La irrigazione in provincia di Foggia
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La irrigazione in provincia di Foggia
La irrigazione in provincia di Foggia Un esame delle condizioni del Tavoliere, allo scopo di verificare la sua realtà fisica e sociologica, è stato più volte tentato. Ora se ne parla nei dettagli per il subentrato intervento dei piani regionali di sviluppo, allo scopo, questa volta, di rendere godibili, subito, i benefici emersi dalla destinazione dei fondi. Un tale riesame, indubbiamente indispensabile per qualificare le scelte effettuate dal programmatore, diventa utile, però, se riesce a creare, nei territori in via di sviluppo, come il nostro, una nuova politica di sistemazione del comprensorio. In altre parole, perfino la disciplina degli investimenti rischia di rimanere avulsa dalla potenzialità delle fonti locali d'energia, quelle umane comprese, se abbonda d'inventari e d'interventi statistici e disattende quei contenuti finalistici, volti a sancire piani e programmi economici a lungo termine e piani e programmi politico-sociali a breve termine. Siamo, come si vede, anima e corpo nel concetto di « bonifica integrale », la quale postula, al di là del fattore economico, la modifica delle strutture ambientali, e, in ordine col programmatore, il quale vuole che il cittadino possa godere del beneficio tratto dall'utilizzazione delle opere, dilatando reddito, personalità e cultura. Il Consorzio di bonifica della Capitanata, ispirandosi al suo teorico e adattando il suo piano d'intervento alle mutate condizioni dei tempi, esigenze umane incluse, è in grado di fornire oggi questo esempio di « modifica intercorrelata delle strutture ». E ciò attraverso vari capitoli della bonificazione in atto: efficienza delle progettazioni e delle esecuzioni; rapporto d'interdipendenza tra destinazione dei fondi e politica di sistemazione del territorio; raccordo tra opere fondamentali di bonifica e irrigazione. La quale, come noto, rappresenta una fase della bonifica e non sortirebbe l'effetto confidato ove restasse tagliata fuori dalle sistemazione monte-piano, dalle regimentazioni torrentizie, dalla stessa animazione culturale del comprensorio. 51 Per dimostrare ch'è in atto un lavoro del genere, e che si è sulla buona strada per abbandonare gli schemi tradizionali d'economia, basti osservare attentamente il programma irriguo perseguito tenacemente dall'Ente e gli sforzi che si fanno, sul piano dell'assistenza tecnica ed amministrativa agli imprenditori agricoli, - senza mitizzare un ceto a scapito dell'altro -, per far camminare di pari passo l'opera fisica e la cultura. Faremo il punto sull'irrigazione, quindi, a cominciare dal: FORTORE L'invaso, come noto, ha una capacità di 333 milioni di metri cubi, di cui utili 250.000.000, ed è sostenuto da un manufatto in terra stabilizzata, la diga, che, a sua volta, comporta una larghezza totale in cresta pari a mt 432, una lunghezza alla base met 340; in sommità mt. 11; cubatura del rilevato mc. 3.100.000; massima altezza di ritenuta mt. 60; superficie lacuale ha 1200; bacino imbrifero Km 1012. E da questo punto che l'acqua dell'invaso s'immette in una galleria di derivazione (lunghezza mt. 15.950; portata massima mc. sec. 30) e sboccherà a Finocchito, sul Tavoliere. Mette conto dire che la Galleria Occhito-Finocchito è stata eseguita in ragione di 14 chilometri e 400. Si prevede di portare a termine il lavoro entro l'anno. Il costo totale dell'opera è di 13 miliardi. Come s'evince dalla cifra si è quasi nell'ordine d'un miliardo a chilometro. Il che dimostra che si lavora in terreni molto difficoltosi, dal punto di vista geologico, e che la penetrazione è di meno di due metri al giorno. Per la diga di Occhito, invece, strutturalmente terminata, si stanno attuando i collaudi, per verificare la stabilità e le eventuali perdite per filtrazione, e attraverso il corpo della diga e attraverso le opere di fondazione. A tutt'oggi, è stato effettuato un primo collaudo portando l'invaso a quota 180 m. sul livello del mare. Ciò, al momento attuale, rappresenta il massimo punto d'invaso autorizzato dello Stato. Prossimamente si raggiungerà la quota 190 m. e, via via, si perverrà al massimo assoluto ch'è di 198 metri sul livello marino. Termine di previsione per la scadenza del collaudo finale: il 1969. Il costo della diga è di 7 miliardi e 700 milioni. L'acqua dell'invaso attraverserà, quindi, la galleria e sboccherà 52 in una vasca a cielo aperto, dalla quale si diparte il sifone dello Staina, che porterà, a sua volta, l'acqua ad altra vasca, allo sbocco dello stesso sifone. Da questo punto parte il Canale di Apricena che addurrà l'acqua al « Distretto 9 ». La larghezza del canale è di 13 Km e 775 metri. Il Distretto 9 comporta una superficie catastale di ettari 6 e 600 e una superficie irrigabile di 5300 ettari. L'agro ad esso riferito è quello di Lesina, di Ripalta, di Poggio Imperiale. Riandando, ora, alla prima vasca, all'inizio del sifone, sbocco di Finocchito cioè, bisogna prendere in esame un altro canale che da codesto luogo si diparte: l' « Adduttore del tavoliere », lungo circa 60 chilometri, il quale convoglierà l'acqua del « Distretto » 2 A, comprendente una superficie catastale d'ettari 2302 e una superficie irrigabile di ettari 948. Gli agri interessati: Torremaggiore, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia. Sempre dalla stessa vasca, la prima, verrà prelevata direttamente l'acqua per l'irrigazione del « Distretto » 1, la cui superficie catastale è pari a 2935 ettari a quella irrigabile a 1290. Gli agri interessati, questa volta, sono: Casalnuovo Monterotaro, S. Paolo Civitate, Serracapriola. Altri distretti irrigui sono in fase di progettazione da parte del Consorzio e, partendo sempre dall'Adduttore Tavoliere, provvederanno all'irrigazione dell'agro di Foggia, di Lucera, mentre gli agri di S. Severo ed Apricena saranno serviti rispettivamente dal canale di San Severo e dal canale di Apricena. Vediamo ora qual è la situazione, al momento, delle opere: la diga, come noto, è terminata; la galleria è in fase d'ultimazione; il sifone dello Staina, costo 1 miliardo e 684 milioni, è già stato costruito in ragione del 50% e sarà ultimato entro il 1969; il Distretto 1 è in fase di consegna all'impresa Sacaim -Venezia, i lavori inizieranno fra poco e il tempo di previsione per l'esecuzione dei lavori è stabilito in 2 anni, mentre il costo è di 1 miliardo; il Distretto 9, in fase di consegna, come l'1, all'impresa Api di Milano, comporta un tempo d'esecuzione dei lavori di 2 anni, ed anche per questo caso si prevede che si possa iniziare entro brevissimo tempo; il Canale di Apricena sarà affidato al più presto alla Ditta Maggio', di Caserta, e i lavori, per il costo di 1 miliardo e 575 milioni, inizieranno presto: il tempo di consegna è stabilito in 28 mesi; l'Adduttore Tavoliere è pur'esso in fase di consegna all'Impresa Palmieri di Lauria Inferiore 53 (Potenza), costerà 1 miliardo e 609 milioni e sarà effettuato in 30 mesi, a partire dal prossimo aprile. Per il Distretto 2 A, invece, al momento risulta appaltata la fornitura delle tubazioni. Ma sono in corso gli adempimenti per l'appalto dei lavori principali. Il costo: 1 miliardo e 304 milioni. Per quanto riguarda, al contrario, l'irrigazione del Nord comprensorio sono già in corso d'esecuzione i lavori d'irrigazione dei terreni vicini al lago di Lesina ed alla Piana di Sagri. Ciò mediante le sorgenti carsiche di Lauro e di Milena. Costo di quest'ultima opera: 730 milioni. L'agro interessato, quello di S. Nicandro. OFANTO La diga sul torrente Ofanto, terminata nelle sue strutture fondamentali, non è stata ancora invasata. Sono attualmente in fase di ultimazione i lavori di completamento e pertanto si prevede che entro l'anno possano avere inizio le prime prove di collaudo. Queste le caratteristiche della diga: lunghezza totale in cresta mt 452; larghezza mx alla base mt 250: larghezza in sommità mt 9; cubatura del rilevato mc. 2.000.000; altezza massima del rilevato mt 51; capacità totale dell'invaso mc. 17.500.000; capacità utile dell'invaso mc. 14.500.000; superficie lacuale Ha 100; bacino imbrifero Kmq 70. Il costo è di L. 3.399.057.000. L'acqua invasata dalla diga di Osento verrà restituita all'Osento per essere utilizzata, poi, in corrispondenza della Traversa di Ponte S. Venere, già a suo tempo costruita. Da questo punto si diparte il Canale OfantoCapacciotti, il cui tronco, in sifone, è in corso di costruzione. Costo: 1 miliardo e 685 milioni. Il lavoro è già stato effettuato al 70% e si prevede che sarà ultimato entro il maggio prossimo. Il secondo tronco dello stesso canale, costo 4 miliardi e 500 milioni, è in via d'appalto. Sono in corso, inoltre, gli adempimenti per l'appalto dei lavori di costruzione dello sbarramento di ritenuta sulla Marana Capacciotti, per l'importo di 6 miliardi e 318 milioni. Al tempo stesso si sta procedendo alla redazione del progetto di massima di tutta la rete di distribuzione irrigua. E' doveroso aggiungere, ora, rifacendoci al concetto d'interdipendenza tra destinazione dei fondi e sistemazione globale del territorio, che il Consorzio ha redatto uno studio sulle caratteristiche pedoidro- 54 logiche dei terreni, per fornire alla pluralità degli operatori, agricoli e dell'industria, gli elementi necessari alla perfetta applicazione dell'acqua. Tale studio è il primo, del genere, realizzato in Italia a fini applicativi. Si tratta d'uno studio valido per l'irrigazione, ma anche per la sistemazione idraulica delle aziende. A parte, il Consorzio possiede planimetrie quotate di quasi tutti i comprensori irrigui. Gli agricoltori, quindi, sol che vogliano, potrebbero conoscere gli elementi tecnici, in ogni dettaglio, relativi alle loro proprietà. Stando così le cose ne deriva che l'ambiente dev’essere sollecitato in modo che accanto al rinnovamento del reddito pro-capite s'affianchi la promozione culturale. Per il rinnovamento del reddito possiamo affermare che l'irrigazione provocherà un notevole assorbimento della manodopera: dalle 18 giornate lavorative per ettaro, attuali, alle 80, e forse più. Senza dire che, così agendo, si radica il convicimento che l'agricoltura rappresenta un elemento di base dell'economia nazionale e un mezzo di elevazione morale e civile del cittadino. WLADIMIRO CURATOLO