conoscenza, abilità, competenza, Indicazioni Nazionali per
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conoscenza, abilità, competenza, Indicazioni Nazionali per
Appunti di didattica, parte VI – p. 1 / 10 Quadro Europeo delle Qualifiche: conoscenze • • • • «conoscenze»: risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del QEQ le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche sono sia atto sia prodotto del conoscere – atto: rapporto con l’oggetto del conoscere, elaborazione di informazioni, consapevolezza – prodotto: dato organizzato e connesso con altri conoscenze la didattica promuove attivazione, esecuzione e finalizzazione di processi conoscitivi e acquisizione personale di dati, concetti, valori, regole, modelli esplicativi del reale processo conoscitivo e conoscenze sono per l’istruzione... – condizione – oggetto – obiettivo Scelta di campo • • • • • • • • • realismo ingenuo: conoscenza come visione immediata (non mediata) della realtà esterna al soggetto che conosce idealismo: conoscenza come costruzione interna al soggetto realismo critico: conoscenza come processo tra soggetto e realtà interattivo, costruttivo e complesso, non riducibile a una sola operazione conoscenza in quanto processo: un soggetto acquisisce un oggetto strutturato in elementi interni e lo inserisce in una rete di conoscenze già presenti – le conoscenze pregresse condizionano l’acquisizione – il soggetto raffina i propri processi conoscitivi il soggetto conosce l’oggetto con atti di comprensione concettualizzazione e riflessione movimento interno di scoperta, esterno di supporto acquisizione per interazione dinamica tra soggetto e oggetto, con mediazione del soggetto e del contesto relazionale e sociale conoscenze: dati, principi, valori, concetti, teorie da atti conoscitivi dei soggetti e per accumulazione di studi e scoperte in una cultura parte attiva del processo di conoscenza Caratteristiche della conoscenza • conoscenza studiata dalla didattica come realtà – intenzionale – interattiva – plurale – strutturata – processuale Intenzionale • • incontro tra soggetto e oggetto (filosofia carattere intenzionale): il soggetto deve incontrare un oggetto il dato necessita di un soggetto in grado di conoscerlo Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 2 / 10 Interattiva • • • • la conoscenza dipende dal modo di darsi dell’oggetto – caratteristiche, modalità di presentazione importanza di: – linguaggio usato dal docente – setting della classe – relazioni docente-discente – relazioni discente-discente Astin, A. (1993). What matters in college? Four critical years revisited. San Francisco, CA, USA: Jossey-Bass • indagine su > 20.000 studenti universitari statunitensi • D: quali sono i fattori ambientali con maggiore capacità predittiva del successo accademico e della soddisfazione? – qualità interazione docente-discente – qualità interazione discente-discente – più dei contenuti curricolari rispetto a queste forme di interattività – il cognitivismo rischia di dimenticare l’oggetto (ciò che conta sono i processi mentali) – il comportamentismo rischia di dimenticare il soggetto (importa il processo di istruzione) Plurale • • • • è auspicabile che il processo conoscitivo si basi su una pluralità di facoltà di chi apprende intelligenze multiple di Gardner 2 modi di pensare per Bruner: – paradigmatico: illuministico, descrive concetti e situazioni in astratto, decontestualizzate (linguaggio matematico) – narrativo: classico, descrive situazioni nella loro ricchezza contestuale (linguaggio naturale) Lonergan: – 3 operazioni: sperimentare, capire, giudicare – 3 livelli: dati, ipotesi (insight), verifica / giudizio – la conoscenza da compresenza delle 3 operazioni e dei 3 livelli Strutturata • • • la pluralità non è disordinata, ma ha una struttura – i singoli elementi sono interconnessi – la didattica deve spingere a cercare connessioni il processo conoscitivo è collegato alle altre dimensioni della persona – affettiva – motivazionale – sociale – esempio: adolescenti che imparano a suonare la chitarra conosco ciò che amo, conosco ciò che voglio conoscere come percorso di sviluppo della persona per ri-costruzione delle conoscenza ricevute o scoperte Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 3 / 10 Processuale • • • • processo conoscitivo: le conoscenza si sviluppano e strutturano nel tempo non basta la semplice trasmissione processo non lineare né generalizzabile 3 aspetti – compresenza di azioni strutturate in “decorso abituale” da azione a concetto – da generale e particolare o viceversa – processo unico e irripetibile per ogni discente Implicazioni • • • • • intenzionale/interattivo importanza della mediazione (oggetti e attori) l'istruzione promuove indirettamente l'apprendimento attraverso l’andarsi incontro di soggetto e oggetto importanza dei linguaggi usati - 3 rappresentazioni: – attraverso l’azione (insegnare ad andare in bicicletta) – iconica (con immagini, disegni, mappe, ...) – simbolica (parole e concetti) pluralità/strutturalità azione didattica ispirata – principio di integralità: favorire la connessione tra dimensioni diverse della persona, tra diversi tipi di conoscenza e campi del sapere – principio di ricchezza metodologica: non c’è solo un modo di costruire il sapere – principio di interdisciplinarietà: punti di vista molteplici – principio di rappresentazione cognitiva del sapere: facilitare l’acquisizione tramite schemi, mappe, ... processualità: didattica graduata – esperienza progressiva – integrazione con il pregresso – sintesi personale dinamica – didattica centrata sui percorsi personali del soggetto – valorizzazione e realizzazione del soggetto che impara Quadro Europeo delle Qualifiche: abilità • • • • • • • • • «abilità»: indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del QEQ le abilità sono descritte come – cognitive: comprendenti l'uso del pensiero logico, intuitivo e creativo – pratiche: comprendenti l'abilità manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti habeo: avere possesso fare sempre meglio ciò che si vuole e si può fare qualità: non sapere generico costante miglioramento azione ripetuta con successo abilità habitus: acquisizione duratura importanza regolarità ed esercizio – progetto educativo, disciplina, interiorizzazione – learning by doing, didattica attiva, costruttivista, metacognitiva, in contesti autentici e significativi saper fare e sapere perché e come del fare Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 4 / 10 Tipologie di attività • • • senso-motorio-percettive – combinazione e coordinamento di schemi diversi – andare in bici, guidare l’auto manuali – implicano lavoro cognitivo – disegnare, suonare uno strumento intellettuali – ragionamento, calcolo, comprensione del linguaggio (dei linguaggi); sociali (adattamento a contesti, adeguatezza risposte, cura) Teorie del curricolo • precisi obiettivi educativi + corretto piano di studi sviluppo e promozione di abilità nell’allievo Formazione organizzativa • apprendimento situato e sociale in contesti informali e non formali – comunità di pratica – rete – impresa – associazioni – apprendistato – ... Life skills (OMS) • • • • • abilità cognitive, emotive e relazionali di base permettono alle persone di agire con competenza – sul piano individuale – sul piano sociale emotive – consapevolezza di sé, gestione delle emozioni, gestione dello stress cognitive – risolvere i problemi, prendere decisioni, senso critico, creatività relazionali – empatia, comunicazione efficace, relazioni efficaci (capitale sociale secondo Pierre Bourdieu) Quadro Europeo delle Qualifiche: di competenze • «competenze»: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del QEQ le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 5 / 10 Competenza • • • • • • • • • perizia pubblicamente riconosciuta agire ritenuto esperto da altri esperti per esempio, in campo artistico – riconoscimento dei pari – riconoscimento dei critici – riconoscimento del pubblico il competente (Bertagna): – risolve al meglio un problema – mobilita le proprie componenti – valorizza le collaborazioni con altri – tiene conto della complessità del problema e del giudizio dei competenti in campo educativo – trasforma capacità in agire consapevole, autonomo, responsabile – fa il bene (proprio e altrui) – risolve problemi – usa al meglio risorse interne ed esterne disponibili c’è dunque una dimensione personale è situata (rispetto a problema e contesto) c’è consapevolezza dei propri mezzi e del contesto teorico Storia della competenza • • • • • • • • • inizi 900, taylorismo: – suddivisione razionale delle mansioni – procedure produttive standardizzate – economie di scala processi di lavoro descritti in maniera oggettiva, standardizzata competenza come tensione alla performance Movimento delle risorse umane – sposta focus da quantità a qualità – da chi esegue meccanicamente un compito a chi lo sa interpretare anni 70, McClelland – spostamento da comportamentismo (predico le competenze a partire da potenzialità accertate da test) ad attenzione sull’azione nel momento in cui la si compie – analisi del lavoro che va oltre l’analisi delle mansioni e delle qualifiche, che non garantiscono competenze in situazione anni 80, qualità totale in Giappone – circoli della qualità – competenza da capacità di fondere organizzazione produttiva, conoscenze teoriche e pratiche, relazioni, creatività [e posto fisso dal primo impiego alla pensione] competenza del lavoratore come risorsa dell’azienda la competenza è mobile e trasferibile? le competenze sono legate anche a fattori di contesto (per esempio. relazionali) e dunque non sempre trasferibili Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 6 / 10 Competenze e pedagogia • modelli epistemologici – comportamentista – cognitivista – costruttivista – personalista Competenza per il comportamentismo • • • • • • acquisita con scrupoloso esercizio suddivisione del compito didattica per obiettivi precisi e misurabili allievo competente: a forza di stimoli acquisisce comportamenti misurabili validi per la soluzione dei problemi l’esito misurabile è evidenza della stabile padronanza esito misurato secondo criteri standard uguali per tutti Competenza per il cogni-costrut-tivismo • • • • • • • Noam Chomsky: strutture linguistiche innate, la performance linguistica non dipende solo da stimoli potenziale del soggetto (neuroscienze) mente luogo di costruzione attiva di conoscenza l'attenzione si sposta da performance a processi il soggetto sviluppa competenze a partire dall’esperienza, affrontando situazioni anche complesse (vs. spezzettamento) mobilita risorse interne, esterne, meta contestualità, situazionalità Competenze per il personalismo • • • • • apprendimento realizzato da un CHI autonomo libero responsabile essere competente se il sapere rende possibile l’agire bene competenze come insieme delle buone capacità portate unitariamente al miglior compimento possibile in situazione è competente chi agisce bene come si deve nel contesto dato espressione dell’integralità umana, non modo di agire tecnico – professionale Progettazione / programmazione • • • • • i modelli implicano scelte da comportamentismo: spezzettamento obiettivi educativi e didattici, competenze disciplinari e curricolo, con itinerario per passi successivi con traguardi di apprendimento differenziati a personalismo progettazione =/= programmazione progettazione: scenari, indicazioni di prospettiva, cornice per la promozione delle competenze programmazione: sul campo, libertà e responsabilità dei docenti, in autonomia, competenti in campo didattico per la promozione delle competenze degli allievi. Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 7 / 10 Valutazione • • comportamentista: oggettività, frammentazione, quantitativa cogni-costru-personalista: spostamento verso il qualitativo, interpretazione dei comportamenti, Portfolio delle competenze, testimonianza attori esterni (famiglia, pari, professionali, sociali) Competenze chiave UE (2006) • • • • • • • la Comunità Europea ha definito le cosiddette "Competenze chiave per l'apprendimento permanente", che risultano da una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini esercitata in maniera adeguata al contesto nel quale la si applica. le competenze non sono statiche, possono variare nel tempo e devono dare vantaggi a chi le possiede. In particolare, servono per la realizzazione e lo sviluppo della persona, per la cittadinanza attiva, ai fini dell’inclusione sociale e dell’occupazione nell'attuale società della conoscenza le competenze assicurano flessibilità ai lavoratori per adattarsi ai continui cambiamenti del mondo del lavoro, contribuiscono alla motivazione e alla soddisfazione dei lavoratori, e costituiscono un fattore di stimolo per l’innovazione, la produttività, la qualità del lavoro e la competitività le competenze chiave vengono acquisite: – dai giovani nel corso del loro ciclo di istruzione obbligatoria e formazione [il documento della UE dice "alla fine"‼!], che li prepara alla vita adulta, e in particolare alla vita lavorativa – dagli adulti in tutto l’arco della loro vita, con un processo costante di sviluppo e aggiornamento delle loro abilità [e conoscenze, aggiungerei] la UE sottolinea che il quadro di riferimento delle competenze chiave si applica anche e soprattutto alle persone appartenenti ai gruppi svantaggiati, che hanno necessità di essere sostenute per la piena realizzazione delle loro potenzialità educative (disabili, migranti, dropouts, persone svantaggiate economicamente) le competenze chiave non sono trasmesse, ma vengono acquisite e fatte proprie dal singolo individuo in situazione, in specifici contesti, con un approccio critico e riflessivo la UE con le competenze chiave ha voluto fornire ai vari paesi dell'Unione un quadro di riferimento per le loro politiche in tema di istruzione e formazione, che li guidi ad assicurare che: – l’istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani le opportunità, gli strumenti e i mezzi per sviluppare le competenze chiave a un livello adeguato ad affrontare la vita adulta e lavorativa – i giovani vengano al tempo stesso formati in modo tale da poter sfruttare le competenze acquisite come base per successive ulteriori occasioni di apprendimento in tutto il corso della loro vita – anche i giovani svantaggiati siano tenuti in considerazione dai sistemi di istruzione e formazione, in modo che possano realizzare pienamente le loro potenzialità educative – gli adulti siano in grado, nello spirito anzidetto, di continuare ad aggiornare e potenziare le loro competenze chiave in tutto il corso della loro vita – vi siano infrastrutture adeguate per l’istruzione e la formazione permanente degli adulti, esistano misure per assicurare l’accesso all'istruzione e alla formazione e al mercato del lavoro, vi sia sostegno per i discenti funzionale alle loro necessità e competenze specifiche Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 8 / 10 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. comunicazione nella madrelingua comunicazione nelle lingue straniere compet matemat e di base in sci e tecnologia competenza digitale imparare a imparare competenze sociali e civiche spirito di iniziativa e imprenditorialità consapevolezza ed espressione culturale Il Processo di Bologna e lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore • • • • 1999, Bologna, conferenza dei ministri dell’istruzione superiore Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore: accordo intergovernativo di collaborazione sottoscritto nel 2010 obiettivo: costruzione di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore che: – sia basato su libertà accademica, autonomia istituzionale e partecipazione di docenti e studenti al governo dell’istruzione superiore; – generi qualità accademica, sviluppo economico e coesione sociale; – incoraggi il libero movimento tra i paesi aderenti di studenti e docenti; – sviluppi la dimensione sociale dell’istruzione superiore; – favorisca l’occupabilità dei laureati; – promuova le competenza necessarie per l’apprendimento permanente; – consideri sia gli studenti sia i docenti come membri a tutti gli effetti della comunità accademica; – si apra alla collaborazione con gli istituti di istruzione superiore delle altre parti del mondo ne sono parte 47 Paesi riforme strutturali conseguenti all'accordo: – introduzione di un sistema di titoli di istruzione superiore comprensibili e comparabili (il sistema a tre cicli di primo, secondo e terzo livello: in Italia, laurea, laurea magistrale e dottorato – e assimilati) – trasparenza dei corsi di studio attraverso un sistema di crediti comune e condiviso basato sul carico di lavoro degli studenti e sui risultati dell' apprendimento, certificati attraverso il Diploma Supplement – mutuo riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio – approccio condiviso all’assicurazione della qualità dei percorsi di studio – definizione e attuazione di un quadro dei titoli per lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore I descrittori di Dublino • • • nel 2005 i Paesi europei partecipanti al Processo di Bologna hanno promosso la realizzazione del Quadro dei titoli per lo Spazio europeo dell’istruzione superiore, articolato in nei tre cicli principali dell’istruzione superiore, così come erano stati definiti dal Processo di Bologna il Quadro dei titoli specifica per tutti i titoli rilasciati per ciascun ciclo il numero dei crediti ECTS e i risultati di apprendimento, i cosiddetti Descrittori di Dublino l'obiettivo è rendere comprensibili e comparabili i titoli dei differenti sistemi nazionali d’istruzione superiore e presentare l' offerta formativa europea agli studenti di tutto il mondo. Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 9 / 10 • ogni Paese si è impegnato a realizzare il proprio Quadro nazionale dei titoli impostato sugli standard del Quadro dei titoli per lo Spazio europeo dell’istruzione superiore Il Quadro dei Titoli Italiani (QTI) • • • • • è il documento che descrive i titoli rilasciati dalle istituzioni italiane d’istruzione superiore in termini di conoscenze e competenze attese è articolato sui tre cicli previsti dal Processo di Bologna fornisce una scheda descrittiva di tutti i titoli italiani è ispirato dal Quadro dei titoli per lo Spazio europeo dell’istruzione superiore e dunque mira a rendere il sistema italiano trasparente, comprensibile e compatibile con quello degli altri Paesi aderenti che cosa dice? – definisce i tre cicli definiti dal Processo di Bologna e i dichiara i Descrittori di ciascuno di essi – elenca tutti i titoli che possono essere rilasciati dalle istituzioni d’istruzione superiore italiane, proponendo per ciascun titolo una scheda riassuntiva – elenca le professioni regolate in Italia, proponendo per ciascuna professione una scheda descrittiva – descrive gli obiettivi formativi delle classi delle lauree universitarie e dei diplomi accademici di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (Afam) Descrittori dei cicli (descrittori di Dublino) • • • • i Descrittori di Dublino enunciano in termini generali i tipici risultati conseguiti da studenti che abbiano ottenuto un titolo completando con successo un ciclo di studio non sono prescrittivi, né esaustivi, non costituiscono soglie o requisiti minimi: i descrittori mirano a identificare la natura del titolo in termini generali non hanno carattere disciplinare e non sono circoscritti in determinate aree accademiche o professionali. i Descrittori di Dublino individuano le seguenti macro-aree dell'apprendimento: – Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding) – Conoscenza e capacità di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) – Autonomia di giudizio (making judgements) – Abilità comunicative (communication skills) – Capacità di apprendere (learning skills) Indicazioni Nazionali per il Curricolo (2012) Traguardi per lo sviluppo delle competenze nella scuola dell’infanzia http://www.indicazioninazionali.it/ • • gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016) Appunti di didattica, parte VI – p. 10 / 10 • • • • • sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città Indicazioni Nazionali per il Curricolo (2012) Competenze in uscita dal primo ciclo di istruzione • • • • • • • • • • • è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti usa gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità in un’ottica di dialogo e rispetto reciproco rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri ha cura e rispetto di sé e ha il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa dimostra originalità e spirito di iniziativa. si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede è disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti + italiano, inglese, matematica, scienza e tecnologia, digitale, patrimonio di conoscenze di base, competenze artistiche e motorie Bibliografia Calvani, A., Per un’istruzione evidence based, Erickson, 2012 Calvani, A., Principi dell’istruzione e strategie pe insegnare, Carocci, 2011 Carletti, A., Varani, A., Didattica costruttivista, Erckson, 2005 Ceruti, M., Il vincolo e la possibilità, Cortina, II ed., 2009 Mazzeo, R., L’organizzazione efficace dell’apprendimento, Erickson, 2005 Morin, E., La testa ben fatta, Cortina, 2000 Fine degli appunti del modulo di Istituzioni di didattica 2016-2017 Marco Lazzari, corso di Didattica I 2016-2017, Università degli Studi di Bergamo, appunti del corso (basati sul Dizionario di didattica di G. Bertagna e P. Triani, La scuola, 2013 e sul manuale Fondamenti di didattica di G. Bonaiuti, A. Calvani, M. Ranieri, , Carocci, 2016)