Repubblica Ceca
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Repubblica Ceca (1) DATI ECONOMICO/ENERGETICI Tipologia dati Popolazione Prodotto Interno Lordo (PIL) PIL pro-capite Cons. Energetico pro-capite PIL per unità di energia Emissioni CO2 pro-capite Consumo Elettr. Lordo pro-capite(4) UNITA' DI MISURA VALORI milioni (2012) miliardi $ correnti (2012) $ correnti (2012) Kg petrolio equivalente (2012) $ di PIL (PPP 2005)/Kg petrolio equivalente (2011) tonnellate CO2 equivalenti (2012) 10,51 195,6 18.600 4.073 5,8 9,5 6.250 kWh (2012) FONTI FOSSILI E ALTRE FONTI Tipologia dati Petrolio e gas liquidi Gas naturale Carbone (2) (milioni tep) (milioni tep) (milioni tep) 2 4 736 (Mtep) (Mtep) 0,31 8,53 -0,26 0,80 8,66 20,2% 0,17 6,10 Riserve provate e recuperabili (3) Produzione Importazioni nette Bunkeraggi Internazionali Variazioni Stock Offerta di energia primaria 2012 % sul Totale 6,81 15,9% Offerta totale energia primaria Nucleare Idro, Elettricità e Altre Rinnovabili (Mtep) (Mtep) (Mtep) 20,08 -2,16 7,93 3,51 -1,43^ -0,48 17,44 40,7% (Mtep) 42,82 ELETTRICITA' (4) Nucleare -0,01 1,98 4,6% ANNO 2012 Tipologia dati Fossili 7,93 18,5% Idroelettrica Solare, Eolico e Biomasse TOTALE Potenza efficiente Lorda (GW) 11,4 4,0 2,2 2,9 20,5 Produzione Lorda (TWh) 48,30 30,32 2,96 5,99 87,57 Produzione Netta 81,09 Saldo Imp - Exp -17,12 Perdite Trasporto/Distribuzione -4,19 dati aggregati (TWh) Consumo Totale 61,28 Consumo Settore Energetico 2,48 Consumo Finale 58,80 (1) Fonte: World Bank; IEA; Eurostat (2) Fonte: World Energy Council - 2013 Energy Sustainability Index (3) IEA - Energy Balances of OECD Countries 2013 Edition. Estimated Energy Supply Balance for 2012 nota: ^ Include importazioni di elettricità per 1Mtep ed esportazioni per 2,43 Mtep, non ripartibili per le diverse fonti; (4) Fonte: Elaborazione WEC-Italia su dati IEA e Czech Energy Regulatory Office Repubblica Ceca Il sistema energetico della Repubblica Ceca riveste un ruolo importante per l’economia e la sicurezza del paese e della relativa area regionale europea, e consente al paese di essere il terzo maggiore esportatore di energia elettrica in seno all’Unione Europea. Nel suo complesso è caratterizzato da un’elevata intensità energetica del Prodotto Interno Lordo (PIL), nonostante i consumi procapite d’energia primaria siano più contenuti rispetto a una gran parte dei paesi europei, da un alto impiego del carbone e dell’energia nucleare e da una bassa dipendenza energetica dall’estero (minore del 25%, nel 2012), che risulta all’incirca la metà di quella registrata mediamente dall’insieme dei paesi UE27 (53%). Nel caso degli idrocarburi, invece, il livello d’indipendenza energetica è fortemente sbilanciato, arrivando a pesare meno del 3% per il petrolio e del 2% nel caso del gas naturale. Il paese ha compiuto notevoli sforzi per liberalizzare i suoi mercati del gas e dell’elettricità e per ottimizzare il suo mix energetico basato principalmente su risorse energetiche autoctone e diversificarlo, più di recente, anche nel campo delle energie rinnovabili. Il consumo d’energia primaria del paese nell’ultimo decennio è oscillato tra 40-45 milioni di tonnellate equivalenti petrolio (tep), sfiorando un fabbisogno primario di 43 milioni di tep nel 2012, lievemente inferiore a quello del 2009. La domanda d’energia, era ripartita in un mix di fonti primarie composto principalmente da carbone (41%), petrolio e prodotti petroliferi (20%) ed energia nucleare (18%), e per il resto dal gas naturale (16%) e dalle fonti rinnovabili (5%), rappresentate maggiormente dalle biomasse e dall’idroelettrico. La Repubblica Ceca possiede considerevoli riserve di carbone e lignite che pongono il paese al quarto posto nell’Unione Europea, ed è superata soltanto dalla Polonia nell’impiego del carbone nella generazione elettrica. Le riserve provate commerciabili di carbone, stimate in circa 1,1 miliardi di tonnellate metriche, sono costituite per il 17,5% circa da depositi d’antracite (hard coal) di buona qualità (circa 190 milioni di tonnellate) concentrate soprattutto in Moravia e Alta Slesia, e per il resto da lignite (oltre 900 milioni di tonnellate di brown coal) che è sfruttata principalmente nel nord ovest della Boemia. Le miniere sono state oggetto di un lungo processo di privatizzazione, avviato nel 1998 per le miniere di lignite di ČSA e Vršany e proseguito nel 2004 per le miniere OKD di Ostravsko-Karvinske (carbone termico e coke) e quelle di Sokolovská (lignite). Un quota importante della produzione nazionale di lignite (49%) è concentrata nella miniera di Severočeské, che dal 2006 è entrata nel gruppo ČEZ, il più importante produttore nazionale d’energia elettrica in cui lo Stato detiene una partecipazione di maggioranza. La produzione di hard coal (dell’ordine di 10 milioni di tonnellate/anno) trova un impiego prevalente nella generazione termoelettrica e nella produzione di coke; lo sfruttamento della lignite si aggira sui 40 milioni di t/a, con impieghi preminenti nel riscaldamento termico e nei consumi domestici. La produzione di carbone eccede i consumi interni, permettendo l’esportazione di significativi quantitativi di coking e steam coal nei paesi limitrofi. Storicamente, l’elevato impiego di carbone si è riflesso in intense emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia a partire dagli anni Novanta, a seguito della ristrutturazione industriale del paese, le emissioni sono diminuite, salvo alcune interruzioni tra il 2000 e il 2007 e nel 2010. Tuttavia le emissioni medie nel periodo 2008-2011 erano inferiori del 28% rispetto al livello dell’anno base (1990), al di sotto dell'obiettivo di riduzione di Kyoto dell’8% previsto per il paese per il periodo 2008-2012. Oltre a ciò, nel 2012 le emissioni sono diminuite del 5% circa rispetto all’anno precedente, per via dei minori consumi d’energia e del maggior impiego delle fonti rinnovabili. Tale situazione ha consentito al paese di utilizzare i meccanismi flessibili che danno la possibilità di vendere l’eccedenza dei propri diritti di emissione ad altri paesi. Le riserve provate d’idrocarburi ammontano a circa 2 milioni di tonnellate di petrolio e 4 miliardi di metri cubi di gas naturale associato per lo più ai giacimenti di petrolio. Nel 2012, la produzione proveniente dai giacimenti nazionali ammontava a circa 300 mila tonnellate di petrolio (rispetto a un consumo annuale dell’ordine di 9 milioni di tep) e circa 180 milioni di metri cubi di gas (a fronte di consumi pari a circa 8 miliardi di mc), costringendo pertanto il paese a importare quasi interamente tutti i sui fabbisogni. Il paese è dotato di tre raffinerie con una capacità complessiva di 9 milioni di ton/anno: Kralupy (55 mila barili/giorno), Litvinov (120 mila barili/giorno) e Pardubice (15 mila barili/giorno). Le prime due appartengono al consorzio internazionale Ceská Rafinérská, che vede la partecipazione dell’Eni (32,44%) e della Shell (16,33%) a fianco di Unipetrol (51,22%), compagnia ceca che dal 2005 ricade sotto il controllo dal gruppo petrolchimico polacco PKN Orlen. Il sistema di raffinazione di Livtinov/Kralupy è servito da due principali oleodotti internazionali: l’oleodotto Druzba che trasporta il greggio proveniente dalla Russia passando per la Slovacchia e l’oleodotto TAL-IKL proveniente da Trieste che integra le due raffinerie con il polo di raffinazione di Ingolstad (in Baviera). I trasporti assorbono i due terzi dei consumi petroliferi, con il diesel maggiore componente (40% circa) del mix di domanda. I biocarburanti contribuiscono con un blending del 3,5% nei prodotti petroliferi immessi al consumo nel settore del trasporto. Il settore del gas è stato liberalizzato nel 2007. Nel 2012 il consumo nazionale di gas naturale è stato pari a 8,16 miliardi di metri cubi, mentre gli approvvigionamenti dall’estero (Russia, Norvegia e UE) sono stati pari a 7,4 miliardi di metri cubi e quindi integrati con la produzione nazionale e prelievi dai centri di stoccaggio. I contratti di fornitura di gas e di trasporto in vigore con la Federazione Russa, firmati nel 1998-1999, nel 2006 sono state estesi fino al 2035 per volumi annuali di fornitura fino a 9,0 miliardi di metri cubi e volumi di transito fino a 30,5 miliardi di metri cubi/anno. Il transito del gas russo nel territorio ceco avviene prevalentemente attraverso il grande gasdotto YamalEuropa; tuttavia nel 2012 è stato completato il gasdotto GAZELLE che mediante il collegamento con il gasdotto tedesco OPAL permette di trasferire il gas russo del “Nord Stream” (proveniente dal Baltico) sul sistema di trasporto (MEGAL) che alimenta la Germania meridionale e la Francia. Inoltre nel 2012 è stata anche completata l'ultima fase dei lavori sul gasdotto STORK, che interconnette il mercato ceco con quello polacco. Il sistema di trasmissione del gas (3.600 km) è gestito dall’operatore Net4Gas (N4G), che nel marzo 2013 è stato acquistato da una joint venture paritetica franco canadese (Allianz/Borealis Infrastructure) a seguito di un accordo con la tedesca RWE. Sul mercato all’ingrosso i maggiori volumi sono trattati dagli operatori RWE Transgas, WINGAS GmbH e VNG Energie Cz, mentre la distribuzione del gas è affidata a sei compagnie regionali, di cui quattro vedono come principale azionista il gruppo RWE. Il gas è utilizzato prevalentemente nell’industria (40%, mentre gli impieghi civili assorbono circa il 30% dei consumi totali, principalmente per il riscaldamento, e solo una piccola parte è consumata nella generazione d’elettricità. La Repubblica Ceca è dotata di cospicue riserve di uranio ed è l’unico paese europeo che possiede e sfrutta una miniera uranifera (deposito di Rožná a Dolní Rožínka) nell’UE. Le attività estrattive dopo un picco toccato negli anni Ottanta si sono progressivamente ridotte e attualmente la produzione si aggira intorno alle 250 ton/anno. Il minerale estratto è venduto all’estero in quanto non esistono nel paese impianti di arricchimento dell’uranio. Per le attività d’arricchimento e fabbricazione del combustibile nucleare necessario ad alimentare le centrali ceche, la società elettrica statale CEZ si affida ai servizi della società russa TVEL. La capacità nucleare del paese - pari a circa 4 gigawatt (GW) di potenza lorda complessiva - è imperniata sui quattro reattori di Dukovany (510 megawatt ciascuno) che sono entrati in servizio tra il 1985-1988 e le due unità maggiori di Temelin (da 1.055 MW ciascuna) che sono operative rispettivamente dal 2002 e 2003. Nel 2012, le centrali nucleari della CEZ hanno contribuito a generare circa il 35% dell’elettricità complessiva. In base ai piani approvati dal Governo, la quota nucleare dovrebbe arrivare a eccedere il 50% dell’elettricità prodotta entro il 2030, attraverso la costruzione di due nuovi reattori Temelin 3 e 4 (che dovrebbero essere realizzati entro il 2025), l’estensione fino ai sessanta anni di vita utile dei quattro reattori di Dukovany e la possibile aggiunta di una quinta unità presso il sito di Dukovany. Lo sviluppo della capacità di generazione elettrica nell’ultimo decennio ha consentito al paese di mantenere un costante saldo positivo delle esportazioni nette d’elettricità, che nel 2012 hanno superato 17 terawattore (TWh) risultando pari al 19,5% della produzione elettrica totale (87,6 TWh). Naturalmente il principale produttore d’elettricità del paese è la Cez, con un contributo pari al 73% del totale nel 2012. ll sistema di trasmissione è posseduto dallo Stato e gestito dall’operatore ČEPS. Nel paese sono circa 280 le compagnie titolari di licenze di distribuzione elettrica, ma sono soltanto tre quelle che rivestono il ruolo più importante a livello regionale: Čez Distribuce, PREdistribuce ed E.ON Distribuce. Il contributo dato delle fonti rinnovabili al soddisfacimento dei consumi lordi del paese (70,45 TWh, nel 2012) è notevolmente cresciuto negli ultimi cinque anni, passando dal 4,7% del 2007 (3,4 GWh) all’11,4% nel 2012 (8 GWh), nonostante l’apporto idroelettrico sia rimasto pressappoco costante, intorno al 2%. Il sistema idroelettrico ceco si avvale di numerosi piccoli impianti con una capacità complessiva che sfiora 2,2 GW di potenza, fortemente concentrata sulla Moldava, attraverso un sistema di centrali a cascata, che nello scorso anno ha fornito elettricità per 2.128 gigawattore (GWh). Poiché non si riscontrano condizioni idrologiche favorevoli per costruire nuovi impianti idroelettrici, lo sviluppo delle rinnovabili si è concentrato sull’impiego di biomasse, biogas, fotovoltaico e, in minor misura, dell’energia eolica. Le biomasse nel 2012 sono arrivate a fornire circa 1.800 GWh, mentre il biogas, sviluppato più di recente, ha contribuito con circa 1.470 GWh. Gli impianti fotovoltaici hanno raggiunto una potenza installata di 2.086 megawatt (MW), nel 2012, contribuendo alla generazione di circa 2.150 GWh. Lo sviluppo del settore eolico, penalizzato dalla scarsità di siti favorevoli per le istallazioni e dalla resistenza dell’opinione pubblica verso nuovi parchi eolici, ha raggiunto invece una potenza di 260 MW, consentendo una generazione 416 GWh. Tenuto conto del superamento nel 2013 degli obiettivi nazionali nel settore fotovoltaico e, più di tutto, dell’effetto dei sussidi (Feed in Tariff) sull’aumento delle bollette elettriche, il Governo Ceco ha deciso di fermare le agevolazioni concesse alle fonti rinnovabili alla fine di dicembre 2013. Gli incentivi saranno mantenuti soltanto per gli impianti idroelettrici, eolici e a biomasse che avendo già ottenuto le autorizzazioni entreranno in funzione entro la fine del 2014. Roma, 29 Novembre 2013