Omofobia, archiviato il caso Giacomini-Cia

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Omofobia, archiviato il caso Giacomini-Cia
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Trento
TRENTINO DOMENICA 13 MARZO 2016
Con lo spinello sulla pista da sci: in 7 finiscono nei guai
◗ TRENTO
La pattuglia di carabinieri sciatori della compagnia carabinieri di Cles
Si fumavano uno spinello come fosse un a sigarette in pista
del Tonale. E nell’appartamento che avevano preso in affitto
avevano una riserva d’erba. E
così la vacanza di sette ragazzi
della repubblica Ceka è finita
con una denuncia. Il tutto è
iniziato con un controllo della
pattuglia di carabinieri sciatori della stazione di Vermiglio
che ha colto un gruppetto di
giovani mentre consumavano
uno spinello nel bel mezzo delle piste da sci del Tonale. I ragazzi non si sono più di tanto
scomposti quando hanno incrociato lo sguardo dei militari, che li hanno avvicinati reputandoli piuttosto allegri, ai
quali hanno candidamente
ammesso di fare regolarmente
uso di marijuana. La perquisizione dell’appartamento occupato dalla comitiva ha infatti
portato al sequestro di una
trentina di grammi di erba e di
alcuni frammenti di hascisc.
La droga era custodita all’interno di un pensile della cucina,
insieme ai prodotti alimentari
nella disponibilità di tutti, e in
giro per casa erano presenti alcuni grinder, che hanno avvalorato l’ipotesi che lo stupefacente fosse stato “importato”
per un uso personale. I carabinieri ricordano che affrontare
discese sotto l’effetto di detta
droga (come di ogni altro stu-
pefacente o dell’alcol) è assolutamente pericoloso: chi fuma
marijuana (gli effetti di tale stupefacente possono durare anche quattro ore), tra le altre cose vive stati di euforia e può
sperimentare sensazioni che
alterano la percezione della realtà limitando il coordinamento e l’equilibrio. Alla stregua di
chi si pone alla guida di un’auto dopo aver «fumato», per costoro la possibilità di causare
incidenti è quindi molto alta
Omofobia, archiviato
il caso Giacomini-Cia
Per il giudice la frase è sì forte ma rientra nel linguaggio politico attuale
L’amarezza del consigliere provinciale, la sodisfazione del segretario dei Laici
◗ TRENTO
Una frase forte e provocatoria
ma il linguaggio politico in Italia «è ormai ridotto a questi livelli» e quindi non c’è reato.
Così ha deciso il giudice Forlenza chiamato a prendere posizione sull’opposizione all’archiviazione presentata dal
Claudio Cia. La vicenda è quella nota che vedeva nelle vesti
dell’imputato Alessandro Giacomini, segretario dei Laici
Trentini per i diritti civili. Che
all’indomani della morte del
transgender rivano Samuelle
Daves aveva scritto un post attaccando il consigliere provinciale Cia. «Ora dobbiamo usare armi non convenzionali. Ad
ogni suicidio legato all'omofobia va corrisposto un politico
di turno, ad esempio Claudio
Cia è un assassino ha ucciso
Samuelle». Queste le parole di
Giacomini che aveva convinto
Cia ad andare in procura e assieme al suo avvocato, Marcello Paiar, aveva presentato due
distinte denunce: una per diffamazione e l’altra per istigazione a delinquere. La procura
aveva chiesto l’archiviazione
del procedimento e c’era stata
l’opposizione da parte di Cia.
Il fascicolo era quindi arrivato
nelle mani del giudice Forlenza che ha disposto l’archiviazione. «La frase, pur essendo
forte e provocatoria - scrive il
giudice - è scriminata, siccome inquadrata nella polemica
politica, dall’esercizio del diritto di critica. Il linguaggio politi-
Alessandro Giacomini
Claudio Cia
co in Italia è purtroppo ridotto
a questi livelli, la gente è assuefatta e il sistema pare abbia
metabilizzato
questi
“florilegi” coltivati succulentemente dal sistema mass-mediale perché fa audience. Insomma, nell’ambito della critica politica le espressioni utilizzate possono essere anche
aspre, pungenti, demolitrici,
purchè non gratuitamente volgari, come del caso di specie.
La continenza è un concetto
“elastico”, la frase in questione è stata espressa con modalità iperboliche proprie del linguaggio politico odierno». Da
qui l’archiviazione.
«Il giudice - è il commento a
caldo di Claudio Cia - nella sua
sentenza, ahimè, nel esprime
rassegnazione per lo squallore
che caratterizza il confronto
politico, riconosce una consuetudine a cui da tempo ci
siamo assuefatti e che in qualche modo conferisce legittimità e sdogana un agire che nulla
ha a che fare con la politica. Da
questa sentenza ne viene un
triste messaggio: in nome della politica tutto è lecito. Non ci
si meravigli dunque, di tutti gli
eccessi che la caratterizzano e
che la squalificano agli occhi
della gente. Diceva André
Malraux, "non si fa politica
con la morale, ma nemmeno
senza"». E poi, rivolto diretta-
mente a Giacomini: «Ora, ringalluzzito dall'archiviazione
della querela, non oso immaginare quale e con quanto livore
vomiterà la sua cattiveria contro di me, con toni da osteria
mediatica».
Pronta anche la replica del
segretario dei Laici Trentini
(che per la sua difesa si era affidato all’avvocato Mauro Bondi). «Il consigliere Claudio Cia
- scrive in un comunicato
stampa - con una provocazione inaccettabile ha deciso di
devolvere una piccolissima
ma molto piccola parte del suo
stipendio ad una associazione
che accomuna alla Gestapo le
comunità gay, apostrofandole
Gaystapo . Per questa inaccettabile provocazione ho pubblicato il seguente post: "ora dobbiamo usare armi non convenzionali. Ad ogni suicidio legato
all' omofobia va corrisposto
un politico di turno, ad esempio Claudio Cia è un assassino
ha ucciso Samuelle”. Il consigliere Claudio Cia ha pensato
di querelarmi per diffamazione ma il giudice del tribunale
di Trento ha respinto la denuncia di Claudio Cia, considerando il mio post una legittima critica politica. Le persone come
Claudio Cia d'ora in poi staranno più attente a provocare la
sensibilità di chi non la pensa
come loro. Come Alessandro
Giacomini e come Laici Trentini per i diritti civili continueremo a monitorare affinché non
ci siano più inaccettabili provocazioni».
val di non
«Disturba» i soccorsi
in un incidente:
20 mila euro di multa
◗ TRENTO
Si era «messo in mezzo» rendendo difficile e arrivando anche a rallentare le operazioni
di soccorso dei vigili del fuoco
in favore dell’automobilista
che era bloccato nella sua macchina, finita fuori strada. Aveva anche minacciato i pompieri che, una volta finito l’intervento, aveva denunciato il fatto. Ed è così che un 40enne di
Tassullo si è trovato davanti al
giudice con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Accusa per la quale ha patteggiato venti giorni di reclusione
che sono stati convertiti in una
multa da ben 20 mila euro
(con sospensione condizionale dell’esecuzione della pena).
I fatti risalgono al maggio
dello scorso anno quando i vigili del fuoco volontari di Nanno erano stati chiamati ad intervenire su un incidente stradale. In particolare una macchina era finita fuori strada e
dentro l’abitacolo c’era una
persona. I pompieri hanno
quindi iniziato le manovre per
assicurare il mezzo e quindi recuperarlo. Ed è stato in questo
frangente che si è fatto avanti
l’imputato quarantenne che si
sarebbe messo letteralmente
in mezzo «invadendo» la zona
dedicata alle manovre dei vigili del fuoco. Che lo avrebbero
invitato più volte a spostarsi,
senza però ottenere il risultato
sperato. E alla fine sarebbe anche arrivata la minaccia, da
parte del quarantenne. Della
serie «io faccio quello che voglio e vi denuncio tutti». A quel
punto, per cercare di portare
avanti l’intervento evitando ulteriori situazioni di pericolo,
un pompieri si era preso il
compito di cercare di tenere
lontano l’uomo dall’area interessata al soccorso.
Venerdì la vicenda giudiziaria è quindi arrivata alla fine
con il via libera al patteggiamento ai 20 giorni convertiti in
una multa dal valore importante.
Il Presidente, i membri del Consiglio di Amministrazione ed il
Collegio Sindacale del Distretto Tecnologico Trentino Habitech
partecipano al dolore della stimata collaboratrice Martina e
dei suoi familiari per la perdita inaspettata dell’amato papà
Il Consiglio di Amministrazione, la Direzione e tutto il personale
assieme ai Residenti, ai familiari e ai volontari dell’Azienda
Pubblica di Servizi alla Persona “San Valentino” - Città di
Levico Terme sono vicini alla Presidente Martina Dell’Antonio
e alla famiglia per l’improvvisa scomparsa dell’amato papà
I colleghi del Distretto Tecnologico Trentino Habitech si
stringono a Martina e ai suoi familiari partecipando al loro
dolore per la perdita del padre
LODOVICO DELL’ANTONIO
LODOVICO DELL’ANTONIO
LODOVICO DELL’ANTONIO
Rovereto, 13 marzo 2016
Levico Terme, 13 marzo 2016
Rovereto, 13 marzo 2016
Operatori telefonici qualificati saranno a disposizione per la dettatura dei testi da pubblicare
PAGAMENTO TRAMITE CARTA DI CREDITO:
VISA, MASTERCARD, CARTA SÌ
Si pregano gli utenti del servizio telefonico di tenere pronto un documento di identificazione
per poterne dettare gli estremi all’operatore (ART. 119 T.U.L.P.S.)