Menni-Sciacco - MCA Scientific Events

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NUOVI APPROCCI TERAPUETICI NELLE MALATTE NEUROMUSCOLARI E NELLA MALATTIA DI POMPE
F. Menni 1, M. Sciacco2
1
UOD Pediatria ad Alta Intensità di Cura Dpt di Fisiopatologia e trapianti Università di Milano Fondazione
IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico;2UOD Malattie Neuromuscolari e Rare Dpt di Neuroscienze
Università di Milano, Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
Nell’ultimo decennio è stato possibile assistere allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici per numerose
patologie. Nell’ambito delle malattie neuromuscolari, intese come quel gruppo di malattie, acquisite o
ereditarie, che colpiscono direttamente i muscoli o le strutture che li innervano (motoneuroni, nervi
periferici, giunzione neuromuscolare), un importante passo avanti è stato fatto nell'ambito delle miopatie
metaboliche con riferimento alla malattia di Pompe, o glicogenosi tipo II.
La glicogenosi II è causata dal deficit dell'enzima alfa glucosidasi acida (GAA) con conseguente eccessivo
accumulo intralisosomiale di glicogeno e perdita di funzione cellulare. Come in altre malattie da accumulo
lisosomiale, il quadro clinico è caratterizzato da uno spettro variabile di fenotipi che va dalle forme ad
esordio precoce, più gravi e a progressione più rapida, a quelle ad esordio più tardivo, meno gravi e a
progressione più lenta. Nel fenotipo classico infantile della Malattia di Pompe l’esordio dei sintomi è entro il
primo anno di vita, si ha sempre presenza di cardiomiopatia ipertrofica e l’attività della GAA è praticamente
assente. Per tale motivo i piccoli pazienti, se non trattati, vanno incontro a decesso per cardiopatia e
insufficienza respiratoria entro il primo anno di vita. Nel fenotipo infantile (non classico), l’esordio dei
sintomi va dalla nascita all’adolescenza, l'evoluzione è lenta e non si osserva ipertrofia cardiaca persistente
e progressiva. Nel fenotipo adulto l’esordio dei sintomi va dall’adolescenza all'età avanzata e si manifesta in
forma di miopatia dei cingoli ed insufficienza respiratoria ad andamento lentamente progressivo. Nei casi
tardo infantili-adolescenziali-adulti il livello residuo di GAA è variabile e vi è un certo grado di relazione tra
l'attività enzimatica residua e il quadro clinico.
Dal 2006 l'approccio terapeutico alla malattia di Pompe si avvale del trattamento mediante terapia
enzimatica sostitutiva (ERT) che ha radicalmente modificato l'andamento della malattia soprattutto nella
forma classica infantile portando a sopravvivenza pazienti destinati al decesso entro pochi mesi dalla
nascita. Nelle forme ad esordio più tardivo la terapia ha mostrato benefici variabili che vanno dal
miglioramento della stenia artuale alla stabilizzazione dei volumi polmonari.
La comunicazione si propone di evidenziare i principali risultati ottenuti con l'utilizzo della terapia
enzimatica.