Abstract delle relazioni
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Abstract delle relazioni Eticità nelle scelte terapeutiche farmaco-economiche Danila Garibaldi Tutti i sistemi sanitari devono oggi affrontare la sfida relativa alle spese della salute a fronte delle risorse disponibili. Questa sfida nasce dalla sommatoria di diversi fattori, quali l’ invecchiamento progressivo della popolazione con conseguente aumento della morbilità, introduzione di nuovi mezzi tecnologici, immissione nel mercato di farmaci innovativi, ad elevata tecnologia e molto costosi. Appare necessario mantenere, anzi migliorare, i livelli di assistenza sanitaria ed al tempo stesso razionalizzare la spesa farmaceutica, obiettivi che sembrano tanto contrapposti da ipotizzare come impossibile qualsiasi tentativo di realizzazione. In quest’ottica la dimostrazione della utilità e della convenienza di un farmaco sta diventando un necessario completamento della sua validità terapeutica. La farmacoeconomia si propone di aiutare a selezionare i farmaci correlando il beneficio al costo, senza ridurre il livello dell’assistenza terapeutica, tenendo presente che il farmaco non è solo costo, ma anche un investimento di carattere socio-economico. L'incontro è finalizzato ad approfondire questi temi e stimolare la discussione sulla responsabilità di conoscere e comprendere il profilo di sicurezza e il rapporto costo/efficacia di ciascun medicinale affinché la scelta del farmaco e della dose possano bilanciare appropriatamente i benefici ed i rischi in termini di terapeutica, appropriatezza prescrittiva e contenimento dei costi legati alla terapia. Il medico e il SSN Alessandro Melosi Nell’ambito del cambiamento culturale in atto in cui si apre una nuova prospettiva nella pianificazione delle professioni e delle strutture di assistenza, che deve ormai avvenire su base multi-professionale, in questo incontro si vuole riflettere sui ruoli, le responsabilità, gli aspetti etici e deontologici del medico, in un modello sanitario in cui l'infermiere non è più complemento dell'azione del medico, ma i due diventano soggetti attivi di un'azione parallela e coordinata. Sulla carne umana: dal simbolismo del corpo alla medicalizzazione della società Sergio Ardis - Moreno Marcucci Il corpo umano, da un punto di vista culturale è un insieme di simboli che sono tenuti legati dalla carne che lo compone. Ogni pezzo della nostra carne è carico di significato simbolico. La malattia non è solo un evento fisico, psichico e sociale ma coinvolge la globalità dell'esistenza umana. Ogni malattia è stata interpretata in termini morali e politici e oltre al corteo sintomatologico che la caratterizza, è accompagnata da un corteo di simboli che nel corso di secoli o di decenni tende ad essere rimaneggiato e rivisto stratificando nuovi ulteriori significati. Il corpo deve essere nutrito, ma mangiare non è solo l'introduzione fisica di alimenti. Ogni alimento, il modo in cui viene preparato e assunto sono da sempre e in ogni civiltà carichi di simbolismi. Ciò che entra nel nostro corpo diventa parte della nostra carne e la trasforma non solo per l'apporto di nutrienti, ma per l'apporto di significati simbolici. Infine il corpo umano è affidato ai medici che non hanno solo il “potere” di curarlo, ma anche il sapere necessario per farlo rimanere sano. Oggi non solo il corpo è diventato competenza del medico, ma ogni aspetto della società tende ad essere analizzato con le conoscenze, il linguaggio e gli strumenti propri della medicina. La società è stata irrimediabilmente medicalizzata e nuove forme di medicalizzazione nascono per porre rimedio a nuovi problemi fra i quali anche quelli generati dalla medicalizzazione della società. La carne umana e il modo in cui deve essere trattata per guarire e rimanere sana diventano un paradigma normativo della società. L'intento dei docenti è di approfondire questi argomenti e stimolare il dialogo con i partecipanti. Codice rosa:implicazioni etiche Piera Banti Dal Gennaio 2012 è attivo presso la USL 2 Lucca il Progetto Codice Rosa, un percorso speciale di accoglienza al Pronto Soccorso dedicato a chi subisce violenza. Donne ma anche anziani, bambini, disabili, omosessuali, immigrati e tutti coloro che possono trovarsi in una situazione di debolezza e vulnerabilità e i cui segni di violenza subita non sempre risultano evidenti sono accolti. A queste persone vengono garantiti immediate cure mediche, protezione e sostegno psicologico per la fuoriuscita dalla spirale della violenza. Il percorso è garantito da un intervento congiunto di varie figure professionali (Task Force del Codice Rosa) nel fondamentale rispetto della sicurezza e riservatezza della persona. La Task force del Codice Rosa è un gruppo operativo interforze composto da rappresentanti della USL 2, Procura, Forze dell'ordine, Comune, Centro Antiviolenza, Centro per il recupero dei soggetti maltrattanti, ufficio scolastico e case rifugio che opera attraverso procedure condivise che assicurano un corretto repertamento degli elementi di prova con la redazione di una nuova e più approfondita cartella clinica in grado di fornire dati utili anche all'autorità giudiziaria. Tuttavia, la possibilità di quadri clinici non specifici associata spesso a mancati training per i medici e quindi a scarse conoscenze su tale tema rendono difficile la diagnosi e il riconoscimento di chi subisce violenza. L'intento dell’evento è di approfondire questi argomenti e stimolare il dialogo con i partecipanti, poiché ogni medico, ha la responsabilità di identificare l'abuso e proteggere il paziente; nei casi di bambini; infatti è provato in numerosi studi internazionali la possibilità del 35% che possa ripetersi l'evento e del 5-10% che il bambino torni morto in ospedale se in pronto soccorso non viene fatta diagnosi al primo accesso. Il consenso informato: orientamenti giurisprudenziali, criticita' e soluzioni comuni Stefani D'Errico La necessità dell'acquisizione di una «decisione consapevole» del paziente trova precisi riferimenti nella Costituzione, nonché nelle Carte internazionali e sovranazionali e nel Codice di deontologia medica. La pratica terapeutica si pone all'incrocio fra due diritti fondamentali della persona malata: quello a essere curato efficacemente, secondo i canoni della scienza e dell'arte medica, e quello all'autodeterminazione. In ambito risarcitorio le questioni riguardano la mancata acquisizione del consenso informato; l'avere il medico agito nonostante il dissenso o in mancanza di consenso informato; la validità di direttive anticipate; il nesso di causalità e il danno risarcibile; l'onere della prova circa l'assolvimento dell'obbligo informativo. Si pone, poi, la questione su quale sia il danno risarcibile in caso di intervento in violazione del rifiuto, ma salvavita, e nel caso di intervento senza consenso ma con esito fausto. Tutti questi aspetti oggi necessitano di essere valutati tenendo conto che nel tempo, il concetto di malattia si è evoluto e con sé anche l'organizzazione sanitaria ha cambiato il suo assetto. La malattia non è più intesa come semplice assenza di malattia, ma come stato di completo benessere fisico e psichico con l'affermazione da un lato del diritto a non soffrire e dall'altro della facoltà di rifiutare la terapia e di decidere, consapevolmente, di interromperla, in tutte le fasi della vita, anche in quella terminale. Si aggiunge la mutata complessità del quadro d'insieme: pazienti multietnici, nuove tecnologie, collaborazione tra competenze diverse. Aspetti che costringono a ripensare il consenso informato non più come obbligazione dello specifico professionista, ma come vero iter formativo del paziente e consumatore di servizi sanitari e farmaci. Immigrazione:aspetti etici di salute Francesca Pacini Il fenomeno dell’immigrazione e il conseguente arrivo in Italia e nel nostro territorio apre aspetti di natura sanitaria che riguardano la salute sia degli immigrati sia dei residenti. La necessità di valutare gli aspetti collegati all’assistenza per le persone che arrivano in condizioni di salute compromesse sia perché già ammalati al momento della partenza sia perché il viaggio ha determinato difficoltà tali da incidere sulle loro condizioni fisiche. Ci sono anche aspetti legati alla necessità di monitorare e curare patologie infettive poco conosciute nei nostri territori e presenti , invece, in quelli di provenienza degli immigrati così come si presenta la necessità di assistere persone che, a volte, possono trovarsi in una situazione di irregolarità. In ultimo ci sono considerazioni da fare in merito alle modalità di cura da intraprendere su persone che hanno difficoltà a comprendere la lingua e, inoltre, hanno culture e abitudini molto diverse dalle nostre.