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VEL IN 26/11/2010 17.52.53 96 Carceri,SAPPE concorda con Angelica Di Giovanni su ruolo Sorveglianza 96 Carceri,SAPPE concorda con Angelica Di Giovanni su ruolo Sorveglianza Napoli, 26 NOV (Il Velino/Il Velino Campania) - "Se si desse piu' autorevolezza alla figura del giudice di sorveglianza molti problemi troverebbero una giusta risoluzione: a cominciare dallo sfollamento delle carceri". Un principio che l'ex numero uno del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Angelica Di Giovanni, ha sempre sostenuto mettendolo anche nero su bianco in alcune pubblicazioni. L'ultima, "Il Giudice della Pena". 136 pagine in cui il problema viene sviscerato e analizzato nel suo insieme offrendo soluzioni adeguate. Le proposte del magistrato trovano sponda in Donato Capece segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. Il numero uno della prima e piu' rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri ha detto proprio alcuni giorni fa: "Ha ragione il Presidente della Camera Gianfranco Fini quando dice, che le istituzioni devono bandire gli spot propagandistici sulla sicurezza ma lavorare per politiche integrate. E l'esempio da lui fatto sulle questioni penitenziarie e' calzante. Bisogna pero' che anche questi autorevoli intendimenti si concretizzino poi in fatti reali. In questo contesto - ha ricordato Capece - noi rinnoviamo l'auspicio di una svolta bipartisan di Governo e Parlamento per una nuova politica della pena, necessaria e non piu' differibile, che 'ripensi' organicamente il carcere e l'Istituzione penitenziaria, anche alla luce della sostanziale inefficacia degli effetti dell'indulto. Oggi il nostro Paese ha raggiunto un record di detenuti oltre 69mila presenti, il piu' alto numero mai registratosi nella storia d'Italia! Si mettano allora da parte le polemiche per il bene dello Stato e dei suoi fedeli servitori, le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria. Pdl, Fli, Pd, Italia dei Valori, Udc concentrino sforzi comuni". Al centro di un intervento legislativo, come spesso ribadito da Angelica Di Giovanni, la necessita' di " Allargare alla Magistratura di Sorveglianza la possibilita' di confisca dei beni, perche' c'e' il grosso vantaggio che dinanzi al magistrato di sorveglianza il requisito di pericolosita' sociale e' gia' acclarato. Quindi la confisca diventa una misura piu' facile da applicare". E ancora: "Affidare il controllo delle misure alternative alla Polizia Penitenziaria: da una parte solleverebbero Polizia e Carabinieri da quest'altra incombenza, dall'altra si tratterebbe di affidare a chi ha gia' nella sua formazione quella che e' la cultura dell'esecuzione penale con annessi e connessi. Solo la pena espiata effettivamente ha carattere intimidatorio. Cosi' s'interrompe il circolo vizioso della recidiva" ribadisce Angelica Di Giovanni. Ora che gli addetti ai lavori concordano, non resta che l'intesa politica. (red) 261744 NOV 10 NNNN