Ledi Sayadaw, maestro di Saya Thegyi763
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Ledi Sayadaw, maestro di Saya Thegyi763
Ledi Sayadaw (1846-1923) (Estratto dal libro “Il tempo della meditazione Vipassana è arrivato” Edizioni Ubaldini) Il monaco Venerabile Ledi Sayadaw nacque nel 1846 nel villaggio di Saing-pyin, nel distretto Shwebo del Nord della Birmania. Andò a scuola nel monastero tradizionale del suo villaggio dove i monaci insegnavano ai bambini a leggere e a scrivere in birmano e a recitare molti testi originali dell’insegnamento del Buddha in pali. All'età di otto anni cominciò a studiare con il suo maestro U Nandadhaja Sayadaw e divenne novizio a quindici anni. La sua educazione monastica includeva la grammatica del pali e numerosi testi del canone buddhista. Fu un raro esempio di monaco capace di eccellere sia nella teoria che nella pratica del Dhamma. Scrisse molti manuali che illustravano in dettaglio differenti aspetti dell'insegnamento pratico del Buddha ed era solito dire che voleva scrivere in una maniera che anche le persone semplici potessero comprenderlo. Prima di lui non era molto comune scrivere del Dhamma in un modo comprensibile anche dai laici, poiché era tradizione che i monaci recitassero nella lingua pali molti passaggi della pratica della meditazione, e ciò rendeva difficile la comprensione alle persone comuni. Furono sicuramente la retta applicazione alla pratica e la grande compassione che fecero sorgere in lui il desiderio di diffondere l'insegnamento della meditazione a tutti i livelli della società. La sua reputazione sia come professore che come maestro di meditazione crebbe notevolmente, al punto che il governo britannico dell'India, sotto il cui dominio era anche la Birmania, lo nominò AggaMahápaòðhita (il più insigne cattedratico). Ebbe anche l'occasione di collaborare con la Pali Text Society di Londra per la traduzione in inglese di alcuni punti dell'Abbidhamma. 1 Negli ultimi anni della sua vita divenne cieco, probabilmente per gli sforzi dovuti agli lunghi studi in condizioni di scarsa illuminazione. Continuò comunque a insegnare meditazione sino al 1923, anno della sua morte, avvenuta, all'età di settantasette anni, in uno dei tanti monasteri fondati in suo nome. Ledi Sayadaw fu sicuramente la figura buddhista più importante del suo tempo. Tutti coloro che sono entrati in contatto con la meditazione vipassana negli anni recenti hanno sicuramente un grande debito di gratitudine verso questo erudito e santo monaco che fu il promotore del rinnovamento della pratica tradizionale di vipassana, mettendola a disposizione sia dei monaci che dei laici. Gli uccelli per prima cosa sono rilasciati dal ventre delle loro madri sotto forma di uovo. Quando rompono le uova essi sono rilasciati una seconda volta. E finalmente quando diventano uccellini completi rivestiti di piume e con le ali, essi vengono rilasciati dai loro nidi e possono volare dovunque vogliono. Così anche i meditatori: essi sono liberati dalle distrazioni della mente che li hanno accompagnati attraverso il samsāra senza origine (il ciclo delle rinascite) con l'apprendimento dell’osservazione del corpo e con la tecnica della concentrazione mentale. In secondo luogo, quando con la vipassana hanno la comprensione profonda della realtà del corpo, della mente e dei loro aggregati mentali, diventano liberi dalle grossolane forme di ignoranza. E poi quando i sette fattori dell'illuminazione si sviluppano e maturano, allora diventano completamente in grado di volare ottenendo la conoscenza del cammino al di là del mondo sensoriale. Si sono quindi liberati dalla condizione temporanea del mondo ottenendo lo stato di persone nobili per arrivare allo stadio al di là della materia: il nibbāna. Scelto e adattato da Bibliotecva Vipassana, revisione di Carlo di Chiara. Giugno 2016. 2 3