CRO 15/11/2009 16.07.08 CARCERI: SAPPE, RISCHIO

Transcript

CRO 15/11/2009 16.07.08 CARCERI: SAPPE, RISCHIO
CRO
CARCERI:
SAPPE,
15/11/2009
RISCHIO
16.07.08
DIFFUSIONE
FONDAMENTALISMO
ISLAMICO
CARCERI: SAPPE, RISCHIO DIFFUSIONE FONDAMENTALISMO ISLAMICO IN
ISTITUTI NORD 80% DETENUTI E' EXTRACOMUNITARIO (ANSA) - ROMA, 15
NOV - ''Anche in carcere c'e' il rischio di diffusione del fondamentalismo
islamico''. L'allarme viene dal SAPPE (sindacato autonomo della polizia
penitenziaria) che segnala come ormai in alcuni istituti penitenziari del Nord
l'80& dei detenuti sia rappresentato da extracomunitari e chiede al governo di
''avviare subito le trattative con i Paesi esteri da cui provengono i detenuti - a
partire da Romania, Tunisia, Marocco, Algeria, Albania, Nigeria - affinche'
scontino la pena nei Paesi d'origine''. ''L'inasprimento delle tensioni in
Afghanistan potrebbe avere risvolti inquietanti anche all'interno delle carceri
italiane - avverte il segretario Donato Capece - considerati da un lato
l'altissimo sovraffollamento delle celle e dall'altro il fatto che oggi nei nostri
penitenziari italiani vi sono piu' detenuti di religione islamici che non cattolici o
aderenti ad altri credi''. ''La cella potrebbe diventare il luogo in cui, sempre piu'
spesso,
piccoli
criminali
vengono
tentati
da
membri
di
organizzazione
terroristiche detenuti'' , teme il sindacato, che segnala ''le recenti conversioni,
in carcere, di detenuti italiani all'Islam'' e ricorda che nel 2002 un pregiudicato
siciliano, convertitosi all'Islam in carcere dov'era detenuto per reati minori,
fece esplodere due bombole di gas nel metro' di Milano''. (ANSA). FH 15-NOV09 16:03 NNN
FDG
15/11/2009
13.46.03
NOTIZIE FLASH: 1/A EDIZIONE - LA CRONACA (3)
NOTIZIE FLASH: 1/A EDIZIONE - LA CRONACA (3) Roma. "Anche in carcere
c'e' il rischio di diffusione del fondamentalismo islamico: l'inasprimento delle
tensioni in Afghanistan potrebbe avere risvolti inquietanti anche all'interno
delle carceri italiane, considerati l'altissimo sovraffollamento delle celle e
l'altrettanto elevato numero di detenuti stranieri, nonche' il fatto che oggi nei
penitenziari italiani vi sono piu' detenuti di religione islamica che non cattolici o
aderenti ad altri credi". E' quanto avverte il segretario generale del SAPPE,
sindacato
autonomo
polizia
penitenziaria,
Donato
Capece.
(segue)
(Sin/Ct/Adnkronos) 15-NOV-09 13:41 NNNN
CRO
15/11/2009
11.50.42
CARCERI: SAPPE, RISCHIO PROSELITISMO PER TERRORISMO DI
MATRICE ISLAMICA
CARCERI: SAPPE, RISCHIO PROSELITISMO PER TERRORISMO DI MATRICE
ISLAMICA CAPECE, PENE ALTERNATIVE E RECLUSIONE NEI PAESI DI ORIGINE
Roma, 15 nov. - (Adnkronos) - "Anche in carcere c'e' il rischio di diffusione del
fondamentalismo
islamico:
l'inasprimento
delle
tensioni
in
Afghanistan
potrebbe avere risvolti inquietanti anche all'interno delle carceri italiane,
considerati l'altissimo sovraffollamento delle celle e l'altrettanto elevato
numero di detenuti stranieri, nonche' il fatto che oggi nei penitenziari italiani vi
sono piu' detenuti di religione islamica che non cattolici o aderenti ad altri
credi". E' quanto avverte il segretario generale del SAPPE, sindacato
autonomo polizia penitenziaria, Donato Capece. Per il SAPPE, "la cella
potrebbe diventare il luogo in cui, sempre piu' spesso, piccoli criminali vengono
tentati da membri di organizzazioni terroristiche detenuti. Del resto, gia' nel
nostro recente passato - ricorda Capece - le Brigate rosse avevano inteso le
carceri quali luoghi di lotta e proselitismo. Analogo stratagemma potrebbe
essere messo in atto oggi da esponenti del terrorismo islamico, i quali cercano
cosi' di mimetizzare la propria attivita' infiltrando propri adepti fedeli e non
sospetti, in quanto occidentali. Il Governo - chiede il SAPPE - non perda
dunque tempo". Le richieste del sindacato autonomo polizia penitenziaria
vanno nella direzione di "incrementare il grado di attuazione della norma che
prevede l'applicazione della misura alternativa dell'espulsione per i detenuti
stranieri i quali debbano scontare una pena, anche residua, inferiore ai due
anni; e di avviare subito le trattative con i Paesi esteri da cui provengono i
detenuti, a partire da Romania, Tunisia, Marocco, Algeria, Albania, Nigeria,
affinche' scontino la pena nei Paesi d'origine". (Sin/Ct/Adnkronos) 15-NOV-09
11:46 NNNN
CRO
15/11/2009
11.13.33
Carceri/ SAPPE:è alto rischio crescita fondamentalismo islamico
Carceri/ SAPPE:è alto rischio crescita fondamentalismo islamico Carceri/
SAPPE:è alto rischio crescita fondamentalismo islamico Il 40% detenuti sono
extracomunitari Roma, 15 nov. (Apcom) - Anche in carcere c`è il rischio di
diffusione del fondamentalismo islamico: "l`inasprimento delle tensioni in
Afghanistan potrebbe avere risvolti inquietanti anche all`interno delle carceri
italiane, sia per l`altissimo sovraffollamento delle celle e per l'elevato numero
di detenuti stranieri che per la presenza nei nostri penitenziari di un elevato
numero di detenuti di religione islamica". Lo afferma il segretario generale del
SAPPE, sindacato autonomo della polizia penitenziaria (SAPPE). "La cella
potrebbe diventare il luogo in cui, sempre più spesso, - aggiunge Capece piccoli criminali vengono tentati da membri di organizzazione terroristiche
detenuti. Del resto, già nel nostro recente passato le Brigate Rosse avevano
inteso le carceri quali luoghi di lotta e proselitismo". Secondo il SAPPE il
governo deve "incrementare il grado di attuazione della norma che prevede
l'applicazione della misura alternativa dell'espulsione per i detenuti stranieri i
quali debbano scontare una pena, anche residua, inferiore ai due anni; potere
che la legge affida alla magistratura di sorveglianza" e "si devono avviare
subito le trattative con i Paesi esteri da cui provengono i detenuti - a partire da
Romania, Tunisia, Marocco, Algeria, Albania, Nigeria - affinchè scontino la pena
nei Paesi d'origine. "I nostri istituti di pena - sottolinea Capece - ospitano oggi
una popolazione detenuta di origine extracomunitaria estremamente vasta,
variegata, rabbiosa e soprattutto sconosciuta: il 40% degli oltre 65mila
detenuti presenti, percentuale che in alcuni istituti del Nord arriva addirittura a
raggiungere l`80% dei presenti. Di pochi detenuti conosciamo i reali
collegamenti con l`esterno: non solo, ma questi soggetti fanno della comune
situazione di detenzione un valido strumento di predicazione verso i soggetti
più deboli e diseredati ristretti con loro". Red/Nes 15-NOV-09 11:09 NNNN