Bibbiena: un container carico di attrezzature e arredi

Bibbiena: un container carico di attrezzature e arredi sanitari destinati ad un ospedale del Senegal
Venerdì 25 Settembre 2009 15:35
L'iniziativa ha coinvolto la comunità senegalese e molti dipendenti dell'Azienda. Presto un
gemellaggio.
BIBBIENA - Sarà un sabato di festa a Bibbiena per la partenza di un container pieno di
materiali usati di natura sanitaria, destinazione l'ospedale Abdou Aziz Sy Babakh della città di
Tivaouane in Senegal.
E cosa c'entra questo lontano ospedale con il Casentino? Perché mai materiali nostri devono
andare in Africa?
Le risposte sono semplici e al tempo stesso entusiasmanti perché è possibile compiere una
azione di solidarietà, a costo zero, ma creando soprattutto un ponte non solo ideale, ma anche
materiale ed umano con una città nella repubblica senegalese che aspetta questi invio come
aiuto tangibile del fatto che la terra è una sola e tutti ci dobbiamo vivere al meglio.
Una esperienza che nelle intenzioni degli amministratori dell'Azienda sanitaria, ma soprattutto
del personale di Bibbiena e poi della comunità senegalese, potrebbe produrre dopo questa
prima esperienza interessanti sviluppi.
La cerimonia di sabato sarà semplice e ricca allo stesso tempo.
Semplice perché non ci saranno fasti che sarebbero fuori luogo, ma ricca perché è quasi una
festa in cui si ritrovano i tanti operatori dell'Azienda che hanno visto crescere il loro entusiasmo
mentre veniva preparata questa iniziativa, tanto da impegnarsi quasi sempre ben oltre il proprio
orario di lavoro, e la gioia della comunità senegalese che ha avvertito l'iniziativa non come una
regalia, ma come un modo intelligente di riuso di materiali da noi non più utilizzati o utilizzabili e
in Senegal ancora di valido supporto e sfruttamento.
Il recente trasferimento di tante attività dal vecchio al nuovo ospedale, ha portato al
rinnovamento di tanti arredi e apparecchiature. In alcuni casi perché le normative non
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consentivano da noi l'uso di certi apparti, in altri perché si è voluto migliorare anche l'aspetto
alberghiero, acquistando gli arredi nuovi.
Ma tanto del materiale messo fuori uso, è ancora in grado di essere utilizzato. Portarlo al
ferraccio sarebbe forse un autentico delitto,. Ma è impensabile che da noi possa essere riusato.
E allora, grazie a contatti che già erano in atto e a buoni rapporti anche con il consolato
senegalese di Firenze, è sbocciata questa idea: selezionare materiali che siano adatti in questa
città dell'entroterra senegalese e spedirli con un container.
Dall'idea ai fatti il passo è stato breve. Il lavoro un po' meno, perché assieme, il personale di
Bibbiena ha selezionato con attenzione merce ancora valida, funzionale adatta anche alla
destinazione.
La scelta dei materiali è caduta su una sessantina di pezzi come attrezzature sanitarie a bassa
manutenzione, qualche "scialitica" portatile semplice, delle stufette a secco per disinfezione
(che in Italia è bandita, ma non in Senegal), qualche carrozzina per trasporto infermi, e arredi di
tipo sanitario (essenzialmente letti).
Una operazione per l'Azienda a costo zero (noleggio container, costi di trasporto fino a Livorno,
e da qui in nave fino a Dakar, e infine il trasloco a Tivaouane) con la supervisione dei canali
diplomatici italiani, garanti delle operazioni doganali e della destinazione e accoglimento certi
della merce.
L'intera operazione, ha comunque creato un tale entusiasmo e un desiderio di proseguire su
questa strada, che si sta lavorando ad un gemellaggio con una struttura sanitaria senegalese.
Sarà adesso l'ambasciata del Senegal in Italia ad indicare quale.
Alla cerimonia di domani, che avrà inizio alle 10,30, oltre ai rappresentanti dell'Azienda, ai
dirigenti del presidio casentinese e a tutti i volontari che hanno contribuito a questo risultato, ci
saranno il sindaco di Bibbiena e i rappresentanti della comunità senegalese, dal Console
onorario Eraldo Stefani, il Capo della Comunità senegalese di Firenze, al referente del
Casentino.
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Sarà inoltre presente anche il dottor Mario Macchia, Responsabile della Cooperazione Sanitaria
Internazionale di Careggi
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