21 Prospettive settimanali 21

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21 Prospettive settimanali 21
Zurigo, 15 maggio 2015
Economic Research
Prospettive settimanali #21
Raiffeisen Economic Research
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Tel. +41 44 226 74 41
Data Ora
19.05. 11:00
Paese Evento/Indicatore
DE
Sondaggio ZEW
Mag
19.05. 14:30
US
Inizi costruzioni
Apr
926k
1020k I dati sull'occupazione segnalano una robusta attività edilizia
20.05. 01:50
JP
PIL, qoq
T1
0.4%
0.4% L'economia nazionale dovrebbe compensare la crisi dell'economia estera
20.05. 20:30
US
Verbale della riunione del FOMC
21.05. 03:45
CN
HSBC PMI industria manifatturiera Mag
48.9
49.4 I salari e le difficoltà delle esportazioni dovrebbero penalizzare ancora
21.05. 10:00
EZ
Markit Composite PMI
53.9
53.9 La forte domanda di consumi crea ulteriore fiducia
21.05. 15:45
US
Markit PMI industria manifatturiera Mag
54.1
54.5 Ad eccezione del settore petrolifero, la fiducia dovrebbe migliorare ancora
22.05. 08:40
FR
INSEE – fiducia dei produttori
Mag
101
101
22.05
US
CPI, mom
Apr
0.2%
14:30
Apr
Val.pre. Cons. Commento
70.2
69.0 Il consumo nazionale e l'attività d'investimento suscitano sempre fiducia
§ La ripresa congiunturale nell'Eurozona continua
§ I verbali della Fed dovrebbero rafforzare l'aspettativa
di un intervento ritardato sui tassi
§ Focus: nonostante l'aumento del potere d'acquisto
nessun boom dei consumi in Svizzera
Nei primi tre mesi l'economia dell'Eurozona è cresciuta dello
0.4% qoq e consolida la tendenza di ripresa. L'aumento dei
consumi nei paesi centrali è stato già segnalato dall'incremento della fiducia dei consumatori. Infatti per una volta perfino i paesi in ritardo cronico nelle riforme hanno sorpreso positivamente: con lo 0.3% l'Italia ha registrato una crescita superiore alle aspettative (0.2%) ed è quindi uscita dalla recessione. Segnali ancora più forti sono giunti dalla Francia che
con una crescita trimestrale dello 0.6% ha sorprendentemente superato di molto le stime (0.4%) e ha pertanto registrato il più elevato tasso di crescita da quasi due anni, il che
per l'indice della fiducia delle imprese annuncia il terzo aumento consecutivo.
Un po' diversa è la situazione in Germania. Con lo 0.3% il numero uno dell'Unione monetaria rimane su un percorso di crescita, ma dopo lo 0.7% nel trimestre precedente la dinamica
si è più che dimezzata. La domanda di consumi privati e pubblici e gli investimenti edilizi e nelle attrezzature hanno determinato impulsi nettamente positivi, mentre soprattutto il contributo del commercio estero ha avuto un effetto negativo. Il
forte consumo nazionale e l'ulteriore ripresa nell'Eurozona
non dovrebbero tuttavia peggiorare in maniera duratura l'umore in Germania.
Da ben altre preoccupazioni rimane colpita la Grecia. Dopo
che durante la riunione dell'Eurogruppo non è stato raggiunto
alcun accordo in merito alla controversia sul debito, il calo
dell'economia di -0.2% è un ulteriore freno per i greci. La situazione per la Grecia diventa sempre più difficile. Il governo
greco ha trasferito in modo ostentato la rata di credito in scadenza dell'FMI di circa EUR 750 milioni un giorno prima della
scadenza, ma di quest'importo evidentemente EUR 650 milioni derivavano dal proprio conto di emergenza FMI. I margini
di manovra per Atene diventano chiaramente sempre più limitati e i tempi per una soluzione nel poker del debito sempre
più stretti. Infatti secondo Giannis Varoufakis, la liquidità della
Economic Research
Il forte T1 dovrebbe generare impulsi positivi
0.1% I bassi prezzi del petrolio hanno sempre un effetto frenante
Grecia può diventare un serio problema già nelle prossime due
settimane.
Negli Stati Uniti, la dichiarazione dell'ultima riunione della Fed
ha già fatto sì che le aspettative riguardanti il primo aumento
dei tassi venissero ulteriormente posticipate. I verbali che saranno pubblicati la prossima settimana sveleranno ulteriori
dettagli in merito alle preoccupazioni dei membri del FOMC,
anche se queste nel frattempo sono state in parte superate
dalla realtà. Infatti, con 225'000 nuovi posti di lavoro in aprile
(al di fuori dell'agricoltura) per esempio il mercato del lavoro
USA si trova già di nuovo sulla buona strada. Tuttavia, il settore petrolifero e del gas rimane un problema, mentre il settore edilizio ha fornito un forte contributo alla crescita, il che
dovrebbe riflettersi anche nei dati sull'attività edilizia. Dopo il
rallentamento della crescita nel T1, la congiuntura dovrebbe
quindi accelerare di nuovo e l'indice dei responsabili degli acquisti per l'industria manifatturiera dovrebbe aumentare ancora leggermente.
La Cina deve affrontare una dinamica di crescita sempre in
calo e una flessione delle esportazioni. Come previsto, la
Banca centrale cinese ha reagito con una nuova riduzione dei
tassi di riferimento. Una misura che non da ultimo punta a un
aumento dell'inflazione che in aprile con l'1.5% rispetto
all'anno precedente è stata di nuovo bassa e fa sembrare sempre più improbabile l'auspicata inflazione annua del 3% circa,
comunicata ancora a marzo. Tuttavia, contro l'aumento dei
costi salariali e la pressione dovuta alla forte valuta per il momento la riduzione dei tassi dovrebbe avere un effetto modesto, per cui l'indice PMI di maggio per l'industria manifatturiera dovrebbe di nuovo rimanere sotto i 50 punti.
Per quanto riguarda il Giappone invece, l'economia è esposta
a tendenze disomogenee. Mentre l'industria delle esportazioni si vede esposta a un calo della domanda estera, per
quanto riguarda le imprese orientate al mercato nazionale si
registrano tendenze molto incoraggianti, il che dovrebbe manifestarsi in una leggera crescita nel T1.
In Svizzera, all'inizio dell'anno il commercio al dettaglio è stato
deludente e per il momento la speranza di una rapida ripresa
non è in vista (ved. Focus).
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Focus: nonostante l'aumento del potere d'acquisto nessun boom dei consumi in Svizzera
consumi degli ultimi mesi sorprende
Zürich, nel
15. contesto
Mai 2015 di un aumento del potere d'acquisto, ma riflette la fiducia dei consumatori sempre negativa. L'ultimo indice della fiducia dei conRaiffeisen Economic Research
sumatori mostra che gli intervistati hanno sempre un giudizio
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negativo sulla situazione economica nei prossimi 12 mesi. La
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stima sulla sicurezza del postoTel.
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lavoro
è ancora nettamente
peggiorata.
Sicuramente i fatturati delle vendite al dettaglio saranno penalizzati anche dal fatto che i consumatori realizzano gli aumenti del potere d'acquisto in parte direttamente all'estero.
Anche i prezzi dei beni di provenienza estera in Svizzera sono
diminuiti del 5% nell'arco di un anno, il che però non è sufficiente per contenere il turismo degli acquisti.
Economic Research
Dall'inizio dell'anno i fatturati delle vendite al dettaglio svizzeri
sono stati deludenti. Sia a gennaio sia a febbraio sono stati
registrati in termini reali flessioni rispetto al mese precedente.
Ciò contrasta con la situazione nell'Eurozona, dove l'attuale
ripresa congiunturale nel complesso accelera soprattutto a
causa dell'aumento delle spese per i consumi. In Svizzera, il
consumo privato, soprattutto durante la crisi del debito
dell'Eurozona, ha fornito un sensibile contributo alla crescita
e ha portato stabilità nell'andamento economico (ved. grafico). Negli ultimi due anni, le componenti, quali investimenti
per impianti e attrezzature nonché il commercio estero,
hanno fornito di nuovo maggiori impulsi. In particolare il commercio estero avrebbe potuto fornire un supporto all'economia svizzera in caso di una persistente ripresa nell'Eurozona.
Ma il franco diventato nettamente più forte dalla metà di gennaio impedisce quest'anno una spinta alla crescita alimentata
dalle esportazioni.
Wochenausblick #8
Crollo dei consumi poco probabile
Il futuro andamento dei consumi dipenderà principalmente
dalle prospettive congiunturali. Se il CHF non si rivaluterà ulteriormente e sulla scia della distensione sul fronte valutario
anche la fiducia dei consumatori aumenterà, il debole inizio
d'anno dovrebbe rappresentare solo un rallentamento. L'aumento da noi previsto del tasso di disoccupazione al 3.4%
non dovrebbe essere sufficiente a provocare una tendenza negativa nei consumi. Inoltre, anche nel 2015 sarà presente l'importante fattore dei consumi: l'immigrazione. Ma reali tassi di
crescita dei consumi come negli anni precedenti sono difficilmente possibili a causa della moderata fiducia dei consumatori e degli acquisti esteri. Questo dovrebbe essere evidenziato
anche dai dati che saranno pubblicati la prossima settimana,
relativi al commercio al dettaglio di marzo.
Consumo privato: supporto alla crescita dell'economia
svizzera
Contributi alla crescita, qoq
1.5%
1.0%
0.5%
0.0%
Commercio al dettaglio svizzero con debole inizio
d'anno
Commercio al dettaglio, destagionalizzato, indicizzato
(2010=100)
-0.5%
-1.0%
-1.5%
110
-2.0%
3T05 3T06 3T07 3T08 3T09 3T10 3T11 3T12 3T13 3T14
105
Consumo privato
Altre componenti
PIL
Fonte: SECO, Raiffeisen Research
100
Prudenza nei consumi all'inizio dell'anno
La tendenza positiva dei fatturati delle vendite al dettaglio degli ultimi anni sembra a rischio dopo il debole inizio d'anno
(ved. grafico). L'attuale flessione dei fatturati è paragonabile
al 2008 e al 2011, quando la crisi economica globale, rispettivamente la crisi dell'euro, avevano esercitato un chiaro effetto frenante sul consumo. Mentre dal 2011 i fatturati nominali registravano una stagnazione, la tendenza positiva delle
vendite reali rimaneva intatta: si consumava continuamente
sempre di più, ma a prezzi più convenienti. La prudenza nei
Azioni
SMI
S&P 500
Euro Stoxx 50
DAX
CAC
9175
2121
3617
11619
5055
Fonte: Bloomberg,
1)
Economic Research
90
02/07 02/08 02/09 02/10 02/11 02/12 02/13 02/14 02/15
Commercio al dettaglio, nominale
Commercio al dettaglio, reale
Fonte: SECO, Raiffeisen Research
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Valute/Materie prime
attual e %, 5 giorni %, YTD
15.05.2015 10:53
95
Brent
3.4
1.6
-0.9
-0.8
-0.7
2.1
3.0
15.0
18.5
18.3
Tassi
a ttua l e %, 5 giorni
EURCHF
USDCHF
EURUSD
Oro
Greggio1)
1.042
0.917
1.136
1219
66.6
-0.1
-1.4
1.4
2.6
1.9
%, YTD
-13.3
-7.7
-6.1
2.9
16.2
CHF
USD
EUR (DE)
GBP
JPY
3M
10YR
bp, YTD
-0.79
0.28
-0.01
0.57
0.10
0.10
2.19
0.64
1.94
0.40
-22
2
10
18
8
EDITORE
AUTORI
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Economista capo Martin Neff
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Economic Research
Wochenausblick #8
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Materie prime, Economia mondiale
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Zürich, 15. Mai 2015
UME, Germania
Tel.: 044 226 74 37
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