deliberazione consiglio comunale n. 61del 5/11/2014

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deliberazione consiglio comunale n. 61del 5/11/2014
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Reg. Verb. N. 61 del 05/11/2014
Settore Territorio
OGGETTO:
Servizio Urbanistica
CONTRODEDUZIONI ALL’OSSERVAZIONE PRESENTATA IN MERITO ALLA VARIANTE AL PRG
VIGENTE, ADOTTATA CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 40 DEL 2
SETTEMBRE 2014, RIGUARDANTE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE EX
ART. 58 L. 133/2008 E SMI E L.R. 37/2011 QUARTO STRALCIO EX PALAZZO DI GIUSTIZIA.
L'anno duemilaquattordici addì cinque del mese di Novembre alle ore 19.39, in Sanremo, nella sala
delle adunanze posta nella sede municipale, si è riunito il CONSIGLIO COMUNALE in adunanza Urgente
ed in seduta di Prima convocazione, nelle persone dei Signori:
Presenza
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
BIANCHERI Alberto
IL GRANDE Alessandro
ROBALDO Mario
SINDONI Alessandro
CARLUTTO Giovanna Laura
TRUCCO Giorgio
BASSO Antonella
MINAGLIA Costanzo
CUTELLE' Adriana
BATTISTOTTI Adriano
FARALDI Giuseppe
DI MECO Giuseppe
ROMEO Olmo
SI Presente
NO Assente
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
Presenza
14.
15.
16.
17.
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19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
NEGRO Giovanna Maria
PREVOSTO Francesco
MARENCO Alessandro
BERRINO Giovanni
SOLERIO Franco
FERA Antonio
BALESTRA Elisa
BAGGIOLI Simone
LOMBARDI Luca
ARRIGONI Paola
RIELLO Giuseppe
ANTONELLI Francesca
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
AG
AG Assente Giustificato
Partecipa alla seduta e cura la verbalizzazione il Segretario Generale del Comune Dott.ssa ORLANDO
Concetta.
Il Signor IL GRANDE Alessandro assume la presidenza e accerta che sono presenti n.23 componenti su
25 in carica.
Si dà atto che sono presenti in aula gli Assessori:
pres.
ass.
1 FARALDI Leandro
2 PIRERI Caterina
3 ASSERETTO Anna Maria
4 NOCITA Eugenio
5 EMANUELI Luca
6 CASSINI Daniela
7 MENOZZI Mauro
X
X
X
X
X
X
X
Alle ore 20.15, in prosecuzione di seduta, il Presidente, sottopone al Consiglio
Comunale la proposta di deliberazione n. 99 del 23.10.2014, iscritta all'O.d.G.
della presente seduta, sulla quale:
- è stato acquisito il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica reso,
mediante apposizione di firma digitale, dal dirigente del Settore Territorio,
ing. Gian Paolo Trucchi, in data 24.10.2014, che di seguito si riporta: “SI
ESPRIME PARERE DI REGOLARITÀ TECNICA AI SENSI DELL’ART.
49 COMMA 1 DEL D. LGS. 267/2000 E S. M. I”;
- non è stato acquisito il parere di regolarità contabile, ai sensi dell’art. 49 – 1°
comma – del D.lgs. n. 267/2000 e succ. mod. ed int., in quanto il
responsabile del Servizio Finanziario, dott.ssa Ilaria Parrini, in data 28
ottobre 2014 ha attestato, mediante apposizione di firma digitale, quanto
segue: “SI ATTESTA, AI SENSI DELL’ART. 49, COMMA 1, DEL
D.LGS. N. 267/2000 E SS. MM. II., CHE LA PRESENTE PROPOSTA DI
DELIBERAZIONE NON COMPORTA RIFLESSI DIRETTI O
INDIRETTI SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA O
SUL PATRIMONIO DELL’ENTE E NON SI RILEVANO ASPETTI
CONTABILI PREVISTI DALL’ART. 153, COMMA 5, DEL SUDDETTO
D.LGS.”.
La Giunta Comunale, nella seduta del 29.10.2014, Verbale n. 231, ha espresso
parere favorevole alla sottoposizione al Consiglio comunale della proposta di
deliberazione di cui all’oggetto, trasmettendola al Presidente del Consiglio
Comunale.
E’ stato acquisito il parere della II^ Commissione Consiliare in data 31.10.2014.
Lo schema di provvedimento è stato pubblicato, ai sensi dell'art.39 del D.Lgs.
n.33/2013, nella home page istituzionale al link Amministrazione Trasparente –
Pianificazione e governo del territorio, in data 31.10.2014.
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IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO e CONSIDERATO che, come riportato nella relazione del
Settore Territorio, Servizio Urbanistica in data 22 ottobre 2014:
- Con deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 2 settembre 2014,
esecutiva, è stata, fra l’altro, adottata la variante al PRG vigente riguardante
la valorizzazione del patrimonio immobiliare ex art. 58 L. 133/2008 e smi e
L.R. 37/2011 – quarto stralcio – ex Palazzo di Giustizia;
- In ragione della dichiarazione dell’immediata eseguibilità, la deliberazione di
cui sopra, unitamente alla documentazione progettuale ad essa relativa ed al
verbale della conferenza di servizi referente è stata depositata, a libera
visione del pubblico, per quindici giorni consecutivi dal 6 ottobre 2014 al 21
ottobre 2014 compreso, ai sensi dell’art. 29, comma 9, della L.R. 37/2011;
- L’avviso di deposito degli atti di cui sopra è stato pubblicato all’Albo
Pretorio on line e sul sito istituzionale web dell’ente dal 3 al 21 ottobre 2014
compreso e sul quotidiano “Il Secolo XIX”;
DATO ATTO che, nel suddetto periodo, è pervenuta al Settore Territorio, n. 1
(una) osservazione, come di seguito specificato, allegata in copia al documento,
a firma del Dirigente del Settore Territorio, Ing. Gian Paolo Trucchi,
denominato “Elenco delle Osservazioni pervenute”, che si allega al presente
provvedimento per costituirne parte integrante (Allegato A):
- osservazione in data 20/10/2014, agli atti con protocollo generale n. 65356
del 21 ottobre 2014, da parte della sig.ra Gioacchina Esposito;
CONSIDERATO che il Comune è tenuto ad istruire le osservazioni pervenute
ed a formulare con deliberazione dell’organo consiliare le proprie
controdeduzioni da sottoporre alla decisione della conferenza dei servizi, cui
compete l’assunzione della determinazione conclusiva sulla variante urbanistica;
CONSIDERATO, altresì, che:
- sugli atti generali non c’è obbligo di motivazione ai sensi dell’art. 3, comma
2, della Legge 241/90 e s.m.i;
- l’Amministrazione comunale ha la più ampia discrezionalità nel campo della
pianificazione;
- il legislatore tende a favorire la dismissione di immobili non più destinati a
funzioni pubbliche, come previsto dall’art. 11- quinquies del D.L. 30
settembre 2005, n. 203, convertito con modificazioni dalla legge 2 dicembre
2005, n. 248, e dall’art. 3 del D.L. 30 novembre 2013, n. 133, convertito con
modificazioni dalla legge 29 gennaio 2014, n.5;
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VISTO il documento redatto in data 22 ottobre 2014 dal Settore
Territorio/Servizio Urbanistica contenente le controdeduzioni all’osservazione
di cui sopra (Allegato B);
RITENUTO di dover procedere, come proposto nella relazione tecnica del
Settore Territorio, Servizio Urbanistica in data 22 ottobre 2014
all’approvazione dell’elaborato denominato ”Controdeduzioni delle osservazioni
pervenute”(Allegato B), relazione nella quale si richiede, altresì, di dichiarare
l’immediata eseguibilità del presente provvedimento in ragione dell’urgenza
dettata da esigenze di bilancio;
DATO ATTO che il soggetto Responsabile del Procedimento, ai sensi dell’art.
6 della legge 241/1990 e sue modificazioni ed integrazioni, è il Geom. Remo
Righetto, del Servizio Urbanistica, il quale ha curato in fase istruttoria il
procedimento;
VISTO l’art. 42 del D.Lgs. n. 267/2000;
DELIBERA
1) di approvare, in relazione alla variante al PRG vigente, approvata con atto C.C.
40 del 2 settembre 2014 e relativa alla valorizzazione del patrimonio
immobiliare ex art. 58 L. 133/2008 e L.R. 37/2011 – Piano per l’alienazione e la
valorizzazione degli immobili comunali – Quarto stralcio - ex Palazzo di
Giustizia sito in Via Anselmi, i seguenti documenti predisposti dal Settore
Territorio, Servizio Urbanistica, in data 22 ottobre 2014:
- documento, a firma del Dirigente del Settore Territorio, Ing. Gian Paolo
Trucchi, “Elenco delle Osservazioni pervenute”, che riporta l’osservazione
pervenuta, agli atti con protocollo n. 65356 del 21 ottobre 2014, annessa in
copia, che si allega al presente provvedimento per costituirne parte
integrante (Allegato A);
- elaborato denominato ”Controdeduzioni delle osservazioni pervenute”, che si
allega al presente provvedimento (Allegato B);
2) di dare atto che la presente deliberazione di approvazione delle controdeduzioni
alle osservazioni, unitamente alla relativa variante, dovrà essere sottoposta alla
decisione della conferenza dei servizi, sede deliberante, cui compete
l’assunzione della determinazione conclusiva sulla variante urbanistica;
3) di dare atto che la procedura è soggetta alle disposizioni di cui all’art. 39,
comma 2, del D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33.
Assessore Menozzi: Stasera siamo a valutare la proposta di deliberazione
relativa a una osservazione e relativa controdeduzione, osservazione che è
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pervenuta agli uffici relativamente alla variante urbanistica in corso per quanto
concerne l'ex palazzo di giustizia.
Per quanto riguarda l'osservazione pervenuta tocca due punti della variante e
adesso vi dico quali. Va a sottolineare una verifica degli standards urbanistici a
monte della variante e entra in qualche maniera tecnicamente nel merito per
quanto riguarda l'appartenenza delle schede al piano alienazioni con le norme di
attuazione chiedendo in sostanza che venga annullata la delibera di riferimento.
Per chi non è tecnico vorrei spiegarla un pochino meglio, cioè, le varianti
urbanistiche vengono approvate dal Consiglio comunale, poi vengono
pubblicate e c'è un periodo di pubblicazione dove un privato cittadino o chi ha
un interesse specifico può osservare nel merito il testo e la proposta di delibera
che in quel caso è diventata già delibera di Consiglio. Nella fattispecie è
pervenuta una sola osservazione che di fatto non è entrata nel merito, ma ha
chiesto semplicemente che venisse annullata la delibera che abbiamo preso per la
valorizzazione del tribunale. L'ufficio risponde, con una nota che se volete poi
leggerò, a questa osservazione, dove per quanto riguarda le due eccezioni
sollevate praticamente le rimanda entrambe al mittente dicendo che nelle schede
giustamente sono collocate le norme di attuazione del piano proprio perché è
previsto dalla legge e per quanto riguarda la monetizzazione di eventuali
standards, non essendo stata prevista la destinazione specifica, ma avendo dato
la possibilità il piano nella normativa specifica una molteplicità di destinazioni
d'uso, questo discorso viene fatto ovviamente nel momento in cui sappiamo la
destinazione di chi eventualmente comprerà l'immobile. Quindi, questo è un po'
lo spirito. Il dirigente, l'ing. Trucchi, quindi ha giustamente controdedotto
dicendo che non è da tenere in considerazione ma quindi da rimandare indietro.
La Seconda Commissione con il Presidente Di Meco ha dato parere favorevole,
quindi eventualmente se vuole aggiungere qualcosa, ma questo è quanto.
Durante l'intervento dell'Assessore Menozzi è uscito il Consigliere Marenco:
presenti 22.
Consigliere Baggioli: Al di là di quanto abbiamo già discusso durante il
Consiglio comunale del 2 settembre, dove è stata evidenziata da parte della
minoranza consiliare una contrarietà all'operazione di alienazione dell'immobile
del Tribunale di Sanremo, ho preso atto e in questi giorni mi sono informato
adoperandomi per verificare sia quali fossero le comunicazioni che le
controdeduzioni. Mi spiace dirlo, Assessore Menozzi, ma lei diceva che
sostanzialmente le osservazioni chiedevano solo un annullamento della delibera
senza una spiegazione tecnica puntuale su quello che era la delibera cui si
riferivano. Voglio fare quindi alcuni passaggi in modo che poi abbia anche il
motivo di spiegare questa evidenza.
Diciamo che innanzitutto vi è un vincolo istituzionale con scadenza il 22.2.2015
sul discorso del famoso archivio documenti giudiziari. Poi, nell'osservazione,
viene indicato anche che la stessa variante, giustificata unicamente nella
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relazione tecnica, nell'unico intento di perseguire un maggiore introito per le
casse comunali, che pertanto la scelta urbanistica dell'Amministrazione è tesa a
perseguire finalità diverse, al di fuori di una precisa ricognizione dell'effettiva
necessità degli abitanti del Comune di Sanremo e del suo territorio. Che anche
formalmente mancano documenti fondamentali quali le norme di attuazione, che
è la realtà, riportate parzialmente in una scheda del piano alienazioni. Poi viene
osservato che la delibera del Consiglio comunale n.40 del 2 settembre u.s.
introduce una variante alla normativa di PRG che riduce le aree destinate a
servizi pubblici impropriamente e senza aver verificato l'entità del danno di fatto
considerato sconosciuto, ma comunque monetizzabile. Detto questo io mi sono
un attimo informato andandomi a stampare l'art.27 che riguarda appunto le
dismissioni degli immobili ai fini delle alienazioni e la famosa parola di far cassa.
Quello che mi giunge subito all'occhio è che il comma 7.1 evidenzia che per
procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di
regioni province, comuni e altri enti locali ciascuno di essi, con delibera
dell'organo di governo individua, redigendo apposito elenco, sulla base e nei
limiti della documentazione esistente presso i propri archivi e uffici, i singoli
beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all'esercizio
delle proprie funzioni istituzionali suscettibili di valorizzazione ovvero di
dismissione. Lo stralcio di questo articolo viene ripreso anche nella
deliberazione di questa sera, tanto è vero che nelle considerazioni in premessa al
dispositivo, viene indicato che il legislatore tende a favorire la dismissione di
immobili non più destinati a funzioni pubbliche. Ora, qui mi pare che il discorso
del vincolo sia comunque una questione istituzionale che sebbene nelle
controdeduzioni che adesso trovo, presentate dall'ufficio, viene fatto un
passaggio. Perché le controdeduzioni dell'ufficio evidenziano che il Settore
Patrimonio si è attivato al riguardo col Ministero di Giustizia manifestando
l'esigenza di far sì che il vincolo possa scadere il 22.2.2015, ma chiedendo allo
stesso momento di poter anticipare la scadenza di questo vincolo perchè tutti
bene sappiamo che se tale operazione non viene condotta a buon fine entro il 18
dicembre vi saranno gravi problemi per il discorso del pareggio del patto di
stabilità e ovviamente di pareggiare il bilancio, perché il bilancio viene
pareggiato con gli equilibri e appunto col rispetto del patto di stabilità. Quindi
siamo davanti a una situazione molto importante per l'Amministrazione guidata
dal nostro Sindaco Biancheri perché se non riuscite a fare questa operazione e
non riuscite a vendere o a cedere alla Cassa DD.PP. l'immobile non riuscirete a
chiudere il bilancio.
Non entro nel merito di altri passaggi molto importanti di questo articolo 27
sulla dismissione degli immobili, però c'è un altro passaggio che è interessante e
che fa comprendere che la legge non è basata solo sul discorso di fare cassa, ma
è basata su vari discorsi, tant'è vero che in un altro comma, sempre della stessa
legge, viene citato testualmente che i programmi unitari di valorizzazione
territoriale sono finalizzati ad avviare, attuare e concludere in tempi certi
autodeterminati dalle amministrazioni partecipanti nel rispetto dei limiti e dei
principi generali di cui al presente articolo, un processo di valorizzazione unico
dei predetti immobili in coerenza con gli indirizzi di sviluppo territoriale e con la
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programmazione economica che possa costituire nell'ambito del contesto
economico e sociale di riferimento, elemento di stimolo e attrazione e di
interventi di sviluppo sostenibile locale, nonché per incrementare dotazioni di
servizi pubblici locali e di quelli relativi all'abitare. Sappiamo bene che la zona
sostanzialmente non è residenziale, è una zona costituita da scuole, pubblici
uffici, RTA, alberghi e anche residenziale. Quindi, quello che mi sembra di aver
capito dalle osservazioni presentate da questa facoltosa cittadina che ha
espresso un pensiero che mi auguravo fosse espresso anche da molte altre
persone, anche qualcuna presente in questa sala, vuole sapere, visto che
vendiamo l'immobile, ma il pubblico cosa ne ricava? Non so, vengono fatte
strade, scuole, non so, parcheggi pubblici, cioè, quest'area come viene
identificata? Perché sappiamo bene che quest'area comunque è strategica dal
punto di vista territoriale perché siamo a 5 minuti dal centro, davanti a una pista
ciclabile, davanti al mare, davanti al porto di Sanremo. Il valore dell'immobile
viene valutato 15 milioni di euro, ricordo che sono 21.000 e più metri cubi,
quindi a occhio e croce sono 7.500 mq e dal calcolo, che è presto fatto,
parliamo di una valorizzazione di 2.300 €/mq che non va a rispettare il valore
economico di un immobile in questa posizione strategica. Io ovviamente voterò
contro a questa controdeduzione che facendo riferimento a questa relazione
come vi dicevo poc'anzi, va a evidenziare il fatto che inizialmente colui che
osservava non doveva essere critico in maniera tale da chiedere un
annullamento di una delibera, ma io credo che siamo in piena democrazia, non
siamo in Corea del Nord quindi ogni cittadino è libero di poter intervenire come
meglio crede e come meglio reputa assumendosi le proprie responsabilità, ci
mancherebbe altro.
Per quanto riguarda le considerazioni svolte sulle scelte urbanistiche qui siamo
di fronte a una lacuna totale data da un indirizzo vostro nel dare una risposta
che non tiene conto di svariati punti che ho toccato nel mio intervento di questa
sera, ci sono molte lacune e molte nozioni che noi della minoranza almeno non
abbiamo ottenuto. Mi spiace perché comunque perdere un immobile che poteva
essere utilizzato anche ad altri fini, perché ricordiamo che la superficie
permetterebbe di occupare quell'area con un sogno che io mi ero fatto
addirittura nella precedente Amministrazione, cioè finalmente riuscire a creare
un campus unico di scuole tutte collegate tra loro in modo tale da minimizzare
anche il disagio del traffico mattutino, anche perché la posizione permetterebbe
comunque un facile accesso agli autoveicoli senza dover intralciare le strade
cittadine sanremesi, in considerazione del fatto anche che le strade percorribili la
mattina a Sanremo sono due. Io auspico quindi un ripensamento del Sindaco, so
che non può farlo perché ormai tutto è stato ampiamente deliberato e votato in
questa assise, però capisce bene che a nome mio e spero anche a nome di
qualche altro mio collega della minoranza non solo del mio partito ma anche
degli altri qui a fianco, vi possa essere una sorta di disappunto per questa
operazione.
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Durante l'intervento del Consigliere Baggioli sono entrati i Consiglieri Antonelli
e Riello: presenti 24.
Consigliere Solerio: Un intervento molto veloce. Questa pratica è a conclusione
di un iter amministrativo che è iniziato con la deliberazione del piano delle
alienazioni e contestualmente con l’approvazione di questo SUA. In quella sede
vi erano stati molti interventi e anche contrasti di opinione abbastanza forti tra
chi chiedeva che non venisse inserito il tribunale di Sanremo nell'elenco dei beni
da alienare, e la maggioranza che invece insisteva e sosteneva questa necessità.
In quell'occasione il Sindaco prese un impegno, che prima che si addivenisse alla
effettiva alienazione avrebbe comunicato alla Conferenza dei Capigruppo se
questo passaggio così doloroso per la città fosse indispensabile e necessario
ovvero se si poteva scegliere qualche via diversa. Il Sindaco ha mantenuto
questo impegno, è venuto nella Conferenza dei Capigruppo e ci ha comunicato
che è intenzione dell'Amministrazione proseguire questa procedura e portare a
compimento il trasferimento del diritto di proprietà del Tribunale a un altro
soggetto. La novità, che io pensavo che stasera il Sindaco in apertura
comunicasse al Consiglio comunale, è che questo trasferimento non avverrà più
attraverso l'evidenza pubblica, ma attraverso una procedura prevista da una
legge speciale che consente di trasferire questo bene alla Cassa DD.PP. con una
procedura che, se ho capito bene, prevede che sia la Cassa stessa a fare la
valutazione del bene e su quella valutazione ha il diritto di ottenere uno sconto
del 20%. Ora, questa è una novità che ci è stata cortesemente comunicata, ma
che a mio avviso dovrebbe anche essere rimessa un po' alla discussione del
Consiglio comunale, perché un conto è vendere un bene nell'ambito di
un'evidenza pubblica che garantisce il rispetto di regole di trasparenza, ma anche
l'obiettivo di raggiungere il maggior corrispettivo possibile, un conto è scegliere
questa procedura, che tra l'altro dimostra che quello che la minoranza ha
coerentemente sostenuto, che non vi erano i tempi tecnici per fare l'asta, tant'è
vero che siamo qui ad approvare le osservazioni al 5 di novembre ormai, quindi
veramente in zona Cesarini, dicevo, questo dimostra che quella ipotesi di
alienazione mediante asta pubblica era una ipotesi totalmente campata in aria e
non perseguibile in concreto, perché trovare un acquirente disponibile ad
investire una somma superiore a 10 milioni di euro sicuramente non era
possibile in così poco tempo.
Ora, secondo me, questa variante in corso d'opera della procedura di alienazione
dovrebbe essere rimessa alla discussione del consiglio comunale e in questo
senso sarebbe opportuno sospendere la trattazione di questa pratica e aprire,
previa convocazione di un apposito Consiglio comunale, una discussione su
questa procedura di assegnazione alla Cassa DD.PP. Questo lo dico per
correttezza perché, secondo me, queste procedure che sono consentite dalla
legge ma a mio avviso suonano strane nelle orecchie della Corte dei Conti,
perché che si venda un bene con uno sconto del 20% sulla base di una perizia
fatta dallo stesso acquirente è, diciamo, una forzatura legislativa che in oggi
esce perché ci sono delle necessità, ma che un domani potrà essere valutata in
maniera del tutto diversa.
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Detto questo, rifacendomi a quello che ha tanto ben illustrato il Consigliere
Baggioli, queste osservazioni fatte da una cittadina che io non conosco, abbiano
una sua logica e non abbiano ottenuto dagli uffici una risposta adeguata, perché
in concreto cosa chiedeva il cittadino? Diceva, ma cara amministrazione
comunale, tu fai questa variante soltanto per avere e spuntare un maggior
prezzo di vendita, non per finalità urbanistiche. Allora, le norme urbanistiche si
presume che abbiano la funzione di razionalizzare il territorio, non abbiano la
funzione di consentire di spuntare il maggior prezzo possibile. Una domanda
semplice, e la risposta, con tutto il rispetto per il dirigente, mi è sembrata
veramente quasi una presa in giro. La motivazione della scelta urbanistica è
sufficientemente espressa in via generale e desumibile dai documenti. Questa è
una risposta? Allora non aveva bisogno di fare l'osservazione il cittadino se gli
dicono di andarsi a leggere i documenti che c'è già scritto tutto e tanto meno mi
sembra che sia accettabile la premessa dell'ufficio che dice pacificamente che
questo immobile non è più strumentale all’esercizio delle funzioni proprie
dell'ente, quando tutti in questo Consiglio comunale hanno valutato l'ipotesi di
trasferire lì gran parte degli uffici.
Ora, io non voglio tediare quest'assembla più del necessario, ma l'intervento era
solo per dare anche una comunicazione che non è stata data a tutti i Consiglieri
e per sottolineare l'unitario voto contrario del gruppo a questa delibera.
Consigliere Berrino: Sarò breve. In effetti il Consigliere Solerio mi ha anticipato
su lacune delle argomentazioni che volevo trattare in questo breve intervento.
Per primo volevo mettere in evidenza che, ancora una volta, l'Assessore
all'Urbanistica, che è competente sulla pratica, è assente, signor Sindaco, e
anche questa sera noi, se avessimo delle osservazioni tecniche e non politiche da
fare ci dovremmo tra virgolette accontentare delle capacità professionali
dell'Assessore Menozzi che casualmente è architetto, ma che come ho detto
nello scorso Consiglio comunale potrebbe essere anche un coltivatore di pere,
con tutto il rispetto per chi lo fa, e quindi nell'impossibilità materiale di dare
delle giustificazioni. Se lei nomina un Assessore deve pretendere che l'Assessore
sia qua in Consiglio a rispondere alle domande soprattutto quando le pratiche
trattate sono sue. Il suo Assessore all'Urbanistica è un Assessore ombra, non lo
vediamo mai! Soprattutto è un Assessore muto, perché non lo abbiamo mai
sentito parlare. Noi forse abbiamo bisogno, ogni tanto, di risposte tecniche che
rispondano alla nostra ignoranza in materia. Io come avvocato non mi occupo di
urbanistica e sono profondamente ignorante, ma avrei voluto chiedere - e non lo
chiedo all'Assessore Menozzi perché non è sua competenza – all'Assessore da
lei nominato, signor Sindaco, perché si è accontentato di quelle poche righe
scritte dall'ufficio per rispondere alle osservazioni fatte da un cittadino. E' un
periodo in cui la politica entra in crisi perché i cittadini, a milioni, anche sulla
spinta di movimenti dal basso, chiedono spazio in politica e quindi questa sera
parliamo di uno di questi motivi. Una persona, non si sa chi, a me
personalmente il nome non dice nulla, ha fatto delle osservazioni ad una pratica
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urbanistica che viene ritrattata per questo motivo in Consiglio comunale con
controdeduzioni. Io immagino che questo cittadino o questa cittadina che ha
fatto le osservazioni o è un tecnico oppure si sia rivolta a un tecnico per farle e
meritava il rispetto di un Assessore che tecnicamente per competenza politica, e
non per competenza professionale, le rispondesse. Gli uffici hanno detto
pochissimo, vergognosamente poco, perché non hanno tolto a questa parte, al
gruppo di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale, come ha già detto il consigliere
Solerio per il gruppo di Forza Italia, nessuno dei dubbi che ci possono aver
insinuato tecnicamente le osservazioni di un cittadino. Io penso che il cittadino
invece abbia il diritto di trovare qua, o attraverso di noi o direttamente, come gli
dà modo la legge, delle risposte quando ha qualcosa da dire nei confronti del
Comune e questa sera sicuramente non fate una bella figura con l'assenza
dell'Assessore Emanueli a rispondere tecnicamente a che cosa aveva a dire
questo cittadino. Questo cittadino ha avuto la risposta degli uffici, bene, ma
meritava anche una risposta da chi politicamente si occupa dell'aspetto tecnico
della vicenda e secondo me attraverso l'Assessore Emanueli l'Amministrazione
avrebbe dovuto dire qualcosa a questo cittadino, perché si è dovuta
accontentare di queste poche righe dell'ufficio e perché è perseverante nel voler
superare le osservazioni di un cittadino qualsiasi che ha usato i poteri che gli dà
la legge per intervenire in un dibattito che sennò sarebbe stato rinchiuso solo tra
queste quattro mura e davanti alle telecamere, per chi lo vede, avrebbe avuto il
diritto di avere una risposta e a noi dispiace che questa risposta invece stasera
questa cittadina e chi la pensa come lei non l'abbia avuta.
Siamo un po' sconcertati anche dal fatto che se l'Assessore Menozzi questa sera
è intervenuto al posto dell'Assessore Emanueli poteva anche intervenire al posto
di lei, signor Sindaco, e spiegare che forse stiamo perdendo del tempo perché
voi siete già andati avanti. Il Sindaco, seguendo il suo impegno preso in
Consiglio comunale, è venuto in Conferenza dei Capigruppo e ci ha detto che
cosa intende fare l'Amministrazione, ma sinceramente meritano i cittadini che
sono qua presenti nel pubblico e lo meritano anche gli altri Consiglieri comunali
così come i cittadini che ci stanno ascoltando in TV, di sapere che stiamo forse
nel 90% dei casi perdendo tempo stasera. Questo perché la pratica non avrà
bisogno di questo ulteriore epilogo, perché se la Cassa DD.PP. intenderà
perseverare nel suo tentativo di lucrare sulla nostra necessità andrà avanti e
comprerà il Tribunale, lo comprerà a un prezzo molto inferiore al nostro prezzo
di stima, ad un prezzo del 20% inferiore alla sua stima. Poi lo rivenderà, con il
pacchetto che gli abbiamo fatto noi, lucrandoci sopra come è giusto che sia, anzi
no come è giusto che sia, lucrandoci sopra perché la Cassa DD.PP. si è aperta a
questo per poter rimpinguare le proprie casse, ma come non lo fa il Comune
non lo dovrebbe fare neanche la Cassa DD.PP. di lucrare sulle spalle degli enti
pubblici - che sono stati affamati dai vari governi che si sono susseguiti - che si
trovano nella necessità di vendere, e siccome si trovano nella necessità di
vendere per rispettare un patto di stabilità imposto dal Governo è vergognoso
che un altro ente dello Stato approfitti di questa fretta dei Comuni di vendere
per poi poter incassare lei di più.
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E' vergognoso, dovrebbero fare una legge – il suo presidente del Consiglio
Renzi, che appartiene alle forze politiche che l'appoggiano – per proibire che la
Cassa DD.PP. venda a un solo euro di più da quanto compra dai comuni, perché
se lo fa è vergognoso, o almeno dovrebbe avere l'obbligo che quando rivende il
99% tolte le spese lo dovrebbe riversare di nuovo ai comuni, sennò questa è una
vergogna che stanno mettendo in atto, signor Sindaco. E' una vergogna che i
cittadini di Sanremo paghino sulla propria pelle non per colpa sua, e questo
glielo dico credendoci profondamente, non per colpa sua ripeto, ma per colpa di
un patto di stabilità che è vergognoso e che è fatto per mettere in difficoltà i
comuni e per far sì che sia solo il governo centrale a guadagnarci per mettersi a
posto i loro conti a spese dei cittadini. Io anche per questo motivo voterò
contro questa sera, ma voterò contro anche la sera in cui porterete la pratica
sull'eventuale cessione del bene alla Cassa DD.PP. perché essa non deve fare
come altri enti dello Stato questo gioco vergognoso sulle spalle dei cittadini. E'
vergognoso, signor Sindaco, quello che si sta mettendo in atto sulla nostra pelle
e sulla sua pelle di Sindaco che tutti i giorni si trova a che fare con le difficoltà
dei cittadini che la fermeranno per strada per dirle perché non spendete, è
vergognoso questo! Tutti i sindaci d'Italia dovrebbero fare un documento
comune per chiedere al Governo una legge contro queste porcate istituzionali
che fanno, perché la Cassa DD.PP. dovrebbe anticipare al Comune di Sanremo
il prezzo di acquisto e poi posticipandolo al momento dell'incasso e versarci
quanto ci ha guadagnato in più, facendo gli interessi finalmente dei cittadini e
non solo per coprire i buchi che hanno causato in questi anni. Io questo lo trovo
profondamente vergognoso signor Sindaco. Glielo dico con l'amarezza nel
cuore perché forse anch'io se fossi stato Sindaco sarei stato obbligato a fare
determinate manovre, ma è vergognoso che lo Stato permetta queste vicende,
queste schifezze sulle spalle di noi cittadini.
Tolto questo, però, c'è anche un'altra ipotesi. Forse al 90% perdiamo del tempo,
però c'è un 10% di rimanenza perché se poi la Cassa DD.PP. ci dice che loro lo
stimano 8 milioni e col 20% in meno ci danno 6,6 milioni decidiamo di non
venderglielo perché allora ce lo rubano sto tribunale, tra virgolette, così non mi
querela nessuno, e poi dopo le ultime affermazioni in Consiglio non vorrei mai
che uno avesse degli amici anche alla Cassa DD.PP. e devo essere difeso da
querele anche in questo caso, no? Allora, se ce lo rubano, signor Sindaco, lei
dirà di no e allora è giusto tenersi una porta aperta per l'eventuale privato che,
pagandolo molto di più della Cassa DD.PP. lo vuole comprare per lucrarci lui,
ma se ci lucra un privato per me non c'è problema, ripeto, sarebbe sempre
meglio non venderlo ma se ci lucra un privato sono un po' fatti suoi, c'è il rischio
di impresa, magari fallisce a causa delle lungaggini burocratiche, non riesce a far
niente e ci regala i 12 milioni di euro e va bene, quindi dico, ci teniamo
comunque una finestra aperta perché se non lo vendiamo alla Cassa DD.PP.
rimaniamo in corsa per fare un'asta, anche se nel 2015, quindi ce la vedremo col
patto di stabilità.
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Però, come gruppo di Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale io torno sulla mia idea
iniziale che dico da agosto. A Ventimiglia, è appena uscito sui giornali on line e
anche sulla stampa, l'Amministrazione di sinistra ha deciso di trasferire nella
sede dell'ex Tribunale metà degli uffici comunali con grande comodità per i
cittadini e grande risparmio di soldi perché anche loro erano ubicati in varie
parti della città pagando locazioni passive. Allora io la invito ancora una volta a
valutare, sempre tenendo conto che il patto di stabilità è il dio economico
imposto dal governo
centrale, l'ipotesi di risparmiare nel futuro non
abbandonando del tutto l'idea di trasferire nel vecchio tribunale alcuni edifici
pubblici che in oggi sono situati in altre parti della città, per cui paghiamo
profumati affitti.
Consigliere Arrigoni: Premesso che noi come M5S siamo da sempre contrari
alla vendita dei beni pubblici per fare cassa, l'abbiamo ribadito più volte qui
proprio in questa sede e anche fuori che siamo contro la vendita dell'ex
Tribunale. Questo ormai è un dato acclarato. In un nostro intervento, sempre
qui in Consiglio, avevamo sollevato alcune nostre perplessità, ovvero
chiedevamo se l'attuale destinazione d'uso del compendio immobiliare, gli uffici
pubblici giudiziali, avessero caratteristiche strutturali e tipologiche compatibili
con le nuove funzioni residenziali. L'art. 29 della L.R. 27.12.2011 n.37
disciplina le procedure per l'approvazione dei programmi per l'alienazione e la
valorizzazione di immobili non strumentali di proprietà, tra l'altro, dei comuni,
per il mutamento di destinazione d'uso. Il Comma 2 dell'art.29 suddetto così
recita: "Gli immobili inseriti nel programma di cui al comma 1 possono
assumere le destinazioni d'uso urbanistiche previste nei vigenti piani urbanistici
comunali, nelle aree contigue, purché aventi caratteristiche strutturali e
tipologiche compatibili con le nuove funzioni. L'ex tribunale le ha queste
caratteristiche? Era un nostro dubbio.
Per ultimo ricordiamo che la giurisprudenza penale si è soffermata diverse volte
sul concetto delle caratteristiche tipologiche e strutturali di un edificio, di fatto
potremmo essere in presenza di un'attività di restauro e risanamento
conservativo, pertanto sarebbero attuabili solo opere che lasciano inalterata la
struttura dell'edificio sia all'esterno che al suo interno, dovendosi privilegiare la
funzione di ripristino dell'individualità originaria dell'immobile. Ne deriverebbe
che non possono essere mutati la qualificazione tipologica del manufatto
preesistente, cioè i caratteri architettonici funzionali, gli uffici, e gli elementi
strutturali, cioè quelli che materialmente compongono la struttura
dell'organismo edilizio interna ed esterna. Quindi questi erano e sono alcuni dei
nostri dubbi che rimangono. Ora, abbiamo letto con molta attenzione la lettera
inviata al Comune dalla cittadina, nella lettera vengono esposti punti molto
precisi e gravi che gli uffici hanno valutato e respinto proponendo le loro
controdeduzioni. Nella lettera si osserva che la delibera del Consiglio comunale
del 2.9.2014 introduce una variante alla normativa di PRG che riduce le aree
destinate a servizi pubblici impropriamente e senza aver verificato l'entità del
danno, di fatto considerato sconosciuto, ma comunque monetizzabile, che per
quanto sopra esposto la delibera è viziata da mancanza di istruttoria, carenza di
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motivazione e indeterminatezza degli effetti. Che la variante esula dalle regole
dell'urbanistica in quanto non si occupa dello studio del territorio e del suo
sviluppo, né della progettazione dello spazio urbanizzato e della pianificazione
organica delle sue modificazioni. Inoltre, nell'osservazione viene evidenziata
l'esistenza di un vincolo gravante sull'immobile con scadenza fissata al
22.2.2015. Gli uffici fanno presente che il citato vincolo riguarda il
mantenimento degli archivi degli atti dell'ex palazzo di giustizia. Scusate e se è
poco, ma tanto è stata data notizia nel piano alienazioni e quindi è tutto in
regola. Inoltre, il Settore Patrimonio si è peraltro attivato al riguardo con il
Ministero di Giustizia, manifestando l'esigenza di liberare l'edificio nei termini
previsti o, se possibile, in via anticipata per le ragioni connesse alle procedure di
alienazione del bene, ovvero permettere al Comune di vendere il bene pubblico
al più presto per fare cassa. Tornando alle risposte o controdeduzioni come dir
si voglia, fornite dagli uffici alle osservazioni inviate dalla cittadina, si legge che
occorre innanzitutto rilevare che le osservazioni costituiscono uno strumento
partecipativo al procedimento di adozione di un piano urbanistico o di una sua
variante in quanto permettono al privato di concorrere con i propri
suggerimenti. Esse devono quindi rappresentare un apporto critico e
collaborativo nel procedimento di formazione della variante, ma non certo un
elemento di censura tale da comportare l'annullamento dell'atto deliberativo di
adozione, ecc. ecc. Quindi, ok ai suggerimenti, ad un apporto critico e
collaborativo di un privato cittadino, ma attenzione, il tutto deve fermarsi lì. Il
cittadino deve conoscere i propri limiti, il cittadino che non vuole la vendita del
Tribunale e studia e manda le proprie osservazioni deve essere consapevole che
non potrà annullare nulla. Gli uffici hanno valutato, hanno fatto le loro
controdeduzioni, è tutto perfetto, in regola, come hanno scritto, quindi tranquilli
cittadini, si venderà l'ex tribunale, i vostri suggerimenti, i dubbi e le perplessità
sono stati presi in considerazione. Magra consolazione vero? Sappiamo
perfettamente di cosa stiamo parlando perché di battaglie in 7 anni ne abbiamo
portate avanti tante e abbiamo sbattuto inesorabilmente contro dei muri di
gomma. Prima come Meetup e ora come M5S, però adesso siamo entrati in
Consiglio, grazie a voi, siamo solo in due, siamo sicuramente pochi, però forse
l'aria sta cambiando. Non sarà facile, non sarà veloce, ma la partecipazione dei
cittadini può fare la differenza ed accelerare il cambiamento. I cittadini devono
interessarsi della politica, perché è la politica che tiene in ostaggio la vita di tutti
noi. Ci deve essere il desiderio e la voglia di cambiare le cose per cambiare la
vita in meglio per tutti, non rassegniamoci, mai! Grazie.
Si dà atto che durante l'intervento del Consigliere Arrigoni è uscita l'Assessore
Cassini.
Consigliere Di Meco: Per chiarire una cosa che mi sembra doverosa, anche
perché è come se in realtà alle osservazioni del cittadino l'Amministrazione non
avesse risposto. In realtà ha risposto e credo che la risposta sia netta in quanto a
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nostro avviso - ma chi avesse letto le controdeduzioni avrebbe subito capito –
c'è un vizio di competenza nel senso che le osservazioni del cittadino chiedono
l'annullamento della variante. Gli uffici dicono, e credo che su questo possiamo
essere tutti d'accordo, che le osservazioni non possono chiedere la nullità e
l'annullamento di un atto amministrativo. Possono chiedere una modifica,
possono stimolarlo in alcune iniziative, ma non possono chiedere la nullità e
l'annullamento perché chi può dare questo genere di decisione sono altri enti
amministrativi preposti proprio a questo. Per cui per quanto motivate, nel senso
che non è vero che non sono motivate, ma le osservazioni sono corredate di
tutta una serie di posizioni prese e motivate appunto dal cittadino, ma c'è
questo aspetto che in sostanza annulla in realtà le osservazioni. Cioè, anziché
chiedere l'annullamento della variante giustamente gli uffici dicono che queste
osservazioni sono poste nel modo sbagliato, per cui gli uffici entrano nella
legittimità di questo atto e di questa osservazione dicendo che avete sbagliato
ufficio, dovevate rivolgervi a qualcun altro per far annullare una delibera di
Consiglio, ma entrano anche nel merito, non è vero che non rispondono al
cittadino, rispondono, danno tutte le informazioni che chiede giustamente chi
osserva la variante. Se volete ve le leggo, perché credo che sia giusto insomma,
perché ho sentito dire che gli uffici non hanno risposto e non diamo
controdeduzioni, ma a questo punto mi sembra doveroso, se avete pazienza due
minuti, ve le leggerò. Le diamo per lette?
Consigliere Berrino: Abbiamo detto che ne hanno date poche, non che non le
hanno date.
Consigliere Di Meco: Va bene, prendo atto che comunque dite che le hanno
date, perché io avevo sentito dire da qualcuno che non ne hanno date e
comunque sono inerenti alle domande che sono state fatte dai cittadini e ne
danno una risposta, per quanto uno possa dire che siano poche o tante,
comunque sono tutte specifiche inerenti a quelle domande. Per quanto riguarda
il resto io credo che sappiamo tutti che le alienazioni sono previste e in un certo
senso dettate dalle leggi, sono procedure che non è che si inventa il Comune di
Sanremo, ma tutte le città d'Italia per ristabilire quegli equilibri che ci pone il
patto di stabilità sono obbligate ad alienare beni immobili. Questo è un po' il
senso di questa variante, sono le esigenze e le necessità di bilancio, è vero, il
bene non è più strumentale, per quanto abbia ancora questo vincolo, ma questa
è una cosa che tra l'altro io ritengo essere un'anomalia che nonostante ci abbiano
fatto il danno di portare via il Tribunale ci diano anche la beffa di tenercene una
parte vincolata. Per quanto riguarda invece il resto io dico, ma sul discorso della
Cassa DD.PP. intanto la Cassa è un ente pubblico per cui io credo che se
qualcuno ha ancora intimamente il desiderio che questo immobile rimanga di
destinazione pubblica forse l'unica strada può essere questa, perché se invece lo
diamo a un privato sicuramente ne troveremo non degli uffici, ma delle aree
residenziali, e credo che le soluzioni trovate dal Sindaco siano le più ottimali,
anche rispetto all'eventuale valutazione. Per cui, ripeto, dato che queste
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controdeduzioni le diamo per lette, ripeto ancora che le osservazioni non
possono chiedere la nullità e l'annullamento di un atto amministrativo.
Consigliere Baggioli: Ho ascoltato molto attentamente quanto detto da Di
Meco poc'anzi, il quale ha evidenziato che le controdeduzioni hanno rispettato
tutte le questioni tecniche e legislative che vanno pari passo con la questione,
però il punto è questo, diciamo che i tribunali e le corti varie si sono molto
attivate in merito ai discorsi delle alienazioni e dismissioni nel corso degli anni,
ma qui il problema è un altro, qui parliamo di un'alienazione che è
un'elencazione di beni immobili, giusto signor Sindaco?
Un'elencazione dove la variante urbanistica sinceramente ha un'istruttoria che a
mio avviso e non solo è insufficiente, dove non si evincono fattori principali
quali appunto l'interesse pubblico che è alla base della legge. Vi è il problema
degli immobili non più destinati a funzioni pubbliche che vengono tra l'altro
evidenziati nelle considerazioni fatte su questa delibera, quindi stride
completamente con quello che è il vincolo giudiziario presente oggi su
quell'immobile e a comprova di tutto questo vi è la sentenza – qua ci sono un
sacco di avvocati che potranno andare sicuramente a controllare – n.340/2009
della Corte Costituzionale dove è evidente, e questo viene scritto nel
dispositivo, infatti che non può essere considerata una scelta di pianificazione in
materia urbanistica la semplice formazione di un elenco dei singoli beni immobili
sulla base e nei limiti della documentazione esistente presso i propri archivi e
uffici, mentre generico e meramente assertivo appare il richiamo all'art.118 della
Costituzione. Adesso non è che sto qui a leggervi tutte le leggi perché
sinceramente non è la mia materia e diventerei matto, ma per questi motivi la
Corte Costituzionale, che credo sia una corte di rilevanza molto importante in
termini di queste pratiche di alienazione e quant'altro e di altre materie, dichiara
l'illegittimità costituzionale dell'art.58, comma 2, disposizioni urgenti per lo
sviluppo economico e la semplificazione della competitività, stabilizzazione della
finanza pubblica e la perequazione tributaria, dichiara inammissibile la questione
di legittimità costituzionale dell'art.58 commi 1, 3 e 9 convertito con
modificazione nella legge n.133 sollevata dalla Regione Veneto, dichiara
inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell'art.58 comma 1
convertito con modificazioni ecc. sollevata dalla Regione Piemonte, quindi sia il
Veneto che il Piemonte non ci sono riusciti. Dichiara non fondata la questione di
legittimità costituzionale dell'art.58, convertito con modificazioni nella legge
ecc. ecc. sollevata dalla Regione Emilia Romagna. Quindi abbiamo Veneto,
Emilia e Piemonte che per colpa di questa sentenza che ha evidenziato una
situazione che non era molto chiara probabilmente, perché, come nel caso di
specie, vi era una semplice elencazione di beni senza un iter burocratico di
gestione della variante urbanistica, senza tener conto della zonizzazione, senza
tener conto della questione paesaggistica, senza tener conto della zona com'è
organizzata, tutta una serie di circostanze che non vengono prese in
considerazione. Interessi pubblici: io me lo sono scaricato da wikipedia -
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Assessore Nocita, perché vedo che lei è divertito dalla questione - almeno ho
una visione astratta di quello che significa questo termine tanto ripetuto in
questa delibera, sia quella del 2 settembre che in quella di oggi che leggiamo.
L'interesse pubblico che qualifica teologicamente l'agire amministrativo, nel
senso che il potere amministrativo è vincolato immutabilmente nel fine e nella
norma e funzionalizzato al perseguimento dell'interesse della comunità. Ora farò
tre domande al signor Sindaco, primo, come mai questa delibera si sta votando
nonostante vi sia il riferimento legislativo che prevede che gli immobili con
vincoli non possano essere messi in alienazione e noi mettiamo un immobile che
è vincolato sebbene l'interessamento da parte dell'ufficio Patrimonio che
evidenzia la possibilità di far cadere il vincolo il 22 febbraio e chiede se possibile
l'anticipo della sua caduta. Poi chiedo il motivo di una spiegazione sulla base –
sicuramente l'avrà letta – della sentenza n.340 che non so se è stata presa in
considerazione dagli uffici, ma comunque qua è scritto nero su bianco, e infine
chiedo il motivo per il quale questa delibera verrà votata questa sera dalla sua
maggioranza sebbene vi siano tutte queste indicazioni negative sul prosieguo di
questa pratica.
Consigliere Lombardi: Già all'epoca quando era uscita la pratica noi la
ritenevamo quasi al buio, perché in definitiva andavamo a prendere un immobile,
indipendentemente dal fatto che a noi avrebbe fatto piacere avere prima di tutto
il Tribunale e in seconda istanza eventualmente degli uffici pubblici allocati al
suo interno, comunque sia davamo un valore importante ad un bene che in quel
momento non lo aveva, però senza troppe remore, dicendo, va beh, poi dopo
vedremo, non c'erano delle grosse specificazioni all'interno della pratica. Il dato
di fatto però all'epoca era che in teoria dovevamo portare a casa 15 milioni di
euro circa, perché questo è il problema, andare a fare cassa. All'epoca si diceva
che la stima era di 15 milioni che era secondo noi abbastanza bassa rispetto al
tipo di immobile e di posizione, che doveva essere di 12 milioni di euro in una
prima tranche e di 3 dell'altra. Chiaramente noi questa pratica non l'abbiamo
votata per motivi anche nostri di gruppo, però si parlava di una cifra, ripeto, di
15 milioni di euro, quindi una cifra ben precisa, adesso il gioco cambia, abbiamo
aumentato tutte le aliquote ai cittadini di Sanremo, le nuove regole diranno che,
se viene votata la pratica, innanzitutto non saranno già più i 15 milioni di euro,
quindi minimo minimo proprio così saranno 3 milioni di euro che vanno via, il
20% di 15 milioni, però i nostri colleghi ci hanno ricordato poc'anzi che la Cassa
DD.PP. chiaramente facendo una sua valutazione del bene quindi sicuramente il
danno aumenterà, sarà maggiore di 3 milioni di euro e sono tanti soldini.
Berrino diceva prima che avremmo avuto piacere almeno di avere Emanueli qua
anche perché andiamo a parlare di pianificazione, questo povero Assessore ad
un certo momento o non lo invitate oppure gli avete dato un foglio di carta
bianco da fare dei disegni e gli state pitturando tutto il foglio voi senza dirgli che
ci sono i Consigli comunali, perché qua chiaramente prima o poi dovremo
ridiscuterne di PUC in questo Consiglio. Ci risulta che buona parte del lavoro
che era stato fatto dalla precedente Amministrazione pare venga preso per
buono, ma se dobbiamo arrivare da qualche parte a botte di varianti qua poi c'è
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poco da fare come ragionamenti, secondo noi, quindi ci farebbe magari anche
piacere una sera di parlare nuovamente di PUC, senza portare il PUC, ma se è
presente Emanueli, però se non glielo dite…
La signora in effetti chiedeva nella sua lettera delle valutazioni urbanistiche, se
non ho capito male, lei probabilmente lo vedeva come una mera vendita con un
compenso economico e basta, da quanto ho percepito io dalle sue righe
ricevute. E' una preoccupazione ritengo corretta di un cittadino cui piacerebbe
anche sapere, a fronte del fatto che vendiamo delle cose anche sue, a parte la
cassa che si va a fare, ad un certo momento qual è la città che lui avrà nel
futuro. Penso che siano cose abbastanza normali che può pensare un cittadino.
E come la mettiamo per la differenza programmata? Perché ad un certo
momento a bilancio erano previsti determinati soldini, immediatamente andate
questa sera a modificare comunque sia delle valutazioni, bah. Comunque sia la
Cassa DD.PP. è come un privato, nel senso che non è che compra gli immobili
da valorizzare per poi tenerseli chiusi in un cassetto, quando compra
giustamente fa l'affare, ha già una bella variante attaccata sopra, non ha dei
grossi oneri da imputarsi, non si capisce più o meno la collettività cosa ci
guadagni a grandi linee, gli diamo questo bene, bellissimo, nel centro di
Sanremo, in un parco di prestigio, di fronte al mare, cosa farà la Cassa DD.PP.?
Lo terrà in un cassetto? Io credo che la Cassa farà il suo lavoro, lo valorizzerà,
quindi, dal momento in cui si deciderà di darglielo, se glielo volete dare, questo
ente dal giorno successivo lo metterà sul mercato, ma è chiaro, è normale! O vi
hanno dato delle garanzie differenti? Io non credo, io penso che funzioni proprio
così, esattamente come un privato. Quindi ci starei molto attento signor
Sindaco, anche per il fatto che non avendo una valutazione finale anche della
Cassa DD.PP. chiaramente non sappiamo a quanto si andrà a parare.
Consigliere Berrino: Solo per chiarire un attimo ai cittadini. Siccome in Italia
ormai, come dicevo nel mio primo intervento, nessuno fa nulla per nulla e
neanche gli enti pubblici che dovrebbero fare tutto soltanto negli interessi dei
cittadini, non è che giustifichiamo, quando sarà il momento, la vendita alla Cassa
DD.PP. perché così rimane un bene pubblico? Rimarrà un bene di proprietà
pubblica per il minimo tempo necessario affinché la Cassa lo venda a qualche
privato al posto nostro perché lo valorizzi secondo il progetto per cui noi lo
vendiamo. Per cui non stiamo a raccontare alla signora che sta lavando i piatti e
a quei cittadini che sono qua e a casa a guardarci le cose che stiamo a dire qua,
non rimarrà un bene pubblico, diventerà privato come se lo vendessimo noi ai
privati, solo che noi non abbiamo tempo e la Cassa DD.PP. lucra su questa
nostra fretta di vendere, ma non diciamo ai cittadini, signor Sindaco, che lei fa
quello che noi le abbiamo chiesto, mantenendolo pubblico, lo vende a un ente
pubblico, che è ben diverso che mantenerlo pubblico. Quello lo avremmo fatto
se l'avessimo destinato, potendo le risorse del Comune di Sanremo, a scuole o
uffici pubblici, così invece facciamo sì che la Cassa DD.PP. lo compri e lo
rivenda con il nostro progetto di valorizzazione a dei privati.
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Segretario Generale dott.ssa Orlando: Solo una precisazione rispetto alla
sentenza citata dal Consigliere Baggioli che è una sentenza che ha in parte
dichiarato inammissibile, se non ricordo male, la questione sull'art.58 e in parte
ha accolto delle questioni di illegittimità costituzionale per quanto riguarda la
competenza delle Regioni.
Infatti erano le Regioni ad impugnare l'art.58 perché esso prevedeva una
procedura di variante semplificata che andava a violare la competenza regionale
in materia urbanistica, quindi successivamente a questa sentenza si è interpretata
questa norma nel senso che bisogna fare tutti i passaggi della variante. La norma
era dettata in materia di semplificazione, cioè tendeva a valorizzare e a
consentire le alienazioni immobiliari degli enti locali e a consentire
contestualmente sia le varianti urbanistiche che le iscrizioni catastali. C'era tutta
una norma di semplificazione, però le Regioni hanno impugnato per quanto
riguarda appunto la violazione della loro competenza. Questo dovrebbe essere il
senso, però di questa sentenza si tiene conto tant'è che la procedura di variante
la si fa con tutti i passaggi dovuti, anche se semplificati. Quindi, laddove c'erano
gli spunti in cui la sentenza della Corte faceva riferimento a questo elenco che
era insufficiente a determinare la variante, effettivamente non si fa più un elenco,
si fa una procedura di variante ai sensi della legge urbanistica regionale, proprio
a seguito di questa sentenza. Volevo solo precisare questo, invece sul vincolo
archivistico non credo – non lo so – ma non credo che sia un vincolo che
determini l'inalienabilità, mi riservo di verificarlo, ma se l'ufficio lo ha
considerato prevedendo la possibilità di indicarlo nel bando e prevedendo la
possibilità che comunque l'acquirente versi intanto l'80% del prezzo in attesa
che venga eliminato il vincolo archivistico, evidentemente non determina
l'inalienabilità, è semplicemente un vincolo come può essere un altro vincolo
conformativo della proprietà, ad esempio in materia paesaggistica sulla
destinazione di determinate tipologie, sul vincolo della soprintendenza, ci sono
semplicemente delle conformazioni alla proprietà, per cui l'alienazione è
possibile, però per esempio notificando alla Soprintendenza, per fare un
paragone. Non so se questo determini esattamente una inalienabilità, credo che
l'ufficio l'avrebbe verificato se ci fosse stato, l'avrebbe rilevato. Poi, soltanto da
un punto di vista generale sul senso delle osservazioni, è corretto quello che
dicono gli uffici che le osservazioni hanno una funzione partecipativa, poi certo
che ogni cittadino decide di partecipare come meglio crede e non può portare ad
un annullamento in questa fase. Per arrivare ad un annullamento della variante
poi bisognerà avere un interesse concreto ed effettivo da parte del cittadino,
ecco.
Non essendovi altri interventi il Presidente pone in votazione la deliberazione di
cui all'oggetto.
La proposta deliberativa, posta in votazione per alzata di mano, viene
APPROVATA in conformità all’esito, accertato e proclamato dal Presidente,
della seguente votazione:
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Presenti:
24
Astenuti:
0
Votanti:
24
Voti favorevoli:
15
Voti contrari:
9 (Berrino, Solerio, Fera, Balestra, Baggioli,
Lombardi, Arrigoni, Riello e Antonelli)
Il Presidente pone quindi in votazione la dichiarazione di immediata eseguibilità
del provvedimento.
La proposta dichiarazione di immediata eseguibilità, posta in votazione per
alzata di mano, viene APPROVATA in conformità all'esito, accertato e
proclamato dal Presidente, della seguente votazione:
Presenti:
24
Astenuti:
0
Votanti:
24
Voti favorevoli:
15
Voti contrari:
9 (Berrino, Solerio, Fera, Balestra, Baggioli,
Lombardi, Arrigoni, Riello e Antonelli)
IL PRESIDENTE
(Alessandro IL GRANDE)
IL SEGRETARIO GENERALE
(dott.ssa Concetta ORLANDO)
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Pareri
Comune di SANREMO
Estremi della Proposta
Proposta Nr. 2014 / 99
Ufficio Proponente: Urbanistica
Oggetto: CONTRODEDUZIONI ALL’OSSERVAZIONE PRESENTATA IN MERITO ALLA VARIANTE AL PRG
VIGENTE, ADOTTATA CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 40 DEL 2
SETTEMBRE 2014, RIGUARDANTE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE EX
ART. 58 L. 133/2008 E SMI E L.R. 37/2011 QUARTO STRALCIO EX PALAZZO DI GIUSTIZIA.
Visto tecnico
Ufficio Proponente (Urbanistica)
Parere reso in ordine alla regolarità tecnica della presente proposta, ai sensi dell'art. 49 - 1° comma - del D.lgs. n.
267/2000 e succ. mod. ed int. FAVOREVOLE.
Sintesi parere: si esprime parer di regolarità tecnica ai sensi dell'art.49 comma 1del d.leg.267/2000 e s.m.i.
Data 24/10/2014
Il Responsabile di Settore
Ing. Gian Paolo Trucchi
Visto contabile
Parere reso in ordine alla regolarità contabile della presente proposta, ai sensi dell'art. 49 - 1° comma - del D.lgs. n.
267/2000 e succ. mod. ed int. ---------------.
Sintesi parere: SI ATTESTA, AI SENSI DELL’ART. 49, COMMA 1, DEL D.LGS. N. 267/2000 E SS. MM. II., CHE
LA PRESENTE PROPOSTA DI DELIBERAZIONE NON COMPORTA RIFLESSI DIRETTI O
INDIRETTI SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA O SUL PATRIMONIO DELL’ENTE
E NON SI RILEVANO ASPETTI CONTABILI PREVISTI DALL’ART. 153, COMMA 5, DEL
SUDDETTO D.LGS.
Data 28/10/2014
Responsabile del Servizio Finanziario
DOTT.SSA ILARIA PARRINI
Documento originale firmato digitalmente ai sensi dell'art. 24 del D.Lgs. n. 82/2005 e depositato presso la sede
dell'Amministrazione Comunale di SANREMO. Ai sensi dell'art. 3 del D.Lgs. 39/93 si indica che il documento è
stato firmato da:
IL GRANDE ALESSANDRO;1;46236206464904486104145267533087692099
ORLANDO CONCETTA;2;160263412250919028442546888465949578676