Appunti del modulo di Tecnologie didattiche (parte I)
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Appunti del modulo di Tecnologie didattiche (parte I)
Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 1 / 9 Appunti del modulo di Tecnologie didattiche (parte I) Marco Lazzari Università degli Studi di Bergamo Tecnica • • • • • • • • • • • • radice indoeuropea: tek da cui tessere e testo pratiche esperte di composizione di diversi elementi per generare un tutto organico dimensione operativa e generativa intenzionalità finalizzata dei comportamenti per Aristotele è un’arte subordinata alle scienze pratiche e teoretiche e priva di fondamento epistemologico insegnabile per apprendistato scheggiatura selce, lavorazione metallo, ... il Settecento rivaluta la tecnica (Encyclopedie) è neutrale? – favorevoli: poi dipende dall’uso che se ne fa – contrari: è ab origine orientata a un fine è positiva? – orientata a un fine non può altro che esserlo – e però... insieme di comportamenti finalizzati: – sulla base di prove ed esperienze socialmente convalidate – sono riconosciuti adatti a raggiungere determinati risultati – per il soddisfacimento di un certo bisogno Tecnologia • • • • • • • si aggiunge il logos – discorso sulla tecnica dovrebbe essere un livello superiore riflessione sulla tecnica sui criteri di applicabilità connessione con saperi e principi generali termine usato anche per più tecniche connesse: t. della comunicazione [tecnica e tecnologia sovente intercambiabili] Tecnologie educative • • • ma una tecnologia può educare? E l'intenzionalità dell'educatore? “sistemi di mezzi didattici, su basi scientifiche e tecniche avanzate, per la razionalizzazione della produzione e del controllo di programmi di istruzione” M. Laeng “studio sistematico dei metodi e dei media per l’analisi, la progettazione, lo sviluppo e la valutazione dei processi di istruzione-apprendimento, finalizzato a risolvere problemi complessi, coinvolgenti persone, procedure, idee, organizzazione, risorse tecniche e finanziarie” L. Galliani Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 2 / 9 • dimensioni dell’innovazione generata dalla tecnologia in campo pedagogico – educativo – analisi delle organizzazione formative in quanto sistemi – programmazione educativa e progettazione didattica – gestione/conduzione delle dinamiche comunicative – valutazione – sviluppo, implementazione e sperimentazione di nuovi modelli educativi e ambienti formativi Tecnologie didattiche • • • • • smorza l'accento sull'educazione indirizza la dimensione trasmissiva e costruttiva delle tecnologie dispositivi che rendono efficace la didattica: lavagna, PC, LIM, ebook, tablet... “definizione e sviluppo di modelli teorici e la messa a punto di metodologie e di sistemi tecnologici per risolvere problemi riguardanti l’a. umano in situazioni finalizzate e controllate [...] approccio sistematico e interdisciplinare che, mutuando conoscenze da settori differenti [...] le integra in un sistema complesso, controllato e finalizzato” V. Midoro tecnologo dell’educazione informatico – informatico: attento a dettagli hw/sw, aggiornamento dell'ambiente – tecnologo: incrocia la disponibilità di strumenti con le competenze del corpo docente e dei discenti – informatico: attenzione a interfaccia comunicativa – tecnologo: accento su contenuti e carico cognitivo Tecnologie dell'istruzione e dell'apprendimento • • • • • accento sulla dimensione didattica e sull'apprendimento formale apprendimento formale: nei sistemi scolastici organizzati e strutturati, che generalmente conducono al conseguimento di una certificazione (diploma, laurea) apprendimento non formale: organizzato al di fuori dei contesti scolastici, come nella formazione iniziale o in itinere in azienda o in ambiti associazionistici (per esempio, corso per volontari di pronto soccorso). apprendimento informale; pratiche apprenditive messe in atto dagli individui in contesti diversi da quelli formali e non formali, con i quali si acquisiscono anche in maniera non intenzionale nuove conoscenze e abilità lungo tutto il corso di vita (per esempio dalla famiglia, dai media, dalle biblioteche, dal Web). Educare nella tecnologia • • • • qualsiasi progetto educativo contemporaneo si radica in un mondo ad alto tasso tecnologico la tecnologia appare dunque imprescindibile la formazione si svolge (quasi) sempre nei media è bene essere consapevoli di opportunità e limiti degli strumenti Educare alla tecnologia • • la conoscenza tecnologica come obiettivo educativo alfabetizzazione informatica Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 3 / 9 – Fondamenti di informatica – laboratorio tesi Educare con la tecnologia • • • usare dispositivi tecnologici come supporto (ambiente?) per favorire l’apprendimento LIM in classe piattaforma eLearning Educare per mezzo della tecnologia • • studiare l’educazione per mezzo della tecnologia: sfruttare la tecnologia per una riflessione sulla didattica (registrazione lezioni da riesaminare, analisi di dati sugli apprendimenti, ...) fase postattiva della didattica progettare (tecnologicamente) l’educazione: applicare principi e atteggiamenti tecnologici all’organizzazione di ambienti educativi fase preattiva Processo / prodotto • • tecnologia di processo: uso le tecnologie per organizzare, agire la didattica – gestisco la comunicazione tra corsisti su forum – faccio la valutazione di un corso con strumenti online – uso i social per analizzare una organizzazione formativa tecnologia di prodotto: i risultati di un’attività didattica – dispense, manuali, corsi online, podcast Linguaggio / strumento • • tecnologia come linguaggio – tecnologie digitali – tecnologie multimediali tecnologia come strumento – tecnologie telematiche – tecnologie online – tecnologie 2.0 L’informatica a scuola • • • • • • investimenti in tecnologie educative tecno-entusiasti vs tecno-scettici forza naturale in grado di portare le persone in un mondo di maggiore armonia (Negroponte) bacchette magiche buoni maestri Maria Ranieri, gli imperativi per l’adozione dell’informatica nelle scuole (Le insidie dell’ovvio) Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 4 / 9 Imperativi sociali • • • • • adeguarsi agli avanzamenti t., rimanere al passo rispondere a bisogni e domande della società dell’info e dell’economia della conoscenza t. a scuola per attrarre interesse genitori > iscrizioni richiesta di t. dagli studenti (?) nativi digitali automatismo genitori insegnanti: • buona edu = edu digitale Imperativi professionali • • skills informatici lavoro t. informatiche essenziali per I cittadini della società dell’info Imperativi pedagogici • • • • nuove t. miglioramento edu motivazione, apprendim, ritenzione, coinvolgimento, partecipazione, produttività supporto apprendim informale risorse in Rete per insegnanti, interazione con colleghi crescita professionale Imperativi organizzativi • • • • • migliora efficacia organizativa comunicazione: più immediato accesso a offerta formativa migliori modalità di erogazione della d. (varietà di proposte formative, per es. eLearning) supporto a mansioni burocratiche: insegnante digitale migliore rapporto con famiglie Fatti e valori • • • • valore: tutti devono avere accesso alle TIC, sviluppare competenze, esercitare piena cittadinanza fatto: l’uso delle t. migliora l’a. valori: etica e finalità fatti: richiedono evidenze Amnesia • • • spesso si trascurano i risultati delle ricerche rimozione collettiva all’apparire dalla novità poi la massa dei risultati mediocri travolge i pochi ma buoni Lezioni che si scordano • complessità / multidimensionalità dell’innovazione tecnologica – strumenti t. spesso inappropriati al contesto (fuori dal laboratorio), fragili, difficili da usare – scarsa offerta di contenuti adeguati Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 5 / 9 – scarso supporto tecnico per i D. – difficile inserimento in routine scolastica – resistenza all’innovazione dei D. (tendenza a riprodurre il noto) Evoluzione tecnologie Anni '60 • • • programmi di insegnamento, possibilità di apprendimento individualizzato restituzione del del grado di apprendimento di ciascun discente CMI (Computer Managed Instruction) Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 6 / 9 • • – computer inserito nel processo didattico con compiti amministrativi, gestionali, di controllo – per fornire obiettivi e risorse di apprendimento – per valutare le prestazioni dei discenti – non sostituisce, ma aiuta il docente – fornisce informazioni sui singoli soggetti e sulla classe – verifica il livello di apprendimento tramite test CAI (Computer Assisted Instruction) – computer come dispositivo in grado di provvedere in maniera autonoma all'insegnamento – lezioni individuali di stampo skinneriano – informazioni strutturate e ramificate, (sequenze di schermate), percorsi individualizzati di apprendimento e valutazione con strumenti per l’autoverifica – largamente superata della cosiddetta istruzione programmata. – organizzazione gerarchica dei saperi e percorsi definiti – scarsa interattività ICAI (Intelligent Computer assisted Instruction) – funzione tutoriale comportamentismo – guidano lo studente nell’apprendimento – rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendimento individuali – usano tecniche di intelligenza artificiale cognitivismo – costruiscono un modello di studente – ICBT (Intelligent Computer Based Training) e ITS (Intelligent Tutor System) • modello dello studente • strategie di insegnamento (modulo di tutoring) • esperienza di problem solving (in un determinato campo) Cognitivismo e ipertestualità • • • • • la reticolarità degli ipertesti e la ri-composizione delle conoscenze nuove e pregresse ruolo attivo dell’utente del navigare (scelta tra le varie opzioni fornite dai collegamenti) non linearità dei contenuti non sequenzialità della fruizione utente consapevole (?) attivo responsabile Ipertesto • • • • • • • • è un testo digitale le sue parti sono testi digitali [nodo] le parti connesse in una struttura reticolare (digitale) [collegamento; link] la struttura determina il modo in cui l’ipertesto può essere fruito [navigazione] è legata a un autore(i) che ha(nno) scritto / scelto i testi e li ha(nno) legati insieme nodo: unità minimale, dotato di autonomia, completezza link: connette parti tematicamente affini, logicamente correlate parola attiva, hotword, hotospot: sede del link, evocatività (della destinazione) Didattica ipertestuale • • promuove processi cognitivi di tipo associativo e flessibile sviluppa forme di consapevolezza metacognitiva Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 7 / 9 • • • incentiva la cooperazione e l'interazione sperimenta l’integrazione fra linguaggi sviluppa l’autonomia di orientamento e ricerca Ambienti costruttivisti • • • • • • • • • • • allestimento di ambienti formativi complessi, nei quali è possibile combinare testi, audio, immagini statiche e dinamiche generazione di ambienti nei quali convivono diversi sistemi simbolici e una molteplicità di risorse (umane, strumentali e logistiche) ruolo attivo del discente enfatizzano la costruzione della conoscenza contestualizzano lo svolgimento dei compiti rappresentano la complessità reale offrono ambienti di apprendimento fondati sul reale offrono rappresentazioni multiple della realtà alimentano la riflessione favoriscono la costruzione cooperativa della conoscenza costruzionismo: Logo, coding Multimedialità • • testo sincretico: pluralità di linguaggi, linguaggi eterogenei, strategia comunicativa unitaria coesione e coerenza: stesso autore(i), stesse regole di produzione del testo Paivio, doppia codifica • • sistema visivo – codifica, gestione di oggetti / eventi rappresentati in modo analogico e processati in parallelo sistema verbale – codifica, gestione di info linguistiche / astratte rappresentate in forma simbolica / proposizionale e processate sequenzialmente Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 8 / 9 Carico cognitivo • • molte situazioni apprenditive spostano risorse cognitive su attività non obiettivo e ritardano apprendimento i discenti elaborano rappresentazioni integrate di testo e immagini combinazioni inopportune possono sviare attenzione / carico cognitivo da apprendimento a rappresentazione Apprendimento multimediale • • • • Mayer fa sintesi rappresentazioni visive e verbali elaborate in canali separati capacità di elaborazione canali limitata apprendimento quando il soggetto elabora attivamente – seleziona info rilevanti (in ciascun canale) – organizza in rappresentazioni coerenti – integra fra loro e con conoscenze pregresse Sei principi dell'apprendimento multimediale • • • • • • multimediale – si apprende meglio con integrazione parole / immagini vicinanza spazio – temporale – meglio parole e immagini vicine e simultanee rilevanza o coerenza – capacità limitata della memoria di lavoro evitare parole e figure irrilevanti modalità diversa – meglio spiegazione orale + figure che testo scritto e figure ridondanza – non si apprende bene se info ridondante e in troppi formati personalizzazione – meglio stile non formale Instructional design • • • identifica i metodi adeguati affinché, poste certe condizioni, l’apprendimento risulti (trasferibile), efficace, efficiente e attraente una teoria di ID definisce i metodi che facilitano l’apprendimento e ipotizza le situazioni in cui è opportuno e/o preferibile usarli o non usarli Reigeluth (1999): una teoria che offre indicazioni esplicite su come aiutare le persone ad apprendere e svilupparsi, includendo nel processo la dimensione cognitiva, emozionale, sociale, fisica e spirituale ID: due scuole di pensiero • la prima ritiene che si possano individuare principi e criteri ragionevolmente generalizzabili ai quali la progettazione di ambienti d’istruzione può rifarsi (per esempio Merrill con il PADAI) Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012) Appunti di tecnologie didattiche, parte I – p. 9 / 9 • • la seconda formula sostiene che si possano (soltanto) dare consigli metodologici relativamente al processo di allestimento degli ambienti e al clima al quale ci si deve ispirare (atteggiamento proprio del costruttivismo) secondo Merrill l’apprendimento è facilitato se PADAI – Process: soluzione di problemi autentici – Activation: attivata conoscenza preesistente – Demonstration: si dimostra invece che dire – Application: pratica con problemi (con feed back e coaching) – Integration: trasferimento al mondo reale Bibliografia • • • • • • • • • G. Bocchi, M. Ceruti, Origini della scrittura. Genealogie di un’invenzione, Bruno Mondadori, 2002 A. Calvani, Per un’educazione evidence based, Erickson, 2012 A. Calvani (a cura di), Principi di comunicazione visiva e multimediale, Carocci, 2011 M. Lazzari, Informatica umanistica, McGraw-Hill, 2014 N. Mammarella, C. Cornoldi, F. Pazzaglia, Psicologia dell'apprendimento multimediale, il Mulino, 2005 W.J. Ong, Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola, Il Mulino, 1986 M. Ranieri, Le insidie dell’ovvio, ETS, 2011 P.C. Rivoltella, Neurodidattica. Insegnare al cervello che apprende, Cortina, 2012 R. Simone, La terza fase. Forme di sapere che stiamo perdendo, Laterza, 2006 (3a ed.) Marco Lazzari, corso di Didattica 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e Che cos'è la tecnologia dell'educazione, A. Calvani, Carocci, 2012)