gdm 10-06-2014
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PUGLIA E BASILICATA 11 Martedì 10 giugno 2014 L’EMERGENZA SCOPERTI 12 CASI DI SCABBIA La situazione sanitaria è buona, le situazioni infettive sono state trattate sul posto grazie al personale del 118 LO SBARCO DA NAVE ETNA IN 100 VERRANNO TRASFERITI Altri Comuni pugliesi hanno dato disponibilità per l’accoglienza. Nel Tarantino mobilitate una decina di strutture Migranti, il grande cuore di Taranto La città ne accoglie 1.300, il sindaco Stefàno accorre al porto e li visita: «È il mio lavoro» FABIO VENERE SOSPETTA TBC PER 10 SOCCORRITORI l TARANTO. «Nella vicenda dei migranti, l’Europa stra mostrando tutta la sua indifferenza». Sono cariche di sconforto più che di protesta vibrante le parole di Ezio Stefàno, sindaco di Taranto, subito dopo l’arrivo dei 1.300 profughi sbarcati ieri mattina da nave «Etna» al Porto mercantile. Tra loro, un centinaio di donne e 130 minori, 20 dei quali neonati. Alle operazioni di sbarco erano presenti mezzi e uomini della Marina militare, delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato. Al presidio medico allestito dal 118 sono stati accompagnati diversi passeggeri che hanno accusato malori durante il viaggio o che si sono feriti durante la fuga dal loro Paese. Sono stati riscontrati anche 12 casi di scabbia, trattati sul posto. Una decina le strutture di accoglienza messe a disposizione. Una parte di migranti, oltre un centinaio, sarà trasferita in altri Comuni pugliesi. È subito scattata una gara di solidarietà fra i tarantini per rifornire le strutture di acqua, cibo e vestiti. Il primo cittadino ha messo il camice bianco sopra la fascia tricolore. «Quello che ho fatto va oltre i confini delle visite mediche. Quelle le faccio da quarant’anni... Questa mia iniziativa, da sindaco, ha proprio il significato di lanciare un messaggio di accoglienza verso questi migranti che fuggono dalla guerra». Sindaco, in generale, qual è lo stato di salute dei bambini che ha visitato? «Discreto, considerato tutto quello che hanno passato. Ho visitato anche alcuni adulti. Alcuni tra loro, tra i più piccoli intendo, erano abbastanza disidratati. Altri, in- ‘‘ Continuano gli sbarchi Affonda un gommone L’Onu: aiutare l’Italia IL SINDACO CON IL CAMICE Ippazio Stefàno, sindaco di Taranto, ha visitato i migranti sbarcati ieri in città vece, avevano altri patologie più complesse ma che comunque si possono tenere sotto controllo». Perché li ha visitati? «Nonostante gli impegni istituzionali, quando posso continuo a visitare i bambini e soprattutto quelli le cui famiglie versano in condizioni economiche difficili o che hanno particolari patologie. Ma, in questo caso, visitare quei bimbi ha avuto un significato particolare». Quale? La figura del pediatra si è sovrapposta a quella del LA STRATEGIA Il Comune si è mosso a tempo di record con gazebo e bagni chimici sindaco? O ha prevalso? «Si è perfettamente unita, integrata. Ho voluto visitarli da pediatra, certo, ma anche da sindaco per dare loro un messaggio di serenità, di accoglienza, di vicinanza. Per questo, anche per questo, il Comune di Taranto ha svolto, lasciatemelo dire, un lavoro eccezionale per aiutarli. Abbiamo individuato delle strutture e delle aree adeguate e poi abbiamo allestito dei gazebo e trasportato dei bagni chimici in numero così rilevante. In questo caso, avere un patrimonio immobiliare così vasto ci ha aiutato. E non poco». I sindaci del Ragusano, dopo i continui sbarchi, si sono lamentati così: «Ci hanno la- SINDACATI IL DOCUMENTO DEL CONGRESSO REGIONALE DELLA UILCOM Gemmati: per il mondo dell’editoria occorrono adesso maggiori difese l BARI. Superare le criticità del mondo dell’editoria, combattere le distorsioni nel mondo degli appalti del settore dei call center, aumentare le tutele per i lavoratori del comparto. Questi, in sintesi, i contenuti del documento finale (intitolato «Occupiamoci del futuro») approvato all’unanimità dal quarto congresso regionale Uilcom che ha confermato segretario pugliese Vito Gemmati. Faranno parte, inoltre, della nuova Segreteria, Antonia Di Tommaso, Teresa Casciano, Stefano Minonne, mentre come tesoriere è stato eletto Nicola Ungaro. Si tratta di una Segreteria composta per il 50% da donne che ha il compito di attuare un’azione politico/sindacale importante. «Occupiamoci del futuro - spiega Gemmati - significa lavorare da subito per creare le condizioni di prospettiva, favorendo l’accesso nelle strutture sindacali di quanti mostrano interesse a svolgere un ruolo attivo nella organizzazione per consegnare alle future generazioni una società migliore e fatta di maggiori certezze». «È necessario - è detto nel documento - combattere il fenomeno delle delocalizzazioni di attività, verso i Paesi dove il costo del lavoro è più basso, e l’acquisizione di commesse attraverso gare al massimo ribasso, con particolare riferimento al mondo dei call center in outsourcing». «Vanno ricercate - prosegue - soluzioni atte a superare le difficoltà che vive il settore dell’editoria e quello delle emittenze private chiamando in causa le istituzioni territoriali e regionale e creando condizioni di sostegno alle imprese in uno con la difesa dell’occupazione e del reddito». Allo stesso tempo, secondo Gemmati, «l’azione sindacale dovrà vedere il pieno coinvolgimento dei giovani e delle donne che dovranno essere posti nella condizione di dialogare con quanti sono nell’organizzazione da più tempo ed incarnano la storia e i valori della Uilcom. È necessario aumentare i livelli di tutela, sia dei lavoratori sia delle imprese attraverso la costruzione di una piattaforma che metta al centro le necessità delle parti e miri allo sviluppo della Puglia». La scelta di dotare l’organizzazione Uilcom di una struttura organizzativa in grado di radicarsi capillarmente nel territorio pugliese, per essere più competitiva dal punto di vista sindacale e dei servizi, rappresenta il giusto viatico per meglio tutelare i lavoratori anche per quanto attiene l’assistenza di patronato e fiscale. Le energie della Uilcom devono essere concentrate nella realizzazione di strutture organizzative efficienti capaci di svolgere quel ruolo primario di «sedi di aggregazione» per restituire ai lavoratori un luogo di solidità sociale dove potersi incontrare per confrontarsi». sciati soli». Lei cosa dice? «Qui c’è stato un lavoro straordinario che, grazie al coordinamento della Prefettura, ha coinvolto Asl, Croce Rossa, associazioni, forze dell’ordine e Marina Militare. Ma, detto questo, devo purtroppo dire che l’Europa sta mostrando in questa vicenda tutta la sua differenza. Spero che il prossimo Parlamento e la prossima Commissione europea segnino una svolta rispetto al passato». Qual è l’immagine più bella della giornata? «Una giovane coppia di siriani che, sbarcata dalla nave, si è abbracciata con forza. Piangevano di gioia per aver raggiunto la salvezza. Dalla guerra». TRE MORTI A POZZALLO Un gommone è affondato durante il tentativo di salvataggio da parte di una petroliera: ci sono 3 morti e almeno altri 2 dispersi Fiera del Levante firmato l’accordo Da fine mese solidarietà al 50% l BARI. Da fine mese ai dipendenti della Fiera del Levante verrà applicato il contratto di solidarietà al 50% per un periodo di tempo fino a due anni. Dopo l’apertura della crisi - gli stipendi non vengono pagati da due mesi - e la dichiarazione dei 45 esuberi su 67 unità di personale, le organizzazioni sindacali hanno firmato l’accordo con il presidente dell’ente barese, Ugo Patroni Griffi. Che ora dovrà attuarlo a tempo di record. Oltre a intervenire sulle buste paga (per i lavoratori il taglio è pari al 20%, in quanto la restante parte è a carico dello Stato), l’accordo prevede la condivisione del piano di salvataggio predisposto da Patroni Griffi che contiene anche pre-pensionamenti ed esternalizzazioni. Ma anche, contestualmente, la richiesta ai soci fondatori (Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bari) di attivare le misure di contorno: dalla mobilità infra-gruppo (il trasferimento dei dipendenti in esubero verso le partecipate degli enti), all’erogazione del contributo straordinario che però la Provincia continua a considerare impossibile. Oggi la Fiera del Levante comunicherà la firma dell’accordo agli enti fondatori e alla Regione. In questo modo, dovrebbe essere possibile ottenere l’erogazione di almeno 3 dei 4,5 milioni previsti nel bilancio 2014. A fine mese, intanto, scadranno i termini per il bando di privatizzazione. l CATANIA. Non conoscono tregua gli sbarchi di migranti, con l’immancabile corollario di morti e dispersi. In Sicilia ieri ne sono arrivati circa 980, mentre altri 1.300 sono stati «dirottati» con la nave Etna a Taranto, per evitare un «ingorgo» nell’isola, dove questure e prefetture sono sotto stress perché, come osserva Carlotta Sami, portavoce in Italia dell’Unhcr, «non siamo in emergenza», ma «in una situazione difficile, strutturale». Spiegando le sue valutazioni con i numeri: «Siamo a ottomila arrivi circa nel fine settimana, 52 mila dall’inizio dell’anno». Cifre che fanno scattare l’allarme non soltanto in Sicilia, ma in tutto il Paese ed anche oltre: «La questione degli immigrati nel Mediterraneo - ha detto ieri un portavoce dell’Onu non è un problema che l’Italia può affrontare da sola». Oggi, al Viminale, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, incontrerà il presidente dell’Anci, Piero Fassino, che aveva lanciato l’allarme di «un’emergenza senza precedenti» che necessita una risposta «immediata» da parte di Stato e Regioni». Il sindaco di Torino ha chiesto «uno sforzo straordinario perché i flussi migratori di queste ore superano in termini quantitativi ogni sbarco precedente» e «non si può pensare di scaricare sui comuni della Sicilia questa emergenza». Le cifre sugli arrivi sono anche difficili da seguire: si aggiornano di ora in ora. L’ultimo «bollettino degli sbarchi» parla di 529 profughi arrivati a Palermo con il mercantile panamense City of Sidon, per la cui ospitalità si è adoperata la Curia dando la disponibilità anche di locali delle parrocchie e della Caritas, facendo proprie le parole di Papa Francesco: aprire le chiese a chi soffre. Duecentoundici, salvati dalla nave cisterna Maersk Rhode Island, sono stati trasferiti a Porto Empedocle (Agrigento) e otto a Lampedusa; mentre altri 211 sono arrivati a Pozzallo a bordo di una motonave. E con gli sbarchi non si arrestano neppure le tragedie del mare: tre migranti sono morti e due risultano dispersi durante un salvataggio di un gommone effettuato dalla petroliera maltese Norient Star, arrivata domenica pomeriggio a Pozzallo. Il comandante ha ricostruito alla polizia e alla Procura di Ragusa la dinamica del tragico incidente: i migranti hanno indossato i giubbotti di salvataggio lanciati da una motovedetta maltese, che si è poi subito allontanata per un’altra operazione di soccorso, ma il gommone nell’avvicinarsi alla petroliera si è bucato e si è sgonfiato. I passeggeri si sono buttati a mare e sono annegati «schiacciati» dal gommone che si è rovesciato. Tre corpi sono stati recuperati, altri due sono stati trascinati via dalla corrente. Dinamica simile a quella di un altro mercantile che ha soccorso dei migranti in mare aperto su dei gommoni: due migranti sono scivolati in mare e sono dispersi. Intanto, l’agenzia AdnKronos, citando fonti interne, riferisce che una decina di militari della Marina impegnati nelle operazioni «Mare Nostrum» sarebbero risultati positivi al test di Mantoux, la prova di screening che individua la la presenza di una infezione latente del micobatterio della tubercolosi. «Nessuno di questi casi è in fase attiva o contagiosa, sono risultati positivi a questo screening precauzionale e continuano a lavorare. Quindi nessun campanello d’allarme - precisano dalla Marina - perché in operazioni così complesse e dove sono impegnati migliaia di uomini questo dato è fisiologico». Tra i dieci casi non c'è nessun medico nè operatore sanitario impegnato nei soccorsi a bordo delle navi.