di base. Pertanto non è stato possibile intraprendere
un paragone tra lo stesso salto eseguito in gara ed in allenamento. Una volta raccolti tutti i dati, si è passati ad analizzarli statisticamente attraverso lo studio della correlazione tra tutte le variabili cinematiche della rincorsa sopra descritte e i punteggi assegnati dalla giuria. Sono state individuate due correlazioni significative, entrambe riguardanti i tempi di contatto. Specificamente, si è individuata una
correlazione significativa tra il tempo di contatto dell’ultimo passo di rincorsa e il punteggio ottenuto dal salto e tra
il tempo di contatto del presalto e il punteggio finale. Questo sta a significare che, tanto più breve è stato il tempo di
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contatto del piede al suolo nell’ultimo passo di rincorsa e
nel presalto, tanto più alto è stato il punteggio ottenuto
dalla ginnasta. Tutte le altre variabili studiate non hanno
avuto alcuna significatività statistica.
Tabella 3: Velocità media della rincorsa espressa in metri al secondo
Ginnasta
V Media Tot
Grigore
7,61
Benolli
6,61
Dos Santos
6,43
Parolari
6,34
Izbasa
6,31
Marachkouskaya
6,23
Macrì
6,20
Bradaschia
5,97
Barbosa
5,75
Ferrari
5,74
Souza
5,71
Silva
5,57
Bergamelli
5,43
Druncea
5,34
Dragoi
3,50
Acatrinei
1,99
6 ,0 5
5 ,8 7
7 ,0 0
4 ,9 5
6 ,0 0
Brasile
Velocità m/s
5 ,0 0
Italia
4 ,0 0
3 ,0 0
Romania
2 ,0 0
1 ,0 0
0 ,0 0
Velocità medie rincorse
Grafico: 1 Velocità media per rappresentativa
Questi risultati sono nuovi nell’ambito della bibliografia internazionale e puntano l’attenzione su un aspetto più qualitativo della rincorsa. In accordo con la letteratura infatti,
la velocità della rincorsa non sembra influire sulla qualità
del salto, poiché la rincorsa del volteggio non può essere
considerata alla stregua di una corsa sprint. Il fattore tecnico infatti, soprattutto nei salti che vengono dalla rondata con la posa delle mani al suolo, diventa troppo importante, e la rincorsa stessa, tende a diventare un primo elemento tecnico. Il dato suggerito da questa ricerca, indica
invece che forse è necessario porre attenzione all’aspetto
qualitativo della corsa, cercando di allenare gli atleti ad avere appoggi dinamici e reattivi, piuttosto che stimolare ad
una velocità lineare estrema.
Figura 2: La squadra brasiliana in compagnia di alcuni ricercatori. Da sx: Dott. Cosme Franklin Buzzacchera, Dott. Alessandro
Tito, Dott. Gianpietro Emerenziani, Dott.ssa Marianna Broccatelli,
Dott. Andrea Massaro e le ginnaste:Dos Santos, Barbosa, da
Silva, Santos, Franco, Souza.
Le prossime ricerche dovranno indagare se questo dato
sia valido sia per gli atleti maschi, sia per ginnasti e ginnaste di livelli di qualificazione inferiori. Infatti, i dati emersi
da questa ricerca pilota, devono essere rigorosamente riferiti al campione che ha effettuato il test, ovvero ginnaste di altissimo livello impegnate in una competizione sul
podio a pochi giorni dall’Olimpiade. Per confermare od
eventualmente smentire tali dati, e le relative indicazioni
che ne nascono, occorreranno studi approfonditi su campioni più numerosi e differenti, tanto per genere, quanto
per livello di classificazione. Sarà interessante verificare per
esempio, se il parametro della velocità orizzontale sia un
fattore non correlabile al punteggio, anche con ginnasti e
ginnaste molto giovani che eseguono salti di tecnicamente abbastanza facili. Infine, è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno permesso che questa ricerca si svolgesse:
il Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia, Prof. Riccardo Agabio, il dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli studi di Roma “Foro Italico” ed in particolare il Prof. Carlo Baldari e la Prof.ssa Laura Guidetti; tutti i ricercatori che, a vario titolo, hanno collaborato alla
realizzazione pratica della ricerca; il Prof. Roberto Pentrella; il Presidente della società organizzatrice, Prof. Pierluigi
Miranda; il Prof. Mauro Di Rienzo per la collaborazione
tecnica; la Prof.ssa Donatella Sacchi; il DTNAF Dott. Enrico Casella; tutti i tecnici delle rappresentative in gara e tutte le atlete.