Marsilio da Padova “ Secondo la verità e il parere di Aristotele

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Marsilio da Padova “ Secondo la verità e il parere di Aristotele
Marsilio da Padova
“ Secondo la verità e il parere di Aristotele espressi nella Politica, libro III,
capitolo 6, affermeremo che il legislatore o causa efficiente
prima e
specifica della legge è il popolo, ovvero l'intero corpo dei cittadini, o la sua
parte prevalente, per mezzo della sua elezione o volontà espressa a parole
nell'assemblea generale dei cittadini, che comanda o specifica che cosa si
deve fare o meno riguardo le azioni civili degli uomini, sotto la minaccia di
una pena o punizione temporale.
Intendo la parte prevalente considerata come quantità e qualità delle
persone in quella comunità politica per la quale è stata emanata una legge;
sia che l'abbia realizzata l'intero corpo dei cittadini o la sua
parte
prevalente direttamente, sia che abbia dato il compito di realizzarla a una o
più persone che non sono, né possono essere, il legislatore in senso stretto,
ma lo sono solo in senso relativo o per un certo periodo di tempo e per
autorità del primo legislatore.
Di conseguenza, dico che le leggi e qualsiasi altra cosa stabilita con
un'elezione devono ottenere la necessaria approvazione dalla stessa prima
autorità e non da un'altra, qualunque cosa sia di cerimonie o di feste solenni
che non si richiedono per «l'essere» delle cose elette, ma per «l'essere
bene»; inoltre, senza queste cerimonie, l'elezione non sarebbe per niente
meno valida.
Più in generale la stessa autorità, alle leggi e a ciò che è istituito tramite
elezione, deve apportare ampliamenti, riduzioni o un cambiamento totale,
interpretazioni e sospensioni, secondo le esigenze dei tempi e dei luoghi e
delle altre circostanze che renderanno necessario qualcuno di questi
cambiamenti per l'interesse comune.
Dopo che sono state stabilite, inoltre, le leggi devono essere promulgate o
proclamate dalla stessa autorità, affinché nessun cittadino o straniero che
le violi possa essere perdonato per non esserne stato a conoscenza. “
(Marsilio da Padova, Defensor pacis, I, 10-12, trad. it. di S. Radice,
BUR, Milano 2009, pp. 1 31-133)