fiere mercati
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mercati fiere Sopra, la nuova testata New Holland Varifeed con telaio in alluminio estruso ultraleggero. nelle lunghezze di 12 e 14 metri, le nuove testate Varifeed in alluminio saranno commercializzate a partire dal 2013. Roberto Nesta mercati europa La Francia va di corsa Archiviate le perdite del 2010, le vendite di trattori volano a più 24 per cento L a crisi del settore della meccanizzazione agricola francese sembra solo un brutto ricordo. Nel 2011 il comparto sta mettendo a segno performance di assoluto rilievo, senza arrivare alle vette della Russia, ma comunque sufficienti per far crescere l’invidia dei cugini italiani e di altra mezza Europa. Le immatricolazioni ‘tutte le categorie’ tra gennaio e ottobre registrano un picco del 24 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Nei primi dieci mesi dell’anno, 12 dai concessionari francesi sono uscite quasi 29.500 macchine. La proiezione su base annua punta a superare quota 37.000 unità. Fanno da traino le alte potenze con la fascia di prodotto tra i 150 e i 180 cavalli che cresce del 67 per cento e i pesi massimi (oltre i 220 cavalli) in progresso del 46 per cento. Si componentiEnrico controcorrente Cinaschi Nel primo semestre 2011 i costruttori italiani di componenti per macchine per l’agricoltura, il giardinaggio e il movimento terra hanno registrato un aumento medio degli ordini pari al 15 per cento nel segmento Oem (che riguarda le forniture alle industrie che realizzano macchine finite) e al 5 per cento in quello dell’After Market (accessori e parti di ricambio). Secondo Comacomp - Gruppo che all’interno di Unacoma rappresenta le industrie italiane della componentistica - l’anno in corso si chiuderà con la conferma del buon trend del primo semestre, mentre il 2012 sarà caratterizzato da una sostanziale tenuta del mercato sugli stessi livelli dell’anno in corso, con una crescita intorno al 5 per cento soltanto nel settore Oem. Il mercato della componentistica esprime quindi un andamento differente rispetto a quello delle macchine e delle attrezzature finite (che dopo un inizio d’anno promettente risulta ora in fase calante), in quanto il ripristino delle scorte e la vendita dei ricambi possono essere svincolati dall’andamento della produzione. In crescita del 15 per cento la domanda di componenti per Oem. riprendono i mezzi da vigneto a quattro ruote motrici (più 29 per cento) e i telescopici (più 18 per cento). In difficoltà solo i trattorini per la cura del verde (più 1 per cento). Insomma la ripresa sembra essere solida e generalizzata poiché indipendente dalle potenze e dalle tipologie dei mezzi. E ora un ulteriore aiuto al mercato transalpino potrebbe venire dalla riforma della Pac che – si vocifera, almeno in Italia – potrebbe destinare più fondi ai Paesi dell’Europa centrale che non a quelli del basso Mediterraneo. Dario Cozzi Eima agrimach Nel paese di Bengodi Macchine agricole protagoniste in India, dove il mercato vola più alto che mai C on un trend di crescita tra i più sostenuti al mondo, l’India rappresenta oggi uno dei mercati più interessanti per i costruttori di trattrici, macchine ed attrezzature agricole. Suo è il record di trattori venduti sul territorio nazionale nel 2010: oltre 371mila unità considerando solo la fascia di potenza superiore ai 30 cavalli. Un mercato migliore di quello della Cina (anch’essa in forte espansione con 321 mila unità), tre volte maggiore di quello dell’intera Europa occidentale (che nel 2010 ha registrato un totale di 122 mila unità), e più di quattro volte superiore a quello degli Stati Uniti (81 mila unità). In questo contesto si svolgerà a New Delhi, dall’8 al 10 dicembre prossimo, la seconda edizione di Eima Agrimach, la rassegna internazionale della meccanizzazione agricola, organizzata da Unacoma Service e da Ficci (la Federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria). Dopo l’edizione di lancio, svoltasi nel dicembre 2009, l’edizione di quest’anno può vantare cifre di assoluto prestigio: la superficie espositiva ammonta a 30 mila metri quadrati complessivi, con un incremento del 35 per cento rispetto alla precedente edizione; il numero di industrie partecipanti raggiunge quota 250 (presenti quasi tutti i principali costruttori mondiali), e il numero di operatori previsto dovrebbe superare le 25 mila unità, provenienti non soltanto dalle regioni dell’India ma anche dai Paesi limitrofi. Fabio Terni simei enovitis Il meglio del Made in Italy Numeri incoraggianti dalla più importante manifestazione del settore vitivinicolo I l Simei (Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento) e l’Enovitis (Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura e l’Olivi- Sopra, l’Holder F560 con sterzo articolato in mostra all’Enovitis coltura), rappresentano insieme le più importanti manifestazioni fieristiche nel settore delle macchine e attrezzature per le lavorazioni in cantina e delle tecniche di viticoltura del mondo. Quest’anno si sono svolte dal 22 al 26 novembre nei quartieri della Fiera Milano, su una superficie di 80.000 metri quadrati, in crescita del 13 per cento rispetto alla scorsa edizione. In tutto 700 aziende espositrici (per i costruttori di trattori erano presenti Sdf nel clubEnrico dei milionari Cinaschi Il milionesimo trattore prodotto da Same Deutz-Fahr è uscito dalla linea di produzione di Treviglio venerdì 11 novembre. Si tratta di una Same Frutteto3 S 90.3 Hi-Steer, ed è stato festeggiato ufficialmente ad Agritechnica. Un bel traguardo, arrivato dopo un percorso iniziato nel 1927, quando Francesco Cassani con il fratello Eugenio presentarono la Trattrice Cassani, una delle prime al mondo con motore diesel. Il marchio Same comparve però per la pima volta su un trattore nel 1942. In seguito, nel 1972 l’azienda si è ingrandita con l’acquisizione di Lamborghini, a cui si aggiunsero nel 1979 quella di Huerlimann e nel 1995 quella della tedesca DeutzFahr. Oltre allo stabilimento di Treviglio, il Gruppo Sdf ha oggi altri tre siti produttivi in Europa (Germania, Francia e Croazia), uno in India, uno in Rus- sia e uno in Cina, dove nell’ottobre scorso ha siglato una Joint Venture con un’azienda locale per la produzione di trattori e mietitrebbie. Mentre in Turchia Sdf produce trattori da 50 a 70 cavalli in collaborazione con un partner locale. Sotto, il milionesimo trattore prodotto da Same a Treviglio. e Holder) provenienti da 25 nazioni, con l’Italia protagonista con 500 marchi, seguita dalla Francia con 50 e dalla Germania con 20 marchi. Al di là del successo della Fiera, sono i dati che provengono dal settore a far ben sperare per il futuro. L’intero settore delle macchine e attrezzature per il vigneto italiano, che nel 2009 aveva subito una contrazione del 30 per cento, ha mostrato nel 2010 alcuni segnali di ripresa con un fatturato all’export di quasi 1 miliardo di euro, in aumento del 4,5 per cento. Segnali rafforzati nel 2011, dove a giugno l’export totale aveva raggiunto circa 730 milioni di euro, il 19 per cento in più rispetto ai primi 6 mesi del 2010. Anche l’export italiano del settore delle macchine e attrezzature per le lavorazioni in cantina a fine 2010 ha mostrato forti segnali di ripresa, con una performance di oltre 1,6 miliardi di euro pari a più 17 per cento rispetto a fine 2009. Trend che si è mantenuto in crescita anche nel primo semestre 13 record 2011 con un aumento totale del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010. Pietro Toschi fiera bovini Cremona protagonista Oltre 75mila visitatori alla Fiera del bovino da latte, quest’anno insieme a Italpig l a zootecnia sta soffrendo da anni di una crisi che colpisce duramente gli allevamenti bovini e suini di tutto il mondo, ma a giudicare dalla 66esima Fiera Internazionale del Bovino da Latte che si è svolta a Cremona dal 27 al 30 ottobre gli operatori del settore sono tutt’altro che scoraggiati. Tra gli stand il fermento e l’euforia erano palpabili, con una selezione di espositori che hanno portato a Cremona il meglio del settore da tutto il mondo. Degli 847 marchi presenti il 20 per cento venivano dall’estero, e anche il numero di visitatori stranieri è risultato maggiore rispetto al passato (più 20 esteri raccolta da guinness Enrico Cinaschi 75 anni dopo l’introduzione sul mercato europeo della prima trebbiatrice Claas, una Lexion ha stabilito in Inghilterra un nuovo record del mondo di trebbiatura. Alla presenza della giuria del Guinness World Records, la Lexion 770 TT con barra Vario da 12 metri, dotata di cingolatura Terra Trac ha raccolto in otto ore la bellezza di 675,84 tonnellate di frumento, battendo il precedente record di 551,6 tonnellate risalente al 2008. La mietitrebbia, che ha una potenza di 586 cavalli, era equipaggiata con il sistema Aps Hybrid System con battitore chiuso e con i sistemi di assistenza al conducente Cemos (per la configurazione), Gps Pilot (guida automatica di avanzamento) e Cruise Pilot (controllo velocità di avanzamento). L’attestato ufficiale del record è stato consegnato personalmente a Sotto, la Lexion 770 TT che ha raccolto oltre 675 Helmut tonnellate di frumento in 8 ore. Claas e a sua figlia Cathrina dal rappresentante del Guinness W o r l d Records J a c k Brockbank in occasione dell a fiera Agritechnica di Hannover. per cento sull’edizione 2010). In tutto i visitatori sono stati 75.844, l’87 per cento dei quali operatori professionali, in aumento del 15 per cento rispetto alla passata edizione. Risultati a cui ha contribuito anche Italpig, come sottolineato anche da Antonio Piva, presidente di CremonaFiere: «Abbiamo voluto proporre la manifestazione in una nuova veste, più concreta e più coinvolgente, con appuntamenti vicini ai problemi degli allevatori e alle loro istanze; devo dire che questa Anche le macchine protagoniste alla Fiera internazionale del bovino da latte di Cremona. 14 scommessa è stata vinta ampiamente, considerando la partecipazione e il fermento all’interno dell’area dedicata alla suinicoltura. Possiamo senza dubbio affermare che Italpig è oggi la manifestazione fieristica più rappresentativa della suinicoltura italiana». Fabio Terni Finanziaria Se lo Stato vende... Quasi 340 mila ettari per 6,2 miliardi di euro. Ma gli acquirenti ci sono? Q ualcuno, forse, ha fatto i conti senza l’oste. Pardon, senza il giovane agricoltore. La notizia è stata riportata su tutti i giornali e ha ottenuto un plauso quasi unanime. Tra le novità introdotte dal maxiemendamento alla manovra finanziaria è stata decisa anche la cessione delle terre ad uso agricolo detenute dal demanio. 338 mila ettari pronti per essere finalmente gestiti con spirito imprenditoriale da chi il mestiere di coltivatore lo fa sul serio. «Davvero una buona notizia - ha commentato con enfasi Coldiretti – destinata a creare nuova occupazione». «Un provvedimento che va nella giusta direzione», ha rilanciato l’Associazione giovani imprenditori della Cia. Ok, e allora dove sta il problema? Nella stima del valore dell’operazione: 6,2 miliardi di euro. Che non sono bruscolini, soprattutto in questa fase dell’economia. E allora bisogna mettersi d’accordo una volta per tutte. Ha forse ragione la Cia quando dichiara che il settore continua ad essere in crisi, che nel 2011 è previsto un nuovo calo degli investimenti imprenditoriali (meno 3 per cento) e del numero di imprese (meno 15 mila unità), che far quadrare i conti è sempre più difficile e senza aiuti non si va avanti? Oppure i soldi e la voglia di investire ci sono, solo che fino ad oggi mancava l’occasione giusta? Per ora l’unica certezza è il nome del venditore (uno Stato indebitato fino al collo). Ora Terreni demaniali ad uso agricolo messi in vendita col maxiemendamento alla legge finanziaria. tocca ai potenziali acquirenti (se ci sono) farsi avanti. Con oltre 6 mila milioni di euro sul vassoio. Qualche dubbio c’è, ma la speranza è quella di essere clamorosamente smentiti. Davide Canevari export usa Per fortuna c’è la Cina! Vola l’export agricolo Usa. Merito della forte domanda del Paese asiatico M entre il resto dell’economia a stelle e strisce continua a fare i conti con la recessione, le notizie che giungono dal settore agro sono addirittura esaltanti, soprattutto per quanto riguarda l’andamento delle esportazioni. Queste, infatti, dovrebbero raggiungere a fine 2011 la cifra record di 137 miliardi di dollari. Ancor più significativo è forse un altro dato: anche il surplus della bilancia commerciale agricola dovrebbe stracciare ogni precedente record attestandosi a quota 42 miliardi di dollari. A gonfiare le tasche dei farmer statunitensi sono soprattutto le produzioni alimentari. «I guadagni conseguiti nel corso del 2011 – dichiarano gli esperti del Dipartimento dell’agricoltura americano – riguardano soia e mais, ma anche riso, carni di vitello e di maiale, latte e derivati, frutta secca». Dietro a tanto successo... ecco spuntare l’immancabile Cina. Che negli States sembra aver trovato un fornitore affidabile – e più pronto di altri a cogliere l’opportunità - di beni alimentari. Intanto si annunciano nuovi importanti accordi di export con Corea del Sud, Colombia e Panama, che dovrebbero portare ulteriore nuova linfa (leggi 2,3 miliardi di dollari) all’export Usa. Davide Canevari il cervo batte il cavallino Enrico Cinaschi Un marchio non è semplicemente un logo, ma un segno distintivo che dà valore aggiunto a un prodotto e lo differenzia dalla concorrenza. Importante a tal punto da diventare un asset della società, contabilizzato in bilancio fra le immobilizzazioni immateriali. Già ma come fare a dare un valore a un marchio? Questo è il compito che si è dato la società di consulenza Interbrand, che ogni anno stila una classifica dei 100 migliori marchi al mondo tra tutti i settori industriali, stimando in moneta il loro valore. Classifica che per la prima volta quest’anno ha visto la new entry di John Deere, che con un valore di 3.651 milioni di dollari si è piazzata al 97esimo posto. Addirittura davanti a due status symbol come Ferrari e Harley Davidson, che occupano rispettivamente la 99esima e la centesima posizione. La classifica è guidata dai marchi Coca Cola e Ibm (rispettivamente con un valore di 71.861 e 69.905 milioni di dollari), col primo marchio italiano, Gucci, piazzato al 39esimo posto. Per Mark von Pentz, Presidente della Divisione Agricola & Turf John Deere «questo importante riconoscimento rafforzerà ulteriormente la nostra dedizione nell’essere di supporto a coloro che coltivano e lavorano la terra, la trasformano ed investono su di essa per rispondere al crescente fabbisogno mondiale di cibo, carburante e infrastrutture». Sotto, il marchio John Deere, in classifica tra i 100 Best Global Brands del 2011. Romania È qui la green economy In un solo semestre sono sorte oltre 10mila nuove aziende agricole U na vera e propria rivoluzione agricola sembra essere in atto in Romania. Mentre il resto dell’Europa si domanda come creare nuove opportunità di lavoro e occupazione, la Romania sembra aver già trovato la risposta giusta. Puntando sull’agricoltura! Secondo i dati del nostro Istituto per il commercio estero, nei primi sei mesi del 2011 sono state create 10.500 nuove aziende agricole, con un tasso di crescita rispetto allo stesso periodo del 2010, pari addirittura all’80 per cento. Tra l’altro nessun settore dell’economia romena è stato in grado di fare altrettanto. Guardando agli ambiti economici più dinamici, si scopre che nel comparto delle costruzioni hanno aperto i battenti 7.600 nuove società con un tasso di crescita del 66 per cento. Stesso discorso per le attività di intermediazione finanziaria, il settore della salute, la gestione delle risorse idriche, che seguono ai primi posti della classifica delle nuove imprese. Dario Cozzi 15