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SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale
Scheda di dettaglio del Tipo Forestale
AN10X - Alneto di ontano nero
Superficie totale (ha): 2728
Percentuale su
regionale (%): 0,4
superficie
boscata
Descrizione:
Popolamenti a prevalenza di ontano
nero, in mescolanza con frassino maggiore
ed altre latifoglie mesofile, talora con farnia
ed altre specie arboree ed arbustive. Cedui,
spesso invecchiati ed in conversione
naturale a fustaia, boschi senza gestione.
Cenosi da mesofile a mesoigrofile, da
mesoneutrofile a neutrofile localizzate in
impluvi e bassi versanti della fascia
pedemontana o in aree paludose e lungo i
corsi d'acqua della pianura.
Localizzazione:
Il Tipo ha una distribuzione frammentaria a partire dalle aree umide e paludose della
pianura, in particolare nel torinese e Canavese, fino all'imboccatura delle valli alpine; nuclei
disgiunti sono presenti nei rilievi collinari interni e nell'Appennino.
Classificazione fitosociologica:
Alno-Ulnion Br. - Bl. et Tx. 43 nel st. umido; Alnion glutinosae Meij-Drees 36 nel st.
paludoso.
Corine: 44.3
Habitat Natura 2000:
CODICE DENOMINAZIONE HABITAT N2000
Boschi alluvionali di Ontano nero, Ontano bianco e Salice bianco
91E0*
(eventualmente con pioppi)
NOTE
SOTTOTIPI E VARIANTI
CODICE
AN11A
AN11B
AN11J
AN11K
AN11W
AN11X
AN11Y
AN11Z
AN12A
AN12J
AN12K
AN12W
AN12X
AN12Y
AN12Z
DENOMINAZIONE
st. umido var. con ontano bianco
st. umido var. con frassino maggiore
st. umido soprassuolo con residui di arboricoltura da legno
st. umido bosco pascolato
st. umido soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici
st. umido
st. umido soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni
non identificati
st. umido soprassuolo distrutto da incendio
st. paludoso var. con frassino maggiore
st. paludoso soprassuolo con residui di arboricoltura da legno
st. paludoso bosco pascolato
st. paludoso soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi
meteorici
st. paludoso
st. paludoso soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o
danni non identificati
st. paludoso soprassuolo distrutto da incendio
SUPERFICIE
(ha)
47
1160
111
1808
21
35
347
Note alla variabilità:
Tra 100-300, localmente in ambito pedemontano fino a 600 m. Esposizioni varie.
Possibili confusioni:
Le possibili confusioni riguardano soprattutto i due sottotipi, per la presenza di numerose
forme di transizione di difficile attribuzione; altri possibili errori di identificazione possono far
riferimento ai popolamenti misti con ontano bianco e frassino maggiore nell'ambito delle varianti
dell'Alneto di ontano bianco e dell'Acero-tiglio-frassineto di forra sottotipo pedemontano con
ontano nero e/o farnia . In zona riparia sono possibili confusioni con il Saliceto di salice bianco
sottotipo paludoso con ontano nero.
DATI DENDROMETRICI
Numero di piante per ha: 937
Area basimetrica media per ha (mq/ha): 26,5
Volume medio ad ha (mc/ha): 182,1
Diametro medio di area basimetrica media (cm): 19
Composizione dendrometrica:
Specie
Altre latifoglie
Betula pendula Roth
Castanea sativa Miller
Conifere
Fraxinus excelsior L.
Latifoglie mesofile
Ontani
Prunus avium L.
Querce
Presenze (%)
Volumi (%)
4,3
3,1
0,4
1,8
6,5
4,1
76,5
2,3
0,6
1,0
2,7
0,2
6,7
6,5
7,5
71,3
3,2
0,6
DATI SELVICOLTURALI
Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive:
Cenosi zonali in equilibrio con la forte umidità, l'idromorfia permanente o semi-permanente
del suolo. Nel sottotipo umido, presente presso torrenti o versanti stillicidiosi si ha, talvolta, la
presenza di ontano bianco e frassino che possono determinare fasi di sviluppo differenziate; nella
zona riparia della pianura, si ha sovente una mescolanza con il salice bianco. In ambito ripario gli
alneti di ontano nero occupano le zone non più soggette alla dinamica fluviale. Il sottotipo
paludoso, caratterizzato da condizioni di idromorfia pressoché permanente, presenta popolamenti
solitamente puri che, nella fascia d'interramento degli stagni e delle lanche, possono essere
preceduti, da cenosi arbustive a Salix cinerea. Più rari sono gli esempi di invasione dell'alneto a
carico di pioppeti abbandonati in suoli umidi.
Interventi da evitare:
Trattasi di un habitat d'interesse ai sensi della DIR 92/43/CEE, sono da evirare: 1) il taglio
degli alberi, in particolare se di grandi dimensioni, al fine di non generare eccessive aperture che
favoriscono il degrado e la perdita della lettiera e, inoltre, favoriscono il rotolamento dei massi; 2) il
taglio delle specie di minore interesse economico e, più in genere, il taglio per scopi economici, in
particolare nel sottotipo paludoso; 3) la ceduazione per i popolamenti con età maggiore di 30 anni, a
causa della dimunuita capacità polloniferea della specie.
Raccomandazioni per la difesa della biodiversità:
1) Mantenere elevato il livello di composizione specifica, in particolare per quanto riguarda
le spontanee (frassino maggiore, olmo, ecc.), in particolare nelle zone di contatto con i pratopascoli. 2) Monitorare l'espansione delle specie non autoctone con elevato potere invasivo. 3)
Monitorare i rapporti di densità per poter mantenere, sui corsi d'acqua, un numero adeguati di fusti
habitat che garantiscano adeguato ombreggiamento e rifugio per diverse specie ittiche. 4)
Conservare gli habitat erbacei associati (megaforbieti, cariceti, fregmiteti, ecc.).
Indirizzi di intervento:
Trattandosi di cenosi assai sporadiche ed habitat prioritari a livello europeo, in particolare il
st. paoludoso, spesso di transizione con altri tipi, gli obiettivi gestionali sono la conservazione e,
ove possibile, la ricostituzione. Nella maggior parte dei casi si tratta di cedui invecchiati, talora
anche senescenti ed in fase di collasso. Per i popolamenti di ontano nero in stazioni planiziali o
collinari di facile accessibilità, spesso poste in prossimità dei coltivi e presso gli impluvi seocndari,
la totale assenza di gestione non è confacente al mantenimento della funzionalità della cenosi. In
fatti, nel caso in cui i popolamenti si presentino senescenti sono possibili ceduazioni per gruppi, su
piccole superfici, con l'obiettivo del ringiovanimento. Per i cedui invecchiati gli interventi dovranno
prevedere diradamenti selettivi volti a preservare i soggetti più vigorosi e ad asportare quelli che
presentano evidenti segni di instabilità (deperienti, filati, morti o incurvati). Negli impluvi, in
situazioni di alveo incassato, le ripuliture riguarderanno anche gli individui presenti nel corso
d'acqua. Nessun intervento, invece, è da prevedere nel st. impaludato, sia per l'impossibilità di
realizzare gli interventi, sia per la naturale dinamica presente.
SPECIE PRESENTI
Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell’unità tipologica
Nome latino
Nome volgare
Alisma plantago-aquatica L.
Alnus glutinosa (L.) Gaertner
Ontano nero
Alnus incana (L.) Moench
Ontano bianco
Anemone nemorosa L.
Angelica sylvestris L.
Aruncus dioicus (Walter) Fernald
Athyrium filix-foemina (L.) Roth
Brachypodium sylvaticum (Hudson) Beauv.
Bryonia dioica Jacq.
Caltha palustris L.
Calystegia sepium (L.) R. Br.
Carex acutiformis Ehrh.
Carex brizoides L.
Carex elata All.
Carex pendula Hudson
Carex pilosa Scop.
Carex remota L.
Carex sylvatica Hudson
Circaea lutetiana L.
Cornus sanguinea L.
Sanguinello
Corylus avellana L.
Nocciolo
Crataegus monogyna Jacq.
Biancospino
Deschampsia caespitosa (L.) Beauv.
Dryopteris carthusiana (Vill.) H.P.Fuchs
Equisetum arvense L.
Equisetum hyemale L.
Equisetum palustre L.
Equisetum telmateja Ehrh.
Euonymus europaeus L.
Fusaggine
Eupatorium cannabinum L.
Euphorbia dulcis L.
Filipendula ulmaria (L.) Maxim.
Frangula alnus Miller
Frangola
Fraxinus excelsior L.
Frassino maggiore
Galeopsis tetrahit L.
Geum urbanum L.
Glyceria plicata Fries
Humulus lupulus L.
Hypericum tetrapterum Fries
Iris graminea L.
Iris pseudacorus L.
Leucojum vernum L.
Lycopus europaeus L.
Lysimachia vulgaris L.
Lythrum salicaria L.
Moehringia trinervia (L.) Clairv.
Ornithogalum pyrenaicum L.
Poa palustris L.
Polygonatum multiflorum (L.) All.
Populus alba L.
Populus canadensis L.
Pioppo bianco
Prunus padus L.
Ciliegio a grappolý
Quercus robur L.
Ranunculus nemorosus DC.
Ribes rubrum L.
Robinia pseudoacacia L.
Rubus caesius L.
Rubus ulmifolius Schott
Salix alba L.
Salice bianco
Salix cinerea L.
Salice cinereo
Salvia glutinosa L.
Sambucus nigra L.
Sambuco nero
Scirpus sylvaticus L.
Scrophularia nodosa L.
Solanum dulcamara L.
Stachys sylvatica L.
Symphytum officinale L.
Tamus communis L.
Ulmus minor Miller
Urtica dioica L.
Viburnum opulus L.
Pallon di maggio
Viola reichenbachiana Jordan ex Boreau
Aspetti fisionomici del sottobosco:
Localmente sono presenti densi strati di rovi, felci ed alte erbe, che possono ostacolare la
rinnovazione delle specie forestali; nel sottotipo paludoso prevalgono le specie del magnocariceto,
talora con la tipica conformazioni a grossi cespi distanziati ed emergenti dall'acqua.
Rinnovazione:
Rinnovazione scarsa, assai localizzata ed episodica, più frequente nelle situazioni di
transizione con atri Tipi forestali. Specie: ontano nero, frassino maggiore, acero di monte, ciliegio
selvatico, acero campestre.
Note alle specie presenti: