conoscenza, abilità, competenza, Indicazioni Nazionali per

Transcript

conoscenza, abilità, competenza, Indicazioni Nazionali per
Appunti di didattica, parte VI – p. 1 / 10
Quadro Europeo delle Qualifiche: conoscenze
•
•
•
•
«conoscenze»: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le
conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di
lavoro o di studio. Nel contesto del QEQ le conoscenze sono descritte come teoriche e/o
pratiche
sono sia atto sia prodotto del conoscere
– atto: rapporto con l’oggetto del conoscere, elaborazione di informazioni,
consapevolezza
– prodotto: dato organizzato e connesso con altri  conoscenze
la didattica promuove attivazione, esecuzione e finalizzazione di processi conoscitivi e
acquisizione personale di dati, concetti, valori, regole, modelli esplicativi del reale
processo conoscitivo e conoscenze sono per l’istruzione...
– condizione
– oggetto
– obiettivo
Scelta di campo
•
•
•
•
•
•
•
•
•
realismo ingenuo: conoscenza come visione immediata (non mediata) della realtà esterna al
soggetto che conosce
idealismo: conoscenza come costruzione interna al soggetto
realismo critico: conoscenza come processo tra soggetto e realtà interattivo, costruttivo e
complesso, non riducibile a una sola operazione
conoscenza in quanto processo: un soggetto acquisisce un oggetto strutturato in elementi
interni e lo inserisce in una rete di conoscenze già presenti
– le conoscenze pregresse condizionano l’acquisizione
– il soggetto raffina i propri processi conoscitivi
il soggetto conosce l’oggetto con atti di comprensione concettualizzazione e riflessione
movimento interno di scoperta, esterno di supporto
acquisizione per interazione dinamica tra soggetto e oggetto, con mediazione del soggetto e
del contesto relazionale e sociale
conoscenze: dati, principi, valori, concetti, teorie da atti conoscitivi dei soggetti e per
accumulazione di studi e scoperte in una cultura
parte attiva del processo di conoscenza
Caratteristiche della conoscenza
•
conoscenza studiata dalla didattica come realtà
– intenzionale
– interattiva
– plurale
– strutturata
– processuale
Intenzionale
•
•
incontro tra soggetto e oggetto (filosofia  carattere intenzionale): il soggetto deve
incontrare un oggetto
il dato necessita di un soggetto in grado di conoscerlo
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 2 / 10
Interattiva
•
•
•
•
la conoscenza dipende dal modo di darsi dell’oggetto
– caratteristiche, modalità di presentazione
 importanza di:
– linguaggio usato dal docente
– setting della classe
– relazioni docente-discente
– relazioni discente-discente
Astin, A. (1993). What matters in college? Four critical years revisited. San Francisco, CA,
USA: Jossey-Bass
• indagine su > 20.000 studenti universitari statunitensi
• D: quali sono i fattori ambientali con maggiore capacità predittiva del successo
accademico e della soddisfazione?
– qualità interazione docente-discente
– qualità interazione discente-discente
– più dei contenuti curricolari
rispetto a queste forme di interattività
– il cognitivismo rischia di dimenticare l’oggetto (ciò che conta sono i processi mentali)
– il comportamentismo rischia di dimenticare il soggetto (importa il processo di
istruzione)
Plurale
•
•
•
•
è auspicabile che il processo conoscitivo si basi su una pluralità di facoltà di chi apprende
intelligenze multiple di Gardner
2 modi di pensare per Bruner:
– paradigmatico: illuministico, descrive concetti e situazioni in astratto,
decontestualizzate (linguaggio matematico)
– narrativo: classico, descrive situazioni nella loro ricchezza contestuale (linguaggio
naturale)
Lonergan:
– 3 operazioni: sperimentare, capire, giudicare
– 3 livelli: dati, ipotesi (insight), verifica / giudizio
– la conoscenza da compresenza delle 3 operazioni e dei 3 livelli
Strutturata
•
•
•
la pluralità non è disordinata, ma ha una struttura
– i singoli elementi sono interconnessi
– la didattica deve spingere a cercare connessioni
il processo conoscitivo è collegato alle altre dimensioni della persona
– affettiva
– motivazionale
– sociale
– esempio: adolescenti che imparano a suonare la chitarra  conosco ciò che amo,
conosco ciò che voglio
conoscere come percorso di sviluppo della persona per ri-costruzione delle conoscenza
ricevute o scoperte
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 3 / 10
Processuale
•
•
•
•
processo conoscitivo: le conoscenza si sviluppano e strutturano nel tempo
non basta la semplice trasmissione
processo non lineare né generalizzabile
3 aspetti
– compresenza di azioni strutturate in “decorso abituale” da azione a concetto
– da generale e particolare o viceversa
– processo unico e irripetibile per ogni discente
Implicazioni
•
•
•
•
•
intenzionale/interattivo  importanza della mediazione (oggetti e attori)
l'istruzione promuove indirettamente l'apprendimento attraverso l’andarsi incontro di
soggetto e oggetto
importanza dei linguaggi usati - 3 rappresentazioni:
– attraverso l’azione (insegnare ad andare in bicicletta)
– iconica (con immagini, disegni, mappe, ...)
– simbolica (parole e concetti)
pluralità/strutturalità  azione didattica ispirata
– principio di integralità: favorire la connessione tra dimensioni diverse della persona,
tra diversi tipi di conoscenza e campi del sapere
– principio di ricchezza metodologica: non c’è solo un modo di costruire il sapere
– principio di interdisciplinarietà: punti di vista molteplici
– principio di rappresentazione cognitiva del sapere: facilitare l’acquisizione tramite
schemi, mappe, ...
processualità: didattica graduata
– esperienza progressiva
– integrazione con il pregresso
– sintesi personale dinamica
– didattica centrata sui percorsi personali del soggetto
– valorizzazione e realizzazione del soggetto che impara
Quadro Europeo delle Qualifiche: abilità
•
•
•
•
•
•
•
•
•
«abilità»: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare
a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del QEQ le abilità sono descritte come
– cognitive: comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo
– pratiche: comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti
habeo: avere  possesso
fare sempre meglio ciò che si vuole e si può fare
qualità: non sapere generico
costante miglioramento
azione ripetuta con successo  abilità
habitus: acquisizione duratura
importanza regolarità ed esercizio
– progetto educativo, disciplina, interiorizzazione
– learning by doing, didattica attiva, costruttivista, metacognitiva, in contesti autentici
e significativi
saper fare e sapere perché e come del fare
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 4 / 10
Tipologie di attività
•
•
•
senso-motorio-percettive
– combinazione e coordinamento di schemi diversi
– andare in bici, guidare l’auto
manuali
– implicano lavoro cognitivo
– disegnare, suonare uno strumento
intellettuali
– ragionamento, calcolo, comprensione del linguaggio (dei linguaggi); sociali
(adattamento a contesti, adeguatezza risposte, cura)
Teorie del curricolo
•
precisi obiettivi educativi + corretto piano di studi  sviluppo e promozione di abilità
nell’allievo
Formazione organizzativa
•
apprendimento situato e sociale in contesti informali e non formali
– comunità di pratica
– rete
– impresa
– associazioni
– apprendistato
– ...
Life skills (OMS)
•
•
•
•
•
abilità cognitive, emotive e relazionali di base
permettono alle persone di agire con competenza
– sul piano individuale
– sul piano sociale
emotive
– consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress
cognitive
– risolvere i problemi, prendere decisioni, senso critico, creatività
relazionali
– empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci (capitale sociale secondo Pierre
Bourdieu)
Quadro Europeo delle Qualifiche: di competenze
•
«competenze»: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali,
sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e
personale. Nel contesto del QEQ le competenze sono descritte in termini di responsabilità e
autonomia
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 5 / 10
Competenza
•
•
•
•
•
•
•
•
•
perizia pubblicamente riconosciuta
agire ritenuto esperto da altri esperti
per esempio, in campo artistico
– riconoscimento dei pari
– riconoscimento dei critici
– riconoscimento del pubblico
il competente (Bertagna):
– risolve al meglio un problema
– mobilita le proprie componenti
– valorizza le collaborazioni con altri
– tiene conto della complessità del problema e del giudizio dei competenti
in campo educativo
– trasforma capacità in agire consapevole, autonomo, responsabile
– fa il bene (proprio e altrui)
– risolve problemi
– usa al meglio risorse interne ed esterne disponibili
c’è dunque una dimensione personale
è situata (rispetto a problema e contesto)
c’è consapevolezza dei propri mezzi
e del contesto teorico
Storia della competenza
•
•
•
•
•
•
•
•
•
inizi 900, taylorismo:
– suddivisione razionale delle mansioni
– procedure produttive standardizzate
– economie di scala
processi di lavoro descritti in maniera oggettiva, standardizzata
competenza come tensione alla performance
Movimento delle risorse umane
– sposta focus da quantità a qualità
– da chi esegue meccanicamente un compito a chi lo sa interpretare
anni 70, McClelland
– spostamento da comportamentismo (predico le competenze a partire da potenzialità
accertate da test) ad attenzione sull’azione nel momento in cui la si compie
– analisi del lavoro che va oltre l’analisi delle mansioni e delle qualifiche, che non
garantiscono competenze in situazione
anni 80, qualità totale in Giappone
– circoli della qualità
– competenza da capacità di fondere organizzazione produttiva, conoscenze teoriche e
pratiche, relazioni, creatività [e posto fisso dal primo impiego alla pensione]
competenza del lavoratore come risorsa dell’azienda
la competenza è mobile e trasferibile?
le competenze sono legate anche a fattori di contesto (per esempio. relazionali) e dunque
non sempre trasferibili
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 6 / 10
Competenze e pedagogia
•
modelli epistemologici
– comportamentista
– cognitivista – costruttivista
– personalista
Competenza per il comportamentismo
•
•
•
•
•
•
acquisita con scrupoloso esercizio
suddivisione del compito
didattica per obiettivi precisi e misurabili
allievo competente: a forza di stimoli acquisisce comportamenti misurabili validi per la
soluzione dei problemi
l’esito misurabile è evidenza della stabile padronanza
esito misurato secondo criteri standard uguali per tutti
Competenza per il cogni-costrut-tivismo
•
•
•
•
•
•
•
Noam Chomsky: strutture linguistiche innate, la performance linguistica non dipende solo
da stimoli
potenziale del soggetto
(neuroscienze) mente luogo di costruzione attiva di conoscenza
l'attenzione si sposta da performance a processi
il soggetto sviluppa competenze a partire dall’esperienza, affrontando situazioni anche
complesse (vs. spezzettamento)
mobilita risorse interne, esterne, meta
contestualità, situazionalità
Competenze per il personalismo
•
•
•
•
•
apprendimento realizzato da un CHI autonomo libero responsabile
essere competente se il sapere rende possibile l’agire bene
competenze come insieme delle buone capacità portate unitariamente al miglior compimento
possibile in situazione
è competente chi agisce bene come si deve nel contesto dato
espressione dell’integralità umana, non modo di agire tecnico – professionale
Progettazione / programmazione
•
•
•
•
•
i modelli implicano scelte
da comportamentismo: spezzettamento obiettivi educativi e didattici, competenze
disciplinari e curricolo, con itinerario per passi successivi con traguardi di apprendimento
differenziati
a personalismo progettazione =/= programmazione
progettazione: scenari, indicazioni di prospettiva, cornice per la promozione delle
competenze
programmazione: sul campo, libertà e responsabilità dei docenti, in autonomia, competenti
in campo didattico per la promozione delle competenze degli allievi.
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 7 / 10
Valutazione
•
•
comportamentista: oggettività, frammentazione, quantitativa
cogni-costru-personalista: spostamento verso il qualitativo, interpretazione dei
comportamenti, Portfolio delle competenze, testimonianza attori esterni (famiglia, pari,
professionali, sociali)
Competenze chiave UE (2006)
•
•
•
•
•
•
•
la Comunità Europea ha definito le cosiddette "Competenze chiave per l'apprendimento
permanente", che risultano da una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini esercitata
in maniera adeguata al contesto nel quale la si applica.
le competenze non sono statiche, possono variare nel tempo e devono dare vantaggi a chi le
possiede. In particolare, servono per la realizzazione e lo sviluppo della persona, per la
cittadinanza attiva, ai fini dell’inclusione sociale e dell’occupazione
nell'attuale società della conoscenza le competenze assicurano flessibilità ai lavoratori per
adattarsi ai continui cambiamenti del mondo del lavoro, contribuiscono alla motivazione e
alla soddisfazione dei lavoratori, e costituiscono un fattore di stimolo per l’innovazione, la
produttività, la qualità del lavoro e la competitività
le competenze chiave vengono acquisite:
– dai giovani nel corso del loro ciclo di istruzione obbligatoria e formazione [il
documento della UE dice "alla fine"‼!], che li prepara alla vita adulta, e in
particolare alla vita lavorativa
– dagli adulti in tutto l’arco della loro vita, con un processo costante di sviluppo e
aggiornamento delle loro abilità [e conoscenze, aggiungerei]
la UE sottolinea che il quadro di riferimento delle competenze chiave si applica anche e
soprattutto alle persone appartenenti ai gruppi svantaggiati, che hanno necessità di essere
sostenute per la piena realizzazione delle loro potenzialità educative (disabili, migranti,
dropouts, persone svantaggiate economicamente)
le competenze chiave non sono trasmesse, ma vengono acquisite e fatte proprie dal singolo
individuo in situazione, in specifici contesti, con un approccio critico e riflessivo
la UE con le competenze chiave ha voluto fornire ai vari paesi dell'Unione un quadro di
riferimento per le loro politiche in tema di istruzione e formazione, che li guidi ad assicurare
che:
– l’istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani le opportunità, gli
strumenti e i mezzi per sviluppare le competenze chiave a un livello adeguato ad
affrontare la vita adulta e lavorativa
– i giovani vengano al tempo stesso formati in modo tale da poter sfruttare le
competenze acquisite come base per successive ulteriori occasioni di apprendimento
in tutto il corso della loro vita
– anche i giovani svantaggiati siano tenuti in considerazione dai sistemi di istruzione e
formazione, in modo che possano realizzare pienamente le loro potenzialità
educative
– gli adulti siano in grado, nello spirito anzidetto, di continuare ad aggiornare e
potenziare le loro competenze chiave in tutto il corso della loro vita
– vi siano infrastrutture adeguate per l’istruzione e la formazione permanente degli
adulti, esistano misure per assicurare l’accesso all'istruzione e alla formazione e al
mercato del lavoro, vi sia sostegno per i discenti funzionale alle loro necessità e
competenze specifiche
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 8 / 10
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
comunicazione nella madrelingua
comunicazione nelle lingue straniere
compet matemat e di base in sci e tecnologia
competenza digitale
imparare a imparare
competenze sociali e civiche
spirito di iniziativa e imprenditorialità
consapevolezza ed espressione culturale
Il Processo di Bologna e lo Spazio Europeo dell’Istruzione
Superiore
•
•
•
•
1999, Bologna, conferenza dei ministri dell’istruzione superiore  Spazio Europeo
dell’Istruzione Superiore: accordo intergovernativo di collaborazione sottoscritto nel 2010
obiettivo: costruzione di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore che:
– sia basato su libertà accademica, autonomia istituzionale e partecipazione di docenti
e studenti al governo dell’istruzione superiore;
– generi qualità accademica, sviluppo economico e coesione sociale;
– incoraggi il libero movimento tra i paesi aderenti di studenti e docenti;
– sviluppi la dimensione sociale dell’istruzione superiore;
– favorisca l’occupabilità dei laureati;
– promuova le competenza necessarie per l’apprendimento permanente;
– consideri sia gli studenti sia i docenti come membri a tutti gli effetti della comunità
accademica;
– si apra alla collaborazione con gli istituti di istruzione superiore delle altre parti del
mondo
ne sono parte 47 Paesi
riforme strutturali conseguenti all'accordo:
– introduzione di un sistema di titoli di istruzione superiore comprensibili e
comparabili (il sistema a tre cicli di primo, secondo e terzo livello: in Italia, laurea,
laurea magistrale e dottorato – e assimilati)
– trasparenza dei corsi di studio attraverso un sistema di crediti comune e condiviso
basato sul carico di lavoro degli studenti e sui risultati dell' apprendimento, certificati
attraverso il Diploma Supplement
– mutuo riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio
– approccio condiviso all’assicurazione della qualità dei percorsi di studio
– definizione e attuazione di un quadro dei titoli per lo Spazio Europeo dell’Istruzione
Superiore
I descrittori di Dublino
•
•
•
nel 2005 i Paesi europei partecipanti al Processo di Bologna hanno promosso la
realizzazione del Quadro dei titoli per lo Spazio europeo dell’istruzione superiore, articolato
in nei tre cicli principali dell’istruzione superiore, così come erano stati definiti dal Processo
di Bologna
il Quadro dei titoli specifica per tutti i titoli rilasciati per ciascun ciclo il numero dei crediti
ECTS e i risultati di apprendimento, i cosiddetti Descrittori di Dublino
l'obiettivo è rendere comprensibili e comparabili i titoli dei differenti sistemi nazionali
d’istruzione superiore e presentare l' offerta formativa europea agli studenti di tutto il mondo.
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 9 / 10
•
ogni Paese si è impegnato a realizzare il proprio Quadro nazionale dei titoli impostato sugli
standard del Quadro dei titoli per lo Spazio europeo dell’istruzione superiore
Il Quadro dei Titoli Italiani (QTI)
•
•
•
•
•
è il documento che descrive i titoli rilasciati dalle istituzioni italiane d’istruzione superiore
in termini di conoscenze e competenze attese
è articolato sui tre cicli previsti dal Processo di Bologna
fornisce una scheda descrittiva di tutti i titoli italiani
è ispirato dal Quadro dei titoli per lo Spazio europeo dell’istruzione superiore e dunque mira
a rendere il sistema italiano trasparente, comprensibile e compatibile con quello degli altri
Paesi aderenti
che cosa dice?
– definisce i tre cicli definiti dal Processo di Bologna e i dichiara i Descrittori di
ciascuno di essi
– elenca tutti i titoli che possono essere rilasciati dalle istituzioni d’istruzione superiore
italiane, proponendo per ciascun titolo una scheda riassuntiva
– elenca le professioni regolate in Italia, proponendo per ciascuna professione una
scheda descrittiva
– descrive gli obiettivi formativi delle classi delle lauree universitarie e dei diplomi
accademici di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Afam)
Descrittori dei cicli (descrittori di Dublino)
•
•
•
•
i Descrittori di Dublino enunciano in termini generali i tipici risultati conseguiti da studenti
che abbiano ottenuto un titolo completando con successo un ciclo di studio
non sono prescrittivi, né esaustivi, non costituiscono soglie o requisiti minimi: i descrittori
mirano a identificare la natura del titolo in termini generali
non hanno carattere disciplinare e non sono circoscritti in determinate aree accademiche o
professionali.
i Descrittori di Dublino individuano le seguenti macro-aree dell'apprendimento:
– Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
– Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and
understanding)
– Autonomia di giudizio (making judgements)
– Abilità comunicative (communication skills)
– Capacità di apprendere (learning skills)
Indicazioni Nazionali per il Curricolo (2012)
Traguardi per lo sviluppo delle competenze nella scuola
dell’infanzia
http://www.indicazioninazionali.it/
•
•
gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le
proprie ragioni con adulti e bambini
sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti,
sa esprimerli in modo sempre più adeguato
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)
Appunti di didattica, parte VI – p. 10 / 10
•
•
•
•
•
sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della
comunità e le mette a confronto con altre
riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta
pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o
male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri,
delle regole del vivere insieme
si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente
sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce
e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise
riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi
pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città
Indicazioni Nazionali per il Curricolo (2012)
Competenze in uscita dal primo ciclo di istruzione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita
tipiche della propria età
ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti
usa gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed
apprezzare le diverse identità in un’ottica di dialogo e rispetto reciproco
rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune
esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità
si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri
ha cura e rispetto di sé e ha il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile
ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa
dimostra originalità e spirito di iniziativa.
si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire
aiuto a chi lo chiede
è disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti
+ italiano, inglese, matematica, scienza e tecnologia, digitale, patrimonio di conoscenze di
base, competenze artistiche e motorie
Bibliografia
Calvani, A., Per un’istruzione evidence based, Erickson, 2012
Calvani, A., Principi dell’istruzione e strategie pe insegnare, Carocci, 2011
Carletti, A., Varani, A., Didattica costruttivista, Erckson, 2005
Ceruti, M., Il vincolo e la possibilità, Cortina, II ed., 2009
Mazzeo, R., L’organizzazione efficace dell’apprendimento, Erickson, 2005
Morin, E., La testa ben fatta, Cortina, 2000
Fine degli appunti del modulo di Istituzioni di didattica 2016-2017
Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo,
appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013
e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)