cs GM Alzheimer ASLTO2

Transcript

cs GM Alzheimer ASLTO2
SC Relazioni Esterne - Ufficio Stampa
Direttore Dott. Pier Carlo Sommo
Addetto Stampa Dott.ssa. Silvana Patrito
C.so Svizzera, 165 – 10143 Torino
Tel. 011/240.2683
Email: [email protected]
[email protected]
www.aslto2.piemonte.it
Torino, 20 settembre 2016
Comunicato Stampa
INCONTRO CON GLI ESPERTI PER CONOSCERE E CAPIRE L’ALZHEIMER
In occasione della XXIII Giornata Mondiale dell'Alzheimer, mercoledì 21 settembre 2016, presso la
Sala Ravetti dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino, la ASLTO2 dalle ore 15 alle 19
organizza l’incontro a ingresso libero “Pensieri che volano – conoscere per capire”, che vedrà
coinvolti operatori del settore, decisori, familiari e caregivers di professione di soggetti con
patologie di Alzheimer.
Sarà un confronto diretto sullo Stato dell'Arte della patologia, su quello che oggi è possibile offrire
con i Servizi e su quello che dovrebbe esserci per il futuro.
“La demenza è una malattia cronico degenerativa, la cui storia naturale è caratterizzata dalla
progressione più o meno rapida dei deficit cognitivi, dei disturbi del comportamento e del danno
funzionale con perdita dell’autonomia e dell’autosufficienza con vario grado di disabilità e
conseguente dipendenza dagli altri, fino alla immobilizzazione a letto – spiega il Dottor Antonino
Maria Cotroneo, Direttore FF Geriatria Ospedaliera Ospedale Birago Di Vische e Direttore
Struttura Socio Sanitaria Territoriale ASL TO2 – E’ necessario pervenire il più rapidamente
possibile ad una diagnosi precisa che permetta interventi farmacologici e/o psicosociali volti a
contenere la progressione della malattia in relazione allo stadio, al grado di disabilità e alla
comorbilità, ed è altrettanto necessario e irrinunciabile gestire tutti i problemi che si presentano
nel percorso dei vari stadi”.
“Il maggior fattore di rischio associato all’insorgenza delle demenze è l’età e, in una società che
invecchia, l’impatto del fenomeno si prefigura di dimensioni allarmanti, ed è facile prevedere che
queste patologie diventeranno, in tempi brevi, uno dei problemi più rilevanti in termini di sanità
pubblica – commenta il Direttore Generale ASLTO2, Dott. Valerio Fabio Alberti – alcuni fattori di
rischio associati all’insorgenza della demenza di Alzheimer, quali diabete, ipertensione in età
adulta, obesità in età adulta, il fumo, la depressione e inattività fisica, sono potenzialmente
modificabili e su questi si può lavorare in termini di prevenzione primaria e secondaria, così come
è fondamentale abbattere parallelamente lo stigma legato alla demenza, affinché le persone in cui
si rileva per la prima volta un’alterazione delle funzioni cognitive/comportamentali possano
avvicinarsi senza paure ai servizi e ricevere una diagnosi tempestiva”.
“Circa la metà dei casi di demenza di Alzheimer sono ritenuti potenzialmente attribuibili
all’insieme dei fattori di rischio: in tal senso alcuni studi condotti per diverse decadi su alcune
popolazioni europee e americane sembrano documentare, negli anni più recenti, una riduzione
della prevalenza della demenza da attribuire probabilmente ad una modifica degli stili di vita” –
conclude il Dott. Cotroneo.
IL FENOMENO IN CIFRE:
L’Italia è uno dei paesi europei più anziani e quasi il 17% della popolazione, per un totale di 9,5
milioni, ha superato i 65 anni di età.
Sono pertanto in aumento tutte le malattie croniche, in quanto legate all’età, e tra queste le
demenze.
La prevalenza della demenza nei paesi industrializzati è circa dell’ 8% negli ultra65enni e sale a
oltre il 40% dopo gli 80 anni.
Il progressivo incremento della popolazione anziana comporterà un ulteriore consistente aumento
della prevalenza dei pazienti affetti da demenza.
L’indice di vecchiaia, definito come il rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65
anni e più) e la popolazione in età giovanile (meno di 15 anni), colloca l’Italia al secondo posto in
Europa, dopo la Germania, con un rapporto di 144 anziani ogni 100 giovani.
Le proiezioni demografiche mostrano una progressione aritmetica di tale indicatore fino a giungere,
nel 2051, per l’Italia a 280 anziani ogni 100 giovani.
In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa
600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente
coinvolte nell’assistenza dei loro cari.
Dalle stime nazionali emerge che siano 45/50 mila i malati piemontesi.
1700 circa i pazienti con demenze seguiti dalla ASLTO2.
2