Newsletter Migrazioni n°4

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Newsletter Migrazioni n°4
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numero 4
maggio/giugno 2007
natura e paesaggio nel Vallo di Diano
la newsletter per gli operatori turistici
E d i t o r i a l e
Sviluppare un'industria turistica sostenibile all'interno dei parchi è possibile. Basta comprendere che la tutela del patrimonio ambientale e dell'identità culturale del territorio rappresenta l'interesse comune, la condizione perché la stessa offerta turistica rimanga appenatura e paesaggio nel Vallo di Diano
tibile nel tempo
Parchi e turismo: un binomio sempre più importante per il nostro Paese, il cui inestimabile patrimonio di biodiversità e di cultura ricade in misura significativa (circa l'11% del territorio nazionale) entro i confini del sistema delle aree protette. Una combinazione divenuta di straordinaria attualità negli ultimi anni, da quando la qualità ambientale ha acquisito
un ruolo sempre più decisivo nella scelta della meta delle vacanze e l'ecoturismo si è trasformato, da fenomeno di nicchia riservato a gruppi ristretti, in una tendenza di massa.
I numeri parlano chiaro: i parchi italiani fanno registrare ogni anno oltre settanta milioni di
presenze di visitatori ed escursionisti. Un volume di "traffico turistico" che rappresenta una
la piana di Magorno - Montesano sulla Marcellana
preziosa risorsa economica, una fonte di sviluppo insostituibile per i territori interessati. Ma
che, in un contesto delicato come quello di un'area protetta, può rappresentare un'arma a
doppio taglio. Se non viene disciplinata da precisi criteri di sostenibilità, infatti, la pressione turistica in un territorio di grande pregio ambientale rischia di diventare una causa di
degrado e di impoverimento dell'area, fino a comprometterne, paradossalmente, la stessa
fruizione turistica e ricreativa. Il turismo, in altri termini, può uccidere se stesso. Come la
pianta di Agave che cresce, cresce ancora, improvvisamente si ammala e muore perché è
cresciuta troppo. È per questo che i parchi devono attrezzarsi per fornire un'offerta turistica di qualità, che tuteli il territorio, soddisfi realmente il bisogno e il desiderio di un rappor-
il parco della Certosa di San Lorenzo
to autentico con l'ambiente, la storia e la cultura materiale delle comunità locali, contribuisca allo sviluppo del territorio e dimostri concretamente che i parchi rappresentano un'opportunità di crescita da molti punti di vista.
Sommario
Gli strumenti per riuscire nell'intento non mancano: dalla definizione della capacità di carico al calcolo dell'indice di densità turistica, dal bilancio ambientale alla carta del turismo
sostenibile. Senza trascurare lo stesso piano del parco. Molte aree protette sono già impe-
:::Editoriale:::
gnate su questo fronte, le altre dovranno muoversi in fretta nella stessa direzione. Tenendo
presente che nel turismo, più che in ogni altro settore economico, il tema cruciale non è
:::Lavori in corso:::
quello di porre limiti allo sviluppo, ma di far crescere la consapevolezza che un limite esi-
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ste, oltrepassato il quale ogni possibilità di sviluppo è irrimediabilmente compromessa. Un
- Le attività realizzate dal Progetto “Studio della
Domanda e Coordinamento dell’Offerta Turistica”
limite da non superare, se si vuole alimentare un'industria turistica che abbia come punti
di riferimento la tutela ambientale, lo sviluppo, l'utilità sociale e culturale. Su questi temi è
:::Focus:::
necessario attivare un rapporto positivo con gli imprenditori del settore, riflettendo insie-
4 - Cresce il Turismo-Natura
5 - Il turismo nel Parco del Cilento e Vallo di Diano
6 - La valorizzazione integrata di un parco
7 - Il Marchio di Qualità Ambientale
8 - Il lento ritmo del turismo
9 - Viaggio nell’interno della Sardegna
10 - In vacanza col WWF
11 - La Carta Europea per il Turismo Sostenibile
12 - Il Progetto Ippovia
13 - Ecoturismo: una vacanza per crescere...
14 - Comunicare la sostenibilità
15 - Turismo: tra risorsa e pericolo
me a loro sul fatto che riconciliare turismo e ambiente rappresenta l'interesse comune, la
:::Eventi:::
reciproca convenienza, perché uno sviluppo distruttivo porta all'inarrestabile declino turistico del territorio. Si tratta, in definitiva, di comprendere che l'ambiente, i beni culturali, il
paesaggio, la biodiversità, l'identità locale, non vanno difesi dal turismo, ma (anche) per il
turismo, per assicurare ad esso redditività e continuità nel tempo.
Matteo Fusilli
Presidente Federparchi - Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali
P.O.R. Campania 2000-2006 - P.I. G.A.C. “Certosa di Padula: per un sistema culturale-turistico del Vallo
di Diano” - Asse II - Misura 2.1 - Azione D - Progetto “Agenzia per lo Sviluppo del Vallo di Diano - Studio
della Domanda e Coordinamento dell’Offerta Turistica”
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lavori in corso
Il Progetto "Studio della domanda e coordinamento dell'offerta turistica" è giunto quasi a metà del
suo percorso e diversi sono i prodotti predisposti dal Gruppo di lavoro, destinati sia agli operatori turistici locali che ai turisti effettivi e potenziali del Vallo di Diano.
In questa rubrica vogliamo presentarvi sinteticamente alcune delle attività e dei prodotti realizzati.
a cura di Valeria Sciucchini
www.vallodidiano.info
il punto di forza dei prodotti del Progetto, ideato e realizzato in modo da
rispondere alla duplice esigenza di promozione turistica da un lato e di
informazione e messa in rete degli operatori turistici locali dall'altro. Il
Portale, infatti, oltre a rappresentare una vera e propria guida turistica
interattiva, che accompagna i potenziali turisti alla scoperta delle attrattive ambientali, culturali, storiche ed artistiche - del Vallo di Diano, vuole configurarsi anche come uno strumento di comunicazione a supporto dell'attività degli
operatori turistici locali.
Questi ultimi potranno così avere a disposizione, in un'area ad accesso riservato, informazioni aggiornate sulle opportunità imprenditoriali, sulle leggi e
disposizioni del settore turistico, ma anche pubblicazioni di studi e ricerche e
articoli di approfondimento.
Il Portale consentirà ai viaggiatori di consultare il database delle strutture ricettive del Vallo e reperire tutte le informazioni necessarie per contattare le strutture turistiche e prenotare il soggiorno. Tramite l'accesso riservato ogni operatore aderente al progetto potrà aggiornare, in qualsiasi momento e
in completa autonomia, le notizie riguardanti la propria attività, segnalando in tempo reale eventuali nuovi servizi, offerte speciali e pacchetti turistici.
È
La mappa turistica Vallo di Diano.
I sentieri della storia e della natura
sentieri dell'arte e della storia è la prima di un set di carte turistiche pieghevoli, tematiche, di facile comprensione ed estrema praticità:
in maniera sintetica ed accattivante vengono proposti percorsi
ed itinerari completi di visita alle diverse attrattive del territorio, corredati da informazioni utili sulla ricettività e l'enogastronomia.
Sul fronte, la mappa generale del Vallo di Diano segnala gli itinerari e
le principali emergenze del territorio e sul retro box tematici descrivono le tappe degli itinerari nella storia e nella natura, dal Vallo sotterraneo al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, dall'antica via Popilia
alla Certosa e i suoi dintorni fino alle "Sentinelle del Sud" del Vallo di
Diano.
I
Il primo Quaderno di Studi
rimo di una collana di 4 pubblicazioni dal taglio tecnico, volte a divulgare gli esiti di ciascuna delle fasi di
ricerca condotte e destinate agli operatori del comparto turistico-ricettivo - con lo scopo di fornire loro
approfondimenti sull'andamento turistico - il Quaderno raccoglie i risultati dello studio relativo allo scenario e all'analisi delle tendenze a livello mondiale, nazionale, regionale e di prossimità. Questa prima
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fase vuole rappresentare una panoramica interpretativa sui trend turistici in atto, volta a sistematizzare dati ed informazioni fondamentali per la
comprensione del fenomeno "turismo", delle principali caratteristiche della domanda e dall'offerta e dei diversi attori coinvolti.
Lungi dal volersi caratterizzare come pubblicazione "scientifica", il quaderno vuole essere piuttosto soprattutto strumento di "approfondimento sintetico" per quanti desiderino allargare lo sguardo nella direzione in cui sta
andando il turismo, capirne un po' più a fondo le dinamiche significative e
conseguentemente riflettere sul ruolo della propria destinazione nell'affollato mercato turistico.
Poster e calendario 2008
rimo di una collana di 4 pubblicazioni dal taglio tecnico, volte a
divulgare gli esiti di ciascuna delle fasi di ricerca condotte e
destinate agli operatori del comparto turistico-ricettivo - con lo
scopo di fornire loro approfondimenti sull'andamento turistico il Quaderno raccoglie i risultati dello studio relativo allo scenario e
all'analisi delle tendenze a livello mondiale, nazionale, regionale e di
prossimità.
Questa prima fase vuole rappresentare una panoramica interpretativa
sui trend turistici in atto, volta a sistematizzare dati ed informazioni
fondamentali per la comprensione del fenomeno "turismo", delle principali caratteristiche della domanda e
dall'offerta e dei diversi attori coinvolti.
Lungi dal volersi caratterizzare come
pubblicazione "scientifica", il quaderno vuole essere piuttosto soprattutto strumento di "approfondimento sintetico" per quanti desiderino
allargare lo sguardo nella direzione in cui sta andando il turismo,
capirne un po' più a fondo le dinamiche significative e conseguentemente riflettere sul ruolo della propria destinazione nell'affollato mercato turistico.
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La Comunità Montana Vallo di Diano vince SFIDE 2007
Lo scorso 23 maggio all’interno del FORUM PA,la Comunità Montana
Vallo di Diano si è aggiudicata l’ambizioso riconoscimento del Concorso
SFIDE 2007 “Una generazione di piani strategici” grazie ai 5 Progetti del
PI GAC Certosa di Padula attualmente in itinere.
La Città Montana delle Arti, dei Mestieri e delle Scienze
La promozione turistica del territorio: il ruolo delle Comunità Montane
Riuscire a far parlare il territorio coralmente, raccontandosi in maniera sempre più "convincente", competitiva e originale.
Con questo obiettivo si è svolta ad Atena Lucana la Prima Conferenza Nazionale della Città Montana, il 28 e 29 giugno scorsi. Un'occasione
di riflessione e di approfondimento sul ruolo delle Comunità Montane nella promozione turistica del territorio e di confronto sulle diverse esperienze in corso, che ha visto
la partecipazione dei soggetti coinvolti a diverso titolo nello studio, nella pianificazione e nella gestione del territorio montano, dai rappresentanti istituzionali nazionali, regionali e locali ai delegati delle Comunità Montane di diverse parti d'Italia.
L'evento ha previsto momenti plenari, come quello introduttivo dedicato alla definizione del concetto di "Città montana" e la successiva Tavola
Rotonda "Dalla Città montana alla promozione turistica" e sessioni di approfondimento, quali quelle dedicate alle best practice in materia di
marketing e comunicazione turistica e quella riservata al "Progetto PISES. Dall'immaginazione alla pianificazione: giovani, scuole ed istituzioni nella programmazione di interventi di promozione turistica". Gli esiti del confronto e dell'integrazione delle diverse esperienze saranno
oggetto di un numero "Speciale" della nostra newsletter.
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Confermando il trend di crescita manifestatosi nel 2005, quando l'aumento percentuale era stato del
12,7%, anche per il 2006 la crescita del turismo natura sarà di due cifre, con un fatturato che supererà i 9 miliardi di euro. E' quanto emerge dalla lettura dei primi dati elaborati dall'Osservatorio
Permanente sul Turismo-Natura costituito in ambito Ecotur, il cui Comitato Tecnico Scientifico è rappresentato dal l'Enit, dall'Istat, dalla Regione Abruzzo e dall'Università dell'Aquila - Corso di Laurea in
Economia e Gestione dei Servizi Turistici di Sulmona.
Cresce il Turismo-Natura
a cura dell'Ufficio Stampa di Ecotur - Nature Tourist Workshop
n attesa dei dati ufficiali che
verranno presentati in un'
apposita convention a settembre, l'Osservatorio
ha
rilevato ed evidenziato che il turismo-natura è ormai divenuto una
delle motivazioni principali di
vacanza in Italia, tanto da riscuotere grandi consensi sui media internazionali.
Dai dati si evince che si sta fortemente abbassando l'età media dei
frequentatori dei parchi, a dimostrazione di un' esigenza che sta
invadendo anche le nuove generazioni. Si rileva, infatti, che l'utenza
dei parchi e delle aree protette è
composta da giovani al di sotto dei
30 anni, mentre si registra una
graduale flessione degli over 60.
Un dato questo che trova conferma
analizzando la tipologia dei frequentatori, che vede una netta
prevalenza dei giovani in gita scolastica (33,6%) e delle famiglie con
figli in età scolastica (33,1%); di
contro, si evidenzia una sensibile
flessione dei gruppi organizzati,
costituiti in genere da "over 60", la
cui crescita negli ultimi anni si era
mantenuta costante sui 2-3 punti
percentuali.
Analizzando i dati fin qui acquisiti
viene in rilievo, tra l'altro, che a differenza di quanto accadeva fino a
qualche anno fa - quando l'identikit
del turista dei parchi evidenziava
l'appartenenza ad un ceto medioalto, con un titolo d'istruzione di
livello universitario o di scuola
media superiore per circa l'80% dei
casi - il livello d'istruzione si sta
rapidamente
ridimensionando,
dimostrando che il prodotto "natura" viene oggi ricercato da tutti i
cittadini di ogni ceto e classe in
cerca di relax, sensibile all'enoga-
I
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Fonte Osservatorio Turismo Natura - Ufficio Stampa
stronomia, alla ricerca delle antiche
abitudini e desideroso di conoscer
gli usi e le abitudini locali.
Circa la frequentazione dei Parchi
Nazionali, in prima posizione troviamo sempre il Parco Nazionale
d'Abruzzo, seguito dal Parco
Nazionale del Cilento e Vallo di
Diano che scavalca in questa classifica il Parco Nazionale del Gran
Paradiso, che a sua volta arretra di
una posizione. Grande successo sta
riscuotendo il Parco Nazionale del
Pollino che dalla nona posizione
raggiunge il quarto posto, a discapito del Parco Nazionale dei Monti
Sibillini, scavalcato anche dal Parco
Nazionale della Majella e dal Parco
Nazionale del Gran Sasso e Monti
della Laga.
Tra le novità più rilevanti emerse
dall'indagine si evidenzia che il
turismo nei Parchi nazionali non è
più di prossimità, come in passato,
ma denota una preponderanza di
arrivi da "fuori regione", dai Paesi
europei ed extraeuropei con un
aumento del tempo di permanenza
rispetto ai dati del 2005.
In particolare viene registrato un
segno fortemente positivo sia per
quanto concerne la permanenza
nel corso dei weekend, sia nel
periodo "una settimana" che addirittura raddoppia la sua quota percentuale.
Ad una serie di dati positivi si contrappone tuttavia quello negativo
relativo all'informazione, peraltro
evidenziata anche negli anni precedenti. Viene in sostanza sottolineata la mancanza di una strategia di
comunicazione verso l'esterno, che
promuova nelle dovute forme il
turismo-natura e in particolare le
aree protette. Un gap sicuramente
da colmare creando un nuovo ed
accattivante modo di veicolare il
prodotto "natura" in tutte le sue
declinazioni.
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Qual è il ruolo del turismo nelle aree protette? A tale interrogativo ha contribuito a rispondere il CTS
- Centro Turistico Studentesco - ricostruendo, per conto del Ministero dell'Ambiente, il quadro del turismo nei Parchi nazionali, sia in termini di domanda e offerta sia in termini di relazioni fra le componenti del sistema territoriale. La Dottoressa Nicosia, del settore Turismo Sostenibile e Parchi del CTS,
analizza per noi i dati relativi al Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Il turismo nel Parco del Cilento
e Vallo di Diano
Il contributo della ricerca del CTS
a cura di Manuela Nicosia, CTS - Dipartimento Ambiente - Settore Turismo Sostenibile e Parchi
l Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano si
inserisce nel panorama nazionale dei parchi naturali dimostrando tutta la sua complessità. Con
dimensioni geografiche quasi cinque volte il valore medio europeo, una consistenza della popolazione
residente del tutto eccezionale per un parco nazionale
e la densità e rilevanza del patrimonio culturale e dei
suoi paesaggi, esso affronta problematiche composite
legate alla conservazione della natura, alla valorizzazione delle culture locali ed allo sviluppo economico e
sociale sostenibile. Da un'analisi dei flussi turistici che
interessano il Parco del Cilento e Vallo di Diano, emerge come essi costituiscano il 16% degli arrivi e quasi il
23% delle presenze turistiche riscontrabili nell'intero
sistema dei parchi nazionali.
Nonostante i Comuni costieri attraggano la maggior
parte dei turisti, si rileva come la presenza del Parco
abbia determinato sia una crescita del turismo nell'area (rispetto, per esempio, alla Costiera Amalfitana)
sia una diversificazione dell'offerta, soprattutto nelle
zone interne caratterizzate da una maggiore vocazione
all'ambiente e attenzione per la qualità.
I turisti presenti sono per la maggior parte italiani, tuttavia gli stranieri costituiscono un quarto degli arrivi e
quasi un terzo delle presenze, dati in linea con le
medie dei parchi nazionali. Il 34% raggiunge l'area
protetta nel periodo estivo, per trascorrere qui con la
famiglia le proprie vacanze. Considerevole, tuttavia, è
anche la quota di turisti che arriva in compagnia di
amici (29%) o con il proprio partner (20%).
Età compresa tra i 26 e i 45 anni (56%), con un livello culturale medio-alto, residente in Campania: queste
le caratteristiche standard del turista dell'area.
I flussi turistici sono legati prevalentemente all'offerta
balneare ma un certo interesse viene comunque dedicato alle brevi escursioni ed alle visite del patrimonio
storico-artistico, mentre l'entroterra del Parco vede
affiorare un nuovo segmento, fortemente motivato
all'ecoturismo.
La permanenza è piuttosto lunga, con valori mediamente superiori a quelli registrati complessivamente
negli altri parchi nazionali: il 27% dei turisti, infatti,
soggiorna nel Parco del Cilento e Vallo di Diano per
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gradimento servizi
Fonte CTS
sette-dieci giorni, mentre il 22% per un periodo compreso tra gli undici giorni e le due settimane.
Interessante è anche il dato relativo alla modalità
organizzativa della visita, in controtendenza rispetto a
quanto accade negli altri parchi nazionali, a testimonianza del ruolo non secondario svolto nell'incoming
dalle agenzie di viaggio e T.O. locali. Sebbene prevalga il fai da te, il 18% dei turisti ricorre all'intermediazione di soggetti professionali (contro il 7% della
media dei parchi nazionali), a cui si aggiunge un altro
6% di turisti che viaggia con associazioni di diversa
tipologia.
Circa la percezione dell'esperienza turistica vissuta nel
Parco del Cilento e Vallo di Diano, viene espresso un
elevato gradimento soprattutto per la ricettività e la
ristorazione. Giudizi piuttosto positivi vengono espressi anche a favore della manutenzione dei sentieri, a
dimostrazione di quanto il Parco si stia organizzando
per garantire una sua migliore fruibilità e di quanto stia
diventando importante il target di turisti interessato
alla scoperta dell'entroterra.
Per maggiori dettagli sui risultati della ricerca, contattare CTS Dipartimento Ambiente, Settore Turismo Sostenibile e Parchi,
06.64960383, [email protected].
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il parco della Certosa di San Lorenzo - foto_Monica Cammardella
Due Parchi molto diversi a confronto: RomaNatura e il Parco Nazionale delle Cinque Terre quali buone pratiche di valorizzazione territoriale e di sviluppo di pratiche turistiche sostenibili.
A fare da sfondo la concezione di sviluppo locale di tipo "endogeno" che si caratterizza per processi
concertati dal basso, che adottano prospettive di medio-lungo periodo e che integrano la dimensione
economica con quella ambientale e sociale.
a cura di Elena Battaglini, Area Ricerca Ambiente dell'IRES Nazionale
n parco si struttura e vive della fitta e complessa rete di relazioni che si instaurano tra
società, economia e ambiente naturale.
Considerata la peculiarità del territorio romano, ma anche la sua ricchezza in termini di biodiversità, il progetto "Fattorie Educative" di RomaNatura che nel solo anno 2003 ha portato oltre 15.000 bambini delle scuole elementari nelle aziende agricole delle aree protette - ha un duplice obiettivo: favorire
un'esperienza diretta dei valori, della cultura e dell'ambiente rurale tra i ragazzi di città e promuovere l'educazione ambientale quale fonte integrativa di reddito
delle imprese agricole dei parchi.
L'importanza del progetto risiede nella possibilità di far
conoscere ai ragazzi i processi produttivi che stanno
alla base dei prodotti alimentari, consentendo di
approfondire il legame tra cibo, senso di identità e territorio. In questo contesto, il progetto può contribuire
a ricomporre la frattura tra il mondo cittadino e quello
rurale, favorendo l'interscambio di esperienze e conoscenze di stili di vita diversi.
A differenza di RomaNatura, che salvaguardia la natura in un contesto antropizzato, il Parco delle Cinque
Terre, data la sua specifica caratterizzazione territoriale, rappresenta un esempio di tutela e valorizzazione di
un intervento antropico tout court. Il suo territorio
costituisce, infatti, il risultato del millenario lavoro dei
contadini che hanno trasformato i ripidi pendii in fertili terrazzamenti per la coltivazione della vite.
L'abbandono delle coltivazioni ha progressivamente
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causato la riduzione dell'area terrazzata da 1400 a
meno di 100 ettari.
All'insegna dell'equilibrio tra uomo e natura, le Cinque
Terre hanno conosciuto in questi anni una straordinaria rinascita turistica. In questa prospettiva, il
"Progetto Turismo Sostenibile" promosso dall'Ente
Parco è in sé un caso d'eccellenza che ha, inoltre, consentito di azzerare il tasso di disoccupazione, impiegando anche molti giovani nelle cooperative che, per
conto dell'Ente, gestiscono ostelli, ristoranti, punti di
ristoro e negozi di alimentari.
L'aspetto del progetto che ci interessa rilevare è il
fatto che esso integra tra loro diversi interventi, dalla promozione del Marchio di Qualità Ambientale
assegnato a strutture ricettive che hanno adottato
misure di sostenibilità ambientale, alla raccolta differenziata, legata a una campagna di sensibilizzazione
per acquisti e consumi corretti, alla valorizzazione
delle produzioni locali con coltivazioni biologiche e
piante officinali.
Quali caratteristiche, dunque, devono assumere i progetti volti ad uno sviluppo sostenibile integrato? Alla
luce delle buone pratiche descritte e dello specifico
modello di sviluppo a cui si riferiscono, i casi d'eccellenza implicano, innanzitutto, la valorizzazione del
patrimonio naturale e culturale, rafforzando contestualmente l'ambiente economico e l'identità locale.
Infine, interessano tutta la popolazione locale presente e futura e tengono conto delle vocazioni e dei problemi specifici dei singoli territori.
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Il Parco Nazionale delle Cinque Terre, a partire dal gennaio 2001, ha avviato un processo di certificazione ambientale delle strutture ricettive turistiche presenti sul territorio. Un ingente flusso turistico,
infatti, se da un lato rappresenta un'auspicabile opportunità, dall'altro richiede strumenti efficaci e
concreti per ridurre il più possibile gli impatti ambientali legati all'attività turistica, requisito essenziale per mantenere e sviluppare l'attività stessa nel territorio del Parco.
Il Marchio di Qualità Ambientale
L'esperienza del Parco Nazionale delle Cinque Terre
a cura dell'Ufficio Marchio di Qualità Ambientale - Parco Nazionale Cinque Terre
avvio del progetto del Marchio di Qualità
Ambientale (MQA) è stato preceduto da una
fase preliminare di analisi delle strutture
ricettive presenti sul territorio e dallo studio
delle esperienze di Certificazione Ambientale e
Marchi di Qualità Ambientale già applicati in Italia e
all'estero, definendo specifici obiettivi concertati
con le parti interessate.
Sono tre i principi ispiratori del MQA del Parco
Nazionale delle Cinque Terre: il principio di condivisione, che prevede la costruzione di un processo partecipato tra diversi attori; il principio di integrazione, che
mira a coinugare le grandi questioni di tutela ambientale con le specifiche esigenze locali; il principio di
omogeneità, ovvero la possibilità di mettere in
relazione le diverse azioni e i diversi obiettivi di
tutela ambientale con gli interessi derivanti dallo
sviluppo economico.
La finalità del MQA è di promuovere le attività turistiche ricettive con requisiti di sostenibilità ambientale e
qualità turistica. Data la significativa presenza di strutture extra-alberghiere nel territorio del Parco, il
Marchio viene applicato prevalentemente ad ostelli,
affittacamere, B&B, case vacanza e agriturismo.
Il MQA del Parco Nazionale delle Cinque Terre è organizzato, come del resto molti altri marchi di qualità,
come un sistema a punteggio: le strutture che desiderano ottenere il marchio devonoraggiungere un punteggio minimo di 18 punti, mettendo in atto specifiche
azioni "di qualità", a ciascuna delle quali corrisponde
un risultato ponderato e proporzionale alla relativa difficoltà nel suo adempimento.
I criteri ambientali che stanno alla base del MQA sono
stati definiti in termini di obiettivi obbligatori e di
miglioramento: i primi devono essere messi in atto al
momento del primo sopralluogo e, comunque, realizzati entro dodici mesi dall'ottenimento del marchio;
mentre gli obiettivi di miglioramento rappresentano gli
interventi che devono essere effettuati per poter mantenere la concessione d'uso del marchio. Un sistema di
questo tipo permette alle strutture ricettive di avere un
miglioramento costante delle prestazioni ambientali
nel corso del tempo, e di creare un circolo virtuoso tra
tutela ambientale e competitività.
Gli obiettivi obbligatori e di miglioramento sono articolati in 10 settori di intervento: 7 riguardanti gli aspet-
L'
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foto_Michael Pasini - Archivio fotografico del Parco Nazionale delle Cinque Terre
foto_Michael Pasini - Archivio fotografico del Parco Nazionale delle Cinque Terre
ti ambientali (energia, acqua, rifiuti, trasporti, sostanze tossiche, aria/rumore, alimentazione) e 3 relativi
agli aspetti funzionali del servizio (comunicazione, formazione e politica degli acquisti).
Ad oggi le aziende turistiche che hanno ottenuto il
MQA del Parco sono complessivamente 148, con un
costante aumento di adesioni.
La relativa facilità della procedura con cui si ottiene il
marchio è una delle ragioni che ne spiega il successo.
Il Parco, infatti, ha progettato questo strumento di
qualità in modo tale da poter coinvolgere nel progetto
il maggior numero possibile di strutture, al fine di creare una consistente comunità sensibile ai temi ambientali che lavori in sinergia con il Parco stesso. Per raggiungere questo obiettivo l'ente si è impegnato inoltre ad attivare corsi di informazione e di formazione
su specifici argomenti e a contribuire alla promozione delle strutture ricettive, inserendole nel sito
Internet del Parco.
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ponte l’Abate - Sanza - foto_Lorenzo Peluso
Escursionismo ed attività outdoor come importante risorsa per lo sviluppo e leva fondamentale per il
marketing territoriale. Questa la filosofia sostenuta dalla rivista Trekking, che dal 1984 si propone di
fare cultura del territorio. "Il camminare è il miglior modo per viaggiare, per visitare, per conoscere
veramente un luogo", afferma l'Editore.
a cura di Italo Clementi, Editore della rivista TREKKING
rekking non è un camminare fine a se stesso.
Trekking è prima di tutto conoscenza attenta
del territorio che si attraversa, è fermarsi a
parlare con le persone che si incontrano lungo
il cammino, è visitare vecchi borghi e capire il tipo di
vita che vi si svolgeva, è percepire odori, è ascoltare
silenzi. Viaggiando a piedi, o in bicicletta, si ha la possibilità di venire a contatto non solo con la natura, ma
anche con l'uomo, la sua storia, il suo lavoro, la sua
vita quotidiana.
Questo è l'argomento portante che sta alla base del
"turismo lento", una tipologia di turismo, oggi in piena espansione, che trae la sua forza da un background
culturale dove l'interazione con il territorio è basata
sulla contrapposizione tra la "cultura della tradizione"
e i ritmi frenetici della vita quotidiana. Il viaggiare a
passo d'uomo diventa così una sorta di percorso della
memoria e dei gesti, per riappropriarsi di ritmi, modalità di vita e usanze tipiche delle generazioni passate,
radici storiche, rapporti umani e tradizioni regionali.
In nessun altro modo, come camminando a piedi, si
conosce realmente un territorio.
In questo senso, il "turismo lento" diventa un mezzo
d'eccellenza per valorizzare a 360° la realtà territoriale. Si pensi a quanti borghi, paesi, valli fuori dalle
grandi rotte di traffico, piccole località, spesso veri e
propri gioielli, fortunatamente ancora rimasti conservati e soprattutto autentici, possono trovare la loro
grossa opportunità per inserirsi proprio in questo circuito di turismo di qualità, con tutti i conseguenti
benefici di carattere economico e sociale.
Un vero patrimonio su cui investire per generare anche
fortissimi ritorni economici: dietro a questo tipo di turismo c'è infatti una realtà di recupero di economie, di
creazione di posti di lavoro. Innescare un meccanismo
di crescita economica, legato alla valorizzazione del
turismo ambientale, vuol dire permettere a tanti gio-
T
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vani di poter trovare occupazione o iniziare piccole
attività imprenditoriali, nei settori del commercio, della ristorazione, dell'artigianato tipico, della ricettività,
dando vita a cooperative o piccole società di guide
ambientali o di servizi, e mille altre cose.
Non moltissimi anni indietro, quando parlavo di escursionismo come grossa opportunità di ricaduta economica sul territorio, come occasione di sviluppo, come
risorsa per fermare lo spopolamento dei borghi, della
montagna, delle campagne, venivo quasi sempre
guardato, con simpatia ma anche con tanta sufficienza. Oggi finalmente la situazione si è completamente
invertita. Sempre più territori stanno investendo e
lavorando sul turismo outdoor, intere regioni, comprese quelle ad alta vocazione marina: hanno capito che
il mare da solo non basta più e che la vera risorsa è
l'entroterra (e la conseguente integrazione dell'offerta
turistica tra la costa e l'entroterra) e si stanno muovendo in questa direzione.
La pratica dell'escursionismo e del cicloturismo in Italia
sta conoscendo ritmi di crescita esponenziali. Un
numero crescente di persone si avvicinano all'escursionismo per soddisfare il desiderio di evasione e la ricerca di un maggiore contatto con la natura e per gli
indubbi benefici fisici e mentali.
Territori che sino a qualche anno fa, non avendo aree
industrializzate, si consideravano fortemente penalizzate, oggi - in un momento storico nel quale le risorse
ambientali stanno acquisendo un forte interesse e conseguentemente un forte valore economico - trasformano quello che era un handicap in risorsa.
Un'attività che si adatta ad ogni età, perché ognuno
può personalizzarla scegliendone l'andatura, la difficoltà dei percorsi, i luoghi da visitare, il periodo
migliore e questo spiega perché l'andar per sentieri
a piedi o in bicicletta sia una attività che fa sempre
maggiori proseliti.
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Fa parte, oramai, di quel ventaglio di appuntamenti ai quali, quando si arriva nell'isola, non si deve
assolutamente mancare. Il Trenino Verde - il servizio turistico delle Ferrovie della Sardegna - è diventato una delle particolarità turistiche isolane più apprezzate e conosciute in tutto il mondo, e uno degli
assi portanti della politica turistica regionale, tesa ad allungare la stagione e a coinvolgere l'interno
montano.
Viaggio nell'interno della Sardegna
a cura di Alessandro Boccone, Servizio Commerciale e Marketing Ferrovie della Sardegna
l Trenino Verde utilizza una
rete ferroviaria di più di 600
km che attraversa quasi tutta
l'isola, ma passando non per
le più comode vie di pianure e valli, ma per le zone più interne, montane e selvagge, dove per lunghe
distanze non si percepisce la minima presenza dell'uomo, se non
attraverso la teoria cadenzata delle
case cantoniere al lato della linea.
Un viaggio attraverso il vero volto
della Sardegna, quello meno famoso e patinato, ma più autentico e
profondo, con la presenza dominante della montagna, della roccia,
dei rii e del verde dei boschi e della macchia mediterranea.
Anche nel nome è sintetizzata la
caratteristica di questo viaggio nell'ambiente sardo, una piccola crociera nel verde, a bordo di un mezzo deliziosamente lento su di una
linea tortuosa di fine '800. Venne
costruita in economia e a scartamento ridotto (la distanza tra le
rotaie è minore di quella normalmente in uso nelle altre ferrovie),
tecnica che consentiva di superare
con piccole curve i versanti dei
rilievi o di attraversarli con strette
e lunghe gallerie; quando però non
si poteva fare altrimenti, i progettisti dovettero realizzare autentiche
opere di arte d'ingegneria ferroviaria: le gallerie elicoidali di
Bortigiadas in Gallura (più di 500
metri nella roccia per superare un
dislivello di appena 20 metri) e di
Pitzu 'e Cuccu a Lanusei in
Ogliastra, o i lunghi ponti in pietra
nel cuore del Gennargentu, di cui
alcuni costruiti con possenti travate metalliche, splendidi esempi,
anche per i nostri giorni, di estetica
coniugata alla funzionalità.
Il viaggio diventa così un'esperienza conoscitiva unica nel suo gene-
I
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Il Trenino Verde
foto_Ufficio Marketing FDS
re: autentica, originale, ma anche
incredibilmente attuale e capace di
rispondere alla domanda turistica
che ricerca nella vacanza anche
contenuti e qualità ambientali e
culturali.
Tra i 600 km di linea sono tantissimi gli itinerari che si possono percorrere, seppure siano più ricchi di
fascino quelli lungo le quattro linee
turistiche: Palau-Nulvi (km 116),
Macomer-Bosa (km 46), IsiliSorgono (km 83) e MandasArbatax (km 159).
La prima ha inizio dal porto di
Palau, di fronte all'imbarco per l'arcipelago maddalenino: con il treno
si procede attraverso alberi di
sughero e montagne di granito verso l'interno della Gallura, fino alla
bella ed elegante cittadina di
Tempio Pausania; da qui, con una
lunga discesa e passando per
Nulvi, si può arrivare a Sassari e,
volendo, fino alla riviera di Alghero.
Un'altra linea ha inizio ancora dal
mare, dal porto della cittadina
medioevale di Bosa e attraverso un
percorso estremamente panoramico arriva sull'altopiano della cittadina di Macomer, da dove il viaggio
può proseguire fino a Nuoro.
Da Mandas, a 60 km da Cagliari
verso nord, partono le altre due
linee turistiche che, come immense
braccia, avvolgono il massiccio
montuoso del Gennargentu, attraversandone i rilievi più esterni; una
diramazione a pochi chilometri dalla stazione costringe il treno a scegliere se dirigersi verso nord fino al
capolinea Sorgono, o, piuttosto,
verso nord-est fino al mare di
Arbatax. Quest'ultima, definita da
Luciano Zeppegno e Fulco Pratesi nel loro 'Alla scoperta della
Sardegna sconosciuta' - "la linea
più bella del mondo … perché si
trovano riunite in un solo insieme
tutte le meraviglie delle altre ferrovie", è anche la più famosa e frequentata dai turisti.
Tutte e quattro le linee hanno la
caratteristica di collegare piccoli
centri dell'interno alle principali città o ai porti sul mare. Furono realizzate, infatti, per rompere il secolare isolamento delle aree montane
e collegarle al resto del mondo;
consentono, così, di scendere in
una delle tante piccole stazioni lungo linea e di visitare località poco
conosciute, fuori dai consueti flussi
turistici, e dove si trovano inaspettate bellezze storiche e ambientali,
ancora poco valorizzate.
Infine, a corredo del viaggio, in
locali caratteristici si può sperimentare la proverbiale ospitalità
sarda, caratterizzata anche dall'ottima cucina, semplice, genuina, saporita, che arricchisce ulteriormente il viaggio, rendendolo
indimenticabile.
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oasi WWF - Morigerati - foto_Lorenzo Peluso
Mare o montagna? Italia o estero? Il WWF da diversi anni propone una maniera diversa di vivere il
momento della vacanza estiva: una vacanza che coniuga divertimento e rispetto per l'ambiente e la
biodiversità, organizzata in aree naturali protette, in luoghi tra i meglio preservati del nostro territorio e di quello europeo.
Per un turismo semplice e sostenibile
a cura di Manuel Bertin, Ufficio stampa WWF Italia
e parole chiave delle vacanze targate WWF sono
due: semplicità e sostenibilità. "Semplicità",
perchè le strutture ricettive non sono lussuose
ma confortevoli, l'atmosfera è sempre rilassata
e familiare, le attività in programma interessanti e tese
sempre alla socializzazione e ad offrire ai partecipanti
la possibilità di conoscere direttamente la natura,
secondo il nostro motto: "Fare per capire".
"Sostenibilità", perché ognuna delle nostre proposte si
inserisce nel contesto naturale del
luogo senza stravolgerlo, nel più
grande rispetto di flora, fauna e delle
tradizioni e cultura delle popolazioni
locali. Le "vacanze famiglia", in cui
genitori e figli si dedicano a molte
attività educative (dal trekking alle
immersioni, dal birdwatching alla
navigazione a vela), e i "campi
avventura", brevi periodi di vacanza pensati per bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, sono solo alcune delle
formule di vacanza offerte dall'Associazione.
Ai ragazzi, in particolar modo, viene proposta una
vacanza decisamente attiva ed educativa. Insieme al
sano divertimento, che deve essere presente in una
vacanza estiva, i ragazzi vengono a contatto con i temi
sui quali il WWF è impegnato in modo diretto e partecipato. Per quest'anno sono ben 70 le proposte di
"campi avventura" previste.
"L'opera di coinvolgimento e di avvicinamento ai fenomeni naturali portata avanti dai Campi Avventura è
una molla importante per far nascere nei più giovani
un comportamento diverso nei confronti della natura"-
L
10
ricorda Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia. "Sono
convinto che la sensibilità ecologica degli italiani è
poco a poco migliorata grazie alle nostre attività educative che tutte le estati coinvolgono migliaia di giovani con i loro genitori, migliaia di famiglie e ragazzi che
toccando la natura imparano a conoscerla e rispettarla". Per garantire che le proposte turistiche del WWF
rispondano ai criteri di turismo responsabile, nel 2002
è stata creata una Carta di Qualità consultabile sul sito
www.wwf.it/vacanze/cartadiqualitawwf.asp, a cui aderiscono tutti gli organizzatori di campi e vacanze.
Inoltre, per garantire ai genitori la qualità e la sicurezza dei partecipanti, il WWF fa affidamento sull'esperienza più che trentennale di organizzatori che hanno
sempre collaborato con l'Associazione e che hanno
La proposta nel Parco Nazionale del Cilento
e Vallo di Diano
In barca, tra Palinuro e Scario, per ammirare le calette accessibili
solo da mare, iniziare anche i più piccoli al seawatching e visitare
l'Oasi WWF di Morigerati, lì dove vive la lontra e il fiume Bussento
sbuca da una grotta stupenda.
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Incoraggiare un turismo sostenibile per le aree protette e al contempo attraente per il mercato. E'
questo l'obiettivo ispiratore della Carta Europea per il Turismo Sostenibile, elaborata dalla
Federazione EUROPARC, organizzazione pan-europea politicamente indipendente, costituita da Enti di
gestione e specialisti di più di 400 aree protette nazionali di oltre 35 paesi.
La Carta Europea per il Turismo Sostenibile
Uno strumento per la politica turistica delle Aree Protette dell'Unione Europea
a cura di Federico Minozzi, Europarc Italia
a Carta Europea per il
Turismo Sostenibile (CETS)
rientra nelle priorità mondiali ed europee espresse
dalle raccomandazioni dell'Agenda
21. La Carta è il risultato di una prima riflessione, avviata nel 1991 da
EUROPARC, sul rapporto tra turismo e Aree Protette. Nel 1995, un
gruppo ristretto formato da rappresentanti europei delle aree protette
ha avviato una sperimentazione su
10 parchi nazionali e regionali finanziata attraverso lo strumento
Life Ambiente - per la definizione
di uno strumento - la Carta appunto - per la gestione sostenibile del
turismo in area protetta. Nel 1998,
il lavoro porta alcuni dei 10 parchi
pilota ad ottenere per primi il riconoscimento della Carta.
L'adesione alla Carta Europea per il
Turismo sostenibile, come dimostrano le esperienze nazionali e
internazionali (ad oggi sono 36 i
parchi che hanno ottenuto la Carta
Europea), permette di armonizzare
e valorizzare le forme di economia
presenti sul territorio e di garantire
un'adeguata qualità della vita della
popolazione locale. Obiettivo ambizioso della Carta è quello di far dialogare insieme, per condividere un
progetto, i gestori del Parco, gli
enti territoriali coinvolti nel suo territorio, le aziende turistiche locali e
i tour operator.
L
I principi della Carta
Un approccio strategico. Aderire
alla Carta significa realizzare
un'analisi accurata del proprio territorio (risorse naturali, culturali,
storiche, turistiche), consultare e
coinvolgere gli attori locali, stabilire gli obiettivi strategici, assegnare
le risorse necessarie, realizzare un
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programma di azioni e valutarne i
risultati.
Adottare
l'etica
del
Turismo
Sostenibile. I firmatari della Carta
si impegnano ad adottare un atteggiamento etico nelle attività commerciali, tutelando cioè il cliente e
praticando una politica dei prezzi
equa. La dimensione etica sarà
anche presente nell'accoglienza di
ogni tipo di pubblico, favorendo
l'accesso delle aree protette in particolare alle scolaresche, ai giovani,
agli anziani, ai portatori di handicap.
Privilegiare il lavoro in partenariato. Adottare la Carta significa utilizzare un metodo di lavoro fondato
sul principio del partenariato, che si
esprime in tutte le fasi della Carta,
dalla definizione della strategia
all'attuazione del programma di
azioni.
L'esperienza Italiana
Sono attualmente tre i Parchi che
hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento da Europarc: il Parco
Nazionale dei Monti Sibillini (2002),
il Parco Regionale delle Alpi
Marittime (2001) ed il Parco
Regionale dell'Adamello Brenta
(2006). Numerose altre Aree
Protette hanno avviato le procedure per il conseguimento della
Carta: il Parco Regionale del
Matese, il Parco Regionale delle
Serre ed il Parco Regionale dei
Nebrodi sono coinvolti, insieme a
tre Parchi Greci, in un progetto
Interreg finalizzato a questo scopo.
Sono inoltre candidati per il 2008 il
Parco Regionale delle Madonie e la
Riserva Naturale di Monte Rufeno,
e hanno avviato il processo di adesione - con il supporto della
Regione Lombardia e dell'associa-
foto_Comune di Casalbuono
zione ACTA - anche il Parco
Regionale dell'Alto Garda Bresciano,
il Parco Regionale dell'Adamello
Lombardo, il Comune di Ostiglia e
la Riserva Naturale del Lago di
Piano.
Nel mese di aprile, infine, è stato
sottoscritto un Protocollo di Intesa
tra Europarc Italia, Federparchi ed
Osservatorio
del
Turismo
Sostenibile dell'Università di Siena,
volto a promuovere e rilanciare una
progressiva adesione delle Aree
Protette Italiane, per favorire la
concreta applicazione del concetto
di sviluppo durevole, a protezione
delle risorse, a vantaggio delle
generazioni future, e per uno sviluppo economico e sociale equo.
Ulteriori informazioni sono disponibili su
www.europarc.it e www.europarc.org
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Sono le peculiarità naturali del territorio a rendere la provincia di Brescia sensibile allo sviluppo turistico. Su di esse l'amministrazione provinciale continua a riservare la propria attenzione. Il progetto
dell'Ippovia dall'Adamello al Garda si propone, per l'appunto, quale innovativa iniziativa di gestione
territoriale volta a valorizzare l'entroterra montano nel rispetto e nella tutela dell'ambiente.
foto_Assolato - Provincia di Brescia Turismo
a cura di Magda Stefini - Ufficio Promozione delle risorse turistiche della Provincia di Brescia
l turismo sta vivendo grandi e
veloci cambiamenti, registrando la nascita ed il consolidamento di nuove tendenze
che basano la filosofia della vacanza sulle esperienze e sulle emozioni. La crescita culturale degli ospiti
pone domande sempre nuove che
richiedono risposte mirate e di qualità. "È alla luce di queste nuove
esigenze - sottolinea l'Assessore al
turismo della Provincia di Brescia,
Riccardo Minini - che è nato l'ambizioso
progetto
dell'Ippovia
dall'Adamello al Garda destinato ad
arricchire la già importante offerta
turistica bresciana con un approccio alternativo che consentirà di
collegare la Valle Camonica con il
Parco dell'Alto Garda bresciano in
un susseguirsi di punti panoramici
e peculiarità ambientali che rappresentano uno scenografico insieme
di natura, storia, architettura e cultura." Il tragitto si snoda tra i più
bei panorami del Lago di Garda,
passa per il lago d'Idro e la Valle
Sabbia, e raggiunge la Valle
Camonica, o viceversa, attraversando piccoli borghi rurali e ripercorrendo le tracce di sentieri che
furono importanti vie di comunicazioni per secoli e secoli.
"È un progetto fortemente voluto
dall'Amministrazione provinciale
bresciana - continua Minini. Una
I
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concreta opportunità di un sostenibile sviluppo socio-economico per
piccole comunità che hanno sofferto di un eccessivo isolamento nei
confronti di altre aree".
Il Protocollo di intesa per la realizzazione del percorso dedicato prevalentemente al turismo equestre è
stato siglato il 22 gennaio 2004 tra
Provincia di Brescia, Comunità
Montana Valle Sabbia, Comunità
Montana Valle Camonica - Parco
dell'Adamello, Comunità Montana
Parco Alto Garda e G.A.L. Garda
Valsabbia. I sottoscrittori hanno poi
affidato alla Società Italiana del
Cavallo e dell'Ambiente ONLUS lo
studio preliminare alla redazione
del progetto. Il lavoro è stato coordinato tecnicamente dal GAL ed è
stato suddiviso in due parti fondamentali: una di individuazione delle necessità di intervento di manutenzione straordinaria sul territorio
lungo il tracciato e di futura manutenzione ordinaria, ed una parte di
pubblicistica, marketing e produzione di materiale illustrativo divulgativo.
La lunghezza complessiva del percorso principale, che
collega il
Parco dell'Alto Garda Bresciano con
il Parco dell'Adamello, è di 223 km
da percorrere in 8 giorni, suddivisa
in 8 tappe e 13 tratti. Per tappa
s'intende il percorso tra due soste
notturne (quindi una giornata di
sella) e per tratto il percorso tra
una sosta notturna e una sosta di
pranzo (quindi metà giornata). La
lunghezza media di una tappa è di
circa 28 km, la lunghezza media di
un tratto all'incirca 17 km.
La scelta dei punti sosta è ricaduta
su quelle tipologie di strutture
(agriturismo, rifugi, baite e malghe) capaci sia di soddisfare le
richieste del turista equestre - che
è un turista molto vicino alla natura, che ama il rapporto con il territorio e ama frequentare gli
ambienti rurali, di cui sa godere
dell'ospitalità e dei prodotti tipici e
genuini - sia di garantire il ricovero
e l'alimentazione ai cavalli in sosta.
Al fine di trattenere più a lungo il
turista equestre nei diversi territori, il percorso principale è stato
arricchito di percorsi ad anello che
si dipartono dal tracciato principale
e si chiudono nel punto di partenza. Lo stato di attuazione del progetto sta ora affrontando la messa
in sicurezza dei percorsi e la segnaletica per permetterne la fruizione
il prima possibile, ma molte sono
ancora le azioni necessarie che
coinvolgeranno associazioni e privati.
Una volta completata, l'ippovia
costituirà una notevole risorsa turistica per i territori interessati dal
suo percorso: una risorsa che produrrà sviluppo, recuperando tracciati e strutture, senza provocare
danni all'ambiente ed al paesaggio.
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Di fronte ad un turismo di massa che offre congestionate destinazioni dalle mille attrattive, i turisti
cominciano, non sempre riconoscendo le proprie responsabilità, a cercare un contatto con la natura.
Ma quale dimensione occupa e quali potenzialità possiede l'ecoturismo? Per costruire una conoscenza attorno a questo argomento Ambiente Italia - Istituto di Ricerche ha realizzato per conto
dell'Organizzazione Mondiale del Turismo il Primo Rapporto sul Mercato dell'Ecoturismo.
...viaggiando “in punta di piedi”
a cura di Emanuela Manca, Ambiente Italia srl - Istituto di ricerche
ove vai in vacanza?" Questa è diventata ormai una domanda consueta che ci
facciamo reciprocamente come se fosse scontato che tutti andiamo in vacanza da qualche parte. Essere un turista è una delle
caratteristiche dell'esperienza moderna. "Non partire"
è come non possedere un'automobile o una casa accogliente. Oggi la vacanza è un indicatore di status e si
ritiene che sia addirittura necessaria per la salute fisica. Negli ultimi anni l'industria turistica ha avuto una
crescita inarrestabile tanto da trasformarla in una delle attività economiche più importanti a livello mondiale. I viaggi e le attività connesse al turismo costituiscono oltre il 12% del PIL mondiale, assorbono il 7% degli
acquisti di beni di non consumo e più del 6% della
popolazione mondiale opera nel settore turistico.
Come si inserisce l'ecoturismo all'interno di questa cornice? Dal Primo Rapporto sul Mercato dell'Ecoturismo,
curato da Ambiente Italia - Istituto di Ricerche per
conto dell'Organizzazione Mondiale del Turismo, emerge che in Italia questa nicchia di mercato rappresenta
il 2% del mercato turistico, ma ad essere rilevante è la
capacità di crescita annua che arriva al 20%. Una cifra
nettamente superiore alla crescita annua del turismo
tradizionale del 4,3% (dati WTO).
Definire l'ecoturismo semplicemente una nicchia di
mercato è riduttivo. L'ecoturismo coinvolge in prima
persona il viaggiatore che non vive la vacanza ed i luoghi visitati esclusivamente a fini consumistici, ma li
vuole capire e scoprire in maniera autentica. Non guarda e ammira la natura solamente perché è bella, ma
va oltre: la vuole capire ed interpretare insieme al contesto, insieme alle popolazioni locali, portando con sé
il proprio patrimonio culturale, le proprie tradizioni.
Non è una vacanza "mordi e fuggi", è un'esperienza di
vita. Ecoturismo è anche un modello di sviluppo in
quanto, per essere tale, deve generare benefici economici alla comunità ospitante, costituendosi come fonte
"D
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di impiego e di reddito alternativo. Una tendenza,
quindi, totalmente opposta al modello di sviluppo turistico tradizionale, basato sullo sfruttamento intensivo
della località.
In Italia vi è già un gran numero di operatori che lavorano in questo settore, sia come promotori di località
estere che interne. Si tratta di un alto numero di piccoli operatori e un numero ristretto di grandi tour operator tradizionali che stanno ampliando l'offerta tradizionale proponendo attività ecoturistiche all'interno dei
propri pacchetti.
Ma cosa significa essere un operatore ecoturistico?
Significa organizzare un viaggio che parta dalla valorizzazione e non dallo sfruttamento delle risorse locali, prevedendo quindi il coinvolgimento di fornitori locali (dalle strutture ricettive alle guide ecc); significa partecipare e contribuire economicamente a progetti di
sviluppo, tutela e protezione della natura; significa
informare correttamente i turisti sulle realtà dei paesi
che si andranno a visitare ed, infine, renderli coscienti
degli effetti del turismo e dei possibili benefici dell'ecoturismo. Questa filosofia del viaggiare "in punta di piedi" viene proposta dai numerosi operatori che aderiscono all'Associazione "Ecoturismo Italia" ed ad "AITR
-Associazione Italiana per il Turismo Responsabile".
Le associazioni ed i tour operator non dovrebbero
essere gli unici ad impegnarsi.
La consapevolezza, la sensibilità ed il rispetto nei confronti della natura e delle persone dovrebbe nascere in
ognuno di noi, non solo in viaggio ma nella vita quotidiana, mentre facciamo la spesa, mentre passeggiamo
in un parco o corriamo al lavoro. Dovrebbe nascere
dall'impegno dei cittadini e degli amministratori che
scelgono di investire nello sviluppo sostenibile per
migliorare le condizioni socio-economiche del proprio
futuro.
Per ulteriori informazioni www.ecoturismo-italia.it ; www.aitr.org;
www.assorchidea.it; www.kailas.it; www.terreprotette.it
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foto_Gianluca Caramignoli
Lo sviluppo sostenibile è senza dubbio entrato nel linguaggio corrente e nelle strategie politiche globali e locali.
Per raggiungere gli obiettivi che dal Summit di Rio in poi sono stati assunti come propri da moltissimi governi, occorre però il potenziamento e il rafforzamento dell'apparato relazionale dell'intera società civile e delle pubbliche amministrazioni. Un'impresa possibile da realizzare, innanzitutto, attraverso un'efficace comunicazione "ambientale".
Le professioni "verdi" e il rinnovamento culturale del terzo millennio
a cura di Enzo Patierno, Cattedra di "Comunicazione per lo sviluppo sostenibile" - Università "La Sapienza"
er poter mettere in discussione l'attuale uso
indiscriminato delle risorse bisogna partire dal
rinnovamento dei paradigmi scientifici attuali
su cui si reggono i modelli di scambio economico, gli stili di vita, l'organizzazione della società e delle istituzioni e le formule della governance.
Diventa esigenza pressante sensibilizzare l'opinione
pubblica al fine di modificarne il comportamento verso
un modo di agire razionale.
Questa sfida può risultare vincente solo se, in primo
luogo, si adottano gli strumenti tipici del rinnovamento culturale: l'educazione e la formazione, l'informazione e la comunicazione tout court.
Coniugare sviluppo sostenibile e comunicazione significa implementare le professioni cosiddette "verdi" con
figure professionali che sappiano riconoscere i principi
dello sviluppo sostenibile come valori che orientano
l'azione; che sappiano adottare la complessità e l'approccio sistemico come metodologia di lavoro; che rafforzino le partnership tra pubbliche amministrazioni,
singoli individui e settore economico per il raggiungimento di obiettivi comuni. La matrice epistemologica
della comunicazione - intesa come interazione tra singoli e gruppi sociali - trova così un terreno fertilissimo
nel dibattito in corso sullo sviluppo sostenibile.
Solo l'esperto in comunicazione e sviluppo sostenibile
saprà interagire nella fasi di analisi, progettazione e
gestione delle questioni socio-ambientali, fornendo
una corretta informazione e strutturando le attività di
divulgazione in modo da incidere positivamente sul
tessuto sociale, sensibilizzando la partecipazione ai
processi decisionali che riguardano l'ambiente come
valore culturale, bene comune e diritto universale.
P
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Avrà la capacità di monitorare i piani di gestione del
territorio e progettare su questi delle azioni di comunicazione efficaci, in modo dinamico e integrato.
La sostenibilità deve essere intesa come un approccio
radicalmente diverso da quello che ha guidato la scienza e la politica fino ad oggi; è un modello di pensiero
che cerca di integrare la civiltà contemporanea con la
complessità della natura e propone un'idea credibile di
"sviluppo", in opposizione al mito della "crescita" a tutti i costi.
Fortunatamente non sono pochi i segnali tangibili che
manifestano l'affermarsi di una coscienza ambientale
nuova e più forte rispetto al passato da parte dei cittadini; sono mutate le abitudini private delle famiglie,
si sta diffondendo l'abitudine alla raccolta differenziata
ed è aumentata la richiesta di energie rinnovabili per
usi domestici. Sono diversi gli ambiti nei quali si stanno concentrando gli interventi di tutela e salvaguardia
dell'ambiente: dalla prevenzione dei fenomeni di
degrado alla protezione dell'ambiente e del territorio
passando per le attività di riciclaggio dei rifiuti, di ripristino ambientale e di fruizione eco-sostenibile delle
aree naturali.
Migliorare l'efficacia degli strumenti di comunicazione
ambientale è allora sempre più necessario proprio per
meglio supportare queste attività, con l'ausilio di
diverse tipologie di azioni: la promozione di una nuova
consapevolezza verso le tematiche ambientali attraverso la realizzazione di iniziative di informazione
ambientale, di sensibilizzazione e di educazione (per
es. all'interno delle scuole) ed attraverso una costante
attività di monitoraggio del territorio e delle sue risorse naturali.
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Riceviamo e pubblichiamo con piacere lo stralcio di un articolo sulla cultura del turismo inviatoci dal
prof. Cetti Serbelloni, già Presidente del Touring Club Italiano ed oggi Presidente dell’Osservatorio
Europeo sul Turismo Culturale di Ravello.
Il turismo tra risorsa e pericolo
Dalla speranza al rischio
a cura di Francesco Cetti Serbelloni
Per questo il termine MIGRAZIONI, a cui si intitola la
presente pubblicazione, mi sembra particolarmente
suggestivo e appropriato. Le migrazioni indicano una
delle manifestazioni della curiosità e al tempo stesso
delle esigenze della vita dell'uomo rivolto a conoscere
e ad incontrare l'altro.
La capacità di percepire, di osservare, di capire, di
interpretare dedicando il tempo e l'attenzione che questo processo esige sono assimilabili anche a livello
foto_Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali
interiore alla scala delle migrazioni, che arricchisce la
interiorizzazione della percezione.
di fondamentale importanza la presenza di una
Il turista di oggi vede troppo e, a mio avviso, non ha
cultura nell'approccio del turismo e dei turisti
tempo sufficiente per comprendere, per assimilare, per
ad un mondo ricco di risorse e quindi di occatrasformare la percezione in arricchimento. Non voglio
sioni per un rapporto che serva a far crescere
ignorare la capacità emotiva dell'evento, del monula ricchezza soprattutto in termini qualitativi degli attomento, della sorpresa sia naturale che artificiale, ma
ri e dei luoghi, garantendone non solo la conservazioritengo che la restituzione del tempo e delle condizione ma la fruizione in tutte le sue forme e soprattutto
ni per trasformare l'emozione in educazione e formanel suo divenire.
zione siano essenziali per soddisfare una richiesta di
Ne emerge subito la contraddizione tra il contenuto
cultura e per garantirne una crescita.
economico ed il contenuto culturale del TURISMO, o
Sono convinto che il dare un contenumeglio dei modi di intendere e di
to etico alla attività turistica, richiaattuare il FARE TURISMO. Una conL'Osservatorio Europeo sul Turismo
traddizione che esige di essere Culturale, promosso del Centro mandone al rispetto non solo i singoaffrontata e superata anche ideologi- Universitario Europeo per i Beni Culturali, li, ma le comunità organizzate e le
camente, in quanto una economia con sede presso Villa Rufolo a Ravello, loro espressioni operative nel campo
che non abbia rispetto di tutte le studia l'aspetto quanti-qualitativo del economico, sia una condizione irricomponenti che vi concorrono, e che turismo culturale; raccoglie ed elabora i nunciabile per dare al turismo dignità
spesso sono immateriali e comunque dati significativi in questo campo; defini- e legittimità. In questo senso mi
non traducibili in termini monetari o sce gli indicatori che consentono di valu- sembra emerga la possibilità di defidi tornaconto immediato, non ha tarne le tendenze; propone scenari e nire culturale il turismo che abbia
caratteri di qualità e soprattutto non strategie di regolamentazione e distribu- coscienza della sua funzione sociale
e della sua responsabilità verso il
ha prospettive di permanenza.
zione delle correnti turistiche. Per ulterioNon si tratta solo e tanto di sogna- ri informazioni consultare il sito patrimonio delle risorse e della loro
conservazione che esprime la tutela
re una umanità fatta di uomini
www.univeur.org
non solo dello "status quo" ma anche
capaci di trovare nella formazione
nella crescita della conoscenza e della consapevolezculturale e nei suoi contenuti la unica ragione del
za della loro espressione e del messaggio che ne
loro stare e della scelta della loro esistenza, ma di
deriva. La mia fiducia sta nel fatto che le aree prooperare perché anche l'esperienza turistica che i
tette, tra cui quella del Cilento e del Vallo di Diano,
nuovi mezzi della mobilità hanno resa esaltante, e
possano divenire laboratori permanenti di una forforsennata al tempo stesso, sia strumento e
mazione diffusa che alla scala della sperimentazione
momento di educazione alla comprensione dei valoe della esperienza possa far crescere la cultura del
ri ed al rispetto della loro manifestazione.
turismo, non solo del turismo ma di tutta la comuSono convinto che sotto questo aspetto la visitazione
nità, compiendo quel ciclo che da area protetta la
dei territori complessi ed articolati nelle presenze
faccia divenire area di riferimento di un territorio e
materiali ed immateriali e nei segni che il paesaggio
di una società che non abbia bisogno di protezioni
presenta come messaggi delle esperienze passate rapper la assenza di pericoli, soprattutto per i valori
presenti una occasione particolare e significativa dal
della sua cultura.
punto di vista formativo.
È
migrazioni - numero 4 maggio/giugno 2007
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12-06-2008
11:38
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Eventi e manifestazioni nel Vallo di Diano
Luglio
La newsletter degli operatori turistici
> Atena Lucana
> Padula
> San Rufo
2::: Festa della Madonna della
Colomba
19 - 22:::: Voci dal Sud - Selezione Band Emergenti
24 marzo - 10 ottobre::: Etra,
percorsi di arte e sapore
29 giugno - 01 luglio::: 150°
Anniversario della spedizione di
Carlo Pisacane
06::: Intorno al Narrare - Primo
incontro - Massimo Bubola
13-15::: : 27° Concorso Ippico
Internazionale - Gran Premio
"Certosa di Padula"
27::: Intorno al Narrare - Secondo incontro - Gian Mario Villalta
23 luglio - 5 agosto::: Corsi Internazionali di Perfezionamento
Musicale
07-15::: Exposud 2007
26 luglio - 06 agosto::: Festival della pizza 2007
21::: Inaugurazione eventi estivi con la fisarmonica di Marco Lo
Russo
25-26::: Festa di San Giacomo
e Sant'Anna
28-30::: Baccanali del Centenario
> Polla
> Sassano
2::: Festa della Madonna delle
Grazie
20-22:::Lunaight Jazz
16::: Festa della Madonna del
Carmine
27-28-29::: Parco in fiore
2::: Festa della Madonna di Loreto
16::: Festa Madonna del Carmelo
27-28-29::: Sagra del caciocavallo sassanese
> Montesano sulla
Marcellana
> Sala Consilina
> Teggiano
> Buonabitacolo
15::: Festa d'apertura dell'Estate Buonabitacolese
19::: Fiaccolata sul monte Carmelo
20::: Festa di Sant'Elia
> Casalbuono
1 e 2::: Fiera e festa di S. Antero
> Monte San Giacomo
1a o 2a domenica di luglio:::
Giornata ecologica sul monte
Campolongo
13-14::: Arena Music Festival
17::: Fiera del Carmine
29::: Festa di San Nicola
2::: Festa della Madonna delle
Grazie
20-21-22::: Passeggiando da
San Pietro a San Raffaele
> Sant'Arsenio
25::: Eugenio Bennato in concerto
16::: Festa della Madonna del
Carmine
26::: Festa di Sant'Anna e Sant'Arsenio
> Sanza
26::: Festa della Madonna della
Neve - Salita della Madonna sul
Cervato
22 Luglio - 05 Agosto::: "outside/inside" - Terza Rassegna
d'Arte Contemporanea Città di
Teggiano
12::: Festa di S. Biagio
> Buonabitacolo
5-6-7::: Festa popolare “Lu cunto re zi Liuccio”
9-10::: Festa contadina “La trebbiatura”
13::: Festa di San Donato
18::: Festival musicale “Nunnfakundo”
2° week-end::: Mostra fotografica “Ricordi di un paese”
> Casalbuono
11::: Amici di Maria De Filippi in
tour
15::: Sagra “Ri fasul scucchiulariedd”
30 agosto-7 settembre::: Novena Madonna della Consolazione
nella prima decade::: Sagra del
cinghiale
> Montesano sulla
Marcellana
1-31::: Estate montesanese
5::: Festa di San Rita (frazione
Prato comune)
5::: Pellegrinaggio alla Badia di
S. Maria di Cadossa in onore di
San Cono
9::: 5a edizione Monterock
12::: Festa di San Gerardo (frazione Tardiano)
16::: Wacky Race (corsa non
agonistica di macchine senza
motore)
16-17-18::: Festa della collina
(promozione di prodotti tipici)
26::: Festa di San Rocco
> Padula
7-10::: Padula in festa per Carlo V - La frittata delle mille uova
11-21::: Luci della ribalta
16::: Fiera del Tomusso
maggio/giugno 2007
testata in corso di registrazione
presso il Tribunale di
Sala Consilina
DIRETTORE RESPONSABILE
Giovanna Tripari
DIRETTORE EDITORIALE
Giovanni Biallo
REDAZIONE
Valeria Sciucchini
Giovanna Tripari
EDITOR
Elena Spagnoletti
PROGETTO GRAFICO E
IMPAGINAZIONE
Monica Cammardella
GRUPPO DI LAVORO DEL
PROGETTO “STUDIO DELLA
DOMANDA E COORDINAMENTO
Agosto
> Atena Lucana
Bimestrale - Anno I - Numero 4
DELL’OFFERTA TURISTICA”
19::: Sagra della trota
23-24::: Padula porte aperte
24 marzo - 10 ottobre::: Etra,
percorsi di arte e sapore
26::: Madonna del Romito - Discesa dal monte
31::: Intorno al Narrare - terzo
incontro - Silvio Perrella
2° week-end::: Il Brigante Tittariello
> Pertosa
5::: Festa S. Maria delle Grazie
7::: Festa di San Gaetano
7::: Nino D’Angelo in concerto
11-12-13::: Festa degli antichi
sapori
16::: Festa di San Rocco
22::: Festa del Cuore Immacolato di Maria
23-26::: Negro - festival di musica e cultura etnica
fino al 31 dicembre::: L’Inferno di Dante (Grotte di Pertosa,
ogni sabato)
> Polla
30 luglio – 05 agosto::: Rassegna “teatro amore mio”
24-25-26::: Agosto a Villapiana
25::: Manifestazione di Miss Italia
25::: Inaugurazione Auditorium
Santo Nicolicchio
> Sala Consilina
1° week-end::: Rassegna di
arti, mestieri e usanze - Rievocazione Carlo V - Giostra degli
anelli
> San Pietro al Tanagro
15::: Fiera di S. Maria
14-15::: Sagra della cipolla
17-19: I mulini in festa
Giovanni Biallo
Lorenzo Peluso
> Sanza
Valeria Sciucchini
5-6::: Festa della Madonna della neve
8-9-10::: Sagra dei cavatelli e
dell’arrosto paesano
Elena Spagnoletti
> Sassano
> Teggiano
5::: Teggiano Jazz
11-12-13::: Alla tavola della
principessa Costanza
12::: Pellegrinaggio alla Badia di
S. Maria di Cadossa in onore di S.
Cono
14-25::: Teggiano Sipario
22 luglio - 05 agosto::: Teggiano - “outside/inside” Terza Rassegna d’Arte Contemporanea Città di Teggiano
Giovanna Tripari
Stefania Serra
Rachele Capra
Monica Cammardella
Stella Pongracz
Laura Di Virgilio
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STAMPA
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> San Rufo
5::: Festa di Sant’Antonio
26 luglio - 06 agosto::: San
Rufo - Festival della pizza 2007
27::: Festa di San Rufo
2a settimana::: Sagra del caciocavallo alla brace (località Fontana Vaglio)
> Sant’Arsenio
16::: Fiera di San Rocco
24-25::: Voci dal Sud: Daniele
Silvestri in concerto
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