Gita sociale al: RIFUGIO TERZ`ALPE

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Gita sociale al: RIFUGIO TERZ`ALPE
Sabato 26 Novembre 2016
Gita sociale al: RIFUGIO TERZ’ALPE
(Valle Ravella - Canzo)
Terz’Alpe:
è un’accogliente rifugio di proprietà dell’Azienda Regionale
delle Foreste.
È lì da una vita, circondato da
prati e vegetazione boschiva, proprio ai piedi degli imponenti Corni di Canzo. Immerso in una tangibile atmosfera di magia, nel
cuore del Triangolo Lariano, negli
stessi luoghi permeati di energia
“pulita” prediletti dalle antichissime popolazioni celtiche che vi
stanziavano millenni or sono..
PROGRAMMA
IN TRENO:
ore 07:00 ritrovo alla stazione F.S. di Sesto S.G. (puntuali) - ore 07:15 metropolitana per Cadorna - ore
08:08 treno per Canzo - ore 10:00 inizio escursione - ore 12:30 pranzo al rifugio Terz’Alpe Agriturismo la
Fattoria - ore 17:37 treno da Canzo FS - ore 18:52 arrivo a Cadorna FS - ore 19:00 metropolitana per Sesto
S. Giovanni - ore 19:30 previsto arrivo a Sesto FS
IN AUTO: (messe a disposizione dai volontari)
ore 09:30 ritrovo alle Fonti di Gajum (Canzo) - ore 10:00 inizio escursione - ore 12:30 pranzo al rifugio
Terz’Alpe Agriturismo la Fattoria - ore 16:30 rientro a Gajum.
Costo del pranzo 30,00 Euro (antipasto, primo, secondo, dessert, bevande)
Il costo del viaggio di andata e ritorno, in treno, è a carico dei singoli partecipanti, che dovranno provvedere in proprio all’acquisto dei biglietti.
Il costo del viaggio in auto, messo a disposizione dai volontari, sarà concordato con il conducente.
Per ottimizzare al meglio l’organizzazione sarebbe necessario segnalare in anticipo la propria scelta
(treno o auto) e indicare se disponibili a mettere a disposizione la propria vettura.
La scelta può essere fatta tramite mail, telefono o di persona.
TERMINE ULTIMO ISCRIZIONI: MARTERDÍ 22 NOVEMBRE 2016
N.B. per i non soci CAI la quota di partecipazione alle gite della nostra sezione comprende la copertura assicurativa per il soccorso alpino, non comprende la copertura per infortuni, questa è attivabile all’atto dell’iscrizione al costo di €5/giorno.
DA CANZO A TERZ’ALPE LUNGO IL SENTIERO “LO SPIRITO DEL BOSCO”
Partenza: Canzo 400 m.s.l.m - Arrivo: rifugio 3° Alpe (800 m.s.l.m.),
Dalle Fonti di Gajum (485 m), si sale fino al bivio per il Ceppo dell’Angua. Qui tralasciato il sentiero di destra
(segnavia n. 7 verso il Monte Cornizzolo) si continua lungo la comoda carrareccia selciata incontrando prima
campioni di rocce di rosso ammonitici, quindi dei serpentini della Valmalenco. Si continua e si incontrano altri
tipi di rocce: quarzo e gneiss. Poco oltre si incontra un gruppo di blocchi di verrucano e un altro di ghiandone; i
primi provengono dalla zona di Margno, in Valsassina, i secondi dal Val Masino. Si esce infine dal “parco dei
massi erratici” e da qui, con due tornanti si raggiunge il piazzale della chiesetta dell’Eremo di San Miro (600m;
0.20 ore; fontana) del sec. XVII. Poco sotto l’eremo, si attraversa uno stretto ponte si legno e si prende il sentiero che porta verso la parte alta della valle, fiancheggiando il torrente Ravella, in uno splendido bosco di faggi. Al margine del letto del torrente si può osservare l’ultimo fenomeno geomorfologico dell’itinerario: una caldaia dei giganti, o marmitta glaciale, dalla forma pressoché cilindrica e abbastanza profonda. Da qui il sentiero,
superato un nuovo ponticello in legno, porta in breve verso lo strappo finale ed alla 3^ Alpe (800m; fontana)
ove è situato l’omonimo rifugio. Il sentiero, dotato di pannelli, percorre il fondovalle della Val Ravella da Gajum a Terz’Alpe, e consente di conoscere, in poco più di un’ora di cammino, rocce, massi erratici, marmitte dei
giganti, sorgenti pietrificanti. Un vero campionario di bellezze naturali. Dopo la sosta per il pranzo al rifugio 3°
Alpe, si prende il sentiero sulla destra che scende a 1° Alpe ed entriamo nello “Spirito del Bosco”, un sentiero
particolare e suggestivo nel quale “allenare” la propria sensibilità all’ascolto e all’osservazione. Durante il
cammino, i personaggi nati dalla fantasia di un abile scultore e intagliatore del legno vi accompagneranno nel
mondo straordinario dei boschi. Si ritorna quindi alle fonti del Gajum ed infine alla stazione FS di Canzo
UN PO’ D’INFORMAZIONI
LO SPIRITO DEL BOSCO:
Il bosco è da sempre il regno della fantasia teatro di favole e racconti,rifugio di creature fatate,tana delle paure
ancestrali e sfondo delle più meravigliose avventure. Inaugurato il 21 giugno 2008, realizzato da ERSAF (Ente
Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) , grazie alla genialità di Alessandro Cortinovis (autore
delle sculture) il nuovo percorso che, dal Primo Alpe (725 m), porta al Terzo Alpe (800 m) in un tempo variabile tra i 25 e 45 minuti (dipende dalle soste per cercare e guardare le creature del bosco!!) attraverso un laboratorio di osservazioni e di stupori unico nei nostri monti. Il sentiero ha inizio dal Primo Alpe, subito dopo la
fontana, sul lato destro della strada, dopo aver attraversato un corridoio di tronchi ed osservato il primo personaggio scolpito in un albero. La difficoltà del percorso non è rilevante, dopo un’iniziale discesa e
l’attraversamento del torrente, il sentiero si snoda in piano e brevi discese, per proseguire con alcuni brevi
strappi, ben smorzati da scalette e tornanti, che lo riportano in quota fino ad allacciarsi nuovamente sulla strada
a circa 20 metri del Terzo Alpe. Lungo tutto il percorso, in parte protetto con staccionata, disseminati qua e là,
gli spiriti del bosco che ci osservano e ci guidano lungo la strada. Arrivati al labirinto si ha l’impressione di
perdersi ma alla fine l’uscita la si trova sempre e, dopo pochi passi sulla passerella, il tragitto volge ormai alla
meta. E “magicamente”, come quando da bambini, una volta imparato a leggere, abbiamo potuto scoprire i racconti dei libri, man mano che si procede per il cammino i nostri occhi imparano a svelare autonomamente le
creature diverse che vivono in ogni affratto, nei tronchi,nelle pietre, nella luce e nell’ombra. In questo modo
straordinario, si prende possesso della chiave magica che apre la porta della fantasia e il bosco diviene per ognuno di noi un racconto diverso e unico, uno specchio della parte più profonda che abbiamo, perché popolato
dal proprio mondo interiore.