Appunti di grammatica italiana

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Appunti di grammatica italiana
UTL Corso EESUO4 – Giu 2014 – Lingua inglese – Conversazione
Docente: Roberto Maritan
0.0
APPUNTI DI GRAMMATICA ITALIANA.
I concetti basilari di grammatica italiana di seguito esposti sono propedeutici allo studio dei
pronomi personali e relativi inglesi.
Gli argomenti sono presentati in modo semplificato, funzionale alla pronta comprensione
di quanto trattato.
1.0
LA FRASE.
Indipendentemente dalle definizioni grammaticali, una frase può essere semplice o
anche molto complessa, cioè formata da più frasi semplici.
Esempi:
1.1) Frase semplice (o proposizione):
Anna canta (soggetto + verbo = elementi essenziali della frase)
1.2) Frase complessa (o periodo):
Anna, ignorando le raccomandazioni della mamma, non si è coperta e ha contratto
un raffreddore che le ha causato mal di gola e quindi non può cantare.
In questa frase complessa si possono identificare le seguenti cinque frasi semplici:
1.
2.
3.
4.
5.
Anna non si è coperta
ignorando le raccomandazioni della mamma
e ha contratto un raffreddore
che le ha causato mal di gola
e quindi non può cantare
1.3) Frase parentetica (inciso o frase appositiva)
Per ragioni di spazio e di efficienza non ci occuperemo di analisi grammaticale, limitandoci
ad una sola osservazione: il testo della frase semplice n. 2 potrebbe essere messo in
parentesi in quanto è una una affermazione secondaria, un inciso o una frase appositiva
che non toglie il senso principale a tutto il resto della frase complessa.
Trascrivendo si ottiene:
Anna (ignorando le raccomandazioni della mamma) non si è coperta e ha contratto un
raffreddore che le ha causato mal di gola e quindi non può cantare.
Concetto:
Ai fini dello studio dei pronomi relativi inglesi una frase
viene qui convenientemente definita
PARENTETICA se racchiudibile in una parentesi
senza togliere il senso principale della restante frase.
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2.0
IL SOGGETTO E I COMPLEMENTI (di seguito abbreviato in cpl.)
La conoscenza dell’analisi logica e dei cpl. in particolare è indispensabile nello studio di
lingue come il tedesco e il russo, caratterizzate dalla declinazione di sostantivi, aggettivi,
pronomi ecc.
In inglese tracce della declinazione rimangono nei pronomi relativi. Un ripasso della
problematica di seguito esemplificata mediante frasi semplici sarà quindi utile allo scopo.
Ciò servirà inoltre a fissare i concetti di soggetto e di complemento che regolano la
flessione dei pronomi personali.
2.1 Il soggetto.
In una frase semplice il soggetto è la persona, l’animale o la cosa che compie un’azione,
oppure esprime un modo di essere, una qualità ecc.
Negli esempi il soggetto è indicato in grassetto
a)
b)
c)
d)
Anna studia l’inglese
Il cane è rabbioso
La sedia si trova in cucina
Voi siete allievi diligenti .
Il soggetto può anche essere espresso da verbi (mangiare ingrassa), aggettivi (il bello affascina), avverbi (il
troppo guasta) ecc. Un altro caso può essere rappresentato dalle forme impersonali in cui il soggetto non è
espresso (piove, nevica, si dice che...) ecc.
2.1 Il complemento oggetto (complemento diretto).
Gli elementi essenziali di una frase (soggetto e verbo), sebbene presenti, non sono
sempre sufficienti ad esprimere un senso compiuto.
Esempi:
a) Noi incontriamo.
b) Gli studenti fanno.
c) Il contadino taglia.
Il senso compiuto delle frasi sopra indicate si avrà solo “complementandole”, cioè
completandole con un complemento in risposta alle domande chi ? che cosa ? in questo
modo:
a)
b)
c)
Noi incontriamo gli amici
Gli studenti fanno i compiti
Il contadino taglia l’erba.
(chi? che cosa? Risposta: = gli amici)
(chi? che cosa? Risposta: = i compiti)
(chi, che cosa ? Risposta: = l’erba)
In una frase in cui il soggetto è espresso,
il complemento oggetto è la risposta alle domande
chi? che cosa ?
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I verbi usati negli esempi (incontrare, fare, tagliare) reggono un cpl. oggetto e si definiscono verbi transitivi. I
verbi che non reggono il cpl. oggetto pur avendo un senso compiuto sono detti intransitivi (Anna corre). Molti
verbi possono essere sia transitivi che intransitivi quando reggono, o meno, un complemento oggetto (Anna
canta una canzone , Anna canta).
2.2 I complementi indiretti .
2.3 In questa trattazione i complementi indiretti saranno semplicemente definiti
“complementi”, abbreviati al plurale o singolare in “cpl.” senza nessuna
ulteriore specificazione.
Oltre al cpl. oggetto esiste un gran numero di complementi, per il nostro scopo tutti
riportati ad un’unica famiglia: quella dei complementi indiretti (cpl.)
Giusto per citarne solo alcuni basterà ricordare i cpl. di
a) Specificazione, per indicare possesso, specificare un significato ecc.
Risponde alle domande “di chi, di che cosa ?”
La borsa di Anna
Il sabato del villaggio
b) Termine. Risponde alle domande “a chi, a che cosa?”
Il marito dona i fiori alla moglie.
Ti consegno una lettera (= consegno una lettera a te)
c) Di mezzo. Risponde alle domande per mezzo di chi, con che cosa, per opera di
chi, mediante che cosa ?
Siamo andati a Venezia con il treno.
Scriviamo con il computer.
d) Di compagnia o unione. Risponde alle domande con chi, con che cosa ?
Studio con te.
Arrivo con dei pacchi.
e) Di materia. Risponde alle domande di che materia ?
Questo è un vaso d’argento.
È un’auto di plastica.
f)
Di argomento. Risponde alle domande intorno a chi, a che cosa, su chi, che cosa ?
Ho letto molto su questo progetto.
Ho espresso un giudizio positivo su di te.
Una stessa preposizione può essere usata in cpl. diversi. Ad esempio con è usata sia nel complemento di
mezzo c) che in quello di compagnia o unione d); di è usata nel cpl. di specificazione a) e in quello di materia
e): la preposizione non è un elemento distintivo del cpl.
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Esiste una molteplicità di altri complementi indiretti (vocativo, causa, luogo, tempo ecc.)
che tralasceremo di approfondire in ragione delle seguente semplificazione proposta:
I complementi indiretti
sono tutti quelli che non sono
complemento oggetto.
2.4 Conclusioni del paragrafo 2.0
Sarà utile per il discente distinguere e fissare con sicurezza i concetti di :
-
-
soggetto
cpl. oggetto
cpl. (complementi, sottinteso “indiretti”) = tutti gli altri complementi
3.0
I PRONOMI PERSONALI
3.1 Funzione del pronome personale.
Il pronome è quella parte che fa le veci del nome e lo sostituisce (“pro” significa
fare le veci, da cui pro-nome).
Invece di ripetere più volte il nome e dire:
Io leggo un libro, il libro è interessante
Amo una donna, la donna è dolce
si potrà usare il pronome personale, cioè quella forma che consente di evitare la
ripetizione del nome. Quindi:
Io leggo un libro, esso è interessante
Amo una donna, lei (ella) è dolce
Negli esempi dati esso, lei (ella) sono quindi pronomi personali .
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3.2 Prospetto dei pronomi personali.
In italiano si usano vari pronomi personali, in funzione della persona (singolare o
plurale), del genere e del caso (soggetto, cpl. oggetto, cpl.):
Persona
Singolare
1a
2a
3a
Plurale
Cpl.
Soggetto
1a
2a
3a
io
tu
egli, ella, esso
me,mi
te, ti
lui,gli/ lei,le
noi
voi
essi
noi, ci
voi, vi
li, loro (gli*)
Esempi:
Casistica persona singolare
1a
2a
3a
Io sono italiano.
Tu mi vedi (= tu vedi me)
Tu mi scrivi (= scrivi a me)
Tu vieni con me
io = soggetto
mi/me = cpl. oggetto
mi/a me = cpl.
con me = cpl.
Tu sei italiano
Io ti vedo (= vedo te
Io ti scrivo (= scrivo a te)
Io vengo con te
tu = soggetto
ti/te = cpl. oggetto
ti/ a te = cpl.
con te = cpl.
Egli/ella (lui/lei *) è italiano/a
Io lo/la vedo (vedo lui/lei)
Io gli/le scrivo (scrivo a lui/a lei)
Ella (lei*) viene con te
egli/ella = soggetto
lui/lei = cpl. oggetto
gli/le, a lui/a lei = cpl.
con te = cpl.
Casistica persona plurale
1a
2a
3a
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Noi siamo italiani
Essi ci vedono (vedono noi)
Voi ci scrivete (scrivete a noi)
Voi venite con noi
noi = soggetto
ci, noi = cpl. oggetto
a noi = cpl.
con noi = cpl.
Voi siete italiani
Noi vi vediamo (vediamo voi)
Noi vi scriviamo (scriviamo a voi)
Noi veniamo con voi
Essi (loro*) sono italiani
voi = soggetto
vi,voi = cpl. oggetto
vi, a voi = cpl.
con voi = cpl.
essi = soggetto
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Noi li vediamo (vediamo loro)
Noi scriviamo a loro (gli * scriviamo)
Noi veniamo con loro
li, loro = cpl. oggetto
a loro, gli = cpl.
con loro = cpl.
* Nota. I pronomi contrassegnati dall’asterisco sono di uso comune nella lingua parlata e si stanno sempre più
affermando anche nella lingua scritta pur essendo grammaticalmente scorretti. In particolare, l‘uso di voi (2°
pers., plurale di tu) in luogo di loro (3° pers., plurale di Lei di cortesia). Es. “Desiderate” invece di “Desiderano
?” (lor signori).
3.0
IL PRONOME RELATIVO.
3.1 Introduzione.
Negli esempi prima considerati
Io leggo un libro, esso è interessante
Amo una donna, lei (ella) è dolce
si è usato un pronome per evitare di ripetere il nome, ma si potrà anche usare il
pronome relativo che e dire:
Io leggo un libro che è molto interessante
Amo una donna che è dolce
(a)
(b)
3.2 Funzione del pronome relativo.
Negli esempi (a) e (b) il pronome che dicesi relativo in quanto ha la funzione di
mettere tra loro in relazione le due frasi semplici, congiungendole come fosse
un ponte.
Prima frase
Seconda frase
Io leggo un libro che è molto interessante (a)
Amo una donna che
è dolce (b)
Il pronome relativo che si esprime anche mediante altre forme funzionalmente
equivalenti come il quale, la quale, i quali, le quali, cui, chi, ecc.
Si potrà quindi anche avere
Io leggo un libro il quale è molto interessante
Io leggo dei libri che/i quali sono molto interessanti
Amo una donna la quale è dolce
Amo delle donne che/le quali sono dolci ecc. ecc.
Il pronome relativo mantiene inalterata la sua funzione e le sue proprietà anche
nelle frasi complesse.
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3.3
Soggetto e cpl. dei pronomi relativi.
Come discusso al paragrafo 2, i nomi e i vari pronomi possono essere soggetto,
cpl. oggetto o cpl. Ciò è applicabile anche ai pronomi relativi.
Esempi:
L’uomo che/il quale parla è un valente oratore.
La poltrona che/la quale è in salotto è antica.
Che/il quale
è soggetto in quanto compie l’azione di parlare.
L’uomo che/il quale vedi è un valente oratore.
La poltrona che/la quale vedi in salotto è antica.
Che/il quale
è cpl. oggetto, in risposta alla domanda “tu (soggetto) vedi chi, che cosa?”
L’uomo di cui/del quale parli è un valente oratore.
La poltrona di cui/della quale parli è antica.
Di cui/del quale
è cpl. in risposta alla domanda “tu (soggetto) parli di chi, di che cosa?”
3.2
Conclusioni
Come il pronome personale, anche il pronome relativo può essere
-
soggetto
cpl. oggetto
cpl. (indiretto)
Altri esempi
Soggetto:
Chi studia impara
Colui che studia impara
Cpl. oggetto :
Premiamo chi usa la bicicletta
Ammiro chi è tenace
Cpl. :
La persona cui (a cui, alla quale) mi sono rivolto è generosa
La donna con cui (con la quale) ho parlato è affascinante.
Il progetto per cui (per il quale) mi consultano è coinvolgente.
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