Punto della Strada

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Punto della Strada
A.G.E.S.C.I.
Zona di
RavennaFaenza
Incontro di Branca RYS
29 Marzo 2012
Punto della Strada:
questo sconosciuto o confuso
Elena Leotti, IBZona di Ravenna-Faenza
Alessandro Mazzotti, IBZona di Ravenna-Faenza
°
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Il Punto della Strada
Dal regolamento metodologico:
Art . 36 – Il PUNTO DELLA STRADA
Il Punto della strada è il principale strumento della progressione personale per i membri della Comunità R/S e
rappresenta un momento della vita del/la giovane in cui egli/ella si ferma a meditare sul suo percorso di crescita,
riconosce gli obiettivi raggiunti, le competenze acquisite e ne definisce di nuovi. Esso rappresenta un’occasione per far
sintesi delle esperienze vissute leggendo in esse coerenza e continuità. Consente al rover e alla scolta di acquisire una
metodologia basata sulla progettazione della propria vita che tiene conto delle proprie conoscenze e capacità, degli
obiettivi che si vogliono raggiungere e della definizione di un percorso graduale che porti al conseguimento degli stessi.
Il Punto della strada si sviluppa in quattro fasi:
1. fase della coscienza, in cui il/la giovane mette a Fuoco il cammino compiuto e si rende consapevole del suo modo di
essere e di relazionarsi con se stesso, con Dio, con gli altri e con il mondo;
2. fase del confronto, in cui il/la giovane verifica se stesso e il proprio cammino con la Promessa, la Legge, la Parola di
Dio e la Carta di Clan, di fronte alla comunità e ai Capi;
3. fase del progetto, nella quale il/la giovane fissa o ricalibra gli obiettivi di progressione personale a cui puntare;
4. fase del Programma, dove il/la giovane individua gli impegni concreti e verificabili che si assume di fronte alla
comunità.
Il Punto della strada deve essere percepito come momento di vera progressione, essere occasione di confronto e proporre
esplicitamente l’orientamento alla Partenza. Gli obiettivi in esso definiti, dovranno essere semplici, concreti, limitati nel
tempo e tenere conto delle quattro dimensioni relazionali (la relazione con se stessi, con gli altri, con Dio e con il
mondo). Gli obiettivi del Punto della strada saranno un costante riferimento per il rover e la scolta. Essi verranno
condivisi con la comunità, rispettando la riservatezza di particolari situazioni affrontate con i Capi e l’Assistente
ecclesiastico.
Devono essere raggiunti attraverso un percorso di esperienze che contribuiscano alla formazione dell’identità del/la
giovane, vissute individualmente e con la propria comunità di riferimento, all’interno e all’esterno dello scautismo.
Il Punto della strada può essere proposto in due - tre momenti nell’arco dell’anno, con particolare attenzione alla fase di
crescita che il/la giovane sta vivendo (Passi di scoperta, competenza e responsabilità), vissuto e realizzato attraverso gli
strumenti tipici della Branca (strada, hike e deserto, ecc.).
La partecipazione agli Eventi di progressione personale a partecipazione individuale, i momenti forti della vita della
comunità (Capitolo, verifica del servizio, ecc.) e alcuni passaggi significativi nella vita personale, possono costituire
un’occasione privilegiata per la verifica del Punto della strada.
I Capi e l’Assistente ecclesiastico aiuteranno il giovane nella formulazione degli obiettivi senza però sostituirsi ad esso
nelle scelte. In Noviziato il Punto della strada aiuta i novizi e le novizie a prendere coscienza di se stessi e del loro ruolo
all’interno della nuova comunità e li guida attraverso obiettivi concreti, nei primi Passi della scoperta.
IL PUNTO DELLA STRADA, questo sconosciuto.
COS’È (e cosa non è):
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Un momento finalizzato a produrre un cambiamento, un’evoluzione, nella persona singola o nel clan.
È il momento in cui ogni membro del clan progetta la sua crescita e sceglie le strade da percorrere per la
maturazione della sua persona rispetto ai valori della partenza.
Strumento di conoscenza e momento di consapevolezza rispetto ai propri limiti e ai propri talenti, al fine di accettarli
e farli fruttare.
Non è una chiaccherata sulla propria vita.
Non è una psicoterapia a costo zero.
Non è un interrogatorio.
Non è un esame da parte dei capi o una dimostrazione di impeccabilità.
Non è una parlare improvvisato, è, invece, preparato e maturato.
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Non è il momento stesso della verifica, l’analisi, infatti, si svolge prima del punto della strada perchè
rappresenta il presupposto necessario per l’elaborazione del nuovo progetto.
COME (In che modo si realizza)?:
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Tramite il confronto con i capi e con il clan sulle mete, gli obiettivi e le scelte che ognuno progetta e mette in atto
nella vita quotidiana sulla base dei propri valori e di quelli espressi nella carta di clan.
Verificando come i valori verso i quali si cammina si concretizzano nelle scelte della vita quotidiana.
DOVE (luoghi e situazioni in cui fare il Punto della Strada):
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Consiglio di clan
Dialogo con i capi
Verifiche uscite, imprese, ecc.
QUANDO?
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In momenti salienti del cammino per renderlo fecondo e non “girovagare” sterilmente (inizio e fine anno, inizio e
fine campo, ecc.)
Quando è importante condividere le strade che stanno percorrendo i componenti del clan.
Quando si ha bisogno di un confronto con il clan o con i capi relativamente al proprio cammino passato o futuro
(momenti di stasi, dubbi, difficoltà).
PERCHÈ ?
Per essere persone pienamente felici
cosa che si realizza...
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Essendo uomini e donne della partenza
cosa che si realizza...
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Passando dal fare all’essere
cosa che si realizza...
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Scoprendo e realizzando la propria vocazione, il progetto che Dio ha su di noi.
cosa che si realizza...
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Mettendosi in cammino dentro e fuori di sé, scegliendo una direzione.
cosa che si realizza...
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Conoscendo se stessi, lasciandosi guidare da Dio, valutando i frutti delle nostre scelte.
cosa che si realizza in clan
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Facendo il punto della strada e imparando a dialogare con Dio.
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LA PROGRESSIONE PERSONALE IN BRANCA RYS IL PUNTO DELLA STRADA
1. Dal regolamento interbranca: (art. 27) “La progressione personale è il processo che consente lo sviluppo
graduale e globale della persona, mediante l’impegno ad identificare, sviluppare e realizzare le
proprie potenzialità. Tale processo si attua attraverso una serie di esperienze concrete in rapporto ad
obiettivi determinati: in questo modo la persona è stimolata a crescere ed a prenderne consapevolezza”.
Credo che riuscire a cogliere consapevolmente il momento magico in cui da un’esperienza vissuta esco
diverso, migliore o peggiore forse, ma sicuramente con un qualcosa in più (cresciuto?) sia la cosa più difficile
da fare e far fare nel tempo che viviamo; un tempo in cui non ci è chiesto di fermarci a riflettere ma di fare,
di avere e non di essere, in cui anche un traguardo raggiunto è già superato nello stesso attimo perché
protesi a cogliere il successivo in una smania di possesso anche esperienziale, dove fa più notizia un
fallimento, uno scandalo, una tragedia di una bella cosa.
Eppure, quasi in controsenso, oggi più che mai i nostri ragazza hanno “fame” di relazione, di ritrovarsi e
ritrovare l’altro, di sentirsi accolti e capaci di accogliere. Le analisi sociologiche ci hanno fornito mezzi per
vedere e capire ciò che ci succede e succede ai nostri ragazzi, ma alla fine tutto si risolve in un rapporto a
due, tra un me e te, un me e noi che dobbiamo imparare a vivere, sostenere, inventare ogni giorno.
1. Abbiamo difficoltà a visualizzare la progressione personale in branca... 2. Non ci sono i “segni” che
scandiscono così come nelle altre branche i momenti della
progressione... 3. Come possiamo fare il punto della strada con i ragazzi senza che lo sentano (o lo
sentiamo) come un’imposizione... 4. Come rendere graduale il cammino dalla Firma dell’impegno alla
Partenza...”
Nonostante se ne sia parlato tanto (convegni, botteghe, articoli) ciò che manca, forse, è la consapevolezza
dell’importanza dell’esserci nella relazione, del poter essere presenza che testimonia la crescita
dell’altro, dei suoi successi, della rilettura delle sue esperienze. È necessario conoscerli questi nostri
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ragazzi, capire come sono, di cosa hanno bisogno, quali aspirazioni e quali paure vivono. Dobbiamo essere
scelti, il rapporto con i ragazzi è sempre contrattato anche se noi capi abbiamo la coscienza di aver scelto da
che parte stare, abbiamo chiarezza dei valori che vogliamo testimoniare e che vogliamo condividere con loro.
L’arte del capo sa incontrare il bisogno, non solo soddisfare il desiderio. Il rapporto tra capo e
ragazzo è una relazione unica e necessariamente individualizzata, fatta di momenti di incontro personale e di
reciproca osservazione a distanza all’interno del gruppo.
Qual è la relazione che noi instauriamo con i nostri ragazzi? Quanto siamo parte della loro vita, della loro
crescita? Quanto facciamo esperienza con loro? In questa relazione particolare dobbiamo essere in grado di
far capire ai ragazzi che “l’esperienza scout non è la vita, ma è esemplare rispetto ad essa; suo scopo è di
sfociare, di dissolversi nella vita concreta dell’uomo adulto, fatta di fede matura, di amore, di lavoro e di
impegno sociale e politico...e noi dobbiamo esserne l’esempio!
Lungo questo cammino di crescita il ragazzo e la ragazza hanno bisogno di essere aiutati a sviluppare tutte le
loro capacità fisiche e psichiche intellettuali e spirituali nelle quattro dimensioni fondamentali della vita:
- la relazione con se stessi, con il proprio corpo con la propria storia, con le percezioni, i sentimenti i
pensieri che di volta in volta si vivono in una parola con la propria interiorità;
la relazione con Dio: il dialogo fra la creatura e il Creatore nella riflessione sulla Parola, nella
preghiera e nei Sacramenti;
la relazione con l’altro, nella famiglia nella coppia, nei rapporti con gli amici, nella comunità di
riferimento;
la relazione con il mondo, con l’ambiente, con il lavoro, con la società complessa nel suo vario
articolarsi.
La progressione personale è allora qualcosa di più organico e “ufficiale” del dialogo amichevole con il capo,
anche se questa disponibilità di confidenza ne è la base. All’interno di questo processo il Punto della Strada
diviene lo strumento che serve quindi a capi e ragazzi per divenire consapevoli delle tappe importanti nel loro
percorso e indirizzare il proprio impegno verso nuovi orizzonti. È fatto di verifiche, condivisione, correzione e
feste; ha momenti “importanti”, istituzionali (la firma della Carta di clan, il rinnovo delle Promesse ecc) e
occasionali (la conclusione di un servizio, la partecipazione ad un evento a partecipazione individuale,
cantiere, campi di specialità, Bibbia ecc); ha modalità diverse, comunitarie e personali, parlate o scritte (qui la
fantasia si può veramente sbizzarrire seguendo le sensibilità dei singoli); ha dei tempi certi.
Art. 37 Regolamento metodologico: Il punto della strada rappresenta un momento di sosta in cui il rover e la
scolta fanno il punto della situazione, si orientano e ripartono verso l’obiettivo.
Il punto della strada si sviluppa in quattro fasi: - fase della coscienza, in cui il/la giovane mette a fuoco il
cammino compiuto e si rende consapevole del suo modo di essere e di relazionarsi con se stesso, con Dio,
con gli altri e con il mondo; - fase del confronto, in cui il/la giovane verifica se stesso e il proprio cammino
con la Parola di Dio, la Legge, la carta di clan, di fronte alla comunità e ai capi; - fase del progetto, nella
quale il/la giovane fissa (o rifissa) gli obiettivi di progressione personale a cui puntare; - fase del
programma, dove il/la giovane individua gli impegni concreti e verificabili che si assume di fronte alla
comunità. I punti della strada devono affermare insieme la loro esemplarità e limitatezza, essere semplici e
gestibili dal giovane, essere percepiti come momenti di vera progressione, essere occasioni di confronto,
proporre esplicitamente l’orientamento alla Partenza, porsi come perno attorno al quale si organizza la
consapevolezza della propria identità attraverso le esperienze vissute dentro e fuori lo scautismo. Il punto
della strada, che può tipicamente riproporsi in due - tre momenti nell’arco dell’anno, può essere realizzato con
diverse modalità, privilegiando la dimensione comunitaria ed arricchendosi attraverso il confronto con i capi e
l’assistente. I punti della strada possono coincidere con i momenti della tradizione della branca (salita al
noviziato, firma dell’impegno, Partenza), i momenti forti della vita di comunità (route, conclusione di Capitoli,
verifica finale del servizio...), in occasione della partecipazione ad eventi di progressione personale o
comunque significativi per il giovane.
NOTE
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il punto della strada di_______________________________________________
La relazione con se stessi, con il proprio corpo, con la propria storia, con le percezioni, le emozioni, i
sentimenti, gli ideali ed i pensieri: in una parola con la propria interiorità;
La relazione con Dio: il dialogo fra la creatura e il Creatore nella riflessione sulla Parola, nella preghiera
e nei Sacramenti;
La relazione con l’altro, nella famiglia, nella coppia, nei rapporti con gli amici, nella comunità di
riferimento;
La relazione con il mondo, con l’ambiente, con il lavoro, con la società complessa nel suo vario
articolarsi.
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Che cosa mi piace di più di me?
o Che cosa non accetto o faccio fatica ad accettare di me?
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o Quali sono i valori in cui credo e qual è l’ordine d’importanza?
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o Sono coerente con questi valori?
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o Che cosa ti lega ad un amico? Che valori do all’amicizia?
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o Relazioni con la famiglia?
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o Che cosa ti lega al clan e all’associazione?
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o Come mi pongo davanti agli altri? (riesco sempre ad essere me stesso?)
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o
o Ho un cammino di Fede?
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o
o
Chi è Gesù per me?
In che cosa si esprime il mio legame con Gesù?
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Quanto tempo dedico alla preghiera?E che valore gli do?
E alla guida spirituale o confronto con un Sacerdote?
E ai sacramenti?
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o
o
Ho una vita politicamente attiva? (impegno nel sociale, amore per la natura, “lasciare il mondo un
po’ migliore di come l’abbiamo trovato”)
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o
Servizio:cosa ci metti (tempo, sorriso, gioia, fatica…)?
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o
in quanto scout mi sento parte di un movimento mondiale? Vedere, giudicare, agire: quali sono gli
ambiti che mi interessano?
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Come ogni buon
viaggiatore,
per non perdersi,
di tanto in tanto
guarda la cartina
e verifica la
propria posizione,
la strada
già percorsa
e quella ancora da
fare,
cosi anche i
viaggiatori
dell’esistenza
che sono
i Rover e le Scolte,
faranno bene,
di tanto in tanto,
a fare il loro punto
della strada.
I capi clan e gli
altri componenti
della comunità R/S
hanno il ruolo di
fare da “cartina”…
…Non è uno
scrutinio di fine
quadrimestre!
…è un’occasione per
riprendere slancio,
entusiasmo e
fiducia
nel proseguimento
del proprio
cammino!
Fatto il
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