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PASSIONE Renzo e Adolfo Vaccari I cavalli nel dna Ha cominciato il padre, elaborando e rendendo invincibili le Fiat 500. Ha proseguito il figlio, prima correndo con vetture da lui preparate, poi prendendo in mano l’attività di famiglia. Contrassegnata da innumerevoli successi in pista G di Luigi Giuliani li appassionati romani sanno dov’è. Quando ci passano davanti rallentano, guardano dentro, anche a costo di fermare il traffico. Lì c’è sempre qualche auto da competizione. È l’officina Vaccari Motori, una tra le più rinomate della capitale. Molti ne conoscono la fama, pochi la storia. Tutto inizia nel dopoguerra, nel maggio 1946: Raffaele Vaccari, con moglie e quattro figli, si trasferisce a Roma dalla natia Spoleto. Appassionato di meccanica, inizia a lavorare sugli autocarri americani, trasformandoli in carri gru. Alla Magliana, nel 1948, apre la prima officina, la Vaccari Raffaele & Figli. E si fa conoscere per competenza e serietà. Oltre a realizzare gru sollevatrici, ripara automobili, incluse prestigiose Maserati e Fiat 8V. Quanto al figlio Renzo, impiega il poco tempo libero per dar sfogo alla sua innata passione per i motori. Agli inizi degli anni 50 è già famoso nel quartiere per le elaborazioni di moto e scooter. E arrivano le prime vittorie, anche con i kart che si costruisce da solo. Passano gli anni e Renzo vuole raggiungere traguardi più importanti. I fine settimana stuzzicano la sua fantasia: «Per noi appassionati romani», racconta, «la pista di Vallelunga era un po’ la meta fissa di ogni domenica, un’occasione per 8 vivere le corse da vicino, che stimolava nei più ambiziosi l’idea di una partecipazione diretta». Gli inizi con il Cinquino Nel suo mirino ci sono le 500, quelle imbattibili dei preparatori del Nord, come Romani, Ferraris e Garavello. «Era la primavera del 1968», continua. «Mi procurai una 500 usata, la “cassetta” di trasformazione Giannini e un banco prova motore». Renzo sfrutta tutta la sua esperienza: lavora sull’equilibratura del propulsore e sull’alimentazione, con un inedito condotto di aspirazione sdoppiato. La macchina debutta a Vallelunga nel giugno 1969, con il bravo Enzo Santucci: si classifica terza. Nella gara successiva, la cronoscalata Amalfi-Agerola, arriva la prima vittoria. La stagione 1970 si presenta difficile: il nuovo regolamento Csai permette l’elaborazione di tutta la vettura, dal motore alle sospensioni. Vincere è più difficile. Invece Vaccari trionfa, conquistando il suo primo Campionato italiano con la Fiat-Giannini 500 TV guidata da Santucci. Scrive Auto- Roma e Lazio Dicembre 2012 Una vita per le corse Adolfo e Renzo Vaccari nella loro officina accanto a un vecchio furgone Fiat utilizzato per l’assistenza durante le corse. A fianco, la prima vittoria di Renzo sul kart da lui costruito. Sotto, le sue 500 battagliano in pista a Vallelunga, nel 1969. Nell’altra pagina, la famiglia Vaccari da poco trasferita a Roma, nel 1946: l’ultimo a destra è Renzo sprint: «Un traguardo prestigioso che era stato appannaggio di preparatori rinomati. Vaccari è riuscito dove i più tenaci preparatori romani avevano fallito in anni e anni di tentativi». Intanto Renzo cambia sede: si trasferisce in quella attuale di via della Magliana Nuova. È un’officina autorizzata Fiat, attrezzata con macchinari per la messa a punto delle auto da competizione. E con la 500 fioccano altri titoli nazionali: nel 1971 arrivano quelli della classe 500, con York su Giannini, e della 600, ancora con Santucci su Abarth 595, che sfiora addirittura la conquista del Campionato assoluto Turismo. Nel ’72 è il turno di altri due titoli italiani, nelle classi 600 e 700, rispettivamente con York su Abarth e Santucci su Giannini. Nel ’73 Vaccari vince addirittura tre Campionati italiani: trionfa con le Giannini nelle classi 600 e 700 e anche nella 1150, dove la 128 Gruppo 2, pilotata da Santucci, batte quelle dei famosi preparatori Trivellato e Ferraris. Dicembre 2012 Roma e Lazio 9 passione Sempre in gara Le due Fiat Coupé di Vaccari nel Campionato italiano Turismo del 1998, nel quale il team ha collezionato vittorie importanti. Sopra, il parco assistenza della Ford Focus RS nel 2010. Sotto, una 500 Abarth impegnata in una gara in salita a oggi, che permetteranno la conquista di 19 Campionati italiani: un albo d’oro da far invidia a molti. Nel ’76 con la 131 Abarth si aggiudica il Campionato italiano, classe 2000, Gruppo 4. Nel ’79 con la 131 Abarth Gruppo 4 e la Ritmo 75 Gruppo 2 vince il Trofeo Fiat Day. Nell’80, ancora con la Ritmo 75, altra vettura prediletta da Vaccari, primeggia nel Campionato italiano Turismo del Gruppo 2. Passano due anni e trionfa ancora con la Ritmo: questa volta, però, è un’Abarth 2000. Oggi, nonostante i suoi 80 anni, Renzo è in officina, spesso alle prese con la sua vettura preferita: «Era molto difficile da mettere a punto», spiega. «Il 500 è un propulsore “zoppo”. Per questo regolavo l’albero motore in base ai regimi di gara: a Monza si equilibrava per un utilizzo ai regimi più alti. Così le mie vetture vincevano e non si rompevano. Il Giannini 650 che preparavo sviluppava 70 cavalli a 8.000 giri/min, una potenza che a Monza consentiva di superare i 180 km/h». Dopo la 500, per la Vaccari Motori arrivano tanti altri successi, più di 50 fino Il figlio passa al volante Nel 1992 è il momento di Adolfo, suo figlio, che elabora la Uno Turbo e ottiene i primi successi. Ora è lui il pilota ufficiale della Vaccari Motori. Continua con la Tipo 2.0 16V, poi con la Fiat Coupé fino al 2001, strappando bellissime vittorie anche contro le BMW dominatrici della classe. Ma quella di Vaccari è una storia vincente anche con altri marchi: nel 1984, è primo nel Gruppo N con la Lancia Delta HF Turbo. Nel 1988 e nel biennio 1990-91, con la Delta Integrale ottiene ottimi risultati contro le BMW M3. Nel 1987 è la vol- ta della Ford Sierra RS 500 Cosworth, che con Flammini conquista il Trofeo Nazionale Csai Gruppo N. Tra il 2002 e il 2003 è il turno dell’Honda Integra, con la quale consegue ottimi piazzamenti. Poi, nel 2004, schiera due BMW M5 nel Campionato Superstars e subito vince due gare. Corre in questa competizione fino all’anno scorso, schierando anche le BMW M3. La passione per i motori di solito si tramanda da padre in figlio e in casa Vaccari non si sfugge alla regola: oggi alla guida dell’attività c’è il quarantasettenne Adolfo. «Mio padre ha vinto con tutte le vetture che ha elaborato», spiega, «un risultato eccezionale. Dopo le 500, avrebbe potuto preparare le monoposto di F.2. Ma, da buon italiano, preferì le Turismo Fiat». Oggi i Vaccari si dedicano all’assistenza Honda e Ford. E proprio per quest’ultima, dal 2010 il team schiera la Focus RS nel Campionato italiano Endurance. «I nostri programmi futuri?», risponde sornione Adolfo. «Continueremo con la Ford: per il 2013 stiamo preparando il rientro nel campionato Superstars. Con quale auto? Per il momento non lo sappiamo…». © Riproduzione riservata 10 Roma e Lazio Dicembre 2012