Alessandria e le oasi del deserto occidentale egiziano: Le perle del
Transcript
Alessandria e le oasi del deserto occidentale egiziano: Le perle del
Alessandria e le oasi del deserto occidentale egiziano: Siwa, Bahariya, Fayuom, Farafra Dhakla e Kharga Le perle del Sahara: Il Deserto Bianco e il Deserto Nero Finito di stampare in Egitto- (Cairo)- Settembre 2012 Tutti i diritti sono riservati www.saharaenilo.it [email protected] INTRODUZIONE Perché un viaggio nel Deserto Occidentale egiziano? E che cosa e' e dove e' il Deserto Occidentale? Il Deserto Occidentale egiziano o libico è considerato la più vasta e arida regione della Terra ed occupa ben due terzi del territorio egiziano per una superficie di 683.000 kmq. Esso non è che una piccola parte dell'immensa regione che si estende dal Nilo al Marocco per una superficie totale di 9 milioni di kmq. Già, il fiume Nilo. Come certamente sapete, percorre l'Egitto per 1.300 km e con i suoi 6.700 km è l'unico fiume al mondo che scorre da Sud a Nord, è il primo per lunghezza e attraversa dieci paesi africani: Uganda, Tanzania, Burundi, Ruanda, Repubblica democratica del Congo, Sudan, Eritrea, Etiopia, Somalia, Egitto. Il Nilo divide il territorio egiziano in due parti geologicamente e morfologicamente piuttosto diverse: a ovest il Deserto Occidentale o Libico ed a est il Deserto Orientale o Arabico. Il Deserto Occidentale o Libico è ricco di paesaggi bellissimi, incredibili ed incontaminati, ognuno ha la sua bellezza, il suo fascino e una sua peculiarità. E' caratterizzato da dune dolci e larghe, alte da 80 a 90 metri, come le dune del Gran Mare di Sabbia. La vista di questi paesaggi è mozzafiato: solo una visione diretta può rendere l'idea di queste meraviglie. È possibile ammirare mare di palme da dattero, sorgenti d'acqua termale sulfurea ed in prossimità delle oasi si prova la sensazione del deserto totale con la vista a perdita d'occhio di sabbia e roccia, con il Deserto Nero, Bianco e di Cristallo: sono fenomeni eccezionali di una bellezza sconcertante ed indescrivibile che carezzano l'anima e trasmettono una sensazione di pace e serenità. Anche gli appassionati di minerali troveranno un universo di pietre, tanto da non sapere dove guardare; la cosa interessante è che, per fortuna, il turismo non ha ancora mutato la natura degli abitanti e lo spirito delle oasi. I monumenti sopravvissuti sono immersi nel loro ambiente come all'epoca della loro costruzione: custoditi fra palme, rocce e sabbia dorata, come piccoli gioielli in mezzo al deserto. In prossimità delle oasi si scoprono un'infinità di cose meravigliose da assorbire e da conquistare per portarle con sé a casa, non soltanto nella scheda di una macchina fotografica, ma anche e soprattutto nel cuore e nella mente. Il giro nel deserto e delle oasi è un viaggio per scoprire i segreti di una delle regioni più affascinanti e meno conosciute dell'Egitto. È un vero e proprio museo a cielo aperto in cui le tracce del passato, anche quelle risalenti a migliaia di anni fa, rimangono intatte. Reperti archeologici, geologici e paleontologici, che non hanno ancora rivelato agli studiosi i loro segreti, resti di abitati preistorici che sembrano essere stati abbandonati da poco, antichi utensili litici in perfetto stato, pitture rupestri che hanno mantenuto inalterati i loro vivi colori per migliaia di anni. Questa regione, che si estende fino al confine con la Libia e il Sudan, è stata scoperta negli anni trenta del Novecento da un pugno di uomini coraggiosi di diverse nazionalità (egiziani, inglesi, ungheresi, italiani e tedeschi) che hanno dedicato la loro vita alla scoperta di questo territorio. Durante la seconda guerra mondiale fu teatro di avventurose azioni militari e di operazioni segrete di spionaggio ed è diventata una meta turistica solo negli anni settanta. Destinazione riservata inizialmente a pochi appassionati e ricchi viaggiatori, negli ultimi dieci anni ha visto l'arrivo dei turisti che, sempre più numerosi, hanno capito l'importanza e le meraviglie di questo micro universo contiene. Un proverbioTuareg dice: "Dio ha creato terre coperte di acque perché l'uomo le abitasse, poi ha creato il deserto, perché l'uomo vi trovasse la sua anima". Nel deserto l'uomo può conoscere meglio la parte intima di sé, perché si trova con se stesso 'nudo'. Perché il mondo è fatto di misure, che sono generate dai punti di riferimento e fanno parte della nostra memoria e costruiscono l'uomo , mentre il deserto non ha punti di riferimento; gli unici sono quelli dell'universo, come il sole, le stelle, la luna. Di conseguenza la percezione del tempo cambia completamente. Quando si perdono i punti di riferimento è come se si perdesse la parte costruita dall'uomo. Per questo motivo nel deserto sono nate le prime idee, il complesso sistema di credenze morali, magiche, religiose e artistiche; vi sono nati grandi pensatori, grandi mistici, le grandi rivelazioni e profeti di tutte le religioni. Le oasi nel deserto occidentale sono delle aree lussureggianti, ricche d'acqua e di vegetazione; si trovano isolate e completamente circondate dal deserto dove l'occhio non riesce ad arrivare, facendo sentire l'uomo molto piccolo in questa immensità. Questo deserto, intorno alle oasi, è totalmente inospitale per tutti gli esseri viventi a causa della sua aridità e, senza violenza, senza battaglie visibili, uomini, animali e piante sono stati annientati dalla totale assenza d'acqua e di nutrimento. Per questo motivo i faraoni hanno considerato il deserto come il regno del malefico dio Set, il dio del male, mentre i greci come la dimora di Medusa con i capelli di serpenti e lo sguardo che trasformava gli uomini in pietre. Un famoso racconto di Erodoto, narra la campagna militare dell'imperatore persiano Cambise II, figlio di Ciro il Grande. Nel 525 a.C., dopo aver conquistato l'Egitto, Cambise cercò di assoggettare anche l'oasi di Siwa, sede del famoso Oracolo, che aveva predetto la sua sfortuna. Inviò un esercito di 50.000 uomini da Luxor, attraverso il deserto occidentale, ma essi non arrivarono mai a Siwa: una terribile tempesta di sabbia li colse proprio nel mezzo del deserto e morirono tutti. Nessuno riuscì mai a trovare i resti di quest'armata. L'itinerario qui proposto è di massima, ovvero può variare in durata e pernottamenti a seconda delle preferenze: a ogni giorno del viaggio e a ogni oasi è dedicato un intero capitolo di questo libro. Il nostro viaggio nel deserto occidentale si svilupperà lungo un ampio percorso circolare in senso antiorario: - prima andremo verso nord per visitare Alessandria, una delle più importanti città del mondo antico, che per ben tre secoli, dal 332 a.C. fino al 30 a.C., fu sede nella Biblioteca Alessandrina di tutta la cultura ed il sapere dell'epoca. Il Faro di Alessandria era annoverato tra le sette meraviglie del mondo antico; - il giorno successivo, di mattina, ci dirigeremo verso ovest; visiteremo prima El Alamein, luogo di sanguinose battaglie durante la Seconda Guerra Mondiale, quindi la città di Marsa Matrouh, per giungere la sera all'oasi di Siwa dove pernotteremo; - andremo quindi verso est all'oasi di Bahariya dove sono state trovate le mummie d'oro; - andremo quindi di mattina verso sud-ovest per vedere il Deserto Nero , Cristallo e Bianco, per pernottare, infine, all'oasi di Farafra o nelle tende nel Desero Bianco. Poi proseguiamo sempre verso Sud Ovest verso le oasi di Dahkla e Kharga. La mattina successiva si parte per Luxor ove dormiremo; il giorno dopo si parte perl'Italia. Ogni oasi ha storia, paesaggi e siti archeologici diversi e il deserto nasconde da migliaia di anni storia, città, tesori … e misteri!! Buon viaggio!