Evoluzione dei prezzi dell`energia elettrica in Svizzera

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Evoluzione dei prezzi dell`energia elettrica in Svizzera
Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti,
dell’energia e delle comunicazioni DATEC
Ufficio federale dell’energia
Divisione Economia energetica
Giugno 2011
Evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica in
Svizzera
Rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato 08.3280 Stähelin del 4 giugno 2008
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Indice
1
Introduzione ............................................................................................................................................... 3
2
Contesto..................................................................................................................................................... 4
3
Basi legali................................................................................................................................................... 5
4
Le componenti del prezzo dell’elettricità.................................................................................................... 6
4.1
5
6
7
8
Ripartizione delle componenti del prezzo dell’elettricità nel 2010 ..................................................... 7
Evoluzione delle singole componenti del prezzo dell’energia elettrica nella prima tappa di
liberalizzazione del mercato ...................................................................................................................... 9
5.1
Corrispettivi per l’utilizzazione della rete ........................................................................................... 9
5.2
Prezzo dell’energia .......................................................................................................................... 11
5.3
Tributi e prestazioni a enti pubblici .................................................................................................. 13
5.4
Promozione delle energie rinnovabili (RIC) ..................................................................................... 15
Evoluzione dei prezzi dell’elettricità in Svizzera (1995 – 2011)............................................................... 16
6.1
Osservazioni preliminari sulla comparabilità dei prezzi dell’elettricità ............................................. 16
6.2
Evoluzione dei prezzi dell’elettricità in Svizzera dal 1995 al 2011 .................................................. 16
6.3
Dove si colloca la Svizzera nel confronto internazionale? .............................................................. 20
Come evolverà in futuro il prezzo dell’elettricità? .................................................................................... 23
7.1
Corrispettivi per l’utilizzazione della rete ......................................................................................... 23
7.2
Prezzo dell’energia .......................................................................................................................... 24
7.3
Tributi e prestazioni a enti pubblici .................................................................................................. 27
7.4
Promozione delle energie rinnovabili (RIC) ..................................................................................... 28
Riassunto ................................................................................................................................................. 28
8.1
Come evolverà il prezzo dell’energia elettrica in Svizzera a breve, medio e lungo termine? ......... 28
8.2
Quali componenti influiscono sul prezzo dell’elettricità e in quale misura? ..................................... 29
8.3
Come evolveranno la domanda e, l’evoluzione del fabbisogno di elettricità nonché la sicurezza di
approvvigionamento? ...................................................................................................................... 29
8.4
Quali ripercussioni avrà la prevista evoluzione dei prezzi dell’elettricità sull’economia svizzera? .. 30
2/31
1 Introduzione
Il 4 giugno 2008, il Consigliere agli Stati Philipp Stähelin ha depositato il postulato 08.3280 «Evoluzione dei
prezzi dell’energia elettrica» con un testo del seguente tenore:
«Il Consiglio federale è incaricato di presentare un rapporto sull’evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica
che dovrà illustrare:
•
l’evoluzione dei prezzi dell’elettricità a breve, medio e lungo termine in Svizzera;
•
i fattori che influiranno sui prezzi e in che misura;
•
le ripercussioni della domanda e dell’evoluzione del fabbisogno di energia elettrica nonché gli effetti
della sicurezza dell’approvvigionamento;
•
le ripercussioni che l’attesa evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica avrà sull’economia svizzera.»
L’intervento è stato motivato come segue:
«Attualmente, da diversi elementi emerge che in Svizzera i prezzi dell’energia elettrica aumenteranno nei
prossimi anni. Al momento manca una visione d’insieme della futura evoluzione. Se il previsto aumento
dovesse verificarsi, gli effetti sull’economia svizzera sarebbero ingenti. In particolare, potrebbero subirne le
conseguenze anche ambiti chiave del settore terziario o della chimica ecc. L’approvvigionamento di energia
elettrica dipende in buona misura anche dalle condizioni quadro definite dallo Stato. È per questo motivo che
occorre occuparsi tempestivamente dei possibili scenari e delle possibili alternative.»
Il 3 settembre 2008 il Consiglio federale ha preso posizione sul postulato. Ha proposto di accoglierlo
adducendo la seguente motivazione.
«Stimare l’evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica in Svizzera (unicamente i prezzi dell’energia per la rete
ad altissima tensione) è un compito arduo che dipende da numerosi fattori endogeni ed esogeni. Per
principio, secondo la teoria economica, i prezzi dell’energia elettrica sono determinati dal rapporto tra la
domanda e l’offerta. Per la fissazione delle tariffe sono pertanto decisivi i costi marginali dell’ultima unità
prodotta.
A breve termine, le quotazioni future sull’European Energy Exchange (EEX) possono fornire indicazioni circa
la prevedibile evoluzione del prezzo dell’elettricità sul mercato tedesco. Per contro, non è possibile fare
previsioni a medio e lungo termine.
È però sensato, sulla base di diversi scenari europei relativi alla domanda e all’offerta, riflettere sul possibile
sviluppo dei prezzi dell’elettricità in Svizzera. Poiché il nostro Paese è ben integrato nel mercato europeo
dell’energia elettrica, quanto alle tariffe non costituirà un’eccezione ma, in funzione delle capacità di
produzione e di rete, praticherà prezzi analoghi a quelli della Germania e della Francia, o dell’Italia. A
seconda dello scenario considerato, è pure possibile che, a medio termine, il livello dei prezzi applicati in
Germania si allinei a quello italiano.
Pur non essendo escluse, le ripercussioni di quest’evoluzione sulla sicurezza di approvvigionamento e
sull’economia svizzera dovrebbero rimanere di portata limitata.»
Il postulato è stato accolto dal Consiglio degli Stati il 1° ottobre 2008. Nel quadro delle deliberazioni
parlamentari sono inoltre state sollevate altre questioni che costituiscono parimenti oggetto del presente
rapporto. Si tratta segnatamente dei seguenti quesiti:
•
Come evolveranno in futuro i costi di rete, tenendo conto della rivalutazione delle reti nel quadro
della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica nonché dell’evoluzione dei costi per le
prestazioni di servizio relative al sistema (PSRS)?
•
Come evolveranno in futuro le tasse di concessione a città e Comuni?
Il presente rapporto in adempimento del postulato risponde a tali quesiti inerenti alla futura evoluzione dei
prezzi dell’elettricità. Gli sviluppi relativi alla domanda e all’offerta di energia elettrica sono invece trattati nel
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rapporto in adempimento del postulato 08.3522 «Rapporto del Consiglio federale sulla sicurezza energetica»
(depositato dal gruppo liberale-radicale).
Il tema dell’evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica viene considerato anche nel quadro dei lavori,
attualmente in corso, per la revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico. Il 18 novembre 2009, il
Consiglio federale ha constatato che gli obiettivi dichiarati della liberalizzazione del mercato – la creazione
di un approvvigionamento elettrico competitivo e sicuro, con prezzi trasparenti – non sono ancora stati
raggiunti e ha incaricato il DATEC di procedere a una revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico.
Detta revisione prevede anche misure di contenimento dei costi a lungo termine: la messa a punto di una
regolazione tramite incentivi tesa a indurre i gestori di rete ad aumentare la loro produttività e a ridurre i costi
deve tradursi a lungo termine in un contenimento dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete, senza incidere
sulla qualità dell’approvvigionamento elettrico. Inoltre, vengono esaminate misure che mirano a promuovere
il rendimento elettrico nelle imprese industriali e di servizi. Il rendimento elettrico può sortire un effetto di
contenimento sull’evoluzione della domanda di energia elettrica. Queste tematiche non hanno tuttavia un
legame diretto con il postulato «Evoluzione dei prezzi dell’energia elettrica» e non saranno approfondite nel
presente rapporto.
2 Contesto
Il rapporto in adempimento del postulato si fonda sulle Prospettive energetiche 2035 del gennaio 2007 e
sulla strategia energetica del Consiglio federale del 2007.
Nel 2004 sono stati avviati i lavori per le Prospettive energetiche 2035, i cui risultati hanno costituito la base
per la discussione politica sul futuro orientamento della politica energetica e climatica svizzera. In
particolare, in virtù di suddette Prospettive, il 21 febbraio 2007 il Consiglio federale ha deciso di fondare la
propria strategia energetica su quattro pilastri: efficienza energetica, energie rinnovabili, impianti di grande
potenza e un’attiva politica estera in materia energetica. Nell’ottica di concretizzare questa strategia, il
Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni DATEC ha elaborato dei
piani d’azione tesi a promuovere l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, approvati dal Consiglio
federale il 20 febbraio 2008. Essi costituiscono tuttora la base dell’attuale politica energetica.
In seguito agli eventi verificatisi in Giappone, il 23 marzo 2011 il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di
esaminare tre varianti di offerta per l’energia elettrica:
•
Variante 1: mantenimento dell'attuale mix di corrente elettrica ed eventuale sostituzione anticipata delle
tre centrali nucleari più vecchie, a garanzia della maggiore sicurezza possibile.
•
Variante 2: le centrali nucleari esistenti non verranno sostituite al termine del loro ciclo di vita.
•
Variante 3: abbandono anticipato del nucleare; le attuali centrali nucleari verranno disattivate prima del
termine del loro ciclo di vita, stabilito in funzione di criteri di sicurezza tecnici.
In questo contesto, il DATEC ha aggiornato le attuali Prospettive energetiche 2035, adeguando le condizioni
generali alla situazione attuale.
L’aggiornamento era imperniato su:
−
Dati quadro (sviluppo demografico, sviluppo del PIL)
−
Costi di produzione dell’energia elettrica dai vettori energetici
−
Prezzo dell’energia
−
Evoluzione del clima (surriscaldamento climatico)
−
Scenari di traffico
−
Nuovi strumenti di politica energetica introdotti dal 2007
−
Ampliamento delle prospettive all’orizzonte 2050 (con algoritmi progressivi).
In base a questi dati è stata studiata l’evoluzione della domanda di energia fino al 2020, 2035 e 2050. Le
curve di questa evoluzione sono successivamente state confrontate con le tre varianti di offerta di energia
elettrica del Consiglio federale. Ciò ha consentito di esaminare per ognuna delle tre varianti se, portando
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avanti l’attuale politica energetica e mantenendo l’odierno parco di centrali elettriche (di tipo nucleare,
idraulico, energie rinnovabili e impianti di cogenerazione), sarebbe possibile far fronte alla domanda di
elettricità fino al 2050.
Gli accertamenti svolti dal DATEC hanno messo in luce che, con l’attuale parco di centrali elettriche,
nessuna delle varianti elaborate dal Consiglio federale consente di far fronte alla domanda di energia
elettrica del nostro Paese fino al 2050. In altre parole, ogni variante presenta un fabbisogno che deve essere
coperto con la costruzione di nuove centrali e, in parte, con l’importazione di energia elettrica. Per questa
ragione sono state esaminate, per ogni variante di offerta di elettricità, le opzioni e le misure a breve, medio
e lungo termine che consentono di coprire detto fabbisogno.
In base a questi dati, il 25 maggio 2011 il Consiglio federale ha deciso che è necessario continuare a
garantire un elevato livello di sicurezza dell’approvvigionamento elettrico in Svizzera, tuttavia senza ricorrere
all’energia nucleare a medio termine. Le centrali nucleari esistenti dovranno essere disattivate alla fine del
loro ciclo di vita e non saranno sostituite. Per garantire la sicurezza di approvvigionamento, il Consiglio
federale punta, nel quadro della nuova strategia energetica 2050, a un maggiore risparmio energetico
(efficienza energetica), al potenziamento dell'energia idroelettrica e delle nuove energie rinnovabili, alla
produzione di energia elettrica a partire da combustibili fossili (in primo luogo impianti di cogenerazione, in
secondo luogo centrali a gas a ciclo combinato) e alle importazioni. Inoltre, occorre ampliare in tempi brevi le
reti di trasporto dell'energia elettrica e incentivare la ricerca in campo energetico. Con l’attuale parco di
centrali, la forza idraulica contribuisce alla produzione di elettricità per il 56,5%, il nucleare per il 38,1%, gli
impianti termici convenzionali e gli altri impianti per circa il 5,4% (stato 2010).
Le prospettive energetiche aggiornate mostrano che il progressivo abbandono dell’energia nucleare è
tecnicamente possibile ed economicamente sostenibile. Poiché l’ormai obsoleto parco europeo delle centrali
elettriche deve essere in larga misura rinnovato, l’energia elettrica subirà un rincaro anche a livello europeo,
il che attenua le conseguenze di un abbandono pianificato dell’energia nucleare sul piano della competitività
internazionale dell’economia svizzera. Secondo i primi calcoli sommari, i costi economici per la
trasformazione e il rinnovamento del parco di centrali elettriche nonché per le misure di riduzione della
domanda di elettricità ammontano dallo 0,4% allo 0,7% del prodotto interno lordo (PIL).
Le modalità di applicazione, in particolare i calcoli dettagliati, devono essere ulteriormente approfonditi e
incorporati in un progetto legislativo.
3 Basi legali
Costituiscono le basi legali del mercato svizzero dell’elettricità la legge sull’approvvigionamento elettrico
(LAEl; RS 734.7), l’ordinanza sull’approvvigionamento elettrico (OAEl; RS 734.71) come pure la legge
sull’energia (LEne; RS 730.0) e l’ordinanza sull’energia (OEn; RS 730.01).
La legge sull’approvvigionamento elettrico costituisce il quadro legale della liberalizzazione del mercato
svizzero dell’energia. Essa prevede due tappe di apertura del mercato: nei primi cinque anni (2009–2013) i
consumatori finali con un consumo annuo di energia superiore ai 100 MWh hanno libero accesso al mercato.
Alla fine di questo periodo, anche i nuclei familiari e i piccoli consumatori possono scegliere liberamente il
proprio fornitore di energia elettrica; i consumatori finali con un consumo di energia superiore a 100 MWh si
collocano, per legge, nel libero mercato. La completa liberalizzazione del mercato avviene tramite decreto
federale, sottoposto a referendum facoltativo.
Conformemente alla LAEl, la rete di trasporto (rete ad alta tensione) è gestita da una società di rete
nazionale, Swissgrid, con partecipazione maggioritaria svizzera. Al più tardi cinque anni dopo l’entrata in
vigore della legge, la rete di trasporto deve passare nelle mani della società di rete nazionale.
L’applicazione della LAEl è coadiuvata da un’autorità di regolazione indipendente, la Commissione federale
dell’energia elettrica (ElCom). La ElCom verifica il rispetto della legge sull’approvvigionamento elettrico,
prende le decisioni necessarie ed emana disposizioni; verifica l’ammontare dei corrispettivi per l’utilizzazione
della rete come pure il prezzo dell’energia dei clienti fissi e, in quanto autorità di regolazione, decide in
merito alle vertenze riguardanti l’accesso alla rete, a tematiche inerenti alla rimunerazione a copertura dei
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costi per l’immissione in rete di energia elettrica per le fonti rinnovabili, nonché in merito a questioni che
interessano il trasporto transfrontaliero e il commercio di elettricità.
Per i piccoli consumatori, che fino al 2014 non hanno la possibilità di scegliere liberamente il proprio fornitore
di energia elettrica, come pure per i grandi consumatori che non hanno accesso al mercato, la ElCom
verifica tutte le voci che compongono la tariffa dell'energia elettrica (cfr. capitolo 4: Le componenti del prezzo
dell’elettricità). Le imprese di approvvigionamento energetico sono tenute a indicare sulle proprie fatture
l’ammontare dei costi dell’energia, di quelli per l’utilizzo della rete di elettricità (corrispettivi per l’utilizzazione
della rete), così come eventuali tributi e prestazioni a enti pubblici.
Dal 1° gennaio 2009 i grandi consumatori possono scegliere liberamente il proprio fornitore di energia.
Qualora un grande consumatore non concordi sul prezzo dell’elettricità del proprio fornitore, gli è consentito
cambiarlo. Per questa ragione, la ElCom non verifica il prezzo dell’energia fatturato ai consumatori finali che
si avvalgono del libero accesso al mercato.
Per i grandi consumatori con accesso al mercato, l’autorità di regolazione verifica a posteriori solo i costi per
l’utilizzo delle reti elettriche e i corrispettivi per l’utilizzazione della rete degli operatori di rete. I gestori di rete
possono così riversare i propri costi sui consumatori (regolazione delle reti orientata ai costi).
In generale, nel mercato libero dell’elettricità (commercio di elettricità e consumatori con accesso al mercato)
continuano a esercitare le proprie competenze la Commissione della concorrenza e la Sorveglianza dei
prezzi.
4 Le componenti del prezzo dell’elettricità
Il prezzo dell’elettricità per i consumatori finali è costituito da quattro componenti:
1. Corrispettivi per l’utilizzazione della rete: comprendono i costi per il trasporto di elettricità dalla
centrale al consumatore finale. Gli introiti servono a finanziare, fra l’altro, la manutenzione e il
potenziamento della rete (p. es. linee aeree, piloni e cabine di trasformazione).
2. Prezzo dell’energia: corrisponde al prezzo per l'energia elettrica fornita. Le imprese di
approvvigionamento di elettricità producono l’energia elettrica nelle proprie centrali oppure la
acquistano da altri produttori di energia (prefornitori).
3. Tributi e prestazioni a enti pubblici: comprende tutti i tributi e le prestazioni federali, cantonali e
comunali, le tasse di concessione o le tasse sull’energia locali come pure le prestazioni a enti
pubblici (p. es. energia gratuita o illuminazione stradale).
4. Tributi per la promozione di fonti energetiche rinnovabili: nel caso della rimunerazione a
copertura dei costi per l’immissione di energia (RIC) si tratta di una tassa federale volta a
promuovere le energie rinnovabili. L’UFE ne stabilisce annualmente l’ammontare, identico in tutta la
Svizzera. Per il 2011 è rimasto invariato ed è pari a 0,45 cent./kWh.
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Figura 1: Componenti del prezzo dell’elettricità per i consumatori finali (fonte: ElCom).
La ripartizione del prezzo dell’elettricità in quattro componenti rispecchia peraltro la suddivisione già
menzionata e prevista a livello legislativo dell’approvvigionamento di elettricità in un settore aperto alla
concorrenza e un settore monopolistico. Se da un lato è previsto di liberalizzare completamente in due tappe
il mercato della produzione e del commercio di elettricità fino al 2014, dall’altro i corrispettivi per
l’utilizzazione della rete continuano a essere oggetto di regolamentazione.
Perché il settore delle reti viene regolamentato? Le reti di elettricità costituiscono un monopolio naturale, che
si contraddistingue per il fatto che un solo fornitore riesce ad approvvigionare il mercato offrendo costi
inferiori rispetto ad altri fornitori, come è spesso il caso. In Svizzera si contano circa 800 gestori di rete.
Tuttavia, essendo legati a un’area geografica ben precisa, né i fornitori né i consumatori di elettricità
possono scegliere liberamente il proprio gestore di rete. Ciò sarebbe plausibile solo nel caso in cui si
costruisse una seconda rete di elettricità, il che si tradurrebbe in una maggiorazione dei costi e non si
rivelerebbe sensato. Tuttavia, per impedire ai gestori di rete di sfruttare la loro posizione monopolistica, per
esempio esigendo corrispettivi per l’utilizzazione della rete eccessivamente elevati, il monopolio naturale che
vige nel settore delle reti viene regolamentato.
Le tasse e i tributi come pure i tributi per la promozione di fonti energetiche rinnovabili (RIC) vengono fissati
dallo Stato (a livello federale, cantonale o comunale).
4.1 Ripartizione delle componenti del prezzo dell’elettricità nel 2010
La figura 2 fornisce una panoramica della ripartizione delle quattro componenti del prezzo dell’elettricità nel
2010, per le seguenti categorie di consumatori: nuclei familiari (H4; appartamento di 5 locali con un consumo
energetico annuo di 4500 kWh, allacciamento al livello di rete [LR] 7), aziende del settore commerciale (C2;
piccole aziende con un consumo energetico annuo di 30 000 kWh, allacciamento al LR 7) e industria (C5;
grandi aziende con un consumo energetico annuo di 500 000 kWh, allacciamento al LR 5). L’allacciamento
delle imprese industriali a un livello di rete superiore si traduce in corrispettivi per l’utilizzazione della rete più
modesti.
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25.00
Totale: 21.29 cent./kWh
Totale: 19.11 cent./kWh
0.43
20.00
2.43
0.43
0.85
Totale: 14.34 cent./kWh
cent./kWh
15.00
8.42
0.45
0.56
8.62
10.00
5.00
7.94
10.02
9.21
5.40
0.00
Nucleo familiare H4
(IVA inclusa)
Azienda del settore commerciale
C2 (IVA esclusa)
Utilizzazione della rete
Energia
Tributi
Industria C5
(IVA esclusa)
RIC
Figura 2: Composizione delle tariffe per i nuclei familiari, le aziende del settore commerciale e industriale nel 2010
(categorie di consumatori H4, C2, C5, valori medi ponderati per il numero di abitanti). Tributi: H4 compresa IVA, C2 e C5
IVA esclusa (fonte: ElCom).
Per un tipico nucleo familiare svizzero, si osserva che i corrispettivi per l’utilizzazione della rete
rappresentano attualmente circa il 47%, il prezzo dell’energia il 40%, i tributi e le prestazioni a enti pubblici al
livello della distribuzione finale l’11% e la RIC il 2% del prezzo dell’energia. Se si considera l’intera catena di
creazione di valore aggiunto (produzione, trasporto e distribuzione ai consumatori finali), la quota dei tributi e
delle prestazioni costituisce circa un quarto della tariffa dell’elettricità (cfr. paragrafo 5.3.1). Per un tipico
nucleo familiare svizzero (categoria di consumatori H4), i costi annui dell’elettricità ammontano a circa 960
franchi, per un’azienda del settore commerciale (C2) a circa 5700 franchi e per un’impresa industriale (C5) a
circa 72 000 franchi.
Componenti del prezzo dell’elettricità
•
Il prezzo dell’elettricità è costituito da quattro componenti: corrispettivi per l’utilizzazione della rete,
prezzo dell’energia, tributi e prestazioni a enti pubblici e rimunerazione a copertura dei costi per
l’immissione in rete di energia (RIC).
•
Nucleo familiare e azienda del settore commerciale: per queste categorie di consumatori la quota dei
corrispettivi per l’utilizzazione della rete incide sul prezzo dell’elettricità nel modo più significativo: nel
2010 rappresentava circa il 50% del prezzo dell’elettricità.
•
Industria: per questa categoria di consumatori i costi per l’utilizzazione della rete costituiscono più di
un terzo del prezzo dell’elettricità.
•
Le componenti tributi e prestazioni e RIC incidono complessivamente in misura più modesta
(complessivamente dal 10% al 15% per i nuclei familiari) sulle tariffe dell’elettricità.
•
Il divario minore si registra tra le diverse categorie di consumatori nel prezzo dell’energia.
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5 Evoluzione delle singole componenti del prezzo
dell’energia elettrica nella prima tappa di liberalizzazione
del mercato
5.1 Corrispettivi per l’utilizzazione della rete
I corrispettivi per l’utilizzazione della rete sono regolamentati e controllati dalla ElCom. In conformità alla
LAEl, essi non possono superare l’importo dei costi computabili nonché dei tributi e delle prestazioni a enti
pubblici. Per costi computabili si intendono i costi di esercizio e i costi del capitale di una rete sicura,
performante ed efficiente. Essi comprendono un utile di esercizio adeguato.
Nei costi di esercizio rientrano in particolare i costi per le prestazioni di servizio relative al sistema (servizi
ausiliari necessari per una gestione sicura delle reti) e per la manutenzione delle reti. I corrispettivi per
l’utilizzazione delle reti al massimo livello di tensione vengono imputati ai gestori delle reti di distribuzione
allacciati alla rete di trasporto e ai consumatori finali direttamente allacciati alla rete di trasporto. I gestori
delle reti di distribuzione riversano questi costi sui consumatori finali.
Alcune imprese di approvvigionamento di elettricità imputano ai propri consumatori finali anche un prezzo di
base fisso per l’utilizzazione della rete. Conformemente alla OAEl (art. 18 cpv. 2), la tariffa per l’utilizzazione
della rete a livelli di tensione inferiori a 1 kV deve consistere per almeno il 70% in una tariffa di lavoro
(cent./kWh), vale a dire che il prezzo di base fisso per allacciamento può rappresentare al massimo il 30%
dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete.
5.1.1
Aumento dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete
Con la prima tappa di liberalizzazione del mercato, il 1° gennaio 2009 sono aumentati i corrispettivi per
l’utilizzazione della rete, per i seguenti motivi:
•
Aumento dei costi di rete in ragione della rivalorizzazione dell’infrastruttura di rete: in passato,
molti gestori di rete hanno ammortizzato una parte dei propri impianti in modo assai più rapido di
quanto non fosse necessario da un punto di vista economico. Per il calcolo dei corrispettivi per
l’utilizzazione della rete hanno valutato i propri impianti al massimo livello consentito dalla legge, il
che ha comportato le seguenti conseguenze:
o
Gli impianti già ammortizzati sono stati oggetto di un secondo ammortamento a livello
calcolatorio, imputato ai consumatori.
o
Il valore residuo dell’infrastruttura e quindi la base di calcolo degli interessi hanno subito un
aumento, con la conseguenza che le imprese di approvvigionamento di elettricità registrano
dei tassi di interesse calcolatori più elevati, anch’essi imputati ai consumatori.
Quanto all’eventualità e all’entità della rivalorizzazione, ciò dipende in primo luogo dalla modalità con
cui finora sono stati effettuati gli ammortamenti e, secondariamente, dalle scelte operate dai
proprietari dell’infrastruttura, per la maggior parte Comuni e Cantoni.
•
Aumento dei costi per le prestazioni di servizio relative al sistema (PSRS): le prestazioni di
servizio relative al sistema sono necessarie per un funzionamento stabile della rete e, di
conseguenza, per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento. Si tratta in particolare di riserve di
potenza che devono essere messe da parte per eventuali guasti delle centrali elettriche o oscillazioni
dei consumi. All’inizio della liberalizzazione del mercato, i costi delle PSRS sono palesemente
aumentati, tuttavia nel frattempo sono notevolmente diminuiti.
•
Costi di liberalizzazione del mercato: la liberalizzazione del mercato richiede l’adeguamento di
diversi processi e strutture dei gestori di rete, il che si traduce in costi unici che confluiscono
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principalmente nei costi di rete. I costi di adeguamento incidono in misura maggiore nelle piccole
imprese di approvvigionamento dell’elettricità, in quanto ripartiti su un numero più modesto di clienti.
5.1.2
Interventi della ElCom sui corrispettivi per l’utilizzazione delle reti
Nell’autunno 2008, il Consiglio federale ha deciso, in ragione degli aumenti tariffari annunciati dal settore
dell’energia elettrica, di sottoporre a una revisione a breve termine l’ordinanza sull’approvvigionamento
elettrico. Inoltre, nel marzo 2009, la ElCom ha disposto una diminuzione del 40% delle tariffe per la rete di
trasporto.
La revisione dell’OAEl era incentrata innanzitutto sui costi di rete computabili e sui costi per le prestazioni di
servizio relative al sistema:
•
In ragione delle disposizioni riviste, i costi per le PSRS devono essere ricalcolati in base al principio
di causalità. Durante un termine transitorio fino a fine 2013, ai consumatori finali potrà essere
imputata solo una parte dei costi complessivi, vale a dire al massimo 0,40 cent./kWh. I costi
rimanenti sono a carico dei gestori delle grandi centrali elettriche con una potenza superiore a 50
MW.
•
Nel luglio 2010, il Tribunale amministrativo federale ha tuttavia deciso che l’imputazione parziale dei
costi per le prestazioni generali di servizio relative al sistema ai gestori delle centrali elettriche,
prevista dalle nuove disposizioni dell’OAEl, non è conforme al diritto. Di conseguenza, i costi
generali per le PSRS devono essere trattati alla pari dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete ed
essere imputati interamente ai gestori delle reti di distribuzione nonché ai consumatori finali allacciati
alla rete di distribuzione.
Con la decisione del Tribunale amministrativo federale, da un lato è stato in parte annullato il contenimento
previsto degli aumenti tariffari da parte del settore dell’elettricità, dall’altro la tariffa per le prestazioni di
servizio relative al sistema decisa dalla ElCom è interamente a carico dei gestori delle reti di distribuzione e
dei consumatori finali della rete di trasporto. Swissgrid ha dato seguito alla decisione del TAF fissando la
tariffa PSRS per i gestori delle reti di distribuzione e i consumatori finali della rete di trasporto a 0,69
cent./kWh. Inoltre, viene prelevato un supplemento detto di correzione dell’ordine di 0,08 cent./kWh, per
compensare l’imputazione illegale dei costi ai gestori delle centrali elettriche.
Con una decisione a titolo preventivo, la ElCom ha operato una diminuzione delle tariffe della rete di
trasporto per il 2010 e per il 2011 (2010: 13%, 2011: 8%). È stato presentato ricorso al Tribunale
amministrativo federale contro tutte le decisioni relative alle tariffe della rete di trasporto. Tuttavia, le
decisioni non sono ancora passate in giudicato.
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Evoluzione dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete
•
I corrispettivi per l’utilizzazione della rete sono regolamentati e controllati dalla ElCom.
•
La prima tappa della liberalizzazione del mercato ha segnato un aumento dei corrispettivi per
l’utilizzazione della rete.
•
Le cause sono: maggiorazione dei costi di rete in ragione della rivalorizzazione dell’infrastruttura di
rete, aumento dei costi nell’ambito delle prestazioni di servizio relative al sistema (PSRS), costi unici
in relazione alla liberalizzazione del mercato.
•
Corrispettivi per l’utilizzazione della rete 2009: la ElCom ha deciso di ridurre del 40% le tariffe della
rete di trasporto, in parte nuovamente aumentate a seguito di a una decisione del Tribunale
amministrativo federale.
•
Corrispettivi per l’utilizzazione della rete 2010: la ElCom ha deciso una diminuzione delle tariffe di
rete del 13%. La decisione è stata impugnata da Swissgrid e, di conseguenza, non è ancora passata
in giudicato.
•
Corrispettivi per l’utilizzazione della rete 2011: la ElCom ha deciso una diminuzione delle tariffe di
rete dell’8%. La decisione è stata impugnata da Swissgrid e, di conseguenza, non è ancora passata
in giudicato.
5.2 Prezzo dell’energia
La OAEl sancisce che la quota tariffaria per la fornitura di energia a consumatori finali con servizio
universale si basa sui prezzi di costo. Se i prezzi di costo superano i prezzi di mercato, la quota tariffaria si
basa su questi ultimi. Per i clienti con libero accesso alla rete si applica il prezzo di mercato.
I prezzi di costo dipendono in larga misura dalla tecnologia impiegata nelle centrali. Nella produzione di
elettricità in Svizzera predominano l’energia idroelettrica e nucleare. Impianti di produzione di questo tipo
presentano prezzi di costo assai modesti che si collocano al di sotto dei prezzi di mercato, e questo perché
le centrali svizzere registrano, rispetto alle centrali fossili all’estero, costi variabili più contenuti (fra cui i costi
dei combustibili), che sono stati in gran parte ammortizzati nel corso del loro esercizio.
5.2.1
Formazione dei prezzi alle borse dell’elettricità
I prezzi di mercato per l’elettricità possono essere determinati dai corsi delle borse dell’elettricità. Il
commercio di elettricità a breve termine (mercato spot) per Germania, Francia, Austria e Svizzera si svolge
all’European Power Exchange (EPEX Spot SE) di Parigi, mentre il commercio a termine tedesco e francese
ha luogo all’EEX Power Derivatives di Lipsia.
Lo Swiss Index (Swissix) dell’EPEX consente di ripercorrere l’evoluzione storica dei prezzi dell’energia
elettrica sul mercato svizzero. All’EPEX vengono negoziate di volta in volta le tariffe per 24 fasce orarie del
giorno successivo per la fornitura di elettricità sulla rete svizzera ad alta tensione. Come si evince dalla
figura 3, lo Swissix esiste come indice di carico di base (Swissix Base) e come indice di carico di punta
(Swissis Peak). Il carico di base corrisponde alla fornitura di una determinata quantità di elettricità con
potenza costante a tutte le ore del giorno successivo, mentre il carico di punta corrisponde a una fornitura di
elettricità tra le ore 8 e 20. La media mensile del carico di punta comprende unicamente le tariffe dal lunedì
al venerdì.
11/31
A
B
C
Figura 3: Evoluzione temporale dello Swissix dall’inizio della negoziazione (A) e l’anno scorso (B). Linea rossa: carico di
punta. Linea nera: carico di base. Il grafico B mostra inoltre l’evoluzione dei prezzi mensili medi. Il grafico C mette a
confronto l’evoluzione dei prezzi sui mercati tedesco e austriaco (Phelix Index). Fonte: www.eex.com/de (stato
26.1.2011).
Come si evince dalla figura 3, nel 2010 le medie mensili dei prezzi dell’elettricità a breve termine (mercato
spot) all’EEX per il mercato svizzero (Swissix) si collocano in una forbice che va all’incirca da 40 a 65
EUR/MWh (carico di base) e da 45 fino a quasi 75 EUR/MWh (carico di punta), vale a dire circa da 5 a 9
cent./kWh (carico di base) e da 6 a 10 cent./kWh (carico di punta).
12/31
Evoluzione del prezzo dell’energia
•
Conformemente all’OAEl, il prezzo dell’energia per i consumatori finali nel servizio universale deve
orientarsi ai prezzi di costo.
•
Se i prezzi di costo superano il prezzo del mercato dell’elettricità, si applica il prezzo di mercato.
•
In un confronto internazionale, il parco svizzero di centrali elettriche si distingue per modesti prezzi di
costo. I prezzi di costo dell’energia idroelettrica e nucleare sono inferiori rispetto a quelli delle centrali
fossili. Inoltre, il parco di centrali elettriche della Svizzera (p. es. centrali nucleari) è già stato in gran
parte ammortizzato.
•
Il prezzo dell’energia viene negoziato alle borse internazionali dell’elettricità. Le principali sono la
EEX di Lipsia e la EPEX di Parigi.
•
Nel 2010, i prezzi all’ingrosso per la Svizzera si collocano in una forbice che va da 5 a 9 cent./kWh
(carico di base) e da 6 a 10 cent./kWh (carico di punta).
5.3 Tributi e prestazioni a enti pubblici
Conformemente alla LAEl, i tributi e le prestazioni a enti pubblici non sono sottoposti alla sorveglianza della
ElCom. La determinazione del loro ammontare è in larga misura di competenza dei Cantoni e dei Comuni,
tuttavia la Sorveglianza dei prezzi può raccomandare alle autorità competenti di ridurre i crediti non fiscali o
di rinunciarvi.
5.3.1
Aumento dei tributi e delle prestazioni a enti pubblici
In collaborazione con l’UFE, l’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) ha commissionato la
realizzazione di uno studio sul carico finanziario dell’elettricità svizzera dovuto ai tributi e alle prestazioni a
enti pubblici nel 2009 («Finanzielle Belastung der Schweizer Elektrizität durch Abgaben an die
Gemeinwesen im Jahr 2009»). Il rilevamento dei dati è avvenuto su un campione rappresentativo di aziende
elettriche e successivamente i dati sono stati estrapolati al consumo finale di elettricità in Svizzera. Sono
stati rilevati tutti i tributi e le prestazioni a livello di approvvigionamento elettrico, dalla produzione al trasporto
fino alla distribuzione di energia elettrica ai consumatori finali.
Gli autori dello studio hanno ottenuto i seguenti risultati:
•
Nel 2009, su un consumo medio di elettricità di 15,2 cent./kWh, circa 4,2 cent./kWh sono stati
destinati a enti pubblici.
•
1,4 cent./kWh sono stati prelevati da imposte ordinarie, non specifiche per l’elettricità, che ogni
impresa è tenuta a pagare (imposte di vario tipo).
•
0,7 cent./kWh sono stati destinati al canone per i diritti d’acqua, vale a dire 0,4 cent./kWh a
concessioni e tributi affini, riserve a carattere di capitale proprio, utili versati a proprietari pubblici e
0,9 cent./kWh ad altri tributi.
•
Inoltre, dal 2009, deve essere versata la rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete
di energia (RIC) dell’ordine di 0,45 cent./kWh.
•
Gli oneri che gravano sull’elettricità imposti dagli enti pubblici riguardano principalmente la
produzione e la distribuzione di elettricità. Per contro, gli oneri a carico del trasporto di elettricità
nella rete ad alta tensione sono modesti.
Un confronto con le cifre dello studio pubblicato l’anno scorso dall’AES e dall’UFE relativo all’anno 2007
(precedente alla prima tappa di liberalizzazione del mercato) mostra che i contributi versati a enti pubblici
sono aumentati del 13%, un incremento principalmente riconducibile all’introduzione della rimunerazione a
copertura dei costi per l’immissione in rete di energia (RIC).
13/31
5.3.2
Il Consiglio federale auspica maggiore trasparenza
Nel gennaio 2010, la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del
Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha depositato la mozione 10.3001 «Utili straordinari delle aziende elettriche
pubbliche». Con questo intervento, la Commissione chiedeva di limitare una parte dei tributi e delle
prestazioni consistenti nel versamento di utili ai Cantoni e ai Comuni che sono azionisti o proprietari di
imprese di approvvigionamento di elettricità. L’8 marzo 2010 il Consiglio nazionale ha respinto la mozione,
adducendo la motivazione che la richiesta della CAPTE-N è probabilmente in contrasto con l’uguaglianza
giuridica sancita dalla Costituzione come pure con il diritto comunale. Tuttavia, nella sua presa di posizione,
il Consiglio federale ha sottolineato l’importanza degli studi in corso come base per un dibattito generale sui
tributi e sulle prestazioni a enti pubblici nel settore dell’elettricità. Il governo chiede pertanto di esaminare
regolarmente e di dichiarare in maniera trasparente i tributi e le prestazioni a carico dell’approvvigionamento
di elettricità. La richiesta di svolgere in modo regolare un rendiconto in materia di tasse e prestazioni era
stata già espressa anche nei due postulati accolti alla fine del 2008, rispettivamente della CAPTE-S (Po.
08.3756 «Modifica della legge sull’approvvigionamento elettrico») e della CAPTE-N (Po. 08.3758 «Misure
contro l'aumento delle tariffe elettriche. Modifica della legge e dell'ordinanza sull'approvvigionamento
elettrico»). Il Consiglio federale esorta inoltre i Cantoni e i Comuni a dare prova di moderazione nella
riscossione di tributi e prestazioni sul prezzo dell’elettricità.
5.3.3
Confronto a livello cantonale dei tributi sull’elettricità
Dal settembre 2009, la ElCom pubblica sul suo sito Internet (www.elcom.admin.ch) le tariffe elettriche delle
imprese di approvvigionamento elettrico. Questa procedura permette una maggiore trasparenza nell’ambito
delle differenze regionali delle singole componenti del prezzo dell’elettricità. Essa consente segnatamente di
comparare l’ammontare dei tributi e delle prestazioni tra i Cantoni e i Comuni, come è illustrato nella figura 4.
Figura 4: Confronto dei tributi e delle prestazioni dei nuclei familiari per l’anno 2010 (in cent./kWh, categoria di
consumatori H4). Fonte: ElCom.
Nel 2010 si osservano significative differenze regionali a livello dei tributi versati a enti pubblici: i Cantoni
Basilea Città (6,2 cent./kWh) e Ticino (0,2 cent./kWh) si situano palesemente sopra la media svizzera,
mentre in altri Comuni, p.es. nella regione di Zurigo, vengono riscossi tributi a enti pubblici assai modesti
oppure non vengono riscossi affatto. Nel Cantone BS, i tributi elevati superiori alla media sono riconducibili
al «Basler Fördermodell», una tassa d’incentivazione sull’elettricità introdotta nel 1998.
14/31
Evoluzione dei tributi e delle prestazioni a enti pubblici
•
La ElCom non è legittimata a controllare i tributi e le prestazioni a enti pubblici.
•
Nel 2009, i tributi e le prestazioni a enti pubblici rappresentavano circa un quarto del prezzo medio
dell’elettricità per i consumatori finali.
•
Dal 2007, il prezzo medio dell’elettricità per i consumatori finali è aumentato del 5% in valore
nominale, mentre il carico imposto dagli enti pubblici nello stesso lasso di tempo – anche a seguito
dell’introduzione della rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia (RIC) –
è aumentato del 13%.
•
Gli oneri imposti al settore dell’elettricità da parte degli enti pubblici riguardano principalmente la
produzione e la distribuzione di elettricità. Il trasporto di elettricità sulla rete di trasporto è interessato
solo in misura marginale.
•
Dal 2009, la ElCom pubblica sul suo sito Internet i prezzi dell’elettricità di tutte le imprese di
approvvigionamento elettrico. La pubblicazione consente di confrontare l’ammontare dei tributi e
delle prestazioni cantonali e comunali, da cui risulta che nel 2010 si sono registrate notevoli
differenze regionali nei tributi versati a enti pubblici.
•
Il Consiglio federale chiede che i tributi e le prestazioni gravanti sull’approvvigionamento elettrico
siano esaminati regolarmente e dichiarati in maniera trasparente, e che i Cantoni e i Comuni diano
prova di moderazione nella riscossione dei tributi e delle prestazioni sul prezzo dell’elettricità.
•
La Sorveglianza dei prezzi può raccomandare ai Cantoni e ai Comuni di ridurre i crediti non fiscali o
di rinunciarvi.
5.4 Promozione delle energie rinnovabili (RIC)
Per quanto riguarda la promozione delle energie rinnovabili, con la revisione della legge sull’energia (LEne) il
1° gennaio 2009 è stata introdotta la rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia
(RIC), che ha sostituito la promozione delle energie rinnovabili fino ad allora in vigore tramite lo strumento
del finanziamento dei costi supplementari (FCS). L’aliquota della tassa per il finanziamento dei costi
supplementari da parte dei consumatori finali ammontava a 0,05 cent./kWh nel 2005 ed è stata aumentata a
0,08 cent./kWh fino al 2008.
La rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia è tesa a promuovere le seguenti
tecnologie:
•
Energia idroelettrica (fino a 10 megawatt)
•
Energia fotovoltaica
•
Energia eolica
•
Geotermia
•
Biomassa e rifiuti della biomassa
La RIC viene finanziata grazie a un supplemento sul prezzo dell’elettricità, attualmente pari a 0,45
cent./kWh. L’Ufficio federale dell’energia stabilisce ogni anno l’ammontare di tale supplemento. Un eventuale
incremento del supplemento RIC massimo necessita dell’approvazione del Consiglio federale. Il 18 giugno
2010 il Parlamento ha approvato un aumento massimo a 0,9 cent./kWh a partire dal 2013.
15/31
6 Evoluzione dei prezzi dell’elettricità in Svizzera (1995 –
2011)
Il capitolo 5 illustra l’evoluzione delle singole componenti del prezzo dell’elettricità dal 2008 al 2010. Il
presente capitolo intende invece rispondere alle seguenti domande: qual è stata l’evoluzione generale del
prezzo dell’elettricità in passato? E dove si colloca la Svizzera con le sue tariffe elettriche nel confronto
internazionale?
6.1 Osservazioni preliminari sulla comparabilità dei prezzi
dell’elettricità
Per avere una panoramica dell’evoluzione dei prezzi dell’elettricità in Svizzera, al momento sono disponibili
le seguenti fonti:
•
Ufficio federale di statistica (UST): nel quadro dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC) e
dell’indice dei prezzi alla produzione (IPP), l’UST effettua rilevamenti dei prezzi presso le 30-40
maggiori imprese di approvvigionamento elettrico. Il campione comprende più del 50% delle vendite
di elettricità in Svizzera. I rilevamenti sono concepiti in primo luogo per individuare le variazioni dei
prezzi dell’elettricità. In via aggiuntiva, vengono calcolati e presentati anche i prezzi medi per
chilowattora. Per il rilevamento dei prezzi dell’elettricità vengono definite diverse categorie di
consumo: 8 tipi di nuclei familiari e 6 tipi di aziende del settore commerciale, industriale e di servizi.
Per ogni categoria di consumo il prezzo dell’elettricità viene convertito in un dato profilo di potenza e
riportato in cent./kWh/anno (valore annuo).
•
Ufficio federale dell’energia (UFE): nel quadro di un sondaggio finanziario annuo, l’UFE calcola per
circa 170 aziende elettriche il prezzo medio per ogni chilowattora, dividendo il prodotto totale della
vendita di elettricità per il consumo finale (numero di chilowattora).
•
Commissione federale dell’elettricità (ElCom): nel 2010, la ElCom ha pubblicato per la prima volta
sul suo sito Internet, a titolo comparativo, le tariffe elettriche di tutti i gestori di rete, che a tale scopo
le hanno fornito le loro tariffe per 15 profili tipici di consumo di nuclei familiari, clienti di aziende del
settore commerciale e industriale.
•
Sorveglianza dei prezzi (SPR): nel 2010, la Sorveglianza dei prezzi ha pubblicato un rapporto
sull’evoluzione delle tariffe elettriche in Svizzera nel periodo 2004-2009, che illustra l’evoluzione dei
prezzi nelle imprese svizzere di approvvigionamento elettrico e nei Comuni in questo lasso di tempo.
È stata data particolare importanza allo sviluppo antecedente (2004-2008) e successivo (2008-2009)
alla liberalizzazione parziale del mercato. La valutazione e le rappresentazioni si basano su dati
rilevati dalla Sorveglianza dei prezzi tra il 2003 e il 2009 nei tariffari di tutte le imprese svizzere di
approvvigionamento elettrico.
•
Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat): per il rilevamento dell’evoluzione dei prezzi
dell’elettricità nell’Unione europea, Eurostat mette a disposizione dati sulle tariffe e statistiche.
Sussistono differenze metodologiche rispetto alle statistiche svizzere.
Il prezzo dell’elettricità è influenzato in maniera determinante dal metodo di rilevamento e dalla scelta delle
categorie di consumo. Eventuali divergenze possono essere senz’altro motivate, in quanto i risultati
descrivono realtà diverse. Non si può quindi affermare che gli uni siano corretti e gli altri errati,
semplicemente forniscono informazioni diverse.
Ciononostante, le fonti dei dati menzionate consentono di definire le tendenze generali di evoluzione dei
prezzi dell’elettricità in Svizzera.
6.2 Evoluzione dei prezzi dell’elettricità in Svizzera dal 1995 al 2011
Dalla metà degli anni Novanta, l’economia e i nuclei familiari hanno beneficiato di un continuo ribasso dei
prezzi dell’elettricità (valore nominale e reale), che nel 2007 hanno raggiunto il livello più basso (cfr. figura 5).
16/31
Così, stando alla statistica svizzera dell’elettricità pubblicata ogni anno dall’UFE, il prezzo nominale medio
corrisposto dal consumatore finale per l’elettricità tra il 1996 e il 2007 è diminuito del 16%. L’evoluzione dei
prezzi si iscrive nel contesto della liberalizzazione del mercato dell’elettricità nello spazio europeo e
dell’incremento del commercio transfrontaliero, che hanno notevolmente aumentato l’efficienza del sistema.
Di conseguenza, e anche in ragione dell’offerta eccedente di elettricità in Europa, tra il 1996 e il 2007 i prezzi
in Svizzera sono diminuiti.
Dal 2007, le tariffe dell’elettricità sono nuovamente aumentate in maniera lieve, e questo fra l’altro a causa
dell’incremento degli investimenti nel settore delle linee e delle centrali, ma anche degli oneri più elevati
prelevati dagli enti pubblici. Le statistiche sui prezzi dell’elettricità dell’Ufficio federale di statistica (UST) e
dell’AES come pure il rapporto sull’evoluzione dei prezzi dell’elettricità tra il 2004 e il 2009 pubblicato dalla
Sorveglianza dei prezzi mettono in luce una situazione analoga.
17/31
evoluzione dei prezzi nominali
25
cent./kWh
20
15
10
5
0
A
evoluzione dei prezzi reali
30
25
cent./kWh
20
15
10
5
0
UFE ELSTAT prezzo medio corrisposto dai consumatori finali
UST IPC categoria di consumo III (nuclei familiari)
AES prezzo dell’elettricità H4 (nuclei familiari)
SPR prezzo dell’elettricità H4 (nuclei familiari)
AES prezzo dell’elettricità C2 (aziende del settore commerciale)
SPR prezzo dell’elettricità C2 (aziende del settore commerciale)
AES prezzo dell’elettricità C5 (industria)
ElCom prezzo dell’elettricità H4 (nuclei familiari)
ElCom prezzo dell’elettricità C2 (aziende del settore commerciale)
ElCom prezzo dell’elettricità C5 (industria)
B
Figura 5: Evoluzione dei prezzi dell’elettricità nominali (A) e reali (B, depurato dell’inflazione su base 2010) per i
consumatori finali in cent./kWh. Fonti: Indice nazionale dei prezzi al consumo UST, statistica dell’elettricità UFE (prezzi
senza imposte e tributi al livello dei consumatori finali), rilevamento dei prezzi dell’elettricità AES, rapporto sui prezzi
dell’elettricità SPR, rilevamento dei prezzi dell’elettricità ElCom (cfr. figura 2).
6.2.1
I prezzi dell’elettricità nel 2009
La prima tappa della liberalizzazione del mercato nel gennaio 2009 ha definitivamente messo fine alla
tendenza al ribasso dei prezzi dell’elettricità. Infatti, i prezzi dell’elettricità annunciati dalle imprese di
approvvigionamento elettrico per il 2009 si collocavano in media dal 10% al 20% sopra i valori dell’anno
precedente. Come detto, l’annuncio di detti aumenti (le imprese di approvvigionamento elettrico pubblicano
le proprie tariffe per l’anno successivo sempre a fine agosto) è sfociato nell’autunno 2008 in numerosi
18/31
interventi parlamentari, che chiedevano un urgente adeguamento della legge e dell’ordinanza
sull’approvvigionamento elettrico, al fine di contenere gli aumenti del prezzo dell’energia entro un limite
ragionevole.
Nel dicembre 2008, il Consiglio federale ha approvato una prima revisione dell’ordinanza. In virtù di essa e
congiuntamente alla decisione della ElCom del marzo 2009 (l’autorità di regolazione ha deciso una
diminuzione dei costi computabili della rete di trasporto) gli aumenti annunciati delle tariffe per il 2009 sono
stati ridotti di circa il 40%. Tuttavia, nell’estate 2010 il Tribunale amministrativo federale ha giudicato che le
disposizioni transitorie della revisione dell’OAEl rivista erano in parte illegali. Con questa decisione, la
riduzione dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete per il 2009 è stata parzialmente annullata.
Conformemente allo studio citato della Sorveglianza dei prezzi, le tariffe dell’elettricità nel 2009 sono
aumentate dal 2% al 12% a seconda della categoria di consumatori. Stando a uno studio sui tributi e le
prestazioni del 2009 (v. paragrafo 5.3.1), tra il 2007 e il 2009 il prezzo medio dell’elettricità per il
consumatore finale ha registrato un aumento nominale del 5%, passando da 14,5 a 15,2 cent./kWh.
6.2.2
I prezzi dell’elettricità nel 2010
Nel 2010, i prezzi dell’elettricità sono rimasti stabili oppure sono leggermente diminuiti rispetto al 2009. La
ElCom è giunta a questa conclusione dopo aver analizzato i dati delle imprese di approvvigionamento
elettrico. Il regolatore ritiene tuttavia che, in singoli Comuni, il prezzo dell’elettricità ha continuato ad
aumentare fino al 10%.
La ElCom ha inoltre potuto constatare che i prezzi dell’elettricità sono ancora assai differenziati a livello
regionale e che il dislivello tra la Svizzera occidentale e la Svizzera orientale è tuttora presente. Come
illustra la figura 6, l’elettricità è generalmente più onerosa nella Svizzera romanda e nella Regione del
Mittelland rispetto alla Svizzera nord-orientale, dove i vantaggi in termini di costi delle centrali locali si
ripercuotono in misura maggiore sui consumatori finali.
Figura 6: Confronto fra le tariffe dell’elettricità per i nuclei familiari per il 2010 (prezzo totale in cent./kWh, categoria di
consumatori H4). A sinistra: confronto fra i Cantoni. A destra: confronto fra i Comuni del Cantone dei Grigioni (fonte:
ElCom).
6.2.3
I prezzi dell’elettricità nel 2011
Alla fine di agosto 2010, le imprese di approvvigionamento elettrico hanno pubblicato le proprie tariffe per il
2011: i prezzi annunciati aumentano in media del 2% per i nuclei familiari e dal 3% al 4% per le aziende del
settore commerciale. Secondo la ElCom, nella maggior parte dei casi gli aumenti sono riconducibili a un
rincaro dei prezzi dell’energia, che hanno registrato in media un incremento dal 5% all’8%. I corrispettivi per
l’utilizzazione della rete sono invece rimasti in media immutati, come pure i tributi e le prestazioni a enti
pubblici.
19/31
Evoluzione dei prezzi dell’elettricità tra il 1995 e il 2011
•
Da metà degli anni Novanta, i nuclei familiari, le aziende del settore commerciale e le industrie
hanno beneficiato di una diminuzione dei costi dell’elettricità.
•
Dal 2007, le tariffe dell’elettricità sono lievemente aumentate in ragione di tributi e prestazioni a enti
pubblici più elevati nonché dell’aumento dei costi fatti valere dalle imprese di approvvigionamento
elettrico.
•
2009: il primo anno successivo alla prima tappa di liberalizzazione del mercato, i prezzi dell’elettricità
sono aumentati dal 2% al 12% a seconda delle categorie di consumatori (fonte: Sorveglianza dei
prezzi). L’intervento del Consiglio federale (revisione OAEl) e una decisione della ElCom hanno
consentito di moderare gli aumenti delle tariffe dell’elettricità annunciate dalle imprese di
approvvigionamento elettrico.
•
2010: rispetto al 2009, le tariffe dell’elettricità sono rimaste stabili oppure, in parte, sono lievemente
diminuite. La ElCom constata che, nonostante il primo passo verso la liberalizzazione del mercato, il
dislivello osservato in passato tra le tariffe dell’elettricità nella Svizzera occidentale e la Svizzera
orientale è tuttora presente. Ne consegue che l’elettricità è generalmente più costosa nella Svizzera
romanda e nella Regione del Mittelland rispetto alla Svizzera nord-orientale, dove i vantaggi in
termini di costi delle centrali locali si ripercuotono in misura maggiore sui consumatori finali.
•
2011: le tariffe dell’elettricità per i nuclei familiari aumentano in media del 2%, quelle per le aziende
del settore commerciale e industriale dal 3% al 4%, in ragione dell’aumento dei prezzi dell’energia. I
corrispettivi per l’utilizzazione della rete come pure i tributi e le prestazioni a enti pubblici rimangono
invece stabili.
6.3 Dove si colloca la Svizzera nel confronto internazionale?
Come già menzionato, è difficile comparare i prezzi dell’elettricità in diversi Paesi, tanto più che le categorie
di consumatori vengono denominate in modo diverso. Nel confronto internazionale dei prezzi dell’elettricità
per le diverse categorie di clienti in Svizzera bisogna tenere conto di tale difficoltà. Inoltre, i differenti regimi
fiscali dei Paesi e le fluttuazioni del corso di cambio costituiscono un ulteriore ostacolo alla comparabilità.
Dall’inizio degli anni Novanta, in ambito energetico l’UE ha progressivamente liberalizzato il mercato
europeo dell’energia grazie a tre pacchetti di regolamentazione. La liberalizzazione del mercato interno
europeo dell’elettricità è stata avviata nel 1997 con la direttiva 96/92/CE concernente norme comuni per il
mercato interno dell'energia elettrica (GUCE L 27 del 30.1.1997, pag. 20). Oggi si applica la direttiva
2009/72/CE emanata con il terzo pacchetto di liberalizzazione del mercato dell’energia relativa a norme
comuni per il mercato interno dell’energia elettrica (GUCE L 211 del 14.8.2009, pag. 55), che gli Stati
membri dell’UE hanno dovuto applicare entro il 3 marzo 2011. La direttiva è integrata dal regolamento (CE)
n. 714/2009 relativo alle condizioni di accesso alla rete per gli scambi transfrontalieri di energia elettrica
(GUCE L 211 del 14.8.2009, pag. 15).
Se si confrontano i prezzi dell’elettricità in Svizzera con quelli in Europa, bisogna tenere conto della
differente situazione di partenza: in Europa, il mercato dell’elettricità è completamente liberalizzato da molto
tempo, mentre in Svizzera la prima fase di liberalizzazione del mercato risale al 2008.
Il confronto dei prezzi dell’elettricità nel nostro Paese con quelli degli Stati membri dell’UE mostra un quadro
di questo tipo:
•
Nuclei familiari: come si evince dalla figura 7, le tariffe dell’elettricità per i nuclei familiari si collocano
leggermente al di sotto della media europea. I Paesi limitrofi come Austria, Germania e Italia
presentano un livello notevolmente più elevato, per contro più modesto in Francia.
•
Aziende del settore commerciale: i prezzi dell’elettricità imputati alle aziende del settore commerciale
sono superiori alla media europea (figura 8). Questo confronto va considerato con una certa
prudenza, in quanto i dati per la valutazione dell’ammontare delle tariffe corrisposte da questo tipo di
20/31
aziende in Svizzera non comprendono le tariffe speciali concesse dai fornitori di elettricità ai grandi
clienti e ai clienti che beneficiano di particolari contratti.
•
Industria: in questa sede si rinuncia a effettuare un confronto europeo dei prezzi corrisposti dai
clienti industriali che, conformemente alla LAEl, possono sin d’ora approvvigionarsi di elettricità sul
mercato libero. È difficile operare un confronto delle tariffe imposte ai clienti industriali, da un lato
perché i gruppi di clienti recensiti in Europa e in Svizzera sono estremamente diversi tra loro,
dall’altro perché le imprese di approvvigionamento elettrico offrono ai grossi clienti tariffe speciali
negoziabili, che di norma non vengono pubblicate.
corso del cambio: 1.42 CHF/EUR
35
30
25
cent./kWh
20
20
15
10
5
Danimarca
Italia
Germania
Belgio
Austria
Malta
Lussemburgo
Cipro
Norvegia
Irlanda
Portogallo
Spazio europeo SE16
Svezia
Spagna
Unione europea UE27
Svizzera
Paesi Bassi
Regno Unito
Ungheria
Slovacchia
Turchia
Slovenia
Polonia
Repubblica Ceca
Grecia
Finlandia
Francia
Lituania
Croazia
Lettonia
Estonia
Romania
Bulgaria
0
Figura 7: Prezzi medi dell’elettricità ponderati per i nuclei familiari nei Paesi membri dell’UE (categoria DC, 1° semestre
2010) e in Svizzera (categoria H4, 20 cent./kWh nel 2010) secondo Eurostat e ElCom. Le linee rosse orizzontali
delimitano la forbice tipica dei prezzi per i nuclei familiari in Svizzera (ca. da 13 a 25 cent./kWh).
21/31
corso del cambio: 1.42 CHF/EUR
30
25
19
cent./kWh
20
15
10
5
Cipro
Italia
Malta
Spagna
Slovacchia
Irlanda
Paesi Bassi
Svizzera
Repubblica Ceca
Germania
Belgio
Ungheria
Spazio europeo SE16
Austria
Unione europea UE27
Portogallo
Grecia
Slovenia
Polonia
Regno Unito
Lituania
Lussemburgo
Croazia
Norvegia
Romania
Danimarca
Francia
Lettonia
Svezia
Turchia
Estonia
Finlandia
Bulgaria
0
Figura 8: Prezzi medi dell’elettricità ponderati per le aziende del settore commerciale nei Paesi membri dell’UE
(categoria IB, 1° semestre 2010) e in Svizzera (categoria C2, 19 cent./kWh nel 2010) secondo Eurostat e ElCom. Le
linee rosse orizzontali delimitano la forbice tipica dei prezzi per le imprese artigianali in Svizzera (ca. da 11 a 23
cent./kWh).
Osservazione: ai fini del confronto internazionale, sono stati utilizzati valori medi ponderati dei prezzi
dell’elettricità per ogni Paese. Le forbici e i valori medi indicati per la Svizzera si basano sul rilevamento dei
prezzi dell’elettricità effettuato dalla ElCom nel 2010.
Tutte le tariffe europee dell’elettricità sono state convertite in franchi svizzeri al corso medio dell’Euro per il
primo semestre del 2010 (1 EUR = CHF 1,42). Bisogna tenere presente che il corso del cambio si è
abbassato, in questo periodo, da circa 1,50 CHF/EUR a circa 1,30 CHF/EUR. Inoltre, i prezzi dell’elettricità
indicati non comprendono l’imposta sul valore aggiunto. In ragione dei diversi tassi di IVA applicati nei vari
Stati dell’UE e della dipendenza dal corso del cambio, occorre procedere con prudenza nella classifica degli
Stati per quanto riguarda l’ammontare delle tariffe dell’elettricità.
Confronto internazionale
•
I mercati europei dell’elettricità sono interamente liberalizzati già da molto tempo, mentre in Svizzera
la prima fase di liberalizzazione del mercato è stata lanciata nel 2008.
•
Le tariffe dell’elettricità imposte ai nuclei familiari svizzeri si collocano al di sotto della media
europea.
•
Per contro, i prezzi dell’elettricità per le aziende del settore commerciale sono leggermente superiori
alla media europea.
•
Per i clienti industriali è difficile comparare i prezzi, in quanto i gruppi di clienti recensiti in Europa e
in Svizzera sono estremamente diversi tra loro e le tariffe realmente corrisposte non sono pubblicate
in modo completo.
22/31
7 Come evolverà in futuro il prezzo dell’elettricità?
Per avere un’idea della possibile evoluzione futura del prezzo dell’elettricità, occorre osservare i diversi
influssi esercitati a livello delle quattro componenti del prezzo dell’elettricità.
7.1 Corrispettivi per l’utilizzazione della rete
Sui corrispettivi per l’utilizzazione della rete influiscono i seguenti fattori:
•
Investimenti nell’infrastruttura di rete / pagamento degli interessi (WACC): nel prossimo
decennio, in Europa verranno investiti da 23 a 28 miliardi di euro nell’ampliamento della rete. Stando
agli attuali dati forniti da Swissgrid nel quadro dell’esame della pianificazione pluriennale da parte
della ElCom, nel prossimo decennio il fabbisogno di investimenti per il rinnovamento e il
potenziamento della rete svizzera di trasporto ammonterà ad almeno 3,2 miliardi di franchi. Le
aziende elettriche possono remunerare i propri investimenti al tasso fissato nell’OAEl (WACC) e far
gravare detta remunerazione sui consumatori finali.
•
Quota della produzione di elettricità da energie rinnovabili: da un lato, occorre allacciare nuovi
impianti di produzione alla rete, dall’altro la produzione di elettricità da impianti eolici e fotovoltaici
rappresenta una nuova sfida per il trasporto di elettricità. Ad esempio, i parchi eolici situati sulle
regioni costiere dell’Europa del nord devono essere collegati ai territori più popolati nel sud e alle
centrali di pompaggio nelle Alpi. L’ampliamento della rete tra i parchi eolici e le centrali di pompaggio
consente di equilibrare la produzione irregolare di elettricità eolica dipendente dalle condizioni
atmosferiche. Tali evoluzioni si rifletteranno anche sull’aumento dei prezzi nei prossimi decenni.
•
Maggiori requisiti per la costruzione della rete: da un lato, tali requisiti scaturiscono da resistenze
da parte della popolazione nei confronti delle linee aeree, motivo per cui in molte regioni e Comuni è
richiesto il sotterramento delle nuove reti di elettricità. Si sono inaspriti anche i requisiti imposti alla
rete elettrica in materia di sicurezza dell’approvvigionamento. Una migliore protezione contro
eventuali black-out richiede un’architettura della rete maggiormente articolata.
•
Costi per le prestazioni di servizio relative al sistema (PSRS): tali costi tenderanno ad
aumentare in ragione di una maggiore complessità nell’equilibrio delle reti (p. es. energia eolica,
impianti di pompaggio, ma anche centrali nucleari) e di requisiti più severi a livello internazionale.
Per contro, le esperienze maturate nel 2010 mostrano che l’approccio orientato al mercato
dell’acquisto di PSRS si traduce in una diminuzione dei relativi costi. In futuro, ciò si tradurrà in un
contenimento dei costi delle PSRS.
•
Contesto europeo: i negoziati in corso con l’Unione europea influiscono direttamente sui
corrispettivi per l’utilizzazione della rete, in particolare sul transito e sui profitti derivanti dalla
gestione delle congestioni. Nel caso in cui non si giunga alla stipula di un accordo, i corrispettivi per
l’utilizzazione della rete in Svizzera potrebbero tendenzialmente aumentare.
I lavori di revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico mirano in particolare anche a ridurre i costi
per l’utilizzazione della rete in due ambiti:
•
Costituisce una priorità della revisione la creazione dei presupposti giuridici per l’introduzione in
Svizzera di una regolamentazione tesa a incitare i gestori di rete ad aumentare la propria produttività
riducendo i costi. Questa regolamentazione tramite incentivi è concepita in modo tale che i gestori di
rete continuino a essere incoraggiati a investire nell’estensione e nella qualità dell’infrastruttura di
rete.
•
Un’altra parte della revisione rilevante ai fini dei costi di rete sono le disposizioni sulle prestazioni di
servizio relative al sistema, allo scopo di elaborare le condizioni quadro necessarie per mettere a
punto un sistema efficace di approntamento e acquisto di prestazioni di servizio relative al sistema
(PSRS) da parte di Swissgrid
23/31
Evoluzione tendenziale dei corrispettivi per l’utilizzazione della rete
•
I corrispettivi per l’utilizzazione della rete continueranno tendenzialmente ad aumentare.
•
Nei prossimi anni, gli investimenti nella rete strategica di trasporto comporteranno elevati costi di
finanziamento.
•
Attualmente, il livello generale dei tassi di interesse è assai modesto. In futuro gli interessi
potrebbero aumentare, comportando un rincaro dei costi di rifinanziamento delle reti (WACC).
•
Maggiori requisiti per l’ampliamento delle reti: la quota di produzione di elettricità da fonti energetiche
rinnovabili continuerà ad aumentare. Ciò comporta la necessità di allacciare i nuovi impianti di
produzione alla rete elettrica. Ad esempio, la produzione di elettricità da impianti eolici o fotovoltaici
rappresenta nuove sfide per il trasporto di elettricità. D’ora in poi, i cavi elettrici dovranno sempre
essere sotterrati a seguito delle resistenze regionali. Inoltre, una migliore protezione contro eventuali
black-out necessita di un’architettura di rete maggiormente articolata.
•
In occasione della revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico, l’UFE esamina le misure
che mirano, in futuro, a moderare l’aumento dei costi nel settore delle reti. Fra le altre cose, studia
l’introduzione di una regolamentazione delle reti fondata su incentivi e rivede le disposizioni relative
alle prestazioni di servizio relative al sistema.
7.2 Prezzo dell’energia
Il prezzo dell’energia comprende i costi di produzione, acquisto e distribuzione dell’elettricità ai consumatori
finali. Un’impresa di approvvigionamento elettrico si procura l’elettricità che vende ai consumatori finali
mediante produzione propria, acquisto presso prefornitori o acquisto sul mercato (fra cui borse
dell’elettricità). Queste tre tipologie di acquisto di elettricità presentano corrispondenti fattori di costo.
7.2.1
Produzione propria
Gli esperti prevedono che, nei prossimi anni, la produzione propria di energia elettrica delle aziende
elettriche subirà tendenzialmente un rincaro per i seguenti motivi:
•
Nuova costruzione o risanamento di centrali elettriche: in mancanza di nuove misure di
efficienza energetica, il consumo di elettricità aumenta ogni anno dal 2% al 3%. In Svizzera, le
aziende elettriche prevedono di aumentare la propria produttività di un ulteriore 30% entro il 2018
(fonte: AES). Le nuove centrali sono più costose di quelle costruite cinquant’anni fa, già
ammortizzate. Ciò significa che i costi di produzione del parco svizzero di centrali elettriche
aumenteranno.
•
Nuova regolamentazione in materia di protezione ambientale: per gli anni a venire bisogna
mettere in conto un incremento dei costi di produzione delle centrali idroelettriche svizzere, in
ragione di prescrizioni maggiormente restrittive in materia di deflussi residuali e rivitalizzazione delle
acque. Stando a un recente studio sugli oneri finanziari imposti dagli enti pubblici al settore elettrico
svizzero nel 2009, si stima che i costi supplementari futuri dovuti alla diminuzione della produzione a
causa delle prescrizioni relative ai deflussi residuali (LPAc) ammonteranno da 0,25 a 0,50
cent./kWh.
•
Aumento della produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili: la forte fluttuazione di
elettricità da impianti eolici e fotovoltaici si traduce tendenzialmente in costi supplementari per la
messa a disposizione di energia di compensazione e di regolazione.
24/31
7.2.2
Acquisto di elettricità da prefornitori
Di norma, le imprese di approvvigionamento elettrico stipulano con i prefornitori contratti di acquisto a lungo
termine. La volatilità dei costi di acquisizione è perciò inferiore rispetto all’acquisto di energia elettrica nelle
borse dell’elettricità. In futuro, le seguenti componenti influenzeranno i costi di acquisizione:
•
Scadenza dei contratti di acquisto di elettricità: nei prossimi dieci-quindici anni scadranno
progressivamente i contratti di approvvigionamento elettrico a lungo termine del settore stipulati con i
produttori di elettricità francesi. Sulla base di questi contratti, da circa vent’anni la Svizzera acquista
energia elettrica a buon mercato dalle centrali elettriche francesi. Un approvvigionamento di
elettricità sul mercato potrebbe rivelarsi maggiormente oneroso.
•
Accordo energetico con l’UE: Gli attuali contratti di acquisto di elettricità consentono ai relativi
detentori di avere la precedenza nel momento in cui vengono aggiudicate le capacità assai limitate
alle frontiere. Il conferimento della precedenza è in contrasto con la legislazione dell’UE. Nell’ambito
dei negoziati bilaterali con l’UE si sta cercando una soluzione che sia eurocompatibile e, nel
contempo, che tuteli gli investimenti effettuati in passato nel quadro dei contratti. La soluzione che
verrà trovata potrebbe influire sui prezzi di importazione dei detentori dei contratti.
7.2.3
Acquisto di elettricità sul mercato internazionale
I costi per l’acquisto di elettricità alle borse internazionali sono influenzati dai seguenti fattori:
•
Domanda / offerta: la domanda di elettricità sia in Europa che in Svizzera potrebbe continuare ad
aumentare o, nella migliore delle ipotesi, stagnare, mentre il parco di centrali elettriche – anche
all’interno dell’UE, deve essere sviluppato oppure sostituito. Se non vengono tempestivamente
messe in esercizio nuove centrali elettriche, potrebbe registrarsi un eccesso di domanda, che
sfocerebbe in un aumento dei prezzi di mercato.
•
Produzione di elettricità da vettori energetici fossili: circa la metà dell’elettricità in Europa viene
prodotta da vettori energetici fossili come carbone, gas o petrolio. Di conseguenza, il prezzo
dell’elettricità nel mercato internazionale dipende in larga misura dai prezzi di queste materie prime.
Al momento questi prezzi sono relativamente stabili, tuttavia potrebbero aumentare, non da ultimo a
causa di tasse e certificati sulle emissioni di CO2.
•
Produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili: il previsto aumento della quota di
produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili nell’UE potrebbe influire sui costi di
produzione per più del 30% fino al 2020 in base alla direttiva RES (Direttiva 2009/28/CE) e, di
conseguenza, sul prezzo di mercato. A lungo termine bisogna tuttavia attendersi notevoli diminuzioni
dei costi in funzione della tecnologia impiegata.
Nel 2008, Avenir Suisse ha pubblicato uno studio sulle strategie di approvvigionamento svizzero di elettricità
nel contesto europeo, da cui emerge che, finora, i produttori svizzeri di elettricità, la maggior parte dei quali
di proprietà pubblica, ha allineato le tariffe applicate alle imprese di approvvigionamento elettrico e ai
consumatori finali diretti più ai propri costi di produzione che ai prezzi all’ingrosso (internazionali). In questo
modo, la quota di energia dei prezzi dell’elettricità in Svizzera si colloca in una forbice che va da circa 60% a
90% dei prezzi all’ingrosso all’EEX.
Le quotazioni futures all’EEX possono fornire delle indicazioni sul possibile sviluppo a breve termine dei
prezzi dell’energia per i mercati di Germania e Francia, tuttavia i dati borsistici non consentono di effettuare
previsioni a medio e lungo termine in merito all’evoluzione dei prezzi.
7.2.4
Influsso sui prezzi all’ingrosso delle tecnologie di produzione e delle congestioni della rete
È opportuno riflettere, in base ai differenti scenari europei di domanda e offerta, sull’orientamento che
possono seguire i prezzi dell’elettricità in Svizzera. La prevista evoluzione della domanda di elettricità nel
nostro Paese costituisce una condizione restrittiva importante per questo genere di considerazioni sul futuro.
Stando alle prospettive energetiche dell’Ufficio federale dell’energia, la domanda di elettricità continuerà ad
aumentare fino al 2020 e tutt’al più stagnerà fino al 2035 in tutti gli scenari, eccetto lo scenario «verso una
25/31
società a 2000 watt», che prevede misure incisive di riduzione del consumo. L’evoluzione della domanda di
elettricità viene trattata in modo più esauriente nel rapporto in adempimento del postulato 08.3522
«Rapporto del Consiglio federale sulla sicurezza energetica» (depositato dal gruppo liberale-radicale). Al fine
di contrastare questa tendenza, nella futura politica energetica devono essere esaminate misure legislative
supplementari in materia di efficienza energetica.
Con la liberalizzazione del mercato introdotta dalla legge sull’approvvigionamento elettrico, il mercato
svizzero dell’elettricità si apre progressivamente alla concorrenza e acquista maggiore trasparenza. In
questo contesto, sul livello dei prezzi all’ingrosso che si registrano in ogni Paese influiscono, oltre che le
diverse tecnologie di produzione, anche possibili congestioni sulle reti di trasporto transfrontaliere. Questi
prezzi potrebbero tuttavia tendere ad allinearsi in virtù dei meccanismi di mercato. Ci si attende che, in
futuro, i prezzi dell’energia per i consumatori finali svizzeri si collochino, a seconda delle capacità di
produzione e di rete, al livello dei prezzi dei Paesi limitrofi.
Lo studio sulla strategia di approvvigionamento elettrico della Svizzera nel contesto europeo pubblicato da
Avenir Suisse confronta diversi scenari di evoluzione europea a lungo termine, che prevedono sovracapacità
oppure difficoltà di produzione e possibili strategie della Svizzera per far fronte alla crescente domanda
(potenziare le importazioni, nuove energie rinnovabili, nuove centrali nucleari, nuove centrali a ciclo
combinato [CCC] o nuove centrali a carbone).
In Germania e in Francia, l’energia elettrica è prodotta principalmente in centrali nucleari e a carbone, che
presentano costi di produzione relativamente modesti ed entrambi i Paesi esportano le eccedenze di
elettricità. L’Italia, invece, dipende in larga misura dall’importazione di elettricità come pure dalla produzione
in centrali a gas e petrolio con elevati costi di produzione.
Nell’Unione Europea, la liberalizzazione del mercato dell’elettricità ha innanzitutto comportato una forte
diminuzione dei prezzi, cui ha tuttavia fatto seguito un aumento. Ciononostante, la liberalizzazione non è
stato il motivo decisivo per un nuovo aumento del prezzo dell’energia, dovuto piuttosto a un incremento
internazionale del consumo di energia, alla maggiorazione dei prezzi dei vettori primari di energia (petrolio,
gas, carbone) come pure alla crescita economica degli ultimi anni (fino all’estate 2008). La ragione è che i
costi variabili di una centrale sono determinati in particolare dal prezzo del vettore energetico impiegato.
Poiché la produzione di elettricità in Svizzera è innanzitutto di origine idroelettrica o nucleare, essa non è
così strettamente legata al prezzo dell’energia.
26/31
Evoluzione tendenziale dei prezzi dell’energia
•
Gli esperti prevedono, per i prossimi anni, che la produzione propria delle aziende elettriche subirà
tendenzialmente un rincaro.
•
Le ragioni sono: nuova costruzione o risanamento di centrali, nuove condizioni in materia di tutela
dell’ambiente, costruzione di nuovi tipi di centrali per compensare la forte fluttuazione
dell’immissione di energia elettrica da fonti rinnovabili e la produzione di energie rinnovabili (RIC
esclusa).
•
Acquisto di elettricità da prefornitori: anche in questo caso gli esperti prevedono un aumento dei
prezzi nel settore. Le ragioni sono la scadenza dei contratti di acquisto dell’elettricità a buon prezzo
con la Francia come pure la pressione dell’UE sulla Svizzera per far giungere a scadenza quanto
prima i contratti a lungo termine.
•
Prezzo alle borse dell’elettricità: gli esperti partono dal presupposto che i prezzi dell’elettricità
subiranno tendenzialmente un rincaro. Infatti, il consumo di energia elettrica continua ad aumentare
a livello europeo, nonostante l’introduzione di misure in materia di efficienza energetica. Inoltre, circa
la metà dell’elettricità in Europa viene prodotta da vettori energetici fossili come carbone, gas e
petrolio. In futuro, i prezzi di queste materie prime potrebbero tendenzialmente aumentare, il che si
traduce in un rincaro della produzione di elettricità nelle centrali fossili.
•
Attualmente, la produzione di elettricità in Svizzera è soprattutto di origine idroelettrica e nucleare.
Poiché i costi variabili di un parco di centrali dipendono fortemente dai prezzi dei vettori energetici
impiegati per la produzione di elettricità, i produttori svizzeri di energia elettrica sono interessati in
misura minore dall’aumento dei prezzi delle materie prime rispetto ai produttori europei. Per contro,
la costruzione di nuove centrali comporterà un rincaro dei costi di produzione.
•
In futuro si prevede che i prezzi dell’energia in Svizzera si allineino a lungo termine più o meno al
livello dei prezzi europei in funzione delle capacità di importazione, di produzione e di rete, sebbene
le vendite all’asta delle capacità alle frontiere a seguito di congestioni della rete potranno continuare
a determinare differenze a livello di prezzo.
7.3 Tributi e prestazioni a enti pubblici
Per i prossimi anni bisogna mettere in conto una tendenza all’aumento dei tributi e delle prestazioni a enti
pubblici. Infatti, il 18 giugno 2010, il Parlamento ha deciso, oltre a un incremento del supplemento massimo
RIC, anche un aumento del limite massimo dei canoni idrici dai precedenti 80 CHF/kW di potenza lorda a
100 CHF/kW a partire dal 2011 e a 110 CHF/kW dal 2015.
L’iniziativa parlamentare accolta l’11 dicembre 2009 «Protezione e utilizzo dei corsi d’acqua»
(controproposta indiretta all’iniziativa popolare «Acqua viva») si ripercuoterà sui prezzi dell’elettricità tramite
una tassa sui corrispettivi per l’utilizzazione della rete. I fautori dell’iniziativa intendono operare una
rivitalizzazione delle acque nonché ridurre gli effetti negativi dello sfruttamento della forza idrica. La nuova
regolamentazione è entrata in vigore il 1° gennaio 2011. I costi medi legati alla riduzione degli effetti negativi
dell’impiego della forza idrica ammontano a circa 50 milioni di franchi all’anno e vengono finanziati tramite un
supplemento massimo di 0,1 cent./kWh sui costi di trasporto della rete ad alta tensione. L’attuale progetto di
modifica dell’ordinanza sull’energia prevede la riscossione di tale supplemento a partire dall’anno prossimo.
27/31
Evoluzione tendenziale dei tributi e delle prestazioni a enti pubblici
•
Per i prossimi anni bisogna mettere in conto una tendenza all’aumento dei tributi e delle prestazioni
a enti pubblici.
•
I motivi sono, fra l’altro, l’aumento del limite massimo dei canoni idrici come pure altre misure decise
dal Parlamento tese a ridurre gli effetti negativi dello sfruttamento della forza idrica (iniziativa
parlamentare «Protezione e utilizzo dei corsi d’acqua»).
7.4 Promozione delle energie rinnovabili (RIC)
Come già menzionato, la rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia (RIC) viene
finanziata con un supplemento sul prezzo dell’elettricità, attualmente pari a 0,45 cent./kWh. Il supplemento
massimo autorizzato ammonta a 0,6 cent./kWh. Il 18 giugno 2010, il Parlamento ha approvato un
incremento del supplemento massimo RIC a 0,9 cent./kWh a partire dal 2013.
Sviluppo tendenziale della RIC
•
Se l’Ufficio federale dell’energia si avvale del supplemento massimo consentito di 0,9 cent./kWh dal
2013, nei prossimi anni bisogna mettere in conto un raddoppiamento di questo fattore del prezzo
dell’elettricità.
8 Riassunto
Alla luce del contesto e delle informazioni riportate nel presente rapporto, alle domande del postulato in
questione si può rispondere come segue.
8.1 Come evolverà il prezzo dell’energia elettrica in Svizzera a breve,
medio e lungo termine?
Il prezzo dell’elettricità viene determinato da quattro componenti: corrispettivi per l’utilizzazione della rete,
prezzo dell’energia, tributi e prestazioni a enti pubblici e rimunerazione a copertura dei costi per l’immissione
in rete di energia (RIC), che si svilupperanno tendenzialmente a medio e lungo termine nel modo seguente:
•
Corrispettivi per l’utilizzazione della rete: tenderanno a continuare ad aumentare a lungo termine,
in ragione fra l’altro dei cospicui investimenti effettuati nel rinnovo, nell’ampliamento e nella qualità
delle reti. L’immissione in rete di energie rinnovabili nonché la messa a disposizione di energia di
compensazione dovuta alla forte fluttuazione della produzione di elettricità, ad esempio quella eolica,
rappresentano ulteriori sfide per la struttura della rete. Sortiscono un effetto di contenimento dei costi
nel settore delle reti le misure pianificate nel quadro della revisione della legge
sull’approvvigionamento elettrico (regolamentazione tramite incentivi e misure tese a ridurre i costi,
in particolare nell’ambito delle prestazioni di servizio relative al sistema).
•
Prezzo dell’energia: gli esperti prevedono che, nei prossimi anni, la produzione propria di elettricità
delle aziende elettriche tenderà piuttosto ad aumentare. Il parco svizzero di centrali è ormai
obsoleto, vengono costruite nuove centrali (p. es. centrali ad accumulazione con pompaggio e
impianti di produzione nell’ambito delle energie rinnovabili) e quelle esistenti vengono risanate
oppure potenziate. Inoltre, anche l’acquisto di elettricità presso prefornitori, soprattutto all’estero,
tenderà ad essere più caro, segnatamente in ragione del fatto che è ormai imminente la progressiva
scadenza di contratti di acquisto di elettricità a buon prezzo (contratti a lungo termine) con la
Francia. Anche nelle borse dell’elettricità bisogna mettere in conto una tendenza all’aumento dei
28/31
prezzi dell’energia elettrica, di conseguenza si innalzerà il livello dei prezzi dell’energia anche nello
spazio europeo: nonostante misure ad ampio spettro in materia di efficienza energetica in tutta
Europa, la domanda di elettricità continua ad aumentare. Inoltre, metà dell’energia elettrica prodotta
in Europa è di origine fossile. Anche il prezzo delle materie prime tenderà ad aumentare in futuro,
con ripercussioni negative sui costi di produzione. La Svizzera è interessata direttamente in modo
marginale, in quanto la produzione di elettricità è principalmente di origine idroelettrica e nucleare e
le attuali centrali sono già state ammortizzate in ragione della loro età. Nondimeno, i costi di
produzione delle future nuove centrali elettriche si rifletteranno sul prezzo dell’energia. Ci si attende
inoltre che i prezzi dell’energia in Svizzera si allineino più o meno con il livello dei prezzi europei a
seconda delle condizioni d’importazione, di produzione e di rete.
•
Tributi e prestazioni a enti pubblici: anche in questo ambito bisogna mettere in conto una
tendenza all’aumento nei prossimi anni, in ragione, fra l’altro, di un aumento del limite massimo dei
canoni idrici dal 2011 come pure di altre misure decise dal Parlamento tese a ridurre gli effetti
negativi dello sfruttamento della forza idrica (iniziativa parlamentare «Protezione e utilizzo dei corsi
d’acqua»).
•
Promozione delle energie rinnovabili (RIC): se il Consiglio federale si avvale del supplemento
massimo consentito di 0,9 cent./kWh, nei prossimi anni bisogna mettere in conto un raddoppiamento
di questo tributo.
Nei prossimi decenni, per il settore dell’elettricità si profilano importanti investimenti, necessari per
continuare a garantire la sicurezza di approvvigionamento della Svizzera. Tali investimenti si ripercuoteranno
sul prezzo dell’energia. Dal punto di vista internazionale, i prezzi dell’elettricità sono assolutamente
concorrenziali in Svizzera: essi si collocano nella media per i nuclei familiari, ma al di sopra della media
europea per le aziende del settore commerciale. Questa situazione cambierà ben poco in futuro, in quanto i
Paesi limitrofi dovranno affrontare sfide analoghe a quelle delle aziende elettriche svizzere. Stando alle
stime della Commissione dell’Unione europea, l’Europa dovrà ad esempio investire entro il 2020 più di 100
miliardi di euro nell’infrastruttura delle reti elettriche, compresi i nuovi impianti di produzione.
8.2 Quali componenti influiscono sul prezzo dell’elettricità e in quale
misura?
Nell’ambito della futura evoluzione dei prezzi dell’elettricità e dei loro effetti sull’economia, le componenti
Prezzo dell’energia e Corrispettivi per l’utilizzazione della rete rivestono il ruolo più significativo, in quanto
rappresentano complessivamente più dell’80% del prezzo totale dell’elettricità corrisposto dai nuclei familiari
e dall’industria.
Per entrambe queste componenti ci si attende tendenzialmente un aumento dei costi, poiché sarà
necessario investire in nuove capacità. Attualmente, gran parte dell’elettricità svizzera viene prodotta da
centrali nucleari e idroelettriche già ammortizzate. In futuro, i costi di produzione saranno più elevati se
dovranno essere costruiti nuovi impianti destinati a sostituire le centrali ormai dismesse o a coprire
l’incremento previsto della domanda di elettricità e se le centrali idroelettriche esistenti dovranno essere
risanate. Nei prossimi anni sarà inoltre necessario aumentare le capacità delle reti elettriche per far fronte
alle maggiori sfide poste dal commercio internazionale, dall’immissione in rete di energie rinnovabili e dalle
nuove grandi centrali ad accumulazione con pompaggio.
8.3 Come evolveranno la domanda e, l’evoluzione del fabbisogno di
elettricità nonché la sicurezza di approvvigionamento?
Il rapporto in adempimento del postulato 08.3522 «Rapporto del Consiglio federale sulla sicurezza
energetica» (depositato dal gruppo liberale-radicale) risponde a questa domanda.
29/31
8.4 Quali ripercussioni avrà la prevista evoluzione dei prezzi
dell’elettricità sull’economia svizzera?
Come già illustrato, la Svizzera è in una posizione favorevole nel confronto internazionale dei prezzi
dell’elettricità. In tale contesto, la domanda di elettricità e la messa a disposizione di una propria produzione
competitiva, reti comprese, sono determinanti.
Non bisogna tuttavia partire dal presupposto che i prezzi dell’elettricità aumenteranno necessariamente solo
in ragione di una domanda crescente. Anche nel caso in cui i prezzi dell’elettricità diminuiscano oppure
rimangano stabili, l’aumentato fabbisogno può comportare un incremento dei costi dell’elettricità a livello
macroeconomico, come mostra la figura 9: dal 1996, le spese dei consumatori finali per l’elettricità sono
aumentate malgrado il calo dei costi dell’elettricità e a causa dell’evoluzione del consumo.
140
indicizzato (1990 = 100%)
130
120
110
100
90
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
Consumo finale in Svizzera
Prezzo medio per i consumatori finali (valore nominale)
Spese dei consumatori finali (valore nominale)
Figura 9: Evoluzione temporale del consumo finale globale in Svizzera, del prezzo medio per i consumatori finali e delle
spese dei consumatori finali per l’elettricità. Fonti: Statistica globale dell’energia UFE e Statistica dell’elettricità UFE.
In genere, un aumento dei prezzi dell’elettricità rappresenta una sfida per la competitività delle imprese
svizzere, in particolare quando l’incremento è più massiccio rispetto all’estero. L’aumento dei prezzi
dell’elettricità in Svizzera iniziato con la prima tappa di liberalizzazione del mercato ha avuto un certo ruolo
per la competitività dell’economia svizzera, tuttavia i prezzi dell’elettricità nel nostro Paese sono comunque
ancora competitivi rispetto a quelli dei Paesi limitrofi. Bisogna tuttavia attendersi un allineamento dei prezzi
dell’elettricità in tutta Europa, così come tra la Svizzera e l’UE. Questa armonizzazione è dovuta, da un lato,
alla forte interconnessione dei mercati dell’elettricità (commercio dell’elettricità) di cui la Svizzera
sostanzialmente gode e, dall’altro, dall’aumentato fabbisogno di importazione della Svizzera. Le
ripercussioni economiche di un adeguamento sono considerate moderate, in quanto attualmente la Svizzera
si colloca leggermente sopra la media per quanto riguarda i prezzi fatturati alle aziende del settore
commerciale.
L’aumento dei prezzi dell’elettricità (e dell’energia in generale) può tuttavia gravare, specialmente in un
periodo di recessione, sulle imprese ad alto consumo energetico, ancor più se esse esportano i propri
prodotti e sono oltretutto esposte ai rischi di cambio come la debolezza dell’euro o del dollaro.
Finora, l’economia svizzera è riuscita a sopportare l’aumento dei prezzi dell’elettricità, in quanto esso
rappresenta, a seconda del settore, un fattore di costo relativamente limitato. Tuttavia è importante che
30/31
l’incremento dei prezzi non avvenga in modo brusco, così da consentire alle imprese di adeguarsi a un
nuovo livello dei prezzi. Ciò vale fintantoché l’aumento dei prezzi non superi il livello dei prezzi europei.
L’aumento dei costi dell’elettricità può essere contenuto complessivamente a livello macroeconomico
(diminuzione della domanda), ma anche a livello di imprese (diminuzione della quota relativa ai costi
dell’elettricità) tramite misure di efficienza energetica, a condizione che gli aumenti siano pianificabili e che
gli investimenti possano quindi essere integrati nella pianificazione. In questo contesto si profilano anche
delle opportunità per la piazza tecnologica svizzera e l’economia nazionale. La Svizzera vanta una forte
tradizione in questo ambito ed è ben posizionata nella concorrenza internazionale. Inoltre, il consumo di
elettricità pro capite in Svizzera è piuttosto elevato rispetto alla media internazionale e, di conseguenza, il
potenziale di riduzione è notevole.
Occorre prendere in considerazione un altro aspetto: oltre alla tendenza all’aumento dei prezzi dell’elettricità,
l’adozione di nuove prescrizioni di legge e l’inasprimento di quelle in vigore, le mutate esigenze dei
consumatori nonché una maggiore sensibilità alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza di
approvvigionamento, fanno sì che l’efficienza energetica diventi una tematica sempre più importante per
l’industria.
Anche in questo ambito si profilano grandi opportunità per l’economia svizzera: il DFE, congiuntamente al
DATEC, sta elaborando un «Masterplan Cleantech Svizzera». Cleantech introduce una nuova forma di
gestione tesa a preservare le risorse e prevede la produzione e la fornitura di prodotti e servizi con un
impatto positivo e sostenibile sulla protezione del clima e dell’ambiente. Si tratta di un mercato di crescita per
eccellenza, suscettibile di diventare uno dei principali vettori di valore aggiunto per l’economia svizzera.
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